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La P38 e la mela. Una presenza cristiana a Roma negli anni di piombo
La storia delle origini della comunità di CL di Roma. Una presenza tesa a condividere il bisogno e a rendere incontrabile l'esperienza di vita nuova generata dalla fede nel contesto di vicende che hanno segnato il nostro Paese. Il Sessantotto aveva posto una domanda vera di senso e di autenticità della vita. Gli anni Settanta risposero con le P38, le molotov, le spranghe e le mazze da baseball. In tale contesto alcuni giovani cattolici romani iniziarono in università, nelle scuole e nei quartieri a testimoniare che era possibile vivere subito un'esperienza di vita nuova nelle cose quotidiane. Era un modo diverso di rispondere a quella domanda che al tempo stesso contrastava alla radice il seme della violenza e dell'intolleranza, salvando spazi di libertà per tutti. A distanza di oltre trent'anni due amici rileggono quell'epoca, che fu vissuta in modo differente dalle diverse realtà del mondo cattolico, attraverso il racconto degli inizi e dello sviluppo di Comunione e Liberazione a Roma. Una ""storia sconosciuta"""" di presenza che si intrecciò con gli avvenimenti di un decennio cruciale per il nostro Paese. L'attività a favore della fasce più deboli degli studenti; l'impegno nelle elezioni universitarie; gli attacchi politici e le violenze fisiche fino al grave ferimento di Lucio Brunelli e all'uccisione di Mariano Romiti; la fondazione de Il Sabato e la nascita del Movimento Popolare; l'amicizia con Moro; il rapporto con la Chiesa di Roma, con Paolo VI, con esponenti della vita politica romana e nazionale; gli incontri con Giovanni Paolo II; il Comitato Amici della Polonia: tutto questo rivive nel racconto di uno dei protagonisti di un'avventura che ha segnato la vita di migliaia di persone e generato opere al servizio del bene comune."" -
Das Christliche Ereignis nach Giotto. Scrovegnikapelle, Padua
Sette secoli fa, fra il 1303 e il 1305, Giotto, su commissione del banchiere padovano Enrico Scrovegni, affresca la Cappella intitolata a Santa Maria della Carità. Questa piccola chiesa romanico-gotica, concepita inizialmente per accogliere lui stesso e i suoi discendenti dopo la morte, è oggi considerata un capolavoro della pittura del Trecento italiano ed europeo e una delle massime espressioni dell'arte occidentale. Nella pittura di Giotto tutto - dalle corrispondenze verticali e orizzontali alle prospettive architettoniche, dal simbolismo dei colori a quello dei numeri - partecipa dell'avvenimento di Dio che si fa uomo. Un fatto storico che Giotto ha messo in scena perché attraverso i colori e le immagini i fedeli potessero meditare sulla vita di Maria e di Gesù, sulla sua morte e resurrezione, sul proprio destino di libertà in vista del Giudizio Universale. -
La ca'. I racconti del Resegone
«Questi racconti brevi sono sapori prelibati da gustare, sono ricordi frizzanti o struggenti come la vita, che a volte fanno scompisciare dal ridere e altre volte danno il nodo alla gola per la commozione di un'esistenza che riflette il comune destino. Ma questo libro è la porta di un mondo. Un mondo in cui ci si affaccia prima con meraviglia grande, ma dove subito ci si inoltra con allegria, sentendosi in calorosa e scanzonata e fraterna compagnia. Dov'è questo mondo? La Ca' è un nome che indica la baita che fu dello zio Vinicio sopra a Erve e anche le due piccole baite in pietra che sono in Val Daone. Sono dunque un luogo fisico, come il Resegone, montagna che tutti conosciamo per reminiscenze manzoniane. Ma il mondo così bello di questi racconti, oltre a trovarsi fisicamente in alta Lombardia, è innanzitutto negli occhi e nel cuore di Marco (aggiungo che è in questa sua scrittura davvero sorprendente, piena di personalità). I poveri oggetti densi di umanità vissuta che sono protagonisti dei racconti diventano epici, come lo scudo di Achille, perché parte del grande dramma umano che va da Adamo alla fine dei tempi, perché così li vede e li sente chi ce li racconta e questa è una magia che riesce solo agli scrittori veri oppure al più grande degli avventurieri, come lo definiva Péguy: il ""padre di famiglia"""", il cristiano padre di famiglia. Qui tutto è cristiano, anche le povere funzioni corporali e l'allegria, perché è cristiano lo sguardo e il cuore del narratore. Soprattutto è cristiano l'amore tenero per ogni atomo di realtà.»"" -
Dalla tenda alla casa. La mia vita rinata in un incontro
Maria Novella Ravaglia Scardovi è la fondatrice della Casa d'accoglienza San Giuseppe e Santa Rita che sorge a Castel Bolognese, piccolo paese della Romagna. La storia dell.opera si intreccia con quella della sua vita, rinnovata da un incontro, avvenuto in un campeggio, che le restituisce la certezza della radicale positività del vivere. Dilatare a tutti l'avvenimento che aveva salvato lei e il suo matrimonio diventa l'urgenza di ogni giorno. Il 22 maggio 1978, festa di santa Rita, ha la prima intuizione di una casa dove accogliere bambini. Un sogno che sembra impossibile da realizzare per lei, casalinga, e per il marito Giuliano, vigile urbano. L'incontro con l'associazione Famiglie per l'Accoglienza, il sostegno della Compagnia delle Opere e il costituirsi attorno alla loro famiglia di una vasta rete di amici, sono la strada che porta a compimento il suo desiderio di costruzione. Il 17 marzo 1996 viene inaugurata la casa. Poche settimane dopo, l'8 maggio, Novella muore in seguito a un incidente stradale, ma l'opera continua a vivere e si dilata grazie agli amici che con lei l'avevano edificata. La casa genera altre case che ne proseguono il carisma: vivere l'eccezionale nel quotidiano. -
Cosa sarà. La ricerca del mistero nella canzone italiana
Cos'hanno da comunicare le canzoni (e le canzonette) italiane sulla vita dell'uomo? È questa la domanda con cui si sono confrontati gli autori del volume che hanno voluto raccontare il rapporto personale con canzoni e con autori che fanno parte del patrimonio della musica italiana. Questo sguardo affettivo costituisce un modo originale di accostarsi alle canzoni, raccontate con autenticità e senza saccenza critica, cercando di fare emergere, da memorabili successi come da titoli meno noti, il battito profondo del cuore, il senso dell'umano. Con un obiettivo: far scoppiare la curiosità verso i titoli proposti e diffondere un modo di ascoltare non banale, in grado di trasformare il nostro sistema uditivo in un elemento di confronto della ragione con il mondo musicale che ci circonda. Da Ligabue a Guccini, da Gaber a De André, da Battisti a Jovanotti: un'antologia del meglio della produzione italiana che raccoglie 129 canzoni dalle quali traspare la percezione della vita come ricerca di ciò che offre senso al tutto. -
Arte, scienza e conoscenza. Sui meccanismi con cui la ragione giunge a conoscere la realtà
Il metodo scientifico si è affermato come modalità privilegiata per alcuni campi del sapere, e oggi si rischia di assolutizzarlo. Esiste invece un modo di conoscere, più immediatamente evidente nella dimensione artistica che non in quella scientifica, che impegna la ragione in uno sguardo aperto a comprendere ciò che non può essere dimostrabile o misurabile, ma è conoscibile. Questa modalità è essenziale anche per l'esistenza stessa della scienza. Il catalogo - che ripropone più ampiamente i contenuti della mostra curata da Giorgio Bordin e realizzata per il congresso 2009 di Medicina & Persona - muove le mosse dal concetto di arte medica per aprire un dibattito sul rapporto necessario e inestricabile tra arte e immagine, scienza e conoscenza. «Lo scienziato e l'artista, nell'evidente e sacrosanta distinzione del metodo che usano, sono accomunati nel loro punto di origine da una purità dello sguardo, da una disponibilità a cogliere l'enigmaticità del reale, a riconoscere ciò che va oltre la pura apparenza, dal gusto di obbedire al dato così com'è, senza i quali né scienza né arte potrebbero avere inizio. L'interdisciplinarietà allora non è un obiettivo, ma è la conseguenza di un cambiamento dello sguardo, di una recuperata coscienza del mistero da cui scaturisce ogni vera conoscenza umana». -
Pietro, mi ami tu? Lo sguardo di Gesù secondo Giotto
Attraverso gli affreschi di Giotto e ampi brani della Legenda Aurea, nella forma della lettera a un'amica, il lettore è accompagnato a immedesimarsi con l'irruenza e l'affezione di Pietro, che si arrende al tenace amore di Cristo, e poi con l'abbandono fiducioso che ha segnato la fine della vita terrena della Vergine, di Giovanni, della Maddalena, dello stesso Pietro e di Paolo. Una meditazione sulla misericordia di Dio che custodisce chiunque a Lui si affidi. Prefazione di Massimo Camisasca. -
Van Gogh. Un grande fuoco nel cuore. Ediz. illustrata
31 capolavori di Van Gogh accostati a citazioni folgoranti nelle quali emerge tutto il suo dramma, quel fuoco nel cuore che della vita di Van Gogh è il tratto dominante. Con i colori Van Gogh ha cantato un esultante inno di lode alla bellezza del reale, ""come l'allodola che non può fare a meno di cantare"""", entro l'autocoscienza drammatica dell'uomo vero, che si riconosce tutto mancante, mendicante l'aiuto fraterno, proteso verso l'infinito. E anche dentro l'umiliazione per la riconosciuta precarietà della propria salute mentale."" -
L' impresa possibile. L'ideale alla prova
È possibile vivere, lavorare, fare impresa senza rinunciare al proprio desiderio di felicità? Di più: è possibile costruire l'impresa attorno al desiderio di felicità dell'io fino a dire che questo è il suo scopo? È possibile che proprio questo sia il fattore che fa funzionare meglio l'impresa realizzando il bene delle persone, dell'impresa stessa e della società? ""L'esperienza di ITACA mostra che questa impresa è possibile e desiderabile, che l'ideale messo alla prova fa vivere meglio, più lietamente e più costruttivamente il lavoro. Quando ho iniziato a fare l'imprenditore ero attirato da questa prospettiva, ma oggi ne ho le prove. Non una convinzione, ma un'evidenza legata all'osservazione dei fatti, dalla soddisfazione dei miei collaboratori ai risultati conseguiti. Per questo ho voluto raccontare la storia di Itaca, così feconda nei suoi esiti imprenditoriali, frutto del costante invito a non trascurare mai il proprio io. È questo il tema dominante del dialogo tra me e i miei collaboratori ai quali ho costantemente e sinceramente comunicato ciò che ha sempre animato la mia vita: la tensione alla felicità che si attua nel dono di sé, realizzando insieme il bene proprio, dell'azienda e della società"""". (Eugenio Dal Pane)."" -
Popieluszko. «Non si può uccidere la speranza»
Padre Jerzy Popieluszko nacque nel 1947 da una famiglia contadina. Ordinato sacerdote nel 1972, nel 1980 venne assegnato alla chiesa di San Stanislao Kostka. Agli inizi del 1982 diede vita alle Messe per la patria, alle quali ben presto cominciarono a partecipare migliaia di persone. Sempre più inviso al regime, il 19 ottobre 1984 venne rapito da tre ufficiali dei servizi segreti e ucciso. Il 19 dicembre 2009 Benedetto XVI ha autorizzato la Congregazione per le Cause dei Santi a promulgare il decreto riguardante ""il martirio del Servo di Dio Jerzy Popieluszko, [...] ucciso in odio alla fede"""". Il libro contiene le sue """"omelie per la patria"""" e ne illustra la vita e il martirio nel contesto della Polonia del dopoguerra e di Solidarnosc."" -
Torniamo a casa. L'imprevisto: storia di un pericolante e dei suoi ragazzi
«Sono sempre stato con i tossici, sono cresciuto e invecchiato con loro, non sono mai andato da nessun'altra parte, è più quello che ho ricevuto di quello che ho dato, mi hanno insegnato tutto loro, guai a chi me li porta via... Sono essi l'imprevisto della mia vita, l'imprevisto, un'eccedenza della realtà, una sovrabbondanza di grazia che ci viene incontro avvolgendoci di meraviglia. Anche il male e il dolore - in un certo senso - sono una sovrabbondanza, uno straripante bisogno d'amore. Nel dolore e nella sofferenza vive un mistero da guardare, di fronte al quale inginocchiarsi e chinare il capo». -
Etica della solidarietà e del lavoro
Trent'anni fa, l'estate di Danzica e i successivi avvenimenti misero davanti agli occhi stupiti del mondo un movimento di popolo che trovò nella parola Solidarno?c la sua origine e il suo compito: ridestare la coscienza della originaria solidarietà tra gli uomini per restituirli alla natura e alla verità della vita e del lavoro. Oggi queste pagine, tese ad approfondire il senso di quell'esperienza nata dalla «sofferenza del lavoro», restano più che mai attuali. Esse mostrano l'inizio e la strada di ogni autentico cambiamento nel lavoro e nella società: «cominciare dal di dentro di sé». Józef Tischner, uno dei più illustri filosofi polacchi contemporanei, è stato allievo di Karol Wojtyla ed è considerato il teorico del sindacato di Walesa. «Il lavoro è una forma particolare di dialogo dell'uomo con l'uomo, è sempre lavoro con qualcuno (collaborazione) e per qualcuno, che ne gode i frutti.» «Il lavoro costituisce e costruisce una comunità, in un certo senso apre la via all'amore.» Prefazione di Roberto Formigoni. -
Ma misi me per l'alto mare aperto. L'Ulisse. Quando Dante cantò la statura dell'uomo
L'Ulisse dantesco rappresenta un'immagine insuperata della grandezza dell'uomo, del suo irrefrenabile impeto a penetrare nell'ultima profondità delle cose, nella scaturigine dell'essere. Il rimprovero a Ulisse che fu di Petrarca, subito a ridosso della Commedia: «Disiò di veder troppo» (Trionfo della fama, II 18), rivela una posizione che la nostra cultura ha largamente accolto e fatta propria: condannare questa smisurata aspirazione del cuore, stigmatizzarne l'eccesso, o svuotarla del suo contenuto reale. Così ci si preclude la comprensione dell'Ulisse dantesco e si rende inintelligibile il muoversi umano. «Ma lui, Ulisse, proprio per la stessa ""statura"""" con cui aveva percorso il mare nostrum, arrivato alle colonne d'Ercole, sentiva non solo che quella non era la fine, ma che era anzi come se la sua vera natura si sprigionasse da quel momento. E allora infranse la saggezza e andò» (Luigi Giussani, Il senso religioso). Questo Ulisse continua ancor oggi a dar scandalo ai saggi e ai benpensanti e respiro agli amanti della grandezza e nobiltà della natura umana. Catalogo della mostra realizzata e organizzata per la XXXI edizione del Meeting per l'amicizia fra i popoli (Rimini, 22-28 agosto 2010)."" -
Orti di carità. Storia della Fondazione San Giuseppe Moscati a Milano
La Fondazione San Giuseppe Moscati nasce a Milano vent'anni fa per iniziativa di alcuni medici colpiti da un richiamo di don Giussani a un'assemblea: «Siete tantissimi! Ma cosa fate per esser visibili?». Il desiderio di costruire un luogo dove prendersi cura della persona malata si concretizza nella realizzazione di una moderna residenza sanitario assistenziale (RSA) e di un poliambulatorio. Con uno scopo: «Sostenere l'umanità nei suoi disagi accompagnandola con tenera pazienza nei suoi ultimi passi». E un metodo, l'amicizia come strada per tenere viva la passione per l'altro e per il compimento di sé. -
Educare con il cinema. Vol. 2
Si può, attraverso un film, fare esperienza del vero, del bello, del bene? Cos'hanno da dire certi film sulla vita, la morte, l'amore, la ricerca della felicità...? Con questi criteri l'autore ha scandagliato la più recente produzione cinematografica, da Invictus a Toy Story 3, da Up a Il cavaliere oscuro, da Gran Torino a La prima cosa bella. Ne è uscita una nuova raccolta di 86 schede e recensioni, nella convinzione che la settima arte sia uno strumento particolarmente efficace per aprire lo sguardo sulla realtà. Oltre a raggruppare i film in base ai diversi livelli di scuola, il volume propone percorsi di cineforum. Ne risulta un manuale di consultazione per educatori (famiglie e docenti) che desiderano non solo ""consumare"""" passivamente la visione di un film, ma anche capirlo e discuterne."" -
Amazing grace. Canzoni e storie di gospel, blues, soul & folk music
Un viaggio lungo quattro secoli, fra canti che affondano le radici nei ritmi e nelle coralità degli schiavi africani, ballate che si sviluppano in Italia e Irlanda e gighe che attecchiscono tra New Orleans e la Bretagna: questo è Amazing Grace, terzo libro dedicato alla scoperta dei tesori della musica leggera. Le canzoni di questo volume hanno un filo rosso che le accomuna. Le parole e la musica di blues e gospel come We Shall Overcome, Sweet Home Chicago e Oh Freedom, di successi soul come The Dock Of The Bay e Georgia On My Mind, di classici folk come La Bamba e Guantanamera, fino a Miraculosa Rainha Dos Ceus, The Wild Rover e Tu scendi dalle stelle, la prima autentica canzone popolare italiana, esprimono il desiderio più profondo dell'uomo, la sua necessità di avere un senso delle cose e di se stesso. Un libro fortemente documentato, tecnicamente ricco, che parla un linguaggio accessibile in grado di affascinare chi già è appassionato alla musica, ma che può diventare al tempo stesso una guida utile per giovanissimi o insegnanti che desiderano usare canzoni, blues e ballate in un contesto didattico nuovo e stimolante. -
Come può il cielo avere tante stelle? Non è solo mezz'ora di canto
«Come può il cielo avere tante stelle? Come può, sembra un mare di sabbia...» (canto popolare brasiliano). «Marco Aurélio Cardoso de Souza e Paolo Amelio non si sono mai incontrati. Sedici ore di aereo dividono Belo Horizonte, nello stato brasiliano del Minas Gerais dalla scuola paritaria di Milano in cui insegna Paolo Amelio. Eppure è impossibile non notare, leggendo la loro esperienza di insegnanti di musica nella scuola dell'infanzia, la consonanza dell'impostazione educativa. Gli stili narrativi e la tipologia dei testi sono diversi. Quello di Marco Aurélio è quasi un diario di bordo, la traccia del quotidiano nella quale l'insegnante di musica, che si concepisce educatore, si incontra (a volte si scontra) con ciascun bambino ammirando la fecondità del positivo che risiede in ognuno. Paolo Amelio racconta in modo più storico e sistematico il suo compito, ma i criteri sono identici. Si impone una domanda: è pura coincidenza o esistono dei presupposti che possono interessare tutti gli educatori, qualunque sia il loro ambito?» (Dall'introduzione di Rosi Rioli). A cura di Stefania Barbieri, Luisa Cogo, Rosi Rioli. Disegni di Silvana Ninivaggi. Prefazione di Rosetta Brambilla. -
Piano piano che ho fretta. Imprenditore è bello!
In queste conversazioni con Adriano Moraglio, Marco Boglione, fondatore di BasicNet, proprietaria dei marchi Kappa, Robe di Kappa, Superga, Jesus Jeans e K-Way, racconta la sua avventura umana e imprenditoriale. Avvincente come un romanzo perché imprenditore è bello. -
Oggi devo fermarmi a casa tua. L'eucaristia, la grazia di un incontro imprevedibile. Ediz. illustrata
Catalogo della mostra ""Oggi devo fermarmi a casa tua. L'eucaristia, la grazia di un incontro imprevedibile"""" promossa da Itaca in collaborazione con il Comitato organizzatore del 25° Congresso eucaristico nazionale (Ancona, 3-11 settembre 2011). Il volume, oltre a riportare i testi e le immagini della mostra, è arricchito dai commenti iconografici, da alcune omelie di Benedetto XVI nella Solennità del Corpus Domini e dagli Inni eucaristici di san Tommaso d'Aquino."" -
Da Barabba a Gesù. Convertito da uno sguardo
Barabba rappresenta l'uomo della nostra epoca, cinico e peccatore, che riceve lo sguardo illuminante da Cristo, ma necessita di tempo per capire, per comprendere il valore della grazia ricevuta e cambiare. Proprio come accade a Pietro Sarubbi, scelto da Mel Gibson per il ruolo di Barabba nel film La Passione di Cristo.