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Università tra numeri e scelte. Le opinioni degli studenti su futuro, didattica, relazioni, etica e altro
Questo libro nasce da un corposo sondaggio sottoposto ad un gruppo di studenti della facoltà di giurisprudenza dell’università di Trento. Il sondaggio aveva ad oggetto diversi temi: futuro, università, didattica, docenti, studenti, scelte personali, etica, comunità. Partendo dai risultati del sondaggio, si cerca di comprendere non solo quale sia l’opinione, e prima ancora il “sentire” degli studenti, ma anche cosa possa essere rivisto nell’ambito del mondo accademico, con particolare riguardo ai suoi principi e valori, alle relazioni interpersonali, ed agli obiettivi dell’insegnamento. Il libro è rivolto a studenti, docenti, membri degli organi decisori, ai diversi livelli, e, in definitiva, a chi abbia interesse per le tematiche universitarie. -
L'Albania
Antonio Baldacci (1867-1950), geografo e botanico, dedicò all’Albania cinquant’anni di studi e ricerche sul campo. Nei primi decenni del XX secolo gli scavi condotti dall’archeologo Luigi Maria Ugolini portarono alla luce le rovine di Butrinto: proprio come Schliemann, che sulla base dell’epica omerica aveva individuato i resti di Troia e Micene, attraverso gli indizi disseminati nell’Eneide Ugolini identificò nell’Albania meridionale l’antica Buthrotum dove Enea avrebbe interrogato l’oracolo di Apollo. Nell’Albania di Baldacci, storia, scienze naturali e topografia s’intrecciano a creare sentieri sospesi fra storia e mito. La minuziosità dello scienziato si illumina di suggestioni narrative che lasciano trasparire l’essenza di un Paese dalle origini preomeriche, le cui tradizioni hanno incuriosito, sedotto e affascinato artisti e scrittori di tutta Europa. Il paese è descritto nelle superfici e nelle profondità, ponti, anfratti, scogli e fari compresi. Una sezione di questo volume contiene anche un piccolo portolano a uso dei naviganti per fornire indicazioni pratiche a navi mercantili e piroscafi che incrociavano in quelle acque. A rileggerlo oggi, l’immaginazione ci conduce ad altri tempi, quando viaggiatori d’ogni dove trovavano qui l’ultima Thule, la porta d’ingresso per mondi ancora inesplorati, in quella che Mary Edith Durham definì “la terra del passato vivente”. -
Enciclopedia sociologica dei luoghi. Vol. 4
L'Enciclopedia sociologica dei luoghi (ESL) si pone come occasione di ricerca e riflessione sul ruolo che i luoghi hanno avuto in passato e hanno tutt'ora nel dare forma alle città e segnare i destini dei suoi abitanti e fruitori. Il volume offre chiavi di lettura e coordinate teoriche, nonché presentazioni di casi utili a sviluppare ricerche situate, riducendo il livello di indifferenza nei confronti dei contesti spaziali che spesso caratterizza le ricerche sociologiche. Il termine enciclopedia sembra il più adatto a trasmettere l'idea di un lavoro in grado di toccare tanti luoghi: da quelli riguardanti i trasporti a quelli relativi il tempo libero, da quelli riferiti alla sicurezza pubblica a quelli inerenti il consumo, e via dicendo. -
Omaggio a Manuela Pennasilico
«Ho ritrovato la voce incontrando il femminismo e la politica delle donne come risarcimento e ricerca di recepire la mia sofferenza di donna, senza mediazioni simboliche maschili. Decostruire la sudditanza a valori estranei al mio più profondo sentire e ricostruire una ME autentica con desideri propri è anche questo un indiretto lascito materno.» -
Anatema! I copisti medievali e la storia delle maledizioni nei libri
Scrivere non era affatto un passatempo rilassante per i monaci medievali, ma un mestiere faticoso e usurante che contribuiva al valore dei libri in un’epoca in cui erano oggetti rari. Non stupisce quindi che una volta terminata la copia di un manoscritto, si ricorresse a tutte le tecniche conosciute per garantirne l’integrità: così i manoscritti medievali contengono anche numerosi anatemi (maledizioni, minacce di sventura, invocazioni a demoni e forze oscure), rivolti a quanti potrebbero maneggiare l’oggetto senza la dovuta cura o – peggio – provare a sottrarlo al legittimo proprietario. -
Santa pazienza. La storia delle donne italiane dal dopoguerra ad oggi
Comincia nel 1945, alla fine della guerra, una singolare e appassionante epopea che si svolge in cucina e in camera da letto, in piazza e in Parlamento, nelle scuole e negli uffici. Le italiane erano taciturne e obbedienti, diventeranno loquaci e indipendenti. Erano oggetti in mani altrui, vorranno essere persone. Erano escluse dal piacere fisico, lo conquisteranno. Morivano di aborto e di parto, sceglieranno la maternità e si batteranno con successo per il diritto di rifiutarla. Venivano picchiate dai mariti con il consenso della legge, potranno divorziare. Erano costrette all’ignoranza, cominceranno a frequentare la scuola, il liceo e l’università. Non potevano accedere alle professioni e ricoprire cariche pubbliche, ci riusciranno: entrano in massa negli ospedali come medici, nelle aule di tribunale come giudici, nelle aziende come dirigenti. Con il femminismo conquistano anche l’orgoglio di essere quel che sono. Non più serve né regine. Si è chiusa la grande epopea che ha rovesciato l’Italia? Niente affatto. Mai come ora la condizione femminile (e di conseguenza quella maschile) è in equilibrio tanto precario. -
La battaglia di Dorking. Memorie di un volontario
Opera considerata fondamentale per la nascita del “racconto delle guerre future”, La battaglia di Dorking, pubblicata nel 1871, descrive l’invasione vittoriosa dell’Inghilterra da parte dell’esercito germanico. Il suo autore, il tenente colonnello G.T. Chesney, non solo possiede la competenza militare per rendere verisimile la vicenda, ma investe di drammaticità la narrazione, affidandola alla memoria dolorosa di un volontario inglese, ormai anziano, che si era battuto vicino alla cittadina di Dorking, nel Surrey, per fermare l’avanzata dell’esercito invasore, assai più esperto e organizzato. La battaglia di Dorking vuole denunciare la cecità e la presunzione della classe dirigente vittoriana, e, ancora di più, si sviluppa come una favola “fantapolitica” sulla violazione dei sacri confini della più potente nazione ottocentesca. -
La rapina di via Osoppo. La ligera milanese e il suo colpo più famoso
Milano, 1958: in una fredda mattina di fine inverno va in scena la rapina del secolo, la rapina che entrerà nella storia della criminalità. Pochi minuti e una banda di delinquenti, senza sparare un colpo, sottrae da un furgone blindato un bottino da leggenda, mai quantificato esattamente. Ma tra investigatori agguerriti, spioni invidiosi e leggerezze da parte dei banditi, alla fine le manette scattano ai polsi di tutti i rapinatori. In definitiva, un insuccesso della malavita, ma un colpo che Milano non dimenticherà mai. Come si arrivò ad un'azione del genere? Tutto iniziò nel dopoguerra, con la città invasa da armi in quantità industriale, una vera fortuna per la malavita, che oltretutto si trovava di fronte una polizia impreparata e mal equipaggiata. Con gli anni Cinquanta, finalmente, una svolta: miglior controllo del territorio, sequestri di armi e munizioni, arresti, processi. La mala milanese subisce così un pesante ridimensionamento. Purtroppo, la tregua dura poco: già nel 1953 una timida ripresa si registra ai danni di una banca in via Solferino. Da quel momento, inizia la vera escalation criminale. -
Human fraternity & inclusive citizenship. Interreligious engagement in Mediterranean
Polarization and discrimination linked to religion have been increasing in many parts of the world, including on the two shores of the Mediterranean. Against this background, however, seeds of hope have emerged from a number of religious leaders who have called for a new narrative of human fraternity and inclusive citizenship. This report analyzes the opportunities which human fraternity and inclusive citizenship offer for government-religious partnerships aimed at building more inclusive and peaceful societies across both shores of the Mediterranean and puts forward interreligious engagement as a new policy framework that recognizes and amplifies these novel dynamics. Can the interreligious narrative of human fraternity help to create new inclusive forms of citizenship? How can governments and international organizations better partner with religious leaders and communities to concretely build inclusive societies from the MENA region to Europe? ISPI. L'ISPI è un think tank indipendente dedicato allo studio delle dinamiche politiche ed economiche internazionali fondato nel 1934. È l'unico istituto italiano – e tra i pochissimi in Europa – ad affiancare all'attività di ricerca un significativo impegno nella formazione, nella convegnistica e nell'analisi dei rischi e delle opportunità a livello mondiale per le imprese e le istituzioni. L'ISPI privilegia un approccio interdisciplinare e ""policy-oriented"""" reso possibile da un team di ricerca di oltre 50 analisti e può inoltre contare su un network internazionale di 70 università, think tank e centri di ricerca. Nella classifica redatta dall'Università di Pennsylvania, l'ISPI si è posizionato al primo posto al mondo tra i """"Think Tank to Watch"""" nel 2020."" -
Miao! Rime feline
«Queste non sono poesie, sono semplici rime, come dice il titolo, un po' come quelle che da bambina scrivevo per il giornalino di classe alle elementari, cercando di seguire i limerick inglesi. L'argomento sono tanti gatti: prima di tutto i miei, poi gatti incontrati per strada e fotografati da me, e ancora foto di gatti ricevute dagli amici. Piccole storie che mi sono inventata guardando le foto, storie spesso senza senso o un po' strambe. A me piace sentire il ritmo delle parole e della metrica, forse perché mio papà amava recitare poesie, e anche io ne ho imparate tante da bambina; alcune ogni tanto mi tornano in mente, canzonette allegre e leggere, anche quando non hanno molte pretese. In questa categoria, quella delle canzoncine senza pretese, vanno messe le mie. Spero che piacciano soprattutto ai gatti a cui sono dedicate!» -
Antropologia dell'etnonazionalismo nei paesi baschi
Qual è il significato del concetto d'identità culturale? Il nazionalismo e l'etnonazionalismo quale forma e contenuto hanno assunto nell'epoca della globalizzazione? Nel corso degli ultimi anni e in particolare dopo i conflitti balcanici e l'emergere di nuovi identitarismi il dibattito intorno a tali domande si è intensificato. Nel libro, attraverso l'analisi di un'etnografia che si è svolta nei Paesi Baschi, si affrontano due questioni legate a questi interrogativi. La prima riguarda la relazione tra identità culturale ed etnia. La seconda, il rapporto tra etnonazionalismo e processi di etnicizzazione nei Paesi Baschi. Infatti, il caso dell'appartenenza etnica basca, per la sua complessità culturale, rappresenta un terreno fecondo per affrontare le tematiche identitarie. L'interpretazione dell'identità culturale rimane un grande problema com'è evidenziato in questo testo. Per gli antropologi che si muovono tra essenzialismo e nominalismo nell'ambito scientifico e per i soggetti e attori politici che usano i concetti di etnia e cultura come oggetti di conflitto nella sfera pubblica. -
Diario scritto con il lapis
Le pagine che ho scritto sono costituite dalla descrizione di fasi della mia vita, degli incontri e delle amicizie che ho realizzato. Si tratta quindi di un diario quasi intimo, ma che coinvolge molte persone. Un diario semplice, che sembra scritto con il lapis (il titolo è ispirato - solo il titolo - a ""Poesie scritte col lapis"""" di Marino Moretti). La prima parte ha come sottotitolo """"Ricordi di scuola"""": inizio il cammino dai banchi del liceo per ricordar alcune figure incontrate in quegli anni e per rievocare il periodo della guerra vissuto da ragazzo. Quindi, una lunga descrizione per dire e spiegare """"chi sono"""", quali sono i miei valori, il significato che ha per me l'amicizia, che coltivo tuttora come se fosse (e lo è) la mia forza. Non a caso l'ultima parte, la più ampia, ha come sottotitolo """"Gli amici siamo noi"""" e comprende 35 racconti, non lunghi, salvo tre. Alcuni hanno incontrato sui social il favore dei lettori, che poi sono i miei amici, il tema fisso. Mi soffermo anche su alcuni personaggi (Bartali, Fellini, Gianni Agnelli, Sergio Lepri, Dino Risi, Fabrizio Frizzi, Pippo Baudo). Concludo con alcune testimonianze di personalità e di giornalisti con cui ho lavorato."" -
L' inchino dell'agave
In questo volume sono racchiusi alcuni dei testi scritti da Matteo Rinaldi: poesie, brevi brani, riflessioni, semplici pensieri, la scrittura creativa di un medico devoto e sempre presente ai suoi pazienti ma altrettanto appassionato all'arte della poesia per esprimere il suo dettato dell'anima. -
Rinascimenti in transito a Milano (1450-1525)
Negli ultimi anni gli studi sul Rinascimento milanese, e in particolare quelli sullo splendido e tumultuoso periodo sforzesco, hanno conosciuto un’accelerazione significativa. Muovendo dai classici lavori degli storici e dalle importanti acquisizioni in campo artistico e letterario degli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso, molti nuovi dati sono emersi e si è progressivamente rivelata una correlazione importante fra la fisionomia socio-politica e culturale della Milano prima viscontea e poi sforzesca. Da questo rinnovato interesse ha preso le mosse il convegno tenutosi presso l’Università degli Studi di Milano nell’ottobre 2019, nell’anno del centenario leonardiano: il risultato è un volume di atti che offre un panorama ricco e articolato della Milano tra fine Quattrocento e inizio Cinquecento, quale luogo di fervido scambio e incontro culturale, ancora in gran parte da riscoprire e rivalutare. Premessa di Claudia Berra. -
AOQU. Achilles Orlando Quixote Ulysses. Rivista di epica (2021). Vol. 2/1: Epica e meraviglioso
La rivista «AOQU» nasce da un progetto del gruppo di ricerca Ottava rima, avviato nel 2018, nel contesto di un Piano di Sostegno alla Ricerca del Dipartimento di Studi letterari, filologici e linguistici dell'Università degli Studi di Milano. Il gruppo, rivolto all'italianistica e in particolare all'ottava come ricettore di generi nel Rinascimento, ha pensato con la proposta di «AOQU» di aprire lo sguardo a un panorama più ampio in termini cronologici, geografici e disciplinari, per guardare all'epica non solo come genere, ma anche come registro e sistema valoriale che ha accompagnato l'uomo nel passato e tuttora lo accompagna nella lettura della realtà. -
L'università che vorremmo. Proposte e riflessioni di studenti ed ex studenti
Questo libro raccoglie quarantacinque contributi di studenti ed ex studenti della facoltà di giurisprudenza dell'università di Trento, cui è stato dato un unico ""faro"""", quello del titolo: """"L'università che vorremmo"""". In modo personale ognuno di loro ha affrontato un tema che aveva a cuore, I contenuti sono poi stati organizzati in sei sezioni: """"Università e valori""""; """"Comunità""""; """"Università e crescita""""; """"Studenti""""; """"Università e transizioni""""; """"Relazioni"""". Leggerlo può dare uno spaccato dell'università esistente e dell'università che potrebbe esistere, visto dagli occhi di chi la vive o l'ha vissuta, mostrando sia conferme che aspettative tradite ed individuando i problemi più """"sentiti"""". Leggerlo, d'altra parte, può anche mostrare come l'università debba recuperare spontaneità e curiosità, consultando in modo libero le persone che la frequentano. Ci sono cosa da dire, ci sono persone che sono disponibili a dirle, e lo sanno fare. Il libro è rivolto a studenti, docenti, membri degli organi decisori, ai diversi livelli, e a chi abbia interesse per le tematiche universitarie e per 19 opinioni di studenti ed ex studenti. Ma è rivolto anche a quegli studenti delle scuole superiori che sono curiosi di sapere di più sull'università e sulle sue dinamiche, viste da prospettive personali fondate sull'esperienza."" -
La «Gloriosissimi Geminiani Vita» di Giovanni Maria Parente
Il contributo propone l'edizione critica del prosimetro di Giovanni Maria Parente Gloriosissimi Geminiani Vita corredato da undici silografie: il testo è contenuto in un incunabolo uscito a Modena l'11 marzo 1495 presso lo stampatore Domenico Rococciola. L'incunabolo, che si conserva presso la Biblioteca Estense di Modena con segnatura a. J. 7. 9 (1), rappresenta uno dei rari esemplari superstiti della tiratura del 1495. L'opera si configura come la più ampia attestazione narrativa in volgare di un interesse verso la storia e il culto di san Geminiano, vescovo di Modena nel IV secolo. Analizzandone il contesto storico-letterio, culturale e linguistico, si riconosce nella Gloriosissimi Geminiani Vita del Parente un testo di produzione locale a carattere popolare, che attinge alle forme e ai generi letterari della tradizione del Trecento e del Quattrocento, uno strumento di devozione rivolto in particolare agli illitterati, anche per l'alternarsi delle immagini alla prosa e ai versi. -
La capoeira angola: un'etnografia tra Brasile e Italia
Questo libro nasce dalla rielaborazione di una ricerca etnografica condotta dall’autrice con il Grupo de Capoeira Angola Pelourinho – GCAP – a Salvador (Bahia/Brasile) e a Cremona (Italia). Il percorso di formazione dell’autrice come capoeirista è qui tradotto in testo, sviluppando una narrativa comparativa e critica delle diverse strade e condizioni che la capoeira angola ha preso oggi. Una narrativa centrata sull’esperienza autorale nomade di una ricercatrice e alunna di capoeira, che attraverso la pratica corporea si avvicina allo studio e alla riflessione sui modi di fare e organizzarsi caratteristici di questa arte rituale afro-discendente. Un’occasione per indagare l’attuale situazione della capoeira angola, che da pratica criminalizzata (e sempre messa da parte) è stata registrata dall’UNESCO come patrimonio immateriale dell’umanità. Una prospettiva multi-situata che intende lo studio antropologico per le connessioni e ramificazioni, attraverso uno sguardo che mette in relazione la capoeira a Salvador e in Italia. La capoeira angola è qui intesa come un ambiente comunicativo, artistico ed espressivo, diffuso e aggiornato nell’incontro tra culture diverse. Oggi, come ieri, in contesti e paesi diversi, la capoeira angola suggerisce altre possibilità e offre nuovi incontri. -
Appunti di filosofia delle cose dell'uomo
Gli appunti qui raccolti si riferiscono, secondo differenti angolazioni, a quella che Aristotele definiva la “filosofia delle cose dell’uomo”, il terreno comune a etica e politica nel quale trovano radice alcune vincolanti e decisive questioni: il poroso confine, soprattutto nel caso dell’uomo, tra naturale e artificiale; il complesso e articolato rapporto tra eudaimonia individuale e bene comune; i fondamenti di una società che vuole essere giusta. -
L'anima di Wittgenstein
Mentre Londra soggiace alla concreta minaccia dei bombardamenti nazisti, un filosofo geniale esercita, sotto mentite spoglie, l’umile mestiere di portantino al Guy’s Hospital. Ancora non sospetta che i suoi dubbi, rispetto alle tesi già avanzate nel Tractatus, stiano per trovare conferma attraverso la faticosa definizione del rapporto, tanto improbabile quanto decisivo, con un paziente all’ultimo stadio. Il mistico, l’ineffabile, e quanto vi è di più importante nell’esistenza di ciascuno (ma che non può essere detto) troveranno invece il modo per manifestarsi. Celiando con la pirotecnia cockney dei “giochi di lingua” di John oppure innalzando a livelli vertiginosi il tono dei dialoghi, Ron Elisha commuove, parlando al cuore e alla testa, e fa dire a Ludwig: “Acque inesplorate… Sembra che abbiamo creato per noi stessi un mondo basato sull’incertezza. Circa il futuro. Riguardo alla stessa esistenza… Questo è lo zeitgeist. […] Il fantasma del tempo. Lo Spirito del tempo.”