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L' isola senza memoria
«La scrittura è sempre sorvegliata, sfrondata da giri sintattici.» - Raffaella De Santis, la RepubblicarnL'isola senza memoria di cui si parla nel libro è l'isola di Goli Otok in Croazia, divenuta tristemente nota per la presenza di un gulag jugoslavo destinato a ospitare gli oppositori al regime di Tito. Qui, dopo la rottura tra Stalin e Tito del 1948, vennero infatti deportati molti dei comunisti vicini alle posizioni staliniste. Il totale dei detenuti politici fu di circa 30.000 (circa 300 gli italiani), 4.000 circa i morti per torture o pestaggi. Solo nel 1956 l'isola cessò di essere un campo di 'rieducazione politica'. Ma per molti anni questa realtà non ebbe alcuna pubblica denuncia, non c'è stato un solo testimone che abbia consegnato quei fatti alla memoria. La conoscenza di Ligio Zanini, un poeta che fu prigioniero nel campo, pone all'autore una domanda ineludibile: come era stato possibile non sapere cosa era accaduto in un luogo così vicino alla sua casa? Assistiamo così, pagina dopo pagina, al nascere di una coscienza che si forma, per caso e per ostinazione, circoscrivendo il tema della responsabilità individuale di fronte agli eventi della storia. -
L' utopia sostenibile
Per costruire un futuro migliore ci serve un'utopia. Un'utopia sostenibile. È la via maestra che Enrico Giovannini indica per il raggiungimento entro il 2030 degli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dall'ONU. Fame, salute, acqua, povertà, energia, infrastrutture, occupazione, disuguaglianze, clima, pace, istruzione sono questioni che si affrontano solo con un pensiero integrato e il concorso di forze politiche, economiche e sociali. Continuare a pensare e ad agire come nel passato vuol dire far precipitare il nostro mondo in una profonda crisi ambientale, economica, sociale. È richiesto l'impegno di tutti e un profondo cambiamento del modo in cui leggiamo e affrontiamo i problemi che ci circondano. -
Le parole del papa. Da Gregorio VII a Francesco
"Le parole usate dai papi sono importanti; tanto più in quanto il loro modo di parlare non è sempre lo stesso. Il linguaggio con cui il pastore della Chiesa di Roma si rivolge all'umanità nei momenti difficili è sempre stato espressione non solo della sua personalità individuale, ma del posto che la parola della Chiesa occupava nel mondo in quella data epoca; ed è un indizio estremamente rivelatore delle diverse modalità, e della diversa autorevolezza con cui di volta in volta i papi si sono proposti come leader mondiali. In queste pagine faremo un viaggio attraverso le parole usate dai papi nei secoli. Ovviamente la Chiesa esiste da duemila anni e nel corso di questi due millenni ha prodotto innumerevoli parole; non si tratta di renderne conto in modo esaustivo o anche solo sistematico, ma piuttosto di proporre uno dei tanti viaggi possibili, cominciando dal Medioevo per arrivare fino alla soglia della nostra epoca.""""" -
Gli africani siamo noi. Alle origini dell'uomo
Non bisognerebbe affrontare le sfide del Ventunesimo secolo con l'armamentario concettuale e ideologico del Settecento, ma succede. La convivenza fra persone di provenienze diverse, portatrici di diverse esperienze, stili di vita e convinzioni, pone problemi complessi. Per una curiosa reazione, molti invocano soluzioni illusoriamente semplici - fili spinati, muri, quote di immigrati, fogli di via - rispolverando vecchissime teorie sull'insanabile differenza razziale fra popoli del nord e del sud. Questo testo cerca, al contrario, di stimolare qualche ragionamento. Prima di tutto, sulle responsabilità di molti scienziati nel fornire giustificazioni di comodo per lo schiavismo e il colonialismo; e poi su quanto le teorie della razza, che pure hanno generato sofferenze e conflitti enormi e reali, si siano rivelate irrealistiche, incoerenti e incapaci di farci comprendere la natura delle nostre differenze. ""Gli africani siamo noi"""" racconta anche un po' delle cose che abbiamo capito da quando la biologia ha abbandonato il paradigma razziale: parla di come nel nostro genoma restino tracce di lontane migrazioni preistoriche; e anche di come forme umane diverse, forse specie umane diverse, si siano succedute e abbiano coesistito, finché sessantamila anni fa i nostri antenati, partendo dall'Africa, si sono diffusi su tutto il pianeta."" -
La leggenda nera dei templari
Nell'anno 1099 i crociati venuti dall'Occidente conquistano Gerusalemme e fondano un regno cristiano nella Città Santa. Pochi anni dopo il re di Gerusalemme patrocina la formazione di una milizia religiosa, un corpo di combattenti che dovranno difendere i pellegrini in viaggio verso i luoghi santi. E sposta il quartier generale di questo corpo scelto presso il luogo più carismatico di Gerusalemme: le rovine del Tempio del Signore, quello edificato duemila anni prima da re Salomone con l'aiuto del leggendario architetto fenicio Hiram. Circonfuso da un'aura di leggenda sin dalle sue origini, l'ordine dei Templari conosce un'espansione incredibile che lo porta a diventare una vastissima multinazionale finalizzata alla difesa della Terrasanta. I Templari non sono soltanto gloriosi combattenti, sono anche abilissimi banchieri che gestiscono la tesoreria di vari regni cristiani. Il loro successo incrementa la leggenda che li circonda, e quando nel 1307 il re di Francia Filippo IV detto il Bello li accuserà di eresia con l'aiuto dell'Inquisizione, la storia si tingerà di toni oscuri. Sciolto da papa Clemente V nel 1312, l'ordine dei Templari non avrebbe mai smesso di affascinare il mondo e di vivere nella leggenda postuma, rinnovandosi nei secoli in forme diverse, fino alle pagine de ""Il codice da Vinci"""" di Dan Brown. Ma cosa ha permesso a questo mito di non estinguersi, anzi di trarre forza dal trascorrere del tempo accrescendosi di dettagli nuovi?"" -
La filosofia e le sue storie. L'età contemporanea
Fichte, Schelling e soprattutto Hegel disegnano, agli inizi dell'Ottocento, i grandi sistemi del pensiero idealista che culminerà con la rivoluzione materialista di Marx, con il positivismo e le filosofie che, come quella di Schopenhauer e Nietzsche, metteranno in crisi le grandi visioni unitarie del pensiero. L'Ottocento è anche l'età della scienza, con Darwin, la logica formale, la rivoluzione della termodinamica e le geometrie non euclidee e il secolo in cui si sviluppano le scienze umane: linguistica, antropologia, psicologia, sociologia. La filosofia novecentesca, segnata dalle riflessioni sul linguaggio, si articola nella pluralità delle grandi tradizioni, dal neokantismo alla fenomenologia, dallo storicismo alla filosofia analitica, dal neoidealismo all'esistenzialismo, dalla psicoanalisi ai marxismi, dalla semiotica allo strutturalismo, dalle teorie sull'intelligenza artificiale alle riflessioni contemporanee su etica e giustizia, sino alle neuroscienze cognitive e alla bioetica. -
Il sugo della storia
Alla fine dei ""Promessi sposi"""", Alessandro Manzoni tira le somme del racconto appena concluso e presenta 'il sugo della storia'. Che non è il suo svolgimento, né il 'come va a finire', e neppure la morale. Il sugo è il meccanismo generatore, il motore che muove l'azione dall'interno. È un'ennesima metafora gastronomica, giacché agli uomini viene spontaneo da sempre rappresentare il mondo come una cucina, una pentola, un cibo. Nel caso del sugo, la metafora funziona perché anche in cucina - come nelle storie - è il sugo a dare senso e personalità ai piatti. Salse, sughi, condimenti si aggiungono e si combinano all'ingrediente principale ma non sono accessori secondari: hanno un'importanza decisiva nel definire lo specifico carattere della vivanda, e con esso gusti, abitudini, identità gastronomiche e culturali. In queste storie, che hanno al centro il cibo, Massimo Montanari racconta gesti, atteggiamenti, mode, pratiche, riflessioni, vicende che spaziano nei secoli e tra i continenti, e da cui spremere il sugo per il piacere di tutti noi."" -
Il cristianesimo al tempo di papa Francesco
Interrogarsi oggi sul presente e sul futuro del cattolicesimo vuol dire ampliare lo sguardo oltre il Vaticano, oltre l'Italia, oltre l'Europa, in una prospettiva geopolitica globale. D'altra parte, la caratteristica più evidente del pontificato di papa Bergoglio è che esso segna - dopo un millennio - proprio la fine del papato europeo. In questo libro curato da Andrea Riccardi, uno dei più autorevoli storici del cristianesimo, si riflette su che cosa è oggi la Chiesa in Cina, in Africa, nelle Americhe e non solo nel Vecchio Continente. Ci si interroga sulle sfide poste dal confronto tra religioni e sulle prospettive dei laici e dei credenti; sul delicato rapporto tra Vaticano e politica; sulla grande questione dei poveri nel contesto della nuova 'teologia delle città'. -
Il futuro del capitalismo. Fronteggiare le nuove ansie
Uno dei più autorevoli economisti del panorama scientificornmondiale riflette sui fallimenti del capitalismo con unarnproposta pragmatica in grado di correggerne i difetti.rnA partire da un assunto fondamentale: oltre chernprodurre profitti e lavoro, per funzionare il capitalismorndeve essere necessariamente etico.rnrn«In questo coraggioso lavoro, Paul Collier, eminenterneconomista, si avventura nel territorio dell’etica perrnspiegare cosa c’è di sbagliato nel capitalismo e come puòrnessere corretto.» - Michael Sandel, autore di What Money Can’t Buy andrnJusticernrnDa trent’anni il centrosinistra della politica è alla ricerca dirnuna narrativa che abbia senso per l’economia di mercato. Èrnin questo libro - John Kay, St John’s College OxfordrnNuove e profonde contrapposizioni lacerano il tessutornsociale delle società occidentali: grandi città contrornprovince povere, élite altamente specializzate contro masse dirnlavoratori poco qualificati, paesi ricchi contro paesi poveri.rnQueste lacerazioni generano nuove ansie, nuova rabbia e nuovernpassioni politiche, come testimonia l’ondata di consensi ricevutirndai populisti di tutto il mondo, da Trump al partito della Brexit,rnsino all’estrema destra italiana.rnIn questo libro appassionato e polemico, Paul Collier, uno deirnmaggiori esperti mondiali su povertà e migrazioni, prova arndelineare i percorsi attraverso i quali superare queste nuovernfratture economiche, sociali e culturali. Avendo vissuto tuttarnla propria vita a cavallo di queste faglie, prima nella famigliarnoperaia a Sheffield, poi ad Oxford, fino agli studi sul campo inrnAfrica, conosce molto bene le ragioni dei fallimenti di moltirneconomisti e delle loro proposte, spesso astratte e difficilmenterntraducibili in strategie concrete.rnIl nuovo approccio che propone ha un fondamento etico perchérnil capitalismo può essere salvato soltanto se saremo in gradorndi renderlo equo e compassionevole e non solo efficiente edrneconomicamente fiorente. Un capitalismo da gestire e nonrnda distruggere, in cui la dignità e la reciprocità prevalganornsull’aggressività, la paura e l’umiliazione, caratteri tipici dellarnnostra ‘Rotweiler society’. E per questo ci dobbiamo liberarerndi gran parte del bagaglio intellettuale del XX secolo e dei suoirnclichés e cominciare a pensare a strade completamente diverse,rnadatte ai nuovi orizzonti ai quali stiamo andando incontro. -
Pompei, Oplontis, Ercolano, Stabiae
Il panorama completo e aggiornato dei siti archeologici e delle raccolte museali d'Italia, in una trattazione organica e sistematica. Sulla base di fonti storiche autorevoli e degli esiti più aggiornati della ricerca, queste guide, articolate per aree geografiche e itinerari, raccontano le antiche civiltà che hanno abitato il nostro territorio e vi hanno lasciato traccia nell'intero arco della loro esistenza. -
Homo premium. Come la tecnologia ci divide
Dopo i robot che sostituiscono i lavoratori manuali, ora l'intelligenza artificiale si diffonde nell'area di quelli intellettuali e dei servizi: analisti, medici, commercialisti, agenti di viaggio, giornalisti, avvocati. Verso una nuova stagione di diseguaglianze: sacche di povertà da disoccupazione o lavori precari sottopagati da un lato, una élite benestante che usa la tecnologia per vivere meglio e più a lungo dall'altro. Soggiogati dal fascino delle infinite possibilità offerte dall'universo digitale, non ci siamo resi conto di quanto iniqua, brutale e concentrata sia la nuova economia nata dalle innovazioni della Silicon Valley. I cervelli del web puntano sull'ultima tecnologia, la ""blockchain"""", per aprire una stagione democratica di Internet. Se non si interviene presto, però, rischiamo terremoti sociali e politici."" -
Manifesto accelerazionista
Il futuro ha bisogno di essere costruito. Il capitalismo neoliberista lo ha smantellato. L’accelerazionismo spinge verso un futuro più moderno. Tocca a noi dischiuderlo, sciogliendo i nostri orizzonti verso le possibilità universali del Fuori.rnrnUscito originariamente nel 2013, il Manifesto accelerazionista di Alex Williams e Nick Srnicek è tra gli scritti politici più discussi e controversi degli ultimi anni. A partire da una critica a quella ‘folk politics’ di sinistra arroccata su nostalgismi ormai inattuabili, gli autori provano a immaginare quali possano essere i caratteri di una sinistra moderna che recuperi lo slancio prometeico inscritto nel suo DNA. E che finalmente si trovi a suo agio in un mondo nuovo, complesso e tecnologico. -
Gli 80 di Camporammaglia
Vincitore del Premio Campiello Opera Prima 2018 - Finalista al POP, Premio Opera Prima 2018 - Terzo classificato Premio letterariornEdoardo Kihlgren opera prima – città di MilanornCamporammaglia è un paese come ce ne sono tanti nell'entroterra abruzzese, fagocitato dagli Appennini a 800 metri d'altezza, a mezz'ora di macchina dal primo supermercato. Ci vivono, in una orgogliosa e disperata indifferenza rispetto al resto dell'universo, più o meno ottanta persone, tutte con gli stessi due o tre cognomi, tutte aggrappate a un'apatia che le protegge e le condanna. Ma l'idillio è solo apparente, l'inviolabilità delle leggi dei padri è inevitabile che crolli quando la Storia finalmente irrompe, anche a Camporammaglia. Il terremoto, nella primavera del 2009, arriva a sconvolgere quell'intricato garbuglio di relazioni che da sempre tiene uniti gli abitanti del posto. E così, com'è già avvenuto in passato di fronte a eventi più o meno epocali - poco importa che si trattasse del prolungamento della statale, della costruzione della piazza o della comparsa della prima televisione - Camporammaglia muta nella sua eterna fissità: continua ad arrendersi, e a resistere, come rimanendo sull'orlo di una capitolazione che però non avviene mai del tutto. ""Gli 80 di Camporammaglia"""" è un romanzo corale, un intrico di storie dense di coraggio e afflizione, un racconto che con impeto realista testimonia di un modo di stare al mondo che sembra già appartenere a un'epoca superata."" -
«Il femminismo è superato» (Falso!)
Dalle battaglie delle femministe 'storiche' alle ragazze della youtube generation il punto resta la difesa dei diritti delle donne. Perché vanno difesi ogni giorno e di nuovo conquistati. Non possono mai essere dati per scontati. Le donne lo sanno. Lo sapevano le ragazze di ieri, devono saperlo le ragazze di oggi. -
Semiotica e comunicazione politica
Come è cambiato il linguaggio politico degli ultimi trent'anni? L'irruzione sulla scena dei nuovi media, l'ossessione per lo storytelling, la crescente personalizzazione all'interno di partiti e movimenti hanno rivoluzionato il quadro. Il libro passa in rassegna le tendenze più rilevanti nel panorama comunicativo italiano e internazionale e dedica ampio spazio ad alcuni casi di studio, dalla narrazione americana sul terrorismo alle contraddizioni del marketing politico di casa nostra, dalla comunicazione dei movimenti di protesta internazionali al caso di Grillo e dei 5 Stelle. Uno strumento essenziale sia per chi fa politica tutti i giorni (leader, consiglieri di staff, consulenti, attivisti) sia per chi vuole decifrare meglio i segnali inviati da chi ci governa o aspira a governarci. -
Tommaso Campanella. Il filosofo immaginato, interpretato, falsato
Un libertino che ha giocato un ruolo fondamentale nell'evoluzione della cultura europea, un irriducibile ribelle per le sue idee politiche, filosofiche e religiose. Nella ricorrenza del 450° anniversario della nascita, Luca Addante ribalta le interpretazioni dominanti sul filosofo, raccontando Tommaso Campanella attraverso le sue rappresentazioni e smascherando l'incredibile stratificazione di miti e di usi politici e apologetici della sua figura, che ne hanno stravolto le originarie fattezze. -
Io, Agrippina
Una donna antica che anticipa il futuro.«Sono Giulia Agrippina Augusta e ho raggiunto il quarantesimo anno di età. Ho imparato molto da mia madre, ma disgrazie innumerevoli mi hanno indotto ad agire con meno testardaggine, imitando la diplomazia in cui mio padre eccelleva. L’arte più importante è quella che insegna a vivere. Si ottiene una vita di potere solo imparando a usare gli uomini come mezzi. Il fuoco che nel cuore arde, fatto di pulsioni e debolezze, va nascosto nel ghiaccio. Una passione genuflessa al rigore delle regole di corte mi ha recato ormai un dominio indiscusso, nonostante le resistenze di chi a me tutto deve: mio figlio Nerone.» -
Il mestiere del potere. Dal taccuino di un lobbista
Un lobbista di successo ci racconta cosa avviene in quella stanza, come funzionano i meccanismi del potere e perché oggi sono così deboli e fragili.rnrn«I lobbisti, lo si è detto, non sono il potere. Ma al potere sono vicini. Se c’è una camera dove il potere abita, il lobbista sicuramente abiterà la stanza antistante quella camera: l’anticamera del potere. Ma non siamo i maghi dell’emendamento notturno, né vogliamo essere i vassalli di un potere debole incapace di decidere.»rnrnrnDi potere e di lobby di questi tempi si parla e si scrive molto. Molti – in Italia e nel mondo – sono convinti che potere politico e lobby operino in modo poco trasparente, quasi mai controllabile, spesso ai confini della legalità. Per avere risposte, la cosa migliore è dare la parola a qualcuno che, dall’interno di questo mondo tanto chiacchierato quanto poco conosciuto, racconti il ruolo dei lobbisti e le motivazioni dei loro clienti – aziende tradizionali, imprese della new economy, distretti produttivi, grandi aggregazioni professionali, conosciute associazioni no profit. Così Alberto Cattaneo, socio fondatore di una delle più note società di lobbying in Italia, racconta dall’interno gli aspetti fondamentali, le modalità, i momenti quotidiani e gli snodi cruciali di questa attività. Emergono finalmente i contorni esatti, i chiaroscuri, i nodi ancora da sciogliere di una professione impegnativa e cruciale: i dossier affrontati, le battaglie vinte e perse, il misurarsi quotidiano con una classe dirigente scorta da un osservatorio privilegiato. Un libro che racconta come e dove molte decisioni cruciali maturano e vengono prese. In altre parole: un libro necessario per guardare all’interno del rapporto tra potere e democrazia. -
Manifesto per il reddito di base
Ma quale pane e lavoro? Vogliamo ozio e champagne (molotov)!rnrnIl reddito di base emancipa il diritto a una vita dignitosa dal ricatto della precarietà e migliora le nostre condizioni di vita. L’effetto complessivo è una boccata di libertà.rnrnIl reddito di base non è soltanto uno strumento di politica pubblica per contrastare la povertà. Deve essere inteso come un’opportunità: sociale, perché in grado di ridurre il peso della precarietà sulla vita dei lavoratori; etica, perché capace di proteggere dall’umiliazione della povertà; politica, perché può costituire un terreno comune per le molteplici pratiche di opposizione allo sfruttamento capitalistico. -
Manifesto per gli animali
Quando non è necessario, mangiare gli animali è una scelta. Ma non ce ne rendiamo conto. Viviamo dentro una cultura carnivora talmente diffusa che non la riconosciamo.rnrnLa maggior parte di noi non si è mai chiesta perché si cibi di certi animali e di altri no. Si può vivere una vita intera senza mai domandarsi perché la carne di un vitello ci sembri squisita e quella di un cane ci disgusti, o perché siamo affezionati al nostro gatto ma non proviamo niente per il maiale o il pollo che sono diventati la nostra cena. E la maggior parte di noi sa, in qualche modo, che in realtà non c’è poi tanta differenza tra il cane e il vitello, tra il gatto e il maiale. Ma allora cos’è che spalanca i nostri cuori verso gli uni e li chiude nei confronti degli altri?