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Benvenuti a Chernobyl. E altre avventure nei luoghi più inquinati del mondo
In Benvenuti a Chernobyl, Andrew Blackwell viaggia per i luoghi più inquinati della terra: da Chernobyl alla grande isola di rifiuti del Pacifico, dall'Amazzonia devastata dalle coltivazioni di soia alle miniere di carbone in Cina.«La superstrada BR-163 comincia a Cuiabá, nella parte sud dello Stato brasiliano del Mato Grosso, e corre verso nord per più di 1.500 chilometri, penetrando direttamente nell'Amazzonia. Costruita all'inizio degli anni Settanta, nei tratti che attraversano la giungla è tuttora per lo più non asfaltata, e nella stagione piovosa diventa un fiume di fango. Si può ben dire che sia una delle superstrade più schifose del mondo. La BR-163 collega il ""granaio del mondo"""" e il """"polmone del mondo"""". Questa strada, quindi, è al centro non solo del commercio, ma anche di alcune serie preoccupazioni ambientali. Una volta che c'è una strada, anche se è schifosa, comincia a scorrerci la civiltà e a espandersi nella foresta vicina. Agli esseri umani piace considerarsi come costruttori e conquistatori, ma la loro presenza si propaga più come quella di una pianta rampicante: mettendo viticci, costruendo una rete, riempiendo i vuoti fino a formare un manto soffocante.»Per la maggior parte di noi viaggiare significa visitare i luoghi più belli della terra: Parigi, il Taj Mahal, il Grand Canyon. Non succede spesso di prenotare un biglietto per visitare il paesaggio lunare e senza vita dei giacimenti di sabbie bituminose del Canada o di far vela alla volta della Grande chiazza di immondizia del Pacifico. In Benvenuti a Chernobyl, Andrew Blackwell lo fa e viaggia per i luoghi più inquinati della terra: da Chernobyl alla grande isola di rifiuti del Pacifico, dall'Amazzonia devastata dalle coltivazioni di soia alle miniere di carbone in Cina. Perché? Forse l'attrazione di risalire la traccia del futuro, oltre che del presente. Ma c'è anche dell'altro: qualcosa di inafferrabile bellezza abita questi luoghi. Scopriamo così che questo libro, irriverente e pensoso, è anche una lettera d'amore agli ecosistemi più contaminati e più degradati della nostra biosfera e una riflessione su che cosa significano per noi."" -
Mario Rigoni Stern. Un ritratto
Il sergente che guida i suoi uomini attraverso le steppe russe fino a casa. L'eterno esploratore dello splendido Altipiano dei Sette Comuni, dove le meraviglie della natura convivono con le tracce dell'opera distruttrice dell'uomo in guerra. Il grande narratore che ha saputo restituire dignità letteraria alla vita degli umili e dei dimenticati dalla storia. Tutto questo è stato Mario Rigoni Stern, qui raccontato ""in parte intera"""" a un secolo dalla nascita.Mario Rigoni Stern è stato uno dei maggiori narratori del nostro Novecento. La sua voce ha dato spazio a temi e aspetti assenti nella tradizione letteraria italiana: il mondo naturale, le montagne e le storie di guerra. Una peculiarità che trova origine in una vita segnata a lungo da eventi drammatici: la giovinezza trascorsa su ben tre fronti di guerra, la terribile esperienza della ritirata sul Don, la lunga prigionia nei lager tedeschi. Con il ritorno a casa, nel suo amato altipiano, può finalmente dedicarsi a una passione fino allora accantonata per necessità: la scrittura. Nascono così libri memorabili come Il sergente nella neve, Il bosco degli urogalli, Storia di Tönle, che lo porteranno alla consacrazione letteraria. Oggi, a cento anni dalla nascita, questo libro ne ripercorre la vita e le opere anche attraverso fotografie e immagini scoperte negli archivi e mai prima d'ora pubblicate. Vuole essere anche un invito a visitare i luoghi evocati nei racconti e nelle storie di Rigoni Stern, il quale si augurava che i lettori seguissero le tracce dei suoi sentieri, ritrovando e incrociando le sue emozioni."" -
Groenlandia. Viaggio intorno all'isola che scompare
Le grandi esplorazioni polari, le affascinanti e terribili vicende di chi cercava il ""Passaggio a Nord-Ovest"""" non sono retaggi del passato. Questo resoconto di un viaggio in barca a vela in Groenlandia lungo lo Scoresby Sund, il fiordo più grande del mondo, ne è la testimonianza. Ma la grande avventura lungo il 71° parallelo nord è anche un reportage al centro dell'emergenza climatica che stiamo vivendo. Conosceremo le storie di chi vive e studia al """"centro del ghiaccio"""", laddove iniziano i mutamenti che condizioneranno il nostro futuro.Nell'estate 2019 una spedizione percorre la costa della Groenlandia orientale, una delle zone più remote al mondo, al centro di quella crisi climatica che sta terremotando l'Artico. Un viaggio in barca a vela all'interno del fiordo di Scoresby Sund per raccontare fenomeni che stanno avendo un impatto anche alle nostre latitudini: correnti oceaniche improvvisamente calde, ghiacciai che si sciolgono a ritmi senza precedenti, tsunami provocati dal crollo di iceberg giganteschi, fiordi e coste liberi dalla banchisa, specie in via di estinzione. È un Artico """"azzurro"""", e privo di ghiacci, quello al centro del libro, che anticipa il nostro destino climatico e spiega molti aspetti del meteo impazzito che conosciamo. Un racconto di viaggio che si riempie di personaggi e delle loro avventure – esploratori, alpinisti, scienziati che si sono spinti in questa frontiera selvaggia attratti dal fascino per l'ignoto – e che si intreccia al resoconto scientifico. Perché è proprio in questo continente quasi disabitato, dai confini labili e dalla geografia incerta, per effetto delle trasformazioni causate dallo scioglimento dei ghiacci, che gli scienziati hanno trovato un laboratorio ideale per le loro ricerche."" -
L' illusione liberista. Critica dell'ideologia di mercato
Secondo l'ideologia liberista il mercato lasciato a se stesso crea le migliori opportunità e il maggior benessere per tutti. È un'illusione di cui questo libro critica le premesse economiche ed esplora le conseguenze etiche, sociali e politiche.Il progetto liberista ha cercato e tuttora cerca di realizzare non solo un'economia di mercato, ma una società che, in definitiva, si risolve nel mercato. Dove i rapporti sociali sono irrilevanti se non mediati dal mercato e anche le istituzioni politiche vengono guardate e valutate solo in base agli interessi economici di individui egoisti, mentre il denaro può comprare tutto e le disuguaglianze di reddito, di ricchezza e di opportunità possono crescere a dismisura in nome del merito, degli incentivi, dell'efficienza. Di questi fili è intessuta l'ideologia di mercato. -
Oligarchi. Come gli amici di Putin stanno comprando l'Italia
Soldi, molti soldi, traffici opachi, storie di spionaggio. Un viaggio nel potere segreto degli oligarchi, un gruppo ristretto di persone spesso legate a Putin e connesse tra loro che ha conquistato un'influenza in Italia decisamente allarmante.Secondo studi recenti la Russia ha la quota più alta al mondo di dark money, soldi opachi detenuti all'estero: un trilione di dollari. Si stima che un quarto di questi sia collegato a Vladimir Putin e a suoi stretti associati, e il Cremlino sembra sempre più capace di pilotare operazioni aggressive. L'Italia è uno dei pezzi di questo grande gioco: gli oligarchi russi in Italia investono e comprano grandi proprietà. Agiscono portando avanti attività che sono a volte al confine con lo spionaggio. Il libro ricostruisce la loro rete di rapporti in Italia: troveremo i rapporti dei servizi segreti italiani sugli investimenti fatti per sostenere operazioni di influenza politica, i passaggi in Italia degli avvelenatori di Skripal, la ricostruzione puntuale dei giganteschi flussi di denaro dalla Russia verso il nostro paese. Così come le relazioni e le onorificenze della Repubblica a personaggi sanzionati da Usa e Ue e le timidezze dei due governi Conte. Vicende che sembrano uscite da un romanzo di John le Carré, ma che sono drammaticamente reali e ci riguardano da vicino. -
Il futuro. Storia di un'idea
«Il futuro è decisamente aperto. Esso dipende da noi; da tutti noi. Dipende da quello che noi e molte altre persone facciamo e faremo: oggi, domani e dopodomani. E quello che facciamo e faremo dipende a sua volta dai nostri desideri, dalle nostre speranze, dalle nostre paure! Dipende da come vediamo il mondo; e da come valutiamo le possibilità largamente disponibili del futuro» – Karl PopperL'uomo ha sempre immaginato il futuro. Lo ha fatto con un misto di speranza e paura, liberando la sua fantasia con racconti, utopie e progetti. Tracce di queste idee del futuro si trovano nelle più diverse opere dell'uomo: dalle tragedie antiche ai romanzi di fantascienza, dalle opere filosofiche ai manifesti politici, ma anche nel cinema e nel teatro, nelle architetture, nei dipinti e nella musica, fino ad arrivare ai serial televisivi. Pagina dopo pagina intellettuali e interpreti del nostro tempo risalgono la storia del futuro attraverso le opere che hanno costruito la nostra cultura attuale: dal Prometeo di Eschilo a La città di Dio di Agostino, dai disegni sul volo di Leonardo da Vinci a L'origine delle specie di Darwin, da Chandigarh di Le Corbusier a La fine dell'eternità di Asimov, da Imagine di John Lennon a Black Mirror di Brooker, fino a Fratelli tutti di papa Francesco. -
La Cina nuova
Attraversiamo metropoli futuristiche e hutong, locali fumosi e campi di ginseng, antichi principi confuciani e intelligenza artificiale, neomarxismo e ipercapitalismo. Incontriamo l'ambiguo funzionario del Partito comunista, l'operosa dottoressa di Wuhan, l'eterea vlogger della Cina rurale, l'astro della letteratura fantascientifica, la giovanissima attivista per l'ambiente. Addentriamoci nella Cina nuova, quella che scopriamo appena smettiamo di leggerne soltanto la superficie.I cambiamenti attraversati dalla Cina in poco più di cinquant'anni sono così profondi e radicali che, nella storia di altri paesi, analoghe trasformazioni hanno impiegato secoli per affermarsi. Là dove oggi si innalzano grattacieli dalle architetture sbalorditive, fino a pochi anni fa c'era solo campagna. Ragazzi e ragazze dell'ultima generazione, una massa di figli di operai e nipoti di contadini, sono arruolati nel settore hi-tech più dinamico al mondo. Il mastodontico inquinamento industriale si affianca alla più avanzata ricerca di fonti di energia sostenibile. Ma nonostante sia apparentemente tutta proiettata verso il futuro, la Cina contemporanea ha radici che affondano in un passato millenario, al quale spesso attinge traendone valori, idee, strategie che usa nel confronto sempre più serrato con l'Occidente. È un gigante con un'identità fatta di contrasti, che mischia furiosamente passato e presente in modo del tutto inedito ai nostri occhi. Simone Pieranni ci accompagna alla scoperta della Cina più contemporanea, immergendoci sapientemente nella sua atmosfera, indagandone i valori, guardando alle più recenti tendenze culturali, ma soprattutto smontando pezzo a pezzo quel volto apparentemente contraddittorio che si mostra allo sguardo del laowai, dello straniero. -
Fare giustizia
Di riforme della giustizia si discute nel nostro Paese da decenni. E oggi più che mai un rinnovamento appare necessario, sia alla luce della crisi interna alla magistratura sia per le richieste provenienti dall'Unione europea. In questo libro, la lucida analisi e le proposte di soluzione di uno dei più stimati e autorevoli protagonisti del nostro sistema giudiziario.Sul tema giustizia si vive in Italia un vero e proprio paradosso: da un lato si critica la magistratura perché occuperebbe spazi non propri, dall'altro la politica e la società pretendono che moltissimi problemi siano risolti in sede penale. È allora urgente una riflessione su quale sia il modo più corretto ed efficace di ""fare giustizia"""". In questo libro, le riflessioni e le proposte di uno tra i più autorevoli e stimati esperti del sistema giudiziario italiano. Alla luce della sua lunga esperienza, Giuseppe Pignatone sottolinea i limiti della macchina giudiziaria italiana e la sua inadeguatezza rispetto alle esigenze del Paese, senza tuttavia sottovalutare gli straordinari risultati che comunque si sono realizzati, in particolare nel contrasto alla criminalità organizzata. Un libro di grande attualità che dovrebbero leggere tutti coloro che hanno a cuore la giustizia come fondamento di una compiuta democrazia."" -
Adriatico amarissimo. Una lunga storia di violenza
La ""stagione delle fiamme"""" e la """"stagione delle stragi"""" si succedono al confine orientale nel racconto di un grande storico.«Chi oggi, venuto da chissà dove, d'estate prende il sole a capo Promontore, al vertice del triangolo istriano, non immagina che neanche settant'anni prima dalla terra alle sue spalle metà della popolazione, quella italiana, ha dovuto prendere la via dell'esilio. Chi naviga fra i mille scogli della Dalmazia non sa che l'isola all'orizzonte, Arbe/Rab, ha ospitato durante la seconda guerra mondiale un campo di concentramento.»Le terre dell'Adriatico orientale sono state uno dei laboratori della violenza politica del ʼ900: scontri di piazza, incendi, ribellioni militari come quella di D'Annunzio, squadrismo, conati rivoluzionari, stato di polizia, persecuzione delle minoranze, terrorismo, condanne del tribunale speciale fascista, pogrom antiebraici, lotta partigiana, guerra ai civili, stragi, deportazioni, fabbriche della morte come la Risiera di San Sabba, foibe, sradicamento di intere comunità nazionali. Queste esplosioni di violenza sono state spesso studiate con un'ottica parziale, e quasi sempre all'interno di una storia nazionale ben definita – prevalentemente quella italiana o quella jugoslava (slovena e croata) –, scelta questa che non può che originare incomprensioni e deformazioni interpretative. Infatti, è solo applicando contemporaneamente punti di vista diversi che si può sperare di comprendere le dinamiche di un territorio plurale come quello dell'Adriatico orientale, che nel corso del '900 oscillò fra diverse appartenenze statuali. Inoltre, le versioni offerte dalle singole storiografie nazionali non fanno che rafforzare le memorie già a suo tempo divise e rimaste tali generazione dopo generazione. Sono maturi i tempi per tentare di ricostruire una panoramica complessiva delle logiche della violenza che hanno avvelenato – non solo al confine orientale – l'intero Novecento."" -
I cannibali dei Borbone. Antropofagia e politica nell'Europa moderna
Un'indagine sconvolgente e appassionante, condotta fra storia e antropologia, che riesuma un grande rimosso della storia del Vecchio Continente: il cannibalismo praticato non per fame ma nel fragore della lotta politica.Quando le truppe borboniche e sanfediste entrarono a Napoli nel 1799, l'Europa intera rimase sconvolta perché le violenze culminarono in episodi di antropofagia. Ma questi delitti di bassifondi dimenticati costituirono un unicum, un caso isolato?rnAnche se Napoli è il punto di partenza della narrazione, lo sguardo si allarga poi all'Europa, con una comparazione nella lunga durata che si estende dal tardo Medioevo delle lotte tra guelfi e ghibellini e delle signorie che chiudevano l'esperimento comunale al Cinquecento del Sacco di Roma e delle guerre di religione in Francia; dal Seicento della Rivoluzione inglese e del secolo d'oro olandese fino al Settecento della Rivoluzione francese. Una carrellata impressionante di decine e decine di massacri popolari, coronati dal cibarsi di carne umana, che mostra quanto il cannibalismo in Europa fosse soprattutto un'estrema pratica magico-rituale della politica popolare, fino a un tempo a noi molto vicino. -
La scuola bloccata
Oggi in Italia uno studente su due non raggiunge un livello adeguato di competenze al termine degli studi. Il sistema scolastico continua a essere solcato da profonde disuguaglianze territoriali, sociali e di genere. La scuola richiede cambiamenti sostanziali su ciò che si insegna, su come si insegna e su chi lo insegna. Perché è così difficile innovarla? -
Exit Only. Cosa sbaglia l'Italia sui cervelli in fuga
Anziché dare la colpa ai cosiddetti ""cervelli in fuga"""" bisogna comprendere e sanare le condizioni che ne causano la fuga e, soprattutto, che rendono l'Italia una meta non attrattiva per i talenti di altre nazionalità.«Questo libro è prezioso, necessario, urgente. È ora che dell'emigrazione qualificata, dall'Italia verso il resto del mondo, si discuta in modo serio e senza stereotipi» – dalla Prefazione di Federico Rampini«Sono stufa del fatto che l'opinione pubblica e i politici considerino noi cervelli in fuga o privilegiati traditori o disgraziati vittime delle circostanze. Vorrei che questo libro facesse breccia nell'immaginario comune contribuendo a costruire una nuova narrazione.» La storia della generazione perduta di talenti è davvero come la raccontano? L'Italia è colpita dal fenomeno quanto gli altri grandi paesi europei ma con alcune evidenze preoccupanti che rendono la situazione più drammatica, come l'accelerazione dell'emigrazione qualificata negli ultimi dieci anni e la scarsità di laureati prodotti dal nostro sistema educativo. Gli effetti negativi della fuga di cervelli sono particolarmente evidenti quando, come nel caso dell'Italia, tende a essere una fuga unidirezionale. Il libro si propone di sfatare alcuni miti, indagare il fenomeno da una prospettiva internazionale più ampia e dare voce a chi è partito, grazie alle testimonianze raccolte dall'autrice. Un paese o un governo che si voglia occupare di talenti deve pensare a come svilupparli e dar loro opportunità affinché restino, ma anche a come attirarli da altrove. Prefazione di Federico Rampini."" -
Il complotto contro il merito
È giusto che ciascuno abbia quello che merita; ingiusto che ottenga un bene, o soffra un male, che non merita. Questa è l'idea di giustizia di Aristotele e del senso comune. Michael Sandel obietta che la meritocrazia pretende di premiare il merito ma produce arroganza e umiliazione. L'accusa è infondata. A scuola, all'università, sul lavoro, nello sport non possiamo fare a meno di riconoscere e premiare il merito. La meritocrazia ha un volto umano.Si dice che in una società meritocratica i redditi seguano i meriti. Ma in alcune società contemporanee che si presentano come meritocratiche le differenze di reddito sono enormi. Com'è possibile che alcuni abbiano meriti superiori ad altri di centinaia di volte? Da qui prende oggi le mosse il rifiuto del programma meritocratico che nella seconda metà del secolo scorso era la sostanza del ‘sogno americano' ed era sottoscritto dal laburismo britannico e dal socialismo riformista europeo. Marco Santambrogio difende la meritocrazia con due ordini di argomenti. Dimostra da un lato che quelle società si presentano come meritocratiche ma non rispettano il principio irrinunciabile delle uguali opportunità. Dall'altro sostiene su solide basi filosofiche che il merito non si trasferisce dalle posizioni e dai posti di lavoro alle retribuzioni che li accompagnano. Non si butti dunque il bambino con l'acqua sporca. Si continui – o, in qualche caso, si cominci – a distribuire posti e posizioni rispettando le competenze, senza favoritismi e dando a tutti uguali opportunità. La meritocrazia consiste in questo. Quanto alle enormi differenze di reddito, si dimostri che sono meritate. Se non ci si riesce, una tassazione equa (richiesta dagli stessi principi meritocratici) si preoccuperà di ridurre le sperequazioni immeritate. -
Prima della fine. Le relazioni italiano-albanesi nella fase conclusiva della Guerra fredda
Questo libro completa la trilogia di studi storici sulle relazioni tra Italia e Albania durante gli anni della Guerra fredda.Affrontando gli anni che intercorrono tra la fine dell'alleanza dell'Albania di Enver Hoxha con la Cina di Mao Tse Tung (1978) e la caduta del muro di Berlino (1989), ""Prima della fine. Le relazioni italiano-albanesi nella fase conclusiva della Guerra fredda"""" delinea la crescente importanza dell'Italia nei rapporti con l'Albania, assunta anche grazie alla normalizzazione delle relazioni politiche tra i due Paesi, al successivo sviluppo di quelle commerciali, all'avvio di relazioni culturali che contribuirono a dar inizio a una fase di maggiore prossimità tra i governi di Roma e Tirana."" -
Il pensiero meridiano
«Pensiero meridiano è quel pensiero che si inizia a sentir dentro laddove inizia il mare, quando la riva interrompe gli integrismi della terra (in primis quello dell’economia e dello sviluppo), quando si scopre che il confine non è un luogo dove il mondo finisce, ma quello dove i diversi si toccano e la partita del rapporto con l’altro diventa difficile e vera.»È nel Mediterraneo che va diluita la modernità inconsapevole, troppo presa dalla corsa allo sviluppo. È qui che possono stemperarsi i dilemmi della globalizzazione. Occorre restituire al Sud l'antica dignità di soggetto del pensiero, interrompere una lunga sequenza in cui esso è stato pensato da altri. D'altra parte il pensiero meridiano «esiste in forme disperse e talvolta malate e bisogna imparare a cercarlo: lo si può trovare nei nostri sud interiori, in una follia, in un silenzio, in una sosta, in una preghiera di ringraziamento, nell'inettitudine dei vecchi e dei bambini, in una fraternità che sa schivare complicità e omertà, in un'economia che non abbia ripudiato i legami sociali. Lo si può trovare nei sentimenti dove vivono più patrie, dove alla semplicità del sì e del no si sostituiscono i molti veli della verità». -
Teatro Kursaal Santa Lucia. Ediz. illustrata
Il racconto del restauro del Teatro Kursaal Santalucia di Bari, la storia del suo passato e le idee per il suo futuro. -
Ahi, Sudamerica! Oriundi, tango e fútbol
Nell'aria si sente un forte odore di fainà. Per le strade si vende ""O Balilla"""", un giornale in dialetto, e i carbunin usano pantaloni bleu di Genova. Eppure non siamo sotto la Lanterna, ma dall'altra parte del mondo, a Buenos Aires. Qui sono gli italiani appena immigrati a far innamorare tutti del gioco più bello del mondo, il fútbol. Questo libro ne racconta le storie, esilaranti, malinconiche e struggenti, a cavallo tra le due sponde dell'oceano, con in mente i personaggi strampalati di Osvaldo Soriano e come colonna sonora le note intense di Astor Piazzolla.All'inizio del Novecento, Genova e Buenos Aires erano quasi un'unica città separata da un oceano di mare. Gli italiani superavano per numero gli immigrati degli altri paesi e i nativi messi assieme. È il tempo in cui «un argentino è un italiano che parla spagnolo ma pensa di essere inglese» e nella Parigi del Sudamerica tutti impazziscono per un nuovo sport: il football. Nascono allora squadre mitiche, dagli xeneizes del Boca Juniors ai millonarios del River Plate. Ma la febbre del calcio si trasmette a tutto il continente e gli italiani sono sempre i portatori sani di questa epidemia, da San Paolo del Brasile a Caracas, Asunción e Montevideo. Scopriremo così le imprese e le avventure improbabili di calciatori geniali e destinati a segnare la storia: dal trio delle meraviglie del Torino fino al grandioso Guillermo António Stábile, El Filtrador. Così, tra i tangueros della Juventus, il Bologna uruguagio voluto da Mussolini e i romanisti in fuga dal regime fascista, ci sorprenderemo e commuoveremo di fronte alle vicende di quelli che Borges chiamava i «figli dell'Europa rovesciata e depositata dall'altra parte dell'Atlantico». Storie malinconiche e surreali in cui pure Lionel Messi, La Pulga, ha qualcosa in comune con Giacomo Leopardi."" -
Un mondo diviso. Come l'Occidente ha perso crescita e coesione sociale
Crescente divario di reddito e patrimonio, scarsissima mobilità sociale e classe media sotto pressione. Questo il volto del mondo occidentale prima della pandemia di Covid-19. Dopo due anni cos'è cambiato? Le misure di contrasto dei governi di tutto il mondo sono riuscite ad arginare l'impatto sui vulnerabili? Quali le opportunità e le sfide per ricostruire un'economia più giusta?Negli ultimi tre decenni l'Occidente ha visto crescere i divari tra chi sta in basso e chi sta in alto per reddito, patrimonio e accesso alle opportunità come scuola, sanità e lavoro. La classe media si sta progressivamente sgretolando, schiacciata tra redditi anemici e costi sempre più elevati. E l'ascensore sociale è guasto: per chi viene da una famiglia povera occorrono quattro generazioni e mezza, circa centotrentacinque anni, per arrivare al reddito medio. Poi è arrivata la pandemia, che ha generato la peggiore crisi sanitaria da cent'anni e una brutale crisi economica e sociale che si è accanita contro i più vulnerabili: i lavoratori con basse qualifiche, i precari, i migranti, le donne, i giovani. Stridenti le contraddizioni per il sistema formativo: la tecnologia digitale ha permesso la didattica a distanza, ma per i bambini di famiglie a basso reddito le possibilità di studiare con le nuove modalità sono state esigue. Le conseguenze rischiano di essere di lungo termine. Come ricostruire un tale tessuto sociale sfibrato? La solidità delle società occidentali si misurerà proprio dalla nostra capacità di immaginare un mondo migliore, migliore anche di quello da cui siamo usciti, affrontando non solo i fattori contingenti ma anche quelli strutturali. -
Barba. Storia di come sono nato due volte
«Mi ci aggrapperei alla mia barba. Sarebbe il mio posto sicuro. Nessuno dubiterebbe di me. Nemmeno io. Con la barba sembrerei un ragazzo per forza.»«Prima solitudine e vuoto, vai rubando pezzi di identità altrui. Poi inizi a riconoscerti. In mezzo uno scarto, che avviene anche grazie a libri come questo» – Pietro Turano«Sono nato Lisa, ma dentro sono sempre stato Ale. Devo solo darmi il consenso a essere me stesso. Perché alla fine, nei tuoi fondali, lo sai chi sei. Anche se non è facile arrivarci.» Il percorso di Ale è pieno di domande: sarò sempre io? Il mio cane continuerà a riconoscermi? Smetterò di essere un paguro sensibile e diventerò una bestia testosteronica? Potrò continuare a ballare le canzoni di Beyoncé? Ma anche di traguardi sorprendenti: dalle reazioni amorevoli della madre al primo incontro con lo psicologo, dai rapporti che cambiano (o no) con gli amici e le amiche al legame speciale con Celeste, di cui si innamora. Ale scopre che la vera domanda non è cosa significa essere uomo o cosa significa essere donna, ma cosa significa essere sé stessi. -
La guerra in età moderna
A partire dalla fine del XV secolo l'Occidente europeo cambia radicalmente il modo di combattere. Le armi da fuoco diventano finalmente efficienti. Si passa rapidamente dall'archibugio al moschetto, al fucile a baionetta. Le fortificazioni si trasformano: i bastioni a punta di freccia sostituiscono le mura alte e merlate. Nel frattempo si rinnova l'organizzazione delle forze armate. La dimensione degli eserciti cresce enormemente e muta anche la loro composizione: la fanteria diventa la regina delle armi e la cavalleria la specialità dei giovani gentiluomini. Si tratta di ordinamenti sempre più professionalizzati. Dai mercenari del Seicento, accompagnati in guerra anche da donne e bambini, ai reparti ben allineati e disciplinati del Settecento. Nella guerra sul mare dominano le acque i grandi vascelli, che montano a bordo fino a 120 cannoni. Ovunque servono equipaggi addestrati, materiali, pezzi da fuoco e munizioni: cioè denaro, denaro, denaro. Così la guerra diventa un costosissimo affare di Stato. Insomma, finita l'era ""romantica"""" dei combattimenti faccia a faccia con la spada, i nuovi protagonisti sono un nuovo genere di soldati, addestrati e specializzati. In questo libro li vedremo in azione e ne riascolteremo le esperienze e le emozioni.""