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16 marzo 1978
Il 16 marzo 1978 è un giorno sbagliato. Un giorno che, destinato a entrare nella storia italiana come inizio di una nuova fase democratica, diventa improvvisamente tutt'altro: il giorno della violenza e della ""geometrica potenza"""" di fuoco delle armi. Il giorno del sequestro di Aldo Moro a via Fani.«Un lavoro quasi virtuosistico di ricostruzione di tutto ciò che accadde davvero il 16 marzo 1978, un libro così da cronista da diventare un libro di storia» – Antonio Polito, Il Corrriere della Sera«Il libro di Giovanni Bianconi sul 16 marzo 1978 non è solo molto bello. È imprescindibile» – Massimo Bordin, Il FoglioQuesto libro è il racconto di ventiquattro ore che hanno cambiato l'Italia. Poche volte nella storia capita che un intero Paese si accorga immediatamente di essere di fronte a uno spartiacque, a un momento da cui si uscirà profondamente diversi. È quello che accade il 16 marzo del 1978, il giorno del rapimento di Aldo Moro ma anche il giorno della fiducia al primo governo che vede il voto favorevole del Partito comunista."" -
Maometto papa e imperatore
La caduta di Costantinopoli nel 1453 apparve ai contemporanei come un evento epocale. Mentre gli eserciti turchi sembravano ormai destinati a conquistare Roma e a instaurare un nuovo impero islamico, in tutta l'Europa dilagò un clima di terrore in cui presero a diffondersi profezie che annunciavano conseguenze terribili e perfino la fine del mondo. La caduta di Costantinopoli del 1453 nelle mani dei turchi segna la fine di un impero bimillenario e di un potere che si riteneva universale. È un evento epocale ma anche la fonte di sogni, di aspirazioni, di leggende e di profezie. -
Lessico femminile
«Niente è più segreto di un'esistenza femminile» – Marguerite Yourcenar«Sandra Petrignani, attraverso alcune delle opere da lei più amate, riesce a costruire un lessico femminile che restituisce le sfumature che il pensiero delle donne è stato capace di assumere quando, traducendosi in parole, ha raccontato il mondo» – Michela Marzano, Robinson«Un insolito libro dei libri, un palinsesto di letture diverse che portano in luce una verità speciale. Un immenso, esaltante scaffale radiografato in meno di duecento pagine: da Blixen a Woolf, da Yourcenar a Toni Morrison, da Duras a Jamaica Kincaid, a Annie Ernaux» – Paolo Di Paolo, L'Espresso«Il libro di Sandra Petrignani è una miniera di citazioni, di passaggi, di testimonianze e trasmette un potente desiderio di rileggere romanzi dimenticati, o leggerne di nuovi» – Pierluigi Battista, la Lettura/b>«Capire qualcosa di più della mia stirpe, trovare il bandolo del nostro comune sentire femminile. Così ho legato la mia parola a quella di tante donne che mi hanno preceduta e nutrita, le scrittrici di cui possiedo libri sottolineati, appuntati, deformati. Amati. Virginia Woolf, Natalia Ginzburg, Annie Ernaux, Marguerite Duras, Elsa Morante, Sylvia Plath, Ingeborg Bachmann, Anna Maria Ortese, Lalla Romano, Joyce Carol Oates, Nina Berberova, Karen Blixen, Clarice Lispector, Marguerite Yourcenar, Hannah Arendt. E tantissime altre. Ne ho seguito le orme, le ombre, le opere e i fatti della vita, per decifrare la tela di un pensiero e di un lessico nostri.» La materialità delle cose, l'urgenza della vita, la solitudine, la ricerca di un senso: pagina dopo pagina, la scrittrice Sandra Petrignani ricostruisce un mosaico che è il volto delle donne. -
La rivoluzione americana
Il libro, in questa edizione arricchito con una postfazione, ricostruisce il processo storico di formazione degli Stati Uniti d'America, esaminandone i presupposti all'interno dello sviluppo delle realtà coloniali inglesi dell'America del Nord. Analizzando i fattori strutturali relativi all'economia e alle società e culture coloniali, Guido Abbattista si concentra in modo particolare sui conflitti politici e costituzionali legati alla natura delle relazioni imperiali tra madrepatria e colonie. Del processo rivoluzionario vengono evidenziate le contraddizioni, le esitazioni, la relativa gradualità nell'adozione di soluzioni innovative sul piano politico e costituzionale. Ampio spazio è dedicato all'analisi dei fattori di novità sia sul piano delle concezioni politiche e costituzionali sia su quello dello sviluppo di una nuova forma di società. -
L' ordine del terrore. Il campo di concentramento
Questo libro intende descrivere e interpretare il funzionamento dei lager anche attraverso le testimonianze dei sopravvissuti e analizzare le forme di potere che governavano la vita quotidiana nei campi, attraverso l'esercizio del terrore organizzato. Tesi portante del saggio è il dimostrare come la logica del terrore nei lager non sia una temporanea caduta nella barbarie, ma un esito possibile della società moderna. -
Guida all'uso delle parole. Parlare e scrivere semplice e preciso per capire e farsi capire
«Chi scrive per dire qualcosa di utile agli altri, anche a uno solo, si chieda, finita la prima stesura, se le parole e frasi che ha scelto sono le più adatte al destinatario, le più adatte a farlo entrare nel senso che gli si voleva comunicare.»/P>«Scrivere ci espone al rischio della paralisi. Sappiamo bene di che vogliamo parlare, a chi, perché. Ma per la testa ci girano tutte le scelte possibili, tutti i possibili inizi. Ne buttiamo giù uno. Lo guardiamo. Non ci piace. Cancelliamo. Potremmo dire in un altro modo. Anzi, in un altro, e in un altro, e in un altro ancora. La pagina resta bianca. La paralisi tra le troppe scelte che la lingua ci concede ha vinto. Per evitare questo rischio, il miglior consiglio è cominciare comunque. Scrivere comunque, nel modo che ci capita, come ci viene. Ma questo consiglio ha un gemello, un fratello siamese. Una volta portato a termine uno scritto in prima stesura, a quel punto comincia il lavoro, delicato e decisivo, del controllo delle parole e delle frasi. Orazio, il poeta latino, consigliava di lasciar sei mesi nel cassetto ogni scritto. E di tornare poi a leggerlo con occhi fatti estranei. Ci accorgiamo allora bene di una quantità di difetti di ideazione e di espressione verbale che in un primo momento non avevamo sospettato. Non sempre possiamo aspettare sei mesi. La lettera va scritta, il rapporto finito per domani, l'articolo va buttato giù subito, per la relazione o il componimento di scuola abbiamo solo poche ore. Vale allora tanto più il primo consiglio: cominciare comunque, arrivare comunque in porto. E poi rileggere, strappare via aggettivi inutili, tagliare verbi inutili, sradicare frasi che ripetono il già detto, spuntare espressioni enfatiche, depennare luoghi comuni. Abbreviare e pulire. E, una volta fatto questo, anche per le parole e frasi, cercare di mettersi a guardare a quello che abbiamo scritto con occhi estranei, con gli occhi di chi, forse, leggerà.» -
25 aprile 1945
25 aprile 1945, il destino dell'Italia è cambiato per sempre.«Colpi di scena, di mano e d'arma da fuoco: la Storia non è un romanzo ma come un romanzo la si può raccontare, soprattutto se l'intreccio tra i protagonisti avvince come avvince la libertà quando è sul punto di essere riconquistata. Carlo Greppi ricostruisce il giorno della liberazione senza arretrare di un millimetro dal metodo ma utilizzando una struttura nella quale la verità storica risulta quasi maieuticamente estratta dalla narrazione dei luoghi, dei fatti, delle connessioni» – Marco Bracconi, Robinson«Da storico e da narratore, Greppi sceglie tre vite – quelle dei partigiani Cadorna, Parri, Longo – e ce ne mostra, letteralmente, l'intreccio. Ma fa lo sforzo di riguadagnare l'ignoranza delle conclusioni, prova cioè a scrutare le scelte compiute senza sapere cosa sarebbe successo» – Paolo Di Paolo, L'EspressoQuesta è la storia di tre vite che si intrecciano indissolubilmente. Una storia di clandestinità, di estenuanti bracci di ferro e di colpi di mano. Di tre uomini che, combattendo contro i nazifascisti, il 25 aprile 1945 provano a rifare un paese da capo. Raffaele Cadorna, Ferruccio Parri e Luigi Longo sono nati a pochi chilometri e a pochi anni l'uno dall'altro, con retroterra differenti, biografìe politiche e culturali diversissime, eppure con un destino comune. Pochi ricordano i loro nomi di battaglia: il generale Valenti, comandante del Corpo volontari della libertà, e i suoi due vice, Maurizio e Italo, alias comandante Gallo. Un militare, un azionista e un comunista che il 26 agosto del 1944 si incontrano per la prima volta, in clandestinità, e si stringono la mano. Senza sapere cosa succederà nei mesi successivi, senza sapere dove saranno e se ci saranno, alla fine di tutto, otto mesi dopo. E chiedendosi chi di loro sarà ai posti di comando, al momento dell'insurrezione. Sono ore che segnano una delle rotture più profonde della storia italiana, quelle in cui i vertici della lotta di liberazione si incontrano con i gerarchi di Salò in Arcivescovado, a Milano. Tutto intorno alla trattativa divampa l'insurrezione, mentre alla radio si sente una voce calma e determinata che intima ai fascisti: «Arrendersi o perire». -
Imperatori. I 10 uomini che hanno fatto grande Roma
La storia di Roma e del suo impero raccontata attraverso la vita di dieci uomini e del loro tempo: da Augusto, il fondatore, a Costantino, il cristiano, fino a Romolo Augustolo, ultimo simulacro del potere imperiale.I palazzi che costellavano il colle Palatino a Roma erano una delle meraviglie del mondo antico. Decorati con il giallo della Numidia, il viola frigio, il grigio greco, il granito egizio, il bianco marmo italiano, non potevano che affascinare e meravigliare i loro visitatori per la ricchezza e la bellezza unica. Da queste stanze, per secoli, gli imperatori governarono quello che chiamavano il mondo, un enorme regno che nel momento della sua massima espansione si estendeva dalla Britannia all'Iraq. Fu una sfida imponente per tutti coloro che furono a capo dell'impero e che si trovarono ad affrontare invasioni e rivolte, guerre, congiure di palazzo, relazioni con popoli lontani e sconosciuti, nuove religioni rivoluzionarie, disastri naturali ed epidemie. Essere l'imperatore di Roma fu un compito così gravoso che soltanto in pochissimi si rivelarono all'altezza. -
Come ragioniamo
Ogni volta che ci applichiamo a comprendere una storia, ragioniamo. Quando partecipiamo a una conversazione effettuiamo numerose inferenze, spesso in maniera del tutto automatica e inconsapevole. Lo stesso accade quando facciamo previsioni o ipotesi, quando pianifichiamo la nostra giornata, o giochiamo a carte. Spesso usiamo ragionamenti per tentare di convincere gli altri, o per resistere ai loro tentativi di convincerci. In altri casi invece ci serviamo del ragionamento, o inferenza, per svolgere compiti più specialistici: la ricerca scientifica, la pratica giuridica, la diagnosi medica o le investigazioni di polizia. Questo libro delinea un'estesa panoramica sul tema del ragionamento, oggetto di uno studio interdisciplinare ampio e ramificato, su cui convergono i contributi della logica, della psicologia cognitiva, dell'intelligenza artificiale, della filosofia e, più in generale, di quell'ampio spettro di ricerche che va sotto il nome di scienza cognitiva. -
La Chiesa brucia. Crisi e futuro del cristianesimo
Oggi per la Chiesa la situazione è molto difficile. Si tratta di una delle tante crisi che il cristianesimo ha vissuto o di un definitivo declino? È un interrogativo che inquieta anche chi guarda al cristianesimo dall'esterno. Ma crisi non vuol dire necessariamente fine. Può essere un'opportunità per aprirsi al futuro, sapendo che il grande rischio è accontentarsi di sopravvivere, rimpiangendo un passato migliore. La soluzione è vivere nella crisi. La Chiesa oggi è chiamata a una condizione di lotta, questa volta non contro nemici esterni ma contro l'indifferenza e il discredito.«La notte tra il 15 e il 16 aprile 2019, la cattedrale di Notre-Dame de Paris è andata a fuoco.» Quell'incendio – con cui si apre il libro – devastò un centro storico della cristianità europea e rappresentò anche simbolicamente la situazione di crisi in cui la Chiesa versa da molti anni. In Francia come in Italia, in Europa e altrove nel mondo si è assistito a una continua riduzione della pratica religiosa, al calo delle vocazioni, a una minore incidenza della presenza cattolica nella vita pubblica. Una situazione di vuoto che – come argomenta Riccardi – ci riguarda tutti e che questo libro documenta attraverso le cifre e gli avvenimenti ma anche con le prese di posizione dei protagonisti del dibattito interno alla Chiesa, dai papi ai vescovi, dai teologi agli animatori dei principali movimenti religiosi. Da un grande storico della Chiesa e del mondo religioso, protagonista della vita pubblica italiana, l'impressionante radiografia della crisi del mondo cristiano e l'analisi del dibattito e delle diverse idee su come uscirne. -
L' angelo sterminatore. Come l'Italia ha intrappolato se stessa
Una cronaca di fantapolitica sull'Italia e i suoi vizi, un pamphlet illuminante sui meccanismi che bloccano il nostro paese.«Sulla burocrazia in molti hanno scritto pagine ironiche e dolenti, pochi però con il realismo e la ricchezza di analisi di Marco Ruffolo che in questo libro racconta con humour i mali dello Stato italiano» – Sabino CasseseUna mattina di primavera del 2022, al termine di una lunga riunione del Consiglio dei ministri, i giornalisti vengono convocati a Palazzo Chigi per una conferenza stampa. Li attende un primo ministro tecnico che ha finalmente avviato il Recovery Plan, ha delineato le riforme necessarie, ha tamponato in parte la grave crisi economica e sociale, ma che si rende conto che, malgrado gli sforzi, l'Italia riesce a spendere solo una piccolissima parte dei fondi Ue. In apertura il primo ministro mostra ai giornalisti stupiti una scena del film di Buñuel, L'angelo sterminatore, in cui un gruppo di borghesi, ospiti in una villa per cena, per qualche misterioso motivo non riescono più a uscirne. Comincia così questo libro, dallo stile narrativo e surreale, in cui Marco Ruffolo spiega come (non) funzionano organismi pubblici come la Conferenza Stato-Regioni, la Conferenza di servizi, la Corte dei Conti, i Tar, l'Anac. Sovrapposizioni di poteri, controlli asfissianti e inutili, scarsa competenza, leggi farraginose, gare d'appalto complicate: alla fine una grande tenaglia impedisce allo Stato di funzionare. L'immaginario premier ha molto più di qualche idea su come uscire dallo stallo. Ma la sua strada è disseminata di trappole. -
Femminismi. Uno sguardo globale
Dall'Europa all'America Latina, dall'Asia all'Africa, una mappa della storia dei movimenti femministi che negli ultimi duecento anni hanno lottato per la libertà delle donne.Perché parlare di ""femminismi"""" al plurale? Perché l'emancipazione delle donne negli ultimi due secoli è stato un processo che ha interessato tutte le società, declinandosi in ciascuna di esse secondo modalità e obiettivi diversi. Infatti, i femminismi hanno preso forma anche in opposizione a specifiche dinamiche dei patriarcati locali, spesso intrecciate ad altri tipi di oppressione. Nati in un primo momento in un contesto prevalentemente occidentale, si sono poi radicati in tutti i continenti secondo modalità specifiche e locali di lotta. L'eterogeneità interna al movimento femminista globale è stata sinora raramente presa in considerazione, in favore di un approccio nazionale. In questo libro Florence Rochefort raccoglie la sfida di una storia globale, tracciando alcune linee guida generali della storia delle idee e della mobilitazione femminista. Ciò consente di cogliere le interazioni transnazionali tra i movimenti, le differenze di mezzi e di obiettivi, i contrasti e le continuità. Una visione ad alta quota, che attraversa i continenti dalla fine del Settecento a oggi."" -
La ricerca del diritto
Incontriamo il diritto tutti i giorni, ma a volte avvertiamo che la sua natura ci sfugge. Il diritto si esaurisce nella legge? Come accade che comportamenti uniformi diventino regole? Come è fatto il diritto e come si comunica? Quali rapporti corrono tra il diritto e la morale? Il diritto è lontano dall'arte o mostra qualche vicinanza? Che rapporti ha con la scienza? È esso stesso una scienza, decide sulla scienza o è determinato da quest'ultima? Queste domande originano da una domanda più grande, che coinvolge il diritto nella giustizia ed è formulata nella speranza che il diritto, messo continuamente in discussione, possa condurre a quella che speriamo essere la giustizia. Molti giuristi continuano a confidare nelle tradizionali promesse del diritto formale, altri difendono un'idea sostanziale del diritto, attenta al caso concreto e incentrata sulla valorizzazione delle prassi e delle sentenze. Se il primo approccio mortifica il problema della complessità del fenomeno giuridico, il secondo rischia di sottovalutare il ruolo fondamentale della legislazione. Ecco l'utilità di una riflessione ulteriore che introduca alle domande sul diritto. Questo libro è una tappa di una più vasta ricerca condotta nell'ambito del Comitato Scientifico della Fondazione ""Osservatorio sulla criminalità nell'agricoltura e sul sistema agroalimentare""""."" -
Il fantastico regno delle Due Sicilie. Breve catalogo delle imposture neoborboniche
Prima dell’Unità il Sud era ricco e istruito. L’industria del regno di Napoli era la prima in Italia. Garibaldi era uno schiavista, Pisacane un disertore e Mazzini un terrorista. Il Risorgimento comportò il genocidio del popolo meridionale. Tutte le bugie dei neoborbonici smascherate alla prova dei fatti.Il regno delle Due Sicilie era una specie di paradiso in terra: ben amministrato da un governo illuminato come quello napoletano, aveva raggiunto risultati straordinari che lo ponevano all'avanguardia in Europa. Ma proprio questo benessere aveva acceso la cupidigia del Nord che con la forza delle armi se n'è impadronito, distruggendone l'industria, occupando militarmente i territori e sterminando i 'briganti', in realtà eroici resistenti all'oppressione. Questo è il racconto del Risorgimento che emerge nella pubblicistica e nella propaganda neoborbonica: una straordinaria collezione di falsi che trovano però sempre maggiore credito nell'opinione pubblica, soprattutto in quella meridionale. Vere e proprie fake news che hanno un'eccezionale capacità di presa perché forniscono una spiegazione semplice a problemi complessi. Mentre una crescente e inafferrabile distanza separa sempre più il Mezzogiorno dal resto d'Italia, si preferisce 'inventare' un nemico esterno, cattivo quanto basta, per addebitargli tutto ciò che siamo e non vorremmo essere. -
L' amore non basta! Come sono sopravvissuta a un manipolatore
L'amore può declinarsi in molti modi. Alcuni possono rivelarsi distruttivi: per esempio se la persona che amiamo è un narcisista manipolatore che, giorno dopo giorno, rende la nostra vita un vero inferno.Quando Sophie incontra Marcus, un uomo brillante, passionale, affascinante, si innamora nel giro di 48 ore. Proprio lei, sicura di sé e disincantata sull'amore, stavolta ci crede, e tra i due ha inizio una relazione travolgente. Ma dopo poco tempo Marcus comincia a raccontare bugie, fa sempre più spesso scenate, ha reazioni spropositate, la isola dagli amici. Crescono le incertezze di Sophie – forse sono davvero opprimente e non me ne rendo conto? forse davvero non mi controllo? – che la sprofondano in un disagio a cui non riesce a dare un nome. La sensazione è di essere finita in un vortice dal quale non riesce a uscire. Attraverso la sua storia, l'autrice racconta i comportamenti e gli schemi di una relazione manipolatoria. Un'esperienza vissuta da molti ma di cui si parla poco, perché chi l'ha superata ne porta i segni e chi ci è dentro spesso ne prova vergogna. Sophie Lambda ha trovato le parole per raccontarla e, soprattutto, prova che se ne può uscire. -
I bugiardi del clima. Potere, politica, psicologia di chi nega la crisi del secolo
Un libro imprescindibile per chiunque voglia finalmente sapere come sia potuta riuscire l’operazione di occultamento più grande del secolo: quella orchestrata dai negazionisti dell’emergenza climatica.La prima grande bugia che si può raccontare sull'emergenza climatica è che non è colpa dell'essere umano. La seconda è che tutti gli esseri umani ne sono responsabili in egual misura. Se oggi non esiste una politica climatica globale efficace, se le temperature continuano ad aumentare, se gli ecosistemi sono al collasso, la ragione va cercata nella macchina organizzata del negazionismo climatico: ingenti finanziamenti, tecniche di propaganda ed efficaci manovre di ingegneria comunicativa che hanno lo scopo di far sembrare il cambiamento climatico solo una teoria, un'opinione, non una realtà scientificamente fondata. Questo libro racconta quello che non viene mai detto a proposito dell'emergenza climatica: quando gli scienziati hanno cominciato a dare l'allarme, le industrie di combustibili fossili non potevano permettere che i loro affari fossero compromessi. Erano gli anni '70 e, da allora, le lobby negazioniste - non solo le industrie fossili, ma politici, think tank, gruppi di pressione, piattaforme mediatiche, gruppi di facciata e falsi esperti - hanno messo in atto la più grande operazione di insabbiamento della storia più recente. Il negazionismo non si limita a rimuovere la realtà. Ne costruisce una alternativa al cui centro c'è un elemento su tutti: l'inganno. La disinformazione diventa la nuova realtà. E il negazionismo diventa vitale per la sopravvivenza di quella stessa realtà. Il negazionismo è strategico, è attivo, è pubblico. -
Il tesoro degli ebrei. Roma e Gerusalemme
«Finché sarà in piedi il Tempio, si ribelleranno.» Profezia di un capo militare romano all’assedio di Gerusalemme nel 70 d.C.Questo libro racconta come finì, in antico, l'indipendenza dello Stato ebraico. Ciò avvenne, nel più generale contesto della conquista del Medio Oriente e in particolare dell'area siro-palestinese, ad opera delle legioni romane (63 a.C.). La figura dominante dell'aggressione e della spoliazione del 'tesoro di Stato' degli Ebrei fu Gneo Pompeo Magno, in quell'anno (l'anno terribile della congiura di Catilina) potente personaggio pubblico della repubblica imperiale romana. Una fonte ebraica coeva dei fatti, i cosiddetti Salmi di Salomone, fornisce un quadro veridico della vicenda. E svela il ruolo decisivo della voracità dell'aggressore. Voracità che si appagò finalmente, dopo oltre un secolo di violenze e apparente riconciliazione, nell'anno 70 d.C. Allora l'imperatore Tito, «delizia del genere umano» secondo la vulgata adulatrice, distrusse il Tempio di Gerusalemme e lasciò depredare il tesoro lì conservato, frutto del contributo corale di tutte le comunità ebraiche. Il movente economico e l'odio per un popolo atavicamente considerato con avversione furono, allora, alla base del primo genocidio degli Ebrei. È una storia che ci riguarda ancora. Il revisionismo storiografico riuscì a prevalere e la tradizione si prestò a fare da sponda alla menzogna di Stato, voluta dai vincitori e avallata dai loro clienti. -
Storia del debito pubblico in Italia. Dall'Unità a oggi
L'Italia è il paese del debito pubblico: da sempre alto e difficile da gestire, ha costantemente condizionato la nostra storia. Ma come abbiamo potuto crescere nonostante questo peso? Quali sono le conseguenze che ha prodotto sulla politica e sulla società? Fin dalla sua origine, il forte debito pubblico è stato uno dei grandi problemi dell'Italia unita. Un problema che ha accompagnato tutta la nostra storia, tanto da essere l'unico paese al mondo ad aver avuto un debito superiore al 60% del Pil per più di 110 anni. Dal 1992 è divenuto l'asse centrale di tutta la vita politica nazionale: prima con le ingenti misure e i ""tagli"""" per entrare nell'euro, poi con i limiti imposti dal rispetto dei parametri di Maastricht. Questo libro, oltre a ricostruire l'andamento storico delle politiche del debito e ad analizzare le responsabilità della classe politica e della società italiana che spesso del debito si sono alimentate, mostra altresì un'inaspettata dinamicità dello Stato, dello Stato """"debitore"""" italiano, di fronte alle sue crisi, a quelle dei decisori politici, al susseguirsi di squilibri e riequilibri dei conti. Tale dinamicità, tuttavia, dopo l'esplosione della pandemia pare non bastare più e ha bisogno di essere sostituita da una più organica visione che si misuri con la natura """"fisiologica"""" del debito stesso."" -
Tempi profetici. Visioni di emancipazione politica nella storia d'Italia
Nella storia d'Italia, i profeti hanno ispirato le lotte per l'emancipazione sociale e politica; esortato uomini e donne a non affidarsi al destino o al fato e ad assumersi la responsabilità della scelta morale; li hanno incoraggiati a liberarsi dalla servitù; hanno sofferto per le ingiustizie del loro tempo e dato un senso alla sofferenza con l'annuncio del riscatto. Agli albori dell'età moderna, la poesia di Dante e di Petrarca, le prediche di Savonarola, la prosa di Machiavelli hanno chiamato gli italiani a lottare per la libertà. L'ultima Repubblica Fiorentina (1527-1530) è stata una ""repubblica profetica"""". Nei secoli della decadenza e della servitù politica, i profeti di emancipazione non riuscirono a muovere le coscienze degli italiani. Prevalsero i profeti che predicavano la rassegnazione e i filosofi che accusavano i profeti di essere impostori. La rinascita della profezia redentrice – nella poesia di Alfieri, Foscolo, Manzoni, nell'insegnamento civile di Mazzini, nella musica di Verdi – contribuì al Risorgimento nazionale. Le pagine profetiche di Benedetto Croce sostennero la resistenza al totalitarismo fascista. L'ultima voce profetica è stata quella di Pierpaolo Pasolini. Con il tramonto della profezia sono tramontate anche le visioni e le speranze di emancipazione sociale."" -
Contro lo smart working
Lo smart working nasconde molte insidie per il lavoratore. Senza una precisa individuazione dei tempi di lavoro, come si conteggeranno e retribuiranno? Come si tuteleranno diritti alla salute e alla sicurezza? Non si rischia di compromettere la possibilità dei lavoratori di essere comunità?