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Mino Guerrini. Storia e opere di un arcitaliano
Rappresentante esemplare di una generazione di giovani intellettuali e artisti eclettici, attivi in diversi ambiti dell'industria culturale in quell'Italia del secondo dopoguerra sospesa tra ricostruzione, boom e stagnazione, Giacomo (Mino) Guerrini è uno dei segreti meglio custoditi di sempre della storia del cinema italiano. Secondo un copione condiviso con personalità del calibro di Cesare Zavattini, Marcello Marchesi o Ennio Flaiano, Guerrini è stato molte cose, anche in vivace contrapposizione: oltre che uomo di cinema - i cui film spaziano dalla commedia all'italiana all'horror, dalla spy-story al comico popolare - è anche pittore e artista, giornalista e scrittore, autore televisivo e radiofonico. Un vero arci-italiano, insomma, un uomo di spettacolo e un intellettuale capace di muoversi su più piani e in diversi ambiti, senza mai preoccuparsi di distinguere tra cultura alta e bassa, tra élite e popolare. -
Valeria Magli o la poesia ballerina
Sposando il ritmo e le tecniche compositive della poesia della neoavanguardia italiana e delle avanguardie storiche, Valeria Magli si è ritagliata uno spazio unico nel panorama della ""nuova danza"""", suggerendo un approccio innovativo sia alla composizione coreografica che alla comprensione del testo poetico. Questo libro, il primo ampio studio dedicato all'innovativa ricerca di Magli, analizza i titoli dedicati all'unione di danza e poesia creati negli anni Ottanta, e, attraverso interviste e ricerche d'archivio, approfondisce i punti di contatto tra le due poetiche. """"Poesia ballerina"""" è diventata nel tempo l'espressione che definisce lo stile di Magli, esito inedito del rapporto millenario tra danza e poesia."" -
Libere scintille della mia voce. Opere scelte
Nel contesto letterario europeo l'eredità di Lesja Ucrajinka si colloca fra le eccellenze. È una specie di biglietto da visita della letteratura ucraina: nel periodo di transizione che va dalla fine dell'Ottocento agli albori del XX secolo, Ucrajinka è una pioniera per l'ampiezza delle tematiche affrontate e la sua poetica ha l'effetto di un'onda potente nella letteratura europea di quel periodo. Le idee letterarie dibattute in queste opere scelte non sono esplicite, per trovarle il lettore deve immergersi in profondità come se fosse alla ricerca di perle preziose, per trarre dal piacere della lettura quello impagabile della bellezza. -
Quattro argomenti chiave per l'esistenza. Fra saggezza orientale e psicologia occidentale
Chiaro, pratico, insolito. È possibile individuare alcuni argomenti chiave che predispongono alla comprensione dell'esistenza, come porte che si aprono su ampi spazi: differenza esterno-interno; idea centrale: l'esterno ha scarso valore informativo; l'interno come dimensione invisibile e sede privilegiata del Sé profondo. I criteri che usiamo per comprendere e valutare noi stessi e gli altri; uno strano e diffuso tipo di identità personale: l'io indipendente-astratto; esistono criteri oggettivi? Cosa significa ""considerare""""? Differenza fra considerazioni """"giuste"""" e """"sbagliate"""" e loro conseguenze impensate. C'è un'altra dimensione oltre questa terrena? La metafisica è importante? Analisi di un classico della filosofia cinese, il Dao De Jing."" -
La carne e l'anima. Il cinema di Abdellatif Kechiche
Abdellatif Kechiche è uno dei pochi, grandi autori del Duemila. Nell'arco di vent'anni e sette film si è ritagliato il suo spazio nell'universo cinema: da Tutta colpa di Voltaire al progetto Mektoub, My Love, passando per titoli imprescindibili come La schivata, Cous Cous, Venere nera. Con La vita di Adele ha vinto la Palma d'oro al Festival di Cannes 2013. Kechiche è nato come regista tunisino immigrato in Francia, poi è ""diventato"""" francese: ha raccontato i migranti come lui, il sogno impossibile dell'integrazione, ma anche la banlieue, la famiglia meticcia, i poveri e gli sfruttati. Ha inscenato il corpo come mai si era visto prima. Amato e odiato, sostenuto e detestato, oggi Kechiche è il più grande naturalista del cinema. """"La carne e l'anima"""" è la prima monografia sul regista."" -
Preferirei di no. Perché il crollo delle nascite ha radici lontane
Se mai una ricetta esiste, per far sì che in Italia tornino a nascere bambini, non può ridursi a una redistribuzione di risorse - lavoro, servizi - per le nuove generazioni. Che pure è inderogabile, per motivi di equità sociale. Non basterà un pacchetto di risposte contingenti a ricreare la disponibilità a scelte al buio come quella di un figlio. Ricostruendo l'evoluzione degli umori individuali e collettivi delle generazioni susseguitesi nell'ultimo quarto del Novecento, affiora una ferita dell'immaginario che spinge a non decidere (vorrei, sì, ma preferirei di no). Un cambio di scenario che dura dagli anni Settanta e che - passando dai fratelli maggiori ai fratelli minori e dai padri ai figli - produce un doppio rovinoso effetto, frantumando il capitale di fiducia in dote a giovani donne e uomini e accentuando se possibile l'incapacità dei giovani uomini di dar voce al registro affettivo della propria esistenza. Se la chiave economica è inadeguata, da sola, a dare risposte efficaci a questa doppia mutazione, puntare a un bersaglio più alto non è impossibile. Purché si sia disposti a rimetter mano ad alcune di quelle ""modeste proposte"""" che il Novecento visionario ha progettato, e poi lasciato incompiute."" -
Filosofia spagnola. L'età d'argento
In questi saggi si esamina il contributo di alcuni filosofi al pensiero spagnolo del XX secolo. In particolare, si ricostruisce la filosofia poetica di Miguel de Unamuno e la sua concezione della filosofia della religione alla luce della celebre teoria del sentimento tragico della vita e dell'ansia di immortalità. La teoria della ragion vitale e storica rappresenta il nucleo originale della filosofia di José Ortega y Gasset e della ""Scuola di Madrid"""", alla quale si richiamano, tra gli altri, nonostante appartenessero a generazioni distinte, Xavier Zubiri, Julián Marías e María Zambrano. Zubiri ha delineato una concezione originale del realismo sulla base della teoria dell'intelligenza senziente, con particolare riferimento alla dimensione storica e teologale dell'uomo. La teoria della ragione poetica di Zambrano rappresenta invece un contributo peculiare al superamento dell'intellettualismo, in nome di una ragione più ampia e integrale che non disdegna orizzonti etico-politici. La mappa del mondo personale delineata da J. Marías e sorretta dal pensiero del maestro Ortega costituisce un approccio originale nel contesto delle diverse concezioni del personalismo. Con Ignacio Ellacuría, discepolo di Zubiri, la filosofia della realtà storica non è solo un metodo per indagare i segni dei tempi, ma diviene anche un ineludibile supporto per intervenire nelle situazioni di ingiustizia e disuguaglianza in virtù della filosofia e teologia della liberazione."" -
Bisogni e desideri. Società, consumi e cinema in Italia dalla ricostruzione al boom
Bisogni e desideri sono le due parole chiave che attraversano questo itinerario sui mutamenti avvenuti nella società italiana nel secondo dopoguerra, indagati e descritti attraverso la lente filmica delle commedie cinematografiche coeve. Gli anni che dalla ricostruzione arrivano al boom si caratterizzano come il passaggio dagli stenti della guerra al desiderio di crescita e benessere: un momento in cui l'Italia vive una stagione complessa, nella quale l'immaginario collettivo ha un'importanza preponderante come vettore della trasformazione e della modernizzazione del Paese. È proprio la produzione cinematografica a registrare e rivelare i cambiamenti avvenuti nella società italiana, definendone l'immaginario collettivo, secondo il denominatore comune dell'evoluzione dei consumi e del mutamento dei costumi. Presentazione di Stephen Gundle. -
Canada. Storie, visioni e sfide di un laboratorio del futuro
Il racconto di un Paese lontano e immenso, che gli italiani conoscono per sentito dire, per i suoi miti o per esserci emigrati. Il Canada come non lo avete mai letto, tra racconti di un viaggio che parte dai vicoli di Roma e termina dinanzi alla skyline mozzafiato di Vancouver. Il Canada che troverete senza averlo cercato, nelle avventurose storie dei suoi pionieri come nelle biografie dei suoi eroi contemporanei. Ma non solo questo, anche una Nazione giovane, nata francese per avventura, cresciuta inglese per via di una guerra settecentesca e diventata oggi laboratorio del futuro, chiuso nel suo splendore naturale ma aperto alla costruzione di un mondo nuovo. Paese poetico senza crederlo, ospitale verso i bene intenzionati e riconoscente verso i suoi ""First Nations"""", il Canada è un luogo del mondo dove ha ancora senso un'esortazione pronunciata da Pierre Elliott Trudeau: """"Curare a volte, alleviare spesso, confortare sempre""""."" -
Gaston Bachelard e le vie dello spirito
Il percorso dentro i concetti più importanti dell'epistemologia di Gaston Bachelard parte in questo saggio da un'esaustiva biografia per spingersi fino alla scoperta e alla valorizzazione dell'immaginario poetico. Viene così esposta l'intera riflessione bachelardiana, consentendo una visione completa e aggiornata del pensiero del filosofo francese, fra il rigore del sapere scientifico e la libertà fenomenologica e sognante della sua poetica sull'immaginario. Rinunciando alla visione convenzionale dell'epoca e alla ""filosofia a senso unico"""", Bachelard ha avviato un pensiero libero, rivoluzionario, ideato a partire da riflessioni """"all'interno della scienza"""", che gli hanno consentito di inaugurare il suo razionalismo applicato e il suo materialismo istruito, provocando così la filosofia a rincorrere il pensiero scientifico. Lo stesso è avvenuto sul versante dell'immaginazione, dove, superando la psicoanalisi freudiana e la psicologia convenzionale, Bachelard si è lasciato sorprendere dalla potenza dell'immagine poetica. Scienza e poesia saranno quindi i maestri dell'uomo rinnovato, che dovrà imparare a giocare fra questi poli cercando l'armonia fra Animus e Anima per poter conquistare, nella multidimensionalità, la felicità e la vera autorealizzazione umana. Prefazione di Aurosa Alison."" -
Chi ha paura del postumano? Vademecum dell'uomo 2.0
Questo libro offre un contributo alla riflessione sulle implicazioni della tecnica per la vita dell'essere umano, in un tempo nel quale la tecnica è motivo di fervente entusiasmo e di crescenti timori. Vuole aiutare a comprendere le ragioni di chi sostiene che l'impetuosa accelerazione del progresso tecnico-scientifico potrà dischiudere una nuova era, nella quale sarà possibile prendere congedo dai limiti e dalle vulnerabilità che caratterizzano l'umanità così come conosciuta finora e edificarne una nuova e migliore. È questo l'obiettivo del movimento postumanista, un arcipelago variegato di sigle e di autori accomunati dalla fiducia nel valore emancipatore della tecnica e nella possibilità, grazie a essa, di costruire una nuova umanità. -
Il «Tractatus de usuris» di Alessandro D'Alessandria. Fra mercato innaturale e cultura di mercato
Alessandro d'Alessandria vive e scrive durante la rivoluzione segnata dal passaggio dall'economia della terra all'economia del capitale, preparato dal lento costituirsi di un nuovo ceto sociale: la borghesia. Lo stesso ceto autore dei cambiamenti che prenderanno poi il nome di capitalismo. Alessandro esamina questo contesto partendo dal bagaglio delle auctoritates e del dettato aristotelico, indiscusso anche in materia di etica economica. La grandezza di Alessandro d'Alessandria, come di Pietro di Giovanni Olivi o di Giovanni Duns Scoto, consiste nel far affiorare una nuova concezione della moneta come architrave di tutti i ragionamenti. A questi rappresentanti della scuola francescana del XIII secolo dobbiamo la costituzione delle fondamenta della scienza economica dei secoli successivi e del contemporaneo sviluppo dell'economia di mercato. -
Il cielo è nell'uomo. Teosofia e tradizione ermetica in Jacob Böhme
Jacob Böhme (1575-1624), calzolaio di Görlitz e philosophus teutonicus, rappresenta un importante punto di riferimento per comprendere gli sviluppi della speculazione tedesca ed europea. Attraverso la formulazione di una via teosofica, Böhme riesce a riunire alcuni elementi tipici della tradizione ermetica e rinascimentale con le istanze provenienti dalla nascente Filosofia della Natura. La sua teosofia, comparsa nell'alveo della Riforma luterana e nel grembo di ciò che restava del Sacro Romano Impero, cerca di rispondere alle domande che preoccupano maggiormente l'uomo del XVI e XVII secolo. La figura del calzolaio slesiano, tra storia, mito e leggenda, appare talvolta sfumata. Ammesso nella cosiddetta area non conformista della Riforma e in quella schiera di pensatori indicati in senso denigratorio come Schwärmer o entusiasti, egli formula una nuova dialettica volta a esaltare la realtà del divenire, giungendo così a osservare da vicino la dimensione profonda della storia. Presentazione di Ferdinando Luigi Marcolungo. Premessa di Enrico Peruzzi. -
Lucifer. I sentieri dello scarabeo sacro
Lo scarabeo sacro è un simbolo che attraversa non solo la storia religiosa dell'Egitto, ma che si ritrova in diverse civiltà del mondo antico. Abbiamo scarabei provenienti da Canaan, fenici, greci e finanche etruschi. Scarabei scolpiti sulle pietre, come le centinaia ritrovati in Sardegna e in particolare, quello della penisola del Sinis. Si tratta di simboli che attestano un legame tra l'Egitto e civiltà diverse, ma soprattutto, la diffusione di misteri appartenenti a una religione esoterica, che in Egitto fiorisce e di cui prima l'Ebraismo e il Cristianesimo, ma anche l'Illuminismo e la Massoneria in seguito, sono stati grandi veicoli. Il seguente lavoro permette di cogliere come lo scarabeo sia il simbolo dell'omoerotismo, dell'amore dello stesso, del Sé: l'amore originario e fondante ogni altra forma di amore. Esso rappresenta l'amore della divinità per Sé, con Sé e in Sé, generante tutte le cose. Ma è anche l'amore indomito del portatore di luce, Lucifero, che annuncia all'alba l'arrivo del sole, come Stella del Mattino, e che ribelle si stacca al vespro dal suo sole per attraversare le tenebre. -
Emozione, silenzio e parola nell'opera di Louis-Ferdinand Céline
Nell'opera e nella poetica di Céline il silenzio riveste una dimensione strutturale: i famosi trois points, i punti di sospensione, traforano la prosa per diventare la più riconoscibile delle cifre stilistiche céliniane. Intervalli ritmici che cadenzano la frase musicale e spezzano l'ordine grammaticale per restituire l'emozione, prelinguistica e muta. Nell'orizzonte semantico il silenzio si alterna alla parola per significare il non detto; è questa l'intenzione del discorso di denuncia, dell'uomo e della società, che percorre i romanzi per acquistare una evidenza ideologica nei pamphlet antisemiti. In stretta aderenza al testo autorale, lo studio rintraccia le valenze e le figure del silenzio per provare a ricomporre l'immagine intera di un'opera e di uno scrittore riconosciuto oggi come un classico mentre ne rimane impedita la conoscenza integrale degli scritti. -
Silenzi urbani
Nel nostro immaginario città e silenzio sono perlopiù antitetici. In parte perché la nostra esperienza quotidiana è effettivamente questa. In parte perché si è consolidata nel tempo una narrazione che fa della città e del silenzio due figure idealmente contrapposte, riconducibili a mondi e modi di essere differenti, distanti, apparentemente inconciliabili. A pensarci bene, però, le città non sono solo rumore. Nei tessuti urbani, infatti, non mancano luoghi dove comunemente dimora il silenzio. Che non è solo una condizione sonora ma qualcosa di più profondo che connota il nostro modo di vivere e abitare le città. Si tratta di silenzi eloquenti che dovremmo imparare ad ascoltare per comprendere davvero ciò che ci circonda. -
La vita narrata. Memoria. soggettività e politica
In questo libro, che riunisce alcuni dei suoi lavori più recenti, Leonor Arfuch chiama a partecipare a una ""conversazione di gruppo"""" una molteplicità di espressioni culturali che mettono in tensione la dimensione soggettiva e quella pubblica. Lo fa a partire dall'idea di spazio biografico, inteso come """"trama simbolica, epocale, come orizzonte di intellegibilità per l'analisi della soggettività contemporanea"""". Una soggettività che emerge nella """"svolta affettiva"""", che si manifesta nell'intramontabile interesse per l'auto/biografia, nelle recenti forme dell'autofiction, nella tensione memoriale, nel lavoro degli scrittori che in America Latina rielaborano traumi allo stesso tempo storici e personali, e ancora nelle arti visive, che affrontano la sottile relazione tra memoria, narrazione e costruzione dell'identità. Espressioni mosse da quella tentazione biografica che non è altro che l'eterno desiderio di fermare in un'immagine la fugacità dell'esistenza, insomma, di narrare la vita."" -
Eros e dialettica in Platone
Questo volume raccoglie, per la prima volta, tutti gli studi dedicati da Guido Calogero a Platone. Cronologicamente compresi tra il 1928 e il 1981, essi delineano i caratteri di una storiografia pienamente europea per l'ampiezza dei loro riferimenti, ma anche di una storiografia propriamente italiana, che trae anche dalla sua propria tradizione filosofica le ragioni del suo impegno. Calogero ha colto per primo in maniera compiuta il valore di eros come motore della filosofia platonica. Ha tematizzato come centrale il rapporto, complesso e ricco di tensioni, con Socrate. Ha compreso le ragioni e l'importanza teorica del confronto critico di Platone con le filosofie del suo tempo. Nell'analisi della dialettica platonica egli ne ha distinto con lucidità varie forme. Quella d'ascendenza socratica che dai dialoghi giovanili si prolunga e fa sentire la sua presenza, fino alle opere più tarde; quella, schiettamente platonica, e più vicina per i suoi caratteri teorici alla dialettica moderna, del Simposio; quella virtuosisticamente ironica e polemica, antimegarica e antizenoniana, del Parmenide; quella, teorizzata, della relazione tra le idee rappresentata in particolare dal Sofista. Se quest'ultima è il legato più prezioso che Platone trasmette ad Aristotele, e se la terza è una fonte teorica, recepita in forma creativa, del neoplatonismo, non c'è dubbio che, per Calogero, le prime due costituiscono le forme supreme e non transeunti della dialettica in filosofia. -
FEyERAbEND DaDA!
Il Grande Novecento vede il succedersi di eventi epocali e, allo stesso modo, anche la Scienza del secolo è proiettata a segnare per sempre l'umanità. Tuttavia, la vita di Paul Feyerabend si svolge oltre i canoni imposti dalla Storia e dalla Scienza con la lettera maiuscola. È un'altalena che oscilla verso i poli autentici di un'esistenza e come tale è disseminata di malanni pericolosi e straordinarie cure, nient'affatto ortodosse. Il suicidio della madre, la ""grande D."""", l'incomprensione dell'accademia scientifica e della massa si accompagnano ogni volta alla fedeltà di Spund, al gusto per il trash e all'Anarchia. Sofferenza e gioia si mescolano in un guazzabuglio Dada! che si dipana in forma leggera e quasi canzonatoria del vivere: Anything Goes, as long as no one is suffering. Da questo intreccio emergerà a chiare lettere soltanto l'Amore per Grazia."" -
Kubrick e Caravaggio, sabotatori del reale
Durante le riprese di Shining Kubrick confidò a Jack Nicholson: ""in un film non si cerca di fotografare la realtà, si cerca di fotografare la fotografia della realtà"""". Le sue parole in maniera apparentemente inspiegabile richiamano l'opera di Caravaggio. Questo saggio è un tentativo di scalfire la superficie del visibile, del consueto, del rassicurante, puntando in profondità ad analizzare le sovrapposizioni della poetica di due geni assoluti dell'arte solo a prima vista distanti, ma che si incontrano sul terreno della ricerca della verità e del suo rapporto con il reale. Un viaggio avvincente in cui la struttura stessa si fa contenuto. Il testo infatti si configura come un monolite, accoglie al suo interno una costellazione di rimandi, dei veri e propri varchi, che ci conducono in direzioni inaspettate, parallele, sorprendenti, in grado di amplificare la nostra esperienza. Prefazione di Gianvincenzo Cresta.""