Sfoglia il Catalogo feltrinelli018
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 9461-9480 di 10000 Articoli:
-
Le vedute di Roma di Giambattista Piranesi. Dalla collezione del duca di Wellington. Ediz. italiana e inglese
In questo volume si riproduce la serie completa delle 135 incisioni delle Vedute di Roma di Giovanni Battista Piranesi (1720-1778), pubblicate per la prima volta nel 1778. La serie delle Vedute descrive un percorso topografico attraverso la Roma antica e moderna: San Pietro, le grandi chiese e i palazzi della Roma barocca e del Settecento, le piazze e le fontane, il Tevere con il porto di Ripetta e la vista del ponte di Castel Sant'Angelo, gli edifici, i templi, le colonne e gli archi dell'antica Roma, i dintorni di Tivoli. Tale serie appartenne al Primo Duca di Wellington, Arthur Wellesley (1769-1852), e si caratterizza per lo straordinario carattere omogeneo delle tirature delle stampe, per l'altissima qualità, propria delle prime tirature, e per la perfetta condizione di conservazione. Di qui l'importante valore storico di questo libro, che riproduce per la prima volta la serie completa, difficilmente accessibile nella sua interezza. -
Valeria Agosti Nelli. Ediz. italiana e inglese
In questa monografia Ivan Quaroni, attraverso un'intervista all'artista, ne documenta il percorso creativo dall'esordio con le sculture fino all'approdo ai grandi quadri dell'ultima fase di produzione. Le figure filiformi di Valeria Agosti Nelli, siano esse disegnate o scolpite, sono la sigla di uno stile unico, maturato attraverso anni di disciplinato lavoro. Nel volume sono riprodotti i disegni e le opere realizzate con l'impiego di materiali fragili ed effimeri come la carta, il legno, la lana e la cartapesta. Completa la monografia il racconto inedito dello scrittore Roberto Piumini, evocante le suggestioni delle opere della Agosti Nelli. -
Marcel Duchamp. La vita a credito. Ediz. illustrata
Dalla sua scomparsa nel 1968, l'influenza di Marcel Duchamp, ""l'uomo più intelligente del xx secolo"""" nelle parole di André Breton, non ha smesso di imporsi nel paesaggio dell'arte contemporanea. Dal Futurismo al Cubismo, dal Dadaismo al Surrealismo, la sua arte si intreccia alle grandi avventure estetiche del Novecento senza mai ridursi a nessuna di esse. Se Picasso insiste nel propugnare la figura dell'artista demiurgo, Duchamp, grazie all'invenzione del readymade, incarna invece il modello dell'artista contemporaneo ed è riconosciuto a partire dagli anni sessanta come fonte incontestabile di ispirazione da parte delle giovani generazioni di artisti. Molto è stato scritto sulla sua opera, ma assai di meno sulla sua vita. Una vita che Duchamp costruisce al di fuori delle categorie correnti, non già come artista o anarchico ma, per riprendere un suo neologismo, come """"anartista"""". Eleganza distaccata, libertà di indifferenza, compenetrazione dei contrari cui si aggiungono una costante rivendicazione della pigrizia e un disprezzo fisiologico per il denaro - diventano in lui gli strumenti originali di un modo inedito di porsi di fronte al mondo e alle cose. """"Preferisco vivere, respirare piuttosto che lavorare."""" Duchamp si è pronunciato spesso sulla propria vita con caustiche dichiarazioni che nel loro insieme delineano una personale economia di vita (ridurre i bisogni per essere davvero liberi) e una vera e propria arte di vivere."" -
Robert Rauschenberg. Un ritratto
Artista fra i più innovativi e influenti della sua generazione, Robert Rauschenberg è figura chiave nei cambiamenti radicali che animano l'arte visiva americana dalla fine degli anni cinquanta. Rauschenberg compie i suoi primi passi nel mondo dell'arte sfidando con audacia ogni presupposto. Dal primo soggiorno-studio a Parigi all'esperienza formativa di Black Mountain College fino al Leone d'oro alla Biennale di Venezia del 1964 che lo consacra come artista riconosciuto a livello internazionale, il suo percorso esce dai tracciati convenzionali e si colloca nel campo di una sperimentazione che infrange ogni regola, trasformando lo spazio bidimensionale del dipinto in un ricettacolo di materiali eterogenei. Ritagli di giornale, pezzi di stoffa, fotografie, objets trouvés, nulla è escluso dai combine paintings, creazioni ibride a metà strada fra pittura e scultura, che coniugano l'amore per l'oggetto di rifiuto, ereditato dal collage dadaista, con la pennellata astratto-informale. Calvin Tomkins ci offre uno spaccato della rivoluzione che ha visto l'arte uscire da musei e gallerie per proiettarsi al centro dello scenario sociale; ce ne presenta i protagonisti: Pollock e de Kooning, Jasper Johns, Frank Stella e Andy Warhol; documenta l'ascesa che ha portato ai vertici dell'arte e del successo l'artista che più di ogni altro, in questo contesto, ha mirato a un'arte cumulativa. -
Laboratorio Italia. Nuove tendenze in pittura-New trends in painting. Ediz. bilingue
Il volume raccoglie le opere di 52 giovani pittori, selezionati da Ivan Quaroni per evidenziare le nuove tendenze della pittura italiana degli ultimi 10 anni. Il volume si propone di diventare un punto di riferimento sia per gli amanti dell'arte che per gli addetti al lavori. Gli artisti inclusi nel volume sono i seguenti: Abbominevole, Silvia Argiolas, Gabriele Arruzzo, Guido Bagini, Manuel Baldini, Mirko Baricchi, Matteo Bergamasco, Blu, Andrea Buglisi, Danilo Baccella, Gaia Carboni, Mauro Ceolin, Marco Cerutti, Manuele Cerutti, Umberto Chiodi, Vanni Cuoghi, Emiliano Di Mauro, Ericailcane, Matteo Fato, Tamara Ferioli, Elisa Gallenca, Daniele Girardi, Daniele Giunta, Eloisa Gobbo, Leonardo Greco, Massimo Gurnari, Filippo La Vaccara, Laboratorio Saccaridi, Laurina Paperina, Andrea Mastrovito, Fulvia Mendini, Elena Monzo, Matteo Nuti, Ozmo, Simone Pellegrini, J & PEG, Luigi Presicce, Laura Pugno, Elena Rapa, Alessandro Roma, Eleonora Rossi, Michael Rotondi, Giuliano Sale, Siva, Francesco Spampanato, Maria Francesca Tassi, Nicola Torcoli. -
Inside the white cube. L'ideologia dello spazio espositivo
"Inside the white cube"""" è una raccolta di saggi di Brian O'Doherty pubblicati per la prima volta nel 1976 sulla rivista Art forum. Il loro impatto sul mondo dell'arte fu immediato e scatenarono una discussione critica sul ruolo della galleria nel sistema dell'arte che dura ancora oggi, divenendo un riferimento fondamentale per chiunque si confronti con questo mondo. Nel volume O'Doherty affronta, primo tra tutti, un momento di particolare crisi nell'arte del secondo dopoguerra ed esamina i presupposti su cui si fonda lo sviluppo dello spazio espositivo, privato (galleria) o museale. In un'analisi che si confronta con le complesse e delicate relazioni tra economia, contesto sociale ed estetica condensate all'interno di una galleria d'arte, O'Doherty si pone il problema di come gli artisti debbano concepire il proprio lavoro in relazione allo spazio espositivo e, più in generale, al sistema dell'arte." -
Doppio ritratto: Zoran Music-Ida Barbarigo
"Ognuno sprofonda nel proprio universo pittorico, con modalità che acquistano spessore e durata con il passare degli anni. Quel dipingere che anima le loro vite come un imperativo a cui non potersi sottrarre. Dipingere è la sola intima necessità per entrambi: forse l'unico vero segreto del loro legame indissolubile.""""" -
Miltos Manetas. Paintings from contemporary life. Ediz. italiana e inglese
"Miltos Manetas è un pittore della vita contemporanea: dipinge joystick, computer, console per videogiochi, cavi (in gran quantità). Rappresenta anche soggetti profondamente impegnati in quelle attività che gli strumenti elettronici di consumo hanno reso possibili, come giocare al computer. Egli, tuttavia, non mostra mai il gioco in cui sono impegnati i suoi personaggi, né quale immagine essi hanno di fronte. Si concentra, invece, sull'interfaccia uomo-computer: una mano che stringe il joystick, una testa rivolta verso lo schermo, un copro allungato sul pavimento in profonda concentrazione oppure rilassato accanto a un computer portatile, una console o un televisore. Le opere di Manetas possono collocarsi all'interno di una tradizione ben consolidata nella pittura moderna: la rappresentazione dell'uomo nel suo moderno scenario."""" (Lev Manovich)" -
Laboratorio Italia. Giovani scultori italiani-Young italian sculptors
In un'epoca in cui le ideologie e le scuole di pensiero hanno perso la capacità di proporre modelli culturali forti, in cui le identità nazionali tendono via via a fondersi all'interno di una dimensione globale e le peculiarità dei singoli linguaggi visivi si sono da tempo dissolte a favore della contaminazione, è lecito chiedersi se sia ancora possibile leggere la contemporaneità in termini di un solo medium - nella fattispecie la scultura circoscritto a una specifica realtà nazionale. Sullo sfondo di tali interrogativi Alessandra Galasso sonda le radici della scultura contemporanea nelle sue molteplici declinazioni e accezioni, ne rintraccia le origini e passa in rassegna la produzione più recente degli artisti italiani che utilizzano questa modalità espressiva. La sua analisi muove da una prospettiva storica che abbraccia l'intera tradizione scultorea del Novecento, con i radicali mutamenti che l'hanno contrassegnata, e individua, infine, nel panorama delle pratiche artistiche italiane dell'ultimo decennio l'emergere di strategie visive originali e nuove chiavi di lettura del reale. Terreno comune ai trenta nomi proposti in Laboratorio Italia-giovani scultori italiani è la consapevolezza di muoversi tra rivendicazioni di antiche identità e recenti adesioni a contesti multiculturali, tra il recupero di canoni estetici tradizionali e la volontà di riformularli con sguardo e materiali inediti, coniugando, ciascuno a suo modo, ricerca e tradizione. -
Mauro Ceolin. Ediz. italiana e inglese
La monografia è costituita da un'intervista all'artista realizzata da Ivan Quaroni e da un racconto di Tiziano Scarpa. Completa il libro un ricco apparato iconografico che presenta le opere di questo esponente dell'arte videoludica. -
Sul reale. «Lo scrittore» e le altre opere di Giancarlo Neri. Sul reale. «The writer» and other wors by Giancarlo Neri. Ediz. bilingue
La monografia si apre con uno scambio epistolare tra Giancarlo Neri e il critico inglese Richard Cork, autore anche di un saggio introduttivo al lavoro dell'artista. Di seguito, a partire da ""Lo Scrittore"""", si propone la lettura dei racconti di Melania Mazzucco e Nicholas Blincoe ispirati alla grande installazione, per poi ripercorrere il lavoro di Giancarlo Neri, dalle installazioni alle sculture ai disegni attraverso le sue stesse parole e un corposo apparato iconografico. Nato a Napoli nel 1955, lo scultore ha vissuto e lavorato per molti anni a New York, in Norvegia e Brasile. La possibilità di lavorare presso l'acciaieria Ilva di Napoli, dopo la chiusura dell'impianto, ha avuto un grande impatto sulla sua produzione artistica spingendolo a realizzare enormi installazioni che hanno poi trovato spazio in varie sedi, da New York a Napoli a Londra. """"Lo Scrittore"""", un'imponente opera costituita da una sedia e da una scrivania alte più di dieci metri, è collocata nel Parco di Monza."" -
Nanda Vigo. Light is life. Ediz. italiana e inglese
Il volume propone una panoramica completa sull'attività artistica di Nanda Vigo, dagli anni sessanta fino alle più recenti realizzazioni del 2005. L'importante saggio critico, a cura di Dominique Stella, ricostruisce la carriera di Nanda Vigo valorizzandone soprattutto gli aspetti artistici rispetto alla tradizionale e restrittiva visione della figura di architetto-designer. Il ricco apparato iconografico è suddiviso nelle tre sezioni arte, architettura e design, ciascuna introdotta da testi per lo più inediti di Tommaso Trini, I.J. Schoonhoven, Ettore Sottsass e Lucio Fontana, che testimoniano la capacità di Nanda Vigo di coniugare tre espressioni artistiche così diverse. Catalogo della mostra (Milano, 4 aprile-28 maggio 2006). -
De Kooning. L'uomo, l'artista. Ediz. illustrata
"De Kooning. L'uomo, l'artista"""" è un ritratto vivo e ricco di dettagli che ricostruisce la vita del pittore, dagli anni difficili a Rotterdam fino all'arrivo negli Stati Uniti. All'apice della fama de Kooning si lasciò travolgere da un turbine autodistruttivo fino a diventare protagonista di un nuovo mito americano, quello dell'uomo divorato dal suo stesso successo. La biografia è corredata da immagini di opere e foto d'epoca ed è basata su documenti inediti e centinaia di interviste." -
Americani per sempre. I pittori di un mondo nuovo (Parigi 1867-New York 1948)
Il libro offre un'approfondita e articolata analisi storica e sociale che ripercorre le tappe dell'affrancamento dell'arte americana dal dominio culturale europeo. Annie Cohen-Solal racconta con ricche testimonianze gli ottant'anni di questa epocale transizione: dalla ""colonizzazione artistica"""" dell'America da parte dei pittori europei (Monet, Matisse, Cézanne e Picasso) alla creazione di una scuola americana sostenuta da autori trasferitisi proprio dal Vecchio Continente (Robert Henri, Alfred Stieglitz, Marcel Duchamp); dalla proliferazione dei grandi collezionisti americani ai finanziamenti governativi, fino all'affermazione di New York quale nuovo centro dell'arte mondiale. E da New York la cultura artistica si estende a tutte le principali città americane dando vita a una crescente sensibilità per l'arte moderna, sensibilità che richiamerà una moltitudine di artisti europei, in fuga dalla Seconda guerra mondiale: l'arte americana, indipendente e sperimentatrice, si afferma e domina il mondo."" -
L' autore che credeva di esistere. Ediz. italiana e inglese
L'uscita di questo libro voluto e progettato da Giulio Paolini coincide, in un certo senso, con l'uscita di scena dell'artista. Mero testimone di una creazione che lo precede e lo supera, ancora una volta egli sceglie di restare ai margini del teatro dell'opera, in perenne attesa che la bellezza si manifesti. Le oltre cento tavole create ad hoc e che qui appaiono per la prima volta, svelano il pensiero di uno dei grandi protagonisti dell'arte italiana del Novecento, narrato da riflessioni personali e note di commento. -
Roma interrotta. Dodici interventi sulla pianta di Roma del Nolli nelle collezioni MAXXI architettura
Nella sua Nuova Pianta di Roma del 1748 Giovanni Battista Nolli presentò per la prima volta la Città Eterna come un organismo compiuto: la pianta riproduce Roma in tutti i suoi meccanismi, facendo emergere i ""vuoti"""", esterni e interni, ottenuti per sottrazione dalle aree edificate. A quasi duecentocinquant'anni di distanza, nel 1978, il progetto """"Roma interrotta"""" fu concepito da Piero Sartogo e promosso dagli Incontri Internazionali d'Arte per sottolineare come a Roma si fosse fermato ogni impulso di progettazione e come la Pianta del Nolli rappresentasse la prova di un'interruzione che trovava nella politica e nella cultura le motivazioni di tale stasi. Dodici architetti di fama internazionale furono invitati a riflettere sulla possibilità di qualcosa di grande e duraturo che desse un'effettiva modernità e attualità alla città, un modo per annullare secoli di inerzia e speculazione edilizia e ripartire riferendosi al Nolli come """"ultimo esercizio di progettazione coerente""""."" -
Aldo Lanzini. Ediz. italiana e inglese
Il progetto monografico raccoglie la produzione artistica di Aldo Lanzini, rappresentativa della ricerca di un artista che utilizza linguaggi diversificati. Contiene infatti la produzione degli ""Aliens"""" realizzati a mano in panno, la ricerca grafica di carte di grande formato eseguite in penna e quella di abiti creati all'uncinetto. La monografia conserva la struttura della collana: un'intervista con l'artista, un racconto ispirato alle sue opere e un ricco apparato iconografico."" -
Quando Marina Abramovic morirà
Belgrado 1974. Marina Abramovic dà fuoco a una monumentale stella a cinque punte, simbolo del regime di Tito, e ci si distende dentro fino a svenire per asfissia. Napoli 1975. Uno spettatore le punta al collo una pistola carica: l'artista ha sfidato il pubblico a usare su di lei, risolutamente passiva, uno qualsiasi degli oggetti disposti su un tavolo. New York 2002. Marina vive per dodici giorni in un'abitazione pensile allestita alla Sean Kelly Callery. Digiuna. L'unico nutrimento è l'avido sguardo degli astanti che la osservano bere, dormire, lavarsi e urinare. Tra la schiera di spettatori c'è James Westcott: è il suo primo incontro con ""la nonna della Performance Art"""", come lei ama definirsi, e l'incipit di """"Quando Marina Abramovic morirà"""", biografia intima di un'artista che da quarantanni gioca con la morte mettendo il proprio corpo al centro di performance divenute leggendarie. Agli esordi, lanciarsi nell'arte performativa significa per Marina ribellarsi a un'esistenza """"militarizzata"""", tiranneggiata da una madre che le impone diktat culturali comunisti e non la bacia mai. Cruciale per il decollo da Belgrado è l'unione artistica e sentimentale con il fotografo tedesco Ulay, con cui avvia una collaborazione tanto ardita quanto fruttuosa. A bordo di un furgone Citroen trasformato in casa mobile, la coppia gira l'Europa esibendosi in pezzi che mettono a nudo una simbiosi culminata nel prolifico """"Nightsea Crossing""""."" -
Joseph Beuys. Una vita di controimmagini
Gilet da pescatore su camicia bianca, jeans e cappello di feltro. D'inverno una lunga pelliccia di lince rivestita di seta blu, da giovane una cravatta nera fermata da una piccola mascella di lepre. Così si presentava Joseph Beuys, l'inconfondibile aspetto di un personaggio fantastico a cavallo tra il clown e il gangster. Appena entrava in scena, faceva sempre il contrario di quanto ci si aspettasse, spesso e volentieri cose che a prima vista non avevano alcun senso. Tutto questo per trasmettere scariche di energia e provocare negli spettatori uno choc salutare, un ampliamento della consapevolezza. Rinunciando, con rare eccezioni, alle interpretazioni e ai giudizi stereotipati su uno dei personaggi più discussi e vivisezionati del xx secolo, Heiner Stachelhaus mette insieme un ritratto a tutto tondo di Joseph Beuys a partire dalle ""controimmagini"""" della sua stessa vita: gli studi di scienze naturali e il confronto con l'antroposofìa steineriana; l'incidente in Crimea e le esperienze tra i tartari, l'insegnamento e l'occupazione dell'Accademia, le yooo querce e la battaglia ecologista, il Beuys privato che beveva acqua del rubinetto in bicchieri di cristallo molato. Fino ad arrivare al Blocco-Beuys di Darmstadt, il museo-laboratorio in cui ancora aleggia lo spirito dell'""""unico artista"""", come disse Karl Ströher, """"capace di esprimere la specificità della nostra epoca""""."" -
Clement Greenberg. L'avventura del Modernismo. Antologia critica
Questo volume offre un.ampia raccolta di scritti di Clement Creenberg (1909-1994). Figura fra le più influenti e controverse della critica d'arte americana del Novecento, Creenberg assiste al declino dell'illusionismo tridimensionale della pittura da cavalletto e testimonia il progressivo affermarsi dell'astrattismo, fino al traguardo della piattezza radicale che è per lui cifra del modernismo. Tra i primi a intuire il valore dirompente della pittura di Jackson Pollock e degli espressionisti astratti americani, egli sdogana successivamente gli esponenti della Post-painterly Abstraction, tra cui Morris Louis e Kenneth Noland. La selezione dei testi qui proposti è volta a sottolineare l'impronta europea del pensiero critico di Creenberg. La matrice kantiana, quella trotskista, ma anche quella italiana proveniente da Benedetto Croce e Lionello Venturi, delineano il profilo di un critico che ha saputo scandagliare in modo esemplare le vicende del modernismo nelle arti visive rivendicandone i valori di oggettività. A un'acuta analisi socioculturale del fenomeno della massificazione della cultura e delle sue conseguenze sociali, Creenberg accosta questioni a lungo dibattute come quelle del bello e della qualità, dei valori oggettivi in arte, mosso dal bisogno impellente di opporre un fronte di resistenza al degrado del kitsch e dell'accademismo.