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I miti allo specchio. Riscritture femminili liberamente ispirate al mito
Mediatrici di questa narrazione senza limiti e confini sono mille personificazioni del femminile cristallizzatesi in figure mitologiche, in questi racconti liberate dalla maledizione della stereotipizzazione in archetipi creati dallo sguardo maschile. Quello sguardo che ne ha narrato le storie, rispecchiando in esse le proprie follie e passioni, come nel caso delle sirene portatrici di morte, di Circe incantatrice e ingannatrice, di Arianna povera e pazza per non rassegnarsi all’abbandono, di Elettra assetata di sangue. -
Inconscio del pensiero, inconscio del linguaggio. A partire dall'opera di Emanuele Severino
L'opera di Emanuele Severino svela l'inconscio dell'intero modo di pensare che l'ha preceduta, riassunto nella comune definizione di ""nichilismo"""", e si sospinge al di là del nichilismo proprio in quanto ne svela l'inconscio. Cosa fare allora dopo quest'opera, oltreché contemplarne la mirabile costruzione? Giungendo a pensare ciò che sino ad allora era stato impensabile, Severino ha spostato in avanti quello che era stato il confine del pensiero; ma c'è qualcosa che diviene visibile da questo nuovo confine? Qualcosa che può diventare pensabile solo spingendosi ancora al di là di questo pensiero, benché soltanto grazie a esso? Se tale opera si è spinta al di là del nichilismo svelandone l'inconscio, spingersi ancora più in là sarà possibile solo se si individuerà qualcosa di inconscio anche in essa, almeno in uno dei suoi termini-chiave."" -
Antropocene, nazionalismo e cosmopolitismo. Prospettive per i cittadini del mondo
Antropocene è un'epoca geologica nella quale la specie umana è la causa del collasso della biosfera. Siamo condannati all'estinzione? I governi hanno rimandato per decenni le decisioni per contenere gli effetti dell'inquinamento. La rivolta dei giovani li ha costretti ad agire. La passività della politica non si spiega solo con la cattiva volontà. I soggetti della politica non sono più gli stati e le classi. Nel secolo XXI, il nuovo soggetto politico è l'umanità. Le molteplici culture del pianeta devono dialogare per definire un comune umanesimo e la politica deve creare una governance mondiale delle sfide globali. Non è un'utopia irrealizzabile. L'integrazione dei popoli nazionali dell'Unione Europea mostra che una cittadinanza sovranazionale è possibile e che l'indipendenza nazionale è compatibile con l'interdipendenza pacifica internazionale. Il libro critica il sistema di Vestfalia delle relazioni internazionali e propone l'alternativa di una cittadinanza cosmopolitica. -
Filippo Ghisolfi. Tipografo, editore e calcografo (Milano 1629-1669)
Filippo Ghisolfi è un tipografo e calcografo milanese, la cui attività copre un arco temporale di 40 anni, dal 1629 al 1669. Fin dagli esordi la sua bottega svolge molti lavori su commissione. Ai suoi torchi ricorrono numerosi colleghi, compreso Giovanni Battista Bidelli. La produzione analizzata in questi annali è ampia: i titoli sono indicativi delle tendenze e dei gusti della società e possono fornire indizi per ricostruire il clima culturale del tempo. Libri di pregio si affiancano a prodotti correnti: ciò che conta è la disponibilità economica del committente. È un eccellente artigiano che, dietro pagamento, mette a disposizione capacità e strumenti propri. Una conferma della perizia tecnica è data dall'attività calcografica: è nella stampa delle incisioni che rivela le migliori capacità. Lo dimostrano le numerose dispute di tesi o conclusiones, impegnativi manifesti di circa un metro, composti da due o tre lastre, in cui venivano articolati il testo e la parte figurativa. -
Dante a margine e le interrogazioni di Guido Morselli
"La citazione non è un estratto. La citazione è una cicala. Sua caratteristica è l'impossibilità di tacere. Afferratasi all'aria, non la molla più"""" (Mandel'stam). Fobantropo, riepilogo degli uomini, filologo dilettante: definizioni coniate da Guido Morselli per descrivere la sua condizione di lettore onnivoro e di intellettuale isolato rispetto a una società letteraria con la quale, a suo modo, aveva tentato di mettersi in contatto, raramente ricevendo risposta. A margine dei suoi libri, conservati alla biblioteca civica di Varese, Morselli appunta commenti sintetici come nel caso delle edizioni della Commedia e della Vita Nuova, riportati in fogli di varia dimensione conservati dentro ai volumi stessi mai studiati finora. Tracce di questa lettura si ritrovano facilmente nel Diario e nella narrativa dello scrittore lombardo, ma soprattutto alimentano le interrogazioni radicali nei saggi a carattere religioso di Fede e critica, solo parzialmente editi." -
Circe di spalle. Per una dimora del femminile
La complessità della figura di Circe continua a interrogare. Qui si sceglie di ascoltarla e di reagire tenendola non di fronte ma sguincia, in modo da registrare, più che domande e risposte, un campo di tensioni. Teso - tra invidia, ammirazione, polemica - è il campo della disputa tra Circe e Atena, avversario interno quanto esterno. Disputa che mostra la difficoltà del percorso della soggettività femminile, alle prese sia con l'immaginario che la definisce che con quello che la anima. A riflettere su questo percorso vengono convocati J. Joyce, V. Woolf, M. Atwood, M. Cunningham, N. Ginzburg; la filosofa E. Pulcini e la psicoanalista M.C. Barducci. A riflettere sull'anno trascorso con Circe - sospeso, ricco di altrove, di altrimenti - come metafora del tempo analitico, viene convocato lo stesso Odisseo, che però narra ai Feaci un'altra storia. -
«L'età di Whitman» e l'esilio. L'America inedita di Paolo Milano
Raffinato critico dell’“Espresso”, Paolo Milano è stato uno dei più influenti interpreti dell’esilio italiano durante e dopo il fascismo. La sua vicenda intellettuale, soprattutto durante la permanenza negli Stati Uniti (1939-1955), attraversa nodi cruciali del Novecento: dalla fuga dall’Italia delle leggi razziali alla partecipazione ai gruppi antifascisti all’estero e allo “Europe-America Group” sorto nel dopoguerra a New York per ripensare in termini progressisti il dialogo transatlantico. “L’età di Whitman” e l’esilio intende colmare il vuoto in Italia sulla sua figura, a partire dall’analisi critica e dalla proposta antologica delle conferenze sulla letteratura americana presentate a Roma nel 1949-1950 e titolate “L’età di Whitman”. Muovendo da classici come Melville, Thoreau, Hawthorne ed Emerson, Milano articola un’interpretazione controcorrente dell’America del dopoguerra, tra l’utopismo delle origini e il mercantilismo della nuova società tecnologica. -
L' oltraggio d'una minima stella rugginosa. Viaggio nella poesia di Bartolo Cataffi
Questo saggio si prefigge di approfondire l'intero corpus poetico di Bartolo Cattafi, tra i maggiori esponenti della letteratura italiana del secondo Novecento - già presente nella celebre antologia Quarta generazione curata da Piero Chiara e Luciano Erba - indagandone dettagliatamente le minuterie testuali delle principali liriche presenti in ciascuna raccolta, dagli esordi con Nel centro della mano, fino ai postumi Segni, nell'intento di scovare una vena ""barocca"""" quasi naturalmente insita in liriche assai cesellate da analogismi arditi, da una visionarietà quasi orfica e, al contempo, razionalissima, strutturata grazie all'accostamento di elementi disparati che creano abissali scarti, fulminei lampi di pensiero, estrose immagini che infine approdano a concetti lucidi e originalissimi negli esiti."" -
Il pensiero monologico. Personaggio e vita psichica in Volponi, Morante e Pasolini
La rappresentazione della vita psichica è stata l'obiettivo mimetico del romanzo modernista e il campo privilegiato delle sue sperimentazioni. Il pensiero monologico prende le mosse da questo presupposto per comprendere cosa sia avvenuto dopo la svolta interiore del modernismo storico. È possibile, guardando oltre Auerbach, parlare di una mimesis dell'autocoscienza? La risposta a questa domanda viene qui cercata attraverso l'analisi di tre dei più importanti libri italiani scritti fra gli anni Sessanta e Ottanta: Corporale (1974) di Paolo Volponi, Aracoeli (1982) di Elsa Morante e Petrolio (1972-1975) di Pier Paolo Pasolini. Soffermandosi sulle voci monologanti dei protagonisti di questi testi e sul tipo di identità di cui si fanno corrispettivo, lo studio dell'antropologia incontra quello delle forme e il personaggio romanzesco diventa il medium per indagare quel singolare tipo di racconto composto interamente dai pensieri di un personaggio: la forma-monologo. -
Francesco Messina, greco di Sicilia
Aprendo le sue sale ad una significativa selezione delle opere di Francesco Messina, il Museo Salinas conferma una vocazione al dialogo tra le varie forme ed epoche dell'arte che negli ultimi anni ne hanno fatto un ineludibile punto di riferimento culturale in Sicilia. In questo caso il confronto ravvicinato tra i bronzi di Messina e i reperti del museo mira a raccontare una duplice sfida. Da un lato, saggiare il grado di tenuta che l'evidente richiamarsi ai canoni classici da parte dello scultore di Linguaglossa mantiene dinanzi ad autentiche espressioni di quella scultura greca e romana che fu tra le sue principali fonti di ispirazione. Dall'altro, offrire alle opere del museo la possibilità di specchiarsi in queste inesauste prove di una classicità di ritorno, comunque pregne di una poetica del quotidiano che parla il linguaggio della contemporaneità, per documentare l'inscalfibile validità della ""forma"""" antica, quell'intreccio indissolubile tra messaggio e iconografia, tra significato e veste artistica, che continua a parlarci ancora, e in qualche modo a parlarci di noi. Per questa ragione abbiamo scelto tra le sculture di Messina quelle che meglio si prestano ad accendere di nuove possibilità semantiche e visive le opere più famose del Salinas, e soprattutto quelle che nella loro dimensione di """"frammento"""" partecipano oggettivamente alla condizione primordiale delle testimonianze archeologiche, a quella necessità di completare e rendere comprensibile alla mente l'immagine che rappresenta un esercizio eccitante per l'uomo contemporaneo, e che spiega il fascino sottile esercitato dall'archeologia nella cultura di massa del nostro tempo. Introduzioni di Caterina Greco, Maria Fratelli, Andrea G. Cerra."" -
Apprendisti mistici: Padre Pio e Ludwig Wittgenstein
Come si diventa mistici? Per rispondere alla domanda questo libro paragona due casi opposti, eppure legati da molte analogie: quella del filosofo Ludwig Wittgenstein e del frate cappuccino Pio da Pietrelcina. Lontani per estrazione sociale, ambiente culturale e convinzioni religiose, i due svilupparono un'interpretazione mistica del mondo della propria esperienza negli anni della formazione reagendo in tal modo a una crisi del senso della propria esperienza quotidiana, al problema della teodicea, al periodico assentarsi di Dio. Soffermandosi sul dolore, la malattia e l'angoscia come caratterizzazione spirituale del percorso di entrambi, il loro corpo diviene così un laboratorio d'esperienza del divino; laddove la scrittura si fa strumento di indagine e di costruzione del senso del sacro. -
Il diritto del clima
Il presente volume è il frutto dell'attenzione degli autori per l'ambiente e il clima, nonché il risultato di una proficua condivisione tra scienza e diritto per il buon governo dei cambiamenti climatici. A tal proposito, se da ultimo il Rapporto dell'Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) del marzo 2022 ci ha ancora una volta imposto di dimezzare le emissioni di CO2 entro il 2030, ben prima una ragazzina, Greta Thunberg, girando il mondo ci ha ricordato, nel segno di una emergente responsabilità verso le generazioni future, che nessuno è mai troppo piccolo per fare la differenza in tale campo. Si spera, pertanto, che la scienza favorisca la riduzione dei consumi energetici aumentando la produzione di energia pulita e che il diritto solleciti norme appropriate per scongiurare la gravità della minaccia climatica. Il libro illustra le ragioni dirette a favorire questo connubio disciplinare, nell'ottica di sviluppare specifiche tassonomie giuridico-scientifiche da porre a fondamento di un auspicabile nuovo diritto del clima. -
Quadrilogia. La differenza non indifferente-Elogio dell'infunzionale-Fuori luogo-In altre parole
Le espressioni ""fuori luogo"""", """"infunzionale"""", """"differenza non indifferente"""" e """"altre parole"""", presenti nei titoli delle quattro parti di questo testo, sono già per se stesse indicative di un topos che risuona evidentemente come u-topos, utopico. Potrebbe essere diversamente in un mondo in cui di """"mondiale"""" ci sono state due guerre - e in questi giorni se ne paventa un'altra -; dove di """"globale"""" c'è la globalizzazione e la concorrenza spietata a livello planetario; dove si indica come """"innovativo"""" il prodotto che sul mercato è """"distruttivo"""" del prodotto similare precedente; dove di pan-, di totale, c'è tutt'ora, dal 2019, la pandemia e c'è, ormai da tanto tempo, il complementare disastro ambientale dovuto all'""""antropizzazione"""" del pianeta?"" -
Il clan Nabokov. Quando l'erede è il traduttore
Cosa ne sarebbe stato di Nabokov senza la moglie? L'intransigente scrittore, traduttore controcorrente e fascinoso professore aveva bisogno di Vera Nabokov. Quando incontra la futura sposa, è un uomo a pezzi: ""So di essere noioso e sgradevole, intriso di letteratura... Ma ti amo"""", le scrive. L'amorosa moglie lo sprona severa e fiduciosa affinché dia il meglio di sé: ne rilegge, corregge e traduce l'opera. A lui le luci della ribalta che lei controlla dietro le quinte. Finché, un bel giorno, la coppia invidiata da tutti dà alla luce l'unico adorato figlio, Dmitri. Dopo qualche indugio, l'erede entrerà a far parte del clan, garantendo la successione del prospero impero. Il clan Nabokov è un saggio biografico che, partendo dalla traduzione, caposaldo dell'opera nabokoviana, si avventura alla scoperta di terre inesplorate attraverso lingue e paesi, vite e letterature. Si conclude in Italia, sull'ultimo dei Nabokov, il figlio che cresce """"all'ombra del grande albero"""" e tanto somiglia a un personaggio nabokoviano."" -
Il fuoco della filosofia
Il ""fuoco"""" della filosofia arde in ogni uomo: è il desiderio della verità, della conoscenza, del compimento di sé. Esso ci spinge verso il sentiero della ricerca e, per ogni questione, ci pone davanti a un bivio: da una parte vediamo la strada della """"chiusura"""", che non vuole superare i limiti del mondo visibile, dell'esperienza sensibile; dall'altra parte troviamo il percorso dell'""""apertura"""", che osa trascendere la barriera del finito per orientarsi verso l'infinito, l'assoluto, la verità. Nella nostra temperie culturale è prevalente la prima strada. Si propone di seguire la seconda, che risponde meglio alle esigenze intime dell'essere umano e alimenta il fuoco interiore della nostra spiritualità. Chi segue questo itinerario non si ferma ai confini della finitezza, ma si apre a una dimensione metafisica, in tutto il suo essere, come """"persona"""", secondo le cifre profonde della sua essenza. Esso è, in un certo senso, un """"frontaliere"""", che conosce il limes del mondo finito, ma che nello stesso tempo, sa guardare alla trascendenza dell'infinito."" -
La sartoria di Lacan. Sulle geometrie del desiderio e l'etica del godimento
Sartoriali sono per Lacan le geometrie che studiano lo spazio della soggettività. Campo di queste geometrie è la modellazione dell'abito in cui il soggetto abita o ha Casa. Oggetto della sartoria psicoanalitica è quindi lo spazio-vestito che non solo circonda e avvolge il corpo, ma lo innerva e lo anima internamente. L'essere-fuori in questo caso è anche un essere-dentro. Perciò una geometria dello psichico e dell'intimo non si può fare senza occuparsi di ciò che è ""estensione"""". Allora - se si vuole capire quale sia """"la stoffa"""" su cui lavora Lacan - diventa centrale il problema del cosa sia lo spazio, anche in considerazione dei diversi modi in cui l'argomento è trattato, sia nelle scienze fisico-matematiche, sia nella fenomenologia, sia nella psicoanalisi. Resta il fatto che, per Lacan, topografare lo spazio del soggetto significa cartografare lo spazio-del-desiderio. Questo paradigma lo ritroviamo illustrato anche nella concezione lacaniana dell'estetica e della figurazione pittorica. Parimenti, le geometrie del desiderio spiegano com'è articolato il rapporto spazio/corpo e su quale fondamento riposa l'etica del godimento. Spiegano inoltre cos'è il plus-godimento e come funziona la logica spettrale che presiede alla sua produzione industriale."" -
Il nero Schumacher
Der schwarze Schumacher (1903), ultimo capolavoro di Spillmann, viene qui tradotto per la prima volta in italiano. Quest'opera letteraria mette al centro temi come la giustizia e la democrazia diretta. In una Zugo dall'atmosfera ""gattopardesca"""" il racconto inizia poco prima della lotta politica realmente avvenuta fra il partito di Joseph Anton Schumacher e quello del barone Fidel Zurlauben. Tra subdole manipolazioni, faide famigliari, disuguaglianze e invidie, il Cantone nel Settecento è un piccolo mondo scosso da un pervasivo conflitto sociale, che sfocerà in una profonda spaccatura della popolazione, portando al rovesciamento del patriziato dal governo. Gli aristocratici verranno spogliati della loro autorità dal demagogo Schumacher che per la sua essenza oscura, moralista e radicale verrà soprannominato """"il Nero"""". In un vortice di colpi di scena, amori contrastati, giochi di potere ed esuli, per tutti il destino sarà inesorabile."" -
Dei tra pareti. Le statue di culto nella pratica rituale a Roma
Il volume indaga le diverse ramificazioni della categoria ""statua di culto"""" nel panorama urbano e religioso di Roma. Si prendono in esame la fisionomia, il vocabolario di riferimento, i contesti e l'uso dei simulacra deorum lungo un ampio arco cronologico, dall'età regia a quella tardoantica, cogliendo così le dinamiche manifeste nel rito, nell'immaginario collettivo e nella memoria. L'intento di questa ricognizione nasce dalla necessità di un'analisi generale delle pratiche cultuali relative alla designazione e alla fruizione dei simulacri: mancava infatti un'opera che li prendesse in esame nella loro globalità. Lo studio della costruzione meditata di tali icone offre quindi una visione inedita e complessiva di una particolare forma di interazione con divinità immaginate, parafrasando Tacito, alla stregua di ospiti all'interno dei rispettivi simulacri. Immagini che, come in un gioco di matrioske, erano a loro volta alloggiate tra le pareti degli edifici templari, in un caleidoscopio di riferimenti visuali tanto complesso quanto affascinante."" -
La lama nel corpo. Immagini femminili nell'horror italiano
Il volume racconta l'evoluzione storica del cinema horror e thriller italiano attraverso il filtro del corpo femminile: corpo desiderato, violato, pubblicizzato. Il tema della corporeità, oltre a essere centrale come fonte di attrazione perturbante, propone questioni legate ai rapporti tra generi, sia in un'ottica spettatoriale, sia all'interno della narrazione diegetica e nel sistema dei personaggi. Un libro che vuole oltrepassare le frontiere del gotico degli anni Sessanta, per volgere uno sguardo anche ai decenni post-moderni, i Settanta e gli Ottanta. Tra piacere e violenza, moderazione ed estremismo, il corpo e gli stereotipi femminili riassumono in sé le contraddizioni sociali italiane, basate su potere, conservatorismo e progresso. -
Saldo mi pongo nell'esistenza. La spregiudicata impresa di Rudolf Steiner
Il principio di Rudolf Steiner è quello di un bambino che attraversa il bosco a piedi per tornare a casa la sera, cercando frutti selvatici per aggiungere qualcosa ai magri pasti familiari: è l'inizio di un povero tra i poveri. Uscirà dall'esperienza terrena dopo aver costruito un seguito di migliaia di persone pronte ad ascoltare le innumerevoli conferenze che per anni ha tenuto con ritmi forsennati in tutta Europa, lasciando dietro di sé un numero enorme di appassionati e cultori delle sue opere. Quello che è accaduto tra il principio e la fine - il percorso di vita - è un susseguirsi di eventi e di incontri, di un'indomita dedizione, difficile a credersi possibile. Una dedizione consacrata all'obiettivo di costruire un insegnamento che sia utile alla vita: rimanere saldi nell'impresa di esistere, come individui liberi e responsabili di sé stessi. Postfazione di Salvatore Lavecchia.