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Filosofia. Filosofia e teatro (2021)
«Nella pluralità dei fenomeni e delle relazioni dialettiche che danno vita, nelle diverse epoche e civiltà, alla complessa realtà del teatro, emerge con costanza il vincolo fra la teoria e la prassi, la cui disamina, in tempi recenti, ha conosciuto nuova fortuna critica in Italia e all'estero. In una prospettiva non normativa, bensì di approfondimento degli orizzonti estetici e concettuali, il presente numero della rivista ""Filosofia"""" offre un contributo plurale, a più voci, su temi e linee di indagine diversificate entro l'ampio campo dei rapporti fra filosofia e teatro. Il dossier si apre con un saggio di Franco Perrelli dedicato allo sguardo di Theodor W. Adorno sul teatro di Samuel Beckett, in una linea estetica ideale nella quale si incontrano, prima del drammaturgo irlandese, Schònberg e Kafka. Nell'ottica di Adorno Beckett esprime un'idea dell'arte come parodia dell'autenticità, di matrice fenomenologica e heideggeriana, e come rifiuto di qualsiasi forma di seriazione nei confronti dell'angoscia. L'Assurdo emerge così come progetto di smascheramento delle illusioni di verità e, contestualmente, di deposizione del prestigio dell'Arte, verso un'aspirazione di tipo critico e negativo tendente piuttosto all'ascesi e alla condanna della volontà. In questo, secondo Perrelli, la teoresi di Adorno rivela interessanti affinità con alcune osservazioni svolte in Italia da Franco Fanizza nei primi anni Sessanta. Se anche il teatro di Beckett attraversa una filosofia del pessimismo di stampo schopenhaueriano, esso ritrova affinità specifiche con la musica, in quanto """"grammatica delle arti"""", e con la dodecafonia in particolare, con la sua negazione della tonalità e conseguente svuotamento di senso: di Schònberg e della sua scuola Beckett riflette mezzi espressivi nelle sue partiture drammatiche. Tra le """"relazioni musicali"""" che organizzano, a scapito del senso, le opere di Beckett emerge la ripresa. Perrelli legge il concetto in parallelo a quello di Gjentagelsen in Kierkegaard, il cui pensiero estetico era stato oggetto di un importante studio di Adorno negli anni Trenta. Con Furio Jesi l'autore intende la ripresa come rivelazione e tensione dell'io verso uno stato di liberazione e di grazia, in modo opposto ad Adorno che l'aveva collegata alla disperazione, in chiave kafkiana ante litteram. Ma resta il fatto che, per Adorno, Beckett mette in scena la distruzione del soggetto e con ciò decreta l'infondatezza del punto di vista esistenzialistico...» (Dall'Introduzione)"" -
Sistema media mix. Cinema e sottoculture giovanili del Giappone contemporaneo
Il cinema giapponese ha subito una progressiva trasformazione dal dopoguerra al nuovo millennio, incalzato da un'industria dei contenuti permeata dallo sconfinamento tra i media. La produzione e la fruizione di film dal vivo si intrecciano oggi con quelle di anime, manga, videogiochi, light novel, romanzi per cellulare, serie, merchandising. Il cinema è diventato parte del sistema transmediale giapponese - il cosiddetto media mix - entrando in relazione con gli altri media narrativi e contribuendo a creare un immaginario popolare condiviso, dominato dalla rappresentazione dei giovani e delle loro sottoculture. La saldatura tra i diversi media ha contribuito alla riaffermazione del cinema come prodotto popolare di successo. Da Godzilla ad Attack on Titan, il cinema giapponese è analizzato dalla prospettiva della serialità, dell'intertestualità e dell'intermedialità, con anche l'intento di mettere in evidenza somiglianze e differenze rispetto al panorama mediale occidentale. -
Il soggetto surinterpellato. Ideologia, conflitto e resistenza in Althusser e Pêcheux
Si è a lungo pensato e sostenuto che la teoria althusseriana dell'ideologia e dell'«interpellazione dell'individuo come soggetto» non fosse in grado di fare spazio al conflitto e alla resistenza. Questo lavoro prova a dimostrare il contrario: attraverso uno scavo nei testi noti e meno noti di Louis Althusser e di Michel Pêcheux, suo allievo originale, mette in evidenza come nella tradizione althusseriana si trovino risorse ancora inesplorate per pensare non soltanto l'ideologia come campo conflittuale, ma anche il soggetto stesso come un effetto irriducibilmente complesso di tale conflittualità: un 'sursoggetto' preso in una rete mobile di interpellazioni che lo 'surinterpellano'. Attraverso l'elaborazione del concetto di 'surinterpellazione', il libro propone una categoria per pensare la complessità delle dinamiche di assoggettamento e, assieme, le possibilità di resistenza e trasformazione. -
Sandro Angelini
Il luogo da cui partire e dove ritornare, così per Sandro Angelini come per Sandro Scarrocchia, è Bergamo, nobile patria di radicamenti necessari variamente modellati in una città, minimamente autoreferenziale, autosufficiente. L'architetto Angelini nasce a Bergamo nel 1915, figlio dell'ingegner Luigi, spalla prestigiosa di Marcello Piacentini negli anni Venti per il centro direzionale e poi autore non meno prestigioso del piano per il risanamento della Città Alta e figura complessivamente eminente di un Novecento italo-lombardo decentrato ma non periferico. Un primo Novecento ancora cruciale nella città che nel 1949 ospitò l'importante CIAM, cui parteciparono Le Corbusier e Alvar Aalto - vissuto da Sandro Angelini in prima persona - e che rappresenta l'anello di congiunzione tra la centralità ben nota della vicenda urbana di Bergamo per la storia dell'urbanistica italiana e quella meno risaputa del secondo Novecento, di cui Sandro Angelini fu certamente protagonista. La monografia che gli dedica Scarrocchia ci guida alla conoscenza della sua personalità importante e non adeguatamente conosciuta non solo in qualità di architetto progettista di pregevoli e pure originali edifici sparsi nell'intera bergamasca, ma anche come figura autorevole della tutela internazionale, in quanto architetto restauratore attivo in Etiopia, Guatemala, Nepal, America Centrale e nell'Isola di Pasqua, e instancabile promotore di iniziative artistiche e culturali fino agli ultimi giorni della sua esistenza (Bergamo 2001). -
Studi di estetica. Ediz. italiana e inglese (2021). Vol. 3: Landscape and performativity. Between aesthetics, ethics and artistic practices.
"Studi di estetica"""" è stata fondata nel 1973 da Luciano Anceschi. La sua caratterizzazione accademica e scientifica è stata tale da favorire negli anni l'attivo confronto con diverse scuole di pensiero. Alla rivista hanno infatti collaborato studiosi italiani e stranieri, critici, letterati, e uomini di cultura di varie tendenze. Fino al 2013 sono usciti 66 numeri a stampa suddivisi in tre serie. Dal 2014 ha assunto la sua veste attuale di rivista anche online, e in questa nuova serie viene edita da Mimesis. """"Studi di estetica"""" vuole essere una sede di discussione e di aperto confronto sui temi tradizionali e sulle prospettive più recenti dell'estetica. È una rivista internazionale peer review, impegnata a promuovere il dibattito teoretico e storiografico fra le diverse tendenze critiche che animano l'indagine contemporanea; a favorire gli scambi interdisciplinari e sviluppare relazioni anche coi campi più prossimi e affini all'estetica filosofica; a mantenere alta la qualità delle pubblicazioni nel rispetto del più rigoroso metodo scientifico." -
Vulnus. Persone nella pandemia
Pensare il virus attraverso la categoria del vulnus - termine latino che rimanda ai concetti di ferita, danno, offesa, lesione, violazione di diritti - significa interrogarsi sul difficile rapporto che le persone hanno avuto, in tempo di pandemia, con il sapere scientifico come con la comunicazione di massa, con le prassi etiche come con quelle politiche; ma anche con l'esperienza personale del dolore, del lutto e con la rilettura delle relazioni e, alla somma, del concetto stesso di comunità. Frutto della sinergia di studiosi di diversa formazione, questo libro vuole offrire strumenti di comprensione dei nodi irrisolti della drammatica esperienza vissuta. Ciascuno dei saggi porta, dunque, con sé l'impronta e la sensibilità del suo autore, ma il loro insieme restituisce l'esigenza di pensare a ciò che ""ci"""" accade."" -
Topisteria. Un percorso attraverso la topologia di Lacan
La topologia per Jacques Lacan ha costituito un riferimento importante all'idea di inconscio strutturato come un linguaggio e rappresentava uno dei quattro pilastri, assieme a linguistica, logica e antifilosofia, su cui fondare la formazione dello psicoanalista. Sebbene sia presente lungo tutto l'arco del suo insegnamento, questo rimane spesso ancora un apporto sottovalutato o considerato marginale. Lo psicoanalista lacaniano, grazie all'apporto topologico, può invece rafforzare la sua posizione, sia sul piano epistemico che su quello dell'atto. Certo, può pensare topologicamente senza saperlo, ma se riteniamo che il sapere in psicoanalisi sia trasmissibile e comunicabile, è necessario fare uno sforzo di elucidazione dei processi mentali e delle teorie implicite da cui dipendono gli interventi analitici. Il presente lavoro vuole essere un contributo in questa direzione. -
Bachelard Studies-Études Bachelardiennes-Studi Bachelardiani (2021). Vol. 2
EDITORIAL - ÉDITORIAL - EDITORIALEIlona Błocian, Marta Ples-Bęben, Gaston Bachelard, the “non-psychoanalyst”Ilona Błocian, Marta Ples-Bęben, Bachelard,le « non-psychanalyste »Ilona Błocian, Marta Ples-Bęben, Gaston Bachelard, il “non-psicanalista”THE LETTER – LA LETTRE – LA LETTERAMarcela Renée Becerra Batán, Gaston Bachelard et la psychanalyse. Rencontres, transformations et usagesKamila Morawska, Gaston Bachelard’s problems with psychoanalysis. Between Freud and JungZoé Pfister, Gaston Bachelard et le rêve de la nuit : quelle méthode pour un « mystère d’ontologie » ?Anton Vydra, Openness, Pedagogy, and Parenthood in Gaston BachelarMIND – L’ESPRIT – LO SPIRITOJoël Clerget, Lumière du logos sur une conscience obscureNevio Del Longo, Gaston Bachelard e il “ritardo della psicoanalisi”Nicole Fabre, Bachelard et la psychanalyse : un compagnonnage houleuxChristian Thiboutot, L’enfance dans La poétique de la rêverie. Lire Bachelard avec Pontalis et la psychanalyseFOR FURTHER READING – POUR ALLER PLUS LOIN – PER ULTERIORI LETTUREBachelard and PsychoanalysisBachelard et la PsychanalysesBachelard e la PsicoanalisiBachelard and Psychoanalysis in PolandBachelard et la Psychanalyse en PologneBachelard e la Psicoanalisi in PoloniaARCHIVES – ARCHIVES – ARCHIVIRobert Desoille, A propos de l’utilisation du « Rêve éveillé dirigé » dans un traitement dit psychanalytiqueJuliette Favez-Boutonnier, Extrait d’une leçon donnée par Madame Favez-Boutonnier à la Sorbonne en 1966 consacrée à l’imaginationJacques Poirier, Gaston Bachelard entre Freud et Jung in Les Lettres françaises et la psychanalyse (1900-1945)Hans-Jörg Rheinberger, A Remark on Gaston Bachelard’s Idea of a Psychoanalysis of KnowledgeJean-Jacques Wunenburger, La psychanalyse sexuée du feu, entre Freud et JungRESONANCES – RÉSONANCES – RISONANZEIlona Błocian, Paweł Dybel, Marta Ples-Bęben, Cogito et le monde desimages entretien avec Paweł DybelCRITICAL NOTES – NOTES CRITIQUES – NOTE CRITICHEMarta Ples Beben, Eric Thouvenel : Gaston Bachelard et le problèmecinéma. Questions d’images posées à un philosophe iconoclastePaulina Gurgul, Małgorzata Karwowska: Świadomość rodząca obrazy. Studia z antropologii literaturyJean-Jacques Wunenburger, Edmundo Morin de Carvalho : Poésie et science chez Bachelard. Liens et ruptures épistémologiquesCarlo Vinti, Fabio Minazzi, Epistemologia storico-evolutiva e neorealismo logico -
Sulla tradizione orale. Il mito, il pianto, il canto
II futuro, se è felice, dovrebbe avere un cuore antico, fatto di fiabe, di miti, di ninne-nanne e serenate, di storie d'amore perdute e di epici duelli, di commozioni e di lutti di fronte al tempo che porta via la bellezza e i nostri cari. Il futuro, se è umano, dovrebbe avere un cuore antico, fatto di memorie, di saperi che conservano l'aroma della terra e del mare, di piccole comunità radicate ma piene di strade su cui, nei secoli, hanno camminato meticciamenti e ospitalità. Il futuro, se è qui, dovrebbe avere un cuore antico, popolato di uomini cantanti e di donne narratrici, che, faccia a faccia, sanno ancora raccontare e tramandare meravigliosi simboli in cui, come in uno scrigno, vive l'Immaginazione, la facoltà che offre alla realtà la possibilità della sua trasformazione. Un futuro così non può essere visto. Lo sapevano i poeti dal cuore antico che celebravano le Muse, le nonnine che, di fronte al braciere, evocavano orchi e streghe, i pescatori che, dopo aver tolto le reti, sospiravano di fronte alle sirene. I loro occhi erano ciechi e comunque non avevano dovuto sopportare slides, web e cloud. Quando guardavano, vedevano i cieli e non gli schermi. Le loro voci così erano più seducenti, malia per le orecchie, legami per i corpi. Tesori umani viventi, la tradizione orale li fa testimoni di una storia notturna, spesso emarginata, ma non meno pregnante di quella ufficiale. E questo libro li omaggia. -
Minority reports (2021). Ediz. bilingue. Vol. 12: Vite inutili. Il programma «eutanasico» nazista-Useless lives. The nazi «euthanasia» program.
In questo numero: Perché parlare ancora di Aktion t4, Marina Lalatta Costerbosa, La paura della degenerazione, Dalla medicina alle politiche eugenetiche, Mauro Simonazzi, Per natura o per nascita, La fissazione moderna del confine oltre la razza, Dimitri D'Andrea, Stermini e dilemmi morali, Alberto Burgio, La lotta contro le ""malattie ereditarie, le razze straniere e gli asociali"""", Lo psichiatra Berthold Kihn (1895-1964), Philipp Rauh, Il castello di Hartheim e l'eutanasia nazista, Una panoramica dei crimini degli anni 1940-1944 e la commemorazione delle loro vittime, Florian Schwanninger, La pediatria tedesca e lo sterminio delle """"vite indegne di essere vissute"""" durante l'età del nazionalsocialismo, Thomas Beddies, L'attuazione nazionalsocialista dell'""""eutanasia dei bambini"""" in Austria, Sulla storia dello """"Spiegelgrund"""" di Vienna, Herwig Czech, Ernst Berger, L'eutanasia nello stato nazista, Profili legali e giudiziari, Ernesto De Cristofaro, Nazi euthanasia trials, Michael Bryant."" -
La rosa di Paracelso (2020). Vol. 2: Islam ed esoterismo-Islam and esotericism
Recenti studi nell'ambito dell'Esoterismo occidentale hanno riscontrato un problema considerevole nell'approccio Eurocentrico alla disciplina. Le fedi non europee quali l'Islam e l'esoterismo islamico sono state spesso affrontate come influenze esterne della sua controparte occidentale, la quale (al confronto) è stata molto più studiata e ricercata. Tuttavia, recenti studi hanno dimostrato un'attuale indipendenza di ciò che possiamo definire Esoterismo islamico, a partire dall'approccio dei maestri Sufi alla loro fede, all'interpretazione esoterica del Corano; dall'influenza dei testi magici e astrologici quale il Ghayat al-Hakīm (o Picatrix), all'impiego dell'Esoterismo all'interno della tariqa (confraternita) nel contesto della mistica islamica per la ricerca della haqiqa, o “verità ultima”. Interventi di: Zach Winters, Aaron S. Viengkhou, Matthew Melvin-Koushki, Jean-Pierre Laurant e PierLuigi Zoccatelli, Roberto Cecchetti e Marco Maculotti. -
Clima negli edifici di culto. Metodi, misura e progetto
Il volume affronta il tema dell'opportunità di inserire nuovi impianti tecnici per il controllo del clima negli edifici di culto. Le chiese infatti sono oggi interessate da importanti mutamenti d'uso e fruizione perché, diminuendo l'uso liturgico, è cresciuto l'interesse verso la possibilità di destinarle ad altre funzioni compatibili con la loro natura di beni culturali. Gli autori dei contributi qui raccolti si concentrano su due istanze solo apparentemente contrastanti: quella di assicurare un comfort adeguato per i nuovi e vecchi utilizzatori, e quella di rispettare i manufatti nella loro manifestazione di testimonianze della cultura materiale e della vita spirituale, progettando modalità d'uso e installazioni efficaci e sostenibili, oltre che compatibili con il valore storico e culturale degli edifici e dell'immensa collezione di opere d'arte che custodiscono. Per numero di edifici di culto e per condizioni ambientali severe rispetto al microclima locale e agli impianti impiegati, Venezia si conferma ancora come ""laboratorio"""", dove si attuano e verificano processi che avvengono anche su scala più estesa, nazionale e internazionale, come si è dato conto nell'ampia rassegna di esempi proposti, ritenuti significativi sia per la fase di conoscenza sia per l'intervento."" -
Minority reports (2021). Vol. 13: inclusione educativa e scolastica nel quadro europeo-Educational and school inclusion in the European framework, L'.
"Minority Reports"""" è uno spazio di ricerca e di confronto sui codici culturali, le pratiche sociali e i dispositivi di governo della disabilità. Si avvale dei saperi teorici e pratici di ricercatori indipendenti, espressione dei movimenti per i diritti delle persone con disabilità, e dell'esperienza tecnica degli individui su cui si esercitano gli effetti di potere." -
I like Rodin. Un ritratto polifonico
I like Rodin raccoglie quattro studi sullo scultore francese Auguste Rodin (1840-1917), che portano la firma di altrettanti autori di ambito linguistico tedesco del Novecento: Günther Anders, Rudolf Kassner, Rainer Maria Rilke e Georg Simmel. Si tratta di appunti, testi di conferenze, saggi che indagano la fortuna della scultura di Rodin nella cultura letteraria e filosofica e che mostrano una stratificata rete di somiglianze e differenze nelle diverse letture offerte. Le tessere di cui si compone il volume offrono pertanto un’immagine nitida e sorprendentemente attuale di Rodin, illuminando i lati (anche oscuri) delle sue opere. Inoltre rivelano assonanze, affinità elettive tra Anders, Kassner, Rilke, e Simmel fornendo così un contributo niente affatto secondario alla comprensione dei loro testi. -
Società della merce, spettacolo e biopolitica neoliberale. Studi per il pensiero critico
Il volume raccoglie una serie di studi dedicati al pensiero critico. Società della merce, spettacolo e biopolitica neoliberale sono i tre assi tematici intorno ai quali questi scritti sono raccolti e organizzati, con un approccio critico e genealogico alla teoria politica. L'assunto marxiano per il quale sotto il capitalismo gli uomini sono governati da astrazioni che mirano a plasmare tutti i luoghi della produzione e della riproduzione sociale, oltre che le forme e i contenuti della coscienza sociale generalizzata, costituisce lo sfondo teorico della riflessione chiarito nel saggio introduttivo. La costituzione e il consolidamento della moderna società della merce, che ha come corollario l'assoggettamento dei viventi al feticismo del valore astratto; la genesi, lo sviluppo e le metamorfosi dello spettacolo, inteso come rapporto sociale e come dispositivo di potere; la nascita, l'ascesa e la crisi (dagli esiti incerti) della governamentalità e della biopolitica neoliberale: sono questi i temi trattati nel libro attraverso il confronto con autori anche molto eterogenei tra loro, come Jean Baudrillard, Walter Benjamin, Guy Debord, Franco Fortini, Michel Foucault, Jacques Lacan, Walter Lippmann, Pier Paolo Pasolini, Andy Warhol. -
Il pensiero occidentale dai presocratici al postmoderno. Alla luce del materialismo storico culturale
Nel presente volume si delinea un percorso che non segue gli approcci tradizionali ma tenta di proporre soluzioni originali per intendere sia il compito dei presocratici sia il ruolo dei sofisti, cercando inoltre di rispondere al quesito della nascita delle tre religioni monoteiste in Asia minore. È qui evidente anche l'esclusione, o revisione critica, di etichette famose come ""Rinascimento"""", """"modernità"""", """"Romanticismo"""", il dissidio tra età contemporanea e postmodernità. Il tutto alla luce di un metodo definito di materialismo storico culturale."" -
Michael Haneke: lo spazio bianco. Cinema, storia e immagini del presente
Michael Haneke è uno dei registi contemporanei che da più tempo riflette sulla recente storia dell'Europa. Da anni mette al vaglio del proprio cinema molti dei nodi e delle istanze cruciali della storia e della cultura della società occidentale. I suoi film, molti dei quali premiatissimi ai festival e acclamati dalla critica, affrontano temi complessi e irrisolti che spaziano dalle origini culturali del Nazismo (Il nastro bianco, 2009), agli effetti delle politiche coloniali (Niente da nascondere, 2005) sino alla recente emergenza in materia di immigrazione (Happy End, 2017). Questo volume si addentra nell'analisi delle relazioni fra la rappresentazione non riconciliata, traumatica e ricca di istanze autoriali cui Haneke dà vita e gli interrogativi che emergono dalle grandi tematiche sociali e culturali su cui il suo cinema si concentra. Con l'obiettivo di mettere in luce la modernità e l'unicità di un autore che tratta le immagini come i segni, e le ferite, più evidenti della storia degli ultimi decenni. -
Itinerari. Vol. 60: Recognition of life. Theoretical, ethical and political perspectives.
Fondata nel 1962, ""Itinerari. Annuario di Ricerche Filosofiche"""" è una rivista accademica con peer review dedicata alla pubblicazione di lavori scientifici nei campi della filosofia morale, teoretica e politica e della storia della filosofia. La rivista non privilegia alcuna prospettiva filosofica, ma predilige i contributi che offrono nuovi modi di affrontare e concettualizzare le sfide teoriche e pratiche del presente. Gli articoli possono avere un'impostazione sia teoretica che storica. I lavori interdisciplinari saranno presi in considerazione nella misura in cui siano rilevanti per le questioni filosofiche al centro del singolo volume."" -
Cicerone e la societas hominum
Nel pieno della crisi delle istituzioni politiche e degli antichi valori etici espressi dal mos maiorum che afflisse Roma nell'ultimo secolo della res publica, Cicerone cercò di attuare attraverso i suoi scritti una vera e propria forma di educazione etico-politica, di paideia, rivolta alle presenti e future generazioni, in particolare ai giovani nei quali egli vedeva l'auspicata classe dirigente del domani. La paideia politica ciceroniana si fondava sull'elaborazione di un linguaggio etico e politico a connotazione universalistica, con l'obiettivo di formare una nuova classe politica che si sarebbe sempre più dovuta confrontare con lo spazio geopolitico ""globale"""" aperto dall'imperialismo romano. In un tale contesto viene elaborato da Cicerone il concetto politico di societas hominum, di società degli esseri umani. Lo studio che qui presentiamo ha l'obiettivo di contestualizzare sul piano storico e filosofico-politico tale concetto, approfondendone le funzioni, gli aspetti ideali nonché ideologici di cui si connota all'interno della riflessione politica di Cicerone."" -
Tra le righe dell'architettura. Lingua, stile, testo
Questo volume intende proporre una riflessione volta a delimitare un campo d'interazione interdisciplinare tra linguistica e architettura, presentandosi come un'occasione e un modello di studio per provare a rispondere ad alcune domande: è lecito considerare la lingua dell'architettura un linguaggio specialistico - al pari delle scienze dure, della medicina, del diritto - o un linguaggio settoriale - come quello impiegato nelle scienze politiche, sociali ed economiche? Tracciare l'evoluzione della storia della lingua dell'architettura può incrementare la consapevolezza del sapere architettonico? Quali tipologie testuali ne segnano lo sviluppo e l'affermarsi? Che corpus testuale si presta maggiormente a essere analizzato dal punto di vista linguistico? Quali specificità denotano lo stile di scrittura degli architetti nel tempo? In che modo la scrittura affianca il disegno nel processo progettuale?