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L' ultimo raggio della Serenissima. Venezia e la cultura italo-greca fra Sette e Ottocento
Al tramonto della Serenissima Repubblica, approdarono, tra le lagune, non pochi eruditi di origine greca - i fratelli Petrettini, Mario Pieri e altri - le cui sorti fatalmente si intrecciarono con quelle di intellettuali, antichisti, appassionati d'arte, letterati locali, contribuendo a consolidare un clima di scambi e contatti all'insegna della dedizione per il mondo classico. Attraverso l'opera multiforme di questi umanisti greco-veneti (ancora troppo poco noti), nella quale si conciliano passione per gli studi classici e bibliofilia, amore per le versioni dall'antico e traduzioni di autori moderni, si ricompone un mosaico, non convenzionale, della Venezia post-napoleonica e ottocentesca. -
Arturo Cronia. L'eredità di un maestro a cinquant'anni dalla scomparsa
Il volume presenta gli atti del Convegno dedicato ad Arturo Cronia (1896-1967), tenutosi a Padova nel novembre 2017. Ateneo nel quale Cronia, tra i padri fondatori della slavistica italiana, ha insegnato per una trentina d'anni. I vari saggi mettono in luce il contributo che lo studioso zaratino ha dato nei diversi settori della slavistica, in particolare, negli studi serbo-croatistici. -
Il cibo e le sue rappresentazioni (secoli V-XVIII). Un viaggio nella Valle del Sacco
Terra a vocazione agricola, la Valle del Sacco vanta una variegata tradizione gastronomica, legata principalmente a una cucina povera che utilizza con sapienza i frutti della terra e contribuisce alla costituzione di una precisa, particolare, identità. I saggi contenuti in questo volume raccontano la storia del rapporto uomo-cibo attraverso i secoli, testimoniato, da una parte, dalla trasmissione orale di usanze e vivace folclore, dall'altra dalla ricchezza di fonti letterarie e artistiche, in un gioco di scambi e influssi reciproci dagli sviluppi fecondi. La ricerca è stata realizzata grazie al sostegno dell'Assessorato alla Cultura della Regione Lazio. -
Codici di sopravvivenza. Dialetto e italiano nel mondo dei semicolti
Analisi linguistica tra il dialetto ""mediato"""" di Benigni e quello (più drammatico) di Elio Bartolozzi, sopravvissuto ai campi di sterminio tedeschi."" -
Lessico veneto contemporaneo
Dizionario (parziale) di parole venete. -
La donazione «de Mabilia» nella cattedrale di Montepeloso. Nuove prospettive di ricerca
Indagini pluri-disciplinari su monumenti e opere d'arte traslate da Padova a Irsina (Montepeloso). -
Per Jean Renart. E altri studi di letteratura medievale
Il nòcciolo di questo libro è costituito dalla piccola - ma compatta - serie di saggi rinnovatori che Alberto Limentani dedicò a Jean Renart, il più sottile dei narratori in lingua d'oïl e certo il più congeniale al suo temperamento critico. Arricchiscono il volume altri scritti sparsi di letteratura romanza, che si addensano attorno a poli d'interesse particolarmente cari all'autore: i generi ""eccentrici"""" e di statuto liminare, le tecniche dell'arte allusiva, gli effetti di mise en abyme e di """"distanza estetica"""", le traduzioni di opere medievali. Questo ventaglio di temi e problematiche ci fa toccare con mano l'amplissima apertura di compasso delle ricerche di Limentani, ma testimonia anche del suo ethos intellettuale, sempre portato alla razionalità e alla limpidezza, senza però rinunciare a un grammo di complessità. Ne risulta una silloge diversificata eppure rappresentativa, nelle cui va-riazioni ritroviamo l'inimitabile stile di uno studioso che ha saputo incrociare il punto di vista storico-sociologico e i metodi della semiologia letteraria con una spiccata sensibilità per il gioco delle forme e le viscosità intertestuali."" -
Come cambia il mondo. Storie di lingue, testo e uomini in onore di Lorenzo Renzi
Saggi di filologia e linguistica. -
L' amor canto e 'l valor. Il discorso occidentale sulla guerra tra storia e letteratura
Miscellanea di studi sul concetto e la ricezione letteraria dell'idea di 'guerra' nell'Occidente. -
Terre di Mantegna 2022. Storia, arte e devozione tra Padova, Piazzola e Irsina dal Rinascimento al XXI secolo
Catalogo di Mostra con opere provenienti da varie discipline artistiche. -
La penna e l'uniforme. L'ambiente intellettuale delle riviste venete nieviane
Lo studio analizza il corpus dei periodici veneti con i quali collabora Ippolito Nievo durante il cosiddetto 'decennio di preparazione': giornali udinesi, veneziani e padovani, agrari, letterari e umoristici, che si rivolgevano a una borghesia tendenzialmente di idee liberali, la quale tuttavia, secondo i Redattori, andava 'spronata' a un maggior impegno civile, in vista dell'obiettivo unitario. -
Argentina. L'America latina degli spazi sconfinati e dei ghiacci perenni
Dall'estremo nord, al confine della Bolivia, fino alla Tierra del Fuego, la guida descrive il paese in tutta la sua lunghezza segnando il confine con il Cile ed esibendo una varietà di paesaggi unica al mondo, dagli altopiani desertici del nord-ovest e del Cuyo (regione dei deserti in lingua indigena), dove vulcani più o meno quiescenti sfumano con le pendici nell'immacolato riverbero di immensi salar o nelle acque cristalline di lagune colorate di rosa dalle piume dei fenicotteri, con valli, canyon e montagne dagli incredibili colori, fino alle regione dei laghi, dei boschi, dei ghiacciai della Patagonia. -
Le vie della sete. Esplorazioni sahariane
Le ""Vie della Sete"""" sono i sentieri tortuosi percorsi da Ardito Desio durante le scorribande scientifiche che fece, a partire dal 1926, fino al 1940 quando lo scoppio della seconda guerra mondiale gli impedì di continuare le ricerche. Attraversò più volte le aride distese del Sahara a piedi, a dorso di cammello, in camion o in aereo, per cercare, nelle viscere del deserto, le ricchezze naturali nascoste. Questo libro si legge come un romanzo, con la differenza che le avventure che vi sono descritte sono vicende vere, riprese dai suoi diari, che invitano il lettore curioso ed amante delle sensazioni forti a ripercorrerne gli itinerari. Chi viaggia oggi nel deserto libico ritrova i luoghi descritti da Desio, taluni irriconoscibili come le città e i villaggi, altri rimasti immutati nel tempo. Il nome di Ardito Desio viene generalmente legato alla spedizione italiana che ha guidato nel 1954 alla conquista del K2, la vetta più alta del mondo dopo l'Everest. Ma la conquista del K2 è solo una delle numerose imprese importanti della sua vita; un'altra, - più importante soprattutto per gli sviluppi che ha avuto a partire dall'immediato dopoguerra - è la scoperta, nel 1938, del petrolio nel Sahara libico, descritta appunto in questo libro."" -
Myanmar. In Birmania alla scoperta dei tesori d'Oriente
Senza proporvi di esporvi a rischi inutili, vi segnaleremo quelle aree dove sia possibile visitare realtà autentiche ed uniche, magari al prezzo di qualche disagio. L'esperienza vi permetterà di conoscere quelle zone d'ombra raramente proposte al turista, ma che daranno la possibilità al viaggiatore di percepire a tutto tondo il corpo - e l'anima - dei popoli che compongono questo paese, uno dei più genuini e toccanti del sudest asiatico. Ciò che vi aiuterà e circonderà durante tutto il vostro soggiorno è la gentilezza e disponibilità di questi popoli... il ricordo più prezioso che porterete con voi. Con questa guida, ""vissuta"""" da Simone Sturla, vorremmo darvi alcuni suggerimenti su come visitare il paese tramite degli itinerari, alcune indicazioni sulle principali mete e, grazie agli studi di Claudio Bussolino, approfondite nozioni su questa complessa cultura. Troverete informazioni e ragguagli su quelle che sono le attività possibili in questo paese dalla natura forte e poco contaminata. Particolarmente accattivante la documentazione fotografica frutto degli scatti del noto professionista Edoardo Agresti."" -
Camerun. Il paese dai mille villaggi
Sono molti i paesi che hanno adottato l'appellativo di Africa in Miniatura, rivendicando cioè la presenza sul loro territorio di un gran numero di aspetti geografici, naturalistici, umani e climatici tali da giustificare questa definizione. A ben guardare, però, l'unico paese di tutto il continente che si trova ad ospitare il maggior numero di questi elementi è proprio il Camerun. La fitta foresta equatoriale del sud dalla ricca e rigogliosa vegetazione, una foresta pluviale in molte aree ancora vergine; le alte montagne dell'Ovest coperte di alberi e di una flora che fa spesso pensare ad un panorama più svizzero che africano (qui si trova il Monte Camerun, un vulcano ancora attivo); le spiagge dorate atlantiche, delimitate dall'oceano e dalle alte palme da cocco; i verdi altopiani dell'Adamaoua, una savana arbustiva dove vivono molti grandi animali; la brulla savana saheliana, regno di branchi di elefanti e gruppi di pastori nomadi; il pre-deserto dell'estremo nord, preludio al grande Lago Ciad; i numerosissimi fiumi, laghi e cascate sparsi in tutto il paese. Ma il vero tesoro del Camerun è rappresentato dalla sua gente, oltre 240 etnie che parlano altrettante lingue (impropriamente definite dialetti) e che rappresentano vari gruppi antropologici (bantu, semibantu, nilotici ecc). Viaggiare in Camerun rappresenta in questo senso un vero e proprio compendio dal punto di vista etnico-culturale. -
Caraibi occidentali. Isole da sogno tra spiagge bianche e musica nera
L'arcipelago è costituito da oltre 50 isole e diverse migliaia di banchi corallini, isolotti e scogli disabitati che si estendono su una superficie di 2,6 milioni di chilometri quadrati di mare, il Mar dei Caraibi. I primi esploratori battezzarono l'intero arcipelago con il nome di Antille; oggi le isole sono raggruppate in Grandi Antille o Carabi occidentali - tra cui Cuba (non presente in questa guida), le Isole Cayman, la Giamaica, la Repubblica Dominicana, Portorico e le Isole Vergini - e Piccole Antille o Caraibi orientali. La catena delle Piccole Antille, comprende a sua volta le Isole Sottovento, le Isole Sopravento - inframmezzate dalle Antille Francesi e dal gruppo delle isole di Saba, Sint Eustatius e Sint Maarten, appartenenti alle Antille Olandesi - e più a sud Trinidad e Tobago. Barbados si estende a est delle Isole Sopravento. L'altro gruppo di isole olandesi - Aruba, Bonarie e Curacao (dette anche ""ABC"""") - si trovano a ovest di Trinidad, di fronte alla costa venezuelana. Nella guida dei Caraibi occidentali sono incluse anche le Bahamas e le più lontane Bermuda, che non rientrano propriamente nei Caraibi. In quasi ogni isola gli autori propongono itinerari noti e inconsueti o storie vissute con l'intento di stimolare il viaggiatore e invogliarlo ad avvicinare la realtà locale con lo spirito dell'esploratore curioso."" -
Caraibi orientali. Un tuffo in acque memori di antichi vascelli pirati
L'arcipelago è costituito da oltre 50 isole e diverse migliaia di banchi corallini, isolotti e scogli disabitati che si estendono su una superficie di 2,6 milioni di chilometri quadrati di mare, il Mar dei Caraibi. I primi esploratori battezzarono l'intero arcipelago con il nome di Antille; oggi le isole sono raggruppate in Grandi Antille o Carabi occidentali - tra cui Cuba (non presente in questa guida), le Isole Cayman, la Giamaica, la Repubblica Dominicana, Portorico e le Isole Vergini - e Piccole Antille o Caraibi orientali. La catena delle Piccole Antille, comprende a sua volta le Isole Sottovento, le Isole Sopravento - inframmezzate dalle Antille Francesi e dal gruppo delle isole di Saba, Sint Eustatius e Sint Maarten, appartenenti alle Antille Olandesi - e più a sud Trinidad e Tobago. Barbados si estende a est delle Isole Sopravento. L'altro gruppo di isole olandesi - Aruba, Bonarie e Curacao (dette anche ""ABC"""") - si trovano a ovest di Trinidad, di fronte alla costa venezuelana. Nella guida dei Caraibi occidentali sono incluse anche le Bahamas e le più lontane Bermuda, che non rientrano propriamente nei Caraibi. In quasi ogni isola gli autori propongono itinerari noti e inconsueti o storie vissute con l'intento di stimolare il viaggiatore e invogliarlo ad avvicinare la realtà locale con lo spirito dell'esploratore curioso."" -
Viet Nam. Dal delta del Mekong ai mille faraglioni di Halong
Le vicende del Viet Nam escono dal mito e dalla leggenda nel 258 a.C. quando il re An Duong fonda il regno di Au Lac e pone la sua capitale a Coloa. Oggi, a pochi chilometri da Hanoi, sono ancora visibili i resti di questa cittadella circondata da una muraglia avvolta a spirale che gli conferisce la forma di una conchiglia. Dal fondo di questa conchiglia sgorga il flusso di eventi storici che hanno visto nel Paese dei Viet un continuo succedersi di invasioni e dominazioni straniere, di lunghe guerre di liberazione e di sofferte vittorie finali. Per Ho Chi Minh è stato eretto un Mausoleo, ma centinaia sono le pagode dedicate al culto del Buddha ed i templi in cui si onora l'Imperatore della Montagna di Giada: stupende costruzioni lignee le più antiche delle quali risalgono all'anno mille e dietro i cui portali si scopre una fantastica statuaria policroma raffigurante Bodhisattva, genii protettori, spiriti delle forze cosmiche, immortali e antichi guerrieri. La suggestione degli ancestrali costumi ed usi delle minoranze etniche, il grandioso delta del Mekong, la magia dei mille faraglioni e scogli della baia di Halong, le lunghe e incontaminate spiagge del Mare dell'Est, i sampan del Fiume dei Profumi, lo smeraldo delle risaie e le mille immagini di una antica civiltà contadina, tuttto questo, ed altro ancora, riempie lo scenario che attraversa il viaggiatore che giunge nel ""Paese del Sud dei Viet""""."" -
Mauritania. Il sapere delle sabbie
Regno dello splendente deserto e della sua poesia che purifica la mente e libera i cuori soggiogati da tanta bellezza; luogo ove gli uomini, dall'animo nomade, custodiscono e esercitano la remota conoscenza del sapere delle sabbie. Al viaggiatore pare di vivere in un'atmosfera sconosciuta e in un tempo ormai perso nel lontano passato; le cose più umili e semplici come il pane, la legna da ardere e la desiderata acqua, assumono una straordinaria importanza. Qui si assapora l'ineffabile dolcezza che procurano alla vista le orlature dell'immenso deserto e la sabbia nell'aria, spostata talvolta da un vento impetuoso, che sfilaccia le nuvole e irradia questi luoghi di una luce al cui influsso è quasi impossibile sottrarsi. Il profumo di piante erbacee secche, il mormorio del vento tra i palmizi, il verso dei dromedari, la distesa ondeggiante dell'Oceano, le dune del colore dell'oro prezioso accolgono il viandante cingendolo in un caldo, suadente abbraccio ancestrale. Un viaggio che origina ricordi perenni, tra Oceano cristallino e abissi desertici. Questo libro accompagna il viaggiatore attraverso una ventina di itinerari su pista, correlati da quasi 600 punti GPS, personalmente percorsi dagli autori; inoltre non mancano episodi di vita vissuta nell'incanto delle dune del ventesimo parallelo. -
Laos. L'antica Asia bagnata dalla Madre delle Acque
Il Laos è una terra affascinante che riserva inattese, piacevoli e qualche volta anche entusiasmanti sorprese. Nel cuore della penisola indocinese, senza alcun sbocco sul mare, su una terra montagnosa e coperta di foreste che sui grandi altipiani si mutano in piantagioni di caffè e di tek, addolcita dal susseguirsi di rilievi ammantati di bruma mattutina e resi dolci al tramonto dai caldi toni di colore del sole calante, si estende per 236.800 chilometri quadrati l'antico ""Regno del Milione di Elefanti"""". I confini sembrano delimitati dalle sue frontiere naturali: a Nord, dei grandi massicci montagnosi lo separano da Cina e Myanmar; a Est, la selvaggia e scoscesa Catena annamitica segna lo spartiacque con il Vietnam; a Ovest è il Mekong, Madre delle Acque, che percorre il paese per 1.865 chilometri e traccia la lunga linea di frontiera con la Thailandia; a Sud la catena del Dangrek e le cascate di Don Khone segnano il confine con la Cambogia. Fino a pochi anni fa l'aeroporto di Vientiane era l'unica via di accesso in Laos. Oggi, al viaggiatore si pone solo l'imbarazzo della scelta. Gli aeroporti di Luang Prabang e Pakse sono aperti al traffico internazionale.""