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Margherita Levo Rosenberg. Ediz. italiana e inglese
[..] Tempo e processo. Queste sono le due coordinate che certamente appartengono anche a Margherita Levo Rosenberg che, della concentrazione e della caparbietà, nel fare e nella coerenza di percorso, ha fatto la sua cifra stilistica, lei che si è dedicata all’arte come esigenza non più contenibile o rimandabile. […] La sua ricerca, dopo le prime incursioni nella pittura, ha saputo accogliere un’evoluzione in una scultura modulare, additiva che ha sviluppato forme tridimensionali tessendo e incastrando elementi modulari ricavati da vecchie radiografie, film plastici e materiali consimili. Levo Rosenberg, come Penelope, tesse e con pari trasporto crea, seguendo il ritmo del tempo e la scansione del processo che la conducono, passo passo, a maturare una forma organica; una scultura la cui materialità e plasticità sono addizionali, fatte di accumulazione progressiva, ripetuta ugualmente diversa, che è prassi intenzionale di un fare che non ha mai spazio di resa, né vuole averlo. Dal testo “La tenacia della ripetizione tra de-strutturazione e ri-creazione” di Matteo Galbiati. -
Tetsuro Shimizu. Iro Colore. Anelito tra quiete e tempesta. Ediz. italiana e inglese
Catalogo edito in occasione della mostra Iro Colore. Anelito tra quiete e tempesta di Tetsuro Shimizu, a cura di Matteo Galbiati e Serena Paderno, tenutasi al Castello di Palazzolo sull’Oglio (BS) e Villa Kupfer, dal 14 gennaio al 25 febbraio 2023. “La mostra Iro Colore. Anelito tra quiete e tempesta, grazie al suo taglio antologico, contribuisce a determinare una lettura precisa e puntuale, panoramica ed estesa, del lavoro e della ricerca di Tetsuro Shimizu: nelle due sedi del Castello di Palazzolo sull’Oglio e della vicina Villa Kupfer sono predisposti lavori che attestano la profonda coerenza con cui l’artista legittima la sua passione e vocazione totali per il colore. Tele e carte – e un prezioso libro d’artista – si susseguono attraversando trent’anni di riflessione, costante e ininterrotta, sulla dinamica evolutiva e costitutiva del “puro colore”...""."" -
Giulio Alvigini. Appuntamento con l’artista. Ediz. italiana e inglese
“Appuntamento con l’artista” è un progetto di residenze grazie al quale gli artisti invitati vengono accolti nella casa di Maria Antonietta Collu, Paolo Palmieri, Paolina e Giuseppina (e i loro gatti) attivando un’osmosi tra la sfera pubblica e quella privata. In questa bella casa sulle prime colline di Celle Ligure affacciata sul mare, gli artisti possono vivere e lavorare per il tempo che desiderano, avendo a disposizione uno spazio dedicato e la possibilità di intrecciare la propria vita con quella della famiglia. Al termine della residenza, le opere realizzate dagli artisti vengono esposte nella casa e rese accessibili al pubblico. Per tutto il periodo dell’esposizione la famiglia convivrà con le opere, prendendosene cura e aprendo su richiesta le porte della propria abitazione al pubblico tutte le volte che sarà necessario. Per la quarta edizione dell’iniziativa è stato invitato Giulio Alvigini (Tortona, 1995), artista, content creator, consulente per la comunicazione del settore culturale e, soprattutto, inventore delle pagine social Make Italian Art Great Again sulle quali pubblica meme pungenti rivolti al sistema dell’arte contemporanea. -
Irene Balia. Loredana Galante. Millennium gardens. Ediz. italiana e inglese
Catalogo della mostra Millennium Gardens, bipersonale delle artiste Irene Balia e Loredana Galante, a cura di Alessandra Redaelli, galleria AreaB, Milano, 10 marzo – 5 maggio 2023. “Il racconto di Irene Balia e di Loredana Galante assomiglia a una fiaba dei fratelli Grimm, perché la narrazione non è mai piana, ma al contrario irta di trabocchetti, scene rivelatrici, personaggi misteriosi che sembrano muoversi seguendo copioni paralleli e anche momenti spaventosi nei quali tutto quello che credevamo di avere capito si ribalta e si scompagina. E dietro ogni frase, fino la più rassicurante, si celano le ansie condivise, i turbamenti di questo muovo millennio”. (Dal testo di Alessandra Redaelli) -
Antonio Ligabue. Terra: luogo d’origine, campo di lavoro, scenografia di una impresa
La Galleria de’ Bonis di Reggio Emilia propone la sua prima mostra monografica dedicata ad Antonio Ligabue, intitolata Terra: luogo d’origine, campo di lavoro, scenografia di una impresa. Quindici opere ad olio che celebrano il grande artista e la sua terra, indagando il suo viscerale legame con la natura. «Ho conosciuto a fondo Ligabue, fin da quando io ero bambino, e ritengo che l’unica sua ragione di vita sia stata solo ed unicamente la pittura», dichiara Sergio Negri, autorevole esperto del suo lavoro. «Ligabue non dipinge per trovare un punto di incontro con chi osserva – aggiunge il gallerista Stanislao de’ Bonis –, dipinge per sé stesso. Ligabue dipinge sé stesso, o meglio, libera sé stesso sulla tela». -
Hauntology. Natura spettrale della pittura
Pubblicato in occasione della mostra Hauntology – Natura Spettrale Della Pittura, a cura di Ivan Quaroni, 25 marzo – 14 maggio 2023, Galleria Giampaolo Abbondio, Todi (PG). Hauntology è un concetto coniato da Jacques Derrida nel libro Spettri di Marx del 1993 e ripreso poi da Mark Fisher nel suo Spettri della mia vita. Scritti su depressione, hauntologia e futuri perduti del 2019. A partire dai contributi di importanti filosofi, saggisti e sociologi, Ivan Quaroni sviluppa il concetto di Hauntologia giungendo a formulare l’idea che la pittura possiede una natura intimamente hauntologica. A dare corpo a tali ragionamenti, il curatore ci conduce entro una fitta selva di rimandi, dialoghi e contrasti tra i lavori di un gruppo di pittori italiani molto differenti per generazione, esperienze e modalità di esecuzione, ma tutti capaci di fermarsi di fronte al tempo e generare una pittura autenticamente hauntologica: Giampiero Bodino, Giuditta Branconi, Danilo Bucchi, Pablo Candiloro, Maurizio Cannavacciuolo, Andrea Chiesi, Vanni Cuoghi, Alberto Di Fabio, Gianluca Di Pasquale, Fulvio Di Piazza, Elisa Filomena, Daniele Galliano, Miltos Manetas, Marco Neri, Nicola Verlato, Fulvia Zambon. -
Antonella Cinelli. Plurale femminile. Ediz. illustrata
"Plurale femminile"""" è il titolo della prima personale di Antonella Cinelli al Museo Casa Frabboni di San Pietro in Casale – BO (11 marzo – 30 aprile 2023). L’esposizione raccoglie per la prima volta una selezione di opere che offrono una panoramica ampia della sua produzione dagli anni 2021 fino ad oggi, con la presenza di due grandi tele assolutamente inedite. Due anni di intensa sperimentazione e ricerca personale che hanno costituito una decisiva svolta stilistica nell’artista, guidandola a un’osservazione sempre più approfondita della figura femminile in rapporto al sé, agli altri, all’universo emotivo tradotto in pose, dettagli, oggetti e abiti, di cui i corpi di Antonella si spogliano, per diventare essi stessi protagonisti delle tele e delle installazioni come involucri delle anime." -
Andrew Smaldone. Correlative. Ediz. italiana e inglese
«Il tempo rarefatto nelle opere di Andrew Smaldone proviene dall’osservazione dell’architettura e da un processo di estrazione simile. Lo spazio genera immagini legate a un ricordo dell’artista in cui l’arte, come pratica, come formazione, come percezione, ha occupato quelle stanze: una scuola d’arte a Londra, una galleria non profit in Italia. Nel momento in cui vengono ritratte, dismessa la funzione originaria, le architetture di Andrew rivelano di conservare una memoria dormiente della loro storia, di quello che hanno accolto. Si tratta di qualcosa che, come nelle visioni dei personaggi di Resnais, non si è indurita in una forma definitiva, ma continua a trasformarsi, si mantiene plastica e modificabile da parte di chi torna a sollevare il sipario per lasciar passare la luce. Sensibilmente è proprio la luce (più persistente degli odori e dei sapori, più pervasiva di qualsiasi altro fattore nello scatenare la reminiscenza) a veicolare la memoria: il suo depositarsi sulle superfici, il suo attenuarsi, il suo creare, assieme all’ombra, un mondo riflesso, più intenso, fragile, più profondo del mondo materiale». (Dal testo “L’anno scorso da un’altra parte” di Pietro Gaglianò) -
Mazzotti 120
La fabbrica di ceramiche Giuseppe Mazzotti, fondata ad Albisola nel 1903 da Giuseppe Bausin Mazzotti, festeggia il suo 120esimo anniversario. La manifattura è stata tra le protagoniste del rinnovamento dell’artigianato e dell’arte, attraverso il suo lavoro ha portato sulle Rive del Sansobbia le più importanti personalità militanti nel panorama artistico internazionale, facendo diventare Albisola la capitale mondiale della ceramica nel corso del Novecento. Una metamorfosi culturale e produttiva che, per la prima volta, viene raccontata unitamente da Giovanni Rossello e Tullio Mazzotti, quarta generazione della famiglia e attuali proprietari delle Ceramiche Mazzotti e della Fabbrica Giuseppe Mazzotti 1903, le due ditte che continuano l’attività della ditta iniziale fondata dal loro bisnonno. -
Drammaturgie della quête
Nato da un convegno in ricordo del teatrologo Umberto Artioli, il volume è diviso in due parti: nella prima gli studiosi, amici e colleghi che hanno voluto rendere omaggio allo studioso mantovano, ne affrontano la metodologia di lavoro e la biografia intellettuale; nella seconda si focalizza l'attenzione sul motivo della quête nel teatro europeo. -
Ritrovamenti monetali di età romana nel Veneto. Provincia di Belluno: Belluno e Cadore
Si tratta del dodicesimo volume della vasta opera (in tutto 16 volumi) promossa dalla Regione Veneto e volta a fornire la catalogazione ragionata e completa di tutte le monete antiche possedute e censite nel Veneto e conservate in collezioni pubbliche e private. Si tratta di uno strumento di conoscenza inedito per l'Italia e certamente all'avanguardia in Europa, che riunisce una documentazione vastissima corredandola delle illustrazioni dei rinvenimenti monetali e delle piante dell'area interessata ove sono riportati i siti dei ritrovamenti. -
Contrafactum. Copia, imitazione, falso
I saggi raccolti nel presente volume trattano alcuni degli aspetti più salienti relativi al tema del contrafactum, discusso durante il XXXII convegno interuniversitario (Bressanone, 2004) e inteso in un'accezione molto ampia, come indicano i termini del sottotitolo, con riferimento preminente all'ambito letterario. Sono esaminati le forme e le modalità della ""contraffazione"""" letteraria (imitazione, copia, plagio, rifacimento, ecc.); il complesso rapporto che il """"nuovo"""" prodotto intrattiene col modello (emulazione, competizione, superamento, ecc.); le finalità (ludiche, parodiche, polemiche, ecc.) esplicite o implicite nelle forme di emulazione """"attiva""""; le ragioni """"extra-letterarie"""" (storiche, religiose, politiche, economiche, culturali) che determinano la produzione e il riuso di copie e falsi; gli aspetti teorici connessi con la pratica della """"contraffazione"""". I vari interventi coprono un arco cronologico che va dall'antichità (Omero, Platone) al medioevo, dall'età rinascimentale al Sei-Settecento, dall'Ottocento (Leopardi, Heine, Baudelaire, Hardy, G. Du Maurier) ai giorni nostri (Doctorow, Calasso, Pusterla, Dan Brown, Casadei). Una cospicua sezione è dedicata al tema del """"falso filologico"""" nei secoli XVII, XVIII e XIX e numerose sono le analisi dedicate a scrittori novecenteschi italiani e stranieri."" -
Biodifferenze
La vita non può sussistere senza differenze e ogni azione di un essere vivente ridefinisce il contesto in cui esso si trova; ogni azione, dunque, crea uno scarto, una differenza di mondo, un nuovo assetto. Le biodifferenze invitano a un impegno: quello di difendere e rispettare la vita contro qualunque volontà di omologazione delle specie animali e vegetali, così come delle culture. Il prevalere delle logiche economiciste dello sfruttamento della natura significa infatti sempre più spesso anche lo sfruttamento dell'uomo e della comunità in cui si riconosce. -
Ruzante sulle scene del '900
"Ruzante sulle scene del '900"""" nasce da un progetto di catalogazione di tutti i materiali relativi agli spettacoli che nell'arco di oltre un secolo hanno fatto rivivere sulla scena la figura e l'opera di Angelo Beolco. Ad un sintetico inquadramento introduttivo segue un catalogo costituito da centosessanta schede che illustrano altrettante messinscene, datate dal 1902 al 2005: un percorso che muove dalle esperienze dei grandi protagonisti della regia europea d'inizio Novecento (come Copeau e Dullin) e si spinge fino alle messinscene più recenti, che oltre ad aprire nuove modalità interpretative spesso si confrontano con la memoria tramandata dagli artisti del passato." -
Gianfranco Folena, dieci anni dopo. Riflessioni e testimonianze
Il volume raccoglie le relazioni e le testimonianze della Giornata di studi promossa dagli allievi in ricordo di Gianfranco Folena, a dieci anni dalla morte. La totalità della figura di Folena esce frazionata in una serie di tagli diacronici (il Medioevo di Segre, il Quattro-Cinquecento di Pozzi, il Settecento di Vitale), metodologici (Ciociola, per la filologia, Serianni per la linguistica, Del Negro per la storia), areali (il Veneto, Stussi), per argomenti privilegiati (Carena sulla traduzione, Petrobelli e Osthoff su Mozart, Blasucci su Leopardi), che, magari trascurando qualche aspetto della complessità e molteplicità di interessi di Folena (si pensi a Manzoni), ne ricostruiscono per tessere un ritratto integrale, che si completa nel ricordo di amici, poeti (Bandini, Zanzotto), colleghi, allievi indiretti, collaboratori stretti (Peron). -
Ippolito Nievo. Atti del Convegno (Udine, 24-25 maggio 2005)
Il volume, frutto del Convegno tenutosi a Udine il 24-25 maggio 2005, è dedicato allo studio dell'opera di Ippolito Nievo. Il grande narratore veneto dell'800 si inserisce con le sue ""Confessioni di un italiano"""" nella tradizione della narrativa autobiografica settecentesca che va da Gozzi a Goldoni, da Casanova a Da Ponte."" -
Visioni e scritture. Studi sul teatro fra Otto e Novecento
Coleridge, Delsarte, Dumas fils, Rilke, Eliot: i protagonisti dei saggi di ""Visioni e scritture"""" offrono l'opportunità di scandagliare motivi fondamentali che percorrono il teatro occidentale tra Otto e Novecento, evidenziando consonanze nelle poetiche di autori a volte apparentemente distanti. Il rapporto tra inconscio e razionalità, ad esempio. O ancora, i diversi approcci nei confronti della scrittura: sorta di congegno matematico nella drammaturgia di Dumas, sofisticatissimo strumento di espressione in Eliot, essa rivela i suoi limiti quando ad impiegarla sono Coleridge e Delsarte, il primo preda di una continua insoddisfazione, il secondo convinto della sostanziale incapacità del segno grafico di essere pienamente espressivo. Ma soprattutto emerge chiaramente, declinata secondo differenti modalità, la dialettica fra trascendenza e contingente, spirito e materia, sfera dell'ideale e realtà: una tensione tra polarità che attraversa i due secoli, creando un ponte che connette le poetiche del Romanticismo ad alcune delle voci più emblematiche del Ventesimo secolo."" -
Padua felix. Storie padovane illustri
Le ""storie padovane illustri"""", contenute in questo volume, che vanno dalle più remote origini fino ai giorni nostri, non vogliono essere un'enciclopedia di storia della città: piuttosto si tratta di una serie di concise monografie, redatte da studiosi altamente qualificati, o da personaggi in qualche modo attivi nella vita e nella storia cittadina, le quali costituiscono dei flash autonomi sulla lunga storia di Padova, sulla sua storia politica, economica, culturale e artistica."" -
Diego Valeri e il Novecento
Il 30° anniversario della morte di Diego Valeri (1976-2006) è stato ricordato a Piove di Sacco grazie ad un importante Convegno di studi, di cui oggi si pubblicano gli Atti. Una raccolta di contributi da raccomandarsi per almeno due ragioni di fondo. La prima è che vi sono considerati, in un bel concertato, in cui hanno felicemente la maggioranza voci di ""giovani"""", tutti gli aspetti di una personalità forse più sfaccettata di come suoni il luogo comune: il poeta (compreso quello delizioso per l'infanzia), l'eccellente traduttore, il critico di letteratura francese, italiana e d'arte, il prosatore squisito, l'organizzatore culturale. La seconda è che, fin dove possibile, gli autori hanno tenuto fede al programmatico titolo del Convegno, Diego Valeri e il Novecento. La pubblicazione si arricchisce di un significativo inserto fotografico che restituisce l'immagine, spesso inedita, del poeta la cui presenza già Luigi Baldacci aveva definito """"essenziale"""" alla cultura del Novecento."" -
La citazione
I saggi raccolti in questo volume trattano alcuni degli aspetti più rilevanti relativi alla tematica della citazione, soggetto di grande importanza e di larga utilizzazione, capace di interessare svariati campi della letteratura, dell'arte - dalla pittura alla scultura, all'architettura - e della musica e che si intreccia con una pluralità di aspetti interferenti con altri fenomeni come la parodia, la copia, il falso. È però soprattutto in letteratura che il fenomeno assume aspetti più caratterizzanti e dunque l'ambito di ricerca prevalente del convegno è stato quello della citazione letteraria. Le relazioni del XXXI convegno interuniversitario di Bressanone del 2003 trascorrono dall'antichità ai nostri giorni e delineano un affresco suggestivo di un fenomeno tanto avvolgente e complesso. Nei diversi saggi si passa da temi generali a esercizi su singoli autori, da aspetti teorici ad analisi individuali alla retorica e stilistica della citazione, alla citazione come nota, come autocitazione. Il quadro parte dalle letterature classiche (Aristotele, Marco Aurelio) passa al Medioevo (la problematica del Saluz, il Roman de Fauvel) e il primo Umanesimo (Petrarca) per approdare alle letterature europee contemporanee (dal Quattrocento francese al Siglo de Oro spagnolo, da Molière, Pascal a Baudelaire, a Pound e Kavafis) alla letteratura italiana (Levi, Rosselli, Raboni) e giungere ad autori recentissimi (Coe, Eco).