Sfoglia il Catalogo feltrinelli019
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 6701-6720 di 10000 Articoli:
-
La parola alle parole
La poesia di Edith Dzieduszycka adotta il soliloquio, riporta il linguaggio poetico italiano al grado zero dello stile, elimina la differenza tra poesia e prosa, si prosasticizza, indossa i vestiti della povertà, assume un tono asseverativo, assertorio, dimesso, gnomico, colloquiale, ironico, mescola abilmente il parlato con il ready made, con le frasi fatte, la citazione implicita con la riproposizione degli atti del quotidiano; gli enunciati frastici sono impiegati come frangiflutti della significazione, sono abilmente iterativi, snodati, snodabili, ribaltabili e sovrapponibili. Una voce monologante presiede il campo poetico con una ossessività che ripete il gesto del posseduto dall'ossessione, con una fretta come per mancanza di tempo e mancanza di spazio. Il risultato estetico è una prosodia sorprendentemente intensa, monocorde, frastagliata e vissuta, ritmica, capace di aderire alla più varia fenomenologia dell'oggetto ""parola"""". (Dalla prefazione di Giorgio Linguaglossa)"" -
Sangue dallo spazio profondo
"Un romanzo apparentemente """"facile"""" che D'Angelo ci presenta attraverso i travestimenti del genere spaziando dalla fantascienza al fantasy al thriller politico, ma che in realtà nasconde un'angoscia esistenziale, una struggente nostalgia di un Bene perduto e a cui si tende disperatamente, senza sapere, senza capire, inermi burattini del grande manipolatore, il demiurgo: Johnny Gongo. E, per parafrasare una raccolta di testi teatrali di Stefano D'Angelo, ancora una volta dobbiamo ammettere, alla fine di questa lettura, che così è, ma non pare!"""" (Marco Belocchi)" -
Echi da amori diversi
"Patrizia ci getta e si getta fra le braccia dell'Amore in questo suo libro. Lo fa senza paura e senza finzioni. No, non ingenuamente, ma consapevole di sollevare un velo sopra un'epoca, la nostra, dove ogni stile sembra contrapporsi alla realtà. Percorre sentieri impervi e sentimenti impetuosi: 'Ascolta cosa è rimasto dentro te, frugando nel caos dei ripensamenti di fughe di ritorni'."""" (Dalla prefazione di Massimo Pacetti)" -
Il segreto delle donne 2
Il protagonista Ivan è un ragazzo con tanti sogni e aspirazioni. Abbandona la sua terra d'origine per realizzare il suo progetto: crescere. Durante questo complesso percorso incontra tanti amori confondendo molto spesso il romanticismo con l'attrazione, i sentimenti con le mere pulsioni. Ma la realtà lo sorprenderà oltre ogni immaginazione. Sferzato da un demone che lo accompagna e confinato nella solitudine, cercherà riscatto nell'amore, scontrandosi con i temi attualissimi dell'identità sessuale e della multiculturalità sociale. Il suo cammino lo porterà ad una profonda ed inaspettata rivelazione di se stesso e non solo. -
L' erba di Stonehenge
L'elemento di distinguibilità della poesia di Mario Gabriele, sta nella rottura con i canoni dello sperimentalismo e con l'eredità della poesia post-montaliana del dopo Satura (1971), vista come la poesia da circumnavigare, magari riprendendo da essa la scialuppa di salvataggio dell'elegia per introdurvi delle dissonanze, delle rotture e tentare di prendere il largo in direzione di una poesia completamente narrativizzata, oggettiva, anestetizzata, cloroformizzata. Di qui le numerose citazioni illustri o meno (Mister Prufrock, Ken Follet, Katiuscia, Rotary Club, Goethe, busterbook, kelloggs al ketchup, etc.), involucri vuoti, parole prive di risonanza semantica o simbolica, figure segnaletiche raffreddate che stanno lì a indicare il ""vuoto"""". Il tragitto, iniziato da Arsura del 1972, e compiuto con quest'ultimo lavoro, è stato lungo e periglioso, ma Gabriele lo ha iniziato per tempo e con piena consapevolezza già all'indomani della pubblicazione del libro di Montale che, in Italia, ha dato la stura ad una poesia in diminuendo."" -
Prospettive di Axaji Madhugah
"Valerio Gaio Pedini sta vivendo un passo avanti nella liquefanza. Ci ha già mostrato la liquidità della società ed ora ci mostra il suo fluire interiore. Ha compreso che ciò che è fuori è diretta conseguenza di ciò che è dentro e proprio come un romantico si scopre in molti nomi, eterne maschere di se stesso. È lui che idea Axaji Madhugah e lo compone da bambino riscoprendo l'atto creativo e divino che c'è in noi."""" (dalla prefazione di Siria Eva Comite). """"Il nichilismo dispiegato è questo fronteggiamento che la poesia di Pedini si trova a gestire. Uno star-di-fronte che sa di sfida come solo un poeta giovanissimo può esperire; una condizione di eterna belligeranza tra la forma-poesia che si è dissolta ed implosa, ed il mondo, quella mondità che legifera e legittima, con l'""""io"""" ridotto a mera ipseità, tautologia di se stesso, mutismo e ammutinamento, consapevolezza che il momento della poesia è muto, che il linguaggio della comunicazione è nemico mortale della comunicazione estetica."""" (dalla nota critica di Giorgio Linguaglossa)" -
L' emozione non lascia scampo
Tre giovani donne contemporanee si interrogano dipingendo il senso degli intrecci dell'esistenza attraverso uno sguardo acuto, penetrante, talvolta ironico, su alcune dinamiche ineluttabili della vita, che non lasciano scampo. Storie che si dipanano fra i desideri, le aspettative, le delusioni, le ombre disgreganti delle impronte scalze dei loro passi, nel disordine dei loro amori. Sullo sfondo, in un tempo che appare come sospeso e privo di confini, fra la bruma mattutina e le sfumature sbiadite di un sogno, la voce di una donna di ieri, di memoria dantesca: la Pia, che sussurra le tracce da seguire per svelare il mistero della sua tragica scomparsa. L'allora si ripete nell'oggi. Percorsi che si intersecano nella contemplazione della poesia del paesaggio toscano, che aderisce al susseguirsi delle emozioni come se fosse un abito stropicciato uscito dalla maestria del calore delle pennellate, in un crescendo di tratti a colori sempre più decisi e forti. Ed è proprio qui, come scrive Barbara Cucini nella prefazione, ""l'evento inatteso, come una magia, come un miracolo, la comparsa di chi e di ciò che le salva, sottraendole al mondo che non è. Come in un sogno."""""" -
La giusta strada del ritorno
"In questo essenziale libro di nuove liriche, Silvana Palazzo ci racconta la sua personale esperienza di questa morte del linguaggio, del fallimento della parola dinanzi alla disumanizzazione del mondo e dell'arte, dell'oltraggio che colpisce anche le parole che vorrebbero significare, delle parole amputate e doloranti che sconfinano nel silenzio, ma non il silenzio mistico, ascetico, ma un silenzio frutto avvelenato di una irrimediabile perdita di cui il poeta è costretto a far dono. Le parole, questi guardiani del senso, non sono immortali, non sono invulnerabili. Colpite nei punti vitali, soffrono e muoiono e diventano inservibili; e quando una civiltà ha fatto il pieno di parole morte, ecco che la fine si avvicina."""" (dalla Prefazione di Giorgio Linguaglossa)" -
Asincrono scacchiere. Poesie scelte (1962-2015)
"Questa Antologia del percorso poetico quarantennale di Lucia Gaddo Zanovello testimonia il tripudio della gioia e della acedia, dell'ombra, della obscuritas, e della luce dell'alba, della tristitia, della gioiosa jocunditas e della cura. Lo spirito di questa poesia, nei suoi diapason, è colto come da un raptus sibillino e gioioso proprio di certe scritture poetiche inniche con la loro litania cantarellante sostenuta dalla anafora e dalla replicatio. Lucia Gaddo Zanovello incide con acribia su questo tasto il proprio stile e la propria verbositas acediosa e gioiosa. E la sua scrittura ne trae giovamento. Le poesie più belle di questa antologia sono quelle dove più intensamente la gioia equivale alla tristitia dell'umbra e si mesce con la dulcedo dello spirito incantato sul """"viride rigoglio"""" della vita."""" (dalla prefazione di Giorgio Linguaglossa)" -
Le parole e i giorni
"Le parole e i giorni"""" è una sintesi delle poesie che l'autore ha scritto nel corso degli anni. Nate dalla passione per la scrittura e da un'assoluta necessità personale, quasi fisica, di fermare sulla carta la vita che scorre. Nate dal timore di perdere per sempre momenti e affetti importanti che restano nella memoria profonda, ma rischiano di svanire, di rimanere sepolti, se non li salviamo in una forma definitiva. Pezzi di vita che reclamano di essere colpiti; persone, luoghi, circostanze che infine costruiscono te stesso. Poesie sorte in attimi, anche dalle piccole cose." -
I mendicanti-L'ultimo saluto. 2 storie per il cinema
I mendicanti: Viola, un'attrice quarantenne in declino, grazie alla sua passione per la sceneggiatura, riuscirà a risalire la china, scrivendo un soggetto sulla violenza sulle donne. Da quel momento però si troverà coinvolta in un giallo dai contorni oscuri e intricati che, per uno strano e crudele gioco del destino, la porteranno sulle prime pagine dei giornali. L'ultimo saluto: Larissa (Grecia) 15 settembre 1943. Un lanciere del reggimento italiano viene sorpreso da alcune SS mentre butta una bomba in un cortile, dileguandosi nel nulla. L'accusa è di sabotaggio e dura e implacabile è la rappresaglia tedesca. Uno dei fatti più tragici e commoventi dell'epoca che meritano di essere riportati alla luce. -
La noia è un colore primario
"La noia è un colore primario. La raccolta di Alessandro Canali sorprende già nel titolo. Siamo abituati a considerare la noia come una mancanza: di stimoli, di interessi, di ideali. La noia è quella fuliggine della vita a cui non sappiamo dare un nome. Ma non qui. Tra le righe di queste poesie la noia è il sentimento da esorcizzare, il blocco di partenza, il trampolino in attesa del tuffo. Potrei dire che Alessandro, nel laboratorio """"In bilico sui versi"""", è la voce fuori dal coro, il verbo irregolare, la pulce che mette in guardia contro l'appiattimento della parola. [...] Possiamo superare o arginare le burrasche usando il salvagente delle parole se, come Alessandro Canali, filtriamo la realtà con l'ironia cercando di non prenderci troppo sul serio."""" (Dalla prefazione di Laura Pezzola)" -
Leggera come la neve
Emily, a 17 anni, compie un viaggio alla ricerca della verità che la metterà di fronte ad una realtà più terrificante della fantasia e che la spingerà a diventare/volare leggera come la neve. -
Quell'uomo che strilla sul tetto
Nei cinque racconti si destreggiano serietà e leggerezza che, mescolate, ballano come in un valzer ma sulle note di una società costellata da egoismi, avidità, insicurezze, solitudini e, danzando tra le crepe dei nostri tempi, accompagnano i protagonisti nelle ipocrisie e nei malesseri... Come l'immagine che vuole suscitare il titolo della raccolta, un uomo, su un tetto, urla ciò che secondo lui sono storture nel tentativo di esserne consapevole per migliorare soprattutto se stesso. -
Il senso del cammino
Nei versi di Paolo Cordaro - scrive Marcia Theophilo nella presentazione sono evidenti la polifonia di voci di altri linguaggi che l'attraversano. Tra il suono e il senso si odono voci conversare nei dialoghi fra i personaggi. La sua è una poesia che si offre. Sono sentieri del proprio tempo, è un invito al lettore perché possano essere lette ed ascoltate. E la capacità di sognare di Paolo Cordaro, l'istinto musicale, il suo lirismo si esprimono nei ritmi da lui stesso creati, il passato germoglia nel presente e nel futuro. -
Talis viridis. Il talismano di ambra nera
Almo, un giovane malaticcio e sofferente, in seguito ad un naufragio, si ritrova in una terra sconosciuta. Attraversando un bosco rinviene un bastone, che si rivelerà fatato. Giunto nel villaggio di Sekhal conosce la bella principessa Liseisa, erede al trono del regno di Waalam, usurpato dalle forze del Male. Liseisa scopre che Almo porta al collo un portentoso talismano e con lui e alcuni straordinari personaggi parte alla riconquista del regno usurpato. I coraggiosi, aiutati nell'impresa dal bastone fatato e dal talismano e persino da un uccellino, percorrono territori insidiosi e strani, superano spaventosi pericoli e incontrano mostri e e paladini della giustizia, mentre Almo si trasforma via via in un giovane coraggioso e forte. Il continuo susseguirsi di avventure e vicissitudini straordinarie terranno sospeso il lettore fino al colpo di scena finale, imprevedibile e risolutivo. -
La ragazza di miele e altre storie
Le persone dei racconti sono combattenti, ognuno nel loro pezzo di mondo, ognuno nella storia che ha vissuto sulla carta, pronti a respirare e a ricominciare, senza perdersi mai. O meglio, dopo essersi persi, si ritrovano. Non dimentico mai un personaggio che ha vissuto con me. Lo porto dentro e lo racconto come racconterei di persone di carne e sangue, di amici o di cugini. Per questo li ringrazio tutti. Tutte le persone di carta che mi hanno aiutato a respirare, quando nella mia vita è calato un sipario e tutto il mondo conosciuto ha cambiato densità. Come mi ha detto una volta uno sconosciuto su un autobus: il dolore capita solo ai vivi. -
Cane nero
"Non so chi ci sia sopra e non so chi ci sia sotto, ma so che qualche volta queste cose accadono. Per caso, per fortuna, oppure semplicemente perché era scritto che dovessero succedere. O forse sono la nostra forza e la nostra voglia di vita che ogni tanto ci permettono di scampare da pericoli incombenti. Chissà. Non ho ancora capito se siamo noi stessi gli artefici del nostro destino, ma mi rendo conto che alla fine di questo viaggio avremo tutto più chiaro. Scopriremo cosa ci attende dall'altra parte e perché da quest'altra sarà andata in un certo modo""""." -
Il protetto
Un americano in fuga dal suo Paese, una pallina da baseball firmata dai compagni di squadra in ricordo di una grande impresa, il parroco di un'isola del Sud che lo prende sotto la sua protezione nonostante una drammatica confessione (è un assassino), una bizzarra amicizia fra il prete ed un esimio chirurgo in pensione, un cacciatore di taglie al soldo della mafia: questi gli ingredienti di un romanzo che a poco a poco diventa un thriller che coinvolge tutti gli abitanti dell'isola... -
La spada e la croce (1121-1265). Il castello di Louisville. Vol. 2
Francia 1121-1265: tempo di crociate. In questi 144 anni ben quattro conti di Louisville, pervasi da un sacro ardore, impugnano la spada e corrono in Palestina a combattere gli infedeli. Dopo la IV crociata, Luigi III partecipa anche a quella contro gli albigesi. Però, nauseato dall'efferatezza dei Crociati, abbandona l'impresa incappando per questo nella scomunica del Papa. Cosa potrà fare per ritrovare finalmente la serenità?