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Perdonami William
Amleto sa proiettare sulla scena incubi, angosce e sensi di colpa e, per quanto sia un abile regista-attore della simulazione, resta nella tragedia shakespeariana vittima di fantasmi evocati per sé e per gli altri. Non c'è al mondo altra opera che abbia saputo parlare a tutte le epoche e a tutte le generazioni e che abbia sollecitato le analisi più diverse e sofisticate. Così facendo, si è più volte rinnovata nel contesto scenico e critico alimentando un flusso psichico che trascende il teatro ed entra nella vita/sogno/follia di tutti gli uomini. La tragedia di Amleto in una personalissima quanto irriverente rivisitazione teatrale. -
Vennero i giorni
Un diario poetico che racconta otto mesi di giorni diversi. -
Fondamenta per lo specchio
"Francesca Dono fa poesia come fa fotografia, con lo smartphone, ha uno sguardo originale e non convenzionale sulle cose come può averlo un primitivo nell'isola di Pasqua. Leggi le sue associazioni e rabbrividisci, non ti ci raccapezzi. Inverte l'ordine degli addendi, e il risultato cambia, è questo il segreto del suo approccio. Possiede il segreto dei «frammenti», li mette in un bussolotto, agita il tutto, e quello che ne viene fuori è un prodotto sempre diverso. Fa del bricolage e del brigantaggio linguistico. Le sue composizioni hanno una leggerezza e una fragranza encomiabile: («Il Roipnol cade tra le spire dei geroglifici»; «Lasciare il cavallo di Troia nella luce della nebbia»). Procede con una precisione fotometrica («Eliopoli contro il vetro»; «Mi hai gonfiato sciacallo per sigillare l'aria»); si esprime mediante enunciati surrazionali e insensati («Anche sua maestà sbatteva tutte le ciglia da una stanza all'altra»); adotta notazioni quasi didascaliche, fa cartografie di fotografie e di immagini, poi cambia passo, allunga il passo, torna indietro, ci ripensa, va avanti [...]"""" (Dalla prefazione di Giorgio Linguaglossa)" -
I favolosi ruggenti anni '60. Ai miei tempi... Uffa, che palle!
"C'è qualcosa di familiare nei racconti di Sandra Sordi che rimandano il lettore a quella tradizione non troppo lontana, dell'Italia post bellica, raccontata dai nostri nonni, nelle pieghe della vita quotidiana di una nazione che lentamente stava ricostruendo se stessa. La scrittura è stata volutamente arricchita del """"lessico familiare"""", caustico, irridente. Il divertimento è la chiave d'ingresso per capirne il profondo significato. Ma guai a fermarsi alle apparenze! Dietro l'apparente semplicità di ogni singolo racconto, dietro la grottesca, a volte patetica, caratterizzazione dei personaggi si cela il mondo dei sentimenti, delle nostalgie, della enorme dignità delle famiglie nei favolosi ruggenti anni '60."""" (Dalla introduzione di Sarita Massai)" -
Cuori in caduta libera
«Quattro racconti che giocano sul filo della sensualità e dell'erotismo e dove i protagonisti sono quasi orgogliosi delle loro trasgressioni. Questi fotogrammi d'amore, di un 'prendi e lascia' compulsivo, fanno riflettere sul confronto fra generazioni passate e presenti: i tradimenti, che una volta venivano nascosti in nome dell'unità familiare, sono qui sbandierati senza remore... Tuttavia, non bastano le malelingue del paese a fermare l'irrequietezza della passione, la quale viene descritta come ""l'elisir della fattucchiera"""", una spada di Damocle che rende, a tutt'oggi, gli uomini spregiudicati e le loro dolci metà, pur con ruoli e aspetti differenti, donne a tutti i costi.» (Dalla prefazione di Chiara di Sarro)"" -
Piccola Azzurra piccola Rosada
Mentre Rosada muore, Azzurra nasce nello stesso momento incandescente. C'era un orco dentro quella casa. Era Rosada l'orco? O lo era Azzurra? Tristano Tasso si trova ad indagare in un orrido intreccio claustrofobico di bene e male, tra solitarie figure funamboliche in bilico tra la vita e la morte. -
Punzecchiature romanesche
"La penna e il taccuino sono i suoi segni distintivi e gli strumenti che fanno emergere il suo senso ironico legato alla lingua madre e alla natura di... menestrella."""" (Maria Linda Sulli) """"A ben vedere, però, l'autrice non dà vita solo ad una raccolta di suggestioni imitative, lei racconta se stessa e il mondo visto attraverso i suoi occhi e tale racconto, pregno di vita, evoca, perché puro, vero, spontaneo."""" (Riccardo Di Giannandrea) """"Una raccolta di poesie romanesche originali e spiritose che l'autrice ha tenuto per tanto tempo in un cassetto e che ora prendono vita. Si leggono d'un fiato, fanno sorridere,storcere la bocca, fanno pensare... emozionano."""" (Pierpaolo Scialpi)" -
Er diavolo e l'acquasanta. Poesie, racconti, commedie
Ma tu me lo sai dì perché la tera invece d'inghiottisseli de botto se fa carcà da tanti cacasotto e se l'aregge da matina a sera? -
Haiku per un anno bisestile
Sono approdata agli haiku quasi per caso, registrando quello che vedo (poetica dello sguardo) per condividerlo con gli amici di Facebook (spesso accompagnando foto), per mettere il mio piccolo mondo davanti agli occhi degli altri (di coloro che guardano ma non sanno vedere), per condividere un breve momento di sana curiosità. E mi sono appassionata a questa forma che con le sue poche sillabe sa riprodurre l'incanto dei fenomeni naturali, riuscendo a dare un forte impatto emotivo. Spesso non serve cercare lontano ciò che vale la pena di essere raccontato. La poesia non deve necessariamente occuparsi di cose straordinarie o eccezionali, ma può benissimo occuparsi della vita quotidiana. È proprio questa vita comune, di disarmante semplicità (che a ben guardare non è mai banale o scontata, ma piena di sorprese, a volte amare), che mi stupisce e mi fa commuovere. All'arrivo di ogni nuova stagione i sensi rifioriscono e lo spirito si ferma a registrarne le impercettibili variazioni, facendo volare le farfalle dei pensieri che toccano il quotidiano, scivolando così in una modalità di percezione diversa che mi consente di ""vedere"""". (Antonietta Tiberia)"" -
Vide cor meum. Antologia poetica
"Sono versi turgidi di sentimenti avvolti da una spirale di tristezza, che talvolta è portata al parossismo, in altre invece s'intravede quella luce, se pur tenue, d'una speranza che può portare ad una salvezza."""" (Luigi Sambito)" -
Coraggiosi navigatori
Passaggi, stati d'animo, sentimenti, affreschi di innocente bellezza segnati. Espressioni, emozioni cariche di forte intenzionalità del fluire nel divenire. Uno spaccato in cui, nella concretezza della realizzazione, si assaporano percezioni e dimensioni nuove. Audaci evoluzioni che comunicano la voglia di Riuscita nel piacere di sé. Navigare... evolversi e permettere interezza all'esistenza. -
Dipinti di-Versi. Raccolta di pitture pensieri e poesie. Ediz. illustrata
La pittura diventa poesia e la poesia dà nuova vita alla pittura. Questo è ciò che si è verificato in una bella serata al caffè letterario Mangiaparole dove una mostra delle pittrici Maria Laura D'Anna e Giuliana Lipparini ha ispirato un gruppo di poeti (Melchiorre Carrara, Biagio Cipolletta, Davide Cortese, Ludovico Fulci, Alessandra Iannotta, Claudio Lipparini, Andreina Russo, Ida Verrei) che in estemporanea hanno creato versi sui quadri esposti. Il risultato è stato sorprendente: le poesie hanno illustrato i dipinti facendo emergere particolari sconosciuti ed integrando per così dire l'opera pittorica con nuove emozioni, nuove risonanze e nuove suggestioni al punto da suggerire l'idea che parole e colori fossero nati nello stesso momento e dalla stessa persona. Infatti, mentre i pittori illustravano i loro quadri, il pubblico presente poteva ""leggerli"""" contemporaneamente nelle poesie da essi scaturite in uno stato di totale simbiosi. Insomma, un esperimento che si è tramutato in un'esperienza feconda - di cui questo piccolo libro vuole dare testimonianza."" -
La clessidra e il sogno
"Temi centrali dell'opera di Angela Carlini sono la tenerezza, la carnalità, ma anche il silenzio, quel silenzio che ci permette di entrare in sintonia con la parte più profonda di noi stessi e nello stesso tempo ci aiuta a conoscere l'altro nella sua intimità.Sono versi che accendono di emozione, sprigionando grande sensualità: amore visto come incontro e fusione di anima e corpo che diventa lo scopo centrale dell'esistenza."""" (Fabio Amato)" -
Come bianca è la neve
Cosa c'è di più bello di una donna coricata su un letto, un lenzuolo di seta che ne traccia il seducente profilo, le gambe scoperte quel tanto che basta per renderla irresistibilmente affascinante, sensuale, suadente, immersa in un sonno profondo che la rende ancora più attraente, quel sospiro delicato, mai ingombrante, e quel silenzio che la caratterizza per ciò che non è, un'innocente creatura fatta di bellezza e tenerezza che svaniscono inesorabilmente al risveglio... -
Contro
Il romanzo di Tiziana Di Iorio descrive con ricchezza di sfumature la strenua lotta quotidiana di una donna per affrancarsi dal microcosmo arretrato e patriarcale in cui affonda le radici della propria identità. Sara, la protagonista, vive ""contro"""" tutte le convenzioni, usando il sesso per ribellarsi alla repressione e ottenere fiducia in se stessa, fino a quando... resta incinta di uno dei suoi amanti. Ma - come scrive Manuela Potasso nella prefazione - il finale scontato che sembra profilarsi viene smentito dal corso degli eventi, poiché la vera svolta nella vita della protagonista arriva quando è lei stessa, e non il neonato, ad aprire per la prima volta gli occhi sul mondo liberandosi dell'ambiente malsano che l'ha infettata per anni. A quel punto, persino l'amore, all'apparenza irraggiungibile, diventa una realtà appagante."" -
Ragazza con fiore di ibiscus
Quali sono i limiti dell'amore? Esiste il confine dell'età? Può l'amore portare a dedizione di così alta valenza da sconfinare nell'autodistruzione? Ed è proprio vero, poi, che i valori etici sono immutabili nel tempo? Sono gli interrogativi che si pone questa storia. Una ragazza è innamorata del suo professore di matematica e un giorno lui si rende conto con sgomento di essere innamorato di lei. La vicenda, che inizia nel 1987, è ambientata a Firenze, Parigi e Montalcino. -
La fede è come l'amore...
... Affinché il messaggio di Alvise non sia un frutto raccolto acerbo, ma un seme che troverà la sua stagione per germogliare e crescere nell'impegno della Fondazione AlMa a lui dedicata. -
L' inquilina dei piani alti
"Ciò che sempre mi colpisce nel modo di essere e di porsi di Laura Pezzola, è appunto l'umiltà (che in lei si fa eleganza), la semplicità - quasi come un vanigliato lievito del quotidiano, trasmutato in dolce e forse anche un po' interdetta positura intellettuale, quiete rasserenata: ma non per questo estranea, o dimentica, della turbinosa dolenza del mondo che ci circonda. Un mondo sciocco, ostile, nefasto, tanto quanto le nostre parole si forgiano, invece, assennate; un mondo infame, negletto, ipocrita [...] Con squisito espediente sintattico, e dirompente, autoironica boutade concettuale, Laura si designa e si registra all'anagrafe condominiale, vorremmo anzi dire in una perfetta visura catastale, come L'inquilina dei piani alti... Ma non c'è poetessa più partecipe e attenta di Lei al fervoroso prodigio dello scorrere, calpestare, passeggiare, esitare, aspettare giù da basso la Dea Realtà..."""" (Plinio Perilli)" -
Stracci di parole
"Ilaria ha scoperto presto, fin dall'adolescenza, lo strumento della poesia come mezzo di comunicazione. Se ne è servita, e continua a farlo, dettando la cronaca di un percorso che è nello stesso tempo introspezione individuale e ricerca della verità a partire da una riflessione sulla condizione umana. Il suo lavoro è percorso da una tensione morale alimentata dalla consapevolezza che il dono della poesia non può essere tenuto solo per sé perché appartiene al mondo. Dunque poesia come servizio, nel senso più alto del termine."""" (Giovanna Repetto)" -
La strada oltre la nebbia
Un giovane, Alessio, un patto non cercato, non voluto. Un patto con la morte, per avere l'eternità. Un tempo che sfugge, lo attraversa ma che non passerà più sui suoi anni, seminando misteri, avventure, traversie contro la vita stessa. L'arrivo di una donna, Laura, e il mondo si trasforma, per brevi attimi di felicità. Poi l'oblio. Una donna in fuga, verità da scoprire e troppo ben celate, un libro raccolto nell'erba, un portolano, con un orologio che non sembra segnare l'ora. Sarà un uomo, Alessandro, il suo amore, e una casa sul fiume a condurla in un dove e in un quando che sapranno dare ad ognuno attimi di ebrezza e nuovi orizzonti. Destini che non sanno trovare strade scontate, ma solo spunti per crescere in domande sempre più assordanti. Quelle che albergano in tutti noi ma che spesso non abbiamo il coraggio di ascoltare.