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1944-1945: il crollo finale della Wehramcht. Vol. 1
Dal 1943 per la Germania la guerra era persa, e molti ufficiali tedeschi lo sapevano. Ancora oggi, una domanda persiste: cosa spinse l'esercito tedesco a continuare gli sforzi in una situazione sempre più disperata? Mentre alcuni storici si sono risposti basandosi sul potere di Hitler o sul ruolo dell'ideologia, Citino, tra gli studiosi più autorevoli in materia, risponde con una parola: Bewegungskrieg, l'arte della guerra praticata e sviluppata dai tedeschi nei secoli. In questo racconto delle campagne militari della Germania nella fase finale della guerra, l'autore ripercorre così la Totenritt tedesca, una cavalcata della morte che riuscì a complicare le avanzate sovietiche e alleate ma non a mutare il corso del conflitto. Il primo volume dell'opera analizza l'offensiva invernale sovietica del 1944 (battaglia di Korsun) e la successiva penetrazione verso occidente, l'avanzata in Italia degli Alleati (lo sfondamento della linea Gustav, lo sbarco di Anzio e la liberazione di Roma) e lo sbarco in Normandia, arrivando fino al luglio 1944. Citino riesce abilmente a dar conto della visione tedesca di quegli ultimi anni di guerra, in un quadro che tratteggia le sfumature della storia militare della Wehrmacht nel contesto del pensiero strategico della Seconda guerra mondiale. -
Meglio non essere un cavaliere medievale! Un'armatura da indossare
Preparati... essendo un ragazzo che cresce in un castello, il tuo più gran desiderio è diventare il campione del re, ma ce la faresti a essere un cavaliere medievale? È pericoloso! Gli esperti consigliane: Se preferisci una vita tranquilla, meglio pagare al re lo scutagium, una somma di denaro per essere dispensato dal diventare cavaliere; Non essere fuori moda! Ricorda: gli stili delle armature cambiano con il passare degli anni; Partecipa ai tornei! Sono un buon esercizio prima della battaglia; Attento se ti scelgono per innalzare un vessillo in battaglia: ti renderà un facile obiettivo per i nemici. Età di lettura: da 8 anni. -
Meglio non essere una mummia egizia!
Preparati: sei un ricco cittadino dell'antico Egitto e stai per morire! Per accedere all'aldilà il tuo corpo dev'essere sottoposto ad una serie di procedure speciali per diventare una mummia. Gli esperti consigliano: usa un uncino per estrarre il cervello della mummia attraverso il naso, costruisci degli occhi falsi usando delle cipolle, imbottisci il corpo con stracci e segatura per ottenere una mummia che sembra viva, usa il franchincenso per profumare la mummia, colloca degli amuleti magici tra le bende per proteggere il morto nell'aldilà. Età di lettura: da 8 anni. -
I colori della storia. Scopri come i colori hanno dipinto il mondo. Ediz. a colori
Perché gli antichi romani indossavano indumenti viola? Quale pigmento è ottenuto da insetti macinati? Perché il fiume Chicago è verde? Dal vermiglione al verdigris, ogni tonalità ha una storia da raccontare. Scopri in questo viaggio intorno al mondo il ruolo che ogni colore ha avuto nella storia. Età di lettura: da 8 anni. -
69 d.C. L'anno dei quattro imperatori
All'indomani della morte di Nerone le fonti antiche ci raccontano a tinte fosche dell'anno dei quattro imperatori (Galba, Otone, Vitellio e infine Vespasiano), che a pieno titolo possiamo collocare tra i momenti più caotici, violenti e terribili di tutta la storia romana. Assassinii e guerre civili, eserciti talmente fuori controllo da occupare la stessa Città Eterna senza scrupoli, mentre uomini ambiziosi e feroci accumulavano potere solo per vederlo poi svanire in pochi attimi convulsi. Due sono gli elementi con cui l'autore getta nuova luce su questo snodo della storia antica: il primo riguarda le ragioni delle importanti discrepanze fra le narrazioni rispettivamente di Tacito, Plutarco e Svetonio, i principali storici dell'epoca. In secondo luogo, viene ripercorso il ruolo autonomo degli eserciti rispetto ai comandanti, forse esagerato dalla successiva storiografia. Ne emerge un quadro vivido e originale, in grado di rendere chiara questa confusa ma determinante parentesi, tenendo il lettore col fiato sospeso tra i tumultuosi flutti della storia politica romana. -
La guerra segreta di Stalin. Il controspionaggio sovietico contro i nazisti 1941-1945
Nel corso dello scontro tra sovietici e Terzo Reich tra 1941 e 1945 si combattè anche la più estesa guerra tra spionaggio e contropionaggio della storia contemporanea, con la cattura, tortura, deportazione ed esecuzione di decine di migliaia di agenti, specialmente cittadini sovietici. L'attenzione dei servizi segreti di Stalin infati era rivolta sia alle spie di Hitler che alla stessa popolazione russa, con molte vittime causate dai sospetti di collusione col nemica. Il confronto tra fronti americane, russe e tedesche operato dall'autore rivela i dettagli di una lotta senza esclusione di colpi, brutale e sofisticata allo stesso tempo, che vide il controspionaggio sovietico prevalere contro i tedeschi in maniera determinante, in un essenziale contributo alla vittoria di Stalin e degli Alleati sui nazisti. -
Marengo 1800
La battaglia di Marengo fu la prima combattuta da Napoleone Bonaparte come capo dello Stato francese. Benché relativamente modesta rispetto agli apocalittici scontri che segnarono la fine della sua carriera, la natura della vittoria conferisce a Marengo uno status quasi leggendario. Strappato dalle fauci della sconfitta, quel successo confermò il genio militare di Napoleone e consolidò il suo potere politico. Questo nuovo resoconto è una cronaca della grande battaglia e delle decisioni che la causarono. Oltre allo svolgimento dello scontro e ai giorni immediatamente precedenti e successivi, sono approfonditi anche eventi meno noti ma significativi, e particolare attenzione è rivolta ai principali protagonisti austriaci e al loro ruolo nel dramma. Inoltre è presentata con dovizia di particolari l'enigmatica ""spia di Marengo"""", un doppio agente italiano responsabile di molta della confusione che caratterizzò il giorno della battaglia, rendendo impossibile ai vari comandanti qualunque previsione sul suo sviluppo. Il libro attinge a due decenni di accurate ricerche ed è basato su documenti degli archivi militari di Parigi e Vienna, numerose fonti storiche orali, studi accademici condotti in occasione del centenario, atti reggimentali, tradizione locale e visite dell'autore al campo di battaglia e ai più importanti siti della precedente campagna."" -
Gli eserciti della campagna italiana di Grecia (1940-1941)
Nell'ottobre del 1940 un esercito italiano forte di 200.000 uomini invase la Grecia dal confine albanese, in un territorio ampio e poco difeso. La Grecia contava però sul sopporto della Gran Bretagna, inizialmente solo con le forze aeree e navali, ma poi anche tramite truppe inviate dall'Africa del Nord. Il comandante greco Papagos era quindi superiore per numero ed equipaggiamento: ebbe dunque agevolmente successo nell'arrestare gli italiani e addirittura riuscì a ricacciarli in Albania e a metterli sulla difensiva. Fu ciò a motivare Hitler a inviare rinforzi agli italiani in difficoltà, rinviando la pianificata invasione dell'Unione Sovietica. Tavole a colori e fotografie rafforzano il testo nella puntuale descrizione delle truppe coinvolte, parte essenziale di questo studio completo su uno dei conflitti dimenticati della Seconda guerra mondiale. -
Sturmtruppen. Origini e tattiche
"I più tenaci figli della guerra, gli uomini che guidano le truppe d'assalto e manovrano il tank, l'aeroplano e il sottomarino eccellono per le loro abilità tecniche; e sono questi esempi scelti di temerario coraggio a rappresentare il moderno stato della battaglia. Questi uomini di qualità eccezionali, con vero sangue nelle vene, coraggiosi, intelligenti abituati a servire la macchina e allo stesso tempo superiori ad essa, sono gli uomini che meglio risaltano nelle trincee e nelle buche delle bombe"""". Così Ernst Jünger, in """"Boschetto 125"""", fissa per sempre il cliché romantico del soldato appartenente alle Sturmtruppen, dopo esserne stato lui stesso un comandante. Rifugge, invece, dalle lusinghe del mito l'autore di questo asciutto libro che analizza, attraverso una serie di battaglie che vanno da Ypres a Verdun, da Riga a Caporetto, le trasformazioni tattiche che condussero la fanteria tedesca a innovare il modo di combattere nel corso della Prima guerra mondiale, prefigurando il modello operativo del Blitzkrieg, alla base delle prime travolgenti vittorie dell'esercito tedesco nella Seconda guerra mondiale. L'edizione italiana di questo nitido saggio appare per la prima volta in Italia a cura del Generale Fabio Mini che, concedendo ancor meno alla retorica, dopo essersi soffermato sull'esperienza coeva degli Arditi in Italia, allarga lo sguardo all'evoluzione dei reparti d'élite fino alla guerra dell'informazione, in una riflessione che lo conduce, come sempre, a illuminare la terribile moralità della guerra. Di ieri, di oggi, di sempre." -
Langoris. Storie di vini e di cavalieri
Il libro racconta la storia di Angoris (Langoris), narrando tutto ciò che è ruotato intorno alla località, a Cormòns, al Collio e a Gorizia negli ultimi quattro secoli, attraverso i protagonisti di vicende umane, economiche, scientifiche, vinicole ed agricole, belliche, glamour e così via. Una storia quasi romanzata, ma con fonti tutte reali, basate su archivi privati e pubblici, epistolari, diari, biografie, libri e riviste, testimonianze orali. La pubblicazione è arricchita da fotografie attuali, da iconografia originale e, in gran parte, inedita: stemmi, stampe, ritratti, foto d'epoca dal '600 al '900, e altre rarità è già in possesso di Angoris (archivio, etichette antiche) grazie a collezionisti e discendenti. La voce narrante è l'unico personaggio inventato: Carlotta, una crocerossina veneta che si trova ad Angoris, ospedale da campo 230, durante la Prima guerra mondiale. -
Meglio non essere Leonardo da Vinci!
Preparati a conoscere l'autore del ritratto più famoso del mondo, ideatore della prima macchina volante della storia, colui che ha impiegato dieci anni per realizzare un cavallo alto sette metri. Tra poco scoprirai se conviene essere o meno Leonardo da Vinci. Età di lettura: da 8 anni. -
Gorizia nella Grande Guerra
Nelle pagine del libro, scandite da una scrittura tambureggiante come fosse una cronaca in presa diretta, si intrecciano i drammi dei protagonisti, la precaria quotidianità della Gorizia in guerra, le grandi battaglie che si sono combattute attorno e gli avvenimenti che hanno sconvolto l’esistenza di una città che è stata una delle più grandi e tragiche capitali della Prima guerra mondiale -
Odissea di un fante
Un reportage postumo che ha il pregio di seguire la vita di unrnsingolo soldato sopravvissuto e sconosciuto ai più aprendo, conrnperizia documentale, molti varchi inesplorati dalla storiografiarnconsolidata.rnrnViaggio sul confine orientale della Grande Guerra lungo le ormerndel fante Giuseppe Savi “Longo” originario di Soverzenern(Belluno). Una storia che andava raccontata per larnstraordinarietà degli eventi che questo soldato ha vissuto e airnquali è sopravvissuto, quasi che su di lui si compisse il destino dirnchi avrebbe dovuto vedere e raccontare tutto. Dall’Ortigara alrnMonte Piana, dal Carso al Piave, passando per l’affondamentorndel piroscafo Principe Umberto, fino al processo per diserzione ernalla grazia concessa in anni recenti. Eppure il prescelto testimonerndi quella storia, morto a 91 anni, non raccontò mai nulla, mai unrnaccenno, un ricordo, una ricostruzione. Cent’anni dopo è il nipoterna ricostruire quella vita, consultando i diari dei reggimenti in cuirnGiuseppe Savi aveva militato: il 56° Brigata Marche, il 253°rnBrigata Porto Maurizio e il 23° Brigata Como. Si aggiungono irndocumenti e gli atti giudiziari ritrovati agli archivi dell’Eur a Romarne – di grandissimo interesse storiografico – una fittissimarnbibliografia d’epoca, non esclusivamente diaristica, con cuirnl’autore ricostruisce i grandi eventi storici direttamente dai teatrirndi guerra. -
Occidente infedele. L'Europa al cospetto dei jihadisti
"Il credente è lo specchio del credente"""": l'espressione è tratta da un hadith, ovvero una frase attribuita al profeta Maometto e commentata ampiamente con molteplici interpretazioni. È però stata pronunciata di recente in Francia da un jiadhista subito dopo aver ucciso due """"miscredenti"""" davanti al loro figlio, rivolta ai francesi e all'Europa come gesto di sfida, ed è plausibile che per lui questo fosse il significato: """"voi che non prendete mai sul serio le nostre parole, guardate dentro il mio discorso, perché la mia fede è lo specchio della vostra fede. Europeo, specchiati in me. Contempla la mia fede e vedi in cosa credi"""". Questo libro nasce appunto per guardarci dritti negli occhi. Contemplare l'immagine che ci viene mostrata, perché, nonostante tutto, riflette un noi. Benché in genere siamo tanto reticenti a dire """"noi"""", perché non vogliamo tracciare una frontiera con un """"loro"""" con il rischio di escludere e discriminare, il jihadismo esige che lo facciamo. """"Noi amiamo la morte come voi amate la vita"""", ripete di generazione in generazione, da Osama bin Laden a Mohammed Merah. E con questo """"voi"""", nostro malgrado ci incolla addosso un noi, fatto di origini e sensibilità diverse, che non bisogna rinchiudere dentro limiti arbitrari, ma che è necessario lasciare affiorare chiedendoci cosa contiene, cosa conteniamo. Il saggio vuole cercare di dare delle risposte e per farlo metterà talvolta il dito nella piaga, superando strati su strati di non detti. Capitolo dopo capitolo, un passo dopo l'altro, sono attraversati differenti episodi dalle molteplici implicazioni (sociali, politiche, religiose, culturali, sessuali...) per scoprire questa fede che il jihadismo ci costringe a guardare in faccia. Gli uomini che attaccano l'Occidente per distruggerne l'imperialismo opprimente, le democrazie ipocrite, i costumi decadenti, se la prendono con istituzioni e valori che anche noi abbiamo spesso criticato, a volte duramente. Ma colpiscono anche, adesso è chiaro, qualcosa a cui teniamo, un insieme di libertà, costumi e gesti inventati nel corso dei secoli; la cultura liberale e democratica a cui il socialismo avrebbe dovuto offrire un giusto compimento; questa civiltà un tempo sicura del proprio universalismo che forse invece ha costituito solo un particolarismo locale su scala mondiale è, nella storia umana, nient'altro che una parentesi. Ecco perché ormai, nel guardare le immagini di corpi insanguinati, non ci viene più da dire """"Ce lo siamo cercati"""", ma """"Siamo sotto attacco"""". Anche noi, e forse soprattutto noi, così deboli da crederci forti." -
Da Roma alla Cina. Sulle vie della seta al tempo della Roma imperiale
Anno 166 della nostra era: primi nella storia, alcuni cittadini romani entravano in Cina dopo un lungo viaggio per mare dall'impero dell'Occidente alle coste annamite dove sbarcarono. Avevano percorso l'Egitto, attraversato il mare Eritreo, erano approdati in India da dove si erano diretti verso la penisola malese, avevano costeggiato l'Indocina per gettare infine l'ancora a nord del Vietnam e percorrere la via terrestre che doveva condurli fino all'Impero Celeste. Questo straordinario episodio, ricordato dagli storici cinesi, costituisce il punto di partenza per l'affresco di Jean-Noël Robert, che racconta la storia affascinante della ricerca di un contatto tra i due più grandi imperi dell'antichità. Un viaggio nel tempo e nello spazio che parte da Alessandro Magno e, concentrandosi sul II e III secolo dopo Cristo, tocca non solo l'Impero romano e quello cinese, ma tutto l'intreccio delle civiltà tra Europa e Asia. Gli scambi economici, culturali e religiosi, insieme ai contatti politici e agli scontri militari, diventano legami profondi tra Roma, la Persia dei Parti, l'India e la Cina, senza dimenticare i popoli nomadi dell'Asia Centrale. Una storia profonda quanto nascosta rispetto alle narrazioni usuali, ricca di suggestioni e significati, per illuminare alcune pagine del progresso dell'umanità, sulle tracce di quei viaggiatori guidati dalla loro vocazione a diventare i cittadini del mondo. -
Tito. Una biografia
Josip Broz Tito è stato una figura di primo piano nella storia del Novecento. Lunico politico europeo oltre Lenin a condurre una rivoluzione di successo fino a diventare uno dei leader comunisti più famosi di tutti i tempi. Da una certa generazione di persone, è stato ricordato come un uomo che si oppose sia a Hitler che a Stalin. Vincendo. Tito è stato prima di tutto un comunista, dedito alla sua causa fino al giorno della sua morte. Ciò che lo ha reso diverso da altri dirigenti comunisti è stata la sua prima esperienza della Russia sovietica che gli aveva dato una sufficiente conoscenza dell'esperimento in atto verso il quale non nascondeva tutto il suo disincanto. In questo libro, la prima biografia post-comunista di Tito, un grande storico dipinge un inedito ritratto di questo famoso personaggio, concentrandosi principalmente sui suoi anni di piena adesione all'ideologia. Una lettura essenziale per chiunque sia interessato alla storia europea comunista e alla storia dell'Europa dell'Est. -
Meglio non vivere senza fuoco
Immagina un mondo senza fuoco: non esisterebbe il cibo cotto, la luce artificiale e non ci sarebbe nessun modo per scaldarsi quando fa freddo. Il fuoco può essere pericoloso, ma nel corso dei millenni l'uomo ha imparato ad addomesticarlo per produrre vasellame, vetro e metalli. Inoltre il fuoco ha reso possibile l'invenzione del motore a vapore, del motore a combustione interna e del missile. Se il fuoco non esistesse, dove saremmo ora? Età di lettura: da 8 anni. -
Meglio non navigare con Cristoforo Colombo! Ediz. a colori
Preparati... sei un povero ragazzo che vive in Spagna e sogni di esplorare il mondo via mare. Riesci ad imbarcarti su una nave diretta verso ovest, capitanata da Cristoforo Colombo. Un viaggio difficile! Gli esperiti consigliano: Non permettere alle donne di salire a bordo: si dice portino sfortuna!; Impara a cucire! Un giorno la tua vita potrebbe dipendere dalla tua abilità nel rammendare una vela; Tieni un diario di bordo: se riuscirai a tornare a casa sano e salvo potrai pubblicarlo e guadagnare una fortuna!; Non rimanere imbrigliato nei cavi usati per issare e ammainare le vele! Età di lettura: da 8 anni. -
Guerra senza limiti. L'arte della guerra asimmetrica fra terrorismo e globalizzazione
Con il nuovo secolo i soldati devono chiedersi: che cosa siamo? Se Bin Laden e Soros sono soldati, allora chi non lo è? Se Powell, Schwarzkopf, Dayan sono politici, allora chi è un politico? Questo è il quesito fondamentale del globalismo e della guerra nell'era della globalizzazione. Sono stati due militari cinesi, i colonnelli Qiao Liang e Wang Xiangsui, a definire nel 1996 Osama Bin Laden l'interprete più efficace di un nuovo tipo di guerra, prima degli attacchi agli Usa. I due commissari politici dell'esercito cinese hanno pubblicato quest'opera rinverdendo una tradizione del loro Paese nella trattazione delle tecniche militari che vanta tra i capostipiti il celeberrimo ""L'arte della guerra"""" di Sun Tzu. L'opera, caposaldo negli studi contemporanei di strategia e storia militare, analizza i nuovi scenari bellici mondiali, spiegando il terrorismo e le sue tecniche, la guerra condotta attraverso le manipolazioni dei media, le azioni di piraterie sul web, le turbative dei mercati azionari, la diffusione di virus informatici e altre armi non tradizionali. Un libro che continua a far discutere chi è al potere, (tra cui Steve Bannon, come emerso nel 2010 in un'intervista al South China Morning Post) e a far riflettere chi studia i mutamenti dell'arte della guerra nel mondo di oggi."" -
Storia popolare del calcio
Pur tra molti aspetti controversi, il calcio continua a suscitare un incredibile entusiasmo popolare. Unisce ogni giorno milioni di giocatori e giocatrici che si danno alle gioie del pallone. Organizzato in società di quartiere o di paese o improvvisato sull'asfalto delle città e sui terreni di campagna, ""colpire il cuoio"""" è un'esperienza quasi universale. Ed è proprio all'altro calcio, il meno mediatico, che si interessa quest'opera. Al contrario delle critiche radicali a questo sport, che descrivono senza mezzi termini il calcio come un nuovo """"oppio del popolo"""" e guardano con superiorità i milioni di appassionati considerati una massa indistinta di alienati, questo libro invita alla scoperta di ciò che c'è di sovversivo nel calcio e di tutti coloro che ne hanno fatto un mezzo di emancipazione. Durante la storia e nei quattro angoli del mondo, il calcio è in effetti stato il crogiolo di resistenze all'ordine stabilito, patronale, coloniale, dittatoriale, patriarcale o tutti insieme. Ha anche fatto emergere nuovi modi di lottare, divertirsi, comunicare: in breve, di esistere. Viene dunque esplorato questo immenso campo di lotta che è il """"pianeta calcio"""", da Manchester a Buenos Aires, da Dakar a Istanbul, da San Paolo al Cairo, da Torino a Gaza... Con una forza sinuosa e frammentaria, questa storia popolare del pallone passa anche la parola ai protagonisti dell'epopea, nelle tribune del Barça sotto il giogo del franchismo cosi come sui campi sudafricani durante il periodo oscuro dell'apartheid, nelle società operaie francesi nel periodo tra le due guerre, ma anche nelle comunità zapatiste del Chiapas negli anni 2000. Prefazione di Bruno Pizzul.""