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Destare il sognatore. Percorsi clinici
Bromberg è fra gli analisti contemporanei che più hanno contribuito a modificare la visione psicoanalitica del funzionamento mentale, che vede come un collage di organizzazioni e prospettive multiple e discontinue capaci di integrare, cioè tollerare, le esperienze grazie a un senso illusorio di continuità e a ripetute negoziazioni. In questo nuovo libro, Bromberg riprende le illuminanti esplorazioni nella dissociazione e nel processo clinico avviate in Standing in thè Spaces. Destare il sognatore possiede però un valore aggiunto: integra e fa dialogare le osservazioni cliniche con altre discipline quali le neuroscienze, la neurobiologia dell'attaccamento, la ricerca cognitiva, gli studi sugli effetti del trauma. Guidando il lettore nell'esperienza umana che sta al centro dell'incontro clinico, Bromberg ci indica quello che è per lui il compito dell'analisi: aiutare il paziente a vivere e a collegare i suoi stati del Sé, così da restituirgli la sensazione di ""chi egli sia"""". I sogni vengono così concepiti non come testi da decifrare, ma come tramite per entrare in contatto con la normale varietà degli stati del Sé. In questa prospettiva, paziente e terapeuta possono costruire insieme una consapevolezza condivisa attraverso l'esplorazione delle reciproche cecità dissociative."" -
La diagnosi in psicologia clinica. Personalità e psicopatologia
La diagnosi in psicologia clinica raccoglie i contributi di alcuni tra gli esperti in questo ambito. Il volume è diviso in due parti: nella prima vengono analizzate natura e funzioni della diagnosi psicologica, nella seconda sono illustrati i principali strumenti di valutazione e le nosografie di riferimento. Gli argomenti trattati riguardano il rapporto tra la diagnosi e la formulazione del caso, il ruolo della soggettività del clinico e del paziente nel processo di valutazione psicologica, la relazione tra personalità e psicopatologia, il contributo delle neuroscienze. Vengono inoltre esaminati i punti di forza e i limiti di alcuni sistemi e strumenti diagnostici internazionali - dal DSM alla SWAP, dal PDM all'OPD -, le cause dei più frequenti errori diagnostici, il rapporto tra diagnosi psichiatrica e diagnosi psicologica, l'uso dei test nel processo di valutazione e il problema della restituzione della diagnosi. -
Scritti
Sergio Bordi è stato uno dei più autorevoli membri della Società psicoanalitica italiana e il volume raccoglie in modo sistematico suoi testi inediti, che colmano una mancanza nella letteratura di ambito psicoanalitico. Gli scritti scelti rispecchiano i temi fondamentali degli studi di Sergio Bordi e mostrano la sua visione clinica e teorica. Risulta evidente una capacità straordinaria di capire come nascono le idee psicoanalitiche, come si trasformano e come si contaminano. Al centro della riflessione sono i cambiamenti avvenuti nella clinica psicoanalitica e la convergenza tra teoria dell'attaccamento, psicologia evolutiva, cognitivismo e psicoanalisi relazionale. Un'attenzione particolare è rivolta anche allo statuto epistemologico della psicoanalisi, soprattutto in relazione allo sviluppo del postmodernismo e della svolta ermeneutica in psicoanalisi. -
Dal dolore alla violenza. Le origini traumatiche dell'aggressività
La violenza costituisce una delle più potenti spinte alla disgregazione nella vita degli individui e nelle collettività. Le sue origini biologiche, psicologiche e sociali sono in parte note, ma è mancata finora, da parte degli studiosi, l'indicazione di una gerarchia o di una specifica organizzazione di queste concause. Felicity de Zulueta si oppone al punto di vista secondo cui la violenza è innata e ne riconduce l'origine a una situazione traumatica infantile che, in determinate circostanze ambientali, manifesta anche a distanza di tempo il proprio potere distruttivo. Per questa seconda edizione il testo è stato completamente aggiornato, in particolare per quanto concerne ambiti fondamentali come le ricerche più recenti sull'attaccamento e sulla sua relazione con la violenza, i temi della prevenzione, della resilienza e dell'altruismo, le basi psicosociali dell'abuso di potere, della tortura e del genocidio, il razzismo e la disuguaglianza di genere, le basi psicosociali dei fondamentalismi moderni e del terrorismo. -
Introduzione alla psicopatologia descrittiva
La quarta edizione di ""Introduzione alla psicopatologia descrittiva"""" è stata completamente riveduta e aggiornata in modo da integrare gli ultimi sviluppi della neuropsicologia e delle neuroscienze cognitive. I cambiamenti più rilevanti riguardano i capitoli che hanno come tema i disturbi della memoria, i disturbi del tempo, la patologia della percezione, i disturbi del linguaggio e dell'eloquio, i disturbi dell'umore e delle emozioni e i disturbi della volizione e dell'esecuzione. Inoltre, una riorganizzazione del testo diviso in sezioni tematiche e l'uso di schede di sintesi e schemi riassuntivi nelle parti più importanti assicura una maggiore coerenza nella trattazione dei contenuti."" -
Opere. 1919-1926. Vol. 3
"Gli scritti di Ferenczi hanno fatto di ogni psicoanalista un suo allievo"""", scrive Sigmund Freud nel necrologio che gli dedica nel 1933, ma già nel 1914 aveva riconosciuto che """"L'Ungheria ha dato finora alla psicoanalisi un collaboratore soltanto, Ferenczi, che vale però una Società intera"""". Questo terzo volume delle Opere di Sándor Ferenczi raccoglie alcuni tra i classici della letteratura psicoanalitica come """"Difficoltà tecniche nell'analisi di un caso di isteria""""; """"Fenomeni di materializzazione isterica""""; """"Osservazioni psicoanalitiche sul tic""""; """"La psicoanalisi dei disturbi mentali nella paralisi progressiva"""" e altri scritti compresi nel periodo che va dal 1919 al 1926." -
Una vita senza fine? Invecchiamento, morte, immortalità
La morte non è più quella di un tempo. Si arriva spesso a una vecchiaia estrema e innovazioni tecnologiche come le interfacce elettroniche suggeriscono un modo nuovo di sopravvivere alla morte. Aggiornato dal punto di vista scientifico, senza dimenticare il versante poetico e mitologico, questo è un libro su tutti gli aspetti dell'invecchiamento e della morte. Ognuno potrà trovarvi quello a cui è più interessato, dal mito di Aurora e Titone ai meccanismi dell'invecchiamento cellulare, dalla saga di Gilgamesh alle ragioni dell'incredibile allungamento della vita che stiamo tutti vivendo. L'autore Guy Brown dirige un gruppo di ricerca che, presso l'Università di Cambridge, in Gran Bretagna, studia la morte cellulare e i suoi rapporti con le patologie cerebrali e cardiache e con il cancro. -
Il mondo prima della storia. Dagli inizi al 4000 a. C.
Edizione italiana a cura di Telmo PievaniCome siamo diventati quelli che siamo? Descrivendo in modo chiaro e piacevole la documentazione fossile e archeologica, Ian Tattersall ricostruisce l’evoluzione umana dalla famiglia Hominidae all’affermazione di Homo sapiens. Questo volume ci riporta così al mondo lontano di quei bizzarri e strani “scimmioni” da cui noi stessi abbiamo origine. Dopo un’elegante presentazione della concezione darwiniana dell’evoluzione, tratta della comparsa del genere Homo, dei vantaggi del bipedismo, dell’aumento progressivo del volume cerebrale, della fabbricazione di strumenti, della nascita del linguaggio e del pensiero simbolico. È una storia affascinante ancora piena di misteri (perché si è estinto il cosiddetto uomo di Neanderthal?) e di questioni delicate (come è nato il sentimento religioso?), che culmina nel passaggio dai gruppi dei cacciatori-raccoglitori alle società basate sull’agricoltura, fino alle prime testimonianze scritte. -
La natura sistemica dell'uomo. Attualità del pensiero di Gregory Bateson
L'avventura intellettuale di Gregory Bateson ha attraversato tutto il XX secolo, abbracciando gli ambiti più diversi del pensiero dell'uomo, percorrendo le linee di confine tra campi differenti del sapere ed esplorandone le possibili interfacce. Esponente di un pensiero squisitamente formale, Bateson ha dedicato la sua appassionata ricerca alle omologie tra discipline apparentemente distanti, passando dall'antropologia alla psichiatria, dalle teorie dell'evoluzione alla cibernetica, dall'etologia all'ecologia, fino ad approdare - attraverso l'epistemologia - a una difficile ricerca sul significato del sacro nell'esperienza dell'uomo. Questo testo s'interroga sulla irriducibile attualità del suo pensiero, ricostruendone le radici, affrontandone le varie dimensioni da più punti di vista, proponendo confronti stimolanti e nuove linee di ricerca. -
Psicologia culturale
Tema di questo manuale è il rapporto profondo tra costruzione del mondo interno, identità, valori e pratiche della cultura a cui si appartiene o in cui ci si trova a vivere. Da tale punto di vista sono presi in considerazione temi fondamentali nella società contemporanea, come il rapporto tra individualismo e collettivismo e le dimensioni psicologiche del multiculturalismo. Viene anche analizzata l'influenza che la prospettiva ""culturale"""" ha avuto e continua ad avere su settori fondamentali delle scienze psicologiche: la psicoanalisi, la psicologia cognitiva, la psicologia dello sviluppo."" -
I neuroni della lettura
Come impara a leggere il nostro cervello da primate? Esistono metodi di lettura migliori di altri? E poi, utilizziamo le stesse aree corticali quando leggiamo l'italiano, l'arabo o il cinese? Stanislas Dehaene ci mostra come per rispondere a tali domande occorra dar vita a una scienza della lettura del tutto nuova, in grado di combinare quello che le neuroimmagini ci dicono sui circuiti corticali sottesi all'elaborazione di grafemi e fonemi con quello che la psicologia ci insegna sui meccanismi cognitivi legati all'arte del leggere. Veniamo così a sapere che nel corso dell'acquisizione della lettura i nostri circuiti corticali originariamente destinati al riconoscimento degli oggetti si sono ""riciclati"""" per decifrare caratteri dalle più diverse dimensioni e fogge e che questa conversione è stata lenta, parziale e non priva di difficoltà, come mostrano i ripetuti scacchi cui vanno incontro i bambini (e non solo...). Tale scienza della lettura, però, ha un valore non solo teorico, ma anche pratico, in vista soprattutto di una nuova pedagogia capace di introdurre nel variegato mondo della scuola le conquiste più recenti delle neuroscienze."" -
Human. Quel che ci rende unici
Siamo davvero unici nel regno animale? Ed è unico il nostro cervello? Che cosa, nel corso dell'evoluzione, lo ha reso tale? Per oltre mezzo secolo le neuroscienze hanno cercato di spiegare la condizione umana individuando i processi psicologici e i meccanismi neurali che sottendono funzioni chiave quali la percezione, la memoria, le emozioni o il linguaggio. Quello che non hanno fatto è indagare la natura biologica, psicologica e sociale della specie umana nel quadro delle relazioni interpersonali che caratterizzano la nostra vita quotidiana. In questo volume Michael Gazzaniga affronta la sfida, guidandoci con stile chiaro e insieme rigoroso nella ricerca dei cambiamenti che ci hanno reso esseri senzienti e pensanti assai diversi dai nostri predecessori, capaci non solo di passare gran parte del tempo in società, confrontandoci con altri esseri umani e valutando le loro azioni e le loro intenzioni, ma anche di dar prova del nostro ingegno nella creazione artistica e nell'invenzione tecnico-scientifica. -
Cacciatori di piante
Le gardenie e le orchidee, le delicate magnolie e i selvaggi rododendri rendono oggi incantevoli i nostri giardini grazie allo spirito d'avventura dei primi botanici, che nel XVIII e XIX secolo si sono spinti in terre ignote per raccogliere semi e fiori. Questa è la storia di undici uomini e donne tenaci, eccentrici, pronti a rischiare la vita sfidando insidie di ogni genere alla ricerca di nuovi esemplari botanici. Coraggio, cinismo, audacia - tutto questo e altro ancora anima i sogni dei singolari esploratori che nella giungla amazzonica, nel cuore dell'Africa o nell'Estremo Oriente non cessano di cercare i vegetali più bizzarri per la meraviglia dei conterranei della tranquilla Inghilterra. Tra loro la straordinaria Marianne North, artista e scienziata i cui dipinti di piante e fiori adornano ancora oggi le sale dei magnifici Kew Gardens di Londra. -
Il vero dottor Stranamore. Edward Teller e la guerra nucleare
"Uno dei baluardi della libertà americana""""per il presidente Ronald Reagan;""""un nemico dell'umanità"""" per il collega Isidor Rabi, Nobel per la fisica. Nel bene e nel male Edward Teller giganteggia come un protagonista del Novecento dalla nativa Ungheria alla sua patria di adozione, gli Stati Uniti d'America: """"padre"""" della bomba H e probabile ispiratore del """"Dottor Stranamore"""" creato dal regista Stanley Kubrick, Teller ha combattuto la sua disperata battaglia per trovare l'arma che mettesse fine a tutte le guerre, incurante delle proprie amicizie e in continuo contrasto con le idee dominanti. Prima di liquidarlo come un guerrafondaio venuto a patti con il Potere, occorrerà tenere conto della sua autentica passione per la conoscenza e della sua irriverenza nei confronti di qualsiasi autorità. Dopotutto, ha insegnato ai suoi figli (e a tutti noi) a """"non aver paura di niente""""." -
Il tempo a fumetti. Ediz. illustrata
Che cos'è il tempo? Perché sembra scorrere in una sola direzione? Il passato è davvero ""passato""""? E sono possibili i viaggi nel tempo? Esiste il futuro? E che dire dell'idea, insita nella gravità quantistica, che il tempo non esiste? Questi e altri temi sono tra i più profondi e delicati che si possano porre, ma """"Il tempo a fumetti"""" li presenta in modo chiaro e coinvolgente. E ironicamente illustrati dai disegni di Ralph Edney. Alla fine il lettore concluderà magari che il tempo è solo un'illusione, ma potrà anche concedere, con Borges, che """"il tempo è un fiume che mi trascina, ma io sono il fiume, è una tigre che mi sbrana, ma io sono la tigre, è un fuoco che mi divora, ma io sono il fuoco."""""" -
Ruoli affettivi e psicoterapia. Il cambiamento come sviluppo
L’idea di psicoterapia che l’autore sostiene parte dal riconoscimento dell’importanza dei ruoli affettivi (figlio, maschio, femmina, padre, madre), che orientano le decisioni che prendiamo sul nostro futuro. Vengono presi in esame i presupposti teorici di questo modello e le applicazioni pratiche. La possibilità di sperimentare una relazione positiva in psicoterapia è la premessa per superare difficoltà che impediscono il raggiungimento dei compiti evolutivi. -
Incertezza e organizzazione. Scienze cognitive e crisi della retorica manageriale
Come diviene chiaro nelle situazioni di crisi, la pretesa di espellere l'incertezza dalla vita organizzativa di un'azienda può portare a una gestione irresponsabile. Strategie e pratiche imprenditoriali possono invece elevarsi a modello di democrazia nelle organizzazioni se sono orientate ad accogliere l'incertezza come costitutiva delle relazioni di lavoro. Proprio perché incerte queste relazioni possono essere feconde e innovative. L'imperante retorica del management, al contrario, con il suo apparato di formule acritiche e prescrittive, tende a neutralizzare l'incertezza, ridurre la flessibilità e chiudere gli spazi di gioco, il che comporta inevitabilmente una perdita di senso. Con l'obiettivo di mostrare la via per agire con efficacia nella complessità del presente, il libro esamina in questa prospettiva le principali aree di azione manageriale: dalla condivisione dell'esperienza nei processi cooperativi alla ricerca della qualità all'esercizio della leadership, fino alla gestione evolutiva dei conflitti. -
Paradigmi per una metaforologia
In ""Paradigmi per una metaforologia"""", una tra le sue opere più significative, Hans Blumenberg affronta la storia di alcune metafore fondamentali che hanno caratterizzato il pensiero occidentale. Esistono per Blumenberg metafore """"assolute"""" in quanto originarie, radicate nel mondo della vita e irriducibili a un contenuto concettuale. La relazione della metaforologia con la storia dei concetti si definisce come una relazione di servizio: la metaforologia cerca di raggiungere la struttura sotterranea del pensiero, le sue fondamenta, ma si propone anche di evidenziare con quale """"coraggio"""" lo spirito anticipa se stesso nelle sue immagini e come nell'audacia speculativa prenda forma la sua storia."" -
Lettere 1920-1963
Martin Heidegger e Karl Jaspers si conoscono nella primavera del 1920 a casa di Edmund Husserl. Fino al 1936, e poi dal 1949 al 1963, si tengono in contatto mediante un'intensa corrispondenza epistolare. Le 155 lettere raccolte in questo volume, le uniche giunte fino a noi, sono riprodotte integralmente e corredate di un ampio apparato critico e bibliografico, prezioso per cogliere lo sfondo su cui si evolve lo scambio. La corrispondenza dei primi anni testimonia la speranza, comune ai due pensatori, di trovare l'uno nell'altro un amico e un alleato disposto a impegnarsi per il rinnovamento della filosofia e la riforma dell'università. Tuttavia, quanto più si definiscono i rispettivi orientamenti di pensiero, tanto più divengono evidenti le dissonanze tra l'ontologia fondamentale dell'uno e l'interpretazione esistenziale dell'altro, così come tra le due concezioni della riforma universitaria. Tale divergenza è acuita dalle opposte posizioni assunte rispetto agli eventi politici, benché nessuno dei due si spinga fino a una rottura radicale. Di questa crescente distanza raccontano, in gran parte, le lettere del dopoguerra, pervase da una tonalità elegiaca. In esse è ancora riposta la speranza di tenere viva un'amicizia, pur nella consapevolezza di una perduta sintonia. Permane comunque, da parte di entrambi, la convinzione di essere l'uno per l'altro il più degno interlocutore teorico. -
Le origini della comunicazione umana
Perché sobbalziamo quando un amico punta il dito verso la bicicletta della nostra ex fidanzata? E perché, sbarcati in un paese la cui lingua ci è ignota, non ci vergogniamo di dar vita alle più bizzarre pantomime, mimando cibi, bevande e generi di prima necessità? Come ci ricorda Michael Tomasello in questo volume, i gesti, per quanto banali possano sembrare, rappresentano le prime forme umane di comunicazione e hanno fornito le basi per lo sviluppo di quei modi dell'interazione sociale, primo fra tutti il linguaggio con il suo repertorio di segni convenzionali, che ci caratterizzano come primati un po' diversi dagli altri. Noi ricorriamo a gesti del genere perché la comunicazione tipicamente umana è un'impresa cooperativa legata alla creazione di un tessuto concettuale e motivazionale condiviso. È così che abbiamo imparato ad aiutarci gli uni con gli altri, a venire incontro alle reciproche esigenze, a creare progetti collettivi... Ma è anche così che siamo diventati capaci di mentire e ingannare, scoprendo il piacere di una comunicazione ""perversa"""".""