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Specialisti in amore
A conti fatti, i bisogni fondamentali del bambino sono tre: il bisogno di sicurezza, il bisogno di tenerezza, il bisogno di allegrezza. L'amore soddisfa questi tre bisogni in contemporanea! L'amore è l'architrave dell'educazione, il nocciolo della vita del bambino. Ecco perché queste pagine sono state sentite come un dovere: per provare che non amare il figlio non è solo crudeltà, è il fallimento educativo totale; per provare che con l'amore non si gioca: con l'amore si vive e si fa vivere; per provare che i problemi più gravi si risolvono sotto la tenda del cuore. L'opuscolo, dopo aver provato che nell'amore è depositato il brevetto dell'arte pedagogica, offre abbondanti indicazioni concrete sul cosa significa amare da esperti il proprio bambino. Perché ""Non è vero che i figli si amano perché sono i nostri; si amano perché si impara ad amarli"""" (Marcello Bernardi)."" -
Natale: una novena speciale!
Sì, una novena decisamente originale per una Festa eccezionale. È stato molto felice Neil Armstrong, il primo essere umano che ha messo piede sulla Luna a dichiarare: ""La cosa più straordinaria non è che l'uomo sia arrivato sulla Luna, ma che Dio sia sceso a camminare sulla Terra"""". Ben detto, Neil! Natale è una Festa immensa, incommensurabile. Novità assoluta. Una Festa così vuole una preparazione speciale. Ecco il perché della nostra novena! Novena sostenuta da una convinzione: il modo migliore per accogliere il Natale di Cristo è rispondere alla sua nascita con la nostra rinascita. Una rinascita che ci coinvolga dalla testa ai piedi, passando per gli occhi, le orecchie, il naso, la bocca, le mani, il cuore."" -
La fede. Credere è difficile non credere è impossibile
"Credere fa bene. La fede aiuta a non pasticciare la vita. La fede è a servizio della felicità. La fede è un di più di senso e un di più di azione. Insomma, la fede è un 'capitale' (Goethe)..."""" Tutto questo (e tanto altro) troverete in queste pagine. Pagine ridotte all'osso, perché se la carta è paziente, non sempre il lettore lo è. Pagine necessarie perché anche nella modernità avanzata, l'uomo ha bisogno di fede, non come bene di rifugio, ma come necessità naturale. Pagine buone: a chi ti dice che credere, sperare, amare forse non serve niente, rispondi che a non farlo si perde sicuramente tutto! Pagine tempestive: vogliono essere un modestissimo contributo al successo dell'""""Anno della Fede"""" (11 Ottobre 2012-24 Novembre 2013), voluto dal nostro papa a cinquant'anni dall'inizio del Concilio Ecumenico Vaticano II. Avvertenza: da leggere quando la vita mostra i denti. Augurio: il lettore sia, oggi, 'Amen' per essere, domani, 'Alleluia!'." -
Educare alla pace! La pace si può insegnare
Il libretto si regge su due certezze: la prima: un figlio educato alla pace è infinitamente più grande di un figlio solamente ricco o istruito. La seconda: la pace si può insegnare a partire dall'infanzia. In che modo? La risposta è nel nostro opuscolo che soddisfa, soprattutto, coloro che amano il discorso pedagogico concreto. Senza lunghi preamboli, infatti, subito si propongono le due mosse fondamentali per educare un figlio pacifico. Arricchiscono l'opuscolo importanti riquadri riguardanti i genitori che talora diventano maestri di aggressività, sulle guerre condominiali, su Gesù uomo di pace... Il tutto presentato con la massima chiarezza e vivacità. La pace si fa girare anche leggendo queste pagine, anche spargendo queste pagine, ricche di messaggi: - civiltà è amarci, non armarci; - i delitti non hanno cervello; alla guerra il cristiano non può partecipare nemmeno come cuciniere... -
Genitori vi ordino: siate felici! Educare divertendoci: si può!
Se riesci a riderci sopra, vuol dire che tutto andrà bene! Ecco il gran segreto perché nessuno arrivi a pensare: 'Ho sbagliato a nascere'. Non si finisce mai di raccontare le meraviglie del sorriso. Sì, il sorriso costruisce il paradiso. Anche in terra. Ecco perché l'intelligente non si domanda: 'Dov'è che si guadagna di più?', ma: 'Dov'è che si ride di più?'. Il bello è che il sorriso è disponibile per tutti. Possibile che essere genitori debba essere un incubo, un lavoro da minatore, da asfaltatore di strade a Ferragosto? Il sorriso è disponibile anche per i genitori. Possiamo educare anche divertendoci. Ce lo dicono (e provano) queste pagine che rivelano le sette strategie perché a casa nostra si realizzi il miracolo più simpatico del mondo: guardarci negli occhi e dirci: 'Il paradiso siamo noi!'. -
I primi sei anni da mamma e da papà
Se c'è un'idea proibita è pensare che l'educazione ci sia sfuggita di mano. No, l'educazione non ci è sfuggita, perché abbiamo ancora in mano, quasi completamente, i primi sei anni della vita del nostro bambino. I primi sei anni possono decidere tutto! Nei primissimi anni si forma l'intelaiatura profonda della nostra psiche sulla quale imposteremo il nostro vivere. È vero che la tempesta adolescenziale e giovanile può disperdere le foglie, ma non toglie le radici! Basta questo per farci considerare preziose queste pagine. Il libro termina con una lettera affettuosa e sostanziosa della mamma e del papà al loro piccolo per dirgli che, se si impegna, può salire anche lui sul podio ben più alto di quello delle Olimpiadi: il podio della vita riuscita! -
Educati dalla preghiera. La preghiera fa fiorire l'uomo, come la primavera fa sbocciare i fiori
Pregare è prendersi cura di sé. Pregare è andare a scuola di successo. A ginnastica ci facciamo le ossa, a musica l'orecchio, a canto la voce, a mani giunte costruiamo l'Uomo! Sì, la fecondità umana della preghiera è immensa! La preghiera educa per natura sua! È questa la convinzione che regge tutte le pagine del nostro opuscolo. Il lavoro è diviso in due parti. La prima presenta i sei contributi fondamentali offerti dalla preghiera alla formazione dell'uomo riuscito. La seconda parte , concretissima, indica le strategie pratiche per educare a 'pregare' e non solo a 'dire le preghiere'. Sono pagine che possono essere utili a tutti: ai piccoli e ai grandi; a chi sbaglia e a chi crede di non sbagliare mai. Fortunato il figlio che incontra la preghiera e l'abbraccia! Resterà in piedi anche quanto la vita mostra i denti ed il sole picchia forte. -
Racconti a prova di sbadiglio
212 punti luce che svegliano il cervello e massaggiano il cuore. 212 compresse spirituali a concentrazione massima. 212 scintille che incendio diventan. Ecco i nostri 'Racconti a prova di sbadiglio'. Un regalo a tutti, non solo ai bambini. Brevi, ma non corti. Lievi, ma non superficiali. Semplici, ma non ingenui. Da leggere a flebo, possibilmente al mattino dopo il caffelatte... e l'anima è subito accesa. Datemi un racconto e vi seppellirò lo sbadiglio! -
Ridere un anno intero. Agenda del sorriso
"In un mondo in cui la guerra incombe sempre, il cioccolato ingrassa, le coppie vacillano, il tasso del colesterolo cresce, la pressione sale e la pensione scende, l'influenza sta volando sulla terra, le donne vogliono le gambe magre e la borsa piena, non ci resta che ridere per sopravvivere. Non mi resta che sorseggiare questa agenda per togliere ogni giorno un chiodo alla mia bara!""""." -
Educare si può! Basta mugugni!
Mugugnare che, ormai, l'educazione ci è sfuggita di mano è un inutile perditempo, non solo, ma è sostenere una tesi che non ha nessuna giustificazione! Anche se sempre più difficile, l'educazione (nel senso pieno del termine!) resta possibilissima a tutt'oggi. Si tratta di prepararle il terreno adatto alla sua germinazione. Il terreno adatto sono sei condizioni che vengono presentate al rallentatore nel libro. Condizioni tutte necessarie: dalla numero uno (""Arrivare prima che la frittata sia fatta'), alla numero sei (... """"E liberaci dalle tre malattie!'). Qui nessun gargarismo pedagogico, ma massima concretezza sposata ad un robusto retroterra scientifico. La leggibilità è garantita. L'utilità pure, a condizione che le pagine non vengano sfogliate, ma lette con il cervello sempre inserito e con la convinzione che i mugugni possono avere i giorni contati: nella patente pedagogica è sempre possibile l'inversione di marcia!"" -
Salva la testa. È pericoloso lasciar vincere i folli
Abolire il pensiero è abolire l'uomo. Nessun dubbio senza pensieri siamo bestie! Il pensiero è la nostra dignità e la nostra potenza! Ecco perché queste pagine sono degne di un futuro a dimensione di oceano! Pagine impazienti. La stupidità umana non è affatto in via di estinzione: a tutt'oggi vi sono persone che guardano la televisione con l'età mentale di dodici anni, anche se ne hanno settanta. Secco (forse troppo!) è Guido Ceronetti: ""Oggi vi è una massa di imbecilli che mette i brividi!"""". Una cosa è certa: oggi circolano più auto che idee. Queste sono pagine necessarie. Da che mondo è mondo, non esiste che lo strumento testa per impostare la vita nel bene e nel male. Le nostre sono pagine terapeutiche. È una società seriamente ammalata quella nella quale le ragazze preferiscono essere belle più che intelligenti perché sanno che l'uomo moderno è più bravo a guardare che a pensare. Le nostre sono pagine amiche. È pericoloso lasciare vincere i folli! Insomma, si può vivere senza petrolio, ma non senza idee. Ricordarlo al mondo è il merito di queste pagine. Da leggere, non da sfogliare!"" -
Colazione con Mick Jagger
Mick Jagger è sul punto di svegliarsi. Raggiungerà Nathalie nella cucina in cui lei lo aspetta, una tazza di caffè in mano. Questa scena, Nathalie l'ha realmente vissuta? O si tratta di un.immagine inventata, fissata per sempre nella sua mente? Nel puzzle incompiuto della sua vita tra l'adolescenza e il presente, che l'autrice tenta di mettere in ordine, Mick Jagger diventa un pezzo mancante fondamentale. Di cosa si tratta? Di un romanzo, un esercizio di stile, un racconto. L'autrice non lascia troppi indizi, e la sua abilità di mescolare realtà e finzione è stupefacente. Nathalie Kuperman mette in scena una giovane donna sola in un appartamento a Parigi, un trasloco, un'aggressione sessuale, una madre depressa, un'ossessione. Il personaggio principale ha il suo nome: Nathalie. Basta questo a concludere che si tratti di un testo autobiografico? Sembra proprio di no. -
Prigioni e paradisi
"Prigioni e paradisi"""" raccoglie brevi bozzetti, note di costume, impressioni, composti da Colette tra il 1912 e il 1932, molti dei quali precedentemente apparsi su riviste o volumi. Tessere che compongono un'autobiografia sensoriale affatto priva di umorismo, che restituisce l'immagine della seduttrice scandalosa, ma anche di attenta osservatrice del mondo naturale e animale: vi compaiono le """"bestie"""", alle quali è legata da una fascinazione per il mostruoso che allo stesso tempo è inavvicinabilità; nozioni di botanica sulle varietà floreali dei giardini della Treille Muscate; le abitudini culinarie della Borgogna e il primo bicchiere di vino bevuto a tre anni; le amicizie parigine con un ritratto insolito di Coco Chanel; il nord Africa e i viaggi delle note marocchine alla ricerca dell'arabesco, una tessitura che ricrea la trama del mondo. Nella scrittura la metafora in particolare è il mezzo per muoversi alla ricerca dei paradisi della sensibilità senza mai tralasciare l'aspetto estraneo e oscuro del reale." -
Fiamma abbagliante
Danny Rothbart è un brillante, vivace, attraente e popolare teenager di Yeoville, Johannesburg. Sembra avere il mondo ai suoi piedi, ma ha un problema: non riesce a perdere la propria verginità, e dunque rischia di perdere il proprio prestigio. È troppo difficile confessare il suo disagio ai genitori, piuttosto all'antica, e così Danny sceglie di confidarsi con l'unico adulto di cui si fidi, il carismatico e liberale zio Harold. Quando quest'ultimo lo coinvolge in una relazione fatta di manipolazioni e abusi, Danny sembra perdere del tutto la possibilità di avere una vita felice. Il romanzo ha un ritmo sostenuto e, senza perdere mai il tono ironico, evoca con grande sensibilità la vita dei sobborghi di Johannesburg della metà degli anni '70, in pieno apartheid, e in particolare della comunità ebraica di Yeoville. La descrizione delle complesse dinamiche e dell'interdipendenza emotiva legate agli abusi sessuali, donano profondità alla narrazione e fanno del romanzo anche la storia di un sopravvissuto, e il racconto di una perdita di innocenza. -
Sale e miele
Un romanzo che racconta di impulsi universali, dell'essenza degli esseri umani, trattando temi di scottante attualità sociale senza scinderli da una riflessione profonda sull'identità individuale, sulla fedeltà a se stessi e sulle emozioni legate al senso di appartenenza e all'incontro con l'altro. La piccola Koba viene accolta dalla famiglia Marais, dopo aver assistito all'uccisione dei propri genitori da parte di un gruppo di cacciatori. Sullo sfondo di un Sudafrica brutalmente segnato dall'apartheid, Koba impara lentamente ad adattarsi alla vita con i bianchi e sviluppa la propria identità crescendo con il giovane Mannie, senza che mai si affievolisca in lei il senso di appartenenza alla propria tribù d'origine. -
Prima lingua
Nel presente libro, vincitore del T.S.Eliot Poetry Prize nel 1993, Carson compone uno spartito per suoni e visioni, trascrivendo il formarsi di un linguaggio poetico che diventi ""prima lingua"""". Il suo inglese è dunque """"eseguito"""", lasciato intravedere e ascoltare nello stato meravigliato e infantile di una lingua appresa, naturale solo nei tecnicismi del gergo marinaro, a tratti paludosa e ribollente (i blop, blub, blah e bobbled che costellano il testo per comporsi in una ballad). [...] Questo inglese con le interferenze, sfarfallante, sminuzzato in monosillabi e fonemi che si rincorrono, che sciamano da un'immagine a un'altra, dalla Frigia a Babilonia, incontrando ai posti di blocco della frontiera nordirlandese soldati che si profilano come mummie egiziane dal volto pitturato, è la """"prima lingua"""" che dà il titolo alla raccolta."" -
Quelle mani
"L'intensità di 'Quelle mani', secondo romanzo di Carmela Cammarata, è tutta nel personaggio di donna che lo domina e lo investe con la sua forza: Zlata. Madre, moglie, amante, ormai in là con gli anni e costretta in un letto a fare i conti con la vita, chiedendo aiuto, o meglio approvazione incondizionata, a un prete cui racconta le battaglie che ha combattuto nella sua esistenza. [...] È qui la forza di 'Quelle mani', nella creazione di un personaggio che non ti lascia, la cui malvagità ostentata e quasi vanitosa ti si attacca addosso come la gramigna, e si ha la sensazione che sia molto più vicina di quanto si immagini."""" (Ivan Cotroneo)" -
La dea madrina
Monaco 1924. La crisi economica mette la Germania in ginocchio. Kajetan, sospeso dal servizio regolare per insubordinazione, si trova senza lavoro. Rifugiato tra gli ultimi della società, coinvolto in un losco traffico d'armi dall'ambiguo proprietario di un locale di cabaret, si innamora di una bellissima prostituta di nome Mia. Mia verrà avvelenata poco tempo dopo. Kajetan si getta a capofitto nelle indagini, per scoprire, ancora una volta, che i fili che legano gli eventi della storia e delle storie sono spesso intrecciati in maniera indissolubile. -
Apostoloff
Il nuovo romanzo di Sibylle Lewitscharoff è una storia raccontata dal sedile posteriore, il pungente, oscuro ed esilarante conto in sospeso di una figlia con il padre e il suo paese. Coloro che si avvicineranno alla scrittura di Sibylle Lewitscharoff troveranno un po' di Eichendorff, un po' di Robert Walser e di Peter Handke, e un po' di annoiata sfacciataggine e un tremendo desiderio di esprimersi, abbondante raffinatezza e sconcertante precisione, l'inclinazione a disdegnare l'assurdo in favore di un cosmopolita buonsenso che come è a proprio agio nei diversi ambienti così è difficile da dissuadere dalla convinzione che la vita è piena di bellezza. -
Il tempo è immobile
Poeta e scrittore un tempo molto famoso e apprezzato soprattutto nella DDR, tanto da ricevere, su proposta di Christa Wolf, il Premio Heinrich Mann, Czechowski si spegnerà in una clinica nei pressi di Francoforte nel 2009, dimenticato quasi da tutti. La sua produzione poetica offre la possibilità di conoscere la ricca e complessa esistenza del poeta, nato nel 1935, parte di quella generazione che ha vissuto il nazismo in età infantile e la cui età adulta si è realizzata in gran parte nella Germania divisa. In Czechowski, definito dai più un poeta ""soggettivo e storico"""" insieme, lo sguardo della poesia, così legata agli eventi, è sempre fortemente filtrato dalla soggettività, la poesia stessa è un'interrogazione sull'Io: """"Dietro alle domande che devo pormi si cela il problema dell'identità del soggetto con se stesso e con la società in cui vive"""". E la risposta a queste domande è ancora una volta compito della poesia.""