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La colpa di vivere
È la storia di Ettore e di Bonaventura, reduci di una guerra, la seconda, da cui risaltano, ""come in bassorilievo"""", tra le rovine di una Cagliari devastata dai bombardamenti e il doloroso stupore di una provincia agropastorale confusa dai cambiamenti postbellici. Sono """"gli anni della ricostruzione; delle strade che vengono progressivamente allargate, asfaltate, illuminate""""; sono """"gli echi del boom economico, che giungono da Cagliari coi colori degli abiti secondo la nuova moda""""; sono gli """"anni duri di lotta per il governo, con gli scontri a tratti violenti, giocati in punta di retorica nei comizi in cui si contrappongono la Democrazia Cristiana e il Partito Comunista"""". È la storia di un Novecento ovunque e comunque segnato dalla colpa di vivere, un sigillo che marchia la tragica condizione umana rendendola ostaggio di forze non dominabili che scaturiscono dall'interno o dalla vicenda sociale."" -
Sardonica
Una raccolta di narrazioni interamente dedicata allo struggente tema dell'emigrazione operaia, qui però affrontato senza falsi moralismi o toni accesi e magniloquenti, bensì trattato con realismo onesto e privo di autocommiserazione, meglio, con il sorriso di una commedia garbatamente ironica. Perché quella di Angioni è molto più che una ""letteratura di denuncia"""" sulla condizione dei nostri emigrati e dei nostri immigrati: è una scrittura che ha il gusto della verità e la sapidità di una certa narrativa robusta e vigorosa, ricca di personaggi felicemente caratterizzati, tanto da sostenere da soli il peso del romanzo. Piccole grandi storie si snodano in """"Sardonica"""" per riconoscere e seguire un comune e quanto mai attuale destino forzatamente in fuga. Fra tutte quella di Tore, studente lavoratore sardo-milanese dalla non esaltante carriera. Nota introduttiva di Grazia Cherchi."" -
Ennio Zedda
Il volume è un'esplosione di colori e di umorismo. In ogni pagina rivive il colorato universo di personaggi che hanno animato l'immaginario di intere generazioni di bambini: Mariella la piccola italiana, i suoi fratellini Melino e Meletto e soprattutto le avventure dell'incorreggibile Arturino, ci conducono in un viaggio temporale che racconta uno spaccato del vivere italiano tra gli anni Trenta e la fine degli anni Sessanta. I giornali sardi e nazionali gli aprono le porte: svecchia la cultura isolana con le sue caricature e un umorismo dissacrante, popola di illustrazioni e storie a vignette autorevoli testate come La Tribuna, Il Balilla (vi collabora per un decennio), La Tribuna Illustrata, e crea numerosi personaggi di duratura fortuna. La Sardegna - mai dimenticata da Ennio Zedda - compare come sfondo, sognante e fiabesco, alle storie di Pippo Pentola, Tonio, Gavino, Salvatorello, Carolina, così come a racconti e filastrocche. Due importanti autrici, la storica dell'arte Giuliana Altea e Paola Pallottino, la massima esperta di illustrazione italiana, hanno redatto i testi in catalogo. -
Racconti drammatici
Il volume comprende due opere teatrali ""La giustizia"""" e """"Qui non c'è guerra"""". Nella """"Giustizia"""" il file rouge è l'omicidio della vecchia e litigiosa Lucia Giorri. Avvolto da un alone di mistero il delitto sembra richiamato dallo spettro della vittima che pare voler far luce sull'accaduto ed ottenere giustizia. In """"Qui non c'è guerra"""" si consuma il dramma dell'avidità nel metter mani sulle proprietà del vecchio conte Massimo in fin di vita. Dessì, in queste opere, intesse trame articolate anticipatorie delle più moderne sceneggiature. Prefazione di Rodolfo Sacchettini."" -
Antologia dei poeti dialettali nuoresi
L'""Antologia dei poeti dialettali nuoresi"""", compilata e curata da Gonario Pinna, si prefigge l'obiettivo di raccogliere insieme le opere dei poeti nuoresi scritte tra la metà dell'800 e gli anni '60 del '900. L'intento di Pinna è quello di promuovere una produzione sardofona apprezzabile sull'intero territorio italiano. Tale raccolta risulta dunque un documento importante per osservare le dinamiche evolutive della storia linguistico-letteraria regionale e consente, come sottolinea D. Caocci nella prefazione, di valutare, accanto ai fenomeni centrifughi, i tratti di continuità in """"regioni poetiche"""" nelle quali le spinte innovative esperimentali ottocentesche dovevano risultare assai poco persuasive. Sono in tal senso preziosi i casi di Nicola Daga e Pietro Piga."" -
Stanis Dessy. Maestro del colore e delle tecniche
Il volume, nato in occasione della mostra allestita a Oristano presso la Pinacoteca Comunale ""Carlo Contini"""", presenta il lavoro di uno dei maggiori artisti del Novecento in Sardegna. Stanis Dessy, noto in campo nazionale e internazionale per la straordinaria attività incisoria, conobbe, soprattutto negli anni Venti e Trenta, una brillante stagione pittorica, che viene in questa occasione ricostruita attraverso l'esame delle tecniche da lui utilizzate. Un percorso di opere edite e inedite, rivelano un artista di cultura europea, assolutamente imperdibile. I testi in catalogo sono della storica e critica d'arte Caterina Virdis Limentani, grande studiosa dell'artista."" -
L' olio in Sardegna. Storia, tradizione e innovazione
Il volume affronta il legame tra il ruolo storico e culturale dell'olivo e dell'olio e le trasformazioni del paesaggio e del sistema produttivo. Accademici, ricercatori e specialisti, attraverso un approccio multidisciplinare, analizzano l'importante produzione dell'olio in Sardegna a partire dalla preistoria fino all'epoca attuale. Un viaggio nella natura, nella scienza, nell'antropologia e nella millenaria cultura dell'olivo in Sardegna; una lettura affascinante che si apre su un modo sconfinato di notizie per appassionati, cultori e curiosi dell'argomento. Un racconto per immagini attraverso il contributo di autorevoli studiosi. -
Metalli. Storia, linguaggio e innovazione in Sardegna
La produzione artigianale di arnesi manuali da taglio, in particolare di quelli ad azione individuale come i coltelli, è una sopravvivenza odierna, più o meno riadattata ai materiali e alle tecniche di fabbricazione attuali, di abilità e di conoscenze antichissime (tra le più antiche nella prospettiva antropopoietica, cioè del primo farsi dell'uomo, nella preistoria che diciamo della pietra), non solo metallurgiche, ma che concernono anche altri tipi di materiali come l'osso, il legno, il corno e altri (come i più preziosi corallo, madreperla, avorio, argento, acciaio damascato), che spesso avevano in passato funzioni e usi anche piuttosto diversi rispetto a quelli di oggi. Si tratta di una sopravvivenza, ma anche, e forse più ancora, di una reviviscenza, dopo una obsolescenza rapida e massiccia durante i decenni '50 e 70 del Novecento. Pure nella nostra Isola, a partire dalla rivoluzione industriale, e soprattutto durante il Novecento, specialmente nella sua seconda metà, le forme di vita, e in particolare le forme di produzione di beni e di servizi, hanno subito una ben nota e spesso straniante mutazione, tale che tutto il plurimillenario passato documentato, a partire almeno da ciò che si dice rivoluzione neolitica, appare sostanzialmente uniforme, rispetto a quest'ultima grande mutazione. -
Il condaghe di San Pietro di Silki
Le prime testimonianze letterarie di una lingua, quella sarda, che affidava la sua sopravvivenza essenzialmente alla trasmissione orale, sono contenute nei condaghi. Preziosi manoscritti su pergamena rilegati in schede sovrapposte, quindi arrotolate attorno ad un bastone, in greco, kontákion, archiviavano inventari e annotazioni di vario genere relativi ad atti notarili e giudiziari, permute, commerci, contese patrimoniali con il proposito di certificare e definire i possedimenti di istituzioni ecclesiastiche o comunità religiose. Di indiscussa importanza filologica e storico-politica, i condaghi, specchio della vita delle grandi basiliche sarde del Medioevo, da cui prendono il nome, sono andati per la maggior parte perduti. Quello di San Pietro di Silki riflette la vita dell'omonimo cenobio benedettino fondato a Sassari nel 1065. -
La Sardegna nell'Ottocento
"La Sardegna nell'Ottocento"""" di L. Del Piano è articolata in dieci capitoli, equamente distribuiti tra le vicende della Sardegna della prima metà e quelle della seconda metà del secolo. Momento nodale di svolta, la fusione perfetta del 1847-48, segna il punto di arrivo, sotto il profilo istituzionale, del processo di svecchiamento delle strutture politiche, economiche e sociali dell'isola, e il punto di partenza del problematico ingresso della Sardegna nella """"modernità"""". Il suo approccio definito """"deideologizzato"""" alla problematica storica, sempre documentata e basata sui fatti, e mai marcatamente ingabbiata all'interno di una definita """"ideologia"""", insieme ad una scrittura e una narrazione molto vicina a quella di tipo giornalistico, e infine il suo sguardo disincantato, rendono particolarmente gradevole la lettura di quest'opera." -
Giuseppe Verani. Artista alla corte sabauda in Sardegna
"La fonte principale delle testimonianze, dalle quali hanno preso avvio le ricerche per la realizzazione di questo volume, è un manoscritto inedito ottocentesco, analizzato e studiato per la prima volta e appartenente agli eredi dell'ufficiale piemontese Giuseppe Verani, il principale protagonista delle vicende in esso narrate. Definito in un sintetico ed efficace passo del manoscritto «Inventore, Pittore ... Capitano delle Regie Armatte, ... disegnatore particollare di S. M. il Re Vittorio Emanuele», Verani è autore di numerose imprese che ne rivelano le indiscusse doti artistiche e che vanno ben oltre la produzione cartografica."""" (Dall'Introduzione)" -
Nivola. La sintesi delle arti
Il volume, che esamina tutti gli aspetti del lavoro di Nivola (scultura, pittura, grafica, illustrazione, design, allestimenti temporanei), costituisce un imprescindibile punto di riferimento per chiunque si accosti all'opera dell'artista. -
Formaggio e pastoralismo in Sardegna. Storia, cultura, tradizione e innovazione
Il volume Formaggio e pastoralismo in Sardegna. Storia, cultura, tradizione e innovazione rappresenta un'importante tappa del percorso di conoscenza e comprensione della cultura materiale e immateriale sarda. Cultura comprensiva dell'antica sapienza tradizionale, ma anche dell'innovazione tecnologica per il miglioramento della produzione e del lavoro. Scrivere del Formaggio e del Pastoralismo in Sardegna, pertanto, pone una questione non soltanto concreta e fondamentale sulle pratiche del fare, ma anche di natura culturale. -
I cabilli
Una sorta di diario, così definito dall'autore, che, con linguaggio scorrevole e leggero, descrive la vita di due paesi molto diversi tra loro, tra la I e la II Guerra Mondiale. È la storia di Vico Mossa e della sua famiglia divisa tra il paese natio, ""il paesone"""", e quello materno. L'autore ricostruisce la sua infanzia e giovinezza con uno sguardo attento a quel mondo dove ogni vicenda si consuma nel cerchio ristretto del villaggio e, dove, chi giunge da fuori è un """"cabillo"""", un pericolo certo. E sui cabilli fin da piccolo si interroga: dapprima cerca una risposta dal padre, poi, non soddisfatto, si ripromette «di venirne a capo, una buona volta, da solo»."" -
Bernardino Palazzi. L'occhio indiscreto. Ediz. a colori
Con la mostra ‘L'occhio indiscreto - Bernardino Palazzi. Grafico, illustratore, fotografo’ la Fondazione di Sardegna ha dato vita a ""AR/S-Arte Condivisa in Sardegna"""", un innovativo progetto che si propone di coinvolgere l'intero territorio regionale in un programma di condivisione che incentivi collezionisti, privati e non, a mettere a disposizione della fruizione pubblica il loro """"tesoro nascosto"""" nell'ambito di iniziative mirate. Questo progetto di emersione e messa in circuito del grande patrimonio pubblico e privato di arte in Sardegna è stato fortemente voluto dalla Fondazione di Sardegna. È un progetto in divenire che coinvolge anche le Istituzioni pubbliche e che, nel tempo, porterà alla creazione di una rete di scambi di cui la Fondazione si farà soggetto ispiratore e catalizzatore, finalizzata alla realizzazione di iniziative culturali di varia natura, e in particolare mostre, convegni, pubblicazioni."" -
Gaudia. Gosos e lodi sacre
Le composizioni religiose di Bonaventura Licheri si pongono all'interno di una attività molto intensa, in Sardegna, in un settore della produzione letteraria di tematica e argomento religioso. Questo tipo di scrittura ha una consolidata tradizione dietro di sé, e la lingua sarda mostra una ormai acquisita capacità stilistica che, qui, Bonaventura Licheri mostra di usare in maniera certamente consumata ed esemplare. -
Salvatore Fancello e la scuola ceramica di Dorgali
Davanti alla figura di Salvatore Fancello ci si inchina oggi per celebrare i cento anni dalla sua nascita, attribuendo al giovane grande ceramista di Dorgali doti che illuminano il lavoro artigiano di tutto un secolo e la volontà di superare d'un balzo il confine incerto tra oggetto e opera d'arte all'epoca della nascita del design, malgrado la più sfavorevole congiuntura politica, sociale ed economica e l'appartato luogo di provenienza. A credito di quel luogo si deve riconoscere l'iniziativa di togliere al destino di pastori e di formare al lavoro coloro che sembravano promettere di assecondare la necessità di trasmettere con un mestiere il relato mondo di forme e suggestioni ancestrali. A credito dell'apparato educativo del tempo una certa attenzione al ricambio culturale, col fornire incentivi all'emigrazione per studio di allievi scelti. A sommo disdoro della classe politica anni Trenta le deleterie scelte di campo, le leggi razziali e l'invio al fronte di quegli stessi giovani che si volevano ""affrancare"""", tarpando crudamente sogni, prospettive e ali."" -
Giorgio Asproni. Nel nome della rivoluzione. Un protagonista sardo nel Risorgimento italiano
Un'opera che ricostruisce le vicende politiche e personali di Giorgio Asproni (Bitti 1808-Roma 1876), politico, giornalista, parlamentare, ""viaggiatore della libertà"""". Amico di Garibaldi, Mazzini, Crispi, Cattaneo, Ferrari e Rattazzi e inflessibile oppositore di Cavour, Asproni trova la sua vocazione politica negli ideali della celebre """"Sarda rivoluzione"""" del 28 Aprile 1794 – celebrata oggi come Sa die de sa Sardigna – grazie all'amicizia con uno dei protagonisti di quei fatti, il can. Salvatore Frassu, segretario di Giò Maria Angioy. La ricostruzione storica si sviluppa accanto a una incisiva colonna iconografica degli eventi e dei personaggi grazie alla preziosa collaborazione di importanti istituzioni museali e archivistiche."" -
Funghi in Sardegna
Il Regno dei Funghi e i suoi caratteri distintivi; ciclo riproduttivo, ambienti naturali; luoghi dove essi si trovano nell'Isola; la nomenclatura; la commestibilità; un mondo composito dalle tante cromie, ancora poco conosciuto, svelato da un esperto micologo che ne descrive con rigore scientifico più di 300 specie, tutte rinvenute e fotografate nel territorio sardo proposte in un'opera di 640 pagine arricchita da un corredo di 868 immagini a colori. L'accurata esposizione dei caratteri macroscopici e microscopici, arricchita dall'inedito corredo fotografico, permette di riconoscere i funghi velenosi da quelli commestibili, il loro habitat e i periodi di raccolta. Un'opera aggiornata, rivolta alle esigenze del semplice appassionato, a incuriosire chi non si è mai avvicinato a questo ambito e anche utile al micologo più esperto. -
Giovanni Spano e i suoi corrispondenti. Vol. 3: 1856-1860.
un'opera monumentale destinata a raccogliere circa 3000 lettere appartenenti a 450 corrispondenti diversi. Prosegue quindi la raccolta epistolare del canonico Spano con i suoi corrispondenti alcuni dei quali già presenti nel primo volume, come Giuseppe Manno, e tanti altri nuovi, come Alberto Ferrero della Marmora e il principe Luigi Luciano Bonaparte. Nomi molto importanti in uno scenario politico e culturale, quello del XIX secolo, in fermento sia nella penisola che in tutta Europa. Un secolo di radicali cambiamenti economici e sociali a cui è strettamente collegato uno sviluppo di nuove idee e una nuova concezione di Stato dove la Sardegna, insieme alle altre regioni italiane, si avvia, con una certa difficoltà, verso l'unificazione politico-amministrativa dell'Italia cercando di mantenere la propria identità culturale recuperando il suo passato e valorizzandone le sue peculiarità.