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Sicilia. Da Marsala a Cefalù, Isole Egadi e Ustica
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777 Toscana e arcipelago toscano, Corsica da Macinaggio a Porto Vecchio
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777 da Civitavecchia ad Amalfi, Isole pontine, Isole flegree e Capri
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777 Puglia adriatica e isole Tremiti, Calabria, Basilicata e Puglia ioniche
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La via del male
"La via del male"""", caso unico nella lunga carriera di Grazia Deledda, conobbe ben quattro redazioni a stampa. Il libro fu pubblicato per la prima volta nel 1896 da Speirani a Torino; nel corso del 1906 la Gazzetta del Popolo di Torino lo pubblicò in appendice con il titolo """"Il servo""""; nello stesso anno di nuovo con il titolo """"La via del male"""" il romanzo uscì di volume nella Biblioteca Romantica della Nuova antologia di Roma; infine, nel 1916, presso l'editore Treves di Milano, se ne ebbe una nuova ed ultima versione. Il testo, dunque, è rimasto in lavorazione per più di vent'anni, essendo passato attraverso una massiccia attività correttoria. In questo romanzo, che incontrò il favore di Luigi Capuana, l'autrice, suggestionata dal verismo, abbandonò le imitazioni degli autori romantici a favore di un'elaborazione maggiormente aderente alla realtà, con descrizioni di situazione concrete in cui far muovere personaggi più autentici. Ne """"La via del male"""", comparvero gli elementi tipici della produzione della Deledda: gli uomini, abitatori della sua """"misteriosa"""" Sardegna, primitivi e taciturni, in ascolto solo delle voci della natura, chiusi nelle loro credenze e tradizioni, in lotta contro un destino avverso che li piega o li costringe a ripiegare in se stessi, che, agitati da passioni violente, guidati dall'amore, vissuto come esperienza passionale, o dall'odio, sono indotti al peccato, ma poi travagliati dal senso di colpa che li condurrà ad espiare." -
Nel deserto
"'Nel deserto' è rimasto fio a oggi uno dei romanzi deleddiani meno fortunati, poco noto e poco letto, ma anche più che esplicitamente svalutato dalla critica, come è successo giustamente ad altri romanzi deleddiani soprattutto degli esordi giovanili, piuttosto non tenuto in gran conto, meno considerato dai critici e meno notato e apprezzato dal pubblico. Eppure si possono trovare anche qui tutti i grandi e frequentati temi più tipici della narrativa e della visione del mondo dell'autrice già da molti e spesso segnalati: dalla famiglia decaduta all'amore difficile per differenze di ceto e di censo, dalla contesa tra giovani e vecchi a quella tra servi e padroni, dalle difficoltà della donna giovane all'uscita dall'adolescenza al conflitto tra vecchio e nuovo nella forma del mondo agropastorale sardo patriarcale-matriarcale e il mondo borghese cittadino individualista, per non dire del conflitto tra bene e male e tra volontà individuale e destino, colpa, rimorso ed espiazione."""" (dalla prefazione di Giulio Angioni)" -
Amore in esilio
Protagonista del romanzo è un giornalista egiziano di fede nasseriana che, in seguito a conflitti di lavoro e al divorzio dalla moglie, decide di lasciare il proprio paese per l'Europa. Lontano da casa osserva il suo passato, riflette sulle disillusioni e sull'esilio. Tuttavia, ecco che l'inattesa storia d'amore con una giovane donna austriaca sembra riaprire la possibilità di una vita vissuta nell'entusiasmo del presente e nell'avvolgente calore di un sentimento che basta a se stesso, riportando l'uomo nel tumultuoso fluire dell'esistenza. Ma i terribili avvenimenti della guerra in Libano, e in particolare le notizie sui massacri di Sabra e Chatila, travolgono ancora una volta la sua vita. -
Ti battezzo Rosso Disperazione
Proprio nel periodo in cui Cuba si apre agli stranieri, il cinquantenne Leonardo Esteban sceglie di lasciare l'isola per non farvi più ritorno. Funzionario modello del Ministero del Commercio con l'Estero, uomo impegnato, approfitta di un viaggio ufficiale per abbandonare gli amici, il passato, tutto un mondo in bilico e sceglie come terra d'accoglienza i Paesi Baschi francesi, luogo natio del padrino Antonio Altuna, Antton il Basco. Per capire i motivi che trattengono così a lungo Esteban e convincerlo a ritornare in patria, all'Avana si decide di inviare in Francia Berta Maria Diaz, dipendente dello stesso ministero ma contemporaneamente agente dei Servizi Segreti, e da più di dieci amante del fuggitivo. È l'inizio di giorni sublimi, in cui sensualità e passione si mischiano agli imperativi politici, sfumando la dolcezza nella violenza, l'amore nell'esilio, con un esito che lascia nel lettore l'indelebile ricordo di un'insolita storia cubana. -
Atyàf. Fantasmi dell'Egitto e della Palestina
Siamo al Cairo tra il 1967 e il 1968. Nel cuore della sua città moderna e antica, Shagar è tutta concentrata nello studio per la preparazione del magister in Storia egizia. Ma il suo entusiasmo d'un tratto vola via: nei giornali, alla radio, sulla bocca di tutti circolano notizie e discorsi sul Sinai e i soldati dispersi nel deserto. Per gli arabi è stata la seconda grande sconfitta. E la giovane fa fatica a ritornare agli dei e ai gloriosi faraoni, dimenticando quel che succede ora nella mitica terra del Nilo... -
Coroneo. L'opera di due sorelle artiste-artigiane
Dopo anni di ricerche, ecco il primo studio monografico sull'opera ad oggi poco conosciuta di Giuseppina e Albina Coroneo: straordinarie quanto appartate sorelle che del designer e dell'espressione artistica consegnarono una variante di sorprendente eleganza formale e insospettata modernità. Fortemente apprezzate dal critico e storico dell'arte Vittorio Sgarbi - che firma il testo introduttivo - furono le protagoniste dello scenario artistico del XX secolo; amatissime da Gio Ponti, che ne ha pubblicato i lavori sulle prestigiose riviste Domus e Stile; portate a esempio da Eugenio Tavolara; presenti nelle grandi esposizioni nazionali, la loro ricerca, così come il volume a esse dedicato, è divisa in due parti. Sintesi, grazia, poeticità di dettagli e forme negli esordi, anni Venti e Trenta, a proseguire il fluido sintetismo Dèco; silenzio, stacco, crollo creativo nella violenta interruzione imposta dalla seconda guerra mondiale, dopo la quale non possono più esistere certezze se non solitudine e senso di tragedia per la fragile condizione umana. ""Bellezza"""" prima e """"morte della bellezza"""" dopo: amara e drastica riflessione che farà dire a Sgarbi: «Non si scherza, con i """"pupazzi"""" delle sorelle Coroneo»."" -
Anime oneste
Questa piccola pietra miliare segna, insieme a ""La via del male"""", la prima tappa del lungo percorso letterario di Grazia Deledda e contiene in nuce tutti gli ingredienti che troveremo nelle opere più mature: il legame forte tra personaggio e paesaggio, la tensione tra desiderio e rinuncia, il conflitto tra vecchio e nuovo, ma anche la freschezza dei dialoghi, l'amore per gli animali e le piccole cose della vita... """"Anime oneste"""" ci porta nella Sardegna di fine Ottocento, in una tipica famiglia patriarcale, e i due giovani protagonisti - la nobildonna Anna Malvas e l'eroe-agricoltore Sebastiano Velèna - impersonano il sogno della rinascita sarda attraverso l'agricoltura: onesti e leali, laboriosi e tenaci, faranno rifiorire una terra depredata e offesa, ma mai vinta. """"Anime oneste"""" è una storia dai toni piani e misurati, e ci mostra una Deledda ancora giovane, a tratti ingenua, ma mai banale, che ha già chiaro e luminoso davanti a sé un progetto letterario che, instancabilmente, passo dopo passo, realizzerà."" -
Memorie di Fernanda
Aveva 17 anni la Deledda quando scrisse quest'opera e alle spalle un solo racconto e un romanzo, per lei abbastanza per tentare una narrazione di largo respiro. La storia si sviluppa attorno al racconto che il moribondo ma poi redivivo Guglielmo Ziskas fa all'adolescente Fernanda alla quale sono intrecciate le vite dei tanti personaggi che popolano una tormentata vicenda densa di amori, passioni, intrighi familiari, uxoricidi. Un mix in cui la pulsione dell'evasione, del viaggio come esperienza di autodeterminazione sono ricondotti dalla Deledda a focalizzare il senso della vita ritessuta nelle dinamiche degli eventi ineluttabili. -
L' eredità
Che eredità può attendersi chi è privato della terra-madre? La risposta si trova nei personaggi di questo straordinario romanzo, la cui protagonista è Zeinab - giovane antropologa newyorkese di padre palestinese e madre americana - che ""ritorna"""" in una patria mai visitata prima se non nei sogni e nei racconti paterni. Sahar Khalifa accompagna con una mirabile scrittura la giovane donna nel suo viaggio dentro un mondo altrettanto desiderato quanto temuto che si rivela più complicato e conflittuale di come lo avesse mai potuto immaginare. Lo sguardo di Zeinab spazia sulla terra degli avi e sulle persone che incontra, tentando di catturarne il senso profondo per capire se stessa e comprendere finalmente l'eredità che le è destinata. L'inatteso risultato sorprenderà il lettore."" -
Racconti vecchi e nuovi
Prefazione di Marìa de las Nieves Muñiz Muñiz. -
Storia del principe lui
Prefazione di Paolo Maccari. -
Eleonora d'Arborea
Prefazione di Nicola Turi. -
Terre al sole
Sempre attento alla realtà sociale dell'Isola, Cambosu registra il momento di una possibile trasformazione socio-economica di una zona della Sardegna che, fino agli inizi degli anni '20 soffriva per la piaga della malaria e del degrado che ne derivava. È il momento della costruzione della diga sul Tirso, cui seguì la riforma fondiaria della piana del Campidano di Oristano. Il romanzo si costruisce sulla storia di una famiglia i cui membri sono divisi sull'opportunità o meno di sfruttare tali trasformazioni: c'è il Patriarca, che nel rispetto delle tradizioni e già scottato dagli imprevisti, vuole restare aggrappato a quanto la realtà offre in quel momento, e c'è chi, reduce dalla guerra, con un'esperienza che rifiuta il peso delle credenze popolari, vuole mutare la propria condizione esistenziale e quella della propria famiglia, accettando le innovazioni. Cambosu, pur parteggiando in qualche modo per coloro che vogliono muoversi in armonia col proprio tempo, pare anche voler mettere in guardia dai capi carismatici che vogliono guidare verso altri destini, attribuendo a ogni uomo il dovere delle proprie scelte esistenziali -
La Sardegna romana
Il volume propone un'attenta analisi della storia dell'isola sotto la dominazione romana e affronta, sulla base di fonti letterarie, giuridiche, epigrafiche e archeologiche, le vicissitudini della Sardegna dal dominio punico a quello romano, riassumendo puntualmente l'operato dei vari governatori. L'autore analizza con particolare attenzione filologica l'influenza che i romani hanno avuto nell'isola e come l'economia romana ha influito sull'organizzazione viaria e portuale della Sardegna, sulla creazione di strade e di porti per il commercio, sullo sfruttamento delle miniere e l'organizzazione delle colonie. Prefazione di Raimondo Zucca. -
Eugenio Tavolara. Il mondo magico
Eugenio Tavolara, il primo divulgatore di ""un fare moderno"""". In questo volume se ne riscopre la straordinaria ricerca, di una qualità forse mai più raggiunta, orientata all'aggiornamento di temi e materie tradizionali e arcaiche, attraverso un ricco nucleo di fondamentali lavori inediti, selezionati dai curatori col piglio critico di chi intenda capire quanto la spinta al Moderno abbia avuto peso in Tavolara e di riflesso, nella volontà di svecchiamento dal primitivo. Un libro di opere così belle da poter essere associate al misticismo sacro; così ricche di simboli da costituire l'alfabeto magico che, decodificato, svela il senso leggendario e mitico dell'infanzia di ciascun sardo."" -
Il filo della pietra
Cava di Cocorrovile, Orune, uomini che picchiano con rabbia sui massi, il paese arroccato e battuto dai venti, la gente che impreca in silenzio, la madre, i fratelli: sono i mondi di Nineddu, il ragazzo che sognava di diventare un apprezzato scalpellino. Poi la guerra, la fame, la partenza per la miniera di Carbonia, i nuovi compagni che alternano umanità e crudeltà nei confronti di quel ragazzo che si dispera perché non riesce a trovare il filo della pietra. Nineddu torna al paese, ma il padre, ferito nella guerra di Spagna, non potrà più guidarlo: da solo dovrà imparare il mestiere di vivere. Andrà a scuola, ma gli insegnamenti che si porterà dentro saranno quelli conosciuti fra i tagliatori di pietra o, in seguito, nel mulino-pastificio, a Nuoro, dove lavorerà come imballatore di spaghetti. Nomi e volti di una umanità disfatta dalla fatica si affollano nel racconto. E ancora un duro magistero, nella federazione dei fasci, davanti alle prepotenze lunatiche dei gerarchi.