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Il Signor non si sa. Viaggio a caccia di identità
Chi leggerà questo libro intraprenderà un meraviglioso viaggio! Il racconto de Il Signor non si sa narra del bizzarro viaggio di uno strano signore che va a caccia della sua identità. Percorre vari luoghi incontrando animali e persone che impara a riconoscere attraverso gli organi di senso, per scoprire, alla fine, quanto la sua identità sia tutt’uno con ogni singola parte del suo corpo. La guida didattica presente nel testo, ricca di spunti e attività, è indirizzata a bambini dell’ultimo ciclo di scuola dell’infanzia e del primo ciclo di scuola primaria. Il lettore troverà attività di esplorazione, produzione e ascolto, quale supporto alla didattica prevista dalle programmazioni di classe. Il libro nasce da un progetto messo a punto da Chiara Liuzzi in piena emergenza Covid con l’obiettivo di supportare i docenti, gli educatori e i genitori non solo nel rinforzare il filo delle relazioni, mantenendo il contatto fatto di emozioni, sguardi, voci, vicinanza, condivisione, complicità, rappresentativi del vissuto quotidiano, ma anche e soprattutto per fornire input da utilizzare in modalità didattiche sia a distanza che in presenza e per riscoprire il “senso” del lavoro educativo in team scuola/famiglia, per la cura e l’educazione dei bambini. -
Uffabaruffa come sei buffa! Ediz. illustrata
Uffabaruffa è una strega un po’ pasticciona ma simpatica, buona come un gelato al pistacchio, sempre pronta ad aiutare gli altri. Ma ha un problema, si chiama: scuola. A lei la stregoneria non interessa proprio. Preferisce giocare sulla spiaggia e volare con la sua scopa brontolona. Ama i bambini, si intenerisce di fronte alla natura, adora i vestiti stravaganti e buffi e, nella sua “borsaportatuttoquelcheserve”, la cioccolata non manca mai. Finché un giorno i suoi amici le fanno scoprire se stessa: allora sì che si impegna, studia addirittura, fino ad essere una fata che trasforma tutto ciò che è grigio e serio in colore e in gioco. Alla fiaba di Uffabaruffa, illustrata da Laura Cortini, si affiancano giochi e attività in cui i giovani lettori possono cimentarsi per conoscere se stessi, accrescere la loro autostima, superare i pregiudizi, rinforzare empatia e resilienza. Età di lettura: da 6 anni. -
Abitarsi. La psicantria delle emozioni. Esplorazione cantata dell'animo umano
Questo libro è il quarto del progetto ideato dagli autori che hanno unito la passione della musica alle loro professioni. Come i precedenti, la musica è lo strumento per svelare a se stessi e agli altri i mondi che ci abitano e abitiamo. Mentre i primi tre libri esploravano temi sociali, questo e le canzoni che lo accompagnano, partendo da alcune emozioni primarie come la rabbia e la paura, indagano le emozioni secondarie che nascono dall’interazione sociale, come la vergogna e l’invidia, fino a raccontare sentimenti più complessi e nobili come la gratitudine, la gentilezza, il coraggio, la speranza e altri meno salutari come l’odio. Riconoscere e dare un nome alle proprie emozioni, riuscire a descriverle nei correlati corporei, capirne la funzione all’interno delle relazioni umane, con l’obiettivo di imparare a regolarle internamente, rappresentano competenze fondamentali per il raggiungimento del benessere psicologico. L’intento degli autori con questo lavoro è stato quello di scrivere canzoni originali che potessero contribuire a raccontare e spiegare le emozioni e i sentimenti, come segnali utili e importanti nella spinta all’azione e nelle interazioni sociali. Brani che vogliono porre l’accento sul variegato mondo interiore, per aiutarci anche a descrivere ciò che sentiamo, riuscendo a dare un nome ad esperienze emotive con l’aiuto della musica. Cantare le emozioni per dirsi le emozioni. Un libro da leggere e ascoltare. E anche da canticchiare grazie ai QR code presenti nei diversi capitoli. Un libro per chi professionalmente si prende cura degli altri imparando ad aver cura di se stessi. -
Il mio Afghanistan. InBook
«Prima di scendere a terra ho indossato i vestiti puliti che avevo preparato in un sacchetto di nailon. Mi sono rassettato e ho messo piede in Italia.» Ne ""Il mio Afghanistan"""" Gholam Najafi racconta la sua storia di rifugiato, giunto in Italia come minore straniero non accompagnato. Con questo libro, tradotto in simboli di Comunicazione Aumentativa e Alternativa dal gruppo di lavoro Librarsi, la sua storia diventa accessibile anche ai giovani lettori con disabilità linguistiche e cognitive, o a tanti altri che si approcciano con difficoltà ai testi tradizionali. Il libro è parte della collana accessibile Parimenti. Proprio perché cresco, i cui testi simbolizzati, con il continuo rimando tra parola e immagine, facilitano la comprensione dei significati, rendendo la lettura un piacere fruibile da tutti e tutte. Edizione in simboli CAA."" -
L'atto atomico della nonviolenza. Relazioni, stili di vita, educazione: Aldo Capitini e la tradizione nonviolenta
Aldo Capitini rappresenta una figura originale nel panorama culturale italiano ed europeo. Per la sua incollocabilità e scomodità, resta sconosciuto ai più e, quando è noto, rimane più nominato che studiato. Il suo pensiero, insieme a quello degli uomini e delle donne che hanno vissuto cercando di concretizzare ideali di giustizia, equità, accoglienza, apertura amorevole a tutti gli esseri, è impegno educativo, politico, umano, che oggi, mentre il pianeta resta inascoltato dai più nel suo grido di aiuto, appare essenziale. Siamo in cammino verso una storia diversa e la nonviolenza contribuisce sia con un pensiero ricco e aperto, fertile, inventivo, e per questo gioioso e festivo; sia con tante esperienze, realizzate e in corso, con una storia appassionante, tutta da esplorare, che parla il linguaggio concreto, vicino, feriale di una azione non utopica o destinata ad anime elette, ma realizzabile da tutti, ora, qui. Lo strumento più naturale e più umano per dar vita ad un linguaggio concreto nonviolento, che sia in grado di intaccare il presente è l’educazione, che l’autrice di questo volume ha voluto fosse il cardine intorno a cui è possibile raccogliere e rilanciare i vettori del cambiamento in corso e la lente per osservarli. Perché da sempre nel mondo esiste un’anima nonviolenta che lo abita e rappresenta una “forza più potente” della violenza, perché genera invece che distruggere, dà la nascita e moltiplica, invece di dimezzare e dare la morte. -
In-croci sulla strada di Emmaus. Via Crucis
La comunità Emmaus è un vero e proprio crocevia di persone, di croci che si incrociano, di vite che si incontrano ogni giorno e che camminano insieme. Una ricchezza enorme a cui si è provato a dare valore: conoscendola, accettandola e facendone tesoro. Le pagine che avrete tra le mani raccolgono esperienze, ferite, desideri di futuro nelle storie di coloro che hanno vissuto una personale via Crucis: Tina che come Maria ha perso un figlio a 18 anni, il tradimento degli affetti più cari di Luca che, come Giuda, bacia ma non ama, la paura della diversità che diventa rifiuto. Ibra, Marco, la Veronica, Simone di Cirene tanti nomi affollano questa strada. Un testo che ci accompagna nella riflessione quaresimale sulla Via della Croce, preludio alla Pasqua di Resurrezione, e che ci insegna che, come nella “strada di Emmaus”, basta guardarci intorno per trovare, nella vita dell’altro, il senso della Parola. -
Altri racconti
Un intreccio di storie legate da un filo sottile, teso dalla sorte che si diverte a sbeffeggiare i protagonisti movimentando le loro vite in modo bizzarro e imprevisto. Una gatta dispettosa fa cadere e rompere la creazione di un professore enigmista, segnando inesorabilmente l’inizio di una serie di vicende. -
In media stat virtus. Attività e idee per l’educazione socio-emotiva nella scuola secondaria
Nel passaggio dalla scuola del primo a quella del secondo ciclo l’impostazione pedagogica mostra evidenti criticità. La scuola “media”, a cavalcioni tra la scuola dei “piccoli” e quella dei “grandi”, è stata troppo a lungo ritenuta l’anello debole del sistema d’istruzione nazionale, ma oggi più che mai questo segmento dell’istruzione e della formazione è chiamato a rivestire un ruolo determinante, interessando quel passaggio delicatissimo dello sviluppo evolutivo di ragazzi e ragazze. Negli ultimi anni l’adolescenza si presenta con forte anticipo rispetto al passato: in questo periodo cruciale della propria vita, chi sta crescendo ha bisogno di essere fortificato e accompagnato. In questo senso, la scuola “media” necessita di risorse umane e professionali sempre più qualificate per il suo ruolo nevralgico sia come insegnanti che come educatori, ma soprattutto come modelli di adulti. “In media stat virtus” propone idee, spunti ed attività per l’educazione socio-emotiva e lo sviluppo delle competenze trasversali nella scuola secondaria di primo e secondo grado, due sfere intimamente connesse e ancora non adeguatamente esplorate in questo tratto così importante del percorso di istruzione. Un libro da leggere e usare perché ricco di attività e corredato dalle carte ispirate al metodo Clover, che parte da un’idea di sviluppo positivo dei ragazzi e degli educatori, basato su quattro aspetti fondamentali: coinvolgimento, appartenenza, assertività e riflessione. Con il libro, le carte ispirate al metodo Clover e una scatola da montare per contenerle. -
Educazione bene comune. La voce dei ragazzi e delle ragazze
La scuola, sfidata dalla drammatica emergenza sanitaria, vive oggi un momento di smarrimento, mostrando crepe profonde da affrontare con coraggio e decisione, ma soprattutto in modo collettivo, provando a dare voce ai veri protagonisti dell’essere e fare scuola solitamente dimenticati, inascoltati, nei confronti e nel dibattito pubblico sulla scuola: gli studenti e le studentesse. Questo libro racconta un’iniziativa, “Educazione Bene Comune: riflessioni – tra presenza e distanza – sulla scuola che (NON) c’è”, promossa dall’associazione Circola – Cultura, Diritti e Idee in movimento, che nel tentativo di analizzare la situazione della scuola post pandemia ha interpellato gli studenti di tre scuole di diverse regioni d’Italia (il Liceo Scientifico Lorenzo Respighi di Piacenza, l’Istituto Tecnico per il Turismo Marco Polo di Firenze e l’IIS Liceale Quinto Orazio Flacco di Portici), immaginando un progetto in cui i ragazzi potessero far sentire la loro voce, nella convinzione che solo integrando diversi punti di vista, esperienze e contesti, si possa comprendere quel che realmente sta accadendo nelle nostre scuole. L’analisi è partita dal bisogno di capire, in particolare, come si sia potuto verificare che – pur in una situazione straordinaria – l’interruzione del diritto allo studio non abbia scandalizzato troppo, e di come ne siano stati ignorati i riflessi sulla vita di un’intera componente della comunità scolastica, la principale, la più fragile, la più bisognosa di attenzione: quella studentesca. Capire quali siano le paure, le emozioni, le riflessioni e le proposte dei ragazzi è sicuramente un dovere per gli educatori, la società civile e le istituzioni, ma è anche un’occasione rara per ripensare in ogni suo aspetto il sistema scolastico, in crisi da anni e inadeguato ad affrontare le complesse sfide globali dell’immediato presente, ancor prima di quelle del futuro. Questo libro, con la ricerca e le parole degli studenti e delle studentesse, è un prezioso contributo al futuro della scuola. Prefazione di Cesare Moreno. -
Il Principe Blu e la Stregaccia Levaforze Ammazzamuscoli. Un libro per parlare ai bambini di SLA e felicità
Il principe Gaetano aveva occhi e capelli neri e un bellissimo mantello blu con cui proteggeva il suo regno. Un giorno la Stregaccia Levaforze Ammazzamuscoli, a tutti nota come SLA, fece un incantesimo e il corpo del principe cominciò a trasformarsi fino a non potersi più muovere. Nessun antidoto era in grado di interrompere l’incantesimo malefico, ma grazie alla sua volontà e all’amore della sua famiglia e dei suoi amici il principe trova la forza per affrontare il male. Una sola parola, “IO POSSO”, la Stregaccia non può più far paura e si sprigiona una grande magia: la libertà di essere felici nonostante la malattia. Non solo una fiaba, ma anche uno strumento educativo per sostenere i bambini nel confronto con la malattia e le emozioni che essa comporta, perché negazione e silenzio non li aiutano né li proteggono. Età di lettura: da 10 anni. -
Pronti? Facciamo una pausa! Migliorare gli apprendimenti a scuola con le pause attive
I concetti di “Scuola in Movimento” e, in particolare, di “Pause Attive” stanno assumendo sempre maggiore importanza nel contesto della scuola italiana. Le Pause Attive sono state anche riconosciute per la loro efficacia dal Ministero della Salute che ha aggiornato le Linee di indirizzo sull’attività fisica del 2019, definendole “preziose opportunità per aumentare i livelli di attività fisica sia all’interno che all’esterno della classe” con ricadute positive sull’apprendimento. Negli ultimi anni molte sono state le proposte per migliorare le scuole ed in particolare i processi di apprendimento degli alunni e degli studenti. Alcune di queste promettevano esiti miracolosi, garantendo il miglioramento del rendimento scolastico, intervenendo però su modalità di apprendimento ricettive. Le proposte che troverete in queste pagine sono legate a conoscenze ed esperienze pedagogiche già largamente sperimentate in tutta Europa. Riaffermano con scientificità che per imparare, concentrarsi e crescere sani a scuola occorre fare movimento, programmare le ore di lezione con momenti di Pausa Attiva ogni giorno anche all’aperto. Sono proposte che riguardano la fascia di scuola dell’infanzia e della primaria ma, per la prima volta, si rivolgono anche alla scuola secondaria di primo grado coprendo la fascia di ragazzi e ragazze generalmente esclusa da percorsi ed esperienze didattiche in movimento. Le Pause Attive proposte in questo libro sono di pochi minuti, da fare durante le ore di lezione. Tutti i docenti di ogni disciplina possono adottarle e anche integrarle nella pratica didattica curricolare. Sono giochi di movimento, fasi di rilassamento e possibilità di variare le posizioni sedute. Tutto a costo zero e ad alto rendimento. Inserire le Pause Attive nella routine quotidiana della vita scolastica è una scelta che ripaga tutti: docenti e allievi. Fare della propria scuola una “Scuola in Movimento” è un investimento strategico. Il modo coraggioso e anche necessario per cambiare la scuola mettendo al centro i ragazzi e le ragazze. -
La scuola è sfinita. Ricostituenti pedagogici
La scuola esiste in quanto servizio regolato dalle norme ispirate al dettato Costituzionale che sancisce il diritto all’istruzione per tutti e l’impegno dello Stato a garantire la rimozione di qualsiasi impedimento al pieno sviluppo del percorso formativo. C’è però il rischio che l’istituzione possa essere, nel tempo, inquinata da logiche d’apparato: un blocco di regole, abitudini, routine che tende a sclerotizzare le pratiche didattiche e organizzative al punto da renderla impermeabile alla ricerca scientifica, all’innovazione pedagogica, alle stesse “Indicazioni” programmatiche nazionali. Fenomeni gravissimi – come lo sono quelli della dispersione, dell’analfabetismo funzionale o del malessere di studenti, docenti e dirigenti – che non possono essere ignorati o trascurati pena il fallimento del sistema. L’alternativa, imprescindibile e indifferibile, necessita di un rovesciamento del paradigma fondamentale che riporti all’ispirazione originaria: è la scuola al servizio dello studente e non lo studente al servizio della scuola. Porre lo studente al centro significa liberarlo da ogni paura, motivare significativamente le attività, farne occasione di gioia condivisa da una comunità di soggetti che non sono in competizione, che non appaiano tra loro antagonisti; significa dare spazio alla sua esperienza, valore ai suoi sentimenti, sostegno alla sua ricerca. Il libro di Maurizio Parodi ha il coraggio di sviluppare una riflessione “spregiudicata” sui modi di essere della scuola, sulle sue procedure, sul senso della sua organizzazione, affaticata se non sfinita, e ha il merito di proporre “ricostituenti pedagogici” concretamente operativi. -
Rosso di sera. Quando c'era Berlinguer
Si può perdere negli anni il ricordo dei tempi in cui si è lottato con passione e forza per ideali rivoluzionari? In cui la vita era scandita da eventi entrati poi nella storia di tutti? Forse sarebbe il caso di ricordare un po’ meglio quella storia. Non solo dal punto di vista generale, quello cioè della Storia con la maiuscola, quanto piuttosto della storia piccola, minuta, delle tante piccole storie di tante persone, militanti, città e territori che tutti insieme compongono poi la Storia con la maiuscola. È quello che fa Gianni Solino in queste pagine, perché spesso è proprio in quel passaggio dalla minuscola, dalle tante minuscole, alla maiuscola, che si perde qualcosa, magari proprio il senso del tutto. -
Gesù oltre gli stereotipi patriarcali
In questo percorso esplorativo tra le pagine del racconto evangelico di Marco, l’autrice ci accompagna nella scoperta della proposta liberante di Gesù, mostrandoci uno sguardo d’insieme da cui si riconosce il dinamismo che il Dio biblico infonde continuamente alla Storia, alle relazioni, agli incontri. In questa prospettiva ampia e matura, i fondamenti del patriarcato (che opprime uomini e donne imponendo aspettative, ruoli e norme da seguire) sono messi radicalmente in discussione dal vangelo; Marco ci racconta di Gesù che incontra un maschile e femminile profondamente feriti dai condizionamenti che la società patriarcale imponeva, e si relaziona loro proponendo strade di libertà e dignità. È proprio Gesù che, attraverso la portata liberante della sua umanità, si presenta ai nostri occhi come la più grande controproposta davanti alla società patriarcale offrendosi come modello autenticamente alternativo, perché sa incontrare le altre persone riconoscendo a ciascuna di esse la dignità di chi è tremendamente amato e amata da Dio per quello che è, nel diritto alla vita piena. -
Come pesci in un acquario. Migliorare le relazioni nei gruppi educativi con il Consiglio di Cooperazione
Si rimane sempre affascinati osservando un acquario: un microcosmo in cui diversi organismi concorrono a creare bellezza per gli occhi di un bambino, di un anziano. Un microcosmo che richiede prendersi cura delle creature che lo popolano. L’immagine dell’acquario fornisce al nostro sguardo e alla nostra riflessione la bellezza e il fascino dell’elemento, uniti alla complessità che ne regola la vita e che si regge su un equilibrio che può sfociare in conflitto, lotta per la sopravvivenza, se non riceve la necessaria attenzione e manutenzione: metafora evidente delle relazioni umane nei vari contesti di vita e di gruppo. Il Consiglio di Cooperazione è il gesto di cura proposto: per rinnovare l’attenzione sulla pedagogia cooperativa e creare consapevolezza sul tema della cooperazione e della collaborazione tra pari. Questo manuale ha il pregio di aver portato oltre le mura scolastiche uno straordinario strumento educativo: giovani educatori, oltre ai più navigati, vi potranno trovare tutto quello che serve per sperimentare questo metodo, ma anche tutti coloro che vogliano approcciarsi alla risoluzione dei problemi nel rispetto reciproco, nella consapevolezza che le competenze sociali e relazionali, la capacità di conoscere se stessi e di ascoltare l’altro, sono alla base della convivenza pacifica e democratica. Se ce l’hanno fatta i pesci a trovare un modo per convivere che sia accettabile per tutti, ce la faranno anche le persone quando sono costrette a stare con chi non hanno scelto come compagni di viaggio? Si può, con un’incrollabile fiducia verso la capacità delle persone di cambiare in meglio le relazioni tra loro. -
Educativa domiciliare. Strumenti e pratiche di progettazione individualizzata con le famiglie
Se è vero che lo sviluppo di ciascun individuo è la complessa risultante di un insieme di caratteristiche e condizioni familiari e sociali, piuttosto che il prodotto di condizioni genetiche, allora costruire ambienti familiari, educativi, scolastici e sociali ricchi di affetti, relazioni e stimoli educativi e formativi contribuisce in maniera determinante alla qualità dello sviluppo del singolo e della società nel suo insieme. L’accompagnamento di bambini e famiglie vulnerabili rappresenta un ambito fondamentale del lavoro di cura e tutela dell’infanzia e, in questo quadro, il servizio di Educativa Domiciliare Minori offre la possibilità di intervenire nei consueti ambiti di vita familiare, consentendo la permanenza del minorenne nella famiglia d’origine. Gli interventi domiciliari si fondano sulla consapevolezza che il radicamento nei contesti di vita e nei legami familiari rappresenta per ogni bambino e bambina un elemento identitario fondamentale e una potenziale fonte di relazioni, stimoli e risorse fondamentali per la sua crescita e al suo sviluppo. È in tale contesto che la figura dell’educatore domiciliare copre una posizione privilegiata: con essa si riconosce un’occasione unica nei progetti di educativa domiciliare e cioè quella di lavorare con il bambino insieme ai suoi genitori e ai contesti/sistemi di riferimento, perché l’educatore si trova a casa loro, tra loro e con loro. Questo libro mette a disposizione gli esiti di un approfondito lavoro di ricerca condotto dal Centro Ricerca e Formazione Tarakè della cooperativa sociale La Grande Casa in riferimento al servizio di educativa domiciliare e familiare, individuato quale servizio “centrale” a sostegno delle politiche e delle azioni a favore del diritto di ogni minorenne a crescere in una famiglia a partire dalla propria, così come normativamente previsto. Introduzione di Liviana Marelli. -
Le due potenze. L'atomica e la nonviolenza
I due testi di Lanza del Vasto raccolti in questo volume sono stati scritti al tempo della guerra fredda tra Stati Uniti e URSS. Il primo riguarda l’arma atomica, alla quale si possono associare le armi chimiche e batteriologiche. Il secondo riguarda la guerra. Già allora Lanza del Vasto scriveva che la Bomba non garantisce la pace: trasmette, prima ancora di esplodere, un’onda d’urto che soffoca il buon senso e disintegra la logica. Per la sua stessa potenza, acceca le nostre intelligenze. È una sorta di droga statale. Con forza e chiarezza indicava anche la sola strada possibile: rinunciare come umanità tutta a questa arma atroce. Il tema della guerra è affrontato da un punto di vista preciso: quello della posizione dei cristiani e della Chiesa rispetto alle armi e al loro uso. La Chiesa, pur nata da un messaggio di nonviolenza radicale, ha talvolta mantenuto un rapporto ambiguo con la violenza e la guerra. Nel nome di una “guerra giusta” si è continuato a benedire i cannoni, e i discepoli di Cristo hanno continuato a massacrarsi. È mancata la pratica della nonviolenza attiva, proposta e vissuta da Gandhi come forma di azione politica, attuata in modo non solo personale, ma collettivo. La parola “nonviolenza”, che era ancora implicita nei testi del Concilio, è ormai presente nella parola ufficiale della Chiesa. I tempi sono cambiati. L’idea stessa di nonviolenza è diventata, tra i cattolici e per l’insieme dei cristiani, una sorta di evidenza. Questi due testi di Lanza del Vasto affrontano questioni molto difficili con una “disarmante” saggezza che risveglia in noi l’energia del bene. A questo mondo e a noi consegniamo la lettura di queste pagine che indicano come irreversibile la strada della pace, della conciliazione e riconciliazione. Con i contributi di Antonino Drago, Giovanni Mazzillo, Maria Albanese, Enzo Sanfilippo, Frédéric Vermorel. Prefazione di Daniel Vigne. -
Il viaggio possibile per la fratellanza universale. Dal sogno alla realtà guidati dalla Fratelli tutti
Papa Francesco ha scelto di aprire la sua enciclica sulla “fratellanza universale” utilizzando le parole con cui san Francesco d’Assisi si rivolse a tutti i fratelli e sorelle: Fratelli tutti. Si fa sempre più forte nel magistero di Francesco la necessità di recuperare la comunione come unione profonda tra le persone per essere comunità e per contrastare il grande nemico dei nostri giorni: l’individualismo. Gli otto atteggiamenti fondamentali che l’autore ha preso dalla Fratelli tutti e che ha definito come importanti sassolini – o “scrupoli” secondo l’intuizione del grande vescovo, don Tonino Bello – sono passaggi necessari per raggiungere la grande meta della fratellanza universale. Perché non ci si può sentire a posto per come si agisce da singolo, il tema è misurarsi con le domande del mondo in continuo cambiamento. Questi scrupoli ci spingono a non accontentarci della nostra buona coscienza. L’orizzonte verso il quale tutti e tutte devono camminare come viandanti su questa terra è l’incontro fraterno e amichevole che disegna un amore senza confini, barriere né tanto meno discriminazioni. -
Ogni uomo semplice. Storia di Luigi, artigiano di pace
“Quando il corpo e la vita sembrano feriti a morte e si ha di fronte la prospettiva che questo pezzo di vita terrena sia giunta al suo termine, ci si trova nudi di fronte al bilancio di ciò che è stato. E quando si è nudi non si può bleffare.” In questo libro c’è il racconto di Luigi, un uomo semplice, sfidato a 33 anni da una duplice lotta: un tumore al mediastino e i conflitti interiori che vivono nelle contraddizioni degli animi puri, che hanno il coraggio di non avere nemici da combattere ma cercano nell’accoglienza e nella condivisione l’essenza del vivere. Perché la vita, ci ricorda Luigi, riguarda soprattutto questo: aver cura delle relazioni e dare concretezza alle parole e valore alle persone. Nella finzione della scrittura Luigi si confida alla moglie Paola, e racconta la sua storia, riflettendo sui legami che uniscono, ripercorrendo le scene di una vita fatta di impegno, pensieri e azioni di pace, mettendosi a fuoco e ponendo le domande che ancora oggi danno senso a chi sui sentieri di Isaia costruisce con semplicità una vita capace di liberare speranza. -
Don Tonino Bello. Una storia che parla di futuro
«È sembrata un’avventura quella vissuta con don Tonino, un viaggio, una scoperta, un giorno sempre nuovo, un sogno come solo i fumetti possono consegnarti, quasi un attimo, un attimo fuggente che però si è scolpito nell’animo di chi lo ha incontrato e che non ha avuto difficoltà, da subito, a mettersi sui suoi passi, a seguirlo, a dire con il cuore: O capitano, mio capitano!» (dalla prefazione di Giancarlo Piccinni) Per tanti che l’hanno conosciuto e hanno percorso un pezzo di strada insieme a lui, don Tonino Bello è stato esempio da seguire, eroe da prendere a modello. Nei tempi bui che ci troviamo ad affrontare, la sua vita e le sue scelte possono ancora essere ispirazione per molti. Leggere di don Tonino oggi significa poter scoprire in lui gli strumenti giusti per farsi “costruttori di pace”. Con questa graphic novel di Adriano Pisanello, con testi di don Salvatore Leopizzi, la vita di don Tonino Bello assume la forma del fumetto: vignette, disegni e dialoghi che possono raccontare con immediatezza a ragazzi e ragazze ciò che don Tonino è stato, l’avventura della sua vita. Perché non resti relegata al passato, ma sia una storia viva che può, ancora, aiutarci a costruire il futuro di tutti noi.