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I principi fondamentali della tipografia
Stanley Morison, studioso e storico della tipografia e dell'editoria, in pratica è stato l'ideatore di tutti i caratteri maggiormente in uso a partire dalla prima metà del XX secolo, avendo promosso per la Monotype Corporation di Londra la rinascita dei caratteri della tipografia umanistica, transizionale e barocca (Bembo, Garamond, Plantin, Van Dijck, Ehrhardt, Fournier, Baskerville, Bell, Caslon, Bodoni, Walbaum, ecc.). Ha progettato, nel 1932, per il quotidiano ""The Times"""" di Londra, di cui era il consulente tipografico, il carattere più diffuso nella stampa e nelle utilizzazioni informatiche: il Times New Roman. È uno dei padri della così detta 'tipografia classica'."" -
Tra dogmatismo e scetticismo. Fonti e genesi della filosofia di F. H. Jacobi
Sebbene recentemente si sia assistito a una vera e propria rinascita degli studi su E H. Jacobi, rimangono a tutt'oggi dei coni d'ombra e delle zone quasi del tutto inesplorate della sua speculazione. Il presente lavoro viene incontro all'esigenza di colmare alcune di queste lacune, proponendosi una ricostruzione sistematica, a tutt'oggi assente, delle fonti e della genesi del suo pensiero, partendo dal racconto sugli anni della sua formazione introdotto nel David Hume. L'idea di fondo consiste nell'individuare lo sfondo culturale in cui si forma e rispetto al quale si realizza il nucleo della riflessione filosofica di Jacobi. Sfondo che si configura nell'esigenza di delimitare l'applicazione del metodo dimostrativo-razionale alle scienze metafisiche e nella ricerca di un diverso genere di certezza rispetto a quella razionalisticamente fondata. Il volume è strutturato in due parti, che seguono due tempi diversi: da una parte ha un andamento cronologico nella ricostruzione degli anni giovanili e, dall'altra, ha un andamento che ripresenta il movimento all'indietro effettuato da Jacobi stesso, per cui gli anni giovanili vengono riletti a partire da quelli successivi, restituendo così all'excursus il suo contesto e conseguentemente il suo significato. -
Oltre l'e-learning? «Università aperta» e nuovi modelli di formazione
Quali sono i punti qualificanti dell'evoluzione in atto nei sistemi universitari europei? Quale ruolo, in questo quadro, possono avere le nuove tecnologie? Quali opportunità offre il ricorso all'e-learning per la qualità dell'istruzione superiore? Il volume che qui si presenta mette in luce alcuni dei momenti più significativi dell'intrecciarsi di questi temi nell'ultimo decennio, analizzando da un lato le relative politiche e, dall'altro, l'evolversi del concetto di e-learning, in una prospettiva che ne vede una possibile convergenza in un modello formativo aperto. Il lavoro si pone al punto di intersezione fra alcune delle tematiche cruciali della riflessione contemporanea sulle prospettive della formazione: da un lato la trasformazione dell'Università, con particolare riferimento al contesto europeo nel quale, con il cosiddetto ""processo di Bologna"""", ci si muove verso la costruzione di uno spazio europeo dell'istruzione superiore; dall'altro, l'esigenza, sentita anche in relazione al crearsi di questo nuovo spazio, di misurarsi con nuove tendenze emergenti nel contesto internazionale, fra le quali cruciale è l'impatto delle nuove tecnologie sulla riorganizzazione dei sistemi post-secondari."" -
Storia di «Studi novecenteschi» (1972-2007). Indici, catalogo, tabelle statistiche
Il volume ripercorre la storia della rivista ""Studi Novecenteschi"""", nata nel 1972 su iniziativa di Armando Balduino e Cesare De Michelis. Nel 1975 entravano a far parte della direzione Gilberto Lonardi e Anco Marzio Mutterle, studiosi attivi tutti nelle Università di Padova, Venezia e Verona, uniti dall'idea di far interagire, sul terreno comune riconosciuto nel progetto della rivista, le tre sedi universitarie diventate nel frattempo autonome. Fin dal principio, il carattere multidisciplinare della rivista sarà un segno di consapevolezza della necessità di considerare la letteratura novecentesca in rapporto con le altre arti, la politica e la scienza. Altro aspetto rivelatore dello spirito innovativo di """"Studi Novecenteschi"""" è quello di voler dedicare ancora maggior spazio e riflessione ad autori talvolta trascurati dalla critica. Il presente lavoro, oltre ad una breve illustrazione della storia editoriale di """"Studi Novecenteschi"""", è suddiviso in tre sezioni: Indici di """"Studi Novecenteschi"""" (1972-2007), Catalogo di """"Studi Novecenteschi"""" (1972-1999) e, in chiusura, Tabelle statistiche."" -
Le risorse degli archivi pubblici per conoscere Biagio Marin. Atti del Convegno (15 marzo 2006)
Il volume, pubblicato con un significativo contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, contiene gli Atti di un convegno che ha avuto luogo nell'anno 2006: si tratta di un significativo impegno di ricerca che arricchisce la conoscenza di Biagio Marin e gli studi finora condotti sui suoi scritti, rilanciandoli in ambito nazionale. L'intero Archivio, che la Fondazione ha acquisito all'asta e restituito alla memoria collettiva, comprende un migliaio di documenti relativi ad un periodo poco conosciuto del suo itinerario. Il Centro Studi Biagio Marin si è impegnato prima nella catalogazione del materiale documentario acquisito, poi nella cura editoriale della sua pubblicazione. La presenza, in questa sede, di pagine inedite e rare dello scrittore permette di valorizzare dei documenti che in questo modo sono offerti agli studiosi come strumenti atti a focalizzare aspetti e problemi di un'epoca passata, suggerendo nuovi itinerari di studio, con l'auspicio che la memoria dell'esperienza e gli scritti del poeta possano essere sostanza della coscienza civile per le nuove generazioni. -
Erich Auerbach
Con questo fascicolo monografico ""Moderna"""" redige un bilancio degli studi auerbachiani degli ultimi dodici anni, a partire cioè dal 1996, quarantennale della pubblicazione di Mimesis (1946), fino al successivo cinquantenario, che ha originato, in rapida sequenza, una serie di convegni, incontri e pubblicazioni di atti (dal Colloquio della Scuola Normale di Pisa del marzo 2007, a quello di Bressanone-Innsbruck del luglio 2007, a quello di Parigi dell'ottobre 2007 e infine al Convegno tenutosi a Urbana, Illinois, nell'aprile 2008, di cui questo fascicolo pubblica gli interventi di Ascoli, Doran, Meneghetti, Rota, Segre e Stoppino). Il bilancio critico, curato da Elena Fabietti, definisce con precisione i limina temporali entro cui il volume è contenuto, a cavallo del terzo millennio. Il soggetto di quest'opera è dunque l'eredità, la legacy di Auerbach, la sua perdurante rilevanza come studioso della tradizione occidentale e della mimesis, la rappresentazione della realtà, vista come percorso della civiltà occidentale verso la democratizzazione, nell'evolversi del realismo fino alle propaggini estreme del postmoderno, o della terza modernità."" -
Thesaurus linguae etruscae. Vol. 1: Indice lessicale.
Il coraggioso impegno di Massimo Pallottino di coagulare un gruppo di studiosi con i quali concertare le strategie adeguate per superare gli ostacoli psicologici e pratici, che ancora negli anni settanta del secolo scorso avevano impedito la creazione di un repertorio esaustivo dei lemmi etruschi a noi noti, e di avvalersi in questo di validi collaboratori, portò nel 1978 alla pubblicazione della prima edizione del Thesaurus Linguae Etruscae volume I (Indice lessicale). Un'opera che, pur sotto 'gli auspici dell'Istituto di Studi Etruschi ed Italici e dell'Istituto di Etruscologia e Antichità Italiche dell'Università di Roma' come detto nel frontespizio del 1978, fin dagli anni sessanta ebbe finanziamenti dal Consiglio Nazionale delle Ricerche, donde la menzione di quest'ultimo come ente editore. I trenta anni da allora trascorsi non sono passati senza conseguenze: il volume è ormai superato a causa dell'avanzare degli studi, e l'esistenza di già tre supplementi, che hanno raccolto i materiali di nuova edizione, ha reso difficoltosa una rapida consultazione. Di qui la sentita necessità, vista negli anni la provata utilità di questo strumento di ricerca, di procedere ad una nuova e integrale versione dell'indice lessicale. -
La nazione nella tradizione Millat nelle riviste degli «Ulamà» di Tashkent (1917-18)
C'è un generale consenso tra gli storici d'oggi circa l'idea che, all'inizio del Novecento, il Turkestan russo testimoniò lo sviluppo di un ambiente intellettuale musulmano riformista, detto 'jadid'. Oltre ai ben noti progetti di ammodernamento dei curricula di maktab e madrasa di Ismail Bey Gasprinskij, pare che tale milieu avesse mutuato nozioni caratteristiche della moderna cultura occidentale quali 'progresso' e 'nazione'. Benché sia ancora in parte oscuro come queste siano state recepite, rielaborate e diffuse, pochi significativi approfondimenti sono stati dedicati alla produzione intellettuale musulmana centrasiatica a cavallo della dissoluzione dell'impero russo e della costruzione dell'Unione Sovietica. Da questa ultima considerazione discende l'obiettivo di questo studio: esaminare la coscienza identitaria dei musulmani del Turkestan dopo la conquista russa all'interno della produzione pubblicistica in lingue autoctone. Quotidiani e periodici costituiscono infatti una fonte privilegiata per studiare l'elaborazione delle rappresentazioni identitarie collettive dei diversi ambienti intellettuali musulmani locali, visto che tale letteratura occupò un ruolo dominante nel panorama editoriale dei musulmani dell'impero russo. Per esplorare in modo sistematico la concezione identitaria dei musulmani all'interno del contesto della letteratura pubblicistica si è deciso di circoscrivere questo studio ad un campione di tre riviste, pubblicate a Tashkent fra il 1917 e il 1918. -
New Japanese Chronological Tabels. Ediz. illustrata
In Giappone è stato in uso per molti secoli un calendario di origine cinese, lunisolare, basato cioè sui movimenti sia della luna che del sole. In accordo con l'uso cinese, ogni imperatore adottava diversi nomi per gli anni del suo regno ma, diversamente che in Cina, il nome dell'anno non era modificato alla morte dell'imperatore e restava in uso anche sotto il suo successore. Nel 1868 venne stabilito, con decreto imperiale, che per ogni imperatore si sarebbe dovuto usare un solo nome per ogni anno. Dal 1873 il Giappone infine adottò il calendario gregoriano occidentale, continuando però l'uso tradizionale di indicare gli anni con nomi. Gli studiosi hanno preparato, nel tempo, numerose tavole di conversione tra le ere giapponesi e gli anni del calendario giuliano-gregoriano: esse indicano le corrispondenze degli anni ma, per la maggior parte, non prendono in considerazione il fatto che l'anno lunisolare giapponese comincia in gennaio o febbraio e non corrisponde esattamente all'anno giuliano-gregoriano (dato anche che, spesso, il nome dell'anno viene cambiato, senza regola fissa, nel corso dell'anno stesso). Per queste ragioni l'autore del presente volume propone qui una nuova tavola di conversione che rifletta la reale corrispondenza degli anni giapponesi e occidentali, aiutando così anche la ricerca, all'interno degli anni, dei mesi e dei giorni. -
Instrumentum domesticum inscriptum proveniente da Asculum e dal suo territorio
La ricerca presentata in questo volume (corredata da un ricco apparato di disegni e foto) si propone di realizzare un censimento, il più completo possibile, dell'instrumentum domesticum inscriptum conservato presso musei, raccolte comunali, depositi Archeoclub e collezioni private proveniente da Asculum (Ascoli Piceno) e dal suo territorio. Il termine instrumentum domesticum designa i reperti mobili di epoca romana destinati ai più diversi usi della vita quotidiana: comprende principalmente l'opus doliare - i materiali laterizi, siano essi tegole, mattoni o coppi, dolia, pelves, mortaria, sarcofagi, reperti anforici (anfore, tappi di anfora ) - i vasi, le lucerne, i contenitori in vetro, i sigilli (signacula, anuli signatores), le gemme, i manufatti in oro, argento, bronzo e piombo. Iscrizioni, firme, contrassegni, siano essi numerali, letterali o anepigrafi, graffiti, scolpiti, dipinti o impressi, conservati sugli oggetti menzionati sono raccolti in classi di materiali che corrispondono a quelle che figurano nel Corpus delle iscrizioni latine, dalla cui analisi ha preso avvio la ricerca svolta. -
Instrumentum domesticum inscriptum proveniente da Asculum e dal suo territorio
La ricerca presentata in questo volume (corredata da un ricco apparato di disegni e foto) si propone di realizzare un censimento, il più completo possibile, dell'instrumentum domesticum inscriptum conservato presso musei, raccolte comunali, depositi Archeoclub e collezioni private proveniente da Asculum (Ascoli Piceno) e dal suo territorio. Il termine instrumentum domesticum designa i reperti mobili di epoca romana destinati ai più diversi usi della vita quotidiana: comprende principalmente l'opus doliare - i materiali laterizi, siano essi tegole, mattoni o coppi, dolia, pelves, mortaria, sarcofagi, reperti anforici (anfore, tappi di anfora ) - i vasi, le lucerne, i contenitori in vetro, i sigilli (signacula, anuli signatores), le gemme, i manufatti in oro, argento, bronzo e piombo. Iscrizioni, firme, contrassegni, siano essi numerali, letterali o anepigrafi, graffiti, scolpiti, dipinti o impressi, conservati sugli oggetti menzionati sono raccolti in classi di materiali che corrispondono a quelle che figurano nel Corpus delle iscrizioni latine, dalla cui analisi ha preso avvio la ricerca svolta. -
Studi di onomastica e critica letteraria offerti a Davide De Camilli
Questo volume, testimonianza di stima e affetto che un gruppo di amici ha deciso di offrire a Davide De Camilli, già docente di Letteratura e di critica letteraria italiana all'Università di Pisa e segretario dell'Associazione ""Onomastica & letteratura"""", doveva, secondo il progetto iniziale, riguardare uno specifico settore di ricerca a cui egli si è dedicato con particolare impegno in questi ultimi anni, l'onomastica letteraria. Ma, con il pervenire dei contributi, alcuni dei quali riguardanti ambiti di ricerca diversi, i curatori, resisi conto che non era facile attenersi all'idea originaria, hanno deciso di accogliere anche quanto aveva rapporto con altri campi di indagine frequentati da De Camilli nella sua attività di studioso: oltre all'onomastica, la critica letteraria e la storia della critica. Di qui il titolo comprensivo del volume, Studi di onomastica e critica letteraria. Lo aprono una nota sul ruolo determinante avuto da De Camilli relativamente alla nascita dell'Associazione pisana di """"Onomastica & Letteratura"""" e un saggio sull'origine del suo nome. Seguono ventitré studi su problemi particolari di onomastica e di critica letteraria che spaziano dall'analisi specifica al discorso di metodo, dalle letterature antiche alle contemporanee, dai testi alle loro traduzioni, dalla poesia alla critica."" -
Coroplastica con raffigurazioni musicali nella Sicilia greca (secoli VI-III a.C.)
"Il lavoro di Angela Bellia è un modello di ricerca interdisciplinare. La formazione e l'interesse dell'autrice provengono dalla musicologia, il materiale è strettamente archeologico. Il nucleo del lavoro è costituito da un vasto catalogo di figure in terracotta con strumenti musicali, rinvenute in Sicilia. [...] Il catalogo [...] è il risultato di un accurato lavoro che presenta il materiale in 376 numeri. Per ciascun esemplare sono forniti la descrizione, il luogo del ritrovamento, i dati della pubblicazione - ma molte figure risultano inedite -, la datazione, perlopiù suggerita dagli scavatori, e, dove possibile, la foto."""" (dalla Presentazione di Walter Burkert, Universität Zürich)." -
Il luogo delle muse. Saggi di letteratura contemporanea
Il volume raccoglie una serie di saggi dedicati alla poesia italiana del Novecento, muovendo da un'analisi della poetica dell'""ultimo"""" Montale, caratterizzata da un ambito più prosastico e satirico e da una ricerca di nuovi significati da attribuire alla poesia stessa. Lo studio di alcuni dei più importanti rappresentanti della letteratura poetica del secondo Novecento prosegue nella seconda sezione, dedicata a Giorgio Orelli, considerato uno dei maggiori poeti viventi in lingua italiana, a Remo Fasani, a Cristina Campo, a Giancarlo Majorino, e, infine, a Gilberto Isella, la cui ricerca poetica si inserisce a pieno titolo nella grande stagione del simbolismo europeo. La terza sezione è dedicata interamente a Guido Ceronetti, poeta, scrittore, traduttore (sia dal latino, sia dall'antico ebraico) e autore di teatro. Conclude il volume uno studio panoramico sugli scrittori della Svizzera italiana: si tratta di esperienze che hanno in comune una straordinaria capacità di reinterpretare la tradizione letteraria italiana, fino ad aprirla verso orizzonti non solo transnazionali, ma anche inediti ed innovativi."" -
Dizionario delle scienze e delle tecniche di Grecia e Roma
L'opera si propone di fornire, con criteri di immediata fruibilità e con una prospettiva di sintesi critica, informazioni che ricostruiscano l'importanza centrale che la scienza e la tecnica hanno rivestito nelle società classiche, le loro connessioni con il resto delle discipline, il processo di costruzione dei saperi relativi. Le linee progettuali hanno individuato le seguenti finalità: la messa a fuoco dei concetti più significativi del patrimonio di conoscenze scientifiche e tecniche dell'antichità classica; la definizione dello sviluppo storico dei singoli ambiti disciplinari; l'aggiornamento delle conoscenze; la costruzione, attraverso una rete di rimandi, interrelazioni e correlazioni tra le varie discipline, di un quadro dello sviluppo integrato del pensiero scientifico e tecnico; la revisione della letteratura scientifica e tecnica; l'avvio di nuove ricerche su temi finora trascurati; l'individuazione della 'fortuna' dei nuclei concettuali trasmessi alla nascente Europa moderna attraverso la mediazione latina, bizantina ed araba. -
L' autore pensoso. Un seminario per Graziano Arrighetti sulla coscienza letteraria dei greci
Il volume che qui si presenta contiene nove articoli legati da un tema unitario: la riflessione di un autore sulla sua produzione o sulla produzione letteraria del passato: dalla poetica in fase arcaica a Platone, dalla biografia letteraria del Peripato all'evoluzione della critica letteraria. I contributi raccolti vogliono essere un omaggio a Graziano Arrighetti (per molti anni insegnante di Letteratura greca all'Università di Pisa), che, da Omero ai contributi su Pindaro in fase imperiale, ha donato allo studio della letteratura antica mezzi validi per il sereno esercizio della filologia e per una rivendicazione ai testi della cultura greca di una puntuale coscienza letteraria. Fra i numerosi temi, si segnalano: la poetica della verità che distingue il proemio della ""Teogonia"""" di Esiodo e pervade il discorso della Dea in Parmenide e che assume luce nuova in base al falso richiamato da Eumeo, preziosa indicazione per il codice che sceglierà l'ingannevole Odisseo; il proemio degli """"Erga"""", prova di una puntuale coscienza letteraria di Esiodo, con la divisione fra un profilo negativo e un profilo positivo che nutre la competizione dell'aedo con l'aedo, per la costruzione della catena letteraria; una nuova interpretazione della celebre massima che apriva """"l'Aletheia"""" di Protagora, in fertile rapporto con l'arcaica necessità di una protezione delle Muse per il canto, ma ormai campo inesplorato per una rivendicazione di grande spessore intellettuale."" -
Miscellanea papyrologica herculanensia. Ediz. italiana e francese. Vol. 1
La pubblicazione di questo libro, per iniziativa di studiosi francesi del CNRS e studiosi italiani dell'Università di Pisa, rientra nel contesto delle iniziative intese a ricordare che il 2009 è stato il quarantesimo anno dalla fondazione del Centro Internazionale per lo Studio dei Papiri Ercolanesi, intitolato a Marcello Gigante. Con i suoi vari contributi, esso contiene un'esemplificazione eloquente della molteplicità dei problemi che impone, dei temi di ricerca che propone e dei progressi delle conoscenze che consente di conseguire questo unicum rappresentato dai papiri ercolanesi. Il corpus dei papiri ercolanesi possiede infatti caratteristiche specifiche e del tutto particolari per il modo in cui si è costituito, per le vicende attraversate nei millenni, per le tecniche e i modi che ha costretto ad escogitare per studiarlo. Si tratta di un nucleo omogeneo di testi che nel corso del I secolo a. C. furono raccolti per essere conservati nella biblioteca di una lussuosa e colta dimora di Ercolano; la parte di quella biblioteca che è stata recuperata rappresenta, nella quasi totalità, testimonianza dell'attività di pensiero e della vita della scuola filosofica epicurea, nata alla fine del IV secolo ad Atene. Filodemo di Gadara, un seguace della dottrina di Epicuro, venne in Italia, a Ercolano, portando con sé una ingente quantità di libri, fra i quali copie dell'opera massima del fondatore, il Peri physeos. -
Archeologia futurista
A nessuno può sfuggire che gli autori futuristi hanno saputo intuire e anticipare gran parte del Novecento e come sarebbe vissuto l'uomo del ventesimo secolo, ma il fatto che oggi si ricordi con difficoltà anche una sola opera costruita secondo i loro dettami conferma che la sperimentalità del Futurismo diede spesso frutti acerbi, che tuttavia condizionarono successivi sviluppi. La rilettura di testi e documenti a una distanza sufficiente per evitare eccessivi coinvolgimenti ideologici e per confrontare questo mondo con quello annunciato da Marinetti e compagni dà frutto in relazione a scritti famosi, ma ne può ulteriormente dare con la scoperta di testi sinora sostanzialmente inesplorati, spesso validi e ricchi di interesse. In tale direzione si sono mossi i collaboratori di questo volume, interamente dedicato al Futurismo. Cercando fra archivi pubblici e privati e in riviste di rara reperibilità, si è portato alla luce qualche aspetto trascurato o non abbastanza conosciuto del movimento fondato da Marinetti, quasi scavando fra le vestigia del millennio scorso per comprendere il senso di molti mutamenti in parte ancora in corso: un'operazione di archeologia futurista. -
Ierone il Dinomenide. Storia e rappresentazione
Il primo storico a menzionare Ierone è Erodoto, che ricorda il momento in cui egli ricevette dal fratello Gelone il governo di Gela, città in cui la famiglia dei Dinomenidi, a cui essi appartenevano, aveva incominciato a costruire il suo potere. Il contesto narrativo in cui Erodoto inserisce la vicenda storica è quello del lungo logos sulla storia siceliota: in essa, uno dei dati principali è l'importanza rivestita dai Dinomenidi. Il volume della Bonanno è articolato in cinque parti e organizzato in modo prevalentemente cronologico. La prima parte studia i problemi legati alla successione al trono di Siracusa; la seconda e la terza sono dedicate all'indagine sulle scelte strategiche di Ierone nei suoi primi anni di governo siracusano; la quarta parte si occupa della composizione del circolo siracusano all'inizio del V secolo e dei rapporti di forza al suo interno. Il volume si conclude con un excursus sull'evoluzione che l'immagine di Ierone ha subìto nella rielaborazione storiografica del V e del IV secolo. -
I discorsi figurati 1-2 (Ars. Rhet. VIII e IX Us.-Rad)
I due trattati in lingua greca intitolati Perì eschematisménon (Sui discorsi figurati), di cui si presenta qui la prima traduzione integrale in italiano, analizzano una particolare tecnica oratoria conosciuta nell'antichità con il nome di lógos eschematisménos, vale a dire ""discorso figurato"""". L'espressione indica un'orazione nella quale un pensiero viene espresso non in modo diretto, bensì in forma mascherata o tramite allusioni o attraverso la simulazione di un obiettivo diverso da o opposto a quello che il parlante vuole effettivamente raggiungere. Questi trattati rappresentano un unicum nella letteratura antica relativa ai discorsi figurati, perché sono i soli scritti nei quali il discorso figurato è spiegato attraverso l'analisi di alcuni passi di opere della letteratura greca (in buona parte brani dell'Iliade, ma anche di Demostene, Euripide, Tucidide).""