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Pergame de la fin du Ve au début du Ier siècle avant J.-C. Pratiques monétaires et histoire
Il nome di Pergamo evoca innanzi tutto il regno attalide. Tuttavia l'esistenza della città è anteriore alla nascita della dinastia. La città di Pergamo ha continuato ad avere un'esistenza istituzionale all'epoca della monarchia attalide, prima di essere dichiarata libera dall'ultimo sovrano nel suo testamento. La questione del rapporto tra città e re, una delle più dibattute della storia ellenistica, si pone quindi in un modo particolarmente complesso nel caso di Pergamo, sia come città sia come sede di un potere dinastico e reale. Lo scopo del volume è quello di affrontare questo rapporto attraverso la storia delle pratiche monetarie. Tale approccio ha il vantaggio di andare al di là del discorso ufficiale trasmesso dalle fonti epigrafiche e di porre la questione delle relazioni tra re e città attraverso un oggetto concreto, la moneta. Infatti, se la moneta è un'emanazione delle istituzioni e il riflesso di un'ideologia, ella è però soprattutto un mezzo di scambio che risponde a bisogni specifici. Quali sono state le scelte monetarie fatte dagli Attalidi? Quali sono i problemi che hanno incontrato, come si sono inseriti nella situazione monetaria esistente, in cosa hanno innovato? Quali sono state le conseguenze delle loro scelte nella produzione monetaria della città di Pergamo e nella circolazione di denaro all'interno della città? Per rispondere a queste domande è indispensabile tenere conto sia della moneta emessa dalla città di Pergamo sia di quella emessa dai re nella zecca di Pergamo. -
Giani Stuparich tra ritorno e ricordo. Atti del Convegno internazionale (Trieste, 20-21 ottobre 2011)
"Tra ritorno e ricordo"""" è la traccia per il convegno su Giani Stuparich di cui questo volume contiene gli Atti, traccia scelta soprattutto per sintetizzare il personaggio e la sua opera: realmente il meglio della produzione letteraria di Stuparich trova infatti spunti e collegamenti con queste due prospettive, non di rado coincidenti, dove il ritorno più vistoso è quello dalla grande guerra, segnato dal dramma di coloro che non sono tornati, in primis il fratello Carlo e l'amico Scipio Slataper, mentre ogni epoca della sua vita è animata da ricordi così vivi e importanti da riportarlo quasi nelle situazioni precedenti, per riviverle, rielaborarle, forse correggerle, almeno quando divengono creazione letteraria. Giani Stuparich è stato contemporaneamente protagonista, testimone e narratore di un'epopea: la Trieste letteraria che ogni studioso del primo Novecento ha in mente è nata innanzi tutto dalla lettura del suo libro """"Trieste nei miei ricordi"""", dal quale balzano fuori come vivi Italo Svevo, Umberto Saba, Virgilio Giotti, Julius Kugy, James Joyce, Silvio Benco, Pierantonio Quarantotti Gambini, Roberto Bazlen e gli altri, persino coloro che negli anni venti non potevano più esserci, perché caduti per la Patria. I ricordi che contano per Stuparich sono quelli della sua formazione: ricordi familiari, legati al territorio, l'Istria e Lussino specialmente, poi gli anni fiorentini, infine la drammatica esperienza della guerra e della prigionia." -
Moderna. Semestrale di teoria e critica della letteratura. Indici 1999-2008
Il presente volume raccoglie e riassume l'attività scientifica di ""Moderna"""" nel suo primo decennio di vita, dal 1999 al 2008. L'indicizzazione comincia con l'elenco dei sommari di ciascun numero della rivista; poiché ogni sommario intende rispecchiare fedelmente la struttura di ciascun volume di """"Moderna"""", di esso - se monografico - è dato anzitutto il titolo; è quindi segnalato il nome del curatore o, più semplicemente, dell'autore della presentazione; segue infine il contenuto del volume, suddiviso nelle sue parti (rispettivamente sono indicati i contributi di teoria della letteratura, quelli di critica e il """"Bilancio"""", il cui tema è in certi casi coerente a quello dell'intero volume, discostandosene in altri). In calce ai sommari, un elenco alfabetico dei numeri monografici e dei bilanci propone una prima campionatura tematica del decennio 1999-2008. La sezione successiva contiene gli abstracts di ciascun contributo che """"Moderna"""" ha ospitato nei suoi primi dieci anni di vita; i contributi sono dati in ordine alfabetico per autore e - per gli autori che hanno firmato più di un contributo - in sequenza cronologica; per ciascuno di essi si dà un numero d'ordine tra parentesi quadre, che costituisce la chiave di citazione nei due indici che seguono. Il primo di questi contiene gli autori e le opere, il secondo gli argomenti notevoli: a ogni voce fa seguito l'annata della rivista (espressa in volume, anno) e il (numero d'ordine) del contributo che rinvia all'elenco con abstract."" -
Protagora tra filologia e filosofia. La testimonianza di Aristotele
Il volume ha la sua origine nella mancanza di un'indagine sistematica su Protagora in Aristotele: i motivi di questa assenza possono essere ricondotti in buona parte alla forma non organica della trattazione di Aristotele: è difficile separare, ad esempio nel libro G della Metafisica, il materiale realmente ascrivibile a Protagora dalla trama di riferimenti al pensiero presocratico e alla posizione dell'Accademia sul problema dei fondamenti di scienza e filosofia, una trama nella quale il filosofo è inserito come termine di confronto. Dalle pagine di Aristotele emerge una figura di Protagora complessa, i cui interessi possono essere collocati tra filologia e filosofia. L'autore torna dunque sulle pagine di Aristotele nella prospettiva di un contributo a una maggiore comprensione di Protagora e della storiografia filosofica che Aristotele sviluppa. -
Protagora tra filologia e filosofia. Le testimonianze di Aristotele
Il volume ha la sua origine nella mancanza di un'indagine sistematica su Protagora in Aristotele: i motivi di questa assenza possono essere ricondotti in buona parte alla forma non organica della trattazione di Aristotele: è difficile separare, ad esempio nel libro G della Metafisica, il materiale realmente ascrivibile a Protagora dalla trama di riferimenti al pensiero presocratico e alla posizione dell'Accademia sul problema dei fondamenti di scienza e filosofia, una trama nella quale il filosofo è inserito come termine di confronto. Dalle pagine di Aristotele emerge una figura di Protagora complessa, i cui interessi possono essere collocati tra filologia e filosofia. L'autore torna dunque sulle pagine di Aristotele nella prospettiva di un contributo a una maggiore comprensione di Protagora e della storiografia filosofica che Aristotele sviluppa. -
L' esagono imperfetto. I libri proibiti della Biblioteca Brancacciana secondo l'inventario del 1730 circa
Costituita a Roma nella prima metà del 1600 dal cardinal Francesco Maria Brancaccio e portata a Napoli per sua volontà, la Brancacciana è stata la prima biblioteca pubblica aperta a Napoli; con una dotazione annua di 800 scudi d'oro, fu inaugurata nel 1690 e aperta al pubblico a metà del 1691. A partire dal 1724 le venne assegnato il diritto alla copia d'obbligo e per tutto l'Ottocento fu beneficiaria di importanti donazioni. Con una consistenza di oltre sessantacinquemila unità bibliografiche, dai primordi della stampa agli inizi del Novecento, essa costituisce oggi uno dei fondi antichi di maggior rilievo della Biblioteca Nazionale. Ai primi tre inventari, databili tra la fine del Seicento e l'inizio del secolo successivo, fa seguito una quarta testimonianza documentaria, ""l'Inventario de' libri proibiti della Libraria Brancacciana"""", un codice in perfetto stato di conservazione, databile attorno al 1730, che riporta un catalogo speciale: circa mille notizie riguardanti il contenuto di quattro scansie composte da vari scaffali: in sostituzione dell'esagono di borgesiana memoria, il perimetro quindi di un semplice quadrilatero in cui si dovevano allineare all'epoca i libri proibiti. Il volume che si presenta propone di questo """"Inventario"""" la trascrizione completa, corredata dal confronto integrale delle segnalazioni settecentesche con il data base composto in questi ultimi anni."" -
Mediterranei orbis gentium linguae et scripturae. Recueil des écrits. Vol. 1-4
È a Michel Lejeune (1907-2000) che la nostra conoscenza delle lingue e delle scritture del Mediterraneo antico deve, nel XX secolo, il suo progresso più significativo. La sua attività scientifica, che comprende sia le lingue classiche che quelle di frammentaria attestazione dell'antichità greca e romana, tocca diversi settori disciplinari: linguistica, epigrafia, filologia, storia. La produzione scientifica di Lejeune, che è immensa, è stata molto proficua nei vari campi a cui ha dedicato la sua ricerca. Questa antologia dei suoi scritti (di cui sono qui presentati i primi quattro volumi) non è semplicemente una selezione di opere, ma mira a delineare un panorama completo dell'attività scientifica di Michel Lejeune a servizio della storia delle discipline interessate, fornendo un repertorio che integra gli altri lavori già pubblicati in volumi autonomi. -
The Commedia dell'Arte from Arlecchino to our times
Parlare di origine della Commedia dell'Arte significa chiedersi dove, quando e come è nata questa forma di teatro. Secondo le attuali conoscenze il termine non apparve fino al Diciottesimo secolo. Goldoni fu uno dei primi a dare un nome a questo tipo di commedia che era stato conosciuto fino ad allora in base al suo aspetto tecnico di improvvisazione. Inoltre, il volume indaga i motivi che hanno portato gli attori a privarsi di un testo scritto e cerca di scoprire le caratteristiche specifiche che costituiscono l'originalità di questo genere, che, dopo un periodo di esistenza estremamente vivace, ha subìto un processo di declino lento ma inesorabile, fino a scomparire del tutto, per riapparire soltanto sotto forma di una tecnica del dramma diversa. -
Mobilità dei mestieri del libro tra Quattrocento e Seicento. Convegno internazionale (Roma, 14-16 marzo 2012). Ediz. italiana, francese e spagnola
Il volume raccoglie ventuno relazioni tenute in occasione del Convegno su ""La mobilità dei mestieri del libro tra Quattrocento e Seicento"""", svoltosi a Roma nel 2012. La mobilità: fenomeno di grande rilevanza, esso non solo determina scambi di esperienze, ma testimonia sia disagi che speranze in una realtà mutevole e ricca di istanze di rinnovamento. Protagonisti della comunicazione scritta, gli artieri del libro fungono da albero di trasmissione delle idee, giacché consentono che il vero veicolo della conoscenza e della potenziale funzione democratizzante della stessa, il libro, assuma forma, sostanza e rilevanza. Il volume studia la loro mobilità, contribuisce a comprendere meglio modalità e flussi della circolazione delle idee e testimonia aspetti rilevanti del loro statuto professionale, evidenziando meccanismi e logiche lavorative, tensioni e misure di controllo, capacità e progettualità imprenditoriali modernissime."" -
Amico/nemico. Spionaggio, intrighi e sicurezza tra Ottocento e Novecento
Amico/nemico è un binomio concettuale che ha attraversato tutta la storia; esso viene qui utilizzato quale chiave di lettura per indagare o per reinterpretare figure e avvenimenti degli ultimi due secoli. Il volume apre alcune finestre sul ""lato oscuro"""" della storia, per svelare intrecci, per ricostruire fatti, per scoprire paure, per """"sbirciare"""" nell'animo degli uomini e nell'essenza delle cose. Scava nei rapporti tra Cavour e Garibaldi, ripercorre la genesi della guerra preventiva scatenata contro nemici veri o presunti, si sofferma poi sul significato di nemico interno nel mondo globalizzato. Nell'ambito della chiave di lettura amico/nemico viene anche affrontato il tema del rapporto tra uomo e ambiente, con saggi sulla politica di tutela dei beni ambientali e culturali, sulle paure collettive, sulla percezione e la reazione verso i disastri."" -
Tragedie. III. Ercole [Eteo]. Ediz. critica
Il volume che qui si presenta si aggiunge ai due, sempre a cura di Giancarlo Giardina e usciti nella stessa collana, dedicati alle tragedie di Seneca: il primo presenta ""Ercole"""", """"Le Troiane"""", """"Le Fenicie"""", """"Medea"""", """"Fedra""""; il secondo """"Edipo"""", """"Agamennone"""", """"Tieste"""", con un indice finale dei nomi e delle forme metriche che rendono più agevole la consultazione dell'intera opera. In questo """"progetto di lavoro"""", """"Ercole"""" [Eteo], opera di cui è incerta la stessa attribuzione a Seneca, viene pubblicato a parte, presentando questioni critiche difficili ed a lungo dibattute. La tragedia, tratta dalle """"Trachinie"""" di Sofocle, narra il mito della gelosia di Deianira che, per riconquistare Ercole, che si era innamorato di Iole, gli invia una tunica intrisa del sangue del Centauro Nesso, creduto un filtro d'amore ma in realtà un veleno mortale. Ercole, in preda al dolore, si fa costruire una pira sulla quale si fa bruciare. La tragedia si conclude con la sua risurrezione e apoteosi. Il volume presenta l'edizione integrale dell'opera con un ampio apparato critico che documenta una ricostruzione affidabile del testo."" -
Bernardino Telesio tra filosofia naturale e scienza moderna
Sul rapporto di Bernardino Telesio con la tradizione filosofica antica e sulla dimensione innovatrice del suo pensiero i più attenti studiosi hanno offerto un quadro ampio e documentato. Il faticoso lavoro telesiano di rielaborazione dei quadri teorici messi in uso nei suoi scritti, l'intenso confronto con i dispositivi dell'indagine naturalistica aristotelica, gli sforzi di rivisitazione critica del suo poderoso impianto argomentativo, il disegno ricompositivo degli assunti generali in esso presenti, in un quadro di parziale decostruzione della prospettiva cosmologica classica, ha consegnato ai suoi divulgatori contemporanei un compito assai impegnativo. Studiare il mondo fisico dal suo interno e non spiegandolo da presupposti metafisici si presenta sulla scena culturale e scientifica del tardo '500. Eppure questo modo nuovo di riconoscere la totale autonomia della natura e delle sue leggi in virtù delle caratteristiche proprie della natura-materia e di ciò che ne determina stabilità e continuità, pur contrapponendosi ai presupposti dell'impianto metodologico e metafisico aristotelico, non si discosta dalla logica espositiva propria dei peripatetici; anzi, aderendovi tenacemente, ne mette in risalto i punti deboli. Gli studi presenti in questo volume intendono approfondire alcuni di questi tratti dell'opera telesiana; di essi lambiscono alcuni versanti interpretativi, in particolare quelli affrontati dai divulgatori del pensiero telesiano. -
Lettere
Il volume raccoglie integralmente le lettere pariniane finora note, databili dal 1752 al 1798. Si tratta di sessantasei epistole, inviate a trentanove destinatari, i cui testi sono stati sistematicamente ricollazionati sugli originali, cosa che ha permesso di correggere sviste ed errori delle stampe anche più recenti. I documenti, accomunati dall'esteriore caratterizzazione epistolare, sono talora intimamente diversi l'uno dall'altro (per occasione, motivo, scopi, stile, struttura...), tanto da configurare una varietà tipologica che va dalla vera e propria familiaris alla supplica scritta in terza persona, dalla lettera ufficiale, anche redatta per incarico e a nome di tutto un corpo (""in nome de' Professori delle Scuole Palatine"""", n. 15), alla commendatizia, dall'accompagnatoria di altri testi fino al memoriale o a quella che oggi diremmo 'autocertificazione'. Le lettere gettano quindi luce sia sul ruolo pubblico del Parini, come intellettuale e funzionario, sia sugli aspetti più privati della sua vita, quelli legati all'amore, all'amicizia o alla salute, fornendo notizie e particolari spesso non ricavabili da altre fonti. Il corpus, corredato da un commento e, in alcuni casi, da un apparato critico-filologico che dà conto di correzioni d'autore, inserimenti e varianti, è preceduto da un'ampia introduzione e concluso da un ricco apparato di indici."" -
I testi etruschi su piombo
L'oggetto di questa ricerca è costituito da un gruppo di iscrizioni etrusche selezionate secondo un criterio predefinito e convenzionale: vale a dire, quello di essere realizzate su supporti in piombo. Viene richiamata e discussa tutta la letteratura che a queste iscrizioni sia comunque pertinente (ovviamente all'interno della linguistica etruscologica scientifica), in modo da fornire una sorta di 'stato dell'arte' sulle conoscenze che attualmente abbiamo su di esse e sui problemi che comportano; esso può costituire un punto di partenza per possibili future ricerche. Di ogni iscrizione viene fornita una descrizione dei contesti archeologici di rinvenimento (se noti) e delle caratteristiche grafiche, anche in funzione della datazione; infine si offre ampio spazio all'analisi linguistica, che parte dagli studi già effettuati per poi proseguire, dove possibile e opportuno, secondo nuove linee di interpretazione. -
Gli umbri in età preromana. Atti del 27° Convegno di studi etruschi ed italici (Perugia-Gubbio-Urbino, 27-31 ottobre 2009)
Oggi le indagini sul terreno, i materiali restituiti dalla ricerca archeologica e le speculazioni in campo epigrafico-linguistico e storiografico propongono un quadro etnico-culturale dell'Italia preromana dell'ultimo millennio a.C., cioè del periodo in cui nascono e si sviluppano i vari popoli italici, sempre più ricco di nuovi dati e di suggestioni. Fra questi popoli, gli Umbri ebbero una chiara coscienza della loro individualità etnico-culturale. Il convegno che qui si presenta, incentrato sul loro studio, offre agli studiosi numerose relazioni e comunicazioni che affrontano da vari settori (storico, linguistico, epigrafico, archeologico) la storia in periodo preromano di questo popolo, cercando di ricostruire un quadro dell'Umbria antica il più vicino possibile alla realtà storica e di schiudere nuove prospettive di ricerca. -
Urban encounters. Experience and representation in the early modern city
Il volume sottolinea i modi in cui la cultura della città, nella prima età moderna, sia un luogo di incontri, concentrandosi su ciò che, di recente, gli studiosi hanno descritto come una ""esperienza culturale vissuta"""": il senso in cui l'esistenza urbana sia stata vista come instabile o minacciosa, e la misura in cui questa percezione sia stata trattata nell'arte o nella letteratura. Oltre a studiare i modi e le figure utilizzate per la città della prima età moderna in opere di narrativa e arte, il volume esamina i confini sociali e culturali stabiliti in e tra le città, e anche i modi in cui la città stessa potrebbe essere considerata come un confine. Il libro è diviso in due parti che sottolineano il suo doppio tema: indagare i modi di rappresentazione e di percezione della città nella prima età moderna e la questione sui confini sociali e culturali emersi in questi spazi immaginati."" -
Gli economisti accademici italiani dell'Ottocento. Una storia «documentale»
L'opera - risultato di una ricerca trentennale condotta nell'ambito di numerosi progetti d'interesse nazionale (PRIN), coordinati dall'autore - è organizzata in forma di dizionario bio-bibliografico degli economisti italiani dell'Ottocento e del primo Novecento e si caratterizza come storia ""documentale"""" della scienza economica nel nostro paese. Essa è strutturata in due volumi. Il primo - diviso in tre tomi - comprende: la biografia scientifica, professionale e politica degli economisti, seguita da un inquadramento dei loro contributi più significativi e dalle principali informazioni storiografiche e archivistiche di riferimento; l'elenco della loro complessiva produzione; la bibliografia di tutto ciò che è stato pubblicato su di loro. Il secondo volume si articola in un complesso di indici che facilitano la consultazione dell'opera e gli approfondimenti tematici. Oltre all'indice dei nomi di persona citati nell'introduzione e nelle singole voci biografiche, esso contiene quello dei personaggi e degli argomenti trattati negli scritti dei nostri economisti, l'elenco delle case editrici e delle riviste che hanno pubblicato lavori della loro letteratura primaria o secondaria, l'indice degli autori di quest'ultima, nonché l'elenco degli archivi e delle istituzioni che custodiscono carte e carteggi dei nostri personaggi."" -
Dizionario degli editori, tipografi, librai itineranti in Italia tra Quattrocento e Seicento
Per azione di chi, dove e perché, con quali mezzi e con quali finalità sorgono le tipografie? L'itineranza, lo spostamento da un centro ad un altro agli esordi della stampa, soprattutto da parte dei tipografi, è cosa nota. Altrettanto note sono le vicende di stampatori che aprirono officine, avviarono attività libraria o editoriale, spesso su commissione, in più di un centro italiano e anche all'estero. In tale senso si è mossa la ricerca di cui questo Dizionario presenta i risultati: i soggetti presi in considerazione sono stati di tre tipi: soggetti individuali, soggetti-famiglia e soggetti costituiti da società tipografico-editoriali; essi assommano a 604 per un totale di oltre 750 singoli artieri. Il Dizionario ha consentito non solo di ricostruire biografie professionali, ma anche di verificare tappe, soste, attività e ragioni della mobilità dei 'professionisti' del libro. -
L' esodo giuliano-dalmata nella letteratura. Atti del Convegno internazionale (Trieste, 28 febbraio-1 marzo 2013)
Tra il 1944 e la fine degli anni cinquanta più di 250.000 persone dovettero abbandonare le città di Zara e Fiume, le isole del Quarnaro e la penisola istriana, finite sotto il controllo jugoslavo. La maggior parte dei profughi si stabilì in Italia, nella zona di Trieste e in quella di Gorizia. Questo volume studia la letteratura che ha tratto da questo esodo fonte d'ispirazione. Gli interventi evidenziano la rilevanza quantitativa e qualitativa di queste opere e l'interesse degli studiosi per un tema finora quasi censurato. Dal bisogno di smaltire i ricordi o dal rischio di dimenticare un mondo scomparso sono scaturiti poesie, racconti, romanzi e memorie. L'analisi dei testi letterari, condotta con varietà di metodi e angolature, ha dimostrato il valore di una produzione ancora non conclusa. Essa assume il senso di una dimensione ideale in cui continua l'esistenza di questi esiliati, che non hanno trovato tutela al loro diritto di vivere nella propria terra. -
Corinto. Luogo di azione e luogo di racconto. Atti del Convegno internazionale (Urbino, 23-25 settembre 2009)
Polis di lunga storia, ricordata nell'Iliade, celebrata da Simonide e da Pindaro e più volte menzionata da Bacchilide, le sue vicende erano ben conosciute anche da Simonide. Tucidide parla della sua ricchezza e prosperità, legate soprattutto alla singolare posizione geografica e all'ardire dei suoi commercianti. Tanti i problemi di ordine mitico, storico, politico, religioso, letterario che la riguardano. Nei vari contributi che il volume presenta si incontrano, di Corinto, molte definizioni legate all'approvvigionamento idrico, all'abilità nautica e commerciale dei suoi abitanti, alla manualità tecnicoartistica, alla perizia degli armatori, alle qualità militari. E al patrimonio religioso e mitico. Vengono illustrati gli aspetti politici e sociali delle vicende più significative cui la polis andò incontro fin dai primi secoli della sua storia; vicende che hanno lasciato un segno nella tradizione poetica e nella documentazione storiografica.