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Aldo Moro. Gli ultimi discorsi. Mantova e Benevento, 1977
Il saggio illustra e commenta i due più importanti discorsi pubblici tenuti da Moro di fronte a una platea di partito, a Mantova e a Benevento, nell’anno che precede il suo rapimento e la sua morte. Discorsi che intersecano un periodo storico molto difficile per l’Italia, travolta da una violenza eccessiva che reca con sé un terribile carico di lutti causati da un terrorismo che voleva proporsi come rivoluzionario e che invece era solo criminale. Ripercorrendo i feroci eventi del 1977 il libro contestualizza gli interventi morotei, volti a motivare il progressivo allargamento dell’area di sostegno al governo sino al coinvolgimento del PCI sulla base di un accordo di programma. Il ricordo degli organizzatori degli eventi, l’on. Tabacci a Mantova e l’on. Mastella a Benevento, arricchisce il volume, che offre altresì il testo integrale dei due discorsi. -
Il reportage. Vol. 54
Trimestrale di scrittura, giornalismo e fotografia. -
Anime sperse
Siamo nella Torino immediatamente post-unitaria, capitale di un Regno percorso da tensioni e conflitti sociali e politici. La piccola Costanza De Blanchard è affetta da male sacro, ma è il suo piede torto, difetto fisico immediatamente visibile nella vistosa zoppia, a offendere maggiormente la sua antica e nobile famiglia. Verso i 13 anni, un suo moto di ribellione alle condizioni di isolamento cui è costretta convince il padre ad allontanarla da casa portandola segretamente in un Istituto per giovani disagiate, deviate o persino delinquenti. Per Costanza, tradita e umiliata da chi avrebbe dovuto proteggerla, inizierà una lotta fino allo stremo per conquistare la sua libertà: nonostante le offese subite riuscirà, attraverso la determinazione e il suo talento canoro, ad imboccare la strada che le permetterà di raggiungere la pace interiore e vivere senza costrizioni. La storia è illuminata di luce radente per mettere in risalto aspetti di solito poco visibili al lettore: il peso della disabilità, la tirannia della famiglia patriarcale, le implicazioni sociali di una ""differenza"""" considerata come una vergogna. Ma soprattutto i giochi di potere, ai vertici dello Stato ma anche tra le mura dell'istituto, tra le suore cui sono affidate quelle """"ragazze perdute"""" cui persino la famiglia nega ogni diritto di essere"" -
Leggendaria. Cartografie letterarie. Vol. 159: Dal margine / Fantascienza e nuovi immaginari
La rivista si colloca nell'ambito degli strumenti del pensiero critico, assumendo il sapere e l'esperienza delle donne come punto di vista collocato e privilegiato per la critica del presente: ha un approccio multidisciplinare e multiculturale rivolto a donne e uomini, ed è particolarmente attenta alla trasmissione generazionale. Favorisce la scrittura di giovani donne e dedica una sezione apposita ai giovani lettori e alle giovani lettrici - ""Under15"""". Ogni numero si apre con un """"Tema"""", cui concorrono contributi diversi e interagenti. Lo """"Speciale"""", collocato di solito al centro del fascicolo, pubblica dialoghi, saggi o mappature bibliografiche ragionate su singoli temi o figure di rilievo. In """"Primopiano"""" si approfondisce l'analisi di singole figure di scrittrici, artiste, pensatrici o alcuni percorsi tematici; in """"Letture"""" sono raccolte recensioni su libri di recente uscita, mentre """"Ultimi arrivi"""" segnalano testi annunciati, ristampati o appena pubblicati. La rubrica """"A/margine"""" tratta spesso di eventi o iniziative ritenute di particolare interesse (convegni e seminari, mostre d'arte, rassegne cinematografiche, performance teatrali etc.). """"News"""" segnala gli appuntamenti di interesse per il pubblico."" -
Una vita per i ragazzi. Don Dario Pasquini e il collegio popolare di Olmo
Un viaggio nella memoria e nel tempo in cui ha vissuto alla Pieve di Fontana, nei dintorni di Perugia, don Dario Pasquini, uomo schietto, concreto e intelligente, vocato all'educazione e all'istruzione dei giovani, soprattutto i più poveri, missionario nella sua terra dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta del Novecento. Di grande importanza e interesse il metodo educativo che ruotava attorno all'Accademia dello Spirito elaborato da questo sacerdote, che ruotava attorno all'Accademia dello Spirito e l'intuizione, assolutamente innovativa, di una frequentazione dei mezzi di comunicazione del tempo a beneficio di una missione che non si fermava all'alfabetizzazione ma spaziava nell'impegno civile e politico per i diritti dei più deboli. Personaggio scomodo don Dario, provocatore e sempre pronto all'ironia, in perenne contrasto con chiunque (istituzioni comprese) si frapponesse tra lui e il buon senso che di norma governava le sue azioni. Un lavoro infaticabile e meticoloso compiuto da un prete di provincia che in molti hanno voluto avvicinare a don Milani, fatto di tenacia e di caparbietà, determinazione, sofferenze e amicizie importanti maturate nel mondo della cultura, della politica, dell'industria e del giornalismo italiano come quella con Indro Montanelli, amico fedele e confidente dei suoi tormenti esistenziali. Il libro raccoglie carteggi, scritti autobiografici e materiale sparso inedito accanto a numerose testimonianze di chi ancora ricorda. -
Taccuino sannita. Ricette molisane degli anni Venti
"Zia Nora, la sorella più grande di mio padre, ha ancora il ferro su cui è impressa la data 1903 che era proprio lei, da ragazzina, insieme al fratello maggiore Cesare, a poggiare sui carboni della cucina, in attesa che l'impasto di uova, farina e zucchero prendesse forma. Una volta staccate, venivano messe a piramide sul piatto di portata e spolverate con lo zucchero, prima di essere coperte con il tovagliolo."""" Questo libro è un concentrato di storia, arte e cibo. Le ricette raccolte, un centinaio tra salati e dolci, sono state scritte con l'inchiostro bruno da tre mani femminili di tre diverse generazioni. La cucina che racconta questo libro, con le sue scelte lessicali e le sue contaminazioni, ci riporta a un Molise dimenticato, traducendo in termini di gusto anche i radicali cambiamenti socio-culturali dell'antica terra Sannita. Nella preparazione di molte ricette tipiche, come i caragnoli, i mostaccioli, i fiadoni, i raffiuoli, i bocconotti, si riflette l'influenza della gastronomia napoletana e pugliese, a loro volta frutto dell'elaborazione di tradizioni secolari di sudditanza a popoli diversi." -
Il Trasimeno. In viaggio fra Umbria e Valdichiana
Questo libro propone un fare turismo più libero e lento di quello ufficiale, attento anche ai monumenti meno conosciuti, o atipici, e alle storie della gente che, in tutti questi secoli, ha fatto il territorio dei comuni del Trasimeno e della Valdichiana orientale: Castiglione del Lago, Chiusi, Città della Pieve, Corciano, Cortona, Magione, Padano, Passignano sul Trasimeno, Panicale, Piegaro, Tuoro sul Trasimeno. Soffermatevi sulle sponde del lago più grande dell'Italia centrale, e visitate le sue isole. Ammirate la vicina Valdichiana. Camminate con rispetto e curiosità per i centri storici che costellano queste terre, testimoni di un saper vivere lento e antico. Percorrete i sentieri fuori porta, incontrate i personaggi, ascoltate i loro racconti. Correte il rischio di riportare a casa, di questi luoghi, qualcosa di più di un semplice ricordo: un granello della loro anima. -
Taccuinum de' spezierie. Storie, ricette e mangiar di farmacia
Un tempo la spezieria (antenata della moderna farmacia) era una bottega un po' speciale dove non solo si acquistavano medicamenti e si chiedeva consiglio allo speziale per i propri malanni, ma era anche un punto di riferimento e di aggregazione molto importante. Una sorta di agorà dove passavano tutti, nobili, artisti, principi del foro e popolani, un luogo eletto dove si scontravano tesi dotte e ardite disquisizioni, dove si davano consigli su mode e tendenze soprattutto gastronomiche, dove si cospirava, ci s'innamorava, si acquistavano spezie, colori, candele, inchiostri, polveri aurifere e introvabili prodotti. Tutti trovavano tutto in spezieria. In questo libro, che ripercorre l'evoluzione storica della spezieria e la sua importante funzione sociale, sono raccolte molte ricette originali direttamente estrapolate da fonti di varie epoche, dal Medioevo ai giorni nostri: preparazioni dolci e salate che un tempo si degustavano solo in farmacia, bevande aromatizzate, caramelle, elisir, consigli per realizzare semplici rimedi e medicamenti. Il Ricettario e il capitolo sul Risorgimento sono stati curati da Rita Boini, giornalista e food writer. -
L' equazione del gusto. Guida all'esperienza consapevole del cibo
Quella che vi proponiamo è una guida gastrosofica al gusto che partendo da una formula semplice e condivisibile sviluppa un approccio esperienziale e sensoriale alla cucina, utile per accrescere la consapevolezza del cibo sia per l'operatore che l'appassionato del settore food. La domanda di partenza è stata: ""quali potrebbero essere gli elementi oggettivi che permettono di codificare il gusto?"""". Dopo alcuni incontri di gruppo si è optato di usare la struttura dell'equazione, strumento matematico insegnato già alle scuole elementari. Un'equazione (dal latino aequatio) è una uguaglianza tra due espressioni contenenti una o più variabili. L'uso del termine risale a Fibonacci (XIII sec.). Risolvere un'equazione significa individuare l'insieme di tutte le sue soluzioni. Partendo da queste premesse ecco i termini che Alex Revelli Sorini, Susanna Cutini e Seby Sorbello sono riusciti a definire per quella che abbiamo chiamato """"Equazione del gusto""""."" -
Lunario interiore
Una silloge sui giorni dell'anno che rievocano feste di cui ormai si è perso il senso, che però ritornano con il loro carico di tradizioni a ricordare quello che siamo: relazioni interpersonali, rapporti di vicinato, religiosità diffusa che avviluppa anche gli animi dei non credenti. Esiste in ciascuno un calendario interiore che è fonte della propria speranza. Si vive in bilico tra attese e sconfitte, ma sempre pronti ad aprire uno spiraglio alla vita. -
Marguerite Duras
A venti anni esatti dalla scomparsa di Marguerite Duras una nuova monografia nella collana ""le farfalle"""", dedicata alle donne viaggiatrici, ripercorre le tappe del suo itinerario biografico e letterario e cerca di ricostruire la mappa genetica della sua opera: l'Indocina dell'infanzia e della prima giovinezza, la Parigi del Novecento, la Normandia e l'Atlantico, assieme ai luoghi fittizi dei suoi romanzi. Guida nel percorso, che contiene alcune traduzioni inedite, sono gli interrogativi che legano in una rete di significati il rapporto tra la scrittura, il tempo, e i luoghi nell'opera della grande scrittrice francese. Quella sottile linea rossa che intreccia materia biografica e fatti storici, viaggi e scrittura compulsiva, con l'utilizzo di vari linguaggi, dal teatro alla narrativa al cinema, sono oggetto di questo libro, partendo dalla lettura diretta dei testi dell'autrice."" -
Fata. La strega arruffata
Uno speciale libro di fiabe e di magia adatto a tutti, bambini e adulti. Illustrate da disegni originali di Silvia Centomo, le storie di Fata racchiudono piccoli ma importanti insegnamenti di saggezza, morale e amore per gli animali e l'ambiente. Il diritto d'autore di questo libro viene interamente devoluto alle Associazioni ""Le ali per Luna"""" Onlus e """"L'Arco"""". Età di lettura: da 3 anni."" -
La giusta luce
Flavia e Dario sono giovani, hanno un buon lavoro, una bella casa e uno splendido figlio. Apparentemente sembrano felici ma le cose non sono come sembrano. Una storia come tante di violenza domestica, narrata da chi vive questa tragedia come protagonista o come spettatore inconsapevole. Tanti sguardi, ognuno da una diversa prospettiva, voci che raccontano la paura, l'incredulità, l'indifferenza, il giudizio, l'empatia, il dolore, di chi intuisce ma spesso deve, o vuole, rimanere immobile. Tante storie nella storia, tanti autori che compongono un coro vario e armonico per illuminare con la giusta luce il buio della paura. -
Altrove
C'è un tavolo bianco in fondo a un vicolo che muore nel lago. A quel tavolo siedono due donne delle quali una soltanto proietta la sua ombra a terra: è Giacinta, artigiana e intarsiatrice del legno, che ha ereditato un dono speciale dalle sue antenate. L'altra è Nennella, sua nonna. Giacinta e Nennella, alla luce di una lanterna che non si spegne mai, sedute a quel tavolo accolgono i loro ospiti, ascoltano i loro racconti, ricevono messaggi da consegnare a chi è rimasto. La storia delle donne che abitano la grande casa che si affaccia sul lago s'intreccia così con le storie di altre esistenze in una trama che, costruita con la precisione di un intarsio, pezzo dopo pezzo va a comporre un disegno delicato e ricco di senso. In questo romanzo ritroviamo la scrittura evocativa, poetica e intensa dell'autrice di ""Marmellata di prugne"""" che emoziona e fa riflettere sul senso della vita oltre la morte. Una storia fatta di incontri, segni e sospiri, di tenerezza e legami indissolubili anche quando sembra che tutto sia finito. """"Lì, a quel tavolo bianco nel vicolo del vento, quel vicolo che muore nel lago. Lì, dove spirano venti che non sono venti""""."" -
Labelia. Favola
Età di lettura: da 5 anni. -
Mariolina e gli alberi maestri. Ediz. a spirale
Età di lettura: da 5 anni. -
La tavola è festa. Cibo, riti e ricette di Sicilia. Ediz. illustrata
Prefazione di Catena Fiorello. -
Sam è tornato nei boschi
Sam è un giovane senzatetto. Un ragazzo fragile, sensibile e afflitto da allucinazioni di cui Serena, la giovane donna che lo accoglie in casa una sera d'inverno, si innamora. La narrazione è a due voci: quella di Sam, attraverso il suo blog, e quella di Serena. Due punti di vista diversi eppure vicini, due mondi distanti che entrano inevitabilmente in collisione all'inizio del 2020, quando il sistema di valori che regola il precario equilibrio delle loro esistenze - la sicurezza delle mura domestiche (la tana di Serena) e il senso di libertà che offre la strada a Sam - viene messo radicalmente in discussione con le restrizioni imposte dalla pandemia. L'autrice non si tira indietro e scava in profondità le vite complicate di tutti personaggi coinvolti, confrontandosi consapevolmente con le paure e le ossessioni che li minacciano e regalando al lettore momenti di eccezionale intensità. In questo, Maria Marchese si avvale di una scrittura finissima, non priva di invenzioni originali e creative. -
Viaggio in Marocco. In moto nella terra dei Berberi
Un viaggio in moto dall'Italia al Marocco, più di duemilaquattrocento chilometri oltre le Colonne d'Ercole per conoscere l'antica terra dei Berberi. Da Tangeri a Chefchaouen (la città azzurra), da Marrakech ai monti dell'Atlante fino alle cascate del Ouzoud. Incontri speciali che hanno lasciato il segno, memorie di una tradizione millenaria: i giovani pastori del Rif, i magnifici artigiani di Fez, i cammelli nel deserto. Sapori sconosciuti, ricette speziate, la tagjine, il tè alla menta e i rituali di una tradizione ancora viva. Di ogni luogo restano impressi nella memoria i colori e le voci, la medina, la casba, i suq, le concerie a cielo aperto e tanto altro. Un racconto di viaggio emozionante da rivivere insieme all'autore e alla sua compagna di vita. -
Il gran finale
A Parigi, in piena pandemia, un gruppo eterogeneo, unito soltanto dalla mancanza di futuro, si ritrova casualmente in un ristorante clandestino. Sono donne e uomini. E cominciano a raccontarsi una favola, sull'onda delle farneticazioni etiliche del più vecchio. Come celebrare il 150° anniversario della comune di Parigi? Perché non immaginare di far decollare la Colonna Vendôme e farla finire sul Sacro Cuore? I comunardi, che la colonna l'avevano abbattuta, sarebbero contenti, e il simbolo della restaurazione scomparirebbe. Via via la favola prende corpo, l'immaginazione si vendica della realtà. I membri del gruppo trovano tutti il loro ruolo, altri personaggi compaiono. Assalti a banche, le catacombe di Parigi, le speculazioni finanziarie, la 'Ndrangheta, un poliziotto testardo, un furto di ciliegie... e l'amore, che a ben vedere muove il tutto dall'inizio. Poi il Gran Finale.