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Repubblica Ceca
Una capitale medievale bellissima e sempre animata, morbidi paesaggi collinari e monti incappucciati di neve: la Repubblica Ceca è veramente incantevole. Vivace e variegata, è disseminata di tranquille cittadine di provincia, castelli che dominano dall'alto dei colli e foreste incontaminate: i visitatori che si spingeranno oltre la famosa Praga saranno ricompensati da splendidi panorami. -
Sri Lanka
"Paradiso"""" è uno slogan troppo spesso usato nelle destinazioni del mondo, ma lo Sri Lanka è davvero degno di questo appellativo: foreste tropicali che accarezzano spiagge dalla sabbia bianchissima e bagnate da un mare con i fondali ricchi di fauna marina; antiche rovine e templi buddisti che si ergono tra gli alberi; leopardi, bufali d'acqua ed elefanti vagano liberamente all'interno dei 16 parchi nazionali dell'isola. Royston Ellis, residente da molto tempo in Sri Lanka, copre tutte le aree principali del Paese, compreso il Triangolo Culturale, le riserve naturali e i resort sulla costa. Esplora anche gli itinerari meno convenzionali e dà impagabili informazioni dettagliate su tutto ciò che potete incontrare." -
Tecnosciamani. Tra spiritualità e tecnologia: viaggio ai confini del mondo per curare un mal di schiena cronico
La spiritualità può coesistere con le macchine? Gli androidi sono il nostro futura o sono già tra noi? I robot possono provare il piacere del sesso o possono solo essere programmati per simularlo? Perché un uomo applica sui denti dei propri pazienti dei granuli bianchi per curare il mal di schiena? E perché funzionano? ""Tecnosciamani"""" è un iranico ed esaustivo libro che cerca di dare delle risposte a questi e a molti altri quesiti, perlustrando il mondo alla ricerca di luoghi dove la tecnologia e la spiritualità s'intersecano. La forza motrice è la ricerca di una cura per il mal di schiena cronico dell'autore, che lo tortura da vent'anni. Armato di un taccuino e della sua lunga esperienza di reporter, Carlo Pizzati, con la mente e il cuore aperti a qualsiasi cura, incomincia il suo viaggio nell'ambulatorio di un posturologo di Vicenza; la curiosità lo spinge a girare il mondo, in una specie di ricerca medica picaresca post-moderna che lo porterà dalle Cinque Terre all'India."" -
Il paradiso non è più qui. Le indagini di Corrado Pittaluga
Carloforte è l'unico centro abitato di una piccola isola dove si respira sardo e si parla genovese. Tra vicoli stretti, tralci di rose, vento teso di fine febbraio, il profumo di macchia mediterranea arriva fin dentro le case. In mare, i pescatori con le loro lampare ripetono i gesti dei padri attendendo i turisti che arriveranno solo coi primi caldi. Corrado Pittaluga ha scelto Carloforte come approdo finale ai suoi anni da pensionato. È un ex metronotte che avrebbe voluto fare il poliziotto. È amico dei pescatori e del fornaio che, come lui, sono abituati a un'esistenza notturna. Una notte, mezzo corpo di una sconosciuta rimane agganciato nelle reti gettate davanti al paese. È l'evidenza di un omicidio incomprensibile ed estraneo alla natura dell'isola. Quel ritrovamento illude Corrado di essere l'investigatore giusto per salvare la piccola comunità da un male che non le appartiene, ma con la morte della ragazza si renderà conto di come il paradiso in terra non possa esistere. -
Mali
I deserti del Mali sembrano essere usciti direttamente dalle pagine dei Racconti delle mille e una notte: carovane del sale, i turbanti dei tuareg color indaco, l'aroma del tè versato dall'alto e i tramonti rosso porpora, Questa vasta zona dell'Africa occidentale ha, però, molte altre sorprese nascoste tra le sue dune del deserto. Con edizione potrete scalare la Main de Fatma di Hombori, partecipare a una danza rituale in maschera, esplorare le verdi piantagioni di tè e le fresche cascate del Sikasso od osservare gli elefanti del deserto del Gourma. -
Taqiyya. Alla scoperta dell'Iran
Nella tradizione islamica taqiyya significa ""paura, stare in guardia, circospezione, ambiguità o dissimulazione"""" e ha indicato storicamente la possibilità per gli sciiti di rinnegare esteriormente la fede per sfuggire alla persecuzione sunnita. E da qui che parte questo viaggio in Iran, un Paese sospeso tra passato e presente, crocevia di culture e luogo d'origine di imperi millenari, ritenuto un Paese poco sicuro e troppo integralista. Ma quando la taqiyya si dissolve, riemerge il vissuto profondo, il ricchissimo patrimonio artistico, culturale, umano ed etnografico di un paese unico al mondo, che l'Occidente non può continuare ad ignorare, mostrando i pregiudizi e le false prospettive dell'oggi. Il libro è un reportage sulla Persia che guida il lettore attraverso un'esperienza di viaggio in un mondo affascinante, dove cultura, arte, architettura e archeologia rappresentano una miscela stimolante."" -
Storie di New York
Una New York che non si può dimenticare, capace di entrare nel sangue e scendere profondamente nell'anima. Un banchiere sull'orlo di una crisi di nervi, in piena crisi finanziaria, si accorge di aver perso letteralmente la testa. Una fotografa che si nutre della malinconia dell'uomo che ha perduto per sempre. Un romantico medico che spera un giorno di diventare musicista. Una giornalista che finisce per trovare un momento di consolazione in una sconosciuta incontrata sulla lista di Craiglist. E, come loro, tanti altri: anime alla deriva che formicolano tra grattacieli, strade, stanze di appartamenti, salotti , bar, locali e situazioni. Sono tutti, inconsapevolmente, alla ricerca dell'amore. Ma quel sogno, il sogno americano, in fondo non esiste. Una New York reale e attuale, inedita e talvolta sconcertante quella che viene descritta in queste pagine crude e sincere, forse amare, ma incredibilmente vere. Una New York borderline , al limite, uno specchio crudele della crisi di un'intera società, oltre che di un capitalismo economico che sembrava invincibile. -
«Era meglio se stavo a casa». I grandi scrittori raccontano i loro peggiori viaggi
Un'antologia che raccoglie le esperienze più disastrose in giro per il mondo di cinquantuno famosi romanzieri, giornalisti e scrittori di viaggio. Isabelle Allende a Parigi che congela in un camper sfasciato. Paul Theroux che fugge da un attacco in Zambia. Larry Collins e le sue disavventure come inviato in Siria e in Iraq. Barbara Kingsolver cacciata da un ristorante newyorchese. Pico Iyer che deve sfuggire alle avance sessuali in Egitto. Eirc Hansen che passa la notte all'addiaccio nella stazione centrale di New York senza soldi e con scarpe di cartone. Michael Dorris spedito come un pacco postale da un aeroporto all'altro in Europa, mentre cerca di andare in Alaska. Dominique Lapierre e il suo primo viaggio nella Città della Gioia. -
I colori del terrore
"I colori del terrore"""" si svolge all'inizio del XXI secolo in una Bulgaria completamente isolata dal resto del mondo. La caduta dello Stato totalitario, dieci anni di guerra nei Balcani occidentali e le rivolte per la fame in Romania, Ucraina e Russia hanno sgretolato il Paese che si è ritrovato fuori da ogni controllo. E un luogo governato da Sua Maestà il Caos dove la vita umana non ha valore. L'unica speranza è fuggire: ma dove? e come? In questa situazione terribile e surreale, un filosofo-bracconiere, suo figlio di sette anni e un ex calciatore fuggono attraverso un regno di terrore. L'incubo è sempre dietro l'angolo: scappi e te lo ritrovi davanti. Lo strano gruppo attraversa un Paese che gli è completamente estraneo, dove ogni singolo villaggio ha la propria legge, confrontandosi con situazioni al limite del surreale. II libro appartiene alla tradizione dei romanzi distopici, come """"Noi"""" di Evgenij Zamjatin, """"La guerra dei mondi"""" di Herbert George Wells e """"1984"""" di George Orwell." -
Videopol. Con DVD
Nell'ottobre del 1988 i cileni tornarono, dopo quindici anni, alla democrazia. Il dittatore Pinochet usciva sconfitto dal referendum, da lui stesso indetto, con il quale aveva chiesto ai cittadini di confermarlo per altri otto anni alla carica Presidenza dello Stato. Il 58% dei cileni aveva però barrato il ""no"""" sulla scheda elettorale, respingendo la tracotanza del dittatore che, in uno slancio di magnanimità, aveva concesso alle opposizioni la possibilità di produrre alcuni spot televisivi durante la campagna elettorale. Fu l'errore fatale: per la prima volta nella storia lo spot elettorale contribuì ad abbattere una dittatura. E' proprio dalla visione di alcuni degli spot realizzati dalle opposizioni a Pinochet che è nata l'idea di realizzare un libro. Gli spot elettorali possono contribuire a cambiare i destini delle comunità, come è accaduto in Cile. Alcuni spot hanno fatto la storia, nel senso che hanno contribuito a darle una svolta inaspettata. Questo libro è un omaggio a una particolare forma di comunicazione politica - lo spot elettorale - che ormai da quasi sessant'anni si accompagna alle altre forme di propaganda elettorale ed è la forma di comunicazione che - assieme ai manifesti - più orienta e fa discutere gli elettori."" -
Verba non volant. Quello che i politici dicono in Tv ma non hanno mai scritto (cinque anni di politica televisiva)
Immaginate di prendere in mano il telecomando della Tv e premere il tasto fast-forward, avanzamento veloce. Leggere questo libro sarà come far scorrere sullo schermo/pagina cinque anni di immagini televisive. Battute, controbattute, ragionamenti, insulti, contraddizioni, appelli alla ragione e al sentimento e quant'altro il linguaggio della politica ha offerto agli italiani nel tentativo di creare consenso. Può sembrare l'elogio del 'bla, bla, bla', e in parte lo è. Laddove lo scorrere frenetico di immagini e parole televisive può apparire l'aspetto meno nobile della comunicazione politica, esso rappresenta d'altra parte - e in massima parte - ciò che gli italiani hanno ascoltato e visto della rappresentazione politica: dunque la loro fonte primaria di informazione politica. Ciò che leggerete in questo libro, infatti, è stato visto e ascoltato dai milioni di italiani che, notoriamente, guardano molto la televisione e leggono poco i giornali. Per questo, ma non solo, non si può ragionare di comunicazione politica a prescindere dai volti e dalle parole trasmesse in Tv. Significherebbe fare l'analisi di una comunicazione muta. Postfazione di Gianpietro Mazzoleni. -
La ginnastica sale in cattedra. L'educazione fisica nell'ordinamento scolastico italiano dall'Unità ad oggi
Nel travagliato processo che ha condotto all'emergere di una nostra specifica identità nazionale, un ruolo davvero centrale è stato svolto dalla ginnastica e, più in generale, dal movimento sportivo. Ripercorrerne la storia significa quindi spingersi alle radici del nostro Stato. -
L' esercizio e le riforme. Filippo Turati e il socialismo
Quale senso ha oggi rileggere l'azione e il pensiero di Filippo Turati? E perché, per quanto misconosciute, le sue indicazioni sono state alla base del percorso politico della nostra storia repubblicana? Forse semplicemente perché la riflessione e l'opera di Turati, inscindibili da quelli di Anna Kuliscioff, compagna non solo di vita, costituiscono l'espressione più alta e matura del socialismo italiano. Un socialismo riformista che ha contribuito a fare dell'Italia un paese civile, fondato sul riconoscimento della libertà politica e dei diritti dei lavoratori (e delle lavoratrici). Un socialismo riformista che senza Turati, definito da tutti, uomini e donne, senza retorica e senza piaggeria, il Maestro, non sarebbe mai stato in grado di indicare la strada per lo sviluppo di una democrazia moderna e condivisa. -
Dieci vite in una sola. Due voci per una biografia
"Le generazioni sono legate da un vincolo inscindibile di responsabilità e si passano la consegna."""" Così scriveva Antonio Greppi ne """"La coscienza in pace"""". Cinquant'anni di socialismo e per assicurarsi che nulla andasse perduto della sua testimonianza di vita, nel dicembre del 1981, meno di un anno prima di morire, iniziava a scrivere la sua autobiografia. Dal 22 ottobre 1982, giorno della sua morte, sono passati quasi trent'anni e la responsabilità di raccogliere questa consegna me la sono assunta io quando ho iniziato ad aprire le casse con i documenti dell'archivio Greppi. Tra le tantissime lettere, articoli, discorsi, c'era una cartellina con gli scritti e i documenti ritrovati nella scrivania del suo studio e tra questi un dattiloscritto più voluminoso degli altri, tenuto insieme da un fermaglio arrugginito, con un titolo sottolineato in rosso, seguito da un sottotitolo: Dieci vite in una sola. Ottant'anni di storia italiana." -
Novant'anni di socialismo. Scritti scelti
Antonio Greppi, il sindaco della Liberazione, è stato definito un socialista cristiano perché ha sempre messo l’uomo al centro delle sue attenzioni e delle sue cure. Allievo di Filippo Turati, dal 1919 fino alla propria morte partecipò alla vita politica italiana, sempre da socialista riformista. Direttore de “La libertà”, settimanale della gioventù del PSU, collaboratore di “Critica sociale”, negli anni del fascismo fu tra i protagonisti della ricostituzione del PSI, cosa che pagò con il carcere. Espatriato in Svizzera, fu raggiunto dalla notizia della uccisone del figlio Mario ad opera dei fascisti. Rientrato in Italia partecipò alla lotta partigiana nelle Brigate Matteotti e fu indicato dal CLNAI quale sindaco di Milano, incarico che assunse il 27 aprile del 1945. Impegnato nella ricostruzione di Milano, Greppi viene premiato dai milanesi con un risultato elettorale straordinario, che faceva del Partito socialista il primo partito. Dal 1951, lasciata la carica di sindaco, partecipò a tutte le vicende del socialismo italiano, schierandosi prima con Saragat e rientrando nel PSI dopo la battaglia contro la legge truffa. Parlamentare per due legislature, fu anche un brillante avvocato e un prolifico autore di drammi, saggi e racconti. -
Chi ha governato in Lombardia (1970-2005). La formazione del ceto politico
"Ecco, 'Chi ha governato in Lombardia (1970-2005)' di Giuseppe Nigro rientra per li rami in quelle ricerche volte ad approfondire la formazione e il ruolo della classe politica in una particolare istituzione politico amministrativa, la Regione Lombardia, ed in un preciso periodo storico, gli anni 1970-2010. L'opera documenta come con il trascorrere del tempo quel vento di rinnovamento del modo di fare politica e del reclutamento della classe dirigente auspicato dal primo presidente della Giunta regionale, Piero Bassetti, nel suo Discorso di insediamento come una lunga marcia attraverso le istituzioni per far sì che il cittadino non sia più amministrato, ma amministrante cioè protagonista attivo del vivere assieme, si sia sempre più affievolito nel non essere riuscito a cercare un ricambio generazionale duraturo e stabile né di mentalità né di cursus honorum della classe politica regionale, che si è quasi sempre adagiata a scimmiottare l'immobilità della classe politica nazionale. """" (dalla Prefazione di Robertino Ghiringhelli)" -
Un Barbarossa a Palazzo Marino. Emilio Caldara e la Giunta socialista (1914-1920)
“Un Barbarossa a Palazzo Marino è la riedizione, dopo un lavoro accurato e puntuale di revisione, del volume La Giunta Caldara, pubblicato nel 1987 (anche se porta la data 1986). Il clima politico e culturale di quel periodo era profondamente diverso da quello attuale: a Palazzo Chigi era insediato Bettino Craxi, il primo presidente del consiglio socialista della storia d’Italia, e a Palazzo Marino c’era Paolo Pillitteri, l’ultimo (ma allora non lo si poteva immaginare) di una lunga serie di sindaci socialisti, inaugurata nel 1914 proprio da Emilio Caldara e proseguita ininterrottamente, dopo la fine della dittatura, con Antonio Greppi, Virgilio Ferrari, Gino Cassinis, Piero Bucalossi, Aldo Aniasi, Carlo Tognoli.” (dalla Prefazione) -
Nietzsche disintossicato. Temi e mitemi sulla verità negli scritti giovanili
Il breve scritto di Nietzsche ""Su verità e menzogna in senso morale"""" risale al 1873 ed è destinato a diventare uno dei suoi testi più influenti in una larga gamma delle discipline letterarie, umane e sociali nella seconda metà del Novecento per le sfide che lancia all'idea che il linguaggio possa essere portatore di verità. Mettendo alla gogna una serie di fraintendimenti sul funzionamento delle lingue naturali e sul ruolo della verità nelle nostre interazioni comunicative, Nietzsche mobilita una batteria di argomentazioni a sostegno di quella diffidenza nei confronti della mera nozione di oggettività che spesso si chiama """"post-moderna"""". Il presente volume cerca di diagnosticare i nodi argomentativi (""""mitemi"""") che hanno portato a questo atteggiamento tossico, e di toglierne il veleno."" -
Concedi la pace. La guerra nel pensiero ebraico dalla Torah al sionismo
Il tema della guerra, come ricorda il rabbino Riccardo di Segni, ""è presente nella Bibbia ebraica dall'inizio alla fine, dalla storia di Caino alle guerre che devono porre fine al regno di Babilonia, raccontate nel libro di Daniele, a tutte le visioni sulle guerre che ci saranno nel corso della storia. [...] Nella storia ebraica la guerra è una costante, ma la caratteristica delle varie guerre cambia notevolmente secondo le varie epoche."""" Per questo, quando si esamina la posizione della tradizione ebraica riguardo alla violenza, alla guerra e di conseguenza alla pace, è necessario riferirsi principalmente alla Torah, il Pentateuco, interpretata dal Talmud e commentata dai rabbini nel corso dei secoli. La ricerca di Furio Biagini parte dunque dai testi della tradizione, la Bibbia ebraica, il Talmud e le interpretazioni rabbiniche medievali, il pensiero di Maimonide per pervenire alla elaborazione moderna, con particolare riferimento agli scritti dei maggiori rappresentanti del sionismo."" -
L'arte della smentita nella prima Repubblica
La politica, in certe epoche, è lotta durissima o addirittura cruenta; in certe altre è adagiarsi nell'accettazione di un regime; in altre ancora è un'Arte raffinata e allo stesso tempo una strategia per prevalere sugli avversari con metodi che possono sembrare ancora tolleranti, ma in realtà spietati, e spesso ipocriti. L' ""Arte della smentita nella prima Repubblica"""" ne fornisce un esempio, piccolo ma preciso. Una imperdibile occasione per rivivere avvenimenti, polemiche, scandali, momenti drammatici della nostra storia recente. In appendice due contributi di Johnatan Swift e John Arbuthnot.""