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La setta dei frati gaudenti
A ottobre del 2015 un mandriano della Valcamonica si presenta alla locale stazione dei carabinieri per denunciare il ritrovamento del cadavere di una donna, legata e sepolta, e di un quadro religioso in un ripostiglio interrato all'interno di un deposito per gli attrezzi. Lo stato di conservazione del corpo è buono e presenta un principio di mummificazione. Il medico legale conferma che la morte potrebbe risalire a una decina di anni prima e che a un primo esame, non presenta colpi mortali. La donna dunque potrebbe essere stata sepolta. I carabinieri sono convinti si tratti di un rito macabro opera di qualche setta di fanatici religiosi e ricostruiscono, sulla base di casi analoghi, una timeline a partire dal 1998 secondo cui pare probabile si sia verificato un delitto ogni sei anni. Qualche mese dopo un architetto impegnato nella ristrutturazione della sua baita si imbatte per caso in un passaggio sotterraneo sotto il pavimento della sua cucina, e in un quadro raffigurante una madonna davanti al quale sta in preghiera un frate. È l'avvio di una misteriosa vicenda che lo vede protagonista insieme a una giovane e bellissima barista e a un vecchio frate eremita, il quale gli svela che la sua casa sorge sopra i resti di un ex convento medioevale al cui interno è nascosto un misterioso tesoro e un crocefisso ligneo dorato. Non solo, ma una pericolosa congrega segreta mira al recupero del tesoro e minaccia chiunque voglia avvicinarsi alla verità. -
Melancholy
"La malinconia è la felicità di essere tristi"""", diceva Victor Hugo. Un titolo denso di significati e corrispondenze per la nuova silloge di Gabriella Pison, Melancholy, in cui una leggera venatura di tristezza si intreccia con un flusso di emozioni e sensazioni, che conducono il lettore lungo le rive del suo vissuto, in un'operazione quasi catartica, capace di esorcizzare il male di vivere e dell'oltre, cercando l'armonia tra l'essere umano, la natura e il tempo infinito del cosmo. Un variopinto mosaico di riflessioni esistenziali, sospese nel tempo e nel ricordo, che si alimentano di profumi, di sensi, di incanti, di musica, di colore; una ritualità che sembra fatta di malie, sospesa tra la nostalgia, la pioggia, il vento o gli alberi di Natale, perché anche la carezza di un venditore d'abeti fa intuire che esiste un'anima nel mondo. Sono versi che sollecitano il desiderio di luce, tra giochi di metafora e ombre; la Poetessa scende nelle profondità del dolore, dell'impotenza di fronte al vano affannarsi, ma come per magia, servendosi dell'arma del disincanto e dell'ironia, si scioglie in atmosfere di speranza, intuendo una tensione continua verso qualcosa che non sia effimero, fragile, transitorio, che le impedisce di perdersi nell'incertezza, nel vuoto, nella solitudine che l'accompagnano." -
La casa delle paure
Giulia è una ragazzina di dodici anni amante della lettura e aspirante scrittrice. Vive a Lucca con i genitori, affettuosi e un po' in crisi tra loro, la nonna ormai fuori di testa, il fratello maggiore con cui è solita confidarsi e la cagnolina Musetta. Durante le vacanze estive viene mandata a Viareggio presso i nonni paterni, mentre padre e fratello si recano a Londra. Il fitto scambio di chat con quest'ultimo accompagnerà la sua estate alle prese con nuove amicizie, il primo amore, nonché la ricerca di luoghi inquietanti in cui ambientare il racconto giallo da portare a scuola all'inizio del nuovo anno. Tra questi, la famigerata casa delle paure così chiamata perché lasciata andare in rovina e abitata da strani figuri, uno dei quali scava buche profonde nel giardino pieno di rovi... Ma il gusto per il mistero e l'avventura sarà sollecitato anche dal contatto con personaggi curiosi e stravaganti, tra cui zia Melania, appassionata di sedute spiritiche, e l'ambiguo Callisto, apparentemente un assiduo corteggiatore della giovane donna. Giulia, calatasi in pieno nei panni di un novello Sherlock Holmes, si destreggia tra misteriosi omicidi, rocamboleschi furti e impavide esplorazioni fino a un finale degno di un racconto tale da far morire d'invidia le compagne di scuole! -
Parlando con le nuvole
Accanto alle liriche in versi compaiono brevi narrazioni in prosa poetica in cui prende vita un confronto sotto forma di dialogo tra la poetessa e la parte più intima di sé che appare come una terza e soggettiva persona. La struttura è in certo qual modo spiazzante per il lettore che a fronte del suo sentire immediato ricavato dalla lirica può misurarsi con l'epifania della poetessa che interroga il proprio immaginifico e intimo caleidoscopio emozionale. Da annotare la ricerca attenta e puntuale nell'uso dei lemmi, sì da raggiungere un linguaggio semplice, ma profondo, che presta il fianco a più piani di lettura. Non ci sono filtri di alcun genere, men che meno quelli retorici, nell'esposizione fluida e generosa di Silvia Caselli. C'è lei, il suo cuore, il suo vissuto, le sue conquiste digressionali. Affronta temi intimi ma che si incasellano nella vita di ognuno, riflette e invita il lettore a guardarsi dentro anche attraverso spunti neoromantici ma pur sempre realistici. Il punto di forza della silloge è nella sincerità del dettato, nella semplicità espositiva e nell'invito, dolce e intrigante al contempo, di essere, accettare e amare se stessi sempre e comunque. Sì come il bambino ha l'amico immaginario, il credente ha la guida spirituale, il pragmatico ha il super io, il poeta ha le nuvole. E a esse volge lo sguardo con anima libera e pura. -
Venezia-Dakar
Gaia è una ragazzina di tredici anni, non molto soddisfatta del suo aspetto e un po' ingenua. Costretta a trascorrere l'estate con la nonna, nella sua casa a Torcello, poiché i genitori sono in un viaggio di lavoro dapprima si annoia molto, ben presto però inizia a fare nuove e interessanti conoscenze: il Musicista, un anziano ex-attore che ha scelto di ritirarsi nella piccola isola e Marco un bel ragazzo mulatto, in vacanza con la madre scrittrice. In seguito a un'escursione in laguna in compagnia di amici Gaia e Marco rinvengono sull'isoletta un piccolo scrigno, contente un anellino e un libricino, che reca la scritta Ossario seguita da una serie di numeri. Incuriositi i due ragazzi cercano di decifrare quello che pare un mistero intrigante ma innocuo. Invece, sarà solo l'inizio di una serie di avventure che, due anni dopo, trascinerà Gaia fino in Senegal, sulle tracce dell'amico improvvisamente scomparso dalla sua residenza di Dakar. Qui tra sciamani e promesse d'amore si consuma un colpo di scena dietro l'altro. Una bella storia in cui due giovani protagonisti si scontrano con le intemperanze del primo amore, la realtà quotidiana che è fatta anche di lontananza, di disagi, di incontri non sempre fortunati. -
Figlia degli inferi
Rebecca è in apparenza una ragazza normale. Ha dei genitori affezionati, una sorella che conta su di lei, un amico del cuore con cui condivide sogni e inquietudini. Eppure, nei suoi sogni, da che ha memoria, compaiono esseri che hanno i suoi stessi occhi di ghiaccio. Chi sono? Esistono o sono frutto di suggestioni? E, se esistono, che intenzioni hanno? Senza alcun preavviso, viene catapultata in un mondo che riteneva frutto di sceneggiatori e romanzieri: gli Inferi. Qui, le saranno rivelate le sue vere origini e il mistero che ha accompagnato la sua nascita. Una nuova famiglia, una nuova cerchia di conoscenze, differenti equilibri relazionali e un amore impossibile da combattere. Sullo sfondo, un gruppo di ribelli - che annovera angeli caduti, licantropi, streghe e demoni - si prepara a contrastare il potere di Lucifero. Arianna Petracin, nel suo romanzo di esordio, raffigura un immaginario infernale assai scomposto rispetto al canone tradizionale affidandosi a uno stile ironico e leggero e a una protagonista che anche all'inferno non dimentica di seguire la moda e di civettare con i ragazzi che saranno pure demoni ma restano maschi e come tali molto sensibili alle sue grazie. -
Asylum
Zamara. Fine Ottocento. Oltre al limitare della palude, sorge il Phibes Asylum. Si dice che un tempo fosse un'abazia dedita a culti sanguinari e blasfemi, trasformato in un manicomio criminale diretto dal dottor Polidori, psichiatra illuminato che tenta disperatamente di gettare un barlume razionale ai sinistri accadimenti dei suoi pazienti. I sotterranei del Phibes vegliano altresì il terribile reparto 51, custode di esseri deformi le cui alienazioni non devono essere esposte nemmeno alla vista dei criminali più depravati. Riuscirà Polidori a dare una spiegazione coerente alla demenza ammantata di soprannaturale che serpeggia nel macabro manicomio, o si dovranno attendere secoli meno bui e scienze più esatte per ottenere risposte alle angoscianti domande? Sette storie tra abomini, incesti, freak, creature d'incubo, devianze e deliri in cui a parlare in prima persona sono i pazzi stessi mentre la mente dell'assennato direttore vacilla sempre più, rischiando di cedere alla stessa follia che tenta di arginare. -
Il quaderno di Jo
Guendalina Ginevra Orchidea o meglio Jo, come ha deciso di farsi chiamare in onore della più combattiva delle sorelle March, protagonista del romanzo Piccole donne di Louisa May Alcott, è una quarantenne in crisi con se stessa. La monotonia di una vita che scorre tra le piccole grandi incombenze quotidiane - un marito, due figli, una casa da gestire, un'amica del cuore, una sorella e un fratello - si sgretola alla morte della madre, destabilizzando un già fragile e solo apparente equilibrio. La solitudine la avvolge in una tela di sensazioni e rumori indistinti. Jo decide, allora, di affidare i suoi pensieri a un quaderno. In copertina un gatto nero che tanto somiglia alla sua Ipazia, fedele compagna rinvenuta ai margini di un cassonetto con le zampe legate, e che le pare un segno del destino. Mettere nero su bianco i pensieri per Jo significa riordinare tassello dopo tassello il suo vissuto, fare i conti con un antico dolore e trovare la forza di guardare oltre l'abisso. Barbara Giorgi presta la sua voce a un personaggio femminile che parla all'anima delle donne, con dignità e intima sofferenza, di una violenza che segna una vita per sempre. -
I giovani di Holden. Vol. 2
Una miscellanea di trenta racconti e altrettante poesie, che rappresenta un assaggio del meglio che la decima edizione del Premio Letterario Nazionale Giovane Holden ha prodotto a livello lirico e narrativo. -
Il giornalino di Gian Burrasca
Il 17 febbraio 1907 Luigi Bertelli, che si faceva chiamare Vamba come il buffone di Ivanhoe, iniziò a pubblicare a puntate ne Il Giornalino della Domenica le esilaranti vicende di un certo Giannino soprannominato Gian Burrasca, fiorentino, famiglia borghese, anni nove, il quale ne combina di tutti i colori, facendo impazzire la sua famiglia e tutti quelli che hanno a che fare con lui; tanto che dopo mille tentativi di raddrizzare il ragazzo, i genitori, disperati, decidono di mandarlo in collegio: sarà l'inizio di una lunga serie di birbonate. Il ragazzo usa un diario, regalatogli dalla mamma per il suo compleanno, come confidente e amico al quale racconta le sue avventure con un linguaggio disinvolto e pieno di ironia, ivi comprese le punizioni che è costretto a subire ingiustamente, secondo lui. La finezza psicologica di Vamba consiste, soprattutto, nell'elaborare un personaggio che il più delle volte agisce in base a un suo preciso codice morale e comportamentale, alternando eccessi di vivacità e qualche raro lampo di stizza a una disarmante e ingenua buona fede. Giannino, infatti, è convinto di agire bene, e non esita a mettere in atto quanto gli passa per la mente, senza prevedere neppure lontanamente le conseguenze delle sue azioni. Età di lettura: da 9 anni. -
Non togliete le ali alla libellula
Una silloge dai ritmi spezzati quasi plasmati nella creta delle sensazioni e delle intemperanze che affida a una libellula, un essere apparentemente esile ma capace di resistere alla tempesta, il compito di tracciare la segnaletica di un percorso di ascolto e purificazione attraverso la Poesia. Il nostro è un mondo globalizzato in cui se non hai una connessione, un punto di vista uniformato, sei tagliato fuori, isolato. I social network creano un'illusione di appartenenza attraverso una comunicazione veloce ma effimera niente affatto interessata ai conflitti interiori. La Poesia, quale espressione di libertà di pensiero, pura emozione esistenziale, riafferma l'individualità e si fa strumento di comunicazione scevra da pregiudizi senza timore di giudizi, di ostracismo riuscendo ad affrescare senza veli la nostra società. In questo ordito si libra la libellula simbolo di trasformazione, di consapevolezza, di volontà di andare oltre le apparenze, di ricerca della verità. Misterico viatico di un viaggio dentro se stessi, le proprie percezioni ed epifanie. Toglierle le ali significherebbe spezzare ogni libertà e precipitare nel baratro dell'ignoranza e del degrado. -
Il geranio rosso
Nell'immaginario collettivo Maria Antonietta, regina di Francia condannata alla ghigliottina nel 1793, è una donna frivola, egoista e superficiale; accusata di aver sperperato il denaro del proprio paese, già fortemente in crisi economica: capro espiatorio per il popolo in rivolta; le vennero attribuite frasi celebri, falsi storici oggi riconosciuti. Ultima figlia di Maria Teresa d'Austria, fu promessa come sposa al nipote di Luigi XIV all'età di quattordici anni quando era ancora una bambina. La futura Delfina di Francia era immatura e ingenua quando arrivò a Versailles, incapace di affrontare un ambiente altezzoso e sofisticato come quello della corte Francia. Dovette fare i conti con usanze e consuetudini che talvolta la intimidivano, altre volte le lasciavano un gelido vuoto nell'anima. Paola Gianoli Caregnato scompagina l'immagine ufficiale di questa sfortunata regina e ricompone un dipinto più realistico che guarda oltre la semplice figura mondana e modaiola di Maria Antonietta; narra della crescita introspettiva della regina e la immagina scampata alla furia della ghigliottina grazie al complotto di pochi fedelissimi. Ecco dunque che Maria Antonietta il quattordici aprile del 1801 è ancora viva e si trova in Belgio. -
Dark ice
In una Philadelphia notturna e disinibita, i coniugi Hill, Michelle psicologa e Alexander imprenditore, vivono un'esistenza apparentemente felice passando da un successo mondano all'altro. In realtà i loro rapporti sono tesi e rischiano di rompersi definitivamente quando in città fa ritorno l'ex di Michelle, Cristian Ghilbert, con l'attuale fidanzata. Ghilbert e Hill nutrono vecchi rancori e Michelle è una pedina nella sfida tra i due uomini. Sebbene prossimo alle nozze, Ghilbert è ancora molto attratto dalla ex compagna, attrazione ricambiata dalla giovane che non esita a intrecciare con lui una nuova relazione. Ma i giochi si fanno complessi, perché il rapporto tra i coniugi Hill è fatto anche di tradimenti plateali e Alexander seduce la promessa sposa dell'amante della moglie, Denise. Il gioco si interrompe proprio con l'omicidio di Denise, di cui parrebbe essere responsabile un motociclista visto fuggire dal luogo del delitto a bordo di una moto nera. Il commissario Wollace, incaricato delle indagini, fa i conti con l'attrazione per la sensuale e scaltra Michelle e i sospetti sugli stessi coniugi Hill, possibili omicidi e forse complici. Alexander e Michelle in questo difficile frangente possono contare sul sostegno di un giovane e affascinante avvocato, Dominic Hughes. Quando la situazione pare avviarsi alla sua naturale conclusione, le carte si sparigliano e nessuno si rivela per quello che dice di essere. Un gioco di specchi, una scrittrice che abilmente manipola gli indizi disseminati lungo il percorso di una storia la cui protagonista si impone per la personalità fragile e complessa a un tempo, una donna che utilizza il sesso per gestire il progetto di una vita futura accanto all'uomo che ama. -
Il mondo nelle mani di Chumb
Chumb è un gigante a cui la mamma, in occasione del suo decimo compleanno, affida il ruolo di custode del pianeta Terra. Tutto preso dal suo compito, osserva volentieri gli esseri umani mentre svolgono le loro incombenze quotidiane anche perché se è vero che a volte gli appaiono incomprensibili, restano pur sempre uno spasso! Ben presto però Chumb matura un sogno: diventare amico di una bambina di nome Mary, buona, curiosa, studiosa e allegra. Ci riuscirà? Come? Una storia che racconta l'amicizia tra diversi che, sebbene apparentemente impossibile, rende la fantasia un mondo dove tutto è fattibile. Un'opportunità per piccoli e grandi di riflettere insieme su alcuni aspetti della vita: l'amore e l'accettazione del prossimo e di se stessi, la riscoperta della bellezza del nostro pianeta, la semplicità dei sentimenti e la voglia di credere e sperare sempre, in ogni circostanza. Età di lettura: da 6 anni. -
Imperfetti
Due vicende parallele, apparentemente disconnesse tra loro. Una lirica precede ogni coppia di capitoli. Una struttura narrativa che procede su doppio binario, a tratti spiazzante. La prima vicenda è incentrata sull'efferato omicidio di due fidanzati, Ashley Boots e Luke Kirsten, avvenuto in una piccola cittadina. A indagare è chiamato il commissario Hoffman che sarà affiancato da una squadra volenterosa ma inesperta. La seconda vicenda ha come protagonista il giovane Jeff Kavrak, che si risveglia una mattina insanguinato e senza memoria di quanto accaduto. Consapevole del problema imputabile all'amnesia, tenta comunque di ritornare a vivere normalmente con l'aiuto dei suoi amici, con i quali ha formato da anni una band, e di Christopher Horn. Questi è un vecchio professore ormai caduto in disgrazia, a causa di guai con la giustizia, che gira per il paese raccontando strambe storie sulla sua vita. Riuscirà Jeff, stordito dalle apparizioni in sogno di un bambino con i lineamenti nordici e da eventi imprevisti, a ritrovare se stesso e a ricordare? Qual è il mistero che accomuna le due storie? Qual è la connessione? E ancora, c'è davvero una connessione? Il commissario Hoffman si ritrova alle prese con un groviglio di sospetti, tradimenti, rancori e motivi di risentimento passati e presenti; attraverso lande inesplorate del cuore umano la narrazione incalza e il lettore viene trascinato dalla suspence. -
Le parole del pettirosso
Quindici storie dal sapore agro, delicate o spietate, tristi e melanconiche. Una contrapposizione di grande impatto figurativo quella tra la voce melodiosa del pettirosso, la sua spavalderia, l'indole battagliera e la struttura narrativa che restituisce il quadro di una bambina che si confronta con il complicato mondo degli adulti, di donne deboli alle prese con una realtà troppo grande per loro, di solitudine, di violenza, di annullamento di se stesse. Ma anche di ricordi cristallizzati, di lutti da elaborare, di scelte da compiere. E di fede nel valore salvifico della scrittura. Un universo immaginifico fosco, a tratti grottesco se non fosse rischiarato dalla dignità che l'autrice conferisce a ogni storia, accompagnando i personaggi verso il loro destino, quasi carezzando le loro anime piagate e facendo della loro sofferenza un canto sospeso tra sogno e realtà. Una dicotomia tra luce e ombra, tra dolore e speranza. Un conflitto intimo che acuisce la consapevolezza di quanto la vita potrebbe offrire. Se solo... -
La nera verità
Dopo la conclusione del caso del finanziere, l'ispettore Armelie Bernardi lascia la polizia e apre l'agenzia investigativa AR.MANI. La AR.MANI viene coinvolta, dal carismatico capo dell'Anticrimine Renato Vitale, in due casi di omicidio, uno apparentemente di facile soluzione, il secondo collegato al traffico di opere d'arte. Juba Al Fazhed, una giovane somala, viene trovata morta nel suo appartamento. Colpita alla testa, e poi soffocata con un cuscino. L'omicidio sembra una storia di sesso finita male, poi mascherata con la messinscena di un improbabile furto. Alla morte della giovane immigrata si sovrappone l'omicidio di Nicola Mursini, maturo antiquario di Ferrara, che si è arricchito con il commercio di opere delle Avanguardie Russe. Questi, vecchio amico di Giorgio Romani, viene trovato morto nella sua camera di albergo durante il periodo della fiera Antiquaria, di cui è un tradizionale espositore. Nelle indagini Armelie è affiancata da Giorgio Romani, suo socio nell'agenzia e amante nella vita. Ex-manager e uomo di apprezzato impegno sociale, dirige da anni una onlus che si occupa di ragazze-madri, Romani ha però anche un passato torbido, cui è collegata la stessa Armelie e la sua decisione di lasciare la polizia. Sarà lui, investigatore di stampo classico, più incline alle sensazioni e ai richiami morali, che non alle prove scientifiche e agli imperativi giuridici, ad arrivare alla conclusione dei due casi. E lo farà in contrasto con tutti, e con la stessa Armelie, che si troverà alla fine ad affrontare il peso di una sconvolgente verità. -
Un diabolico visitatore sotto mentite spoglie
Elvios è un giovane diavolo sedicenne che vive all'Inferno, curioso del mondo da cui provengono i dannati che sorveglia. Suo padre, Sallkan il Grande, gli fornisce sporadiche informazioni che risalgono al periodo in cui egli vi trascorse del tempo in missione per conto di Lucifero. Tutti gli altri diavoli si mostrano assai reticenti a parte ripetergli che sulla Terra la malvagità regna sovrana, l'uomo è una creatura cattiva e lui può averne la prova osservando il pienone che c'è da loro. Ma Elvios è scettico, se sono tutti così restii qualcosa di interessante ci deve essere per forza, soprattutto nell'amore, una forza che governa o meglio dovrebbe governare il mondo e di cui gli ha parlato il saggio Bilath. Il diavoletto sa ben poco anche della sua nascita che pare avvolta nel mistero, pare che debba avere a che fare con una certa Letizia di cui suo padre si era innamorato, ma che costei fosse una creatura terrena gli sembra assai fantasioso. Sia come sia, Elvios è sempre più deciso e pertanto continua imperterrito a cercare, fra i tanti cunicoli degli Inferi, la via per raggiungere la Terra sì da soddisfare la sua curiosità. Finalmente, un giorno di dicembre la trova e per lui inizia un'avventura straordinaria e per certi aspetti surreale. Tra bizzarre peripezie, scoperte sorprendenti, situazioni imbarazzanti e paradossali in cui viene a trovarsi, ovunque vada persegue ostinato lo scopo di verificare se la brutta opinione che i suoi amici diavoli hanno dell'uomo sia veritiera. -
Petali di donna
Viatico emozionale, la silloge di esordio di Donatella Pardini. Un mosaico di epifanie sull'amore, il tradimento, la fiducia che vacilla, l'eros, la non arrendevolezza, struggente come la tempra inesauribile delle donne, che dopo le cadute diventano più forti come figlie e come amanti, come compagne e come amiche, mantenendo e rafforzando la dolcezza che, mista alla sensualità, crea un connubio vincente. La musicalità di versi coglie l'essenza di ogni straordinario aspetto dell'essere donna, il significato che sottende a ogni più lieve sfumatura. Un florilegio di eleganza e raffinatezza stilistica nella sua apparente linearità. La poetessa traccia una sorta di labirinto emozionale raccontandosi, svelandosi con candido pudore eppure con fermezza, trascendendo l'esperienza personale e arrivando al cuore del lettore. ""E... adesso/ comincerò a raccontarmi./ Io non sono che una silente/ parola che batte contro i denti./ Non ho voce per gridare,/ i miei pensieri, gridano per me./ Li scrivo su carta, sono indelebili/ come inchiostro di fuoco"""". Quando arriva il momento di chiedere alla vita qualcosa per se stessi, quando si è dato tutto e tanto si è avuto ma... Una sensazione di appartenenza, un alito di freddo desiderio, la melanconia che abbraccia come una danza di specchi. Mettere nero su bianco la propria determinazione a rispettarsi di più, a darsi spazio e tempo, a perdersi nel profumo di una notte d'autunno. Essere donna. Petali di donna: infiniti adesso dell'anima."" -
Il tempo e l'attesa
Nelle liriche di Pierluigi Gronchi colpisce la musicalità del dettato, il canto disteso, il ritmo e il respiro di un'anima pura. E su tutto una vena di melanconia pervasa di pensosa riflessione che placa nel verso piano e lineare l'intensità delle emozioni. L'attesa, intesa come vibrazione dell'ansia sottesa all'esistenza stessa, si trasfigura in sommessa osservazione del passare del tempo, spiragli su una realtà intravista più che posseduta, perché non si può trattenere ciò che continuamente si ridefinisce quale pennellata su pennellata come in un dipinto impressionista. L'esperienza, la memoria prima ancora di cristallizzarsi si abbandona sulla pagina, spazio ideale e reale in cui il Poeta raccoglie le inquietudini e trasforma la sofferenza in speranza. La poesia, in questo senso epifania dell'esistenza, si fa espressione della pluralità dei sensi che l'essere umano coglie nello scorrere del suo tempo e consente di rileggere il senso del nostro cammino restituendo a ogni passo il senso di un ritorno a se stessi.