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Gli animali della Sardegna. Anfibi, rettili e mammiferi
Questo piccolo atlante fotografico illustra le principali specie di anfibi, rettili e mammiferi della Sardegna. Il libro procede per singole schede, accompagnate da foto, che informano in maniera concisa ed esauriente sulla distribuzione nel territorio, l’habitat, l’identificazione e sulle peculiarità di ogni singola specie. Completano il volume: un’asciutta e chiara introduzione e gli indici col nome scientifico, in sardo e italiano delle specie catalogate. -
Il gattiglio e altri mostri
Alle coordinate geografiche di una Sardegna precisa e individuabile si sovrappone in questi racconti una mappa dell'assurdo che offre una prospettiva inusuale su questa terra e soprattutto sulla sua anima nera. Fra i personaggi che si muovono nella dimensione letteraria del legal thriller troviamo coltivatori di marijuana, carabinieri, pubblici ministeri, avvocati, professori, scrittori, artisti, nobildonne decadute. Figure concrete che giocano però sempre con alter ego molto speciali: vampiri, streghe, mutanti, telepati, ombre dell'altro mondo e animali mostruosi... Come il gattiglio: incrocio fra gatto e coniglio venuto fuori da una reale bufala giornalistica, il mostro emblema di un narrare in stile crossover che ha per imperativo l'ibridazione, dove livello del reale e livello del fantastico s'incrociano e gareggiano, e finiscono per equivalersi. -
Il fruscio degli eucalipti
Un invito a vivere la disabilità come un'opportunità, un'esperienza distante dall'ideale di perfezione fisica e psicologica imperante ai giorni nostri.Martina è una ragazza quasi completamente sorda. Vive a Cagliari, in un ambiente soffocante dove la disabilità è vista come un castigo divino. Così, a vent'anni, sacco in spalla pieno di speranza e incoscienza, con la sua amica Francesca lascia la famiglia e la Sardegna per crearsi una nuova vita a Londra. Eppure, anche in terra britannica proverà il dolore dei pregiudizi soffocanti come conseguenza della sua disabilità e del sessismo. Scoprirà ben presto che la vera lotta è anche interiore, contro la comodità del non reagire, la paura di sfidare lo status quo e la violenza di una società escludente. ""Il fruscio degli eucalipti"""" è un racconto delicato che sussurra al cuore, la storia di una donna coraggiosa che arriva, nonostante tutto, a credere in se stessa. È una lettera d'amore alla bellezza dell'imperfezione, agli affetti contraddittori, alle incertezze del futuro."" -
Ho visto tutto
Premio Hemingway per la letteratura nel 2003, ""Ho visto tutto"""" fotografa con disarmante nitidezza la scandalosa dolcezza dell'adolescenza. C'è Jaceck che, in un antico villaggio della Polonia, sogna di arricchirsi preparando animaletti colorati con l'argilla. A Dresda, a bordo di un autobus, c'è il tredicenne Axel: pestato e abusato da due bulli, mentre tutti i passeggeri, per codardia, assistono in silenzio al suo martirio. A Mosca c'è Dimitrij un bambino prodigio cui è concesso soltanto di suonare il pianoforte, mentre a Kiruna, vicino al circolo polare artico, un ragazzino, rimasto orfano di padre, sfida sua madre perché non sopporta che faccia entrare in casa altri uomini. C'è poi Julie: che si innamora di suo fratello e, a Berlino, ci sono le """"Camere Oscure"""", un sotterraneo infame dove l'innocenza si perde nella perversione del proibito."" -
Cristian T.
Chi è davvero Cristian T.? Quali forze hanno cancellato la sua tranquilla vita familiare, una moglie e un figlio, e l'ordinaria quotidianità di impiegato comunale, poche ore dopo aver festeggiato il quarantaduesimo compleanno? È stata un'assurda infrazione delle leggi fisiche o un brutto scherzo della mente a catapultarlo in un'esistenza che non gli appartiene? Somiglia molto alla sua idea di felicità questa nuova vita, dove i sogni a lungo e invano cullati sembrano essersi realizzati, su tutti quello di essere diventato uno scrittore di successo. Ma il prezzo da pagare è molto alto. A turbare le notti di Cristian non è solo la perdita della vecchia vita, perché dovrà confrontarsi con l'orrore senza volto, in un gioco di specchi contrapposti dove, fra conscio e inconscio, lui e il suo alter ego seguono traiettorie parallele e allo stesso tempo sembrano sempre sul punto di scontrarsi. Cristian T. dovrà farsi indagatore della nuova vita che non riconosce, accompagnato dalla domanda angosciante: cosa lo attende alla fine della corsa? Lo stesso interrogativo avvince il lettore fino al sorprendente finale di un romanzo che va oltre l'orditura di un gioco dei destini. -
Eroina
Nada Senes è la prima vicecommissaria nera italiana. Dopo i trascorsi nei NOCS e un incidente in elicottero in cui ha perso la sua squadra, viene prosciolta da ogni responsabilità e assegnata alla questura di Nùoro, la città della Sardegna interna dove aveva vissuto alcuni anni d'infanzia. È la prima settimana del nuovo incarico di Nada, nel novembre 2019, quando viene trovato in campagna un cadavere non identificabile di un nero, due minorenni muoiono per overdose e un orso fugge dallo zoo privato di un ex sequestratore che gestisce il traffico di cocaina. Nada con la sua nuova squadra avvia le indagini per la identificazione del cadavere e le cose si complicheranno per l'entrata in scena di un gruppo di spacciatori nigeriani che controllano il mercato dell'eroina nel Nord Sardegna. Fra boss dello spaccio o aspiranti tali, prostitute-schiave, investigatori corrotti, pubblici ministeri che dalla vicecommissaria Senes si attendono un riscatto da lei invece respinto, Nada dovrà fare i conti con una vicenda ingarbugliata che la metterà ogni giorno di più di fronte ai fantasmi della propria esistenza e rinnoverà i traumi causati da una società incapace di comprendere la diversità. -
La matta bestialità. Temperalapis
Pubblicato nel 2002, ""La matta bestialità"""" spiazza piacevolmente i lettori di Todde che nemmeno un anno prima hanno fatto conoscenza con l’esordio de Lo stato delle anime: l’inizio della serie di noir storici aventi per protagonista l’imbalsamatore-detective cagliaritano Efisio Marini. La matta bestialità è invece il primogenito di un’altra famiglia di romanzi dell’autore, più rarefatti per ambientazione storica e geografica, inclini a un noir metafisico eppure molto materici, corporei. Il secondo romanzo di Todde – più volte ristampato e tradotto in Francia e Spagna – narra del meteorologo Ugolino Stramini, inventore di una climatologia sociale tutta sua, dove il tempo comanda le azioni umane. E al clima, oltre che a pulsioni «bestiali», è legata la serie di delitti che sconvolgeranno la sua vita, travolta da un turbine criminoso. Il viaggio verso l’essenza del male – che passa per la scoperta di un inedito canto del poema di Dante sul peccato della «matta bestialitade» – traccia infine anche il percorso purificatore di liberazione dalle leggi del corpo. Nel 2013 Todde aveva messo mano a una continuazione de La matta bestialità, con un lavoro che si protrae fino agli ultimi mesi di vita dello scrittore. Quel lavoro regala le oltre 80 pagine di Temperalapis, la storia incompiuta che vede il ritorno di Ugolino all’immaterialità: l’estrema prova del moderno surrealismo di Todde, chiusa sullo scenario di un nubifragio di sangue, con una pagina di spaventosa bellezza. Prefazione di Goffredo Fofi."" -
Lo stato delle anime
All'immutabilità di Abinei, piccolo e fossile paese avvolto da un'aura senza tempo, non sfugge neppure il numero degli abitanti, sempre uguale, da tempo inchiodato per superiore ordinamento. Le nascite paiono far fronte anche ad un succedersi di delitti tragicamente raffinati nelle modalità e per simbologia, sui quali si trova ad indagare l'imbalsamatore Efisio Marini (personaggio storico cagliaritano: 1835-1900), Dehonis, collega di lontani studi universitari, e Pescetto, capitano dell'Arma. E il cerchio si chiude, ristabilendo anche un altro tipo di ordine, non solo numerico ma tutto letterario: quello della soluzione di un'appassionante e robusta storia noir. Prefazione di Giancarlo De Cataldo. -
Dopo il divorzio
Distopia e impegno socio-politico sono due specialità che rendono unico Dopo il divorzio (1901-02) nella fluviale produzione narrativa di Grazia Deledda. Trascurato per più d'un secolo da editori e critici (anche perché nel 1920 l'autrice lo riscrisse reintitolandolo Naufraghi in porto), Dopo il divorzio è invece un romanzo che, oltre a dimostrarsi godibilissimo per energia affabulatoria, si rivela importante occasione di lettura per saggiare le vedute estetiche e ideologiche della scrittrice; attraverso la storia di un'opera già proteiforme prima della mutazione che subirà sotto nuovo titolo. È una storia che passa per tante storie di scrittura sepolte e ora riportate alla luce nella presente edizione: la prima uscita del romanzo in rivista nel 1901, la pubblicazione in volume del 1902, la ricerca di un editore americano che voglia scommetterci su, le peripezie di un nuovo ultimo capitolo con doppio finale che portano alla traduzione After the Divorce (1905). Testimoni diretti dell'appassionante avventura letteraria sono i gioielli documentali che questo volume regala: pubblicazioni dimenticate, autografi nuovamente scoperti, 22 lettere di un'inedita Corrispondenza americana. -
Voltami
Parigi, 1900: Ophelia Andersen, 22 anni, arriva dagli Stati Uniti per frequentare l'Accademia di Belle Arti e diventare una scultrice. Nel 1904 un telegramma del padre le intima di tornare a casa. La ragazza affronta la traversata nel periodo delle migrazioni europee, a contatto con la disperazione che guarda al miraggio d'oltreoceano. Il viaggio la cambia. Nel 1914 sposa il pediatra Peter Miller, scelto tra molti pretendenti per le fiumane di vene che ne attraversano la fronte. L'ossessione di Ophelia per i volti umani emerge nella sua opera di ritrattista affermata, a Boston. Nel 1917 Peter è arruolato nella Croce Rossa americana in Europa, e lei decide di seguirlo, tornando a Parigi nel pieno della Grande Guerra. Sarà forse stato un volto scomposto da volute del fumo di un sigaro a invocarla dal passato? A Parigi, Ophelia crea un Dipartimento per la cura estetica di volti sfigurati dei reduci: ""mostri"""" costretti a un isolamento sociale definitivo. Per loro costruirà maschere di rame quasi impalpabile. Ogni protesi richiederà un mese di lavoro. Ophelia ne creerà 185."" -
Sardegna come un'infanzia
"Sardegna come un’infanzia"""" nasce dalla partecipazione del giovane Vittorini a un concorso bandito dalla rivista L’Italia letteraria per il miglior resoconto di un tour sardo, appositamente organizzato nel settembre 1932. Compiuto il viaggio (anche grazie all’aiuto finanziario di Eugenio Montale), Vittorini riceve per il suo «diario» l’assegnazione del primo posto da una giuria di cui fa parte Grazia Deledda. Nel 1936 il «quaderno sardo» approda alla sua prima edizione in volume, intitolato Viaggio in Sardegna. In seguito l’autore non tralascerà di lavorare sul testo e di riproporre il libro nel 1952 con il titolo definitivo. In Sardegna come un’infanzia si ritrovano i temi e i tratti stilistici salienti che faranno di Vittorini un narratore di primo piano del Novecento. Questa edizione si avvale di un’aggiornata introduzione critica e di una nota che riassume la storia editoriale del testo; entrambe a cura di Alessandro Cadoni." -
Carta De Logu dell'Arborea
La Carta de Logu del Giudicato di Arborea è il più celebre statuto medievale in lingua sarda. Emanata dal giudice Mariano IV, conobbe tra la fine degli anni Ottanta e i primi anni Novanta del Trecento una nuova stesura corretta e aggiornata – quella a noi pervenuta – per opera della giudicessa Eleonora, sua figlia. Essa è conservata da un unico manoscritto e da una serie di stampe distribuite lungo quasi 350 anni, a partire dall’incunabolo databile intorno al 1480. L’edizione della Carta de Logu data da Giovanni Lupinu, basata sul testimone manoscritto dell’opera, che conserva uno strato del documento anteriore rispetto a quello delle stampe, offre un testo controllato filologicamente, accompagnato dalla traduzione italiana a fronte, per consentire al lettore di orientarsi meglio nella comprensione della lingua sarda medievale. L’opera è completata, oltreché da un Sommario del contenuto della Carta, da un’introduzione e da note di commento del curatore. -
Cercandocieli
Cercandocieli è una storia che è una vita. È una vita che è una storia. Un viaggio esistenziale tra follia, gioie, delusioni, amore e morte. Amiche, amici, nemici della narratrice-protagonista e personaggi misteriosi si muovono in una Cagliari che va dagli anni ’70 alla metà degli anni ’90. Ma ci sono soprattutto due mariti: Gianni, annientato dalla follia, Sergio che vorrà riscrivere il mondo raccontando gli uomini e le loro debolezze. La figlia Jenny. Nel racconto si respira l’entusiasmo della generazione nata nel boom del Dopoguerra, della contestazione studentesca del ’68, dello sventolare di bandiere rosse per le vie cittadine, delle lotte femministe. Ma c’è pure la grande illusione che diventa delusione di un Partito Comunista cui si attribuiva fondamento mistico. Sottotraccia, e rappresentato con ironia, un mondo quasi tutto al femminile che, orfano del sovrannaturale, si affida a responsi di Tarocchi, astrologia, numerologia e ipnosi regressive. In un gioco di specchi, l’autrice porta la protagonista alla ricerca di un altrove ma soprattutto di una consapevolezza che potrebbe rivelare la fiammella divina che ognuno custodisce dentro sé stesso -
Gli uccelli della Sardegna
Questa guida da campo tascabile fornisce un valido contributo alla conoscenza dell'avifauna sarda; la Sardegna, infatti, rappresenta un'importante area di nidificazione, svernamento e migrazione per molte specie di uccelli. Ogni specie viene trattata singolarmente attraverso una scheda che, insieme a delle splendide immagini, contieneinformazioni su distribuzione, fenologia, identificazione, ecologia e comportamento. Completano il volume una chiara e semplice introduzione, il glossario, la bibliografia, l'indice dei nomi comuni, scientifici e in inglese, ed una sezione dedicata ai nomi in sardo. -
Greggi d'ira
«Pasquale Chessa è un pastore fra tanti di un paese barbaricino che è un po' la sommatoria di tutti i paesi barbaricini, e come tale non ha nome, pur essendo perfettamente riconoscibile. La storia del protagonista si snoda dal furto del gregge, al confino di polizia ""per misura precauzionale"""" alla disoccupazione cronica, alla rivolta. Ma è sempre storia di popolo, di tanti Pasquale Chessa dai nomi diversi e dalla sorte uguale. È la descrizione del passaggio, avvenuto a livello di storia reale, dalla disperazione, dell'accettazione fatalistica di un destino che sovrasta la sorte dell'uomo-pastore, volta a volta grandine, furto o polizia dello stato nemico, alla presa di coscienza del proprio sfruttamento e alla lotta per uscirne. In un panorama quale quello attuale il libro di Zizi è da leggere e da meditare, cosa che si può dire per poca altra narrativa isolana e, perché no, anche nazionale.» (Sergio Atzeni)"" -
La guerra di Pasca
Autunno 1943. Dopo l’Armistizio i tedeschi hanno lasciato la Sardegna, diretti in Corsica, e i comandi angloamericani ne hanno preso il controllo. Qui, nella principale città del cosiddetto Capo di Sopra, Sassari, la quindicenne Pasca bussa alla porta di casa Misuraca, una delle tre famiglie, insieme a quelle Berlinguer e Pigliaru, in cui lei, rimasta orfana, presta servizio per mantenersi e continuare a coltivare il sogno del diploma magistrale. La giovane racconta di avere appena subito uno stupro nell’ormai abbandonata caserma Ciancilla, e di aver reagito sparando al suo violentatore, un soldato statunitense. I Misuraca decidono di nascondere la ragazza per qualche giorno, attendendo l’evolversi degli eventi. Ma in casa Berlinguer e in casa Pigliaru ci s’interroga sulla sua scomparsa, e con ostinazione si mettono alla ricerca di Pasca i rampolli delle due famiglie: il comunista Enrico e il fascista Antonio, per certi versi così simili eppure così distanti per via elle rispettive convinzioni politiche. E mentre in una città spossata si prepara un violento assalto ai forni del pane, altre due indagini ufficiali cercano di far luce sul ferimento del violentatore: quella condotta da un carabiniere e l’altra da un ufficiale americano. Sulle tracce di Pasca, però, ci sono anche i servizi segreti: perché c’è chi sospetta che la ragazza possa addirittura essere pedina di un complotto per catturare il Duce. Nel centenario della nascita di Enrico Berlinguer e Antonio Pigliaru, Filigheddu fa delle due grandi figure intellettuali e politiche i personaggi di una narrazione in cui confluiscono i grandi eventi del Secondo conflitto mondiale, il romanzo di formazione, intrecci da racconto spionistico, e in cui si ritagliano un ruolo anche il futuro Presidente della Repubblica Antonio Segni e don Salvatore Capula, l’ultimo confessore di Mussolini. -
Paura e carne
Ambientato nella seconda metà dell'Ottocento, Paura e carne è un noir singolare, che alla suspense di una storia tenebrosa e pervasa di sensualità, dove si intrecciano amori malsani, vizio, avidità e inconfessabili segreti di famiglia, unisce un'attuale e profonda riflessione su un'umanità dolente, infelice e, purtroppo, anche crudele. In una città sul mare, in cui si può riconoscere Cagliari, avvengono inspiegabili delitti. La gente prova la Paura. Chi, e perché, ha ucciso e mutilato l'avvocato Giovanni Làconi? E quale filo nero collega gli omicidi che seguono la sua drammatica fine? Efisio Marini, il medico-pietrificatore di cadaveri è incaricato di imbalsamare Giovanni. Ma l'inquieto scienziato non riesce a trattenere la sua smania di comprendere le cose e i fatti sino all'origine. Così indaga a modo suo, mentre la giustizia crede di aver già individuato i colpevoli. Le tracce conducono, fra l'altro, a lucrosi narco-traffici con la sponda africana del Mediterraneo. Gli avvenimenti rivelano a Efisio, ossessionato dal progetto di eternare la materia, quanto la carne e la soddisfazione della carne possano portare a conseguenze irreparabili. -
Giovanni Tolu. Storia d'un bandito sardo narrata da lui medesimo
Una sera del novembre 1895, presso il suo studio Enrico Costa si trova davanti un vecchio che lo attende: è Giovanni Tolu, l’ex bandito, assolto nelle Assise di Frosinone nel 1882, uno dei più famosi fuorilegge di quel tempo in Sardegna, desideroso di affidargli la verità sulla sua vita e i trent’anni di latitanza. Arrestato e sottoposto a processo, Tolu era stato assolto per legittima difesa, nonostante i numerosi misfatti. Ma giunto ormai all’età di settantaquattro anni è stanco delle tante «fandonie» che circolano sul suo conto. «Ecco perché voglio narrare la mia storia, ed ecco perché lei dovrà scriverla!» Strutturando una narrazione che dà voce in prima persona al resoconto-confessione di Tolu, Enrico Costa confeziona una rocambolesca biografia e restituisce con grande sapienza uno spaccato della società sarda nella seconda metà dell’Ottocento. Il libro-verità sulla storia del bandito vedrà la luce nel 1897, ma Giovanni Tolu non riuscirà a vederlo, morto di carbonchio l’anno precedente, mentre Enrico Costa ha già consegnato il manoscritto in tipografia. -
Repertorio per mano sinistra
Non è morto Tristano Ruju: da quando è scomparso, cinque anni fa, conduce vita semiclandestina come tuttofare in una pensione di Salisburgo. È morto il Tristano talentuoso pianista cagliaritano che andava in giro per l'Europa a entusiasmare pubblico e critica con i suoi concerti. È finita una carriera in ascesa, quando perde la mano destra in un incidente stradale. Tristano fugge da Cagliari, abbandonando la moglie Greta e tutta la sua la vita precedente. Anestetizza il dolore con la routinaria esistenza nella pensione gestita da Haller e Jole: bizzarra coppia che finisce per coinvolgerlo nei suoi giochi di sottomissione erotica. E il passato ritorna quando la violoncellista Marie-Ludivine Masson, amante dei tempi cagliaritani, capita a Salisburgo e contatta Tristano riavvolgendolo in un rapporto perverso. Riusciranno i due a salvarsi sull'orlo di un abisso che pare portare all'autodistruzione? Con una sintesi tra le atmosfere mitteleuropee e quelle del Sud Sardegna, Repertorio per mano sinistra conduce il lettore in una commedia drammatica pervasa di morbosa dipendenza affettiva, con colonna sonora fra classico, contemporaneo e pop d'autore. -
Storia della Sardegna dopo l'Unità
I cinque volumi di storia della Sardegna di Girolamo Sotgiu formano il più organico contribuito storiografico sull'Isola in età contemporanea. Dopo la ristampa del primo volume (Storia della Sardegna sabauda), si propone ora una nuova edizione del secondo: Storia della Sardegna dopo l'Unità. L'autonomia è il Personaggio principe dell'opera, calato in una narrazione che va dal 1847 al 1914: dalla rinuncia all'autonomia alla presa di coscienza, da parte dell'intellettualità sarda, dell'insopprimibilità dell'autonomia stessa. Partita nel 1847 dalla propria negazione, l'autonomia attinge, sul finire del decennio giolittiano, i primi albori dell'autocoscienza che presto diventerà patrimonio collettivo dei Sardi nel crogiuolo della Grande Guerra. La prefazione di Luciano Carta mette in rilievo questa e altre trame del libro, ricostruendo l'itinerario intellettuale e biografico di Sotgiu (del docente capo-scuola come del fattivo operatore culturale) sulla linea della commossa epigrafe che Rosario Villari dettò sulla sua tomba nell'isola di Tavolara: «Alla ricerca storica e alla poesia, alla libertà, al progresso della sua terra, alla solidarietà umana ha donato la mente e il cuore». Parole che danno il senso dell'esistenza del grande studioso sardo, dalle esperienze letterarie all'attività politica e sindacale, fino al pieno e lucido esercizio del mestiere di storico.