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Funghi della Sardegna. Ediz. illustrata
Una guida fotografica sulle principali specie di funghi della Sardegna. Nel volume, dopo una breve introduzione e alcune tavole morfologiche, vengono presentate le singole specie attraverso una scheda descrittiva, corredata da una o più foto a colori di alta qualità. L'opera si completa con un glossario dei principali termini scientifici utilizzati e gli indici col nome scientifico, in sardo e italiano delle specie di funghi catalogate. -
Tutte le novelle. Vol. 2: 1919-1939
Alla riscoperta del Nobel Grazia Deledda.rnDi Grazia Deledda - scrittrice fra le più controverse e meno comprese del Novecento europeo - si ripropone tutta la produzione novellistica in due volumi. Questo secondo volume contiene le oltre 160 novelle della maturità, pubblicate in otto raccolte, dal 1919 de ""Il ritorno del figlio"""" alla postuma """"Il cedro del Libano"""" del 1939. La narrativa breve della scrittrice, in questo ampio periodo della sua operosità, si muove dagli esperimenti di affrancamento dalle ambientazioni e dalle tematiche sarde, per giungere alle prove dell'autrice di fama che adopera con piena sicurezza gli strumenti della propria arte letteraria."" -
Portoro
All'alba di un torrido giorno d'estate, dopo una notte insonne, il ventinovesimo compleanno segna per Carmelo Hayez il punto più basso di una franante depressione.rnrn Nella stanza ancora in penombra arriva pure la notizia del suicidio dell'amico Maradona. Carmelo, promessa mancata del calcio, inizia la discesa verso il fondo, scortato dagli interminabili studi di cinematografia, da una madre svampita e da un padre deluso, dalla relazione corrosiva con Margherita (matura attrice in disarmo), dalle inclinazioni incestuose per la cugina milanese Nicoletta. A poco vale il tentativo di sublimare una sessualità compulsiva realizzando video artistici, né può riscattarlo la precarissima collaborazione con un bislacco autotrasportatore, pregiudicato e lettore di San Paolo. Tutto degenera quando Carmelo, suggestionato da pochi segnali, si convince che è in atto un'epidemia. Lasciare la città appestata, una Cagliari tramortita dall'afa, per riparare nella Valle Hermosa, dove Bebi, capitano della squadra dilettantesca cui Carmelo ha costretto il suo talento, gestisce un agriturismo, potrebbe essere una via d'uscita. Ma lì inizia un percorso controverso, tramite l'incontro con Severino, ex minatore rientrato dal Belgio in Sardegna con la silicosi, la frequentazione di Ennio, priapesco diciassettenne fascista, il rapporto con la prostituta eroinomane Delia. Carmelo è costretto a confrontarsi con l'incompiutezza che caratterizza la sua vita; prova altre fughe (la Milano di Nicoletta), tenta nuovi ritorni (il ritiro in una casa disabitata della Valle Hermosa), e un dramma imponderabile cala su questa espiazione infinita. Eppure, potrebbe restare ancora aperta la via del riscatto. -
A tie solu bramo
"A tie solu bramo"""" - che per il titolo ruba un verso alla celebre canzone sarda """"Non potho reposare"""" - è un romanzo che vuole e sa parlare d'amore, senza sentimentalismi, intrecciando le storie individuali con la storia di vecchi e nuovi incontri-scontri di civiltà.rnrnDopo due mesi, in un paese del sud Sardegna, nessuno è ancora riuscito a capire che ci è venuta a fare Clelia Boero, la «Torinese». Sfuggente e taciturna, se ne va in giro da sola a fumare e a leggere romanzi lunghi presi in prestito dalla biblioteca: malvista come il gruppo di extracomunitari che occupano la locanda in cui lei soggiorna. Solo Alfredo, il bibliotecario, tenta di stabilire con lei un rapporto e fa in tempo ad avvertire nella straniera la resa completa di chi ha accettato il proprio destino. Quale sia questo destino,Alfredo non potrà scoprirlo. Dopo il loro ultimo incontro in sala-lettura, Clelia scompare ma la misteriosa scomparsa è, a rovescio, solo l'inizio di un romanzo che, con seducente movimento a ritroso nel tempo, rivela la storia di Clelia, sfrangiandosi nei punti di vista delle persone che hanno gravitato intorno alla esistenza di una irriducibile idealista animata da sogni rivoluzionari, proprietaria a Torino di un cinema votato a un'ostinata programmazione «di nicchia». Così s'incontrano, fra gli altri, il padre di Clelia, mobiliere d'arte; Gabriele, socio nella gestione del cinema torinese e spettatore esaltato delle malinconiche e disperate esibizioni canore di Clelia; Orlando Mahfuz, anatomopatologo e imbalsamatore sardo-egiziano,gira-mondo per professione, in fuga dalla moglie Rajae; americana di origini siriane, reporter di guerra in Medio Oriente. """"A tie solu bramo"""" - che per il titolo ruba un verso alla celebre canzone sarda """"Non potho reposare"""" - è un romanzo che vuole e sa parlare d'amore, senza sentimentalismi, intrecciando le storie individuali con la storia di vecchi e nuovi incontri-scontri di civiltà." -
Hotel Nord America
1939: il giorno dopo il diploma, 22 giovanissime ostetrichr dell'Università di Bologna vengono inviate in Sardegna. Li, come in diverse regioni dell'Italia continentale, la mortalità infantile è alta, e di parto muoiono anche molte mamme. Del gruppo di ostetriche fa parte Ida Naldini, ragazza tosco-campana che si ritrova su un traghetto per l'isola sconosciuta senza nemmeno poter avvisare i familiari. La prima tappa sarda è Nuoro dove il Prefetto le fa alloggiare nell'Hotel Nord America: ma è un postribolo mascherato da locanda e la notte si tiene l'assedio dei focosi giovinotti locali che hanno scambiato le mastras de partu per un contingente di prostitute. Da Nuoro, Ida viene spedita a Foghesu (alias Perdasdefogu), sotto il Gennargentu. Qui sarà presto mamma anche lei, sposa di Orazio, in una comunità poverissima dove il regime fascista manda al confino donne dissidenti e zingare. A Foghesu l'ostetrica diventa Signorida, dai paesi vicini la cercano medici che poco sanno di nascite, è coinvolta in una comunità povera sì, ma ricca di umanità, e lei si trova bene, si fa raggiungere dalla mamma sartina e dal padre ferroviere, avversario del giovane Mussolini nelle zuffe fra bande dell'Appennino tosco-emiliano. Signorida diventa una donna-coraggio, guada a cavallo torrenti in piena, deve curare puerpere ma anche banditi. Col dopoguerra Foghesu comincia a cambiar volto, ragazzi e ragazze possono studiare. Ida è ormai una di loro, parla in sardo, è testimone e protagonista della ricostruzione post bellica, poi di vicende da Guerra Fredda, con Foghesu diventata sede di poligono militare, da dove l'Europa tenta l'avventura spaziale. Col tempo, microstorie di villaggio si intrecciano con gli antifascisti esuli in Francia, i massacri nelle guerre coloniali in Africa, e caprai analfabeti dialogano con fisici europei che studiano le stelle e giornalisti reduci dalla guerra in Vietnam. Ida tornerà anche ai luoghi dell'Hotel Nord America, rincontrandosi con le antiche colleghe bolognesi rimaste come lei in Sardegna, da allevadora navigata che ha messo al mondo 1.846 bambini. -
La ghianda è una ciliegia
«Eravamo alla metà dell'anno 1942. Anno nero di fame, anno rosso di sangue, anno bianco di neve, anno livido di geloni. A settembre sono ancora a Gaza Petovhoka e ho una bella sorpresa. A un certo punto compare davanti a me un mio compaesano, Pierino Monni, il cacciatore di lepri e conigli. Aveva con sé una borraccia di vino diventato un pezzo di ghiaccio». Giacomo Mameli dà voce in queste pagine ai senza-parola, ai ""vecchi ragazzi"""" della seconda guerra mondiale, protagonisti di una epopea tra le più tragiche della nostra storia contemporanea."" -
Le sirene hanno smesso di cantare
Quel Mediterraneo di popoli e culture su cui si affaccia la nativa Cala Gonone, sulla costa orientale della Sardegna, diventa molto presto l'habitat di Gaetano. Quelle acque alimentano una passione che unisce desiderio di indipendenza e voglia di libertà, e di questa precoce spinta narra subito il libro: l'acquisizione della prima barca, il paese e i suoi abitanti, la pesca, la costruzione di una nuova barca. È l'inizio di un vasto articolarsi di fatti, riflessioni, flash back, dentro un continuo viaggio nel tempo e nello spazio. Un viaggio che vuol dire soprattutto conoscenza, quando gli approdi, reali e ideali, significano stabilire rapporti umani insolubili e stringere forti legami di amicizia. Per Gaetano, i mari che solca non sono un elemento di divisione ma di unione e vicinanza. Come la solitudine voluta non è isolamento ma ricerca dell'altro. È irresistibile il richiamo proveniente dalla circumnavigazione del mondo in solitario. Gaetano si butta nell'impresa per tentare di superare il record. Un mare non sempre benevolo apporterà però tali danni alla barca da costringere a un ""atterraggio"""" australiano e da non consentire la prosecuzione dell'impresa. Il rientro a casa favorisce l'elaborazione di quanto avvenuto e offre l'opportunità di un altro viaggio, mentale e memoriale, anche questo denso di fatti: Gaetano ritorna fanciullo nella natura aspra di Sardegna, ma anche nel lungo giro in Cecoslovacchia con i genitori. Riaffiorano piacevoli memorie sopite, ricompaiono, fra i fantasmi del passato, i campi di sterminio visitati e l'emozione forte fino alle lacrime del ragazzo che scopre per la prima volta il male assoluto. Così questo libro non è solo un libro di avventure, non è solo un racconto di viaggi, e nemmeno soltanto una biografia o un testo sportivo: è tutte queste cose insieme, armoniosamente distribuite in pagine che lasciano nel lettore tante emozioni e un senso di compiutezza."" -
Lampadari a gocce
Si chiama Casta Diva, perché così l’ha battezzata il suo primo proprietario, innamorato dell’Opera; fa la nave da trasporto, ma un guasto la costringe a stare ormeggiata a Gibilterra con il suo carico di venti uomini d’equipaggio. Fra questi c’è Notturno, che dipinge solo acquarelli neri, fogli d’insonnia dove ogni altro marinaio legge ciò che vuole. È lui a raccontare la storia che dal Messico attraversa Norvegia, Francia, Napoli, Irlanda, Olanda: porti del mondo da lasciare senza nostalgie. Notturno nasconde molti segreti: chi è Izta, donna messicana, la sua ossessione invincibile? Chi è Agata di quindici anni che incontra a Gibilterra in un giorno già al tramonto? O Andreas, il norvegese, che perde al sole la pelle sottile da conservare dentro le pagine d’un libro? Chi è Martino, napoletano, che amò tanto la moglie Esmeralda e la sua città d’origine? E quanto fu giostra per Izta un lampadario a gocce? Quanto può esserlo una bettola, una puttana, un jazz, una coltellata al fianco? Il mondo è una bolla d’acqua colorata dai riflessi dei lampioni nei porti. Tutto di questa storia è là dentro, fino a quando la bolla esploderà trasformandosi in una singola lacrima. -
Caccia grossa. Scene e figure del banditismo sardo
Edito nel 1900 e firmato con lo pseudonimo di Miles dall'autore Giulio Bechi, ""Caccia grossa"""" rappresentò un vero e proprio libro scandalo. Tenente dell'Arma spedito nel 1899 in Sardegna per prender parte alle operazioni contro il banditismo volute dal governo Pelloux, Bechi diede un ritratto, tra cronaca e romanzo, della stagione forse più acuta della criminalità in Sardegna, quella di fine Ottocento. Uno sguardo esterno che ai lettori sardi parve viziato da un atteggiamento """"coloniale"""", per l'approssimazione con cui si osservava la società isolana, assimilata al fenomeno del banditismo, escludendone la """"società civile"""". Oggi si tende a dare un interpretazione più misurata del libro di Bechi (più volte riedito nel Novecento), per quanto in quelle pagine si andava minando la mitologia e la mistica del """"bandito-eroe"""" e si proponevano soluzioni sociali che di fatto testimoniavano il superamento delle posizioni ottocentesche sulla """"razza delinquente""""."" -
La sesta nota
Roberto, 48 anni, disabile dalla nascita, ha perso la madre da poco. Dal paese in cui ha sempre vissuto si ritrova in città, ospite della sorella Martina. Ormai allo stremo, ingabbiato in un corpo divenuto zavorra, trova la forza di raccontarsi al nipote. Grazie all'affetto e alle cure della famiglia l'infanzia è stata felice, trascorsa affinando l'arte di osservare gli altri dalla sua ""finestra sul mondo"""": l'angolo fuori casa, tra il vico numero 3 e la via Nazionale. Occasioni imperdibili i cortei funebri paesani, con il lento sfilare di un'umanità più o meno affranta e sempre pronta, tra un pettegolezzo e una malignità, a riservargli uno sguardo benevolo. In questo clima Roberto cresce protetto dai fratelli, consapevole dei limiti imposti dalla sua condizione e convinto che l'esistenza, quella degna di essere vissuta, sia simile a una sinfonia da comporre. L'arrivo di Laura - bella, sfrontata, unico amore inconfessato -, la passione per i libri, le particolari sedute con un'ambigua fisioterapista, lasceranno il segno. Quando Laura uscirà di scena misteriosamente, sarà l'incontro con un esuberante studente universitario a scuotere Roberto dall'indolenza in cui è sprofondato, spingendolo a oltrepassare confini, fisici e psicologici, che fino ad allora aveva creduto invalicabili. Finito il racconto anche lui cessa di vivere e il nipote, impegnato a rimetterne in ordine le varie parti, si troverà di fronte a un mistero che lega un nome di donna trovato su un vecchio libro di Goethe, un mazzo di rose e una tesi di laurea lasciata sulla tomba dello zio."" -
La scena nascosta (come ci vediamo). Ediz. italiana e sarda
I sardi hanno grandi potenzialità inespresse perché bloccate da una scarsa stima di sé, dal timore di non riuscire nell'impresa, da sentimenti di sfiducia nell'operare insieme. Questo stato di cose sollecita a esplorare le cause, i modi e i tempi della difficoltà che i sardi vivono nell'affermare la propria soggettività. E da qui parte l'indagine di Bandinu, da come i sardi parlano se stessi e gli altri, perché sono i linguaggi a rivelare la verità manifesta e nascosta del vivere la propria storia. L'indagine non esaurisce certamente tutta la vita mentale e sentimentale del popolo sardo, e tuttavia può avviare un percorso di elaborazione capace di una più vigile presa di coscienza, rivolta al progettare e al fare, all'innovazione e alla creatività. «Birtudes mannas mantenen custrintas sos sardos inintro issoro, est tempus de las isorber. Custas cambas de s'Innu sardu nassionale poden intzidiare a s'impinnu de si annobare: Cando si tenet su bentu / est pretzisu bentulare.» -
Il banditismo in Sardegna. La vendetta barbaricina come ordinamento giuridico
L'aspetto che più caratterizza l'indagine di Pigliaru è la appassionata analisi della dimensione esistenziale con cui 'l'uomo barbaricino' sperimenta la pluralità degli ordinamenti, nella cui rete si svolge la sua vita. La vendetta barbaricina come ordinamento giuridico è infatti anche e soprattutto un libro sulla «scelta» e si chiude, non a caso, con la parola «libertà». Un suo modo per ricordare che nessuno nasce (o quanto meno dovrebbe nascere) «col proprio destino sulle spalle». I risultati raggiunti dall'indagine sull'ordinamento barbaricino, che chiariscono ancora oggi molte dinamiche proprie delle comunità storiche della Sardegna, furono un punto di partenza per l'avvio di un progetto di riforme indirizzate a proporre alternative concrete rispetto alla cosiddetta «scuola alla macchia». La sua azione, in tal senso, fu fino alla fine un'opera di demolizione di ogni tentazione di chiusura, anche regionalistica, animata dal sincero proposito di creare autentiche possibilità di scelta, autentiche possibilità di libertà. -
Una vita due volte vissuta. Giulio Angioni scrittore e antropologo
Questo volume, nato dalla collaborazione fra il Centre de Recherches Italiennes (CRIX) dell'Université Paris Nanterre e del Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni culturali dell'Università degli Studi di Cagliari, raccoglie i contributi che diversi studiosi dei due atenei hanno voluto offrire in omaggio e in memoria di Giulio Angioni (1939 - 2017), docente di Antropologia culturale all'Università di Cagliari. Tali contributi propongono sia analisi dettagliate e originali dell'opera di Giulio Angioni, nella sua duplice veste di scrittore e antropologo, sia approfondimenti relativi alle peculiarità della sua produzione letteraria e saggistica. -
Tascabile indimenticabile
Beppe Serpino è un giovane e squattrinato studente nella Londra del 1956. Abbattuto da una delusione d'amore, potrebbe risollevarsi grazie alla sua passione per i libri. Ed è proprio un libro, scovato dal ragazzo in una bancarella, a raccontarci di Beppe che in stato confusionale decide di far rientro in Sardegna, sua terra d'origine. «Tascabile» è il nome del libro narrante, capace di entrare in contatto con chi lo legge e di percepire la realtà esterna. Lui e un altro compagno di carta, «l'Irlandese», saranno con Beppe a bordo della nave che lo porterà sull'isola. Lì si unirà a loro «Biglietto»: una carta d'imbarco trovata sotto un sedile, sul cui retro qualcuno ha vergato dei versi indecifrabili. I momenti successivi allo sbarco daranno una svolta alla vita di Beppe: la corriera che lo sta riportando a casa precipita in una scarpata, lui salva diversi passeggeri dall'intrico di lamiere. I sopravvissuti sono ospitati nella fattoria di una delle donne salvate, Rachele. In lei Beppe trova l'amore della sua vita, e sarà lei a sostenerlo quando, cinquant'anni dopo, un passato irrisolto riaffiorerà e andrà a ricomporsi in una trama di sorprendenti rivelazioni. -
Il sogno dello scorpione
"Mai ci lasceremo, Fellé! Mai, neanche se dovesse finire il mondo!"""" dice Taniella Pistiddu a Felle Tamale quando lui la chiede in sposa. Poi un giorno il mondo finisce davvero, per una pestilenza. È la Cajentura, una febbre mortale che si diffonde preceduta da una nebbia gialla, e annunciata a Felle da un sogno premonitore dove uno scorpione gli punge ripetutamente le carni. La gente inizia a morire e cade in preda al terrore. In poco tempo le strade si fanno deserte. Allora Felle e Taniella caricano sui cavalli arnesi, viveri, indumenti, e fuggono. Si rifugiano in un nuraghe mentre il mondo sprofonda. Nel buio dentro quel cono di pietre perdono il conto dei giorni, e per non perdere anche il senno, decidono di tenersi vivi inventandosi storie. La storia di sopravvivenza gioca allora a intrecciarsi con una fantasmagoria di storie che raccontano l'amore fugace di una baronessa e il suo servo, la metamorfosi di un prete in formica, l'esistenza senza pace di un uomo nato per sbaglio, una giovane scalza che partorisce un serpente... Niffoi incanta con un racconto impregnato di fiabesco, sacro e profano, una giostra allucinata e visionaria da cui il lettore non vuole più scendere." -
Cent'anni fa arrivò Lawrence
Nel gennaio del 1921 lo scrittore e viaggiatore inglese David Herbert Lawrence sbarca in Sardegna in compagnia di sua moglie Frieda. Da quell'esperienza fulminea ma intensa nasce il celebre Sea and Sardinia. A distanza di un secolo abbiamo ancora bisogno di qualcuno che ci guardi dall'esterno? E chi vorremmo che ci guardasse? In molti ci osservano, ma chi davvero potrebbe avere una visione utile? Dove per utile si intende uno sguardo rispettoso, non strumentale e non ispirato da un intento predatorio? È giunto il momento di interrogarsi per riappropriarci del nostro più autentico sentire. Sonia Borsato, Cristina Caboni, Giovanni Fancello, Antioco Floris, Gianluca Floris, Marcello Fois, Nicola Lecca, Davide Mariani, Luciano Marrocu, Maria Paola Masala, Francesca Mulas Fiori, Giorgio Pellegrini offrono un contributo sulle tematiche che riguardano la Sardegna, quella odierna, che pare muoversi faticosamente senza una rotta chiara e condivisa. Unico fil rouge è lo stesso David Herbert Lawrence che ispira le riflessioni raccolte. Il volume è curato da Rossana Copez e Giovanni Follesa. -
Grazia Deledda. Lettere e cartoline in viaggio per l'Europa
A Weimar, Rossana Dedola scopre circa ottanta lettere e cartoline che Grazia Deledda, fra il 1902 e il 1914, aveva inviato a Justine Rodenberg, moglie di Julius Rodenberg, direttore della prestigiosa rivista Deutsche Rundschau, cui Justine dava la sua preziosa collaborazione, specialmente nei contatti con gli ambienti italiani. È un epistolario che testimonia una fase importante della vita della scrittrice sarda, in coincidenza del trasferimento a Roma e l'inizio del crescente successo europeo; ma è soprattutto una corrispondenza che immette nel lavoro di scrittura, nelle fasi preparatorie in cui l'autrice non sa ancora in che modo procederà il racconto o quale titolo scegliere; e si viene così a confronto con la gestazione di opere come Nostalgie, Elias Portolu, L'edera, Nel deserto e Canne al vento. Inoltre, tanti sono i riferimenti alla vita privata che consentono di entrare nelle case romane della scrittrice, e nei sui ancora frequenti rientri a Nuoro. E proprio con due lettere ""nuoresi"""" si completa il quadro epistolare nel volume: una lettera della prima giovinezza (1889) all'amica Cicita; e una lettera del 1914 all'intellettuale nuorese Attilio Deffenu."" -
Paura di guarire. Un racconto autobiografico
L'autobiografia di un talassemico che mai scivola nel vittimismo: dai giochi pretesi di un bambino tra una trasfusione e l'altra, dentro interminabili mesi di terapie negli ospedali, alla ""paura di guarire"""" del titolo, quando sorge il dubbio di poter soffrire la scomparsa del dolore, o dell'amicizia con un sangue sconosciuto: aiuto a proseguire. A New York Argiolas si presta a una sperimentazione di trapianto: per la sua vita e per tutti quelli che sono affetti da una malattia genetica ancora non del tutto esplorata: accerchiata ma non vinta. Ivano racconta la propria vita attraverso """"viaggi della speranza"""", nel suo essere portatore ed esempio di passioni sane in un'Associazione attivissima creata a tutela di una specifica sorte. Si resta ammirati dalla forza dell'autore nel pretendere per sé passioni tutte, sentimenti tutti, socialità tutta. Prefazione di Francesco Abate."" -
E adesso chiediti perché sei rimasta sola (2015-2020)
Visioni del profondo e lacerazioni storiche armano la penna di Savina Dolores Massa, mentre musica, cultura, arti figurative colorano di vita le sue pagine. Tra frammenti di vissuto, dialoghi solitari, amori indichiarabili e treni dai vagoni vuoti, sfilano sempre le eterne visioni: in fondo nella Storia / di tori e maschi in guerra nell'arena. Insieme alle navi dei migranti, il paesaggio sociale e l'esclusione, l'albatros dai piedi azzurri della nostalgia, o l'animale sofferente della memoria. E l'arroganza del Potere, gli oltraggi al pianeta, la circumnavigazione della psiche e dei suoi meccanismi. Finanche l'ultima piaga della nuova peste, la pandemia: Nell'assenza di bocche / non so più stare / e di pelli da accarezzare / e dita da baciare mordere lasciare. Prefazione di Anna Maria Capraro -
Carne
Sulla scena di un sontuoso e pacchiano matrimonio di provincia, con un tornado di personaggi, il lettore precipita subito in mezzo a una grande famiglia malavitosa che impera sulla immaginaria cittadina rivierasca di Porto Dattero (in un Sud Sardegna pure immaginario). A sposarsi è la figlia del patriarca ricco, rozzo e appena eletto Onorevole, malauguratamente legatasi a un drammaturgo fallito. Il boss, i familiari stretti, gli acquisiti e una banda di delinquenti più che altro da strapazzo, vivono un'esistenza tra affari sporchi (con la copertura di una agenzia di pompe funebri), cibi prelibati, omicidi, psichiatria, supremazie da imporre al meno derelitto di loro. Ma stanno comunque tutti insieme, falsamente amandosi e trescando per convenienza. In un caos sfavillante (ironico e dolente nello stesso tempo) signoreggia il sesso, ma non c'è sentimentalismo e neppure erotismo se non quello di un'immensa farsa delle carni. Così il romanzo di Neri rende il cinismo e i tempi nostri di vuoti esistenziali, e il Niente da colmare nelle più disparate maniere.