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Abitare i margini. Politiche e lotte per la casa nella Torino degli anni Settanta
Torino, anni Sessanta-Settanta del Novecento: l'era del boom, della crescita economica. La più grande che il Paese ricordi. L'industrializzazione che «si fondava, più che su qualsiasi altro fattore, su un contributo eccezionale di risorse umane», cambiò il volto della città. Il costante aumento della popolazione (sino all'80 per cento tra il 1951 e il 1971) rese esplosiva la questione della casa. Nelle periferie sorse un gran numero di nuovi agglomerati di palazzi. Erano gli anni d'oro dell'edilizia economico-popolare, per lo più disinteressata ai problemi sociali posti dai nuovi insediamenti. E subito fiorirono le proteste e si sviluppò il conflitto. Attraverso il caso-studio delle vicende di un quartiere torinese negli anni Settanta, Giulia Novaro pone alcune delle questioni di allora e di oggi: le politiche e le lotte per la casa, l'assetto delle periferie, il protagonismo dei cittadini, l'effettività del diritto all'abitare. -
Diritto di resistenza. Come fare la rivoluzione attraverso il diritto
Dall'Antigone di Sofocle a Carola Rackete il rifiuto di obbedire alla legge ingiusta e l'obiezione di coscienza contro il potere hanno attraversato la storia dell'umanità. E il «preferirei di no» di Bartleby, lo scrivano di Melville, ha messo in dubbio certezze consolidate. Nel tempo, il diritto di resistenza è entrato persino in alcune costituzioni dopo che la carta fondamentale della rivoluzione francese del 1793 stabilì che «quando il governo viola i diritti del popolo, la ribellione è per il popolo e per ogni sua parte il più sacro dei diritti e il più indispensabile dei doveri». Ma qual è il rapporto quotidiano tra resistenza e diritto? La legge è fatta per reprimere dissenso e resistenza o può essere veicolo di cambiamento e, addirittura, di rivoluzione? Ripercorrere alcune esperienze storiche e riandare ai fondamenti di tale rapporto apre scenari interessanti e inediti. -
Anche i ricchi rubano
Alla base dei reati dei ricchi – come di quelli contro il patrimonio commessi dai poveri – c’è una motivazione economica. I crimini dei ricchi hanno la stessa sistematicità dei reati di strada: esattamente come chi spaccia o commette furti seriali, l’imprenditore che paga mazzette lo fa ogni volta che gli si presenta l’occasione. Eppure ai ricchi si perdona, e si condona, qualsiasi cosa. I loro delitti godono, se non di vero e proprio consenso sociale, di un certo grado di acquiescenza. Questo libro propone una rilettura di alcuni settori del nostro ordinamento, mostrando alcune ingiustizie nella legge e nella sua applicazione. -
Clima. Lettera di un fisico alla politica
Che cosa sono e cosa comportano i cambiamenti climatici? Quali sono i fattori che li producono? Che senso ha realizzare “grandi opere” quando dovremmo ridurre i consumi di metano per immettere meno CO2 in atmosfera? Le scelte di chi ci governa sono sempre attente alle indicazioni della comunità scientifica e orientate all'interesse dei cittadini e del loro benessere? I cambiamenti climatici hanno qualcosa a che vedere con l'epidemia in atto nel mondo? Sono domande fondamentali. Oggi più che mai. In questa appassionata lettera al presidente del Consiglio, il fisico Angelo Tartaglia mette in mora la politica, dati alla mano, sulle reali priorità e sulle strade da percorrere per limitare i danni provocati da decenni di sfruttamento della Terra, di superficialità e di incompetenza. E sottolinea l'insufficienza di apporre l'etichetta ""green"""" a vecchie politiche. Perché una crescita senza sosta è incompatibile con le leggi della natura e ogni politica, per essere sostenibile, deve prenderne atto."" -
Arte è liberazione
Finalista al Premio Bancarella 2021L'arte è bellezza, ma è, prima ancora, storia delle persone e del loro percorso di liberazione e di presa di coscienza del mondo e della società.rnrnrn""Questo libro, come tutti i libri, è un'idea, una specie di sogno. Il sogno che l'arte possa ancora essere capace di liberarci. L'arte figurativa, il cinema, la letteratura, la musica liberano la mente e i cuori, e possono rompere l'assedio del pensiero unico. È un potere nascosto, perché secondo l'opinione dominante anche l'arte sarebbe solo una merce come le altre. Noi, invece, pensiamo che sia l'arte l'alleata forse più forte dell'umano: contro la morte"""".rnrnrnLe opere d'arte non sono solo """"pezzi da museo"""" o, peggio, oggetti di consumo di quella che viene chiamata industria culturale. Studiare l'arte e visitare le sue espressioni serve a diventare cittadine e cittadini. Amare l'arte non significa occuparsi dei gingilli dei ricchi, ma di un patrimonio culturale comune che appartiene anche a chi, apparentemente, non ha nulla. Un patrimonio grazie al quale scoprire che è esistito un passato diverso, e che dunque sarà possibile anche un futuro diverso. Da questa consapevolezza nasce il libro di Tomaso Montanari e Andrea Bigalli, una finestra su venti vere """"grandi opere"""", note e meno note, del nostro Paese. Spaziando fra venticinque secoli e venti regioni, si va da Masaccio ai Murales di Orgosolo, dall'Abbazia di Novalesa a Giotto, dai Bronzi di Riace a Carlo Levi."" -
Le felicità
La felicità fa rumore? E quale? Ha un sapore? È un posto speciale? È un ricordo che arriva da lontano? Felicità è tantissime cose. È l'abbraccio dei genitori quando tornano a casa. È una corsa a piedi nudi sul prato, è scoprire com'è il mondo arrampicati su un albero. È una coda che scodinzola, un regalo inaspettato, è l'ultima figurina della collezione. È riuscire all'improvviso a far qualcosa da soli: ""oops! pedalo... ehi, non sto cadendo! Guarda, papà! Papà, guarda, sto andando!"""" Età di lettura: da 8 anni."" -
Un ebreo contro
Ebreo per scelta, teatrante e musicista, cittadino partecipe, attento conoscitore di popoli, culture e confini. Queste e altre le corsie attraverso le quali si dipana un'interessantissima intervista, condotta da Livio Pepino, su vita, arte e passione politica di Moni Ovadia. Fine intellettuale e al tempo stesso maestro dell'ironia, Moni Ovadia racconta una visione del mondo disincantata, che attraversa il senso e il ruolo dell'arte e della cultura nella società contemporanea, che passa per la denuncia di razzismi e abusi, e che è anche ricca di speranza. -
La Palestina nei testi scolastici di Israele. Ideologia e propaganda nell'istruzione
«Nonostante tutte le altre fonti di informazione, i testi scolastici costituiscono potenti mezzi mediante cui lo Stato può configurare le forme di percezione, classificazione, interpretazione e memoria necessarie a determinare identità individuali e nazionali. Ciò vale in particolar modo per Paesi come Israele dove storia, memoria, identità personale e nazione sono intimamente legati». Così l'autrice inizia la sua analisi, serrata e approfondita, dell'approccio alla Palestina e ai palestinesi nei testi destinati alle scuole. Un percorso illuminante in una «ideologia» che ha l'effetto di disumanizzare il popolo palestinese. A dieci anni dalla sua prima pubblicazione torna lo studio di Nurit Peled-Elhanan che aiuta a comprendere il rapporto profondo tra Israele e la Palestina e offre uno spaccato valido ovunque del rapporto tra scuola e società. -
Vita da vecchi. L'umanità negata delle persone non autosufficienti
La pandemia da Covid-19 ha drammaticamente acceso un riflettore sulle condizioni di vita delle persone anziane non autosufficienti. Antonio Censi racconta, in modo lucido e impietoso, cosa succede quando si entra a far parte di un gruppo sociale collocato ai margini, contemplato solo come fruitore di prestazioni sanitarie e assistenziali. Di qui la proposta di un percorso generale di cambiamento, prima di tutto culturale, a partire dai concetti di fragilità e non autosufficienza. «Socialmente siamo tutti non autosufficienti, vale a dire interdipendenti»: una nuova relazione intergenerazionale potrebbe quindi renderci una società più sana. -
La colomba e il ramoscello. Un progetto ecopacifista
Ambiente e pace. Sono i temi attorno ai quali si sviluppa il saggio del MIR Italia. Due ambiti, ecologia e pacifismo, che in quest'epoca più che mai dovrebbero unire le forze per un obiettivo comune: denunciare e contrastare il modello di sviluppo predatorio e imperialista che governa il pianeta e che è incompatibile tanto con la giustizia sociale quanto con quella ambientale. Perché le guerre affamano intere popolazioni, privano i territori di risorse vitali, distruggono l'ambiente. Richiamando gli insegnamenti dei maestri della nonviolenza - Gandhi, Langer, Dolci, Galtung e molti altri - gli autori tracciano una prospettiva di intervento che ha nell'ecopacifismo e nell'ecologia integrale le sue principali radici. Per contrastare ogni forma di violenza, sugli esseri umani e sulla natura. -
Buongiorno, lei è licenziata. Storie di lavoratrici nella crisi industriale
La crisi dell'auto e il declino industriale che hanno colpito Torino e il suo hinterland. Gli imprenditori locali che hanno smesso di investire, sono fuggiti e hanno delocalizzato. Una classe politica miope e poco coraggiosa, incapace di gestire adeguatamente il cambiamento. È il contesto in cui si inseriscono le storie di alcune lavoratrici che hanno perso il lavoro e che qui si raccontano. Descrivono la fatica, la rabbia e la disperazione, e come per le donne sia ancora più difficile. Ma raccontano anche la fierezza e la dignità. E ricordano i momenti di lotta, quando sono riuscite a far sentire la loro voce. Perché il lavoro e vita: «Senza il lavoro non sei più niente! Ti portano via tutto, anche la tua identità. Non c'è niente da fare: il lavoro è vita! E te la portano via. È una cosa tremenda». Prefazione di Francesca Re David. -
Una storia aperta. Diritti da difendere, diritti da conquistare
Femminismo, diseguaglianze, migrazioni, antifascismo, discorsi d'odio e le tante battaglie per l'affermazione dei diritti umani e civili di tutte le persone: questo e molto altro in una conversazione tra una donna impegnata in politica e una giornalista esperta di diritti.«I diritti non possono restare solo scritti sulla carta. Non basta averli inseriti in Costituzione o nelle leggi: non è lì che si chiude il percorso. Per renderli vivi, effettivi, bisogna dare loro applicazione completa. Devono diventare fatti: posti di lavoro, salari adeguati, asili nido, assistenza ospedaliera, giustizia rapida ed efficace, strutture scolastiche sicure, centri antiviolenza, protezione delle minoranze». -
Senza padroni. Taranto, l'Ilva e il palcoscenico
Attore è anche chi «si rimbocca le maniche per mettersi al servizio di un'idea nuova di società». Racconta così il suo mestiere Michele Riondino, interprete del cinema e della tv, noto al grande pubblico nei panni de Il giovane Montalbano. In questa intervista condotta da Piero Ferrante, Michele Riondino ci parla di Taranto, la sua città, e dell'Ilva, la fabbrica che ha messo a rischio la salute di generazioni di tarantini. E racconta per quali ragioni ha scelto di schierarsi e di rappresentare, con l'arte e la musica, «il dolore profondo di una terra ignorata». -
La parola è un animale. Bestiario etimologico. Ediz. a colori
Perché mai l'armadillo ha un nome così buffo? E il bradipo? Chi l'ha chiamato così e per quale motivo? Cosa avrà da raccontare la parola scoiattolo? Ogni nome ha un suo perché. è così anche per gli animali che abitano il pianeta. Enormi o microscopici, piumati o con le zanne, docili o spaventosi gli esseri viventi hanno nomi che svelano qualcosa. Della loro forma, ad esempio, o di quel che sanno fare o, ancora, dei luoghi in cui vivono. In questo libro, mentre gli animali si raccontano in poesia, facciamo un viaggio dentro i loro nomi, tra le parole viventi e le loro ""antenate"""". Gli studiosi la chiamano """"etimologia"""" ed è come un gioco, lo si può fare con (quasi) tutte le parole, basta aprire un dizionario. Anche noi umani siamo animali: cosa vorrà dire il nostro nome? Età di lettura: da 6 anni."" -
Amico buio. Avventure a Bosco piccolo. Ediz. a colori
Coniglietto dice che il buio ruba tutte le cose, e il mondo rimane vuoto e nero. Tutte le sere torna a casa prima del tramonto per chiudere la notte fuori dalla porta di casa. Volpe, il suo amico fidato, ha un piano perfetto per aiutarlo a non aver più paura. Con ingegno e fantasia, e la straordinaria partecipazione delle lucciole, finalmente il buio svela tutta la sua meraviglia! Età di lettura: da 3 anni. -
La comunità terapeutica per persone tossicodipendenti. Nuova ediz.
A dieci anni dalla prima edizione lo studio di Coletti e Grosso sulle comunità terapeutiche è un classico imprescindibile per operatori e operatrici del settore (e non solo): un'analisi unica in Italia, fondata su una lunga esperienza, completa e documentata, con uno sguardo complessivo e trasversale che va oltre i miti, i luoghi comuni e le posizioni preconcette. Sono approfondite, nel testo, la storia delle comunità, le speranze e le delusioni che le hanno accompagnate, i diversi metodi di intervento praticati, i problemi emersi nella vita quotidiana tra gli ospiti e nei rapporti con gli operatori e con il territorio. Ma negli ultimi dieci anni la situazione delle dipendenze e degli strumenti per affrontarle è molto cambiata. Da qui la necessità di un aggiornamento per un testo che resta una guida di grande attualità su potenzialità e limiti del trattamento residenziale nella cura di vecchie e nuove dipendenze. Uno strumento importante per le giovani generazioni di operatori e operatrici, con solidi riferimenti a pratiche ed esperienze, ma anche spunti per affrontare nuove sfide (delle quali si dà conto, in particolare, in apertura e chiusura del testo). Non solo un classico, dunque, ma anche uno stimolo a riportare l'attenzione e a riaprire un dibattito serio e consapevole, da troppo tempo accantonato, sulla complessa e delicata questione della cura delle persone tossicodipendenti. -
Se potessi esprimere un desiderio.... Nuova ediz.
Un bambino trova una vecchia teiera abbandonata sulla spiaggia, e immediatamente un dubbio lo assale: e se fosse una lampada magica? Potrebbe aiutarlo a realizzare ogni desiderio. E lui sarebbe pronto a difendere quel tesoro da chiunque provi a impossessarsene? Tra le pagine a righe coloratissime seguiamo il protagonista che corre incontro alla storia. Un viaggio verso il significato più profondo dei desideri, una successione di istantanee, alcune a colori e altre in seppia, che scorrono apparentemente senza alcuna logica, proprio come quando dormiamo: tanti brevi racconti di desideri e sogni altrui, a volte esagerati, incontrollati, strampalati: i desideri più sinceri, quelli di cui non si deve mai provare vergogna. Jimmy Liao ci invita a riflettere, a entrare con delicatezza nel nostro mondo interiore e desiderare: i desideri sono il motore che ci spinge all'azione. Un libro sulla straordinaria potenza dei sogni, senza tempo e senza età. Un invito a interrogarsi sul significato dei desideri e sulle emozioni che provocano in noi. Età di lettura: da 4 anni. -
Ricredetevi. Contro la guerra russo-giapponese
«Ma come gli uomini sedicenti illuminati, possono essi propagare la guerra, concorrervi, parteciparvi e, quel che è più terribile, senza esporsi ai pericoli della guerra, spingervi, mandarvi dei disgraziati fratelli ingannati? Queste persone sedicenti illuminate, senza parlare neppure della legge cristiana, se la professano, non possono ignorare tutto ciò che fu ed è scritto, tutto ciò che fu detto e che si dice della crudeltà, dell'inutilità, dell'infamia della guerra.» Spiazzante è la continuità di questo testo, scritto nel 1904 durante il conflitto per il controllo di Manciuria e Corea, con il nostro tempo. Tolstoj leva la sua voce contro ogni guerra. Quel massacro aberrante il cui pretesto, quale che sia, mai nella storia è valso, né vale, il sacrificio di una sola vita umana. Introduzione di Tomaso Montanari. -
Spaccare l'atomo in quattro. Contro la favola del nucleare
La guerra tra Russia e Ucraina – con il fantasma della bomba atomica in agguato, il disastro di Chernobyl non troppo lontano nel tempo e la crisi energetica che incombe – ha riacceso il dibattito sull'energia e, in particolare, su potenzialità e rischi dell'industria nucleare. La necessità di sempre maggiori quantità di energia, condizione essenziale per l'attuale modello economico, si scontra con il razionamento, le difficoltà di accesso e la crisi delle fonti attualmente in uso. Occorrerebbe una fonte energetica sostenibile e pressoché illimitata: nessuna miglior opzione, apparentemente, del nucleare. Ma l'energia senza scorie è un mito e lo dimostrano le leggi della termodinamica, spiega in questo puntuale discorso Angelo Tartaglia, ingegnere nucleare e fisico. Undici argomentazioni contro altrettanti falsi miti, a sottolineare perché il nucleare risulterebbe più dannoso e meno sicuro di molte altre fonti. Smentito il pensiero comune secondo cui il nucleare è pulito, come le teorie di chi sostiene che «è inutile opporsi quando i Paesi che ci circondano sono pieni di centrali». Ma le fake news sono tantissime: è davvero minima la possibilità di incidenti? Chi garantisce che questa fonte, una volta a disposizione, non venga poi impiegata anche per interessi militari? Non esiste ad oggi tecnologia o processo in grado di neutralizzare gli effetti devastanti delle scorie nucleari sull'ambiente e sulle specie viventi. I costi dello smaltimento, economici e in salute, si riverserebbero inevitabilmente sulle future generazioni. E poi, le tanto evocate centrali di ultima generazione – dice Tartaglia – semplicemente non esistono: si tratta di sperimentazioni in via di perfezionamento e sviluppo, e così sarà per altri quindici anni, mentre il cambiamento climatico richiede interventi immediati. Meglio sarebbe puntare su altre fonti, il solare prima tra tutte: «limitandoci a casa nostra, se il 2% del territorio nazionale fosse coperto di pannelli fotovoltaici si avrebbe una produzione annua sufficiente a soddisfare l'intero fabbisogno energetico nazionale». -
Come si dice dream? Storie di vita di adolescenti in esilio
Minori stranieri non accompagnati, arrivati in Italia per terra e per mare, i protagonisti di questo libro sono ospiti di una comunità alloggio con sede a Genova, dove l'autrice ha lavorato come educatrice. Pagina dopo pagina, impariamo a conoscerli: sogni nel cassetto, buffe abitudini, piccoli e grandi progetti. E scopriamo allo stesso tempo cos'è una comunità, quale prezioso lavoro custodisce, con tutto il mondo delle relazioni che lì si tessono, disfano, ricostruiscono ogni giorno. Il libro è corredato da illustrazioni realizzate in acquerello dalla designer grafica genovese Michela Tirone. Età di lettura: da 13 anni.