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Il superstite
Quell’uomo aggredito e invaso dalla cancellazione della sua famiglia, ero io eppure non lo ero. Tutto sembrava vero e falso allo stesso tempo. Ma forse è così che si scrivono i libri.rnForse è così che accade la realtà.rnrn«Un A sangue freddo italiano, un noir potentissimo» — Antonio Manzinirnrn«Il breve romanzo di Governi è un corridoio di specchi lungo il quale chi narra si vede riflesso nello sguardo degli altri» - Nadia Terranova, Robinson rnrnL’assassino è stato catturato, è colpevole di uno sterminio, ha ucciso due donne e due uomini: un padre, una madre, una figlia, un figlio. Il massacro è avvenuto in un piccolo paese italiano, quasi invisibile sulle carte, e l’analogia col caso della famiglia Clutter, scrupolosamente raccontato mezzo secolo fa da Truman Capote in A sangue freddo, salta all’occhio in tutta la sua straordinaria precisione. Alla carneficina è scampato un terzo figlio che, sposato da poco, vive nella casa accanto, ma si trasferirà poi in quella del massacro. Passa le giornate nei suoi capannoni, è allevatore di polli, come lo era suo padre. Il processo all’assassino, un nomade slavo, si svolge in Serbia e il Superstite chiede a un giornalista, che ha seguito la vicenda dall’inizio e ne ha scritto con una certa sensibilità e accuratezza, di accompagnarlo. Ed è come se due lembi di una ferita si accostassero per sanarsi a vicenda, per salvarsi. Non c’è alcun psicologismo in questo libro scritto con un passato remoto romanzesco, il più potente presente per chi legge: siamo irrimediabilmente nelle zone del mito, della favola primaria, nera e archetipica. Da una parte c’è un mondo che potrebbe essere il Nord Italia, ma anche qualsiasi posto dove la violenza e la ferocia imperano – e dall’altra parte c’è un’innocenza che non può cedere. -
L' innocenza di Tommasina
Caterina Emili con la sua voce schietta ma allo stesso tempo carica di emotività, sa affascinare e coinvolgere in questa nuova tortuosa vicenda, in un groviglio di violenze e vendette personali, in cui siamo sfidati a chiederci, fino alla fine: ma è andata davvero così?rnrnTommasina s’impicca. Perché? In quale parte profonda della sua anima si nascondeva tutta quell’infelicità? Oppure qualcuno l’ha obbligata a farlo? Per risolvere il mistero Cesara, la gigantesca zia della ragazza, chiede aiuto a Vittore Guerrieri, dal passato misterioso e dal presente divorato dal demone del gioco. Vittore ha un furgone, si sposta per l’Italia, con qualche tappa anche all’estero, per vendere prodotti pugliesi. È un lavoro che s’è inventato da quando ha deciso di trasferirsi a Ceglie Messapica. Lui, di origine umbra, s’è inventato una nuova vita pugliese. O almeno ci prova. E Cesara gli chiede aiuto, a lui che sa girare l’Italia, che può scoprire il passato di Tommasina quando faceva l’infermiera a Torino e poi a Perugia. E così Vittore, con il suo furgone carico d’olio, si trova invischiato in una trama oscura di violenza e vendetta, di altre morti misteriose che sconquassano di nuovo la sua esistenza che s’era appena riequilibrata. -
Stagione di cenere
Torna Franco Zanna, ex fotoreporter a caccia di scoop in Costa Smeralda. In questa nuova avventura si troverà, suo malgrado, a giocare con il fuoco.rnrnFranco Zanna è di nuovo al lavoro. Con l’arrivo del caldo, la pacifica Porto Sabore si è riempita di turisti e vacanzieri. Celebrità più o meno importanti popolano le grandi ville sulla costa, gli yacht e i locali notturni. Va a caccia di scoop, Zanna, da buon paparazzo, fra attori di grido, bellezze brune, glaciali nobildonne e imprenditori dalla cattiva fama. Ma quest’anno è il fuoco, il terribile flagello degli incendi, a fare da protagonista. Un disastro dietro al quale si muovono interessi milionari. Esistono uomini che grazie al fuoco hanno acquisito ricchezza e potere. Professionisti della distruzione che non si fanno alcuno scrupolo a bruciare terre, case e vite umane. Per il sorriso di una giovane orfana, come un moderno Don Chisciotte armato di sigarette e macchina fotografica, Zanna darà loro la caccia, con l’aiuto di Cosima, di Irene e del vecchio, implacabile zio Gonario. E come sempre andrà fino in fondo, fino a un mulino a vento fatto di fiamme, sangue e acqua scura. Che nasconde orribili, neri segreti. -
Rose d'Arabia. Racconti di scrittrici dell'Arabia Saudita
I racconti di questa antologia offrono un’inedita panoramica di uno degli universi femminili più nascosti della nostra epoca. L’higiab, il tradizionale velo nero che nasconde il volto delle donne saudite, è il simbolo della condizione femminile in Arabia Saudita. Ed è una presenza ingombrante in molti di questi racconti. La società saudita è rigidamente divisa in due, uno sdoppiamento tra popolazione maschile e popolazione femminile unico al mondo: doppie università, doppie redazioni di giornali, doppi ospedali, doppi ministeri, ma anche doppi, e separati, ingressi negli uffici e nei ristoranti. La novità è costituita dal ruolo sempre più dinamico che le donne saudite rivestono nella vita professionale del loro paese, creando contraddizioni nell’ordine tradizionale che assegna alla donna una posizione subalterna. Emerge, ad esempio, in alcuni racconti, una critica della poligamia e del ripudio, il divorzio unilaterale da parte dell’uomo. Cura e introduzione di Isabella Camera D’Afflitto. -
Tre manifesti per la libertà
Tre testi scritti con passione e lucidità, che ricordano le opere migliori del pensiero illuminista e democratico, degli atti di accusa vibranti, delle ricostruzioni avvincenti di come Erdogan sta soffocando la democrazia in Turchia, degli omaggi commoventi alla libertà, all'onestà e alla legalità.rnrnQuesto volumetto si apre con una lettera al presidente turco in cui 51 premi Nobel chiedono la scarcerazione di Ahmet Altan e il ristabilimento dello stato di diritto in Turchia. Seguono tre straordinari documenti scritti dall'autore recentemente condannato all'ergastolo. Si tratta di tre memorie difensive in cui Altan, in uno stile chiaro, efficace e letterario, difende le idee di giustizia, di onestà, di legalità e mette in ridicolo non solo le accuse contro di lui ma anche il sistema corrotto e violento che sta trascinando il suo paese verso la dittatura. Capovolgendo la situazione che lo vede nel banco degli imputati, Altan scrive: ""Giudicherò coloro che, a sangue freddo, hanno ucciso il sistema della giustizia consentendo l'arresto di migliaia di cittadini innocenti. Non ho il potere di punire la gente né d'incarcerarla e, in ogni caso, non vorrei mai avere questo potere. Ma ho il potere di svelare l'omicidio, di identificare l'assassino, di mostrare le armi sanguinarie usate per questo infido delitto e di raccontare i crimini che sono stati commessi""""."" -
Senza responsabilità personale
Lena Andersson racconta con sicurezza narrativa e un profondo spirito critico un rapporto di coppia fondato su illusioni, incomprensioni e debolezze, sull'insanabile differenza della visione dell'amore fra la donna e l'uomo.rnrnEster Nilsson è reduce da una relazione fallimentare con l'artista e imbroglione Hugo Rask, ed è ormai pronta a lasciarsi il passato alle spalle e a lanciarsi in una nuova storia. Stavolta il suo obiettivo è l'attore Olof Sten, personaggio meno carismatico di Rask, ma anche più disponibile e in apparenza più sincero. Olof infatti non fa mistero di essere sposato (anzi, parla sempre della moglie in termini molto elogiativi) ma cede comunque all'attrazione esercitata da Ester e i due diventano amanti. Ester, però, non accetta questo ruolo. Attraverso la sua pungente intelligenza e il suo sapiente uso di logica e dialettica cerca di convincere se stessa e Olof che sono fatti l'uno per l'altra e che quindi lui dovrebbe lasciare la moglie e riconoscere così il valore del loro legame. Negli anni della loro relazione, fra alti e bassi, addii e ricongiungimenti, e nonostante gli appelli sempre più serrati di Ester, Olof non prende mai una decisione. In un ultimo disperato tentativo di sbloccare la situazione, Ester fa un gesto che in realtà rischia di separarli per sempre... -
Terra di sangue
Un thriller serratissimo e ricco di colpi di scena, che racconta una terra aspra, di dolente bellezza, alla difficile ricerca della propria identità.rnrnUn omicidio alla fattoria di Huilwater ai confini del deserto in Sudafrica. Una donna bianca e la figlia adottiva, ritrovate in un lago di sangue, massacrate. Il crimine, brutale e spietato, riporta alla mente e agli occhi l'atrocità dei numerosi ""assalti alle fattorie"""" consumati in Sudafrica all'indomani della fine dell'apartheid. Molti misteri, però, sembrano circondare la fattoria di Huilwater e i suoi abitanti: amuleti vudù alle porte, strani rituali e sacrifici celebrati da sciamani e stregoni, lo stretto rapporto che legava la vittima dell'omicidio, la bellissima pittrice Freddie Swarts, alle tribù del posto – Griqua e Boscimani. Le indagini dell'ispettore Beeslaar e dei suoi uomini – affiancati dalla sorella della donna uccisa, sempre meno convinta che la morte di Freddie rientri nel quadro di un crimine occasionale – portano alla luce nuovi enigmi e strani personaggi che gravitano intorno alla pacifica comunità ai confini col Kalahari: chiese e movimenti di estrema destra che mirano a restituire il potere alla popolazione bianca, traffici di nuovi cercatori di fortuna – speculatori immobiliari con Rolex e BMW –, abili ladri di bestiame che depredano la regione per poi scomparire nel nulla e delitti sotto il cielo senza dio delle bidonville. Sullo sfondo di un Sudafrica dai tanti volti e dalle mille contraddizioni, ancora lacerato da un ingombrante passato coloniale e dalle ferite dell'apartheid, Karyn Brynard trascina il lettore in un thriller serratissimo e ricco di colpi di scena, tenendolo col fiato sospeso fino all'ultimo. Racconta una terra aspra e intensissima, di dolente bellezza, alla difficile ricerca della propria identità."" -
Mogador
Patrick Elff è un truffatore, presto lo scopriranno tutti. È giovane, ha una carriera molto ben avviata in una banca di Düsseldorf, ma dopo l’inizio di un’inchiesta per il suicidio di un collega, è costretto a scappare prima che ci si accorga del suo coinvolgimento. Dopo aver quindi chiesto aiuto a un potente finanziere marocchino che gli doveva un favore, Elff scappa a Mogador. Nemmeno nella città della Costa Atlantica è facile far perdere le tracce di sé perciò, per sottrarsi all’attenzione della polizia, Elff non alloggia in un hotel ma nella dimora di Khadija, in un microcosmo a sé, un mondo piccolo e nascosto, retto da leggi ben al di là della normalità. Khadija è una prostituta e una mezzana, una prestasoldi, maga e profetessa. Elff, che ritiene di essere rimasto invischiato più o meno involontariamente nella vicenda, si scontra con una donna forte e manipolatrice che vive volontariamente nel culto e nell’idolatria di se stessa. In poco tempo, Elff oltrepasserà i confini della propria cultura di origine, vedrà il mondo degli spiriti, conoscerà orrori che superano le punizioni terrene. Mogador è, al tempo stesso, un poliziesco e un viaggio dell’anima, una descrizione rigorosissima della realtà e un salto nel fantastico che arriva fino al demoniaco. Come sempre, al centro dei romanzi di Mosebach ci sono i suoi personaggi: l’inquietante Khadija e il suo sleale factotum Karim, il potente Monsieur Pereira, la moglie di Elff dall’ironia lucida, Pilar. Il viaggio a Mogador si trasforma in un sogno che riporterà Patrick Elff, con una nuova consapevolezza, alla realtà. -
Negli occhi di Timea
Con il secondo e ultimo capitolo del dittico sulla RED Luca Poldelmengo riporta ai lettori l'ormai ex commissario Vincent Tripaldi, un uomo diviso tra l'amore per il gemello Nicolas, che rappresenta il barlume di umanità che è ancora in grado di provare, e il desiderio di vendetta.rnrn«Da anni, con la sua scrittura affilata, Luca Poldelmengo sta disegnando una lucida mappa del lato oscuro. Lo scenario delle sue storie nerissime è come una piazza metafisica avvolta dalle tenebre e popolata da dannati che possono solo sognare la luce» – Giancarlo De CataldornrnÈ trascorso un anno da quando i gemelli Vincent e Nicolas Tripaldi sono stati costretti a fuggire in Albania per scampare all'arresto. A capo della Red, una squadra segreta di polizia che conduce le proprie indagini attraverso l'uso dell'ipnosi, erano stati risucchiati in un gioco di potere più grande di loro. Ora sono rientrati clandestinamente in patria, per andare incontro ciascuno al proprio destino. Nicolas vuole far evadere Sara Mancini, la loro ex collega che tra le mura del carcere è diventata mamma. Vincent invece è pervaso da un feroce desiderio di vendetta verso il premier Mattia Manera e il Professor Luca Basile, gli uomini che pur di assecondare i loro giochi di potere lo hanno strappato per sempre dal suo lavoro e dai suoi affetti, arrivando a uccidere. Vincent ha in mente un piano che lo costringe a enormi compromessi rispetto alla propria coscienza, talmente inconfessabile da tenerlo nascosto persino a suo fratello. La clandestinità dei gemelli è messa a rischio proprio dalla loro ex squadra, la Red, che preleva sistematicamente ignari cittadini e ne setaccia l'inconscio per usarli alla stregua di telecamere di videosorveglianza umane, al solo scopo di catturarli. Sullo sfondo di un intrigo che coinvolge i massimi livelli istituzionali e criminali e che ruota intorno al traffico internazionale di rifiuti, viene perpetrata una sanguinosa strage a cui assiste un'unica testimone, Timea, una bambina di cinque anni. Chi è Timea? Da dove viene? Cosa ci faceva lì? Ma soprattutto cosa hanno visto i suoi occhi? -
La santa tenebra
La santa tenebra è forse l’unico libro sui Gulag sovietici che è impossibile leggere senza ridere. Di questo ringraziamo l’humour nero dell’autore e lo spirito caustico dei georgiani.rnrnUn libro spassoso ma anche estremamente istruttivo sulla demenza del potere e sulla forza di resistenza dell’ironia e dell’umorismo.rnrn«Dalla dimenticata Georgia ci arriva il racconto di uno degli ultimi prigionieri sovietici dell'ultimo gulag sovietico, immutato nella spietata (e grottesca) liturgia concentrazionaria [...]. Levan Berdzenisvili ha passato laggiù tre anni, i ""migliori della sua vita"""".» – TuttolibrirnrnIl libro è ispirato al periodo in cui l’autore è stato rinchiuso nel Gulag, uno degli ultimi condannati nella storia sovietica. «Sono stati gli anni migliori della mia vita», racconta con ironia ma anche con verità, perché aggiunge: «il KGB si è dato un gran daffare per riunire in un solo posto un gruppo di persone eccezionali». Ovviamente i prigionieri del Gulag furono, anche negli ultimi anni del regime sovietico “ammorbidito” dalla perestrojka, vittime della fame, delle celle d’isolamento, delle punizioni, ma ciononostante riuscirono a combattere l’assurdità del sistema di oppressione in mille modi. Organizzavano corsi di lingue antiche, inventavano macchine per diliscare il pesce (!), discutevano della possibilità o meno di costruire un comunismo “buono”, organizzavano gare gastronomiche in condizioni di estrema penuria alimentare… Tutte queste storie tragicomiche mettono in luce l’arbitrio e l’assurdità del potere dittatoriale sovietico."" -
Il cielo di Singapore
Tra modernità estrema e leggenda, innovazione e tradizione, Singapore è lo sfondo di una storia scritta in uno stile fresco, ma commovente e profonda. Sharlene Teo racconta la vita, i sogni e il dolore di tre donne e attraverso di esse un intero mondo, un mondo che forse è cambiato troppo in fretta.rnrn«Notevole. Sharlene Teo, grazie a una capacità descrittiva e a un calore umano eccezionali, evoca i flussi più oscuri della modernità: il degrado ambientale, il fascino soffocante delle luccicanti città contemporanee e le cataratte dei prodotti di lusso e del linguaggio corrotto che le caratterizzano. Su questo sfondo, i suoi personaggi brillano di vitalità, umorismo e una disperazione descritta minuziosamente» – Ian McEwanrnrn«""Il cielo di Singapore"""" è una critica approfondita della vita in una moderna metropoli asiatica, una cronaca della velocità e spietatezza con cui il sud-est asiatico è cambiato negli ultimi trent’anni, un ritratto del vecchio che affianca il nuovo (con un dialogo di fondo tra la nostalgia e il cinismo), un’esplorazione dei rapporti tra le donne sullo sfondo dei cambiamenti sociali e a tratti anche una storia d’amore... Sharlene Teo è geniale» – The Guardianrnrn«Tutto ciò che riguarda """"Il cielo di Singapore"""" sembra suggerire che siamo di fronte a una scrittrice vera, di cui sentiremo molto parlare negli anni a venire» – Financial TimesrnrnLa storia del «Cielo di Singapore» inizia nel 2003 con tre donne, la sedicenne Szu, sua madre Amisa, una volta una bellissima attrice, e Circe, legata a Szu da un’improbabile amicizia. Diciassette anni dopo, nel 2020, Circe sta attraversando un brutto divorzio in una Singapore profondamente trasformata e ancora in trasformazione, quando al lavoro viene a sapere di un nuovo progetto: il remake di un horror cult degli anni ’70 chiamato «Ponti», e cioè quello stesso progetto che aveva lanciato, e poi spezzato bruscamente, la carriera nel cinema di Amisa in qualità di Pontianak, una donna-mostro della mitologia del sud-est asiatico che si serve della propria bellezza per incantare e poi uccidere gli uomini. È un colpo duro per Circe, travolta dai ricordi di due donne che una volta facevano parte della sua vita, dal senso di colpa, da un passato che le tormenta la coscienza..."" -
Lezioni su Dante
"Lezioni su Dante"""" è volume pensato per una conoscenza """"alta"""", ma diffusa della Divina Commedia. Raccoglie le lezioni organizzate dal Comitato Dantesco della Lombardia nel triennio 2008-2010, e tenute da un significativo e autorevole gruppo di dantisti. Il volume è articolato in sei sezioni (I personaggi, La visione, La lingua, Dante e le arti figurative, Altri percorsi, Dante fra musica, danza e teatro), ognuna delle quali comprende brevi saggi che rappresentano punti diversificati della ricerca dei singoli autori. I destinatari ideali sono docenti e studenti degli istituti secondari e dell'Università: ma anche il lettore dilettante troverà molte pagine di piacevole e agile lettura. """"Lezioni su Dante"""" - che esce nel 150° anniversario della nascita dello Stato Italiano - rappresenta un modo nuovo, articolato e diversificato di leggere il poema dantesco." -
Caminos mitológicos. Literaturas latinoamericanas en el siglo XX
Los estudios reunidos en este volumen exploran la relación entre mito y literaturas latinoameri-canas del siglo XX, a través de “una perspectiva plural, garantizada por las diferentes áreas de investigación desarrolladas por las autoras y la variedad de géneros y ámbitos literarios analizados – cuento, teatro y traducción”. La diversidad de los mitos considerados –autóctonos, africanos y clásicos– “revela la extraordinaria vivacidad de la multiplicidad narrativa, etnográfica, antropológica y epistemológica de las Américas […]. La recuperación del mito como expresión de una fuerza ficcional e intelectual americana representa la tentativa de romper las barreras y los límites con los que se leen y se interpretan, culturalmente e ideológicamente, el Norte, el Centro y el Sur de América. […] Los mitos funcionan […] como dispositivos que enriquecen la memoria ancestral, a menudo censurada, y manifiestan, consecuentemente, la nostalgia de una realidad perdida para siempre”. -
Introduzione alle teorie narrative. Gli autori e i testi
Quali sono le regole dell'immaginazione narrativa? Come funzionano i romanzi, le novelle, e tutte le storie che ci scambiamo ogni giorno? Che cosa ci lega a determinati personaggi, dettagli o episodi del mondo scritto, tanto da farceli sembrare più veri di quelli del mondo reale? Domande come queste sono diventate, negli anni Sessanta, l'oggetto di un'autonoma disciplina, la ""narratologia"""", che aveva l'ambizione di definire la logica interna del racconto. Questo libro racconta la storia, le sfide e le trasformazioni di un campo di studi che nel tempo è profondamente mutato, e si confronta oggi con forme di narrazione proteiformi, che si pongono oltre la testualità tradizionale e chiamano in causa sempre nuovi mezzi d'espressione. Un viaggio nella storia della teoria narrativa, al termine del quale poter ripensare in maniera più consapevole quella speciale arte dell'intaglio che, secondo Walter Benjamin, è l'arte di raccontare."" -
11 settembre e la sicurezza globale. I fatti dell'11 settembre come problema storico
L'uccisione di Osama bin Laden a dieci anni dagli attentati del'11 settembre ha riportato alle cronache il problema della sicurezza internazionale. Gli Stati Uniti sono ancora impegnati in operazioni di guerra in Afghanistan e Iraq nel tentativo di arginare la minaccia terroristica mediorientale. Il crollo delle Torri Gemelle è rimasto impresso nella memoria collettiva, la ricerca ingegneristica ha dimostrato che il crollo delle strutture non è il frutto di cariche esplosive aprendo nuovi scenari alla ricerca storica. Mentre continua un dibattito serrato sui responsabili del 11 settembre sono emersi nuovi documenti che potrebbero raccontare una verità differente dalle accuse mosse all'amministrazione Bush. L'11 settembre viene da lontano ed è l'ultima conseguenza della fine della guerra fredda e del tramonto del bipolarismo. Il movimento cospirazionista che accusa i neoncons potrebbe essere una reazione al nuovo corso degli States dopo la vittoria di George Bush alle elezioni presidenziali del 2000. -
Immagini permanenti. Saggi su arte e divinazione
Nel corso della sua esistenza Aby Warburg ha affrontato soprattutto il tema della sopravvivenza della memoria culturale attraverso le ""pathosformeln"""", archetipi, o meglio sintomi, appartenenti alla sfera dell'inconscio collettivo, riconoscibili in un indissolubile intreccio tra forma e carica emotiva, ethos apollineo e pathos dionisiaco, dove a riemergere nella memoria culturale è un'unità superiore di natura storica, antropologica e sociale. Ciò che veniva tradizionalmente letto come scelta stilistica individuale è invece interpretato da Warburg come sintomo del riaffiorare di una memoria sovrapersonale e collettiva, autentica """"capacità originaria"""" dell'uomo: i temi da lui affrontati - in particolare l'ansia di prevedere il futuro e il permanere delle immagini - acquistano oggi un marcato fascino di fronte alle risultanze della ricerca neuroscientifica sulla stimolazione visiva e le risposte empatiche dell'individuo all'ambiente."" -
Il teatro di Patrice Chéreau e Bernard-Marie Koltès. Il percorso di un regista e il suo incontro con la scrittura koltèsiana
Patrice Chéreau si configura come uno dei massimi esponenti del teatro del secondo novecento. Enfant prodige delle scene mondiali dall'età di diciannove anni, alterna instancabilmente l'attività teatrale a quella cinematografica all'interno di un eterogeneo percorso poetico che vede nell'incontro e nella scoperta del drammaturgo Bernard-Marie Koltès uno dei punti più alti della sua carriera. L'analisi di tale collaborazione diventa un exemplum della relazione tra istanze registiche e modalità di composizione drammaturgica finalizzata ad un'unica messa in scena. L'analisi teatrologica viene qui accompagnata da una prospettiva filosofica, tesa ad indagare le possibili relazioni che intercorrono continuamente tra esperienza scenica - ed in generale artistica e cambiamenti storico/culturali del ""secolo breve"""" appena trascorso."" -
Il mondo come sistema globale. Introduzione all'ecogeografia
Il volume vuole porre l'accento sulla necessità di conservare, tutelare, gestire e sviluppare il ""patrimonio Mondo"""", una complessa realtà sistemica nella quale le componenti animate e inanimate, troppo spesso a causa di eccessi e disarmonie, interagiscono con modalità dannose per se stesse e per l'intero sistema. Oltre una parte introduttiva, volta a sintetizzare e motivare le finalità della ricerca e di una """"ecogeografia utile"""", vengono fornite nozioni di base sulla evoluzione della geografia e sulla dinamica della popolazione umana, analizzando i rapporti """"in dare e avere"""" dell'uomo con gli organismi viventi e con la realtà fisica; rapporti che sovente turbano gli ecosistemi evidenziando la necessità di uno sviluppo sostenibile. Il libro, inoltre, affronta il tema della tutela ambientale, come opportuna conclusione di un lavoro che, pur senza contestualizzare geograficamente i singoli temi, fornisce utili considerazioni sulle trasformazioni dell'ambiente e l'esaurimento delle risorse."" -
L' uomo bianco e l'uomo di colore. Letture sull'origine e la varietà delle razze umane
Mai ripubblicato dopo le due edizioni ottocentesche, L'uomo bianco e l'uomo di colore di Cesare Lombroso mostra le origini del pensiero antropologico dello scienziato italiano: le letture giovanili, aggiornate e internazionali; l'interesse per la geografia e la storia delle popolazioni; la genesi della teoria atavistica e una prima riflessione sul mondo criminale; e soprattutto quel tipo di ragionamento fondato sulla descrizione fisiognomica e sulla classificazione che caratterizza negli anni successivi l'analisi delle varie forme di minorità. Con i suoi numerosi ed evidenti pregiudizi questo testo contribuisce ad una conoscenza critica rinnovata delle origini dell'identità italiana. -
La causalità tra filosofia e scienza
La causalità è al centro di uno dei dibatti più vivaci nella filosofia della scienza, con una crescente gamma di posizioni estremamente variegate. Pur presentando ciascuna le sue peculiarità, le diverse teorie possono essere ricondotte ad alcuni indirizzi generali, tra cui quelli probabilistico, meccanicistico, controfattuale, manipolativo e delle reti causali. Le interazioni e intersezioni tra questi approcci continuano ad arricchire la discussione epistemologica sul concetto di causa, inteso sempre più spesso come un concetto sfaccettato e legato al contesto. L'antologia presenta una selezione di brani, finora non disponibili in lingua italiana, che rappresentano in modo particolarmente significativo i principali filoni di ricerca contemporanei. Attraverso i testi, un'ampia introduzione e alcuni spunti di approfondimento, il volume fornisce le coordinate per orientarsi nel dibattito più recente, dibattito che sta coinvolgendo in misura sempre maggiore numerose altre discipline scientifiche, dalla giurisprudenza all'intelligenza artificiale, dalla medicina all'economia.