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L' influenza degli SMS sulla lingua italiana
I nuovi mezzi di comunicazione telematici assumono importanza fondamentale nelle relazioni dell'attuale società globalizzata. E-mail, chat line, social networks e SMS (Short Message Service) sostituiscono la vecchia lettera postale e la chiamata vocale. Il vastissimo impiego di questi media crea un modo diverso di espressione, determinando anche i canoni del linguaggio. Gli SMS costituiscono il metodo comunicativo più utilizzato, dopo la televisione. Con questa sigla si identificano anche i messaggi di testo utilizzati e definiti brevi a causa dei pochi caratteri consentiti al momento della composizione. Raccogliendo un significativo numero di SMS secondo precisi canoni di selezione, è possibile verificare se e in quale misura la nostra lingua sia stata influenzata. Analizzando il corpus dei messaggi raccolti si sono ricercati eventuali punti comuni. Dato il riscontro positivo, ho determinato in quali elementi e in quale misura la lingua italiana si sta rinnovando. -
La musica del tropico
Europa è una minuscola isoletta dell'Oceano Indiano, posta nel bel mezzo del Canale di Mozambico, un puntino quasi invisibile sull'atlante geografico. Eppure, a poco a poco, si convogliano su di essa le attenzioni dei principali servizi segreti del mondo, e dei loro migliori agenti. Tra sparizioni, rapimenti ed esplosioni, sullo sfondo di una Parigi nebbiosa e piena di fascino, di una Teheran moderna, spazzata dal vento delle sue montagne, passando per Antananarivo e Maputo, capitali di un Africa nera ma allo stesso tempo piena di colori, dove tutto è in contraddizione con tutto, ogni indizio porta alla piccola isola, sulla quale un ben assortito gruppo di scienziati, un brillante ingegnere italiano ed il caso fermeranno, ancora una volta, la caccia infinita alla Bomba, ed al potere che dalla stessa consegue. -
La ricerca del fondamento. Letteratura e religione nella società secolarizzata. Atti del Convegno nazionale (Università Cattolica di Brescia, 8-9 novembre)
A esaminare senza preconcetti la letteratura del Novecento, ci si accorge, non senza qualche sorpresa, che essa, anche quando non ha saputo dare testimonianza di una fede solida, nutrita di certezze, si è fatta espressione di una ricerca inquieta dai contorni latamente religiosi. Anzi, effetto non ultimo della crisi epocale che ha investito la civiltà moderna, mai forse come nell'ultimo secolo la letteratura si è aperta al mistero, incalzandolo con le sue domande radicali. Perciò, chi ha descritto il mondo contemporaneo come l'esito di una secolarizzazione, ha detto una cosa vera ma parziale, non tenendo conto di ciò che si agita sotto la superficie apparentemente stagnante di un tempo storico lontano, nonché dall''esperienza', perfino dal 'problema' religioso. In realtà, poeti e scrittori, traditi o delusi dalla scienza positivista, hanno compreso che senza un fondamento non si può vivere, che la 'morte di Dio' si trascina dietro, come inevitabile corollario, anche la morte dell'uomo. -
Con il naso rosso
Il naso della poesia è un buffo naso, leggero soprattutto... e tinto di rosso. Si afferra con due dita e come una farfalla gli si offre la punta del viso di un fiore... Questo naso annusa se stesso e nel proprio respiro cede all'aria il fiato vivo delle parole. Si diverte come un matto a scivolare tra consonanti e vocali. Sa smarrirsi e ritrovarsi ad un tratto sospeso nel vuoto bianco della pagina. Appartiene ad un Augusto il naso rosso, e il palloncino della bambina che con lui si diverte a giocare e a sognare, un palloncino felice di scappare e volare via con le ali libere dei versi, in suono e sorriso. -
Insegnare per competenze
La riforma della Scuola Superiore avviata da settembre 2010 contiene alcune novità che derivano direttamente dagli orientamenti europei in materia (la Strategia di Lisbona). La UE infatti, oltre a fissare degli obiettivi formativi che ciascun Stato membro dovrà raggiungere entro il 2015, stabilisce anche una serie di aspetti legati alla dimensione della didattica, la cui finalità diventa il miglioramento delle competenze. Si tratta di otto key competences il cui apprendimento sarà condizione essenziale tanto per un rilancio a breve termine dell'economia quanto per uno sviluppo più a lungo termine e per l'aumento della produttività, della competitività, dell'occupazione, nonché per la garanzia di pari opportunità e per la coesione sociale (Commissione Europea, 2008). -
Song for Samìa
Che cosa trasforma la vita di un marziano in esilio sulla Terra o quella di un pianista jazz appagato dalle sue avventure di una sera o, ancora, la vita di un funzionario stritolato dagli ingranaggi della produttività? Una donna, ovviamente, apparsa all'improvviso dalla nebbia di un'esistenza povera di tinte colorate. Tre racconti, tre angeli per i quali si può anche morire senza rimpianto, perché dopo aver volato a grandi altezze il mondo di prima non può bastare più. Amori disperati e profondissimi, delicati e infiniti, che soltanto in superficie sembrano condurre alla distruzione. -
Iride. L'Alcesti di Montale
Il saggio critico di Alberto Comparini, nato dall'impegnativa rielaborazione e dall'arricchimento della tesi di laurea in Lettere Moderne dell'autore stesso, mira a dissipare la nebbia dell'obscurisme che rischia di interdire la lettura e la comprensione di quello che, forse, è il textus poetico più complesso (e affascinante) del Novecento italiano: ""Iride"""", di Eugenio Montale. Attraverso un'analisi ermeneutica, attenta al significante non meno che al significato, il testo montaliano viene sviscerato (ma mai violentato) con straordinaria scaltrezza, assumendo una colorazione che mira a renderlo imprescindibile microtesto di partenza per la comprensione di quel macrotesto che è La bufera e altro. Attingendo all'intramontabile letteratura classica, adottando in parte un paradigma """"vitanovesco"""" e muovendosi alla luce della filosofia otto-novecentesca, l'autore si propone di obiettivare le semie nascoste dietro versi """"sognati"""" e poi """"trascritti"""", provando, e riuscendo, a decifrare il mistero religioso, teologoico e teogonale, che domina Iride."" -
Luce d'Epifania
"Luce d'epifania"""" nasce su basi antiche. Nel Concilio di Calcedonia del 451, fu stabilito come la figura di Cristo fosse a tutti gli effetti umana, ma che sussistesse in essa la doppia natura, sia divina che umana. La dottrina cristiano-melchita nasce in quel concilio e Kamal Jarbawi, educato su quei fondamenti, è profondamente intriso dal concetto di un Cristo, pur divino, che vuole però condividere limitazioni e affanni della natura umana. Il racconto prende forma da una stella, scaturita da un vagito, cioè dal verbo, di un neonato, quel neonato, di Betlemme, e di quel verbo si fa portatrice, splendendo nel cielo e illuminando le coscienze di coloro che si lasciano trascinare dalla sua meravigliosa corsa nella notte."""" (Aldo Ferraris)" -
Città della pace
"Stiamo notando un cambiamento di tendenza; abbiamo oltrepassato il picco massimo di confusione mentale ed ora siamo nella fase discendente. D'accordo, c'è ancora molta confusione di idee, ma speriamo d'imboccare la giusta via tralasciando il non senso dell'esagerazione e della trasgressione ad ogni costo"""". """"Vedi? La spiaggia è tornata a popolarsi di gioventù; che si accontenta di crogiolarsi al sole per poi tuffarsi in mare per un bagno ristoratore"""". """"E questo ti sembra poco?"""" rispose Titti. In questa raccolta, dove le riflessioni personali e gli apologhi articolati fanno da contrappunto a ricche citazioni, l'autrice, prendendo spunto dai principali eventi e fatti di cronaca, traccia un ritratto a volte cinico, a volte affettuoso dell'Italia e degli italiani e dei nostri amici-nemici americani. Rivivono così, in queste pagine, gli ultimi quindici anni della nostra storia, in un lungo excursus che va dalla guerra in Kosovo, all'operazione """"Desert Storm"""", dal Giubileo 2000 alla morte di Papa Giovanni Paolo II, il tutto commentato con riflessioni personalissime e grande passione polemica." -
Il paese dell'anima
"Quando mi capita di leggere le cose scritte da Vincenzo Arnone finisco in un modo o nell'altro per rammentarmi di tre figure che mi sono care: Leonardo Sciascia, Domenico Giuliotti e Don Lorenzo Milani: senza la testimonianza sofferta, senza la laicità coerente eppur tanto intrisa di valori dello spirito di Sciascia il nostro secolo XX non sarebbe quel che è; a Domenico Giuliotti, Arnone sembra rinviare non certo per il taglio così violento dello scrittore senese, ma per la sostanza di un discorso nel quale il vangelo è sempre presente al pari del lievito della parabola; infine leggo Arnone e penso a Milani e alle sue esperienze pastorali: due caratteri e due destini tanto differenti, eppure lo stesso rigore nel cercare il senso di una esperienza culturale"""" (Franco Cardini)." -
La perla di Lolek (il nomade bianco)
Il papato carismatico e geopolitico di Wojtyla (nella definizione di Andrea Riccardi) ha parlato in profondità e ampiezza al villaggio globale. Lo scrittore Andrea Camilleri, tra gli altri, ha osservato come Giovanni Paolo II abbia di fatto dato del tu a miliardi di uomini e sembrava che li conoscesse tutti per nome. Con questa chiave personale Michele Brancale si è avvicinato poeticamente a Wojtyla per cogliere quello che si è sedimentato lungo gli anni ascoltandolo. -
I racconti della cataratta
La cataratta è una malattia antica quanto l'uomo. Da sempre - ieri ed oggi - è la prima causa di cecità. E la cecità è una delle tragedie più gravi che possa capitare all'uomo, seconda solo alla morte. Da qualcuno ancora più temuta della morte stessa. Ma oggi il sogno di milioni di persone di tutti i tempi, di tutti i luoghi, di ogni età, sesso e condizione si è avverato: la cataratta è debellata. La sfida è vinta! Ci sono voluti secoli e secoli. Percorrere le tappe di questo successo è come percorrere la storia dell'uomo. In miniatura. Si ritrovano tutte le sue sofferenze, i suoi sogni, le sue speranze, la sua irrazionalità e la sua razionalità, la sua indomabile forza e capacità di reazione e di adattamento, i suoi tentativi, le sue delusioni, i suoi successi. L'autore ripercorre questi momenti attraverso racconti che ricostruiscono realtà passate, presenti e futuro della lotta dell'uomo contro la cecità, perché ""vedere è paradiso dell'anima, uscente da li occhi"""" (Piero l'Ispano - Papa ed oculista)."" -
Maschere del dramma
"Ci separavamo presto, lui attratto dall'ozio fecondo, io dal dinamismo che allora sembrava frutto di inarrestabile energia, ed era invece incapacità di esistere nella quiete, timore di trovarmi troppo bruscamente riflesso in uno specchio che si sarebbe frantumato al primo apparire dell'immagine"""". Ci troviamo di fronte ad un affresco della società del Secondo Novecento, tratteggiato attraverso 18 racconti." -
Il tempo del lago
Non abbiamo altro che una piccola storia da raccontare ed è sempre la stessa. Non è neppure del tutto nostra, anche se consumiamo gran parte della vita - e una parte ancora maggiore dei nostri pensieri - nel sentirci i protagonisti, al centro di una piccola scena mutevole, spesso oscura e impenetrabile per la nostra ragione - un invisibile tecnico gioca con le luci e le ombre, secondo progetti che ci sfuggono. Il fatto è che abbiamo bisogno di capire, anzi, di credere di poter capire. La scena reale è ben più vasta ed è inintelleggibile, ma forse si può raccontare ugualmente, continuando semplicemente il racconto di altri; si può esplorare, azzardando alcuni passi incerti più addentro - e vengono le vertigini - come ciechi accompagnati fino a lì, per mano, da altri. Questa raccolta è un'ipotesi del tracciato di questi pochi passi, nella mano ancora l'impronta di calore della mano dei nonni, il suono sereno della loro voce mentre attraversavamo il bosco. È l'impronta di calore delle mani di altri cari, la loro preziosa luce nel buio della scena. È anche l'impronta di calore della mia mano - spero - nelle loro. -
Narrativa d'oggidì. Piccola inchiesta d'intrattenimento
Sette domande impertinenti, imbarazzanti, banali e terribili a cui si sono sottoposti trenta scrittori contemporanei: Claudio Bagnasco, Valter Binaghi, Davide Bregola, Davide Brullo, Marco Candida, Antonella Cilento, Gabriele Dadati, Alessandro D'Avenia, Andrea Di Consoli, Giorgio Fontana, Nicola Lagioia, Antonella Lattanzi, Anna Lavatelli, Marino Magliani, Marco Missiroli, Gianluca Morozzi, Giulio Mozzi, Massimiliano Parente, Angelo Petrella, Francesca Petrizzo, Paolo Piccirillo, Gabriele Picco, Laura Pugno, Giuseppe Rizzo, Flavio Santi, Maurizio Torchio, Emanuele Trevi, Filippo Tuena, Alessandro Zaccuri, Ade Zeno. Il risultato è un'istantanea della narrativa italiana di oggi, una foto di gruppo in cui cogliere gli ammicchi, le pose, le preoccupazioni, i desideri e in definitiva lo stile di alcune delle voci emblematiche del nostro presente. -
I salesiani. Cento anni a Borgomanero. Una famiglia che educa con il Vangelo e con la cultura
I Salesiani, gli insegnanti, gli ex allievi hanno voluto cogliere l'occasione delle celebrazioni del centenario per raccogliere in una pubblicazione le memorie della presenza dell'opera di don Bosco nel Borgomanerese. Chi ha vissuto a contatto con questa realtà troverà in queste pagine una parte della propria vita, rivivrà esperienze sepolte nel passato e saprà tracciare un bilancio di gratitudine verso chi è riuscito ad imprimere una svolta nella sua esistenza. Senza la presenza dei Salesiani la società della zona non avrebbe trovato lo slancio per lo sviluppo morale, economico e sociale quale è stato attuato in questo primo secolo. Il testo evita sia l'afflato retorico spesso presente nelle pubblicazioni delle ricorrenze sia lo stile del pubblicista, che nell'impersonalità del resoconto smarrisce il genuino spirito della celebrazione. Per questo lo sviluppo del lavoro redatto da ex allievi e da docenti nella varietà dell'impostazione privilegia il ricordo rispetto al dato nudo e crudo e si presenta come memoria di persone piuttosto che catalogo di opere. -
Qualcuno fermi Caino
Sappiamo bene che Caino è fra noi e ci resterà. Ma non siamo ancora consapevoli che la nostra disponibilità a imitarlo, a mitizzarlo, a collettivizzarlo ci incute spavento. Sarebbe opportuno riflettere anziché ridere, guardarci ""dentro"""" piuttosto che intorno, aprire collaborazioni e non contrasti. E sopravvivere in questa società del rischio, dell'inganno, della violenza, è diventato davvero impossibile. Quindi, o ti abbrutisci o fai la fine di Abele. È auspicabile, per non dire indispensabile, che prima o poi """"Qualcuno fermi Caino""""."" -
Ultima stagione
"È una stanza, la poesia di Letizia Dimartino. Che siamo noi lettori, a entrare, o quel """"tu"""" sconosciuto che ogni volta cambia, non importa perché il dialogo infinito è quello di ognuno. L'attesa non è solo dolore, è quasi una condizione da desiderare. """"Se io vedessi te / se tu vedessi me / nel dispiegarsi dei giorni"""": non è perso il tempo in cui attendiamo di conoscerci. Dalla sperata unione del """"Noi"""" della prima silloge al """"Tu"""" sempre più lontano, è una resa al passare del tempo, finché """"Setting"""" non apre rabbioso alla vita. Una vita di cartapesta, recitata in un solo teatro, ma è tutto quello che abbiamo. E a ripensarci, quanto è successo nel frattempo. La poesia di Letizia Dimartino arriva al suo compimento, raccontando in una quiete apparente in cui si avvicendano mille volti e mille spazi tutta la vita di un individuo, uomo o donna. E così, mentre aspettiamo """"che la finestra sfondi / che la strada attraversi / finalmente le stanze e sposti i mobili"""", impariamo che """"ogni cosa è rimasta al suo posto/ e abbiamo vissuto così / non eravamo, semplicemente"""". E non c'è epilogo più vero.""""" -
Giacomo Ponti
Nel leggere i versi di questo poemetto il lettore avverte immediatamente il respiro della grande poesia, quell'ispirazione che da Omero a oggi ha riempito la mente di ben pochi autori, che hanno saputo ""rivelare"""" nei loro versi lo """"spirito"""" di un'intera epoca e questo avviene proprio nel momento in cui la poesia esce affranta da un Novecento sperimentale durante il quale si è consumato il divorzio tra parola e realtà, nell'abdicazione alla vocazione più autentica della scrittura in versi che consiste nel parlare all'uomo dell'uomo."" -
In un rapido cambio di guardia
"La poesia di Lionello Inglese può essere anche considerata un ingegnoso e prezioso catalogo di stili, e poiché gli stili sono sempre segnacoli d'un tempo, questo catalogo finisce per rappresentare anche un documento dei tempi, sia di quello in cui viviamo, sia di quello in cui vivevano i nostri avi."""" (Luca Canali)"