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Le solitarie
"Le solitarie"""" sono la prima raccolta di prose scritta dalla poetessa Ada Negri e pubblicata nel 1917 da Treves, a Milano. Si tratta di 14 novelle imperniate perlopiù sul tema della condizione femminile tra fine Ottocento e inizio Novecento, attraverso brevi ma memorabili ritratti, dov'è facilmente individuabile l'origine socialista della scrittrice lodigiana. È uno dei primi documenti che si occupano così da vicino di alcuni problemi che troveranno la loro fortuna a Novecento inoltrato, ma che Ada anticipa con poeticità e vigore in questo e in altri suoi testi." -
Denaro falso
Denaro falso è un racconto in due parti di Lev Tolstòj, pubblicato postumo nel 1911. Il racconto è diviso in due parti: nella prima la falsificazione di un titolo di credito di piccolo valore, fatta da due studenti, Mìtja e Màchin, innesca una catena di eventi che coinvolgono decine di altre persone, con conseguenze sempre più gravi; nella seconda parte viene offerta una possibilità di redenzione alla maggior parte dei protagonisti superstiti. Denaro falso è una requisitoria contro il denaro, inteso come strumento di corruzione individuale e sociale. -
I due volti del potere. Una parentela atipica di ufficiali e signori nel regno italico
Uno studio complessivo e di lunga durata dedicato agli Hucpoldingi, un oggetto di ricerca fino a oggi di difficile inquadramento per gli studiosi. Accostati al supposto governo comitale della città di Bologna dall'erudizione ottocentesca, gli Hucpoldingi sono rimasti per lungo tempo ai margini delle ricostruzioni di storia politica del regno italico altomedievale proprio per l'ampiezza d'azione che caratterizzò il gruppo parentale per più di due secoli, dal IX all'XI. La dispersione geografica dei fondi documentari che attestano la loro azione li ha resi inafferrabili a lungo, nel loro insieme. La ricerca affronta la ricostruzione delle vicende politiche dei diversi membri della parentela, del loro patrimonio e delle clientele loro connesse nei vari settori del regno. Esamina infine gli elementi peculiari del gruppo, dai quali emergono i caratteri del loro potere, le strategie di memoria e le nozioni di autoconsapevolezza comuni ai diversi individui. -
Dieci lettere private
Una selezione delle lettere scritte fra il 1509 e il 1525 e rivolte a diversi interlocutori, che mostrano l’aspetto più privato e umano di Machiavelli. L’autore fa spesso sorridere il lettore, ma soprattutto lo coinvolge e lo porta a scoprire nuove sfaccettature della sua personalità. Introduzione di Giovanni Bardazzi. -
Delle nozioni tendenti alla pubblica felicità
Scritto negli anni 1791-1792, questo breve opuscolo ha l'obiettivo di presentare in quattro ""dialoghi"""" le idee politiche del Verri. Affrontando temi come la libertà sociale, la dignità del popolo e la necessità di una società libera, emergono i punti più salienti del pensiero illuministico, di cui l'autore fu un illustre esponente. Introduzione di Gennaro Barbarisi."" -
Cinematografo cerebrale
Apparsi sull'Illustrazione Italiana tra il 1906 e la fine del 1907, i 4 bozzetti umoristici-letterari qui riuniti - Cinematografo cerebrale, Complimenti e convenevoli, La faccia, fra due mosche - gettano una luce sorprendente sull'opera di Edmondo De Amicis (1846-1908), per troppo tempo identificata con il popolare Cuore. -
La morte dell'amore
L’interesse di De Roberto per il tema dell’amore è stato sempre vivo e inestinguibile nel corso della sua carriera. In questo saggio, raccontando diverse situazioni che i personaggi hanno vissuto e da cui sono stati travolti, l’autore punta l’attenzione sulla natura dell’essere umano e su quanto questo sia volubile e indifeso di fronte alla potenza dei sentimenti. -
Il Decameroncino
"Il Decameroncino"""" fu edito a Catania, da Giannotta, nel 1901. Modello è, ovviamente, l'opera maggiore del Boccaccio, della quale il libro ripete anche l'articolazione interna con la suddivisione in 10 giornate ed una conclusione. Il testo è ambientato nel salotto aristocratico della baronessa Lanari, dove il dottor Maggioli racconta undici novelle di argomenti vari, rivolgendosi ad interlocutori diversi per visioni ideologiche e religiose e spaziando dai fenomeni spiritici al progresso tecnologico." -
Olanda
"In Olanda le terre sorgono, spariscono e riappaiono, a somiglianza dei regni delle novelle arabe, al tocco delle verghe dei maghi"""". Così De Amicis descrive i Paesi Bassi in un volume ricco di diverse scene e scenette - una specie di """"cartoline illustrate"""" - che rendono la lettura scorrevole e piacevole, anche a quasi 150 anni di distanza, rivelandoci luoghi che si possono ancora oggi visitare e risultando essere un valido supporto per chi volesse approfondire la propria conoscenza dell'Olanda." -
(Prima) content (poi) marketing. Il contenuto al centro di ogni strategia di comunicazione
Sul mercato si trovano innumerevoli contenuti, gratuiti o a pagamento, ricchi di consigli pratici su come creare i tuoi contenuti di marketing. Questo libro può essere utile prima degli altri libri di content marketing. In queste precise e dettagliate pagine, ricche di schemi ed esempi pratici, risalirai la corrente del content marketing fino alla sua sorgente, il contenuto. Scoprirai che il contenuto è un oggetto ben più complesso di quanto in genere lo si consideri e che il contenuto non è il mezzo della comunicazione, ma il suo fine. Contiene interviste ad esperti del settore, curate da Alessandro Scuratti: Francesco De Nobili, Leonardo Bellini, Alessandro Cuomo, Alessio Beltrami, Riccardo Esposito, Maura Cannaviello, Giada Marangone, Mirko Saini, Enrico Bisetto, Beatrice Niciarelli, Luca Nicola, Elisa Nicastro, Maria Grazia Tecchia, Luana Galanti, Veronica Pistolato. -
Aristonothos. Scritti sul Mediterraneo (2016). Vol. 11: Fascino etrusco nel primo Novecento, conversando di arti e di storia delle arti. Atti del Convegno (Milano, 7 ottobre 2015)
Questa serie vuole celebrare il mare Mediterraneo e contribuire a sviluppare temi, studi e immaginario che il cratere firmato dal greco Aristonothos ancora oggi evoca. Deposto nella tomba di un etrusco, racconta di storie e relazioni fra culture diverse che si svolgono in questo mare e sulle terre che unisce. -
Milano in ombra. Abissi plebei
"Avevo visitate bettole, stamberghe, scuole di ballo, locande; e tutti i vizii e tutti i peccati veniali e mortali m'erano passati innanzi in tutta la loro sfacciata bruttezza."""" Così inizia l'inchiesta di Lodovico Corio, il primo scrittore a immergersi nel mondo del proletariato urbano per raccontare la vita nella città nascosta: quel mondo di reietti, oppressi, criminali e teppisti che sono una presenza costante di tutte le metropoli moderne. Con una narrazione in presa diretta, seguiamo l'autore nelle strade della Milano di allora, dentro i dormitori, i ristoranti, i bar e le carceri, mentre incontra una schiera di umanità che ha perso ormai ogni speranza di redenzione. A distanza di dieci anni di distanza dalla pubblicazione della sua indagine su rivista, il pessimismo di Corio si è progressivamente affievolito; ma la speranza che le iniziative sociali e l'operosità meneghina hanno acceso nel suo animo non può far dimenticare il quadro fosco che le sue esplorazioni palombare negli abissi di Milano avevano fatto emergere anni prima." -
Per una storia romanza del «Rythmus Caudatus Continens». Testi e manoscritti dell'area galloromanza
Il rythmus caudatus continens è una tipologia metrica attestata nel Medioevo dalle Artes rythmicae latine e diffusa nelle letterature francese, provenzale, italiana e catalana, in un periodo che va dal XII al XV secolo e oltre. Pur senza costituire un genere letterario, i testi scritti in rythmus caudatus continens presentano, nelle diverse letterature, importanti somiglianze tematiche. Questo libro offre una sintesi della circolazione del metro partendo dallo studio dei testi composti nell'area galloromanza, che intreccia analisi metrico-stilistica, contenutistica e filologica. Vengono così descritte le costanti e i punti di snodo della tradizione, e presentate delle ipotesi sul modo in cui il rythmus caudatus continens è stato trasmesso alle letterature italiana e catalana, costituendosi in tal modo come un elemento importante della coesione del sistema letterario europeo del Medioevo. -
Andare in Cina a piedi. Racconto sulla poesia
Giovanni Giudici è noto al pubblico soprattutto per la sua opera poetica. Ma ricco e intenso è anche il lavoro in prosa che conduce lungo i decenni del Novecento, e che affronta una grande varietà di generi, dalla riflessione teorica sulla letteratura alla critica militante, dalla narrazione breve all'osservazione dei comportamenti e dei costumi del proprio tempo. ""Andare in Cina a piedi"""" esce nel 1992 presso le Edizioni e/o, con l’intento esplicito di dare forma a un libro sulla poesia. Un libro che vuole circoscrivere un ambito preciso, e che della pratica poetica considera dinamicamente le azioni costitutive: l’ipotesi inventiva dell’autore, la risposta collaborativa del lettore, il ruolo creativo della lingua. Una raccolta di saggi che si inoltra nell'officina della poesia, e indaga i suoi strumenti, nel tentativo di rivendicare un ruolo, quello della poesia appunto, di cui la società contemporanea sembra avere decretato l’inutilità. Un libro ormai introvabile, di cui era giusto e necessario proporre una nuova edizione."" -
Musica e musicisti nella storia. Dal tardo Barocco e all'Ottocento
Il presente libro conclude una ""Storia della musica"""" scritta a più mani nell'arco di tre anni. Nel 2014 è uscito il primo volume, in realtà, il """"terzo"""" sul piano cronologico, dedicato, cioè, al Novecento. Lo scorso anno è stato pubblicato il """"primo"""" (""""Dall'Antichità al primo Barocco""""). Lo studio che presentiamo ora colma l'arco temporale lasciato vuoto dai due precedenti volumi e completa, quindi, il piano editoriale. Il libro intende rivolgersi non solo agli studenti dei Conservatori e delle Università, ma anche agli appassionati, musicofili e melomani."" -
Ermetismo
Cosa, chi, dove, quando, come, perché: le domande chiave dell'informazione giornalistica guidano questo percorso di lettura all'interno di un fenomeno sofisticato e complesso come quello dell'ermetismo e offrono al lettore coordinate di riferimento semplici e chiare. Il risultato è un tentativo di storicizzazione che non rinuncia a confrontarsi direttamente con i modi e i nodi della scrittura ermetica in versi e in prosa, attraverso calibrati sondaggi testuali volti a definire parole, temi e toni di uno dei codici di comunicazione più ostici del nostro Novecento. -
Bisanzio fra tradizione e modernità. Ricordando Gianfranco Fiaccadori
Il volume raccoglie gli studi presentati in occasione della XII Giornata di studi bizantini dedicata al Fortleben di Bisanzio nell’arte, nella letteratura e nelle istituzioni, in un intreccio di prospettive interdisciplinari che, attraverso la mise au point di problemi specifici, testimonia la documentata vitalità della tradizione bizantina nella cultura moderna, valorizzando anche il ruolo che l’Università degli studi di Milano ha avuto nella bizantinistica in tale ambito di ricerche. A questo hanno contribuito pure i molteplici interessi di Gianfranco Fiaccadori, al quale il volume è dedicato: per oltre un decennio ha profuso nell’Ateneo milanese entusiasmo e competenze, stimolando gli studi dei giovani e avviando ricerche tuttora in atto. Il ricordo vuole essere il segno di gratitudine per un evento voluto e organizzato con il consueto rigore, del quale purtroppo Gianfranco non ha potuto vedere concretamente i frutti. -
Il ventre di Milano. Fisiologia della capitale morale
Nel 1881 Milano ospita per la prima volta nella sua storia l'Esposizione universale. Quell'evento è l'occasione per raccontare cosa sia diventata la città negli ultimi decenni, e come abbia raggiunto ormai una fisionomia sempre più simile a quella delle grandi metropoli europee. Insieme alle rappresentazioni più ottimistiche, incentrate sulla produttività meneghenina, emerge progressivamente anche la Milano notturna, crepuscolare, animata da criminali, prostitute, reietti, disperati. Questi due ingredienti si uniscono nel Ventre di Milano, reportage giornalistico di una congregazione di letterati scapigliati guidati da Cletto Arrighi: senza farsi condurre da intenti polemici e ideologici, il ""capo-cuoco"""" e i suoi sodali vogliono attenersi solo ai fatti, per raccontare vizi e virtù di Milano in tutti gli strati sociali e in tutti i luoghi: nelle feste, nelle fabbriche, nei locali, nei rioni popolari, nel contado e in centro. Ci riusciranno, o le reazioni provocate dallo spettacolo della lotta per la vita da un lato e per il godimento dall'altro finiranno per avere la meglio?"" -
La conseguenza di una metamorfosi. Topoi postmoderni nella poesia di Luis García Montero
Nell'ultimo trentennio un versante della poesia spagnola, identificabile con la generalizzante etichetta di'poesia dell'esperienza' e rappresentata al massimo grado dal poeta Luis García Montero, si è fatta carico di un impegno civico spesso passato in secondo piano a causa della semplicistica identificazione tra i temi poetici esperienziali e la biografia empirica degli autori. Per approfondire lo studio dell'impegno racchiuso nei versi di García Montero si rivela utile l'analisi dei topoi poetici a cui il granadino ricorre e che rielabora in tutte le sue raccolte, recuperando inoltre le teorie sul postmoderno proposte da Habermas e che la “poesìa de la experiencia” ha reso proprie, grazie anche al magistero di Juan Carlos Rodríguez. García Montero, infatti, riprendendo i topoi codificati dalla tradizione e rielaborandoli alla luce di una necessaria interpretazione storica della contingenza, dà vita a un sistema poetico che dota il lettore di una profonda coscienza di libertà e autodeterminazione. A cominciare dallo studio delle ricorrenti immagini dell'io poetico, l'analisi si sposta poi allo spazio letterario creato da García Montero che affonda le radici nell'essenza della prima persona, si estende alla rappresentazione corporea e si espande definitivamente alla costruzione delle città letterarie. L'analisi testuale dimostra che le immagini letterarie della tradizione vengono trasformate da Montero per suggerire la necessità di riappropriazione per l'uomo contemporaneo - se pervaso dallo spirito democratico - di un nuovo spazio pubblico, da istituire nella poesia quando quello concreto viene meno. -
Diacronia di un romanzo: Uomini e no di Elio Vittorini (1944-1966)
Il rapporto di Elio Vittorini con il proprio romanzo Uomini e no (Bompiani, 1945) è stato senza dubbio problematico e caratterizzato da continui ripensamenti e revisioni. Questo volume spiega le ragioni della complessa relazione tra autore e testo, a partire dai primi momenti della genesi del romanzo, documentati da carte autografe inedite, conservate nel Fondo Elio Vittorini del Centro Apice dell’Università degli Studi di Milano e qui studiate per la prima volta, insieme ai materiali di lavorazione redazionale della prima edizione. La ricostruzione delle ulteriori trasformazioni del testo è testimoniata poi dalle successive stampe e da altri documenti archivistici inediti che ne spiegano il progetto letterario e editoriale. Il percorso tracciato copre dunque un arco cronologico che va dal 1944 al 1966 – anno della morte dell’autore e dell’ultima edizione riconducibile alla sua volontà – e racconta quali siano state le ragioni poetiche, etiche e politiche che hanno avviato la scrittura del romanzo e che hanno motivato le successive continue rielaborazioni.