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Il periodo critico
"Maurizio Costantini aveva i nervi a pezzi. Da un mese aveva iniziato ad ingurgitare antidepressivi. Era senza lavoro da oltre un anno, malgrado le numerose inserzioni che aveva messo un po' dappertutto e nonostante il suo curriculum ineccepibile. Si era laureato dieci anni prima presso l'Università di Firenze in Scienze Umanistiche per la Comunicazione con 110 e ora, all'età di 35 anni, si ritrovava senza alcun impiego...""""" -
Le ali del tempo
«Furono per me più chiarificati i versi di Manfrecola dopo averlo conosciuto personalmente come se la sua persona vi avesse contribuito a portare luce, la presenza di quella parola viva in lui, che si muoveva nella genuina semplicità dell'essere, con i suoi modi fuori dalle moderne convenzioni che io definisco insensate e asettiche e che Pasolini stigmatizzava come il frutto malato della società tecnica. Vi era invece in lui una certa freschezza, come quel ruscello di parole che zampillava fuori, e la poesia, d'altra parte, sorgeva proprio dalla medesima fonte viva. E per noi che restiamo dopo la sua scomparsa, con questo volume postumo a renderne testimonianza, sia questo un monito, una benedizione, un battesimo di vita nella vita.» (Mattia Leombruno, Fondazione Mario Luzi) -
Inseguire lontani orizzonti.. La ricerca di Sé tra i confini delle infanzie.
"L'opera di Dinushi Losi è impostata e articolata su una esposizione essenzialmente autobiografica, basata sull'esperienza personale dell'autrice, prima come figlia adottiva, e poi come bambina di sembianze non europee nella scuola italiana all'inizio degli anni Novanta. Il lavoro è condotto a partire di una accurata analisi, anche storica, dei vari tipi di adozione, in particolare di quelle internazionali. Le prime mosse nel suo itinerario di figlia adottiva sono dominate dalla grande intelligenza emotiva della madre che stabilisce un rapporto costruttivo con la madre biologica e che offre alla bambina una solida base affettiva che costituirà poi il modello per tutte le relazioni affettive successive. L'efficacia dello scritto scaturisce dalla scelta esplicita di """"partire da sé"""" analizzando il percorso della propria identificazione in un dialogo continuo con le tracce della propria infanzia: ricordi ma soprattutto testi, giochi di parole, lettere, disegni."""" (Fondazione Mario Luzi editore - marioluzi.it)" -
Il verso del tempo
"L'opera di Giuseppe Bianco è una versificazione che sottende una linea di pensiero filosofica profonda e un ancoraggio alla tradizione classica particolarmente saldo. La poesia assume qui un altro volto e una diversa sembianza, rispetto a quel pensare monolitico che l'autore adopera come suo strumento di ricerca e scavo nell'essere, nel tentativo di disseppellire letteralmente le verità ultime e prime della vita umana, nel tentativo ancora di darvi nuova luce, di apprestarsi a una nuova alba o battesimo di sé. Il tentativo cioè di attualizzare la vita con la luce di una nuova risorgenza umana."""" (Mattia Leombruno, Presidente Fondazione Mario Luzi - marioluzi.it)" -
Un attimo è per sempre
Narrazione autobiografica in retrospettiva raccontata in prima persona dal protagonista, musicista di professione e vissuta attraverso il rapporto esclusivo, singolare e sicuramente non in linea con i normali rapporti di coppia, con la Lei che lo accompagna da sempre. Nella vicenda si inserisce un personaggio esterno, proveniente da una realtà parallela, fisica o mentale che sia, che instaura un filo diretto per comunicare con lui, diretta conseguenza e allo stesso tempo causa della malattia che lo porterà al punto di non ritorno. Un percorso breve ed intenso, emotivamente coinvolgente, che lascia irrisolti i quesiti fondamentali riguardanti la vera natura della vita umana, in cui la realtà va ben oltre le apparenze. -
L' oro del giorno
«L'Oro del giorno è un testo dove vengono ripresi, coordinati, approfonditi i giorni, le sensazioni, le delusioni della vita della poetessa. Nel testo vengono verseggiati temi umani e sociali perché della vita e della morte, le ragioni della sofferenza, della rinuncia e del dolore, la possibilità reale o l'illusione della felicità, la necessità insopprimibile della speranza, il dovere di conferire un significato morale alla propria esistenza». (Pamela Michelis - Fondazione Mario Luzi marioluzi.it) -
Alba velata
"Una cosa è certa: la poesia non può avere alcuna tensione ideale senza la presenza sacrosanta dello Spirito che anima da dentro i versi e prima la vita di chi li scrive, talora oscurando o con qualche rado bagliore d'esistere. Poco importa se poi i versi abbiano o meno una veste esteriore più o meno apprezzabile e poco importa quale sia la loro quota estetica, perché essa - la poesia - è primariamente attitudine, colleganza, domanda originaria, invocazione rivolte alla vita e al suo mistero d'esistere. Nella medesima direzione muove e si orienta l'accorata versificazione di Orazio Giannico che tende la sua voce come le ampie arcate delle cattedrali in un lancio estremo, a getto verso lo sbalzo del cielo."""" (Mattia Leombruno, Presidente Fondazione Mario Luzi - marioluzi.it)" -
Cuore di pellicano
"In quest'opera, dal lungo e generoso respiro, dal passo ampio, la scrittura e l'idea letteraria della Intermite si gettano a balzo, dilatano gli orizzonti sulla vertigine della storia, sulla sua evocazione, e con lei sono fatti vivi e presenti echi remoti che non sono mai stati così vibranti prima d'ora."""" (Mattia Leombruno)" -
Cento e uno haiku
L'haiku ""racchiude ciò che vedete, ciò che sentite, in un minimo orizzonte di parole"""" (Roland Barthes)."" -
Il colore delle ortensie
"Ci sono due luoghi in cui è raro che una persona ti faccia entrare davvero senza nascondere nulla: la propria casa e i propri ricordi, specialmente se dolorosi. In questo libro, Giannina Piras non nasconde nemmeno un dettaglio del suo vissuto, raccontando i colori e le immagini della sua infanzia prima di aprire il cuore al dolore più grande che una madre possa vivere. Una tragedia che le ha cambiato la vita, ma non le ha impedito di lottare e trovare del buono. Perché il suo futuro va avanti, anche sulle macerie del passato che tornano ogni giorno. Ma le fanno ricordare di essere qui, a pensare piena di gioia alla presenza di chi non è più accanto a lei."""" (Francesco Zani)" -
E... così mi si rivela il mondo
"Questa raccolta poetica di Laurenza Livia Marcello ci offre una vista d'altopiano, uno sguardo d'orizzonte. I versi traguardano il mondo per vederci meglio e più a fondo, più chiaramente e a lungo, addentro il mistero in-sondabile dell'essere. I versi si lanciano a balzo, a getto e laddove si ferma l'occhio, lì s'apre il cuore ai suoi varchi, le emozioni palpitanti che ci agitano, increspano lo specchio d'acqua della vita. L'opera è l'esito di una vita intera ma non si esaurisce in lei, anzi si alimenta e rinvigorisce con la freschezza dell'acqua d'altura, che sgorga sorgiva come un alba al battesimo di un nuovo giorno."""" (Mattia Leombruno, Presidente Fondazione Mario Luzi)" -
Anemoni. I fiori del vento
"Quest'opera di Roberta Fabbri è carica di significato, di suoni sottesi, di rimandi impliciti e di una logica interiore che allude ad altrettanti echi dell'animo. Eppure l'autrice s'affida alle sue stesse parole, libere e liberate da ogni artificiosa forma di controllo letterario sul verso. E ciò con la stessa naturalezza dei fiori, di come vengono al mondo e come egualmente si eclissano dalle loro stesse fioriture. È così che l'opera richiama in sé il principio e la fine, in un tentativo fragile, quanto umano, di accostarsi alla vita. A ciò valgono questi delicati versi."""" (Mattia Leombruno, Presidente Fondazione Mario Luzi)" -
Quasi blue
"'Quasi blu' è un'opera perfettamente imperfetta e completamente incompiuta, un'opera umana che tende all'infinito. A metà strada fra due estremi, come il capo di un medesimo cordone ombelicale che a lei ci lega, da un lato alla finitezza del presente, alla sua misura difettiva e dall'altro idealmente ci compie nell'orizzonte dilatato delle albe di là da venire. La vita si situa fra questi due poli, in mezzo al fuoco incrociato fra il soggetto e l'universo, fra il particolare e il molteplice, fra l'osservazione del mondo e il valore di quelle immagini tratte in noi. Questo senso di labile provvisorietà dell'essere è però anche quello che ci mette in moto, una sorta di tensione come della foglia protesa verso la luce e di noi verso la vita."""" (Mattia Leombruno, Presidente Fondazione Mario Luzi - marioluzi.it)" -
Vidacilius
Intorno al primo secolo avanti Cristo, nel Piceno, stanno crescendo due giovani, anzi sono già due guerrieri forti e pronti a lottare per le loro città. Gneo Strabone è un romano nato a Firmum, nobile, appartenente alla Gens Pompeia, l’altro Caio, asculano, è il figlio di Primo Vidacilio, il console di Asculum. Le loro vite si incrociano pericolosamente e i due saranno i protagonisti di quella guerra conosciuta come guerra dei socii che infiammo l’Italia centrale di allora e porto alla distruzione di Asculum. -
Altre parole dalla notte
«Pubblico ""Altre parole nella notte"""" con la Genesi Editrice di Torino. Mi sono così permesso di aggiungere nove poesie, una traduzione dal francese, una dal tedesco e altre poesie che mi sembravano integrarsi bene con il libro. È un viaggio meco stesso cercando prima la mia voce poetica, portandola poi traverso le quartine e la scoperta del ritmo. Continuo il viaggio con uno studio della metrica e mi approprio poi di qualche sonetto e madrigale e concludo liberto nella scrittura, in totale assenza di metro.»"" -
La legge di Kafka
La narrativa di Kafka è talmente densa di simboli e allegorie, che perfino i contenuti apparentemente più scontati necessitano di approfondimenti su molteplici fronti e si aprono a una moltitudine di significati diversi. L'indagine parte dalla presentazione di un sistema giuridico tanto indefinito, quanto illustrato con dovizia di particolari nelle opere prese in esame: su questo ossimoro si fonda buona parte del fascino della prosa kafkiana. Tale analisi intende interrogarsi su quale Legge e quale Stato si celino dietro le dinamiche tratteggiate dallo scrittore praghese e sul modo in cui il confronto con quanto viene definito ""kafkiano"""" può contribuire alla comprensione del rapporto tra individuo, nómos e società. (Fondazzione Mario luzi - marioluzi.it)"" -
Emozioni
"Questo volume poetico è come un’Arca dell’Eterna Alleanza. Porta in salvo lo spirito umano e al contempo divino che abita la vita, dai dilavamenti della memoria, dalle copiose fiumane ove i giorni operano le loro ordinarie cancellature, finché c’è vita. E, allora, esso è forse anche un libro della salvezza, personale dell’autrice e nostra, attraverso il magistero della Parola, la sua profezia e la capacità trasformatrice di trasmutare il piombo in oro. Nell’alchimia classica la trasformazione della materia passa sempre per una fase intermedia di purificazione, prima che essa sia sublimata. E ciò, per certi versi, ricorda le tappe evolutive della nostra persona, nell’idea di ascesa e innalzamento che, in qualunque caso, abbiamo sempre a mente e che ha ispirato tutta la storia dell’uomo in occidente e non solo"""". Prefazione di Mattia Leombruno." -
Ti cerco oltre
"Ti cerco oltre, titolo di questa opera, è sia nel nome che nella sostanza, la sintesi perfetta ed evocativa nella quale idealmente ricomprendere il fuggevole orizzonte della vita. Non che di esso ci sia dato afferrarne mai la pienezza, una identità compiuta e finita, ma quanto meno di suscitare una rievocazione dei suoi più ricorrenti ed enigmatici tratti. L’idea cioè di un altro luogo di là da noi, fuori dal perimetro del contingente e poi quella di una ricerca inesauribile delle cose. In questo vi è una certa visione che io qui ben riconosco e non oso a definire tipicamente agostiniana: è perché è nascosto che lo cerchiamo, è perché è misterioso che è introvabile. La ricerca, in questo sguardo d’oltre mondo, ci riporta a un luogo d’esercizio che al pari è anche sempre compresente e partecipato, nel grembo gestante delle ore. La dimensione mistica della conoscenza come luogo segreto e di custodia del sapienziale, e poi quella rivelativa epifanica, come un buon vento, una nova venuta, le copiose messi della Provvidenza. È proprio come dice René Char: il futuro è la cosa che accade più raramente"""". (Mattia Leombruno)" -
Corpi erranti
Alla domanda “Chi siamo?” si potrebbe contrapporre “Cosa siamo diventati?”. Da questo punto di arrivo si configura poi un nuovo inizio, persino il coraggio di una nuova era. Parte spesso così questo viaggio dell’umanità: dal tentativo di riannodare le fila di un pensiero, dalla tentazione di abbracciare un percorso altro perché questo stesso si riveli nelle sue contrazioni, segnato da momenti di meditazione e di azione allucinata, tra la tensione del trovarsi oltre e quella di farsi immobile centro. Così i corpi erranti sono questa dolorosa rappresentazione: l’essere ombra del proprio tempo, strumento sottile, più o meno inconsapevole, dell’entropia emotiva. Il linguaggio poetico è volutamente avulso dalla prosaicità intesa come condizione presente, teso piuttosto a cogliere il moto profondo di sentimenti e atti per restituirne quella perduta veridicità. Accade quindi che l’uso della punteggiatura abbia poche corrispondenze con l’andare a capo: o meglio è testimonianza che si stenta a trovare il capo del nostro ricercare nel mondo. -
Poesie
Questa raccolta è stata realizzata in occasione dell’edizione del Premio Mario Luzi 2020 mettendo insieme una serie di testi scritti a partire dall’anno 2014. Il gusto citazionale è una cifra ricorrente dell’opera, ben evidente fin dal primo componimento, dove si allude alla pièce teatrale Rhinoceros di Ionesco, fino al “delirio intertestuale” del Secondo canzoniere per A. Le poesie non sono disposte in ordine cronologico bensì per temi: il tedium vitae, la critica sociale, il mondo degli affetti, i luoghi ameni, la poesia d’amore e infine la spiritualità. Gli effetti di suono caratterizzano lo stile essenziale dei testi, che talvolta ricalca ironicamente lo slogan pubblicitario. I poeti che hanno influenzato maggiormente la ricerca poetica sottesa alla raccolta sono Giuseppe Ungaretti, Eugenio Montale e Giorgio Caproni.