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Comment Venise est née?
Seconda edizione riveduta, corretta e aggiornata di questo libro illustrato in B/N che risponde un po' a tutte le curiosità sulla nascita di Venezia e non solo. Sviluppa i seguenti argomenti: Costruire sull'acqua - ""Venezia è in acqua et non ha acqua"""" - I rii e i canali - La fognatura - Calli, fondamente, corti, campi e campielli - I ponti più famosi - L'acqua alta - La gondola - Un po' di storia, dalle origini ai nostri giorni."" -
Venezia omicidi in calle
Venezia città romantica, città dove non si conosce la violenza, dove passeggiare di notte non era un problema. Dico era perché oggi non è più così. Molti mali affligono le città: droga, delinquenza e omicidi si sono verificati anche qui. È quello che si trova a dover combattere il commissario Brunelli. Omicidi da risolvere con il suo fedele ispettore Salvo in una città dove movida e droga vanno a braccetto. Si trova di fronte enigmi da risolvere, lettere anonime, messaggi cifrati. Non manca l'ombra eclesiastica per rendere ancora più difficile la risoluzione dei casi da risolvere. -
Innamorarsi a Ragusa
"Vuoi conoscere la magia di Ragusa? La Città di Montalbano. Ti accompagno io e ti garantisco che sarà una gita indimenticabile."""" Così Laura, la co-protagonista di questa storia, che è un po' romanzo e un po' guida di Ragusa, accompagna Pietro in passeggiate ragusane che sono veri e propri tuffi nel passato della Città Barocca. Tredici tour attraverso la città e le sue storiche frazioni per innamorarsi di Ragusa e non solo." -
Carpaccio e gli scrittori anglo-americani dell'Ottocento a Venezia
La riscoperta di Carpaccio nell'Ottocento è generalmente attribuita a John Ruskin. Ma questo è vero solo per il mondo anglo-sassone, come mostra un racconto (1924) della scrittrice americana Edith Wharton, dove Ruskin diventa un personaggio che cambia il gusto di un giovane americano in Europa, facendogli comprare i ""primitivi"""" e un Carpaccio. L'attenzione si sposta poi su Ruskin e Henry James, ammiratori di Carpaccio, e sui grandi scrittori americani dell'Ottocento che ignorarono del tutto Carpaccio. Non fu così invece per un'inglese, Anna Jameson, popolarissima per i suoi libri d'arte negli anni Cinquanta dell'Ottocento, che scrisse a lungo di Carpaccio. La popolarità di questo pittore verso la fine del secolo viene poi ricostruita attraverso i diari di Lady Layard e di Zina Hulton: non soltanto D'Annunzio si fece fare un letto come quello di S. Orsola, ma un avvocato francese si fece costruire un'intera stanza uguale a quella del """"Sogno di S. Orsola"""" nel suo palazzo veneziano."" -
Carpatcher or Carpaccio? Carpaccio and 19th century anglo-american writers in Venice
La riscoperta di Carpaccio nell'Ottocento è generalmente attribuita a John Ruskin. Ma questo è vero solo per il mondo anglo-sassone, come mostra un racconto (1924) della scrittrice americana Edith Wharton, dove Ruskin diventa un personaggio che cambia il gusto di un giovane americano in Europa, facendogli comprare i ""primitivi"""" e un Carpaccio. L'attenzione si sposta poi su Ruskin e Henry James, ammiratori di Carpaccio, e sui grandi scrittori americani dell'Ottocento che ignorarono del tutto Carpaccio. Non fu così invece per un'inglese, Anna Jameson, popolarissima per i suoi libri d'arte negli anni Cinquanta dell'Ottocento, che scrisse a lungo di Carpaccio. La popolarità di questo pittore verso la fine del secolo viene poi ricostruita attraverso i diari di Lady Layard e di Zina Hulton: non soltanto D'Annunzio si fece fare un letto come quello di S. Orsola, ma un avvocato francese si fece costruire un'intera stanza uguale a quella del Sogno di S. Orsola nel suo palazzo veneziano."" -
Claretta nella Terra dei Bambini Smarriti
Claretta ha dodici anni e si sente sempre fuori posto. Imperfetta tra i perfetti. Scrive storie meravigliose in cui veste i panni di un'eroina che combatte draghi e mostri per dimenticare un'adolescenza triste e insicura. L'avventura più grande la coglie, inaspettatamente, dentro il Gigante Guerriero, il grande ulivo sotto cui, ogni giorno, siede a fantasticare i suoi racconti. Ciò che l'aspetta supererà ogni sua fantasia. L'Aldiquà la accoglierà offrendole conforto, amicizia, aiutandola a crescere e a riconoscere che in ogni essere umano si nascondono bellezza e perfezione e che sono proprio le differenze a renderci speciali. Età di lettura: da 12 anni. -
Locar dagli ardori giovanili alla maturità
Il libro racconta le vicende amorose di Locar dagli amori ancillari della prima adolescenza alla maturità. Sullo sfondo Venezia negli anni Sessanta e Settanta. Alle frustrazioni iniziali seguono rapporti intensi contrassegnati dalle utopie libertarie di quegli anni. Dopo le prime delusioni insorge un certo cinismo che funzionerà come deterrente seduttivo. Infatti, soprattutto nella casa Shmitz, il soggiorno sarà caratterizzato da un viavai di donne che se lo disputano. Alla fine giungerà progressivamente a una sorta di saturazione e dopo un viaggio a Creta, ritorna in Laguna, folgorato sulla via di Damasco, e cambierà vita. Autobiografia? Per metà, il resto è fantasia. -
Beppo a venetian story-Una storia veneziana. Ediz. bilingue
"Beppo"""", un poemetto di Byron, in ottava rima, scritto a Venezia nel 1817 e composto di 99 strofe per un totale di 782 versi, racconta la storia di Laura che secondo il costume veneziano dell'epoca si fa accompagnare pubblicamente da un cicisbeo, essendo il proprio marito disperso in mare. Alcuni anni dopo il marito ritorna a Venezia e Laura """"licenzia"""" il suo cicisbeo. Carlo M. Biadene traduce il poemetto usando endecasillabi rimati e rispettando la rima alternata nei primi sei e quella baciata negli ultimi due (ABABABCC). """"Beppo"""", short for Giuseppe, was a Venetian whose wife Laura believed him to be dead at sea and therefore, following the Venetian tradition, she accepted to be accompanied by a Cicisbeo or Cavalier Servant, who attended her at public entertainments. One day the dead husband reappeared and so Laura rejoined Beppo and befriended her cicisbeo. Byron tells this story using the ottava rima rhyme scheme, which emphasizes satiric digression. The poem is divided into 99 stanzas and contains 782 verses." -
L'isola della memoria. Il cimitero di San Michele
Questo libro dedicato al Cimitero di San Michele in Isola è anche un omaggio a quanti hanno amato Venezia, desiderando restarvi dopo la morte: Sergej Diaghilev e Igor Stravinskij nel Reparto Greco, Iosif Brodskij, Sir Ashley Clarke, Helenio Herrera ed Ezra Pound nel Reparto Evangelico, Frederick Rolfe, alias Baron Corvo, in quello Cattolico. Nel Reparto Cattolico tanti altri grandi veneziani e tra questi e per tutti il compositore Luigi Nono, don Silvio Tramontin, Angelo Moro-Lin, Cesco Baseggio, Wolf-Ferrari, Giulio Lorenzetti, Giacinto Gallina... -
Lettere al mio cocchiere
Intrappolato nell'Artico al seguito di una sfortunata spedizione al Polo Artico (1819), la Coppermine Expedition del Capitano Franklin alla ricerca del Passaggio di Nord Ovest, il giovane conte italiano Filindo Alethis decide di scrivere al suo cocchiere Albino, rimasto a casa a Ravenna, per spiegargli come mai si sia unito a quell'impresa. Quelle lettere forse non arriveranno mai a destinazione ma davanti ai nostri occhi si apre un affascinante racconto di balli, incontri galanti, duelli e salvataggi tutti descritti sullo sfondo di un periodo tra i più amati della storia inglese: la Reggenza. In un crescendo di avventure, narrate come in un diario, seguiamo il protagonista alla scoperta della cultura e della letteratura inglese. -
Ubiquità
La narrazione si apre con l'appello di Lara: aiutatemi a trovare l'amata Pupas svanita nel nulla vent'anni or sono. Lara del loro legame è disposta a svelare, paure e fantasie, segreti e ossessioni, pur di persuaderci che l'amica non è morta, piuttosto vaga nel mondo incapace di fare ritorno. Nel gesto del narrare Lara ricostruisce la vita di Pupas e individua gli indizi della scomparsa: dall'infanzia frustrata alla giovinezza sfrontata fino alla sparizione, con costanza Pupas anelava l'ubiquità. Un desiderio struggente, imbevuto di nostalgia e assenza, nutrito grazie a cartoline e fotografie. E se Pupas avesse raggiunto l'ubiquità? E a che prezzo? Il romanzo, con fervore a volte fiabesco e poetico, altre volte amaro e accusatorio, affronta i temi del viaggio, della sete di conoscenza e di amore quali passioni intrinsecamente saldate. Ha ancora senso spostarsi nel mondo? Quali sono i limiti della conoscenza e le frontiere della nostra empatia? Che ruolo hanno nel pensiero le forme di produzione delle immagini? E in che misura le tecnologie hanno cambiato il nostro modo di concepirci nello spazio? La vicenda si svolge tra gli anni settanta-novanta, e dolori personali e contesti politici spesso si intrecciano. -
Di versi incorreggibili
I poeti hanno sempre cercato di analizzare il proprio tempo, vivendolo. Jacopo Terenzio con una poesia circolare, lo fa, riportandoci sempre, come giusto, al punto di partenza, cioè alle nostre responsabilità di individui sempre più complessi in tempi a volte indecifrabili, in un sovraffollato niente ciclopico, in una costante smaterializzazione delle cose, in un annullamento di noi stessi. -
Foglie nuove. Antologia di poeti giovani
In Primavera nuove gemme spuntano dai rami nudi in virtù di quell'energia sottile, forza vitale d'amore che si fa fluido universale e che Ildegarda di Bingen, immensa santa, mistica visionaria tedesca, vissuta nel XII secolo, chiamava ""viriditas"""". Viriditas è l'energia curatrice e risanatrice di cui sono pregne le foreste in Primavera, energia che si sprigiona proprio nel momento in cui gli alberi, risvegliandosi dal lungo sonno invernale, iniziano a germogliare. Questa forza potente che si trova nella Natura, questa potenza vivificante che scorre nella linfa degli alberi è presente anche nella parola poetica che pur sgorgando da esperienze e vissuti diversi, fluisce, vivace e inarrestabile, creando una polifonia di voci. """"Quest'antologia raccoglie le voci e le opere di otto poeti giovani: Angelica Boscolo (salice), Sean Cecchia (pioppo) Silvia Marcato (castagno), Alice Pinzan (olmo), Veronica Regini (faggio), Alessia Tonon (quercia), Luca Virdis (ontano), Chiara Volpone (frassino). Elena Favaro (Dafne) è l'autrice del disegno della copertina e dei disegni dell'interno. In questi anni difficili dal punto di vista storico e sociale, i poeti che hanno realizzato questa raccolta non si sono piegati all'uniformità e all'omologazione, ma hanno saputo tener desto dentro di loro il Duende della forza creativa e della libertà d'espressione. Inarrestabili, come le gemme sui rami degli alberi, hanno continuato ad aprirsi al desiderio di ricerca e conoscenza. Scrivere e disegnare significa non rinunciare alla parte più profonda e autentica di sé stessi, vuol dire continuare a cercare di comunicare con gli altri attraverso la propria interiorità, esponendosi e accettando di esprimere la propria vulnerabilità, avere il coraggio di raccontare il proprio mondo interiore."""" (Lucia Guidorizzi)"" -
La collina di Ibla
La Collina di Ibla, sito delle riprese di Montalbano, propone una lunga e articolata passeggiata che inizia a Ragusa Superiore e si conclude nella città medievale e tardo gotica, alla scoperta soprattutto, ma non solo, dei diciotto siti dichiarati dall'Unesco Patrimonio dell'Umanità. Capoluogo della provincia più meridionale d'Italia, in latitudine ancora più a sud di Tunisi, Ragusa ha origini arcaiche e una lunghissima storia che si snoda attraverso più dominazioni: greca (735 a.C.-241 a.C.), romana (241 a.C.-476 d.C.), germanica (476-535) bizantina (535-827), araba (827-1071), normanna (1071-1194), sveva (1194-1266), angioina (1266-1282), aragonese (1282-1516), spagnola (1516-1713), piemontese (1713-1720), austriaca (1720-1735), borbonica (1735-1860)... -
Pensieri e parole per vivere meglio
Pensieri e parole per vivere meglio è una sorta di vademecum delle riflessioni dell'autore sulla vita e sul suo modo di vedere il mondo. È un libro di pensieri e, talora, di provocazioni che procedono senza un ordine predefinito perché emersi a loro piacimento, di getto, nella mente dell'Autore, il quale si è poi impegnato a ricercare una ""giustificazione"""" - per sé stesso e per i Lettori - di tipo psicologico, spesso filosofico..."" -
Mano nella mano
L'autore ci accompagna in una Venezia liberata dalla sua immagine di città turistica. Angoli e luoghi sconosciuti con magie di tramonti dorati, regalano attimi indimenticabili e fanno vivere intense emozioni a tutti coloro che vorranno calarsi in questa città unica e meravigliosa. Lo scrittore descrive la sua storia d'amore ricca di situazioni divertenti, drammatiche e romantiche. Inoltre, repentini cambi di scena rendono il romanzo accattivante, non monotono e, grazie anche a un linguaggio semplice e scorrevole, la lettura risulta piacevolissima. Il venti per cento dell'utile derivato dalla vendita del libro sarà devoluto al Centro Tibetano ONLUS per il sostegno dei bambini tibetani più bisognosi, con la speranza che ciò possa regalare a tutti loro un sorriso e una speranza per un futuro migliore. -
Quando la vita. Dialogo con l'immaginificio di Vincenzo Eluisse
«Siamo davvero sicuri che la ragione possa spiegare tutto e che debba sempre esserci un fattore razionale perché qualche cosa succeda? Mi incontro spesso con i cavalli di Eulisse e con i suoi pezzi di esistenze distribuite copiosamente nelle sue opere. Immagino quei cavalli al galoppo nell'immaginificio del Cencio e irrequieti come il loro creatore. Li vedo sulle pareti della mia casa e dal loro presente risvegliano pulsioni organiche che diventano nuovo presente. Ho voluto abbandonarmi alle loro suggestioni e dire così di Vincenzo Eulisse oltre la lettura razionale della sua arte e ho ritrovato un mio tempo assopito. La vita non risponde soltanto a domande immediate e il desiderio, l'istinto biologico, una spinta con origine ignota permettono di fare percorsi coraggiosi che la ragione può non amare. Raccontare può essere un modo per dare un profilo a un se stesso che vuole solo dire ""ci sono"""". Quando la vita viaggia appunto nella condizione di quel mi piace al quale la logica non sempre può rispondere.» (Franco Avicolli)"" -
Dialoghi sull'espressione
Una serie di riflessioni sul ""fare arte"""" vengono proposte in modo discorsivo, più per interrogare sé stessi, dal momento che il già realizzato è quello che stabilisce le coordinate del vivere futuro: """"...ognuno agisce come sa fare, con le forze fisiche e intellettuali di cui ha esperienza"""". Le due autrici, Gea D'Este e Cristiana Moldi-Ravenna, ripercorrono nei ricordi il loro esprimersi - Gea con la scultura e Cristiana con la poesia - le testimonianze dell'esserci """"per dare forma visiva... di quanto l'essere umano possa, nel corso della vita, essere artefice della propria trasformazione, ...divenire diverso dagli altri e da sé"""". Si sviluppa quindi una ricerca di dati certi - mentre i dubbi si moltiplicano - che giustifichi la necessità di tramandare il risultato di quello che si fa, con la consapevolezza dell'importanza del ruolo sociale, imprescindibile, dell'artista."" -
Anita o l'accademia degli inesistenti
Anita o L'Accademia degli Inesistenti è un ""trittico"""" nel quale tre gruppi di personaggi si incrociano a distanza, senza mai comporre una scena unitaria. C'è un gruppo di giovani operai di un paese qualunque oggi, i quali promuovono pubblicamente la difesa di alcune operaie ingiustamente arrestate. Di fronte alla scarsa solidarietà suscitata dal loro appello, decidono di organizzarsi per studiare una """"teoria operaia indipendente"""". Ci sono poi sei vecchi signori, solitamente chiusi in una soffitta, dove rimuginano antichi quesiti teorico-politici e commentano anche attentamente la situazione attuale, ma con divergenze notevoli fra loro. Infine, c'è una compagine governativa, capitanata da Augustus Democraticus, appena giunta al potere, ma già attraversata da faide e complotti tra fazioni mutevoli, capaci di alternare la farsa alla ferocia."" -
Meteopatie
minacce dai venti bellicosi sguarniti di pensieri attivi senza affermare quesiti senza la storia di ieri l'altro oggi lontano eppure urgente