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Individui liberati, comunità solidali. Sulla questione della società degli individui
L'analisi filosofica dell'individualismo, dell'individuo moderno e della società degli individui può portare ad interessanti scoperte. Che Chomsky non è soltanto un grande linguista, ma un convincente filosofo della natura umana. Che l'analisi di Hegel sulla situazione dell'individuo nel mondo romano antico conserva una sconcertante attualità in questo periodo di americanizzazione. Che la nostalgia di Adorno per l'individualità borghese resta uno dei punti più alti della filosofia del Novecento. Che Wittgenstein aveva della filosofia una concezione terapeutica per l'individuo. Ecco i punti essenziali trattati in questo saggio. Primo: che Marx non è stato un pensatore organicista o collettivista, ma a tutti gli effetti individualista. E che però la sua mirabile concezione della libera individualità è stata indebolita da una concezione antipolitica, mutuata dal capitalismo utopico di A. Smith. Secondo: che l'individualità moderna presenta un carattere dialettico, perché da un lato è il supporto flessibile ideale di una manipolazione capitalistica illimitata, ma dall'altro può realisticamente diventare un centro di resistenza antropologica e sociale a questa stessa manipolazione. -
Scrivere il risentimento. Su Jean Améry
«I libri non hanno solo un proprio destino: talvolta possono essere destino» (Jean Améry). Come vive un intellettuale la propria condizione di uomo dello spirito nel luogo dell'anti-spirito per eccellenza che fu il Lager? Con uno stile a metà tra il saggio e la narrazione, Daniele Orlandi ripercorre la vicenda umana e culturale di Jean Améry, filosofo e scrittore, fra i più alti testimoni dello sterminio nazista, morto suicida nel 1978. -
Il futuro dell'antico. Filosofia antica e mondo contemporaneo
Questo volume, curato da di Elena Bartolini, Andrea Ignazio Daddi, Alessandra Filannino Indelicato, raccoglie gli Atti del Convegno di Studi «Il futuro dell'antico. Filosofia antica e mondo contemporaneo», promosso dall'Università degli studi di Milano Bicocca, Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione ""Riccardo Massa"""", e dalla Associazione «Philo. Pratiche filosofiche», il 27-28 Marzo 2019. Moderatori: Claudia Baracchi, Luca Grecchi. Si evidenziano i relatori e i temi trattati: Daniele Guastini, «Inattualità e attualità della paideia poetica» - Angelo Tonelli, «La Sapienza greca tra Oriente e Occidente. Dioniso, Eleusis, Parmenide, le Upanishad e il """"Mongolo di Taranto""""» - Alberto Jori, «Ippocrate 'filosofo': dal sapere ontologico alla scienza funzionale» - Arianna Fermani, «""""In ogni caso si deve filosofare"""". Aristotele e l'attualità della filosofia» - Maurizio Migliori, «Platone. Amico di Socrate, l'uomo più giusto del suo tempo» - Giulio A. Lucchetta, «Quale rischio corre Dione a Boristene? Un bilancio della cultura greca in età ellenistico-imperiale»."" -
Il bombardamento etico. Saggio sull'interventismo umanitario, l'embargo terapeutico e la menzogna evidente
Il saggio - storico, politico e filosofico - contiene quattro ossimori, concepiti per provocare nel lettore lo ""spaesamento"""" per un autonomo processo di riflessione critica, per affrontare con animo libero gli enigmi dell'ideologia di legittimazione di questa inedita società capitalistica. Sono richiamati i casi delle due guerre contro l'Irak nel 1991 e contro la Jugoslavia nel 1999, condotte con pretesti addotti dalle potenze imperiali, e amplificati dal sistema giornalistico e culturale dominante. Si ricerca poi il fondamento metafisico segreto del trattamento differenziato di Auschwitz e di Hiroshima ed il conseguente pentimento diseguale e manipolato che ne è seguito. La metafisica laica del Giudeocentrismo è servita per imporre una nuova lettura storico-religiosa del Novecento, ma non per contribuire ad una corretta comprensione delle cause che hanno portato al genocidio ebraico, una comprensione che dovrebbe impedire nel futuro il ripetersi di simili catastrofici eventi. Si individua infine in una cultura di resistenza il presupposto necessario per una futura costituzione di forze politiche e sociali in grado di sostenere il confronto che certamente verrà."" -
Conoscenza, scienza e filosofia. Profili di scienziati e filosofi della scienza da Talete alla fisica contemporanea
Il libro raccoglie gli articoli pubblicati dall'autore nel corso di circa 10 anni per la rubrica scientifica della rivista «La Voce di G.A.M.A.DI.», con alcune pagine di conclusioni e commenti finali. In entrambe le parti del testo vengono illustrate e difese la scienza sperimentale e le filosofie naturaliste, materialiste ed empiriste quali principali strumenti di conoscenza e progresso per l'umanità; a partire dagli antichi filosofi greci della natura, come Democrito, la grande scienza ellenistica di Archimede, passando per Galilei, Bacone, Hume, Engels, senza trascurare tutti quei fisici teorici che si sono comunque basati sui fatti e sull'esperienza, come Newton, Boltzmann o Einstein, fino ai contemporanei Hawking e Penrose. Critiche vengono svolte verso tutte le filosofie di tipo idealistico, metafisico, ed empirio-criticista, senza risparmiare filosofi che vanno per la maggiore, come Platone, Aristotile, Hegel, Croce, e tutti gli epistemologi post-moderni, una volta di moda, come Popper, Khun, Feyerabend, Lakatos, Quine, che hanno messo in forse il valore della scienza sperimentale considerata pura ideologia. -
Tempi covid moderni
La pandemia ha mutato le modalità di relazione, di insegnamento, di lavoro, di consumo. Si offre in queste pagine una riflessione critica a più voci con i contributi di: A. Dignös, Introduzione; F. Mazzoli, La scuola ai tempi del Covid: prove generali di colonizzazione digitale; A. Fermani, Esperienze di didattica universitaria, tra luoghi non-luoghi, alla ricerca di una ""virtuosità del virtuale""""; C. Lucchini, La didattica della merce e le esigenze della libera individualità; M. Di Febo, Università e lezioni a distanza: minaccia o opportunità?; A. G. Biuso, Epidemie barbariche; S. Bravo, Didatticismo e Covid-19. La pandemia ha soltanto accelerato un processo già in atto da anni; A. Filannino Indelicato, Ermeneutica della distanza. Contributi di filosofia del tragico sull'ospitalità inquietante; G. Angelini, L'isola di Filottete; F. Toscani, Un pianeta malato. Umanità e socialità nel tempo della pandemia; M. Guastavigna, A distanza, ma dal pensiero e dalle pratiche mainstream; Lorenzo Dorato, Le lezioni economiche della pandemia; F. Mazzoli - G. Paciello, La trappola della rete: una lettura dell'indagine di Renato Curcio sulla realtà virtuale, o meglio, sulla specificità del capitalismo attuale."" -
Strategie macro-retoriche. La «formattazione» dell'evento comunicazionale
In una società invasa da forme di comunicazione sapiente e anche astuta (quindi insidiosa) qual è la nostra non si registra una congrua offerta di strumenti analitici sulle procedure cui è normale ricorrere in ogni momento. Nel rivolgere la parola, nello scrivere o anche soltanto nel rispondere al telefono si manifestano moltissime scelte, alcune involontarie e altre consapevoli. Queste scelte delineano l'impostazione e il senso di ciò che io, per esempio, ho finito per dire o scrivere. Quindi parlano di me, del mio stato d'animo, dell'idea che mi ero fatta sul conto della persona o delle persone cui mi sono rivolto, dell'idea che mi ero fatta della situazione, di cosa credevo di fare e dei criteri che ho saputo adottare nel decidere cosa dire e come esprimermi, di cosa tacere, che cosa lasciare intendere etc. E a essere carica di tutti questi impliciti è ogni iniziativa comunicazionale, semplice o impegnativa che sia. Per cercare di penetrare nei segreti della comunicazione e individuare anche ciò che transita sotto traccia prendere confidenza con la 'retorica dell'anti-retorica', il feedback comunicazionale, la soglia critica, la saturazione, i meta-segnali e altro ancora. -
Ricerche aristoteliche. Etica e politica in questione
Questo volume parte da una serie di problematiche che, riprendendo delle espressioni comunemente in uso, si addensano sull'etica e sulla politica dello Stagirita: che cos'è l'etica? Che cos'è la politica? Qual è il loro fine? A chi si riferiscono? Qual è il collegamento tra le due? Ma ancora, passando ai trattati, qual è il rapporto tra le Etiche e la Politica sia in sé che rispetto alla continuità e discontinuità di certi temi? Oltre alla questione della scienza - che, al di là della sistematizzazione consueta, non è assolutamente scontata -, si tratta però di concentrarsi anche su tutti quei temi che si impongono sempre in un'interrogazione di questo tipo, interrogazione che deve sempre tenere presente la specificità storico-categoriale del pensiero dello Stagirita. Anche per questo, piuttosto che offrire una semplice ricostruzione, qui si cercherà di complicare il più possibile questo nodo, che, come si vedrà, è tutto tranne che risolto. Saggi di: Giulia Angelini, Claudia Baracchi, Manuel Berrón, Enrico Berti, Michele Di Febo, Silvia Gullino, Alberto Jori, Pietro Li Causi, Giovanni Battista Magnoli Bocchi, Francesca Masi, Marcello Zanatta. -
Convincere Socrate
I am grateful for having had opportunity to read your wonderful ""Convincere Socrate"""". Truly, you make the characters come alive. My favorite scene was the second scene, where Socrates' friends are trying to come up with a plan. So true to life to have lots of side issues and irrelevant thoughts voiced in meetings where a decision needs to be made. The reader experiences the effect that is experienced also in tragedy, in that s/he sees actors acting in the hope or even confidence that they will be able to effect a result that the reader knows will be impossible. And trying to change Socrates is up there with trying to change fate. (David J. Murphy) «Non c'è dubbio che solo dopo aver letto con attenzione e a lungo meditato l'ampia letteratura socratica (i numerosi lògoi sokratikòi restatici, sia pur spesso in frammenti), come Rossetti fa da molto tempo, si possa scrivere un testo simile, dove ogni personaggio, battuta, rinvio, cenno ha precisa base nelle fonti e viene ri-usato però con deliberata levità».(Linda M. Napolitano Valditara, dalla nota introduttiva."" -
Il contributo della tragedia attica al razionalismo antico
I saggi qui riuniti tentano di cogliere alcuni aspetti salienti del rapporto tra mito e riflessione razionale nel teatro greco quale si è venuto svolgendo nell'Atene del V secolo ad opera di Eschilo, di Sofocle e di Euripide. Si tratta di un momento di una più generale ricerca sulla storia del razionalismo antico, che si sviluppa in quattro saggi: Il ""pathei matos"""", ovvero il razionalismo religioso di Eschilo, Ambiguità del pensiero sofocleo, La critica euripidea della religione, L'illuminismo di Euripide. Nel quadro della stessa ricerca si colloca anche il testo Polimorfia della """"metis"""" e problematicità del """"nous"""" - qui inserito in appendice -, una importante analisi dell'autore che prende le mosse dal libro """"Les ruses de l'intelligence. La metis des Grecs"""" di M. Detienne e J.-P. Vernant."" -
Marxismo Filosofia Verità
K. Marx fece la scelta fatale di non concedere alla conoscenza filosofica uno spazio veritativo autonomo dalla scienza e dall'ideologia, e questa scelta fu forse l'inevitabile prezzo da pagare alla elaborazione della sua geniale teoria del valore e dei modi di produzione. In questo modo, pero, il marxismo non poteva diventate ""erede"""" della filosofia classica tedesca e dei suoi predecessori, perché il nucleo di questa eredità consisteva proprio nel riconoscimento di uno spazio veritativo autonomo della conoscenza filosofica propriamente detta, non confusa e mescolata con l'epistemologia e l'ideologia. I marxisti non corressero questa scelta fatale. Ciò provocò """"in basso"""" la sottomissione della scienza e della filosofia ad un'ideologia di legittimazione del potere assoluto di un'oligarchia di burocrati crudeli ed ignoranti. E provocò """"in alto"""" il blocco di tutti i nobili tentativi di autoriforma filosofica del marxismo, da Gramsci a Lukács, da Korsch ad Althusser. Preve propone di tagliare questo nodo gordiano con il colpo di spada della discontinuità dichiarata e della denuncia esplicita di ogni forma di ortodossia, affermando il valore veritativo della conoscenza filosofica."" -
Senofane ed Empedocle. Testimonianze e frammenti. Un confronto tra l'antica e l'attuale cosmologia. Saggi introduttivi e testo greco delle opere con traduzione a fronte
Le testimonianze e i frammenti raccolti nel presente volume, tradotti e presentati con testo a fronte, suggeriscono un accostamento tra Senofane ed Empedocle, due grandi pensatori del mondo antico. Entrambi in effetti sono stati, con le rare eccezioni che vengono qui debitamente evidenziate, a lungo incompresi e sottovalutati come filosofi, se non del tutto ignorati, e presi in considerazione piuttosto riferendosi ad alcuni luoghi delle rispettive ricerche riguardanti singoli aspetti di carattere ""scientifico"""" o teologico. Tuttavia, in accordo con quanto già acutamente osservato dalla M. Timpanaro Cardini (in """"Saggio sugli Eleati"""", Pisa 1967, p. 154), l'affinità tra Senofane ed Empedocle che qui più si intende valorizzare riguarda il loro innovativo «[...] gusto dell'osservazione e dell'interpretazione razionale dei fenomeni naturali»."" -
Le contraddizioni di Norberto Bobbio. Per una critica del bobbianesimo cerimoniale
Le contraddizioni di Norberto Bobbio non sono certamente incongruenze logiche di un lettore distratto e neppure incoerenze politiche di chi sostiene una cosa in sede teorica e poi ne avalla un'altra in sede politica. Seguendo il metodo dialettico proposto da Hegel e da Marx, le contraddizioni di Bobbio devono essere viste come il riflesso ""filosofico"""" di contraddizioni storiche reali, che anche il pensatore più onesto e dotato non può superare, ma che è costretto a """"registrare"""" in quella che Marx definì «falsa coscienza necessaria». Il bobbianesimo cerimoniale occulta queste feconde contraddizioni per santificare l'immagine atemporale di un Maestro testimone magistrale del suo tempo. In questo modo, credendo di rispettare, si manca invece di rispetto. Questo saggio è una forma di rispetto """"dialettico"""" per Norberto Bobbio, di cui l'autore fu allievo ed amico. Si parla di Croce, di Gramsci, di democrazia, libertà e uguaglianza, di laicismo e religione, di gobettismo e di comunismo, della dicotomia Destra/Sinistra e di marxismo, di pace e di guerra, con scambio di lettere fra Bobbio e Preve e due articoli di critica dell'atteggiamento di Bobbio verso le guerre del 1991 e del 1999."" -
Hegel e l'ombra di Spinoza. I concetti di organismo e violenza
Il volume raccoglie due saggi dedicati alla filosofia di Hegel sul finire del secolo scorso. Nel primo, Substantia sive Organismus, viene ricostruita l'immagine e la funzione teorica di Spinoza nel periodo jenese di Hegel, momento cruciale in cui Hegel legge la sostanza spinoziana attraverso una griglia concettuale kantiana (lo schematismo trascendentale, l'intelletto archetipico), lettura che è allo stesso tempo fraintendimento del pensiero spinoziano e originale creazione di un nuovo concetto, il concetto di organismo. Nel secondo, Sulla violenza. Una lettura di Hegel, vieni presa in considerazione, in alcuni momenti-soglia del sistema hegeliano della maturità, la specifica sintassi concettuale entro cui appare il termine Gewalt, violenza. Nell'uno come nell'altro saggio la presenza di Spinoza ha un carattere umbratile: solo i contorni risultano definiti in modo netto, mentre al sistema e alla sua complessa concettualità si fa solo allusione. E tuttavia si tratta di una presenza decisiva nella misura in cui è necessaria per non farsi ""digerire"""" dalla stupefacente macchina di pensiero hegeliana. Oltre questa resistenza si staglia la possibilità di un'alternativa: Hegel o Spinoza."" -
Capitalismo e agorafobia del linguaggio
Il ""dispositivo"""" del potere lavora a neutralizzare la volontà veritativa dei saperi, per sostituirla con una coazione a ripetere dati. Svanendo una riflessione condivisa sul vivere bene, l'essere umano regredisce, e diventa più simile ad animali di altre specie, dotati della voce ma non del logos (Arist., Pol., I, 10, 1253a). Per emanciparsi dall'oblio della parola, occorre sottrarsi alla negazione del linguaggio, tallonando il """"dispositivo"""" di dominio nella sua opposizione quotidiana ai linguaggi e contrastando la microfisica della guerra mossa al logos."" -
Il marxismo e la tradizione culturale europea
Nella Premessa di questo studio si chiarisce come l'attuale tramonto della discussione sul marxismo sia probabilmente temporaneo e congiunturale, perché è legato a processi di rimozione, silenziamento ed elaborazione del lutto della generazione del Sessantotto europeo. Nell'Introduzione si affronta il problema del rapporto del marxismo con la questione sociale e la questione nazionale. Nel primo capitolo si discutono le tre principali eredità europee del pensiero originale di Marx, l'escatologia di origine giudaica e cristiana del senso orientato della storia, la filosofia illuministica della storia ed infine la scienza filosofica complessiva dell'idealismo tedesco. Nel secondo capitolo si discutono i rapporti del marxismo storico centenario europeo (1889-1989) con tre grandi correnti culturali europee successive, e cioè nell'ordine il positivismo, l'esistenzialismo e il post-moderno. Nel terzo capitolo si propone un'interpretazione storiografica complessiva dell'intero ciclo di sviluppo storico, oggi ormai concluso, del comunismo storico novecentesco realmente esistito (1917-1991). Nel quarto capitolo si discute dell'identità culturale europea. -
Ricostruzione di un delitto. Il cinema greco della Nouvelle Vague
Il «Nuovo Cinema Greco» nasce negli stessi anni in cui in Europa e in alcuni paesi dell'America Latina sorgono quei movimenti di contestazione che proprio negli anni '60 avranno la loro consacrazione critica, e, in qualche misura, anche il loro esaurimento: chi correggendo la polemica entro i confini del cinema di consumo, chi radicalizzando il proprio discorso ai margini del mercato. Si impone così un'estetica del linguaggio cinematografico come processo euristico di un nuovo ordine teorico, e nascono le opere prime dei cineasti che svolgeranno un ruolo di profondo rinnovamento (non per ultimo dell'identità nazionale) nel periodo più buio della dittatura. Se le personalità sono composite, così come gli stili e i contenuti delle loro opere, l'elemento che li mette in comune è la direzione ostinata del superamento della sintassi e della grammatica tradizionali, ridefinendo il ruolo del cineasta non come professionista dell'industria ma con riferimento al concetto di politica degli autori promosso dai giovani intellettuali francesi dei ""Cahiers du cinéma""""."" -
Platone e il mare
Come si pone Platone di fronte al mare? Dai dialoghi emerge una visione complessa, che tocca vari campi delle sue riflessioni. Platone ne sente il fascino e ne avverte i pericoli, non solo quelli connessi alla navigazione, ma anche quelli morali, che derivano dalla presenza nei porti di uomini di varie provenienze; e poi quelli legati alla ricchezza dei beni in essi accumulati, con la conseguente corruzione dei costumi. Sembra che ci sia in Platone, da un lato, una nostalgia del passato, di quando la città era piccola, e la vita era semplice, legata fondamentalmente all’agricoltura. Ma, dall’altro lato, e allo stesso tempo, è ben cosciente che il commercio marittimo è ormai strettamente legato alla crescita e all’evoluzione della città. Platone parla di tutto questo, e di altro ancora, nel suo “stile” unico ed inimitabile, mescolando ragionamenti logici con metafore, analogie, alcune immagini bellissime e poetiche. Una delle metafore più belle è quella tra il mare ed il discorso: il mare è come il discorso, o il discorso è come il mare, pieno di pericoli ma assolutamente indispensabile per la vita in comune tra gli uomini. -
Nella stanza della segnatura. Scritti di filosofia e letteratura
Su impulso di alcuni allievi e dell’editore, sono raccolti in questo volume alcuni recenti scritti, già apparsi in riviste scientifiche, in atti congressuali o rassegne d’incontri culturali specialistici e ora riproposti con aggiunte e ampliamenti, nei quali Marcello Zanatta propone l’esegesi di grandi temi della filosofia aristotelica e si cimenta nel confrontare basilari istanze dottrinali del pensiero antico con alcuni ambiti della filosofia e della letteratura contemporanea. Lo scopo è di accertarne, da un lato, la ripresa e l’influsso esercitato su questi settori, dall’altro di verificare la possibilità di reperire in quelle istanze un solido e interessante criterio di valutazione critica e di analisi di tali linee di pensiero. Gli scritti sono divisi in tre sezioni. Quelli proposti nella prima sezione riguardano argomenti di filosofia moderna e contemporanea, nella seconda sezione sono raccolti scritti specificamente concernenti Aristotele, nella terza scritti che vertono su argomenti di filosofia antica ma non tematicamente aristotelica, o comunque non aventi in Aristotele il loro focus. -
Un altro Parmenide
Spiace doverlo dichiarare, ma è molto improprio dire che Parmenide è stato il grande filosofo dell'essere. Questa idea di Parmenide è il frutto di sedimentazioni millenarie e si traduce in un'immagine molto riduttiva del personaggio. Dietro al quale c'è tutto un altro Parmenide, accantonato e ignorato, una mente che scrutava nelle direzioni più diverse e conseguendo risultati di prim'ordine in più campi. Per una volta c'è chi è andato a vedere ...