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Il segreto è la gioia. Per dissipare ogni tristezza
Il libro è una raccolta meditativa sulla gioia. Ecco cosa propone l'autore per suscitarla: cantare nel cuore il ""Laudato si' mi' Signore""""; tenere un diario per fare esercizi quotidiani di gratitudine; imparare l'arte di sorridere; non dare nulla per scontato, sapendo che tutto è dono e grazia di Dio; amare le piccole cose; essere appassionati di quello che facciamo; essere competenti, umili, coraggiosi, generosi e pieni di entusiasmo; essere sordi alle chiacchiere, ascoltare i saggi, seguire Gesù e i santi, perché Dio vuole fare di noi un'opera d'arte."" -
Sorella santità. In Quaresima con i testimoni, i verbi, le parole chiave
«Di cosa è ""sorella"""" la santità? - si chiede in prefazione Salvatore Martinez, presidente del movimento ecclesiale Rinnovamento nello Spirito. E la sua risposta è: - Dell'amore, di cui la santità è il volto più seducente». Fuoco è la santità: inestinguibile, divorante, trasformante, vorticosamente proiettata verso l'alto e verso l'altro. Ne sanno qualcosa i santi: coscienze critiche, profetiche, persone di profonda inquietudine apostolica, che solo nell'amore di Gesù e nell'amare alla maniera di Gesù trovano pace. Proprio alla santità è dedicato il percorso di riflessione quotidiana per la Quaresima che qui si propone, cadenzato su tre apporti: quello di fra Onofrio Farinola, che presenta ogni giorno una figura di santo canonizzato e non: donne e uomini che incarnano la Parola con la forza della testimonianza evangelica e il calore della fraternità umana; quello di Papa Francesco, che con i richiami tratti dell'esortazione apostolica Gaudete et Exsultate ci ricorda quanto la santità sia necessaria all'uomo d'oggi; e quello di don Giuseppe Ruffo, che nelle preghiere finali consolida la certezza che imparare a salire i gradini della santità è anticipare il Cielo nelle nostre vite."" -
D'alba e d'incanto. Don Tonino Bello venerabile
Papa Francesco lo ha dichiarato Venerabile. Fede, speranza e carità, le virtù manifestate in grado eroico. La pace come dimensione costitutiva dell'annuncio. D'alba e d'incanto. Null'altro ha fatto, don Tonino Bello, che svegliare il giorno, e costruire ponti tra il cielo e la terra, tra la fede e la storia. Ha proposto una Chiesa aperta al rinnovamento della vita cristiana e alle sfide del tempo. Testimone del Risorto, ha contemplato e accarezzato il volto dei poveri e di coloro che soffrono. Albe! D'incanto il suo modo di danzare la vita. Resiliente persino nella notte dell'anima. In questo libro c'è la narrazione giornalistica del suo essere santo. Luce, solo luce, in queste pagine. Che intendono sfidare la notte buia e caina di Kiev, Bucha e Mariupol, come quella di Bagdad e Sarajevo che ha avuto modo di conoscere. Ed evocare la quota d'infinito e di eterno che cova nella figura del vescovo ""salentinamente planetario"""". Continua a illuminare la cultura della vita, dell'accoglienza, della fratellanza, del rispetto per ogni creatura umana. L'eternità gli appartiene perché ha fatto dell'esistenza un tempo d'amore."" -
I fioretti di don Tonino Bello. Con testimonianze aneddotiche di alcuni compagni di viaggio
Non c'è santità e non c'è Vangelo senza vissuto. I Fioretti di san Francesco d'Assisi sono interni a questo solco esistenziale e narrativo: raccolta di episodi radicati nel quotidiano, con un respiro serafico di novità, di futuro e d'eterno. Così è anche del ""mazzetto di fiori"""" che colora e profuma queste pagine: bouquet di situazioni e messaggi di grande semplicità e freschezza: sulla dimensione umana e spirituale, sull'attitudine relazionale e oblativa del Venerabile don Tonino Bello."" -
Don Tonino Bello. Tutte le opere in sintesi. Catalogo ragionato
Il Catalogo, frutto di un accordo di collaborazione scientifica tra la Fondazione ""Don Tonino Bello"""", l'omonimo Istituto Superiore di Scienze Religiose Metropolitano di Lecce e l'Università del Salento, raccoglie in sintesi tutti gli scritti editi di don Tonino Bello, mettendo ordine nel mare magnum delle numerosissime pubblicazioni uscite a suo nome, in vita e postume. Gli scritti sono presentati in ordine cronologico, accompagnati dall'indicazione della data e del genere letterario (omelia, lettera, discorso, relazione, intervista, meditazione, componimento in versi). Segue il riassunto di ogni singolo testo, con ampie citazioni virgolettate, e il suggerimento delle parole chiave in esso argomentate, il cui indice consente l'agevole ricerca tematica. Emerge un'efficace ed esaustiva raccolta sintetica della produzione di don Tonino Bello profeta e poeta, comunicatore appassionato e coinvolgente; una lettura spiritualmente feconda e uno strumento di rapida consultazione per operatori pastorali, studiosi, ricercatori e cultori del venerabile."" -
Sorella attesa
Lectio Divina quotidiana per l'Avvento in compagnia di don Tonino Bello. -
La vita è un miracolo. Ti auguro di amarla e di amare
Alla fine della vita, l'esame sarà sull'amore: «Quanto hai amato?». L'amore è il vero miracolo della vita. L'intensità dell'amore fa i santi, gli artisti, i poeti, e anima tutti i semplici e i poveri della terra. -
La notte poco prima della foresta
Essere stranieri. Abbordare un nuovo e giovane amico sotto la pioggia. Avere in cuore una ragazza notturna, un ectoplasma da lungofiume. Odiare gli specchi. Amare le puttane matte. Distinguere il ""nervosismo"""" dei macrò usciti dritti dritti dalle gonne di mamma. Farsi un'idea di qualcuno solo se te lo scopi. E però poi filarsela, senza discorsi. Denunciare la divisione in zone di lavoro settimanale, in zone per le moto, o per rimorchiare, o per le donne, o per gli uomini, o per i froci, e avvilirsi per le zone della tristezza, della chiacchiera, del venerdì sera. L'intelaiatura de La notte poco prima della foresta è un paradigma straordinario, un testo fluentissimo e irto nella sua prosa vertiginosa, aliena da punteggiatura ferma, tutta pervasa di anacoluti e biasimi come un romanzo-pamphlet di Céline. I temi assoluti di questo autore prematuramente scomparso a quarant'anni affiorano in una comunicazione per voce solista, in un poema teatralissimo che senza più la diatriba simbolica di Nella solitudine dei campi di cotone sconta i problemi dell'identità, della moralità, dell'isolamento, dell'amore non facile."" -
Alla greca-Decadenze
Steven Berkoff, della cui drammaturgia irruenta viene per la prima volta diffusa una testimonianza italiana grazie alla pubblicazione di due sue opere (col contributo anche di Giuseppe Manfridi in veste di pazientissimo traduttore), è assai più che un enfant prodige delle scene britanniche. Attore, regista e scrittore in proprio, oltre che adattatore. Rappresenta un caso di oltranzismo culturale dal punto di vista del linguaggio (un subbuglio di slang cockney e di poesia shakespeariana) e dei contenuti (risalenti spesso a miti degradati, a enigmi forti della letteratura).Una prima selezione delle sue opere ha indotto a proporre il clamoroso Greek (per noi Alla greca), che è una folgorante rilettura del mito di Edipo con ambientazione aggressiva e caustica nell’Inghilterra della Thatcher. E il più subdolo e non meno guasto Decadence (Decadenze), dove viene istituito un doppio piano di rappresentazione di ceti che si spiano l’un l’altro, con una carica addirittura ironico-comica, ma anche con spudorataggine di gerghi, e “doppiezza” di interpreti.Steven Berkoff è nato a Londra nel 1937 da padre ebreo-russo e madre rumena. A 17 anni frequenta a Parigi i corsi Lecoq. Nel 1968 realizza a Londra In The Penal Colony, adattamento da Kafka, autore cui si ispira anche per il Metamorphosis (Una cui edizione anche con Polanski divenne poi celebre nell’88) e per The Trial. Metafore di una tragedia greca nel caos metropolitano di oggi sono East (1975), Agamennon (1976), Greek e West (1980). Un duplice specchio sociale agisce in Decadence (1982). È autore anche di Sink the Belgrano! (1986), Massage (1987), Shakespeare’s Villains (1998), Messiah, Scenes from a Crucifixion (premiato nel 2000 al Fringe Festival di Edimburgo) e The Secret Love Life of Ophelia (2001). -
Kvetch (Piagnistei). Il Natale di Harry Acapulco
Tre testi teatrali di Steven Berkoff«Tutti noi viviamo con l’incubo delle bombe – delle sostanze cancerogene – della disoccupazione – dell’impotenza – con la paura d’aver paura – con lo spettro dei bianchi – dei neri – della polizia – delle bollette – delle tasse sul reddito – dei vuoti di memoria – col timore di perdere i capelli – di imbruttire – di essere stupidi…».La lunga, ammonitrice e salmodiata epigrafe che l’autore nonché energico attore inglese Steven Berkoff colloca in apertura di Kvetch (Piagnistei, in yiddish), la commedia forse più sarcastica di tutto il suo repertorio, assurge un po’ a manifesto della sua irrequietezza di teatrante. Dopo che questa stessa collana ha già introdotto in Italia due sue opere, Decadence e Greek, rivelatorie di un artista generoso e oltraggioso, questo secondo volume s’avvale ancora della traduzione di Giuseppe Manfridi e Carlotta Clerici. Documentando un’ulteriore e triplice provocatorietà sotto forma di un’appetitosa schizofrenia (in Kvetch, appunto); di un sordo grido di solitudine (è il caso de Il Natale di Harry); o di un frustrato velleitarismo di gruppo (siamo in Acapulco).Un naufragio familiare a suon di pensieri ad alta voce, delineanti un sarcasmo feroce di meccanismi solo in apparenza analoghi a quelli di Strano interludio di O’ Neill. L’autoanalisi graffiante e spietata di un single piccolo borghese alle soglie delle festività natalizie. I fallimentari sfoghi di attori bivaccanti ai margini di un film che si gira in Messico. Ovunque, il teatro di Berkoff continua a non avere e a non dare pace.Steven Berkoffè nato a Londra nel 1937 da padre ebreo-russo e madre rumena. A 17 anni frequenta a Parigi i corsi Lecoq. Nel 1968 realizza a Londra In The Penal Colony, adattamento da Kafka. A questo autore cui s’ispira anche per Metamorphosis (una cui edizione con Polanski divenne poi celebre nell’88) e per The Trial. Metafore di una tragedia greca nel caos metropolitano di oggi sono East (1975), Agamennon (1976), Greek e West (1980). Un duplice specchio sociale agisce in Decadence (1981). È autore anche di Sink the Belgrano! (1986), Massage (1987), Shakespeare’s Villains (1998), Messiah, Scenes from a Crucifixion (premiato nel 2000 al Fringe Festival di Edimburgo) e The Secret Love Life of Ophelia (2001). -
Paolo e Vittorio Taviani
Il volume è in grado di fornire un'inedita chiave di lettura a film di grande suggestione cinematografica, tra i più importanti del secondo dopoguerra. Il materiale iconografico comprende foto di scena selezionate anche in stretto rapporto con la grande tradizione pittorica italiana. Il libro esce contemporaneamente in italiano e in francese, inglese e tedesco per i tipi della Gremese International. -
Pasta salata. Favole e mestieri
Questo volume è dedicato alle favole e ai mestieri: fate e folletti, draghi e principesse, taglialegna, falegnami, giardinieri e così via ne popolano le pagine, unitamente a tutte le istruzioni necessarie alle diverse fasi della loro realizzazione pratica: preparazione della pasta, cottura, verniciatura, colorazione e conservazione. cavalli da corsa, con le genealogie dei cavalli più famosi, e alle regole delle gare. -
Dizionario del cinema italiano. I film. Vol. 42: Dal 1970 al 1979. M-Z.
Il volume è dedicato alla produzione italiana degli anni Settanta e contiene schede che riportano: cast e credits, note e curiosità, incassi, soggetto, breve stralcio critico. -
Piombino in bianco e nero
Franco Micheletti racconta la Piombino degli anni Sessanta e Settanta, con la vita che scorre tra via Unità d'Italia, Cotone, Poggetto, Castello e Salivoli, si spinge fino a Castagneto, Collesalvetti e Pisa, riporta fatti autobiografici (le scuole superiori, l'Università a Pisa, il lavoro in Municipio). La storia locale s'intreccia con quella nazionale, l'autore racconta la contestazione studentesca, l'autunno caldo, passando per gli anni di piombo, il riflusso e molti fatti di costume. Micheletti rilegge la storia di mitiche partite di calcio e scontri epocali a biliardino, corse ciclistiche e match pugilistici che hanno fatto la storia di Piombino. Molti i ritratti d'epoca, da don Ivo Micheletti e i suoi ragazzi a Pietro Notturni e il Trastevere dei calciatori da dopolavoro. Un libro utile per capire come eravamo e quel che siamo diventati, opera seconda di Micheletti dopo Cronache maremmane (in ristampa). Ricordiamo tra i libri dello scrittore piombinese anche Storie di bassa Maremma e Piombino com'era. -
Il pensiero della carne
«La silloge di poesie ruota attorno al concetto di carne, che viene sviscerato dal poeta ligure nelle due accezioni del termine: il lato prettamente edonista e quello, di contro, spirituale del termine, scandendo così le fasi di crescita dell'individuo, dal primo momento di difficoltà - inerme e ""nudo"""" di fronte alla vita -, passando quindi alla fase intermedia e necessaria della scoperta e consapevolezza della coscienza, che tende e sfocia infine all'ultimo definitivo passaggio, quel Nirvana meta agognata da tutti, archè delle nostre esistenze». (Dell'Olio Francesco)"" -
L' amore negato. La violazione dell'amore
"Trafitte dal male d'amore, queste istantanee che cedono alla tentazione del verso sono il rovescio di un canzoniere: Dunja Torroni vi raccoglie i cocci di una biografia sentimentale disertata dalla gioia, ovunque corrosa da rapporti difficili e crudeli, così come preannunciato e poi lungamente ribadito - dal titolo, fin troppo razionalizzante: negazione e violazione. Nell'urgenza di una ricapitolazione angosciosa e spregiudicata, l'io femminile alterna i propri lamenti a evocazioni che fanno capo anche a mezzi di fortuna, attingendo senza esitazione ai grandi autori studiati e stimati, mentre ancora perdurano le ferite dell'unione e della separazione della coppia"""" (Guido Pedrojetta)." -
Età di paura al freddo
Nella poesia di Navarrete si incontrano molte influenze classiche che risentono di una contaminazione europea, moresca e mitologica. Navarrete è di sicuro allievo di José Lezama Lima, il più grande poeta cubano di tutti i tempi, e incontra nell'eredità ellenica e nei miti dell'Europa antica la fonte d'ispirazione del suo linguaggio immaginario. La forma ricercata delle liriche e il modo di esprimersi così pieno di sentimento rivelano la radice caraibica dell'autore. -
Il dark. Guida alla musica oscura
Parlare del genere musicale dark è molto più che descrivere gruppi storici nati alle soglie degli anni '80 come Cure e Bauhaus. Dalle origini fino ai giorni nostri, dal gothic alla darkwave, dall'elettronica al gothic metal, fino alle influenze più sinfoniche, il lettore verrà guidato tra decine di gruppi musicali, riferimenti discografici, portali dark, riviste, webzine, festival musicali. Un saggio completo ed esauriente che si ripresenta in veste completamente rinnovata e aggiornata. -
Un angelo seduto tra i rifiuti e altre piccole storie quotidiane
...Incontri voluti e altri inaspettati, un segreto passato che sconvolge il presente, una canna su un letto sconosciuto con una ragazza appena incontrata, lamenti notturni, un camion di maiali rovesciato nella nebbia, un pittore che non vuole vendere un suo quadro, spiare la finestra di fronte nella notte silenziosa, il passaggio dalla vita a qualcos'altro, una voce senza corpo al telefono, fermi in auto sotto la neve, un barbone appassionato di Ornella Muti, un Gesù ubriaco... -
Non c'è nessun noi
Massimo Fabbrini ha 30 anni e vive ancora con i genitori. Ama il cinema e Greta che è la sua ragazza. Inoltre è anche laureato in lettere, e ha appena ottenuto una supplenza annuale come insegnante di italiano in una scuola media. Ma quando Greta lo molla con una telefonata, Massimo si lascia sprofondare in un abisso di depressione da cui sarà difficile risalire. Ad aiutarlo ci sono la mamma, un concentrato di coccole e di buona cucina come nella migliore tradizione di ogni mamma italiana, e quella cosa tardo-adolescenziale chiamata il suo migliore amico: un certo Dante, cinico e bastardo ma sempre presente nei momenti di bisogno.