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Pirroniana. Ediz. italiana e inglese
A 40 anni dall'uscita dello studio pioneristico Pirrone. Testimonianze, dedicato al filosofo della seconda metà del IV secolo a.C. che non scrisse nulla e il cui nome avrebbe contrassegnato una plurisecolare tradizione scettica, ne viene riproposta un'edizione corretta, corredata dalla traduzione inglese dei frammenti testuali ad opera di M. Bonazzi e D. Sedley. Ad essa fanno da cornice altri tre saggi dell'Autrice che mirano a focalizzare alcuni dei punti chiave della discussione su Pirronismo e Scetticismo. Il primo, del 1980, Prolegomeni ad una raccolta delle fonti relative a Pirrone di Elide, analizza le fonti della dottrina di Pirrone all'interno della tradizione antica e passa in rassegna le interpretazioni degli studiosi moderni. Il secondo, Pirrone, Pirroniani, Pirronismo (1996) offre una riflessione a distanza sui criteri usati nella raccolta delle 'testimonianze'; l'Autrice valuta criticamente i risultati raggiunti nella propria edizione, discutendo i pro e i contra delle sue scelte e segnalando alcune omissioni. Il terzo, Sesto e gli Scettici (1992) analizza sistematicamente la terminologia usata da Sesto Empirico per indicare i filosofi della tradizione scettica. -
Italiani di scrittori. Sondaggi linguistici dal primo Novecento a oggi
Il volume propone alcuni approfondimenti su autori e autrici di prosa collocati fra il primo Novecento e l'attualità. Nell'esplorazione di percorsi, opere e presenze, affrontata con gli strumenti dell'analisi linguistica, emergono due principali fili rossi: quello che lega gli scrittori della letteratura di intrattenimento, eventualmente virata al comico, su cui si incentrano i saggi su Guido da Verona, su Piero Chiara e su Ferzan Ozpetek; e il filo che si attorciglia su sponde femminili più o meno rosacee, sul quale si collocano i saggi sulla poetessa Antonia Pozzi, di cui si studiano le scritture private concretate in diari e lettere, su Chiara Gamberale, su Jhumpa Lahiri e su altre scrittrici non madrelingua che hanno scelto l'italiano come lingua di espressione letteraria. Gli italiani cui fa riferimento il titolo della raccolta sono infatti le diverse manifestazioni della nostra lingua, non necessariamente le nazionalità degli autori e delle autrici che la impiegano. Oltre a un contributo dedicato alla scrittura saggistica di Claudio Magris, completano la raccolta alcuni altri approfondimenti sui filoni tematici del fotoromanzo, del lieto fine rosa e dei libri sull'italiano. -
Il neuromanagement tra cambiamento, tecnologia e benessere
Perché oggi c'è bisogno di una nuova disciplina come il neuromanagement? Il volume descrive le applicazioni delle neuroscienze alle organizzazioni, valutandone l'impatto attuale, le potenzialità future e le criticità dell'utilizzo dei paradigmi neuroscientifici e delle tecniche di indagine delle neuroscienze. L'obiettivo di questa disciplina è quello di offrire una prospettiva neuroscientifica per la comprensione e l'integrazione dei meccanismi cognitivi alla base dei pensieri e delle azioni all'interno della teoria organizzativa. La prima sezione del libro si concentra sul ""mindset neuroscientifico"""" necessario per l'innovazione e il cambiamento, la seconda sezione descrive il benessere e la sicurezza come leve economiche organizzative, la terza sezione è dedicata alla tecnologia. In altre parole, questo libro esplora come sia possibile conoscere gli individui nelle organizzazioni osservandone i cervelli in azione e interazione."" -
Ricerche sulle tecniche di scrittura delle Istituzioni di Gaio
Le Istituzioni di Gaio occupano da sempre una posizione particolarissima nel panorama degli studi giusromanistici e della cultura giuridica occidentale. Il manuale scritto poco dopo la seconda metà del II secolo d.C. da un giurista a noi noto solo tramite il cognomen è stato di volta in volta indicato come paradigma della classicità o come prodotto mediocre di un maestro di provincia, sulla cui identità si è peraltro formulato ogni tipo di congettura. Recentissimi indirizzi metodologici auspicano un ritorno al testo inteso come luogo del «misterioso appuntamento» con il suo autore, secondo la metafora, dichiaratamente allusiva a suggestioni benjaminiane, formulata da uno studioso contemporaneo. In tale prospettiva, in questo libro si ripercorrono le principali questioni tradizionalmente poste in letteratura circa la genesi, la forma e la modalità di realizzazione delle Istituzioni, anche in relazione all'ambiente di destinazione, e si offre una lettura del testo e della sua formazione che tiene conto della rivalutazione della letteratura didattico-didascalica dell'antichità, senza tuttavia trascurare intuizioni e linee di ricerca più datate, delle quali si propone un recupero. -
Le parole della chimica. I nomi e le formule che rendono comprensibili le molecole che compongono il nostro mondo, con uno sguardo finale ai polimeri e ad un caso di inquinamento planetario
La Chimica studia la materia e definisce la composizione delle molecole che la costituiscono, le loro formule ed i loro nomi. La lettura delle formule chimiche è stata sempre un ostacolo alla curiosità di chi avrebbe voluto capirne di più. Eppure il termine ""molecola"""" è entrato ampiamente nel lessico mediatico e domestico. Si parla correntemente di molecole antiossidanti, cani molecolari, cucina molecolare, e di molecole come principi attivi di farmaci. Con questo volumetto gli autori offrono uno strumento per meglio comprendere il significato di questi termini. Tre capitoli sono dedicati ai nomi delle molecole e alla scrittura delle formule corrispondenti. Un capitolo è dedicato ai nomi delle macromolecole costituenti la plastica. A questo capitolo segue una breve esposizione dei problemi derivanti dall'inquinamento planetario dovuto ai rifiuti plastici la cui soluzione è urgente prima che intervengano alterazioni profonde del nostro ecosistema."" -
Euthyna. Il rendiconto dei magistrati nella democrazia ateniese (V-IV sec. a.C.)
La procedura di euthyna, l'esame globale delle finanze e della condotta cui magistrati e funzionari ateniesi erano obbligati a sottoporsi a fine mandato, era tesa a proteggere le istituzioni cittadine da eventuali abusi di potere: è per questo motivo che veniva percepita dall'opinione pubblica ateniese come un tratto fondamentale e caratterizzante della propria democrazia. Le testimonianze sull'euthyna hanno tuttavia ricevuto dai moderni minore attenzione rispetto a quelle relative ad altre procedure del diritto attico. Questo lavoro offre un'analisi delle testimonianze sui processi di euthyna celebrati ad Atene fra il V e il IV secolo. La ricostruzione delle vicende giudiziarie di cui furono protagonisti magistrati e funzionari pubblici ateniesi consente di recuperare i dettagli che illuminano il funzionamento della procedura di rendiconto e il suo legame con le altre procedure del diritto attico. Il confronto di questi dati con le fonti epigrafiche e letterarie, che forniscono dettagli sull'euthyna in un'ottica strettamente normativa, permette, infine, di seguire l'evoluzione della procedura attraverso gli snodi politico-istituzionali più importanti dell'Atene classica. -
Studi su stipulatio e azioni stipulatorie nel diritto giustinianeo
Attraverso l'esegesi delle principali costituzioni imperiali che ne modificarono la disciplina (in particolare: C.I. 8.37.10 del 472, con cui l'imperatore Leone sancì la validità delle stipulationes effettuate senza l'impiego di sollemnia vel directa verba e C.I. 8.37.14 del 531, con cui l'imperatore Giustiniano introdusse delle presunzioni di veridicità del documento circa la compresenza delle parti e le stipulationes servili), effettuata alla luce delle attestazioni contenute in scholio ai Basilici, e tramite l'analisi di alcune particolarità riscontrabili in seno alla prassi negoziale quale emerge dalle testimonianze pervenute per via papiracea, lo studio si ripropone da un lato di dimostrare come il documento stipulatorio non portò mai ad un radicale superamento della forma verbis del contratto e, dall'altro, di delineare la nuova vitalità assunta dall'istituto in chiave processuale, quale strumento privilegiato per la predeterminazione convenzionale della procedura giudiziaria di regolamentazione di un'eventuale controversia, sia in relazione a fattispecie altrimenti sprovviste di una autonoma azionabilità sia in relazione a fattispecie già diversamente tutelate -
Lezioni di deontica. Dagli appunti di Marco Q. Silvi (1996-1997)
Questo libro raccoglie le lezioni del corso di Filosofia del diritto tenuto da A.G. Conte nella Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Pavia nell'anno accademico 1996-1997. Le Lezioni di deontica affrontano argomenti centrali per la deontica filosofica, la filosofia del linguaggio normativo e la teoria generale del diritto, argomenti cui Conte ha dedicato gran parte della sua attività di ricerca: (i) gli enunciati deontici, (ii) la validità deontica, (iii) la deontica in Ludwig Wittgenstein, (iv) le regole costitutive, (v) la specificità dei testi prescrittivi, (vi) la performatività, (vii) le logiche del deontico. Il libro è il risultato di una rielaborazione degli appunti delle lezioni di Conte, compiuta con l'intento di inquadrare in modo sistematico e organico l'esposizione delle sue ricerche. Le Lezioni di deontica possono pertanto costituire un'utile introduzione al pensiero filosofico di Conte, anche per studenti o comunque per chi intenda iniziare ad accostarsi alle ricerche contiane. Al contempo tentano di conservare lo spirito, vivace e brillantemente problematico, che ha sempre caratterizzato la didattica di Conte. -
Lingue culture mediazioni (LCM Journal) (2020). Vol. 2: A doppio filo: la moda fra italiano e lingue straniere-A Double Thread: Fashion between Italian and Foreign Languages.
Table of contents: Riannodando le fila del discorso, Giuseppe Sergio - Francese e italiano, lingue della moda: scambi linguistici e viaggi di parole nel XX secolo, Maria Teresa Zanola - ""Che scìcco!"""": i forestierismi di moda in un vocabolario dialettale degli anni Venti, Michela Dota - La sopravvivenza delle sostituzioni dei forestierismi proposte nel Commentario-Dizionario italiano della moda di Cesare Meano (1936): tre casi, Elisa Altissimi - Moda, forestierismi e traduzioni: un confronto interlinguistico, Stefano Ondelli - Migratismi di moda , Jacopo Ferrari - La fascinazione esotica nei colori della moda, Massimo Arcangeli - Hyphenated Phrasal Expressions in Fashion Journalism: A Diachronic Corpus-assisted Study of Vogue Magazine, Belinda Crawford Camiciottoli - Composti italiani """"di moda"""", Maria Catricalà."" -
Periigitai nel mondo antico. Usi e interpretazioni del termine in una prospettiva cronologica
Il libro offre una panoramica sull'uso del termine periegetes a partire dalla sua comparsa nel I secolo a.C., includendo anche interpretazioni e usi tardi. Viene affrontato il problema dell'utilizzo della parola per gli scrittori ellenistici di opere letterarie a carattere storico-antiquario, considerando la possibilità che tale impiego sia tipico dell'epoca romano-imperiale. Si ridiscutono i casi in cui periegetes viene applicato a figure che accompagnano gli stranieri nella visita di città e santuari della Grecia, mostrando le differenze tra i personaggi descritti e la difficoltà a far confluire insieme tutte le testimonianze. Particolare rilievo viene riservato a Plutarco di Cheronea, che impiega il termine in varie occasioni e in riferimento a figure diverse, così che è possibile tracciare profili piuttosto dettagliati dei personaggi. Si riconsiderano gli usi della parola nelle epigrafi, che generalmente vengono accostate alle testimonianze letterarie, ma che in realtà sembrano restituire un'immagine diversa delle funzioni ricoperte dai personaggi nominati. Infine, si affronta il problema del rapporto del termine periegetes con exegetes, soprattutto in relazione a Pausania. -
La mediazione linguistico-culturale. Voci e istanze dall'Accademia
L'interpretazione di modelli epistemici, sistemi assiologici e scenari socioculturali, e la trasposizione di testi e concetti da un idioma ad un altro, costituiscono le comuni sfide ermeneutiche che da sempre e in ogni area geografica sottendono al compito di traduttori e interpreti. I 14 saggi del volume presentano molti dei nodi che interessano quanti si occupano di mediazione linguistica e culturale in ambito universitario, incastonandoli ora nell'orizzonte più ampio degli studi filologici e di storia della lingua, ora nel panorama delle indagini linguistiche e glottodidattiche odierne. Il quadro che ne emerge abbraccia lingue romanze, germaniche e slave; le ""voci e istanze dall'accademia"""" così raccolte esemplificano da una parte le criticità che sorgono durante le attività di mediazione, dall'altra le difficoltà del percorso di preparazione professionale del mediatore. Al contempo, gli autori propongono strategie e risorse per superare gli uni e gli altri ostacoli, nella certezza che l'interazione plurilingue sia un valore fondamentale delle società moderne, che oggi può e deve essere facilitata da professionisti adeguatamente preparati."" -
Shakespeare
"Shakespeare"""" di Franco Marucci si astiene dall'applicare dall'esterno chiavi teoriche forzate, arbitrarie e a priori totalizzanti del letterario. Agendo sempre con scrupolosa aderenza al testo il volume cerca di portare alla luce, nella consapevolezza che ogni nuovo libro su Shakespeare è inevitabilmente una risistemazione di precedenti interpretazioni, i principali agoni concettuali, dialettici, simbolici ed epistemici che emergono dalle opere shakespeariane. L'analisi muove da una ricognizione generale del macrotesto shakespeariano, riassume la ricezione critica sin dagli esordi cinquecenteschi e seicenteschi sino a oggi, traccia una biografia provvisoria del drammaturgo, discute i poemetti giovanili e i sonetti, e tratta estensivamente le opere teatrali una per una. La tradizionale divisione dei drammi shakespeariani in sottoinsiemi convenzionali tematici e cronologici (come drammi storici, commedie eufuistiche, drammi romani, commedie mediane e tarde, grandi tragedie, romances) è fondamentalmente accettata, ma promuovendo alcuni dei drammi dalla categoria degli """"sperimentali"""" a quella dei """"drammi maturi""""." -
Archivio di Babatha. Un'esperienza ai confini dell'Impero romano
La monografia rappresenta lo sviluppo di precedenti studi, pubblicati a partire dal 2018, sul cosiddetto ""Archivio di Babatha"""", contenente 35 papiri denominati """"Papiri Yadin"""" dal nome del loro scopritore. Sono stati esaminati i documenti recanti atti processuali: al fine di ottenere una visione il meno possibile parziale e frammentaria, si è ritenuto di dover inserire lo studio degli stessi in un contesto maggiormente complesso che tenesse in considerazione le fonti attestanti quella che era la situazione giuridica processuale nelle province occidentali. Si è tentata anche una ricostruzione più ampia di alcuni aspetti del processo privato, ricostruzione che trova un punto di approdo nei cosiddetti Fragmenta Augustodunensia. Dall'indagine è emersa una realtà complessa e dinamica delle procedure, che pur si svolgevano nell'ambito delle maglie normative edittali e legislative. È emerso che la tecnica del processo formulare risulta articolata in modo flessibile nelle sue parti ritenute non essenziali, e che proprio tale fattore l'avrebbe resa applicabile anche nelle province più lontane dall' Urbs."" -
Democrazia e buon governo. Cinque tesi democratiche nella Grecia del V Secolo a.C.
Ogni democrazia, antica o moderna, subisce la tensione fra due diversi principi. Il primo è quello egalitario. Il secondo principio è quello secondo cui i regimi sono giusti solo se assicurano il bene comune. Scopo di questo saggio è ricostruire le argomentazioni con cui, nel mondo greco del V secolo a.C., i sostenitori della democrazia rivendicarono la validità della democrazia come forma di governo non solo 'giusta', ma soprattutto 'capace di ben governare'. Quasi sempre i testi a nostra disposizione ci offrono solo rapidi accenni, minimi frammenti argomentativi: ma questi frammenti, messi l'uno accanto all'altro, rivelano una intima e inaspettata coerenza reciproca. Emergono così cinque 'tesi democratiche', fra loro interconnesse: il che conferma l'esistenza, nel mondo greco, di una 'teoria democratica della democrazia' volta a mostrare come il governo dei molti sia più efficace che il governo dei pochi 'migliori'. Nello stesso tempo, si manifestano sorprendenti e illuminanti consonanze con il pensiero politico moderno e contemporaneo: perché, anche a distanza di millenni, problemi teorici simili conducono ad argomentazioni necessariamente simili. -
Sviluppo umano e relazioni economiche. L'utilità sociale tra etica e diritto
Qual è il ruolo dell'utilità sociale nella Costituzione Italiana? A partire da una analisi del dibattito costituente e delle sue radici culturali che trovano un riferimento essenziale nel concetto di utilità elaborato nella filosofia morale dell'illuminismo scozzese (David Hume, Adam Smith), il volume mostra come la Costituzione disegni un complesso rapporto fra economia e politica che ha al centro un progetto di sviluppo individuale che non è riducile al conseguimento del solo benessere materiale della collettività. Nelle intenzioni dei costituenti l'utilità sociale, vero e proprio architrave della costituzione economica, è strettamente connessa alla tutela della salute, del lavoro, del diritto al riposo come spazio per la coltivazione di sé e delle proprie relazioni affettive e amicali. Questo orizzonte di senso sembra essersi smarrito nel periodo più recente, in cui invece l'utilità sociale viene frequentemente identificata con la tutela della concorrenza e dei diritti dei consumatori. -
Dante nel Sette-Ottocento. Note e ricerche
Nel secolo XVIII la travagliata vicenda della fortuna e della ricezione di Dante e della sua opera si muove fra gli estremi di una sostanziale incomprensione e l'attenzione per una poesia non di rado considerata oscura, dissonante, «barbara», ma equiparata, per energia e vigore, a quella di Omero. Nell'Ottocento la 'riscoperta' da parte della cultura romantica prepara il riconoscimento del poeta della Commedia come padre della lingua e della civiltà italiana. Il volume indaga alcuni snodi decisivi di questo accidentato percorso: la rivalutazione ad opera di un defilato poligrafo veneziano, G.L. Fossati, il cui Elogio di Dante per Dionisotti rappresenta quanto di meglio la letteratura del tempo abbia saputo produrre sull'argomento; la promozione di Dante oltralpe ad opera di esuli, espatriati e fuorusciti prima dell'Unità, con letture in chiave mistica, esoterica, politica alternate a esercizi di strenuo rigore filologico; l'intermittente frequentazione di Dante da parte di un lettore d'eccezione come Leopardi; le protratte indagini, fra erudizione e istanze patriottiche, della Scuola storica e di Carducci, prima delle diverse interpretazioni maturate all'aprirsi del nuovo secolo. -
Stelle e alambicchi. L'improbabile nodo tra alchimia e chimica
La parola alchimia è parte del lessico quotidiano e fa riferimento a un'operazione o a un pensiero raffinati, riservati a cerchie ristrette di intenditori. Esiste ancor oggi chi con lo stesso termine indica una dottrina vecchia di decine di secoli, nota per la ricerca della pietra filosofale. Si riteneva che questa pietra magica potesse essere ottenuta attraverso una serie di complesse operazioni di laboratorio. Una folta schiera di alchimisti ideò esperimenti con le miscele più strane e in ogni condizione senza riuscire a raggiungere il risultato sperato. Eppure, ad un certo punto, qualcosa cambiò: attraverso quegli innumerevoli tentativi venne osservata e analizzata la formazione di prodotti diversi da quelli inizialmente utilizzati. Per questo motivo molti studiosi hanno individuato una sorta di somiglianza fra le attività alchimistiche e quelle della chimica. Gli autori del presente studio non condividono l'idea che la chimica derivi dall'alchimia. L'inconciliabilità tra i due saperi mette in evidenza che lo sviluppo della chimica moderna ha avuto luogo soltanto grazie alla definitiva marginalizzazione dell'alchimia. -
Crocevia. Percorsi dell'intermedialità
Crocevia, frutto di una serie di incontri fra studiosi internazionali (Intersezioni/ Intersections 2016-2017) propone una riflessione intermediale sul Border Crossing. Come nell'esperienza matematica dell'intersezione, dei transiti, degli attraversamenti e degli incontri che rivelano i molteplici modi di essere al mondo prodotti dalla globalizzazione, l'attraversamento dei confini, un lecito «trapassar del segno», diviene simbolo della condizione mutevole e incerta dell'individuo contemporaneo, che vive quotidianamente in una dimensione transnazionale. La condizione di cittadini globali comporta vivere realtà multidimensionali, far fronte alla complessità dei saperi, navigare ed elaborare in modi innovativi e originali la simultaneità dei presenti, organizzando i vari piani della conoscenza in modi che ci definiscono e ci modificano di continuo, come individui e come collettività, e che si esprimono in tutte le intersezioni tra le arti e le varie forme del sapere. Comprendere il nostro presente significa, per l'individuo contemporaneo, osservarlo e sentirlo come una compressione di simultaneità, di compresenze attraverso le quali si generano incontri, attraversamenti, confluenze. Il mondo delle arti viene continuamente sollecitato da questa condizione e vi partecipa attivamente con la produzione di sempre nuove ed originali espressioni. Questo volume, come la fortunata serie di conferenze sponsorizzate da Georgetown University, The College of New Jersey e Kent State University, è un incontro fra studiosi di vari continenti per affrontare insieme l'esplorazione e lo studio di alcune di queste contaminazioni, per osservare come esse si generino tra forme d'arte come la letteratura, il cinema, le arti figurative, ma anche la musica, la fotografia e l'architettura. Un crocevia di relazioni testuali e concettuali si instaura anche nella visione diacronica del tempo, dello spazio intersecato, della storia, della filosofia e della scienza. Un approccio intermediale, quindi, non solo intertestuale, a una realtà letteraria, cinematografica, artistica, musicale, la cui complessità non sfugge agli studiosi e ai lettori preparati del ventunesimo secolo. -
Norma. Una proposta di concettualizzazione per la sociologia del diritto e le altre scienze sociali
In questo volume viene proposta una concettualizzazione per il termine norma. Le norme sono concettualizzate come disposizioni (psichiche) a provare emozioni normative all'indirizzo di comportamenti oggetto di percezione o rappresentazione. Le emozioni normative sono concettualizzate extranormativamente come emozioni che o emergono o vengono riplasmate in virtù dell'interazione del bambino con la propria figura di accudimento e sono ""normative"""" nella misura in cui l'interazione da cui originano è condizionata dal fatto che il bambino concepisce tale figura nel modo in cui i monoteismi concepiscono l'unico Dio. Speciale importanza viene data all'ira, alla quale viene ricondotto il senso del diritto (soggettivo) e che per questo viene anche chiamata 'emozione giurale'. Spazio viene altresì dato a emozioni normative diverse dalle emozioni giurali (chiamate 'morali'), quali l'indignazione, il disgusto, il disprezzo, il senso di colpa, la vergogna e l'orgoglio. Il volume si conclude con una ricostruzione di come, empiricamente, possono venire intesi termini come 'deve' e 'può' e con una riformulazione degli idealtipi di azione sociale di Max Weber sulla base delle idee qui sviluppate."" -
Italian impromptus. A study of P.B. Shelley's writings in Italian, with an annotated edition
Gli scritti in italiano di P.B. Shelley comprendono lettere, traduzioni, auto-traduzioni e composizioni originali in versi e in prosa, tutte databili al periodo dell'esilio italiano del poeta, che si concluse tragicamente duecento anni fa con la sua morte prematura. Questi scritti sono frutto di un interesse profondo e duraturo per la lingua e la letteratura italiane che è il fulcro dell'esperienza dell'Italia di Shelley; tuttavia, finora hanno ricevuto scarsa attenzione da parte degli studiosi e sono stati trattati perlopiù alla stregua di curiosità biografiche. Obiettivo di questo libro è correggere tale concezione, stabilendo l'importanza degli esperimenti in italiano di Shelley per lo sviluppo della sua poetica e delle sue teorie del linguaggio e della traduzione e rivelandone l'intento rivoluzionario, che lo portò a sfruttare le dispute letterarie in corso al suo arrivo in Italia al fine di promuovere i propri ideali politici e contribuire alla nascente causa risorgimentale. Al close reading si aggiungono un'analisi condotta su presupposti teorici e un'accurata contestualizzazione, volta, in particolare, a ricostruire i metodi e il percorso di apprendimento linguistico del poeta e la sua reazione all'incontro con la lingua viva e i suoi dialetti in Italia. Il libro colloca Shelley all'interno della lunga tradizione letteraria degli scrittori stranieri in lingua italiana, inserendosi al tempo stesso in un crescente ambito di ricerca sul cosmopolitismo romantico e arricchendo la storia delle relazioni culturali tra Italia e Gran Bretagna di un nuovo, affascinante capitolo. A corredare lo studio è la prima edizione completa e annotata degli scritti in italiano di Shelley basata sui manoscritti originali, che costituisce una risorsa preziosa per tutti coloro che si occupano del poeta, nonché per italianisti, storici della lingua italiana e studiosi di traduzione.