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Vençon
Il volume, secondo l'impostazione tradizionale dei Numeri Unici del Sodalizio, è formato da contributi scritti da ricercatori e studiosi di cultura locale e regionale, in primis di Venzone, contributi che trattano aspetti diversi, conosciuti o meno conosciuti, di questa realtà e che ci forniscono un ritratto di una località che non è solo memoria di un passato straordinario ma anche economia e territorio, persone e attività, ambiente e natura. -
Atti del terzo convegno di toponomastica friulana
Il volume presenta gli atti del Convegno di studi toponomastici svoltosi a Gorizia e a Nova Gorica nel 2019. La partecipazione di studiosi e ricercatori provenienti dalle regioni dell'arco alpino e dalla Slovenia ha confermato la vivacità della disciplina e l'interesse che non manca di stimolare dalla storia della lingua all'uso delle denominazioni locali nell'economia, dalla motivazione dei tipi toponimici al loro consolidamento con particolare attenzione ai fenomeni di contatto linguistico e di pluirilinguismo tipici delle aree nordorientali. -
Perché no perché sì. Due opinioni a confronto sul referendum costituzionale
In autunno 2016, come previsto dalla Costituzione Italiana, si svolgerà il Referendum per decidere se approvare in via definitiva le modifiche apportate dalla legge Renzi-Boschi alla nostra Carta fondamentale. Data la complessità e la portata delle tematiche, il volume intende fornire al lettore-elettore un utile approfondimento sugli aspetti più importanti della riforma, per un voto informato e consapevole. Il testo è articolato in due parti; la prima approfondisce le modifiche proposte grazie a un breve riassunto di alcuni punti salienti e il raffronto, articolo per articolo, del testo costituzionale vigente con il testo modificato dal disegno di legge di riforma costituzionale, mentre la seconda completa il progetto descrivendo le ragioni del sì e del no attraverso le opinioni di due noti ed autorevoli giuristi, Valerio Onida e Luciano Violante. -
Due mondi. Sabbia, neve e rocce
Il volume, attraverso numerose immagini e testi, mette in rapporto i due mondi, montagna e luoghi aridi del Mondo, visitati dai due autori in trent’anni di ascensioni e viaggi. Da una parte quindi il racconto per immagini dove sono messe in parallelo le analogie tra questi due ambienti apparentemente così distanti, dall’altra i testi che approfondiscono i molti temi legati alla montagna e ai viaggi. “Viaggiare, non è solo spostarsi nello spazio, ma è anche spostarsi nel tempo, attraverso il rapporto e il confronto con gli altri, di cui abbiamo un assoluto bisogno. Sono le esperienze dirette in luoghi sconosciuti che esercitano su di noi un’attrazione che difficilmente siamo in grado di razionalizzare e di controllare”. Ecco in sintesi lo spirito con il quale sono stati costruiti i quattro capitoli che compongono il volume, per trasmettere ai lettori il piacere della scoperta di se stessi e del mondo. -
Voci di Montagna. Le parole, gli sguardi, i silenzi
Il libro offre una visione panoramica, non consueta, sul significato dato oggi alla montagna, e ogni intervistato è una voce che racconta la sua, sia nella narrazione delle proprie esperienze, sia nel definirne valori e significati; una sintesi paradigmatica su come si possano guardare, descrivere e narrare oggi le terre alte. I protagonisti di questo volume, scelti tra non professionisti della montagna, hanno indagato, stimolati dalle domande poste, su questi temi e descritto il loro personale punto di vista. Ne è scaturita una polinarrazione sulle montagne quali luoghi fondamentali di esperienze fisiche e spirituali, il cui significato, per statuto e da sempre, trascende. Raccontare è anche tramandare; tutti i ricordi e i valori importanti hanno bisogno di essere fissati, ripetuti, ri-raccontati in una condivisione delle esperienze che da personali diventano assolute e pertanto degne di essere trasmesse. -
Pierre-Joseph Dayné. Il servitore del cielo
Il volume racconta l’avventuroso cammino di una giovane e intraprendente guida alpina valdostana, Pierre-Joseph Dayné, dai picchi perennemente innevati della Valsavarenche alle lande inesplorate dell’Antartico. Dopo aver scalato con determinazione e successo gran parte dell’orografia locale, assicurandosi anche qualche “prima” assoluta, l’ambizioso valdostano fece di tutto per partecipare all'esplorazione Antartica guidata da Jean-Baptiste Charcot tra il 1903 e il 1905. Quello che ne è seguito è stato un “cammino” ai confini dell’esperienza umana. Il suo rientro in Valle, nell'estate del 1905, segna l’avvio di una nuova vita, dove la parola “impossibile” perde il suo significato e l’uomo, con sempre maggiore entusiasmo, diviene un “Servitore del Cielo”. Ad attenderlo una folla acclamante che gli riserva onori e riconoscimenti. Pierre, esploratore polare, descrive le esperienze maturate in un piccolo diario, che racconta di un uomo semplice, forte e dotato di un grandissimo coraggio che, trasfigurato dall'esperienza, affronta la nuova vita con umiltà. Giocando tra l’immaginario e la realtà l’autore costruisce un romanzo che racconta la sua straordinaria esistenza. -
Antoine Maquignaz. Una guida internazionale
Biografia di Antoine Maquignaz che nacque a Crépin, piccolo abitato di Valtournenche nel 1869, quattro anni dopo la conquista del Cervino ad opera di Edward Whymper, con il quale nel 1892, realizzò una campagna alpinistica sul Monte Bianco. Dopo la sua affermazione come guida d’alto livello nelle Alpi Occidentali, giunge la consacrazione a guida di fama internazionale grazie alle importanti spedizioni extraeuropee alle quali è chiamato a partecipare. Tra queste, la più importante fu realizzata nel 1897, con Sua Altezza Reale il Duca degli Abruzzi; assieme a Francesco Gonella, Vittorio Sella, Umberto Cagni, Filippo De Filippi e le guide Andrea Pellissier, Giuseppe Petigax e Lorenzo Croux, conquistò il Monte Sant’Elia, (5489m) in Alaska. L’impresa, considerata tra le più importanti di quegli anni, per la sua complessità e durata, suscitò ammirazione in tutto il mondo alpinistico. Nel 1898, sull’onda del precedente exploit, Maquignaz è incaricato da Sir Martin William Conway come prima guida nell’esplorazione delle Ande Boliviane, Ande Argentine e Terra del Fuoco, dove furono realizzate importanti prime ascensioni. -
I migliori anni della nostra Villa. L'esperienza unica di migliaia di ragazzi
Nella prima collina di Torino, poco sopra la chiesa della Gran Madre, esisteva un luogo che per molti è stato magico. La salita in corrispondenza di corso Giovanni Lanza 3, portava all’edificio che ha ospitato per più di cinquant’anni il pensionato universitario Villa San Giuseppe retto per cinquant’anni dal mitico Fratel Igino classe 1926. Dal 1965 al 2020 la “Villa” è stata la casa di migliaia di ragazzi, tutti studenti universitari, tutti accomunati dagli stessi ideali di crescita e di condivisione. Nell’estate del 2020 le vicende della vita hanno portato alla fine della storia di questo edificio, testimone di sogni, lacrime, speranze e gioie di generazioni di ragazzi. Ma solo dei muri. Oggi i “Villici” sono uomini e donne di età anagrafica compresa tra i venti e gli ottant’anni, ma quando si ritrovano a Torino o in giro per l’Italia, tornano all’improvviso gli stessi ragazzi che studiavano, creavano, organizzavano, discutevano, suonavano, gareggiavano, vivevano insieme. -
Lumeggiature
A volte è sufficiente un particolare che attiri l’attenzione – un profumo sottile, lo sguardo obliquo di un gatto, una foglia caduta – per ricevere un regalo. Si tratta di un piccolo squarcio nel quotidiano più ordinario, ma apre spiragli da indagare, sui quali indugiare. È la luce che rende chiaro questo piccolo miracolo e la voce narrante, in prima o in altra persona, la utilizza con cura per rendere frementi i suoi racconti, scritti con un’originale prosa poetica. Essa serve per introdurre il lettore in storie avvolte da un alone di sogno e la scrittura è impetuosa, ma rarefatta, raffinata, ricercata. E, quando l’ombra si dissipa, rivela, attraverso intuizioni improvvise, soluzioni altrimenti invisibili, strade possibili, finali a sorpresa. -
The star of destiny
La storia di un ragazzo con dei poteri straordinari, che vivrà un'avventura incredibile alla ricerca della sua vera personalità, insieme ai suoi amici fantastici. Età di lettura: da 11 anni. -
Voci di Cogne. Il paesaggio racconta
Il libro racconta lo spazio alpino di Cogne attraverso le voci del paesaggio. Sei racconti di viaggio in cui l'andare si fa narrazione di una storia raccolta sul campo, lasciando alle strade e ai sentieri il compito di rivelarne la complessa trama. Sei viaggi attraverso il Parco Nazionale del Gran Paradiso ma anche nei territori fuori dal Parco e oltre ancora, fin dove lo sguardo o il pensiero possono arrivare. Un andare che dà senso allo spazio e lo trasforma in un insieme di luoghi, forme concrete e riconoscibili di natura e civiltà, espressione della più autentica identità di questa terra. -
La nouvelle citoyenneté. Ediz. italiana e francese
Il volume presenta una serie di unità didattiche che propongono percorsi di educazione alla cittadinanza nelle scuole secondarie superiori, create da un gruppo di giovani esperti per facilitare l'azione degli insegnanti chiamati a realizzare questo programma innovativo nelle loro classi. Il libro è strutturato intorno a quattro aree tematiche fondamentali: nuove forme di cittadinanza, diritti, legalità e pari opportunità, clima e ambiente, e la rinnovata rilevanza del vecchio paradigma dei beni comuni. -
Valdostano senato. Il Consiglio della Valle d'Aosta 1948-1954
La Regione autonoma Valle d'Aosta, terminato il lavoro del Consiglio della Valle protempore nominato dal CLN a fine guerra, non senza difficoltà e colpi di scena determinati dall'instabilità politica e da spinte interne e esterne contrapposte nel complesso panorama politico nazionale e internazionale del primo Dopoguerra, inizierà la sua regolare vita politico-amministrativa con le elezioni del maggio 1949. Con questo studio, basato sulla lettura in parallelo degli atti ufficiali e dei puntuali resoconti che ne fanno gli organi dei partiti eletti, Elena Réan descrive l’inizio della vita politica valdostana dopo la promulgazione dello Statuto speciale della Valle d’Aosta, parte integrante della Costituzione. Nel lavoro affiorano tutte le contraddizioni e le problematiche, alcune tutt'ora irrisolte. Ne emerge un sistema politico locale bloccato e depotenziato, in cui nessuna delle forze politiche, anche per mancanza di esperienza e competenze, sembra in grado di formulare un progetto di sviluppo, sballottato com'è tra blocchi ideologi e interessi locali contrapposti, tra fedeltà al governo nazionale che interpreta riduttivamente lo Statuto speciale e le istanze autonomiste. -
Oltre il nome. Storia degli ebrei stranieri deportati nel campo di Borgo San Dalmazzo
A Borgo San Dalmazzo, in provincia di Cuneo, il 18 settembre del 1943 fu organizzato dai nazisti un campo di concentramento per ebrei che fu attivo fino al 21 novembre. La RSI proseguì gli internamenti dal 4 dicembre 1943 al 15 febbraio 1944. Il campo, che fu l’unico in Piemonte e, con Fossoli, Bolzano e Trieste, uno dei quattro del nord-Italia, determinò la deportazione nei campi di sterminio di 357 ebrei. Dal 2006, a ricordo di quegli eventi, un Memoriale della Deportazione ricorda a chi passa alla stazione ferroviaria della città, i nomi dei 357 deportati. Di essi, 334 erano stranieri, discesi dopo aver valicato le montagne, dalla Francia alla Valle Gesso nei giorni successivi all’8 settembre ’43. Al termine di una ricerca durata nove anni, condotta attraverso la consultazione dei principali archivi europei e la raccolta di testimonianze di sopravvissuti e discendenti, il saggio ricostruisce le vicende individuali e familiari di quegli stranieri a partire dalle loro località di origine (gli Imperi: russo, austro-ungarico, tedesco, ottomano) oggi sotto ventitrè diversi Stati. -
Ricomincio da qui
La fuga dalle violenze domestiche in Albania e l'arrivo in Italia: Anna rivive esperienze dolorose nella nuova famiglia che si è costruita, tra illusioni e speranze disattese. La figlia Jessica sembra destinata a subire la stessa situazione: l'infanzia e l'adolescenza sono faticose, le relazioni dentro e fuori la famiglia pesanti, tranne qualche rara amicizia che le dà un po' di fiato. Sarebbe facile cadere, ma Jessica vuole restare in piedi e cerca aiuto, dentro di sé soprattutto, con una grande forza di volontà, ma anche in quelle persone che, nella loro professione, supportano i percorsi di chi è fragile o rischia di esserlo. Il messaggio è chiaro: nascere in famiglie problematiche non deve essere un destino ineluttabile. Tutti hanno diritto ad un futuro, indipendentemente dal proprio passato. -
Io, dalla stanza sei
Antonio, Onorina e André sono i narratori di ""Io, dalla stanza sei"""". Ognuno di loro racconta i fatti salienti della propria esistenza descrivendo con semplicità le speranze disattese, le disavventure, le frustrazioni che lo hanno portato – quasi inevitabilmente – ad abusare dell'alcol “per sentirsi meglio”. I protagonisti, che non si conoscono, si ritroveranno per caso ricoverati assieme nella stanza sei del reparto di gastroenterologia all’Ospedale Beauregard. I tre sono appesi a un filo tra la vita e la morte in un giorno del tutto speciale, caratterizzato da una sorta di eccitazione collettiva. L’autore descrive il male, ma non condanna. Né affronta il tema dell’alcolismo in termini moralistici. Piuttosto fa affiorare nei confronti di chi viene messo all’angolo dalle vicissitudini della vita e dalle proprie fragilità, una rispettosa compassione"" -
Eroi. Otto storie di donne e uomini che con coraggio e altruismo hanno lasciato un segno nella storia
I sei anni della Seconda guerra mondiale furono dei veri e propri amplificatori di umanità. Gli orrori della guerra consegnarono il marchio di infamia perenne a esseri meschini e abbietti, che in condizioni normali sarebbero stati solo individui insignificanti, invidiosi, frustrati, arrabbiati con la vita. Nel clima di morte e terrore della guerra, invece, si esaltarono e toccarono vette di crudeltà talmente alte da essere ricordate dalla storia come il peggio che l’umanità abbia espresso. Allo stesso modo ci furono donne e uomini che agirono anch’essi in ragione delle circostanze in un modo che non avrebbero mai immaginato, affrontando situazioni estreme e rischi inimmaginabili, a volte perdendo la vita, in virtù di ideali che andavano oltre l’interesse personale e la propria salvezza. Uno slancio incontrollabile che li portò, un passo alla volta, su una via da cui non si poteva più tornare indietro. Nel libro si raccontano otto storie di uomini e donne poco noti che, in luoghi e in modi diversi, fecero delle scelte coraggiose e si comportarono da eroi lasciando una traccia che oggi dovremmo seguire con rispetto, ammirazione e gratitudine, per conoscere, capire, riflettere. -
Noi voci invisibili
In questo testo, come un alpinista che affronta il tormento della fatica per scelta, l'autrice ha deciso di ripercorrere e analizzare tutti i gradi del travaglio che le ha procurato la malattia, senza compiangersi, con una scrittura piana e temperata; anche in lei la volontà di conoscere ha prevalso sulla sofferenza, dominata e sconfitta, seppure brevemente, attraverso l'analisi e la descrizione di quanto le stava accadendo. Elisa Schininà conosceva la potenza delle parole che hanno il dono di creare la realtà, anche quella impalpabile, torbida e strisciante della malattia mentale, per renderla comprensibile a se stessa e agli altri. In questo senso il libro rappresenta la sua Passione nelle due accezioni; quella del delirio che l'ha accompagnata verso l'esito finale e quella verso se stessa, la vita e gli altri a cui ha deciso di donare la sua esperienza, senza reticenze o ipocrisie. Una realtà bifronte nella quale la storia dell'autrice/protagonista ci appare attraverso una lente deformata con due Elisa che si parlano e si affrontano severamente per la vita e per la morte. -
Il Re. Lo stambecco del Parco Nazionale Gran Paradiso. Ediz. multilingue
Volume pubblicato nel centenario della nascita del Parco Nazionale Gran Paradiso, il primo parco naturale nato in Italia nel 1922, è dedicato all'animale emblema del Parco sia per la sua bellezza e natura, sia perché è diventato il simbolo degli animali italiani, un tempo in pericolo di estinzione, e ora dopo cento anni dalla sua tutela popola tutto l'arco alpino, grazie anche a un costante lavoro di diffusione della specie. Il volume rappresenta le stagioni della vita di questo importante animale in tutte le sue manifestazioni colte con maestria dal famoso fotografo naturalista Giorgio Marcoaldi. Il volume nasce sotto l'egida dell'Ente Parco e della Fondazione Gran Paradiso; tra i testi che lo completano vi è quello del Direttore del Parco Bruno Bassano e la Prefazione di Marta Cartabia, assidua frequentatrice della Valle d'Aosta e delle Valli del Parco Nazionale Gran Paradiso. -
Alimentazione contadina in Valle d'Aosta-Alimentation paysanne en Vallée d'Aoste
Nel volume è pubblicata la ricerca sul patrimonio culturale immateriale della Valle d’Aosta, consentendo ai lettori di avvicinarsi al lavoro di valorizzazione etnografica e antropologica svolto dal Bureau Régional Ethnologie et Linguistique della Regione autonoma Valle d’Aosta nel corso degli anni. L’alimentazione contadina valdostana è il risultato di saperi antichi e del legame indissolubile tra territorio alpino, beni materiali e cultura immateriale. Così, come i paesaggi delle nostre valli sono l’esito di tradizioni antiche, di esperienze tramandate, di gesti individuali e di pratiche collettive come la costruzione di un muro a secco o di un terrazzamento, allo stesso modo per comprendere l’alimentazione tradizionale alpina occorre guardare all’agricoltura, alla società, alla storia delle comunità, alla complessità e alla ricchezza del nostro straordinario patrimonio. Il lavoro corale che confluisce in questo libro ci consegna il ritratto di un’eredità preziosa e vitale, le cui radici antiche producono frutti nel nostro presente e costituiscono preziosa linfa per il futuro delle comunità dei popoli alpini.