Sfoglia il Catalogo feltrinelli030
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 7221-7240 di 10000 Articoli:
-
Unni Sì
"Eri sicura di vincere la tua battaglia, convinta che il giorno della fenice sarebbe arrivato e saresti risorta dalle ceneri in cui si era frantumata la tua vita: era l'unico obiettivo al quale miravi. Si sono susseguite tante stagioni, ma nessuna che ci vedesse l'una lontana dall'altra. Giorni, mesi, anni passati insieme hanno segnato le nostre esistenze, poi, un giorno come tanti, in una calda e umida mattina d'estate, te ne sei andata via per sempre.""""" -
Il segreto di William Shakespeare. Prospero e Calibano
Le poche notizie certe riguardo alla vita e alla formazione dell'impresario teatrale e capocomico di nome William Shakespeare hanno indotto Twain, Dickens, Hawthorne, Witman, Joyce, Hanry James, Orson Welles e Sigmund Freud a dubitare che egli possa essere stato l'autore unico o principale di tutti i lavori teatrali che gli sono stati attribuiti dall'amico Ben Jonson con l'edizione postuma del 1623. Ma se non lui, chi altri avrebbe offerto all'umanità le più belle tragedie della Storia? La risposta da sempre è stata davanti al pubblico, soprattutto attraverso la commedia triste ""The Tempest"""", vero testamento letterario del poeta. Tutto ora sarà finalmente chiarito, attraverso la rilettura critica di alcuni dei più noti e bei drammi attribuiti al signor W.S."" -
Memorie e lettere di Antonio Vignaroli
La vita militare al tempo della seconda guerra mondiale, gli orrori e le privazioni del fronte bellico, la lunga prigionia in un luogo sorprendente: il campo di internamento di Zonderwater, in Sudafrica. Ma anche i ricordi della vita contadina di una volta in quel di Farnese, piccolo borgo della Maremma laziale a due passi dalla Toscana. Questo e altro si può trovare nelle memorie di Antonio Vignaroli, vissuto per oltre cento anni. Agricoltore con la passione per la lettura e la scrittura, marito e padre, nonno e bisnonno, in età già molto avanzata era solito aprire un quaderno, afferrare una penna e scrivere le sue memorie, per evitare che andassero perdute. Memorie che, a pochi anni dalla sua scomparsa, la famiglia ha voluto trascrivere e raccogliere in questo libro, insieme alle toccanti e profonde lettere che Vignaroli inviava, soprattutto ad amiche e innamorate, quando era prigioniero. Parole ed emozioni di un uomo genuino che ha visto passare davanti ai suoi occhi un secolo di storia, testimone di vicende che hanno segnato indelebilmente la sua gioventù e quella di tante altre persone, rafforzando al contempo quei valori - la fede, la famiglia, l'amicizia, l'importanza di mantenere una mente attiva e presente anche nelle peggiori situazioni - a cui è rimasto fedele per la sua intera vita. -
Nel parco
Tutto qui si manifesta e tutto è chiaro tutto è scelta e tutto è dubbio la parola che si mostra ci include ma le voglie e le incertezze restano. Sapremo declinare l'avverso tempo e il cammino della speranza sul passo degli angeli? Un volo colorato di farfalle-aquiloni. -
Riva
La riva è quella linea indefinita che separa il concreto mondo terreno dal mutevole mondo acquatico. È la luna, con le maree, ad influenzare quel sottile equilibrio e a far sì che la riva avanzi, prendendosi un pezzo di mare, o che retroceda, lambita e invasa dal fronte marino. Su questo palcoscenico, metafora centrale del racconto, in cui si cela il rapporto tra realtà e fantasia, si muovono i personaggi della storia. Su sponde opposte di uno stesso mare vivono Riva, una bambina cresciuta in un clima di conflitti familiari e segreti e che, per difendersi, si rifugia nella fantasia e Mare, l'equilibrista senza volto di un circo dedicato alla Luna (donna/dea instabile e matrigna del funambolo), che vorrebbe fuggire da quel mondo di maschere e finzioni, ma è incapace di affrontare il mondo reale. L'incontro e ricongiungimento tra questi due personaggi, complementari rispetto alla dialettica realtà/fantasia ma gemelli nella sostanza, avverrà non senza un conflitto. -
Storie de noantri. Ediz. critica
«È poeta del mondo piccolo borghese e fornisce, nei suoi testi, un'alternativa stilistica, ancor prima che linguistica, alle intoccabili autorità del passato come il Belli, il Trilussa, il Pascarella e il suo adorato Sor Capanna. Ne esce un ritratto di una Roma tipo fin de siècle (ormai rari esempi... a trovarli) ed i luoghi prediletti per cogliere tale Roma caratterizzano la zona in cui lavorava e viveva buona parte della sua giornata ovvero piazza della Cancelleria, Campo de' Fiori, piazza Pollarola, via del Biscione, dei Pettinari, dei Baullari, ecc, ecc; tutti luoghi, insomma, già frequentati dal suo esimio maestro (er Sor Capanna appunto) da cui estirpa storie di tutti i giorni preferendo le più comiche, sebbene non manchino le tragicomiche.» (dalla Prefazione di Carlo Verdone). Presentazione di Fabio Isman. -
Italia-Brasile e le altre
Gli autori di questo libro che tratta pane e pallone, noti al loro pubblico come Maritozzi, sono in realtà tre gaglioffi: un avvocato, al quale vi consiglio di rivolgervi come ultima speranza prima del suicidio; un professore, di quelli con cui vi scontrereste a colpi di cancellino imbolsito da etti di gesso; un giornalista, il sottoscritto, che ancora oggi s'interroga sull'esame di Stato che lo laureò tale, con le anime di Gianni Brera e Beppe Viola a chiedersi come sia stato possibile far cadere così nell'oblio il mestiere della scrittura. ""Italia-Brasile e le altre"""" sboccia da tre menti bacate decise a portare sul palco una storia conosciuta a menadito da intere generazioni d'italiani. Un reading consacrato alla sfida pallonara più amata dal popolo dei santi, dei navigatori e compagnia cantante. Trent'anni esatti dopo la disfida del Sarrià (Viterbo, 5 luglio 2012) quel loro racconto incanta perfino Paolo Rossi. Mormora dea Fama come nell'entusiasmo dell'applauso finale Pablito esclamasse: «Mille volte ho visto e sentito narrare la partita col Brasile, mai in maniera così geniale.»"" -
Colore e simboli. Ediz. illustrata
Ciò che colpisce nella produzione di Russo sono i colori: smaltati, sanguigni, impermeabili alla luce. I rossi predominano su tutto, divorando gli azzurri e i verdi, con un disequilibrio tale da destabilizzare. Ma la tensione emotiva è solo apparente: fluttua nel disegno, si dissolve e evapora. Non ce n'è traccia nei corpi, o meglio nelle sagome, che abitano lo spazio senza conquistarlo. Non abita nelle maschere, negli insetti, negli oggetti in apparente movimento, raggelati dal tratto deciso del disegno. Segno spesso tagliente, fatto di linee che si piegano in angoli acuti e taglienti, alle volte invece più sfumato e sinuoso. È proprio questa contrapposizione a emergere prepotentemente in ogni suo lavoro, che si caratterizza proprio per questi bizzarri abbinamenti, che sembrano naïve, ma sono invece pensati, ragionati, meditati. L'artista fornisce di sé così una lettura intima, personale e carnale. Riesce a rendere trasparente ciò che è materiale, fluido ciò che è solido. Angelo Russo traspone in pittura il suo personale trattato dell'arte e lo fa nel modo più istintivo possibile, attraverso le pennellate, liquide, fluide eppure impermeabili e insondabili. Affascinato dal macrocosmo, Russo non rinuncia alla minuzia, al dettaglio, al motivo decorativo. In lui la psicologia si apparenta al dato intimo, fino a diventarne un tutt'uno. Viaggiano paralleli, contigui, di pari passo. (Andrea Alessi) -
In terra di nessuno
"Da un'anonima vecchia cartellina impolverata e ingiallita dal tempo è fuoriuscito un manoscritto datato 1944 e firmato da Francesco Patriarca, mio padre (1910-1966). È una commedia dal titolo """"In Terra di Nessuno"""", dai caratteri appena leggibili, oramai quasi cancellati dall'usura e dalla polvere. La commedia si svolge classicamente in una coerente unità di luogo, di tempo e di azione. I personaggi sono semplici e familiari, presi da un campionario per nulla letterario, e immersi fino al collo nelle pericolose bolge che seguirono l'inferno verificatosi dopo la caduta del Fascismo, l'8 Settembre del '43 e per tutto il '44. In tutti i protagonisti freme un'incessante sensazione di pericolo che fa nascere coraggio e paura mista ad una solidarietà che ce li fa sembrare ancora vivi e vicini a noi. Personaggi per i quali, tra incoscienza, paura, astuzia e generosità, il caso non cessa, neppure per un momento, di fare il suo mestiere, facendone reazioni inattese, verità nascoste, invertendo spesso il gioco delle parti. Persa quella brutta guerra, l'Italia era politicamente e militarmente «una terra di nessuno», nella quale tutti vi erano minacciati: dai residui della polizia fascista, dalle ritorsioni spietate dei tedeschi, dai rastrellamenti dei repubblichini, dai bombardamenti degli alleati e persino dalle vendette di alcuni partigiani a caccia di ex fascisti. Tutti contemplavano l'immanità del disastro e dovevano convivere con i veleni della disfatta nazionale, con le vendette politiche e con il governo incerto e precario di un paese ferito a morte. Francesco Patriarca aveva da tempo avuto il presentimento di ciò che sarebbe accaduto""""." -
In memoria di Fabiano
A differenza del numero di esordio dello scorso anno, questo secondo volume della collana dei Quaderni dell'Archivio di Stato di Viterbo pur non essendo concepito come lavoro monografico dedica una prima, ampia, sezione dello stesso al ricordo di un amico prezioso degli archivi, Fabiano Tiziano Fagliari Zeni Buchicchio, scomparso, purtroppo precocemente, all'inizio di questo anno 2021. -
Diario di borgo
Una raccolta di poesie che si sono trasformate nel corso del tempo in versi liberi da una vera e propria metrica ma con la rima a far da guida alle strofe. Nella prima parte ""romana"""", è il dialetto romanesco, a volte moderato, a urlare forte nei confronti di una Roma odierna, difficile, incomprensibile, controversa, millenaria ma indefinitamente bella. Una Roma dalla quale tanto più te ne allontani, tanto più con forza centripeta ne sei attirato nei vortici e nei vicoli segreti. Questo sistema di irraggiamento da e verso la città eterna ha dato inizio a questo peregrinare di parole. Da qui nasce la seconda parte del libro che mi piace definire """"italica"""" che ripercorre emozioni e stati d'animo in giro per l'Italia e a ben guardare in giro per un'Italia antica, arroccata nei borghi. Un diario di bordo che si estende a tutto lo """"Stivale"""" e per ovvie ragioni storiche, si trasforma in un """"diario di borgo""""."" -
Naturalmente in rima
Età di lettura: da 3 anni. -
L' Avana città dei sogni infranti
«Il romanzo di Mario Ciotti, che il lettore avrà modo di gradire, trasuda una sorta di perdizione dei protagonisti nei meandri del sentimento e della passione che travolge tutto e tutti e sembra superare anche gli steccati politici che le fanno da sfondo. Nella sua passionalità narrativa, cattura le travolgenti implicazioni psicologiche e speculative dell'innamoramento e della relazione d'amore. Le condizioni socio-economiche possono indurre a pensare a scelte amorose libere? Dove inizia l'amore e dove finisce la spasmodica ricerca del benessere a tutti i costi?» (Dalla prefazione di Giacomo Bortone). -
Fiabe di Sutri. Parole impigliate tra i capelli
Ciascuno di noi ha il dovere e l'imperativo - morale e civico - di tramandare storie, tradizioni, usi e costumi, lingua e dialetto del proprio luogo del «cuore». Martina, lo fa da sempre: non solo attraverso il suo impegno politico e sociale ma - soprattutto - recuperando la «memoria» attraverso parole mai sopite ma scolpite nella nostra parte più profonda e intima come la bellissima Sherazade, archetipo del ruolo civilizzatore della letteratura e della fantasia. -
Racconti di viaggio. Io, Franco e il Maggiolone
Il viaggio compiuto nel lontano 1972 insieme a mio marito Franco, con il nostro Maggiolone, costituisce l'apice delle nostre peregrinazioni al di fuori dell'Europa degli anni '70. In seguito ne avremmo fatti altri, in paesi anche più lontani, ma questo in Medio Oriente, anche se non fu il primo, fu sicuramente il più straordinario, dato che, spinti solo dalla curiosità di conoscere, attraversammo luoghi che di lì a pochi mesi o anni sarebbero diventati zone di guerra e di guerriglia, avrebbero visto stragi e uccisioni, sullo scorcio degli ultimi anni del '900. Tutto ci apparve nuovo e diverso da quello che avevamo immaginato: ci meravigliammo dei costumi delle donne e degli uomini, delle loro abitudini e idee. Apprendemmo tutto ""sul campo"""", come si dice, ma il desiderio di saperne di più ci spinse a indagare, chiedere, analizzare, ipotizzare, laddove non ci era possibile sperimentare direttamente."" -
La camorra
Criminali e preti, contesse e puttane, piemontesi e borboni: in un crescendo implacabile l'autore ci avviluppa in una Napoli profumata di agrumi e puzzolente di miasmi. Sotto la luce abbagliante del sole sulle rovine di un teatro pompeiano o il tremore dei lumini delle madonne nella notte dei vicoli, si intrecciano le vicende del camorrista Ascalona e del luogotenente Fortiguerri, che pare sorvolare le più turpi nefandezze con la leggiadria di un puttino di Capodimonte. Il minuetto iniziale si trasforma inesorabilmente in una danza macabra, illuminata dall'incendio a Palazzo Tupputti che getta i suoi sinistri bagliori sulla fine di ogni passione sentimentale o politica. -
San Francesco a Central Park. Nuova ediz.
Che relazione c'è tra un vecchio che si suicida gettandosi dal terrazzo di un condominio e un frate che esce di mattina dal suo convento e scompare nel nulla? Apparentemente, nessuna. I due non si conoscevano e molto diverse erano state le loro vite. Per risolvere il duplice mistero, il commissario Flavio Bertone volerà a New York e poi in Connecticut. Incontrerà uomini della CIA e sedicenti agenti segreti messicani. Tornerà a Roma con un occhio pesto e pieno di sensi di colpa. Alla fine, scoprirà che c'è un nesso tra il vecchio suicida e il frate scomparso, anche se non è di questo mondo. La Verità si nasconde in un celebre quadro di Giovanni Bellini. Quinto romanzo della serie del commissario Flavio Bertone. -
«Volete il lavoro o volete Zico?» Tra teatro e politica
Con uno sguardo sempre lucido e spesso ironico, Giuseppe Di Leva racconta l'Italia culturale e politica dagli anni '70 in poi, attraverso gli incroci con alcuni protagonisti: Carmelo Bene, Walter Chiari, Hans Werner Henze, Renato Rascel, Marco Tutino, Renzo Vespignani ma anche Carlo Fontana, Claudio Martelli, Carlo Tognoli... -
Fai un fischio. Storie dell'altra Italia
L'onestà è oggi un valore eroico... A tal punto che ci si chiede come la gente onesta riesca ad andare avanti. Milvia Spadi racconta storie di vita e di professioni che non cedono alle avances dell'eterno candidato al potere corrotto. ""Noi studenti del liceo Bertrand Russell di Roma abbiamo preso parte al progetto di alternanza scuola lavoro, proposto dalla Mincione Edizioni. Il nostro gruppo ha scelto questo manoscritto perché mostra la passione dell'autrice per il suo mestiere di giornalista che trapela dalle storie proposte, dove azioni altrove normali, in Italia diventano imprese eroiche""""."" -
L' incoraggiamento. Evidenza dell'amore fraterno, frutto dell'impegno totale nella comunità cristiana. Nuova ediz.
Hanno preso spunto da Ebrei 10: 19-25 (la versione TILC meglio riporta la versione adottata dell'inglese). Mentre gli autori mirano al coinvolgimento di tutti i credenti come incoraggiatori, mostrando come le nostre parole possono infondere forza e alimentare speranza nella vita degli altri, riconoscono che per alcuni sarà chiamata e compito particolare. Perciò il carattere e la formazione dell'incoraggiatore vengono delineati con la disciplina, il sacrificio e, a volte, la solitudine che deve accettare. Non è un ministero per i codardi, ma una volta che lo schema elaborato nel libro viene afferrato, il beneficio alla comunità cristiana e oltre potrebbe essere inestimabile.