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Il breviario-messale di Salerno del Museo Leone di Vercelli
La straordinaria scoperta presso il Museo Leone di Vercelli di un Breviario-Messale iemale proveniente da Salerno e databile agli anni dell'arcivescovo Romualdo II Guarna (1153-1181) ha individuato il più antico testimone noto della liturgia cittadina, che trasmette ricche e preziosissime informazioni sotto molteplici punti di vista e che si affianca al gruppo dei codici conservati presso il Museo Diocesano ""San Matteo"""". Il manoscritto per la prima volta è qui illustrato attraverso le sue pagine più significative e indagato attraverso nuove e mirate ricerche, i cui risultati dimostrano il ruolo prominente del Breviario-Messale non solo per la città campana, ma anche per l'intera complessa tradizione codicologica, liturgica, musicale, artistica e culturale del Medioevo italomeridionale ed europeo."" -
Momenti di storia salernitana dal principato longobardo ai giorni nostri
Sono pubblicati i saggi: Claudio Azzara, Salerno nell'età del Principato longobardo; Giovanni Vitolo, La costruzione di una nuova identità. Salerno dai normanni agli aragonesi; Aurelio Musi, Salerno nel sistema imperiale spagnolo; Giovanni Romeo, Chiesa e vita religiosa a Salerno nell'età della Controriforma; Vittorio Criscuolo, Alle origini del risorgimento: Salerno dall'età dei lumi alla repubblica del 1799; Giovanni Aliberti, La società salernitana tra l'Otto e il Novecento; Elio d'Auria, L'avvento del fascismo a Salerno; Luigi Rossi, Salerno negli anni della Repubblica; Indice dei nomi. -
La biblioteca e le cinquecentine dei cappuccini di Eboli
L'autore ricostruisce le vicende dei Cappuccini ad Eboli e dei libri dei conventi dei comuni viciniori. Pubblica il catalogo delle cinquecentine esistenti. -
Poesie a Comitò
"La seconda prova poetica di una giovane studiosa e pensatrice d'eccezione. C'è tutto il segno della gioventù, infatti, nella poesia della D'Amato, ma di quale gioventù: quella eroica, fiera di sé, che, a testa alta guarda in faccia senz'alcun timore o pudore l'ombra e la luce accecanti della vita, per cui c'è sempre bisogno di morire o di vivere pagando con il denaro della bellezza ogni gesto, ogni pensiero, ogni espressa volontà tesa a superare i limiti di se stessa: verso il sacro, verso il mito, verso l'amore o il grido che valgano da soli la ragione d'esserci." -
Radicalmentesbirro
Intervista del giornalista RAI Valter Vecellio al commissario ""scomodo"""" Ennio Di Francesco. Pagine note e meno note della storia del nostro Paese attraverso il racconto appassionato di chi le ha vissute in prima persona. La democratizzazione del mondo della polizia e i risvolti della cronaca e del mondo della giustizia in un Paese difficile. Con testimonianze di Marco Pannella e di don Andrea Gallo."" -
Lupanare. Storie da marciapiede
Per la strada o all'interno di camere a ore si incontrano puttane e clienti che dialogano tra loro e si confessano senza vergogna. Si tratta di vere e proprie storie da marciapiede che hanno come sfondo il più antico, banale e intimo crimine sociale della storia, narrate spesso con una punta di divertimento, di ironia, ma anche di analisi del fenomeno. Senza il timore di confondere i toni della commedia e della tragedia, il racconto della prostituzione avanza in una successione di drammaturgie, di aforismi, di scene e ""scenette"""" notturne."" -
La quarta vita. La ragazza che ha sconfitto il destino
Questo romanzo-verità racconta le vicende incredibili e commoventi della vita di Adriana, una ragazza sarda che dopo un'infanzia difficile, all'età di 27 anni scopre di avere un tumore aggressivo al colon. Prima dell'intervento effettua un viaggio a Medjugorie che ne segna lo spirito e il carattere e che le dà una strenua serenità interiore. È costretta poi a un secondo intervento perché il male è passato in altra zona del corpo. Trascorrono anni e, quando pensa che il cancro l'abbia abbandonata, arriva un altro duro colpo: la necessità di un terzo intervento. Data per spacciata, intanto vive una forte e struggente storia d'amore con Riccardo, più grande di lei di alcuni anni, separato e papà di un bambino. Si aggrappa a lui per superare i momenti drammatici della sua esperienza. Successivamente, i controlli clinici danno esiti positivi, la ragazza si sente una miracolata e trova una prima occupazione seria, come cassiera in un supermercato. Altre prove però l'attendono... -
9 filastrocche illustrate
Età di lettura: da 5 anni. -
Introduzione all'omeopatia
L'originalità di questa opera risiede nello sviluppo di interessanti connessioni tra i vari temi che compongono la struttura della Medicina Omeopatica. Gli autori, dopo una sintetica trattazione storica che parte dalla biografia di Hahnemann per poi passare ad illustrare lo sviluppo e la diffusione dell'Omeopatia in molti Paesi del mondo, affrontano tematiche farmacologiche, dottrinarie e cliniche riassumendo in poche pagine i concetti fondamentali di questo approccio medico: il principio di similitudine, la dinamizzazione, la sperimentazione nell'uomo sano e le modalità di somministrazione del rimedio omeopatico. Il testo è arricchito pure da un ampio panorama sulla teoria dei sistemi e su aspetti costituzionali che si ispirano per lo più agli insegnamenti di Joseph Reves, omeopata che ha integrato una visione omeopatica classica ad aspetti analogici osservati nelle qualità delle sostanze che troviamo in natura. Si affrontano poi le cause dell'ammalarsi e del guarire, le caratteristiche delle malattie acute e croniche, le modalità in base alle quali deve essere impostata una visita omeopatica e gli ostacoli alla guarigione. Infine, vengono presentate le varie possibilità di risposta alla cura: argomento delicato e complesso che, se non viene affrontato correttamente, si presta a varie interpretazioni e sfocia talvolta in errori terapeutici. L'opera è a cura della dott.ssa Cristina Endrizzi e delle dott.ssa Simona Mezzera. -
Omeopatia pratica
Il volume è scritto dal direttore della più famosa Scuola di Omeopatia Hahnemanniana Argentina e della rivista Acta Homoeopàthica Argentinensia, un professore che ha 40 anni di esperienza nella vera Omeopatia unicista hahnemanniana; è un libro didattico, perché si serve di domande per far apprendere, o anche solo per far ""rispolverare"""", al lettore le basilari conoscenze di filosofia e metodologia omeopatica; è un libro profondamente pratico, perché è ricco di numerosissimi casi clinici per la soluzione dei quali il lettore è costretto ad impegnarsi e a compiere un lavoro che alla fine risulterà molto utile per la sua formazione professionale; è un libro che rinvia in continuazione alla Materia Medica Patogenetica, insegnando in questo modo che tutta la Terapia Omeopatica deve essere basata sui dati emersi dalla sperimentazione nell'uomo sano, che è uno dei fondamenti portanti della nostra Medicina ed è una condizione sine qua non per conseguire un vero effetto terapeutico; è un libro che insegna gli elementi più puri ed essenziali della Metodologia, senza i quali ogni prescrizione omeopatica è destinata a fallire; è un libro che insegna i concetti fondamentali della gerarchizzazione dei sintomi e della loro repertorizazzione. Il lettore si accorgerà che tutti questi insegnamenti, uniti a molti altri, li acquisirà lentamente e quasi nascostamente. E come l'acqua che imbibisce lentamente un tessuto con cui viene a contatto: è un processo lento e silenzioso, ma inevitabile."" -
Influenza e omeopatia. Una possibilità terapeutica in più
"Questo manuale si propone degli obiettivi eminentemente pratici: da un lato chiarire sinteticamente, anche al terapeuta che sia totalmente a digiuno dell'argomento, quali siano le caratteristiche della metodologia omeopatica; dall'altra fornire i mezzi atti ad applicarla nella terapia della sindrome influenzale, senza che ciò comporti alcun rischio. Quindi, in questo ambito, si vuole sottoporre l'omeopatia e la sua validità terapeutica ad una prova """"sul campo"""", senza aprioristiche e astratte celebrazioni teoriche della stessa. Come medici conosciamo bene la limitatezza del trattamento convenzionale dell'influenza. La terapia ideale di questa patologia dovrebbe essere in grado di stimolare, il sistema immunitario, attivare i meccanismi fisiologici di regolazione omeostatica, alleviare i sintomi e quel profondo senso di spossatezza che accompagna e spesso segue tale infezione, impedire o limitare le complicanze e infine dovrebbe ristabilire nell'organismo condizioni funzionali normali in tempi ragionevolmente brevi e senza sequele. Il trattamento omeopatico offre dei vantaggi su tutti questi punti rispetto alla consueta terapia sintomatica? Provare per credere."""" (Vincenzo Mengano)" -
Il tradimento di Ippocrate. La medicina degli affari
Lo scopo principale di questo libro è informare la gente. Questo, che è sempre stato un dovere professionale di ogni medico, oggi diventa anche un dovere morale, perché i contenuti dell'informazione sono spesso fatti gravi e potenzialmente lesivi dell'incolumità e dell'integrità del malato che si affida ignaro. Purtroppo, la medicina moderna si è trasformata in una sorta di braccio armato a difesa degli interessi economici di una industria che prospera sulle precarie condizioni di salute della gente. L'autore fa una analisi tanto lucida e concreta quanto drammatica della situazione in cui siamo caduti, ma il lettore capisce chiaramente che questa analisi non è un atto d'accusa, ma un atto d'amore nei confronti della vera Medicina. Infatti, travolta dalla potenza economica dell'industria farmaceutica e dei suoi interessi, la medicina moderna è troppo spesso al servizio del ""business"""" più che della gente e nessuno che ami veramente questa professione può e deve tollerare una simile situazione."" -
Tre re per la signora
La favola di tre signori (Boniperti, Sivori e Charles) che vollero farsi re per salvare una Vecchia Signora del football e riportarla alla gloria e all'onore del mondo. Lo fecero deliziando grandi e piccini con giocate memorabili, e soprattutto cucendo tre scudetti sulle antiche maglie della Juve. -
Un certo Ezio Taddei, livornese
Quando se ne andò, nel maggio del 1956, qualcuno disse che era scomparso l'angelo povero della letteratura italiana. Ezio Taddei aveva dedicato la sua vita al servizio degli umili e dei diseredati. Prima lo fece come militante anarchico e antifascista, poi da scrittore e da giornalista coerente con i propri ideali. I suoi romanzi forti e corali, densi di fatti e dal linguaggio incisivo, come Il Pino e la rufola e Rotaia, furono scritti per il popolo e dal popolo amati. Livornese, cacciato di casa ancora bambino dal padre, Taddei ebbe un'esistenza avventurosa e drammatica, segnata da svariati lavori e vagabondaggi. -
Corbari, Iris e gli altri
Silvio Corbari, il partigiano romagnolo trucidato nel 1944. Di umori libertari, amato dai contadini e dalla povera gente, Silvio così come i suoi compagni caduti con lui - Iris Versari, Adriano Casadei, Arturo Spazzoli - portarono a termine imprese che riunivano coraggio nella lotta e spirito beffardo verso gli oppressori, nei giorni drammatici della Resistenza. -
Memorie dal futuro. Spazio, tempo, identità nella science fiction
Il XX secolo è stato testimone di un radicale cambiamento nel modo di percepire il tempo e lo spazio, due categorie fondamentali per la percezione della nostra stessa realtà quotidiana. Uno sgretolamento della continuità spazio/temporale ha infatti prodotto identità incerte, fragili, molteplici; e ancora straniamento e disorientamento nei confronti della realtà che ci circonda. In questo saggio Adolfo Fattori ripercorre la storia della narrativa e della cinematografia fantascientifica riportando alla luce le soluzioni con cui l'immaginario collettivo ha rielaborato queste profonde trasformazioni. -
Frankestein, mito e filosofia
Frankenstein è un affascinante mito moderno. Ma proprio per questo è soggetto ad un paradosso: in quanto mito, è atemporale; in quanto moderno, esso è storicizzabile, ha un autore, una data di nascita, delle fonti. Il testo di Lecercle si sviluppa per questo su un doppio binario. Se da una parte è infatti possibile studiare il sorgere del mito, il suo imprimersi nell'immaginario collettivo ed i motivi della sua forza mitica, dall'altra bisogna anche comprendere come esso sia stato capace di adattarsi a nuove congiunture, di durare nel tempo. Esaminare gli aspetti filosofici, storici e psicologici che compongono il romanzo di Mary Shelley, ci permette di soddisfare la prima esigenza. Una rilettura della filmografia dedicata al mito, debitamente confrontata con l'originaria fonte letteraria, spiega come l'inquietante storia di questo scienziato e della sua creatura sia riuscita a sopravvivere sino ai giorni nostri, rimanendo, come afferma Lecercle, una soluzione immaginaria a delle contraddizioni reali. -
Teoria sociologica della conoscenza
Nei lavori di Landsberg si avverte immediatamente l'inestricabile legame tra le teorie della conoscenza (e la filosofia in genere) e la vita. Nel senso che la filosofia o ""l'atto filosofico"""", come egli stesso lo definiva, era per lui """"l'atto di ricerca della verità che, con l'aiuto del pensiero, trasforma gli avvenimenti della vita in esperienza"""". Egli riteneva che all'origine di ogni filosofia vi fosse sempre una """"situazione intollerabile"""", da cui era necessario venir fuori. A distanza di tanti anni dalla sua prima stesura, questo breve saggio vive ancora di una forte attualità e dischiude un'analisi tuttora valida nell'ambito degli studi della sociologia della conoscenza."" -
MediAutori
In questo piccolo libro Milly Buonanno presenta un quintetto di autori contemporanei, poco frequentati in Italia, ma molto noti all'estero nel campo degli studi mediologici. Per loro tramite, l'autrice compie e ci fa compiere un largo giro di orizzonte: dai television studios (Horaces e New Comb) ai Cultural Studies (Larry Grossberg), alla sociologia critica dei media (Todd Gitlin), alla storia sociale del giornalismo (Michael Schudson), alle ricerche sulle audience (Sonia Livingstone). MediAutori aspira ad essere, a sua volta, il tramite di un incontro diretto con l'originale produzione intellettuale di cinque studiosi che preluda e invogli a letture ulteriori. -
La camera verde. Il cinema e la morte
In questo lavoro, Antonio Cavicchia Scalamonti affronta il tema della morte da una prospettiva molto originale. La nostra società, sostiene, nonostante si trovi oramai troppo distante dalle dottrine e dai miti tradizionali che fungevano da ""guide sicure"""" per affrontare la fine della vita, non ha per questo rinunciato a cercare di attribuire senso e significato a quella che resta la """"situazione marginale"""" per eccellenza. La società moderna, in effetti, continua ad alimentare in tutti i modi possibili l'immaginario collettivo, principalmente attraverso i grandi media di massa e, in particolare, attraverso il cinema, anche su una tematica difficile come questa.""