Sfoglia il Catalogo feltrinelli031
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 3121-3140 di 10000 Articoli:
-
«Tendere alla perfezione». Lettere scelte e documenti
Scrivere lettere fu per la famiglia Mendelssohn molto più che una semplice pratica comunicativa: già a partire dal filosofo Moses Mendelssohn, la lettera era diventata un autentico strumento di riflessione ad ampio raggio, di pra-tica letteraria, di confronto ideologico e teoretico, di critica e di autoanalisi. Non stupisce, pertanto, che anche nel nipote Felix Mendelssohn Bartholdy (1809-1847) l'impegno epistolare fosse diventato un'incombenza quotidiana (puntualmente controllata, negli anni giovanili, dal padre Abraham), talvolta più gravosa e assillante della stessa attività compositiva, come dimostra la mole enorme di lettere costitutiva del suo lascito, un epistolario gigantesco comprendente testi strettamente personali e familiari, ampie e brillanti cronache di viaggio, lettere di lavoro, musicali e generalmente artistiche, insieme a semplici e concisi biglietti legati alle più svariate esigenze quotidiane: in ogni caso, testi elaborati con una varietà di registri del tutto straordinaria e tale da offrire un ritratto quanto mai preciso, articolato e variegato, comunque sempre affascinante, di un autore molto più complesso, inquieto e problematico rispetto all'immagine consegnata spesso dagli storici della musica: un autore aperto, generoso e disponibile, che, come artista, fu alla perenne ricerca di quell'equilibrio e di quella perfezione che sentiva sempre meno presenti nella realtà culturale del tempo. -
Giorgio Gaslini. L'uomo, l'interprete, il compositore. La musica raccontata da una voce «fuori dal coro»
Giorgio Gaslini: un dialogo intorno alla musica con un interprete ribelle dei nostri tempi. L'ultimo libro di Davide Ielmini apre nuove porte sull'esperienza didattica e musicologica del maestro milanese. Uno fra i massimi protagonisti dell'Arte di questa nostra epoca si racconta ed esce allo scoperto con grinta e simpatia. Il jazzista e l'autore colto - ma anche una vera voce ""al di fuori dal coro"""" - si presenta senza cedere ai compromessi del mercato e delle istituzioni. Gaslini parla di se stesso, delle sue esperienze nel campo dell'educazione musicale, di quanto l'Italia sia in ritardo nell'accompagnare i giovani nel raggiungere la piena coscienza nell'ambito dei conservatori, della composizione e dell'interpretazione. Del pianoforte """"amico-nemico"""". Di come si possa cambiare alla soglia degli ottant'anni e dei sessanta di carriera ininterrotta. Una chiacchierata aperta, incondizionata, libera da qualsiasi pregiudizio o timore. Pungente anche nei confronti della critica musicale. E della politica. Un incontro che mette a nudo un musicista coraggioso come altri non avevano mai fatto prima. La testimonianza di un grande artista refrattario ai clientelismi ed ai favori delle """"caste"""" italiane. Un manifesto di buonsenso e numerosi affondi su ciò che è la musica oggi, e come potrebbe essere."" -
Il pedale di Chopin
Del complesso di azioni che compongono l'esecuzione pianistica, l'impiego del pedale di risonanza è quella che più di tutte viene tradizionalmente lasciata all'istinto e alla sensibilità personale dell'interprete. Questo atteggiamento è stato condiviso da molti compositori, ma non da Fryderyk Chopin, che nelle sue partiture mostra una fiducia nel segno del pedale forse superiore a quella di chiunque altro. Nonostante ciò, le sue indicazioni originali riguardo a dove mettere in pedale, dove toglierlo, e dove non usarlo vengono costantemente rilette alla luce di una tecnica di pedalizzazione moderna, o tranquillamente trascurate nei casi in cui non coincidano con ciò che l'esecutore considera un ""bel pedale"""". In pratica, nei confronti della musica di Chopin, l'idea che alle indicazioni di pedale si debba la stessa fedeltà che si ha verso il resto del testo originale è tutt'altro che scontata, e in pianisti e didatti prevale la convinzione che i pedali indicati debbano comunque essere aggiustati. L'ipotesi su cui indaga il volume è invece diametralmente opposta. Il saggio vuole dimostrare che i segni di Chopin sono nella grande maggioranza dei casi perfettamente logici e realizzabili. Essi rispondono semplicemente ad una tecnica di pedalizzazione diversa da quella tardo-ottocentesca, e ancor più da quella moderna: diversa, ma in sé perfettamente compiuta. Presi alla lettura, i pedali di Chopin svelano la concezione estetica dell'autore più di molti altri segni della partitura."" -
Carlos Kleiber. Il tramonto dell'Occidente
Carlos Kleiber, ovvero l'Enigma. Sul podio emanava una gioia fisica incontenibile; ma, sul podio, ci andava il meno possibile. Il suo approccio viscerale, dionisiaco, alle partiture, nasceva da una concertazione millimetrica, fatta di revisioni del testo e innumerevoli segni di arcate ed espressione apposti di suo pugno sulle parti. Schiacciato dall'ombra di un padre gigantesco, il celebre Erich, ripropose per tutta la vita quasi solo le partiture nelle quali egli aveva trionfato. Più cresceva l'entusiasmo del pubblico di tutto il mondo, più lui si sentiva perplesso: incerto, sempre, dei risultati. La sua paura del successo lo trasformò in un mito. Il suo disinteresse per gli aspetti pratici, ne fece il direttore più pagato del mondo. La sua tecnica istintuale, di una perfezione irripetibile, lo faceva sentire un eterno principiante. Ma soprattutto, Kleiber sentiva su di sé il peso etico della musica. La responsabilità di essere depositario: testimone di un mondo in declino. Fu l'ultimo umanista della musica: nella sua aspirazione all'Ideale, il tramonto dell'Occidente divenne festa e, insieme, banchetto funebre. -
Alfred Cortot. Il sosia
Alfred Cortot, nato a Nyon nel 1877, non dimostra fin da bambino, al contrario di quasi tutti gli altri grandi pianisti, alcuna particolare predisposizione per la musica, ma siccome i suoi genitori desiderano che diventi un compositore e un virtuoso, ci si mette d'impegno per accontentarli. Si trasferisce a Parigi quando ha nove anni, si iscrive al conservatorio, percorre un cursus studiorum che solo alla fine si impenna verso posizioni di rilievo e si diploma a diciannove anni. Si reca subito a Bayreuth e non pensa ad una carriera di pianista ma di direttore, di direttore wagneriano, e nel 1902 corona questo suo sogno presentando per la prima volta a Parigi il Crepuscolo degli dei. L'impresa, artisticamente coronata dal successo, è però economicamente disastrosa, e Cortot, che se ne era assunta la responsabilità, si trova carico di debiti. Per saldarli ritorna a fare il pianista e sviluppa fino al 1914 una buona carriera internazionale, sia da solo che in trio con Jacques Thibaud e Pablo Casals. L'esplosione della sua fama avviene però nel dopoguerra con una serie di tournée negli Stati Uniti che lo rilanciano in Europa. Ha fondato nel 1919 una sua scuola e vi insegna, riprende a dirigere, tiene conferenze, pubblica saggi ed edizioni commentate delle opere degli autori che predilige. Durante la seconda guerra mondiale lavora intensamente per il governo di Vichy, procurandosi così l'accusa di collaborazionismo. Muore a Losanna il 15 giugno 1962. -
Viaggi di note, note di viaggi. L'Italia vista dai musicisti stranieri dal Grand Tour al Novecento
È da mettere in luce un singolare primato dell'Italia per quel che concerne il fenomeno turismo. Nessun altro paese ha mai manifestato una così potente e tenace attrattiva per i musicisti provenienti da altre terre. L'Italia era un destinazione ineludibile, il coronamento, molto spesso, di una formazione iniziata altrove e che tuttavia senza il passaggio fra le braccia della grande madre mediterranea sarebbe rimasta lacunosa e monca... Erede naturale, per ragioni storiche e per la sua felicissima collocazione geografica nel cuore del Mediterraneo l'Italia ha saputo sviluppare nei secoli un vero e proprio culto del gusto e della cultura artistica e musicale. Tornare in Italia significava vedere con i propri occhi, sentire con mano, vivere quelli che erano stati gli estremi sviluppi e le metamorfosi della civiltà greca e romana; significava vedere l'arte medievale, rinascimentale, moderna; significava, insomma, compiere la propria formazione umana prima ancora che artistica. Dal Rinascimento alla fine del Settecento, l'Italia era uno dei centri o piuttosto il centro, dell'arte musicale, nonché delle arti figurative e dell'architettura. -
Con gli occhi di Rezarta
"La vita quotidiana, nella sua semplicità, può diventare occasione di incontri inaspettati, nei quali il creato e le creature diventano mezzi per avviare un sereno dialogo con le nostre radici e il nostro mondo interiore. E ci si stupisce nel vedere quanta sia la bellezza rivelata e fin troppo spesso nascosta negli angoli dell'esistenza umana. Servono però occhi nuovi, pieni di speranza, per guardare al mondo e coglierne le sfumature di luce. Rezarta e i suoi occhi così belli aprono un percorso che può essere alla portata di tutti. Basta lasciarsi accompagnare.""""" -
El Camì. Storia di un cammino qualunque
Percorrere l'intero perimetro dell'isola di Minorca, incurante delle intemperie e del sole battente, da soli, con un piccolo equipaggiamento da trekking e con un'organizzazione sostanzialmente approssimativa è avventura che qualsiasi guida escursionistica vi sconsiglierà. Viene da chiedersi anche come sia possibile farlo. Per Walter il momento è arrivato nell'Agosto del 2015 quando ha percorso il Camì de Cavalls passo dopo passo. O almeno ha provato a farlo. Armato di uno zaino ultra pesante, di nuovissime pedule e una guida in spagnolo, ha fatto tanti incontri lungo il cammino che hanno modificato i suoi programmi di viaggio nei suoi 185 km previsti, grazie anche alle persone con cui sin dal primo giorno ha condiviso intere giornate di sofferenza e gioia. L'esperienza è stata una grande impresa personale, alla fine di un viaggio inatteso ed imprevedibile. -
Bandito. Augusto Marini partigiano
Augusto Marini (1925). Soldato italiano di stanza a Venezia, l'8 settembre va sulle montagne del Valdobbiadene; incontra i badogliani, intenti ad aiutare i prigionieri inglesi e a trascurare quelli russi; Augusto si prende i russi e li accompagna verso il confine orientale italiano; incontra i primi partigiani ""bianchi""""; non convinto della loro posizione, prende i russi e li porta alla Garibaldi """"Friuli"""", poco distante; riesce intanto a consegnare i russi ai partigiani sloveni. Decide, poi, di aggregarsi alle formazioni slovene della Benecija. Nel febbraio '44 viene fatto prigioniero dai fascisti, bastonato ripetutamente, non parla (riceverà un riconoscimento dalla Repubblica di Jugoslavia). Internato a Treviso, durante un bombardamento fugge; cerca di costituire una cellula partigiana ma dopo una delazione viene ripreso dalle Brigate Nere e internato a Venezia. Con l'avvicinarsi delle truppe anglo-americane il carcere viene aperto. Augusto partecipa alla difesa della città dai tedeschi. Nel periodo partigiano incontra personaggi incredibili: Opocher, Cencig, Solari, Foschiani, Comessatti, Calligaris, Karis, Lizzero, Mercandel, Redelonghi, Jakopic, Ghidetti, Biancotto, Perat."" -
Che egoista. Susi una piccola oca super egoista
Un coloratissimo libro cartonato per i più piccoli con la storia di ""Susi una picoola oca super egoista."""" Età di lettura: da 2 anni."" -
Che sbadata. Tina una coniglietta molto distratta
Un coloratissimo libro cartonato per i più piccini con la storia di ""Tina una coniglietta molto distratta"""". Età di lettura: da 2 anni."" -
Che fifone. Nino un cagnolino sempre spaventato
Un coloratissimo libro cartonato per i più piccoli con la storia di ""Nino un cagnolino sempre spaventato"""". Età di lettura: da 2 anni."" -
Che goloso. Rollo, un orsetto molto goloso
Un coloratissimo libro cartonato per i più piccoli con la storia di ""Rollo un orsetto molto goloso"""". Età di lettura: da 2 anni."" -
Che pigrone. Tibò, un ghiro un po' pigro
Un coloratissimo libro cartonato per i più piccini con la storia di ""Tibò il ghiroun pò pigro"""". Età di lettura: da 2 anni."" -
Che gelosa. Mimì, una gattina gelosa
Un coloratissimo libro cartonato per i più piccoli con la storia di ""Mimì una gattina gelosa"""". Età di lettura: da 2 anni."" -
Una vicemamma per la principessa Martina
C'era una volta la principessa Martina che aveva un problema. Il problema era la sua mamma, ammalata di tristezza. Per fortuna Manina aveva un amico di cui si fidava. E fu a lui che un giorno chiese aiuto... Una fiaba può raccontare cose importanti e difficili con parole leggere. Può aiutare grandi e bambini a parlare. La fiaba della principessa Martina è dedicata ai bambini e alle bambine lontani dalle loro case ma vicini con il pensiero e con il cuore ai loro genitori. È dedicata anche a tutte le vicemamme e i vicepapà che li aiutano a crescere sereni. Età di lettura: da 4 anni. -
Caro parco
Un libro per esploratori in erba che desiderano conoscere le meraviglie della natura. Guidati da Lia e Francesco, due bambini avventurosi, i piccoli viaggiatori intraprendono un viaggio alla scoperta di luoghi da guardare, toccare, ascoltare, annusare, ma anche luoghi nascosti che si possono visitare solo con l'immaginazione. Il grande formato, le accurate illustrazioni naturalistiche e il racconto sono strumenti per avvicinare il bambino alla natura, facilitando l'osservazione e la scoperta, ma anche la partecipazione dell'adulto alla lettura. -
Spruzzi e bolle. Un divertente risveglio nella savana
Vasco è un insolito e curioso coniglio viaggiatore che gira il mondo in cerca di nuovi amici. Ogni storia, semplice e divertente, si svolge in un ambiente naturale diverso, dove Vasco Coniglio incontra gli animali che vivono in quel luogo. Con loro fa le cose semplici di ogni giorno: le stesse che fai anche tu con la mamma e con i tuoi amici! Età di lettura: da 3 anni. -
Ghiaccio a merenda. Un giocoso pomeriggio fra i ghiacci
Vasco è un insolito e curioso coniglio viaggiatore che gira il mondo in cerca di nuovi amici. Ogni storia, semplice e divertente, si svolge in un ambiente naturale diverso, dove Vasco Coniglio incontra gli animali che vivono in quel luogo. Con loro fa le cose semplici di ogni giorno: le stesse che fai anche tu con la mamma e con i tuoi amici! Età di lettura: da 3 anni. -
Il non-compleanno di Hänsel e Gretel (un lunedì, prima di sera)
Il Cappellaio Matto, 16 litri di tè bollente, Barbablù attaccatissimo alla nonna, l'aspirapolvere di Superman, il computer di Cenerentola: tutti insieme in una storia, ovviamente scombinata. Età di lettura: da 4 anni.