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Il principe Serebrjanyj
È il 1565 quando il giovane principe Nikita Romanovic Serebrjanyj, nobile bojaro russo, rientra a Mosca, dopo aver combattuto per cinque anni nella lontana Lituania. Durante la sua assenza molte cose sono cambiate: la corte imperiale si è trasferita da Mosca all'Aleksandrovskaja Sloboda, la sua amata Elena è vittima di intrighi e soprusi e il suo zar, Ivan il Terribile, cui ha giurato fedeltà incondizionata, ha scatenato, non solo sul popolo ma anche sulla comunità nobile dei bojari, il terrore e la tirannia, istituendo la milizia speciale degli opricniki. Lo scontro tra il carattere sincero e leale del giovane principe e lo zar con tutta la corte, corrotta e dedita a ogni forma di violenza, dà vita a una narrazione dall'ingranaggio perfetto, ricca di avventura e colpi di scena, e di personaggi malvagi come il capo dei boia, Maljuta Skuratov. Su tutto, un grande affresco della Russia del Cinquecento in cui si muovono briganti, stregoni, traditori, boia e nobili bojarine facendo riscoprire un romanzo storico che ha ispirato film e opere teatrali. -
La congiura del doppio inganno
Il duca Vincenzo I Gonzaga deve prendere una decisione difficile: congedare Biagio dell'Orso e nominare un altro capitano di giustizia e questo proprio quando nel ducato sono stati rinvenuti i corpi di due giovani donne sui quali l'assassino si è accanito con ferocia. Tutti gli elementi delle indagini, fino ad allora condotte dal capitano dell'Orso, portano a due sospettati, uno dei quali è l'ex podestà di Mantova con cui Biagio ha un conto in sospeso: è a causa sua se ora lui si accinge a lasciare Mantova per proteggere la sua amata Rosa. Nel mentre, a Venezia un efferato sicario sta seminando morte nella laguna dando filo da torcere al Signore della Notte, Antonio Mocenigo: vicino a ogni cadavere è stata ritrovata una berretta gialla, segno inconfutabile che l'assassino viene dal ghetto ebraico. La neve che cade copiosa su Mantova e la nebbia tra le calli della Serenissima ammantano di freddo questo nuovo episodio della saga gonzaghesca che sta tenendo avvinti i lettori con le vicende del capitano di giustizia più affascinante della storia italiana del Cinquecento. -
Le rose di Cordova. Giovanna di Castiglia, follia e tradimento
Venuta al mondo in una fredda notte autunnale, sotto l'influenza di Plutone, Juana si rivelò presto una spina nel fianco dei suoi illustri genitori, i Re Cattolici. Intelligente, umorale, ribelle, la terzogenita di Isabel e di Fernando non era destinata al trono, ma a un matrimonio combinato. Fortuna volle che, per ragion di Stato, la scelta del suo promesso sposo ricadde sul giovanissimo Philippe d'Asburgo, il più bel principe d'Europa. Approdata alle corti fiamminghe dominate dai lussi e dalle feste, la castigliana dal cuore triste e la lingua tagliente cambiò pelle: conosciuto l'amore, quello ardente, s'abbandonò all'illusione che tutto potesse durare per sempre. Finché una sorte imprevedibile e volubile non sbaragliò ogni calcolo e previsione, facendola ritrovare legittima erede al trono di Castiglia e d'Aragona. Sembrava un dono... A narrare le vicissitudini di colei che, a torto, la Storia ricorda come la regina Pazza, è la voce potente di Nura, tra le sue schiave moresche, la preferita. -
L' isola dei fiori di carta
Un cinema all'aperto in un'isola sperduta del Mediterraneo. Rossella e la curiosità verso un misterioso barattolo coi girasoli. Maria, custode guardinga di quello stesso barattolo. Fabian e i fiori con cui prova a colorare l'orrore e il rimorso che si porta nel cuore. Clara, Gino, Piera, Antonina, personaggi pittoreschi e originali che, come matrioske, ne racchiudono altri e altri ancora. La Storia che irrompe nella vita di ognuno, ne intreccia i fili e ne scioglie i destini. Una lettera destinata a sconvolgere e sorprendere il lettore. Un romanzo corale che Carla Marcone racconta con una scrittura fatta di dettagli e parole sussurrate. Pagine che si sfogliano come petali di un fiore. -
Il sangue del drago. Un'indagine di Gian Lorenzo Bernini
Roma, 1634. Lo scultore Gian Lorenzo Bernini riceve una lettera che getta ombre sulla morte del cardinale Stefano Pignatelli, avvenuta undici anni prima. Si parla di avvelenamento: diceria o assassinio? L’artista, impegnato in innumerevoli commissioni da portare a compimento, non può tuttavia ignorare ciò di cui è stato messo a parte, anche in virtù di una muta promessa fatta a un suo mecenate, il cardinale Scipione Borghese, anch’egli morto da poco. Come può ora, dopo anni, risalire alla verità? L’indagine lo porta nelle celle di un monastero, dove trascorre i suoi giorni Porzia, una giovane stravagante, ma dotata di un grande talento artistico grazie al quale ha ricostruito quella che fu la scena del possibile delitto e modellato i suoi artefici. Ma Porzia all’epoca era solo una bambina: cosa c’entra con quell’omicidio? In una Roma barocca traboccante tanto di opere d’arte quanto di intrighi e misteri, Gian Lorenzo Bernini è protagonista indiscusso della magnificenza della città e del disvelamento di un assassinio ignorato da tutti. Temperamento iroso, ma al contempo testardo e geniale, si muove tra invidie e gelosie, fino a rischiare la vita e una scomunica. -
La cieca di Sorrento
1840. Nelle sale di anatomia dell'Ospedale degli Incurabili di Napoli, Gaetano Pisani, studente di medicina, si improvvisa professore di fronte al corpo di sua sorella Caterina, morta di tubercolosi. Ai presenti racconta una storia di povertà e malattia che gli fa conquistare la stima di tutti. Il giovane, determinato a diventare un noto e ricercato medico, porta su di sé la vergogna e l'infamia per la morte di suo padre Nunzio, impiccato per furto e assassinio, e cerca in tutti i modi un riscatto sociale e morale. Ma il destino gli scompiglia le carte: l'incontro con Beatrice, una giovane e bellissima donna divenuta sfortunatamente cieca, lo mette di fronte a una nuova verità e il suo piano di riscatto si tramuta in vendetta. Un intricato romanzo a tinte gialle e fosche ma allo stesso tempo ricco di suggestioni sentimentali. Tra i più noti della produzione di Francesco Mastriani, scrittore definito da Croce ""il più notabile romanziere del genere"""", """"La cieca di Sorrento"""" ha goduto di un successo strepitoso e ora ritorna nelle librerie per essere ancora apprezzato dai lettori di oggi."" -
Madame Clicquot. Lo champagne sono io
Sul finire del Settecento, in una delle famiglie più agiate di Reims, nella ridente Champagne, tra i dettami di una Rivoluzione che in provincia non ha alzato troppo i toni, Barbe-Nicole Ponsardin cresce sotto l’influenza di un padre liberale e colto. In seguito, mentre sullo scenario politico si fa largo un personaggio controverso come Bonaparte, mademoiselle Ponsardin, che non sa distinguere un Pinot nero da uno Chardonnay, s’innamora di un giovane produttore di vino, François Clicquot, e lo sposa. Una storia la sua che sembra destinata a confondersi con quella di tante donne del suo stesso ceto, divise tra la cura della prole e le frequentazioni dei salotti alla moda. Ma una sorte malefica la mette con le spalle al muro, facendola ritrovare molto presto vedova e con una piccola Maison di champagne da gestire. Sollecitata a chiudere bottega, tanto più che la legge vieta al gentil sesso di lavorare, firmare contratti, Barbe-Nicole lascia tutti di stucco aggirando i divieti e mostrando al mondo il suo vero volto: all’insegna del motto “voglio una sola qualità, la primissima”, decide di mettersi lei a capo dell’impresa. Nessuno scommetterebbe un franco sulla sua riuscita, e invece… -
Il 68. Contro l'universita + il sessantotto. Ediz. illustrata
Le tappe della nascita e dello sviluppo del movimento sessantotto,rnin Italia e nel mondornrnIl libro che avete tra le mani ripercorre le tappe della nascita e dello sviluppo del movimento sessantotto,rnin Italia e nel mondo, citando fatti luoghi e personaggi che ne furono protagonisti e ne determinarono le scelte,rnricostruendone la storia e raccontandone la genesi dalle occupazioni universitarie del 1967 fino al percorso chernne seguì lungo tutto il decennio 1968-1978.rnOperai e studenti, il Vietnam e la Primavera di Praga, i cancelli di Mirafiori e le università occupate, l'internazionalismorne la strage di Stato. E ancora: Che Guevara, Rudi Dutschke, la Rivoluzione culturale cinese e Piazza dellernTre Culture a Città del Messico. In questo libro scritto da uno dei protagonisti della rivolta italiana e tra i fondatorirndi Lotta Continua, tutto viene ricostruito affiancando a date e documenti una lucida e militante analisi politicarnscritta “dentro i fatti”.rnrnIl libro contiene:rnrnIl manifesto-articolo dell’occupazione di Palazzo Campana “Contro l’università” scritto da Guido Viale e pubblicatornper la prima volta sui Quaderni Piacentini nel 1968.rnLa terza edizione completa e rivista, con nuova introduzione dell’autore, del libro “Il sessantotto tra rivoluzionerne restaurazione” pubblicato per la prima volta nel 1978 delle Edizioni Mazzotta.rnDue interviste a Guido Viale, a cura di Marino Sinibaldi e Giovanna Ferrara, rispettivamente del 2007 e 2017.rnAd accompagnare tutti questi scritti un ricco apparato illustrativo curato da Emiliano Sisto (Archivio La lungarnrabbia) con la ristampa a colori di oltre cento manifesti, volantini, opuscoli e libri prodotti dal movimento.rnTra questi il bellissimo manifesto di Guido Crepax, in formato poster estraibile, realizzato nel 1972 a sostegnorndella campagna per la verità sulla Strage di Stato di Piazza Fontana. -
Che Guevara. Mito e realtà. Le idee, le immagini, l’utopia cinquant’anni dopo
A trent’anni dalla prima edizione, in occasione del cinquantenario dell’uccisione di Che Guevara, ritorna un libro che fece epoca pubblicato per la prima nel 1987 dalle edizioni L’Unità. Copertina originale di Gianni Sassi. Scritti di: Gerardo Chiaromonte, Saverio Tutino, Giorgio Oldrini, Mario Spinella, Caludio Petruccioli, Massimo Cavallini, Che Guevara. I successi e le sconfitte di un uomo che è stato amato da più di una generazione. Ad illustrare il libro cento immagini ritrovate negli archivi cubani da Giorgio Mondolfo. Nuova edizione con l’aggiunta di un capitolo inedito a cura di Giorgio Oldrini, unico inviato europeo in Bolivia in occasione del ritrovamento dei resti di Che Guevara, e la trascrizione del discorso pronunciato da Fidel Castro in occasione della veglia solenne in memoria del Che tenutasi a L’Avana il 18 ottobre 1967. Prefazione di Giorgio Oldrini -
1917. I poeti che fecero la rivoluzione
Pietroburgo, novembre 1917. I bolscevichi guidati da Lenin prendono il Palazzo d'Inverno. La Rivoluzione russa è una rivoluzione politica, ma anche ""estetica"""". La Rivoluzione politica è anticipata da una rivoluzione delle arti e dei generi letterari che comincia nel 1905 e si accende, con forza definitiva, dagli anni Dieci. Intorno agli accadimenti della Rivoluzione converge un numero eccezionale di poeti e scrittori, unico nella storia della letteratura occidentale. In forme diverse, tutti, da Aleksandr Blok a Vladimir Majakovskij, il """"megafono"""" della nuova Russia, da Boris Pasternak a Valerij Brjusov, che con nonchalance passa dalle convinzioni 'di destra' alla fede comunista, da Sergej Esenin, antesignano delle rockstar, a Vladislav Chodasevic, Andrej Belyj, Velemir Chlebnikov e Nikolaj Tichonov, si appassionano alla Rivoluzione. Queste personalità eccezionali, a cui dobbiamo aggiungere, tra i tanti, i nomi di Anna Achmatova, Marina Cvetaeva, Nikolaj Gumilëv, Osip Mandel'stam, pubblicano tra il 1915 e il 1922 alcune delle opere letterarie più importanti del secolo. Questa è la loro storia. Questa è l'antologia dei poeti e degli scrittori che fecero la rivoluzione."" -
E quel maggio fu rivoluzione
Angelo Quattrocchi, detto Baby Face, è stato uno dei maggiori esponenti della scena controculturale italiana. Agitatore culturale, scrittore, giornalista, editore, ha vissuto in prima linea momenti fondamentali della storia della seconda metà del '900, come la nascita del movimento Hippy tra le strade di Londra, San Francisco e Roma, piuttosto che le barricate del Maggio Parigino o la rivolta degli indiani d'America a Wounded Knee. Ha lasciato questa terra nel Giungo del 2009 dopo aver dato alle stampe quasi venti libri come scrittore e centinaia come editore. Con questo nuova edizione, di quello che è considerato a livello mondiale uno dei più bei reportage sulla rivolta del maggio francese (tradotto in francese, italiano e cinese e pubblicato originariamente dalle edizioni Verso in lingua inglese) intendiamo riportare alla luce un libro importante. ""Qui noi scriviamo di quel momento di rivoluzione, del suo segno vittorioso pur tra le sconfitte del maggio e del giugno di restaurazione. Scriviamo per menti e cuori che erano allora lontani da Parigi. Sperando di convincere gli increduli, di incoraggiare quelli che sperano, e di scuotere dal sonno quelli che ancora dormono."""""" -
Rimini nel cinema. Immagini e suoni di una storia ultracentenaria
Gianfranco Miro Gori, studioso delle parole del dialetto romagnolo e storico del cinema, in questo libro traccia un lungo percorso ultracentenario di Rimini nel cinema: come è stata rappresentata, quando e da chi, la città romagnola sul grande schermo. Tra le pagine del libro si rincorrono i nomi di grandi del cinema come Pupi Avati, Federico Fellini, Tonino Guerra e Valerio Zurlini, così come luoghi mitici quali il cinema Fulgor o il Grand Hotel, fino ad arrivare alla misteriosa Isola delle Rose e al giovane regista riminese Davide Montecchi. Arricchiscono il libro la filmografia completa e una bibliografia d'autore, oltre a un capitolo scritto dal regista Marco Bertozzi che indaga l'immagine di Rimini nel cinema documentario italiano. -
C'era una volta in America Latina. Diciotto racconti dal continente magico più un reportage d'autore
"Questi racconti hanno in comune un'idea, teorizzata dallo scrittore cubano Alejo Carpentier. Sosteneva che la realtà dell'America latina è così magica che è di per sé meravigliosa. Chi scrive, piuttosto che inventare e inseguire sogni, deve semplicemente raccontare le immense foreste e i fiumi che sembrano mari. E deve fare la cronaca di fatti e persone vere che sono più fantasiose di quelle che un'immaginazione pur fervida può inventare. A me poi, che sono da sempre un cronista di mestiere, raccontare quello che vedo e sento viene del tutto naturale."""" """"Ho voluto raccontare queste storie per esprimere due sentimenti, che spero si colgano sia nelle vicende tragiche che in quelle divertenti. Un grande affetto per luoghi, personaggi, tempi che riempiono ancora i miei ricordi più cari e la mia vita e che spesso, soprattutto nelle mie molte notti insonni, mi affiorano nella mente e continuano ad emozionarmi. Il secondo sentimento, legato strettamente all'affetto, è la nostalgia. Sono curioso, mi piace molto conoscere luoghi e soprattutto persone, alle quali irrimediabilmente mi sento legato per sempre. Qualcuno davanti alla parola nostalgia storce il naso perché la giudica l'espressione di un sentimento proprio di chi rifiuta di vivere il presente e si rifugia in un passato più o meno immaginato. Io invece penso che la nostalgia sia il segno ineludibile di chi ha attraversato Paesi, storie o persone e stretto legami forti con donne e uomini, di chi ha preso parte col cuore e con la ragione alle vicende che ha conosciuto. È il contrario dell'indifferenza ed ha più a che fare con la passione ed è per questo che credo aiuti a vivere il futuro. In fondo è la memoria che ci permette di creare per il domani. Anche se di tempi smemorati come gli attuali questa idea sembra soltanto una assurda eresia."""" All'interno del libro la riproduzione illustrata del reportage giornalistico che Sergio Staino scrisse per il quotidiano L'Unità nel 1983." -
Autonomia operaia. Scienza della politica e arte della guerra dal '68 ai movimenti globali. Nuova ediz.
Dall'autodifesa all'affermarsi della guerriglia nella metropoli, il movimento Autonomo degli anni Settanta italiani viene teorizzato e analizzato nella sua specifica componente operaia di massa. Un'anomalia spiegabile solo attraverso l'egemonia che la figura dell'operaio massa impose all'intero Movimento italiano mettendo al centro il nodo del potere politico. Ma la ""questione del potere"""" non può che chiamare in causa la """"questione militare"""". Se il """"politico"""" presuppone sempre la messa in forma della guerra, la """"questione militare"""" non può essere altro che parte costitutiva del """"politico"""" medesimo. Ed è questo il tema che il testo si è assunto il compito di descrivere e analizzare affrontando uno spettro storico che, dalle giornate del luglio genovese del 1960, passando per gli eventi del G8 del 2001, arriva fino ai giorni nostri. Terza edizione aggiornata del libro con un capitolo inedito sul processo inquisitorio all'autonomia operaia, del 7 aprile 1979. In appendice la riproduzione anastatica del numero unico della rivista """"Linea di condotta"""", edita nel 1975 e considerata storicamente il primo e forse unico tentativo di sintesi tra le teorie del Potere operaio e Lotta continua prima del nascere del movimento di Autonomia operaia. A introdurre la rivista un lungo e inedito capitolo a firma dell'autore."" -
La parola ai rifiuti. Scrittori e letture sull'aldilà delle merci
Dopo quattro pubblicazioni in cui Guido Viale, nel corso degli anni, ha raccontato il tema dei rifiuti dal punto di vista filosofico, scientifico e sociale in questo libro tratteggia una storia dei rifiuti attraverso la letteratura mondiale. Qui troverete quarantasei analisi e commenti a testi della letteratura, sia alta che bassa, e anche bassissima, nei quali i rifiuti fanno da sfondo al racconto, o ne sono i protagonisti, oppure sono metafore di qualche aspetto dell'esistenza umana o, ancora, si prestano a una catalogazione che rimanda ai diversi stili di vita di chi li ha prodotti o del modo e delle vicende in cui sono stati prodotti. Attraversando questo ""campo letterario"""" definito dall'avere a che fare con rifiuti o scarti dell'attività umana, si incrocia un campione di umanità così varia, così straordinaria e, al tempo stesso, così rappresentativa di qualche aspetto della personalità di ciascuno di noi da rendere la lettura consecutiva dei capitoli una sorta di comédie humaine dei giorni nostri. Da Goethe a Kafka, da Calvino a Montale, da Pasolini a Hugo, da Carlotto a Scarpa passando per Saramago, Coetzee, Ballard - e tanti altri ancora - questi scrittori hanno documentano in modo incontrovertibile come, a partire da un certo momento della storia, i rifiuti siano diventati una componente essenziale e insopprimibile del nostro mondo e delle nostre vite."" -
Centro sociale Leoncavallo. Quarant'anni di cultura a Milano. La città com'era, la città come cambiava, la città che verrà
Con questo libro intendiamo condividere un percorso di coinvolgimento collettivo tra le tante donne e i tanti uomini che hanno attraversato il centro sociale in questi oltre quarant'anni di vita: dai militanti che lo occuparonorna quelli che ancora oggi lo fanno vivere; dai fotografi e le fotografe che lo hanno immortalato negli anni, ai teatranti che storicamente hanno animato le attività culturali e politiche del centro; dalle band musicali, che a partire dal Leoncavallo, hanno fatto la storia della musica italiana fino ai milioni di parole, segni e disegni che hanno dettato tendenze e determinato percorsi, divenuti poi linfa vitale innovativa, segnando profondamente la storia di tutta la città ed in parte del Paese.rn“C’è una nuova composizione sociale difficile da definirsi; da una percezione di disagio diffusa è come se si fosse formata una specie di avanguardia culturale… C’è nei giovani che frequentano il Leoncavallo l’esigenza a cercare una nuova socialità in risposta all’individualismo dilagante.” Primo Moronirn“Se Fausto e Iaio sono ancora un simbolo non è solo per l’ingiustizia che hanno subito (e continuano ad incarnare) ma anche e perché siamo tutti noi.” Danilo De Biasiorn“Oggi, chiusi con supponenza giornali di partito, case editrici, sedi e case del popolo il prezioso lavoro dei centri sociali, spazi pubblici autogestiti, appare in tutta evidenza un bene comune.” Daniele Farinarn“Figlio mutante del punk anarchico, di alcuni movimenti extraparlamentari, di scuole d’arte e comunicazione, con una forte componente femminile e componenti provenienti da diverse zone di Milano, l’Helter Skelter al Leoncavallo ha proposto un programma di altissima qualità, lavorando per la sintesi delle controculture degli anni ‘80.” Ermanno Gomma Guarnerirn“Quasi tutti i writers e gli street artist milanesi hanno, prima o poi, dipinto al Leoncavallo. Moltissimi anche i writers di passaggio, italiani e stranieri, che hanno lasciato qui la loro tag.” Vandalorn“Abbiamo vissuto insieme anni di grande fermento e coraggio culturale, condividendo contraddizioni e speranze, alla ricerca di nuove consapevolezze sulle relazioni e sugli immaginari che informano le nostre capacità di agire per un mondo migliore.” La Foresta delle Idee -
Giorni da Milan. 120 momenti storici da rivivere per celebrare una squadra leggendaria
Chi lascia entrare nella sua vita una squadra di calcio aggiunge agli eventi importanti della sua esistenza anche una quantità ragguardevole di momenti fatidici vissuti a causa dei colori che gli fanno battere il cuore - a volte fortissimo, a volte... non proprio. In questo libro ritroverete molti giorni che avete vissuto con milioni di milanisti che non avete mai incontrato: giorni di euforia, giorni di stupore, giorni di rabbia, giorni di meraviglia, giorni di passione. Per ricordarvi e ricordarci come ci siamo sentiti, quelli di ComunqueMilan hanno scelto per i 120 anni di storia del Milan, i 120 Giorni da Milan. -
12 dicembre. Con DVD video
Un libro e un film in un prezioso cofanetto. Il film 12 Dicembre di Pierpaolo Pasolini e Giovanni Bonfanti, per la prima volta in DVD. Come extra video 50 minuti di filmati inediti in assoluto di cinema militante degli anni '70 commentati con una selezione di Canzoni del proletariato di Lotta Continua. rnrnUna nuova edizione aggiornata del libro ""Il malore attivo dell'anarchico Pinelli"""", a cura di Adriano Sofri. Con scritti, tra gli altri, di: Licia Pinelli, Goffredo Fofi e Mauro Decortes del Circolo Anarchico Ponte della Ghisolfa. """"Sono uniti qui due documenti diversissimi, come un film e una sentenza giudiziaria, ma legati fra loro. Il 12 dicembre, che dà il titolo al film nato dalla collaborazione fra Pierpaolo Pasolini e Lotta Continua tra il 1970 e il 1972, é la data della strage di Piazza Fontana del 1969. Il film restituisce bruscamente il bianco e il nero di un tempo che sembra ora lontanissimo, come ciò che è finito, ha perduto, si è messo da parte: ed è stato rimosso. La sentenza è quella che, nel 1975, segnò la chiusura dell'indagine sul ferroviere anarchico Pino Pinelli, fermato e trattenuto illegalmente nella questura milanese all'indomani di quella strage, con la quale non aveva niente a che fare: e dal quarto piano di quella questura precipitato mortalmente""""."" -
Alexander Langer. Una buona politica per riparare il mondo
Biografia, storia, scritti di e dedicati ad Alexander Langer, uno dei massimi esponenti del pensiero ecologista e pacifista europeo.rnrnAlex Langer, è nato a Sterzing/Vipiteno, in Alto Adige/Südtirol, il 22 febbraio 1946. Giornalista, traduttore, insegnante, collabora fin da giovanissimo con diverse riviste, associazioni, iniziative civiche. Dal 1978 viene eletto per tre legislature in Consiglio provinciale di Bolzano nella lista Neue Linke/Nuova sinistra prima e in quella Verde Alternativa dal 1988. Negli anni '80 è fra i promotori del movimento politico dei Verdi in Italia e in Europa. Eletto deputato al Parlamento europeo nel 1989 diventa primo presidente del neo-costituito Gruppo Verde. S'impegna soprattutto per una politica estera di pace, per relazioni più giuste Nord-Sud ed Est/Ovest, per la conversione ecologica della società, dell'economia e degli stili di vita. Dopo la caduta del muro di Berlino aumenta il suo impegno per contrastare i contrapposti nazionalismi, sostenendo le forze di conciliazione interetnica nei territori dell'ex-Jugoslavia. Con il ""Verona Forum"""" offre un tavolo di dialogo a centinaia di militanti della convivenza che si riuniscono in diverse città europee. Al censimento del 1981 e 1991 Alexander Langer, che si era sempre dichiarato di madre lingua tedesca, rifiuta di aderire al censimento nominativo che rafforza la politica di divisione etnica. Con questo pretesto, nel maggio '95, viene escluso dalla candidatura a Sindaco di Bolzano, la sua città. Decide di interrompere la vita il 3 luglio 1995, all'età di 49 anni. Riposa nel cimitero di Telves/Telfes (Bz), accanto ai suoi genitori."" -
Mod generations. Musica, rabbia, stile e altre storie
Riparte il viaggio, rigorosamente in Vespa super accessoriata, tra le tortuose strade della musica dei mod,rnsubcultura che da più di mezzo secolo rappresenta uno stile di vita per migliaia di giovani e che si è conservata,rnevolvendosi, fino ai giorni nostri.rnDal be bop di Charlie Parker al blues di John Lee Hooker, attraverso soul, rhythm and blues, ska e northern soul, fino arnWho e Small Faces, Jam e Oasis, la cultura mod viene sviscerata dall’interno facendo piazza pulita di luoghi comuni ernfraintendimenti.rnScritto da uno dei più importanti esponenti del movimento italiano, il testo è accompagnato da decine di illustrazionirnoriginali. Un intricato e appassionante percorso discografico alla scoperta di una musica che con rabbia e stilerncontinua a essere la miglior colonna sonora di una vita cool. Antonio Bacciocchi, tra i primi a portare la cultura mod inrnItalia alla fine degli anni Settanta, autore della prima modzine della penisola, Faces, factotum della scena negli annirnOttanta e profondo conoscitore della musica dei mod in tutte le sue sfaccettature, ha selezionato, con minuziosarncura, decine e decine di dischi fondamentali, ne ha ripercorso la storia musicale dalla fine degli anni Quaranta airngiorni nostri, dedicando una preziosa appendice alla produzione italiana.rnCon introduzione di Luca Frazzi e testi di oSKAr Giammarinaro, Francesco Ficco e Fabrizio “Pallino” Carrieri.rnContiene la riproduzione anastatica dei Quaderno Mod di Tony Face, le copertine della fanzine Faces più altrirnmateriali inediti.