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Un vestito da battaglia. Una brigantina del '500
La brigantina è ""un vestito da battaglia"""" utilizzato a protezione del busto, delle anche e, talvolta, delle braccia che garantiva allo stesso tempo un'ampia libertà di movimento. Fu nel Trecento che venne introdotto il termine """"brigantina"""", per indicare l'equipaggiamento leggero in dotazione a drappelli di mercenari detti appunto briganti, a sua volta derivante dal francese brigaille (multicolore), probabilmente riferito all'abbigliamento variegato di queste truppe. Pur coesistendo con le armature a piastra, le brigantine venivano indossate sia da personaggi illustri che da semplici gregari, e sempre più spesso fornite alle truppe di fanteria e cavalleria, la produzione di brigantine raggiunse i massimi livelli esecutivi nel corso del XVI secolo. In questo volume viene illustrata la brigantina Odescalchi, dei primi del '500, composta da petto e schiena interamente corazzati da più di seicento lamelle sovrapposte e da parti di maglia di ferro ad anelli su spalle e fianchi. Dopo il recente intervento di restauro, la brigantina può oggi finalmente tornare ad essere esposta nel Museo Nazionale del Palazzo di Venezia tra gli altri capolavori della collezione d'armi Odescalchi."" -
In lilio decor. Committenze farnesiane in Tuscia tra XVI e XVII secolo
Tra XVI e XVII secolo un'ampia enclave dello Stato Pontificio è interessata dalle vicende di committenza connesse all'istituzione del ducato di Castro e dello stato satellite di Latera e Farnese. Sulla scorta di una capillare indagine archivistica, condotta su documenti in gran parte inediti, viene tracciata una nuova disamina delle problematiche filologico-attributive in riferimento alla costruzione e decorazione di residenze, complessi chiesastici, spazi privati e della corte situati in alcuni tra i principali centri urbani farnesiani: Capodimonte, Castro, Farnese, Gradoli, Grotte di Castro, Ronciglione e Vallerano. È argomento di rinnovata indagine, e in alcuni casi emerge in questa sede per la prima volta, il coinvolgimento di architetti quali Antonio da Sangallo il Giovane, Vignola, Antonio Garzoni da Viggiù, Francesco Peparelli. Si delinea altresì il diffondersi in area farnesiana della koinè raffaellesca, sottoposta a vulgata nel primo quarto del Cinquecento, e segnala il coinvolgimento in provincia di protagonisti nella vicenda di primo Seicento come Orazio Gentileschi, Lanfranco, Antonio Maria Panico. -
La forma del pensiero. Filippo Juvarra. La costruzione del ricordo attraverso la celebrazione della memoria
È un affascinante modo per ricordare gli amici quello di raccogliere per loro dei pensieri dandogli una forma che ne celebri la vita. Le 100 Memorie Sepolcrali di Filippo Juvarra (1678-1736), raccolte in un album di disegni conservato a Torino presso il Museo Civico di Arte Antica e Palazzo Madama, offrono uno spaccato di grande interesse di quei due mondi che avevano contribuito alla formazione e alla consacrazione dell'artista messinese: Roma e Torino. Attraverso i saggi di inquadramento scritti da studiosi internazionali esperti nei vari settori vengono approfonditi importanti aspetti di quello che era il panorama storico-culturale nei due centri italiani nei primi trent'anni del Settecento. Infine un catalogo, nel quale viene pubblicato per la prima volta integralmente l'album, fornisce attraverso le schede un ritratto individuale dei personaggi e nell'analizzare l'iconografia dei progetti mette in luce i legami che univano questi celebri uomini a Filippo Juvarra. -
Roma, paesaggi contemporanei. Atti del Convegno di studi (Università degli Studi «La Sapienza» di Roma, 28-30 novembre 2008)
Il volume raccoglie gli atti del convegno organizzato dall'Ateneo federato delle Scienze Umane, delle Arti e dell'Ambiente della Sapienza Università di Roma. In quell'occasione le differenti ottiche e metodologie rappresentative degli studiosi afferenti all'Ateneo hanno dato vita a un importante momento di riflessione sullo stimolante tema della città contemporanea posto a confronto con la realtà di Roma, ""città eterna"""", ma al tempo stesso città che va mutando sotto il profilo antropologico, architettonico, culturale, economico e mediatico. Rispettando la suddivisione del convegno in sessioni anche gli atti sono articolati in quattro sezioni principali dedicate rispettivamente al Genius loci dei paesaggi, alle Rappresentazioni e concettualizzazioni dei paesaggi, alle strutture ed ecologie dei paesaggi e ai luoghi della memoria e dell'immaginazione e sono chiusi dagli interventi della tavola rotonda finale. La parola chiave paesaggio è quindi lo snodo semantico capace di raccordare le diverse aree poiché può essere inteso come costruzione letteraria, comunicazionale, ideologica, ma anche come insieme strutturato di segni percettibili stratificato nel tempo e in continua..."" -
Teoria e pratica dell'architettura a Bologna. La nuova regola di Floriano Ambrosini
La nuova regola regola di praticare facilmente gli cinque ordini d'architettura di Floriano Ambrosino architetto è un manoscritto inedito del primo Seicento conservato presso la Biblioteca Universitaria di Bologna. Il suo autore è stato uno dei più importanti architetti attivi, a Bologna ed in altri luoghi dell'Emilia e della Romagna (Modena, Reggio Emilia, Imola, Brisighella), tra la fine del Cinquecento e l'inizio del secolo successivo. Il volume costituisce un'edizione critica del codice, del quale vengono riprodotte a colori tutte le illustrazioni, ed è corredato da due ampi saggi: il primo dedicato ad una inedita ricostruzione dell'opera architettonica dell'Ambrosini nel contesto della Bologna post-tridentina; il secondo ad una lettura critica del trattato, che ne evidenzia rotture e continuità con la tradizione precedente. -
Il bel palatio in forma di castello. Gaillon tra flamboyant e Rinascimento
Ricostruito dal cardinale Georges Ier d'Amboise a cavallo tra Quattro e Cinquecento, il castello di Gaillon, in Normandia, rappresenta un episodio fondamentale per la comprensione del primo Rinascimento oltralpe. Sintesi tra tradizione funzionale francese, ricerca contemporanea flamboyant e profondo interesse per le novità decorative provenienti dall'Italia, esso costituisce un laboratorio internazionale in cui si concludono le esperienze del XV secolo e si aprono le strade per il nuovo corso dell'architettura francese nel XVI. La personalità e l'ambizione del committente, la sua competizione personale con Giulio II, le enormi ricchezze destinate alla fabbrica, la presenza di artisti francesi, italiani e fiamminghi sul cantiere, fanno infatti di Gaillon un edificio di riferimento per lo sviluppo del Rinascimento in Francia. Accompagnato da una Antologia delle principali descrizioni del castello tra Cinque e Settecento, il volume ripercorre le tappe essenziali della costruzione, soffermandosi sulle influenze italiane nelle scelte linguistiche e distributive, sull'uso dell'Antico, sulle scelte di auto-rappresentazione del committente e sui giardini... -
Michelangelo a San Pietro. Progetto, cantiere e funzione delle cupole minori
Il 18 febbraio del 1564 Michelangelo muore lasciando incompleta la costruzione che lo aveva impegnato per gli ultimi diciassette anni della sua vita: la basilica di San Pietro. Sebbene le vicende di questa imponente fabbrica rappresentino uno dei temi più frequentati dagli storici dell'architettura, molti aspetti attendono ancora di essere chiariti. Fra questi, uno dei più affascinanti riguarda le due cupole minori, costruite da Giacomo della Porta a partire dai tardi anni settanta del Cinquecento. Ma secondo quale progetto? Avvalendosi di un'estesa indagine delle fonti iconografiche e archivistiche, questo studio reimposta, in maniera inedita e avvincente, la difficile questione dell'authorship michelangiolesca e indaga il ruolo dell'anziano architetto nell'ideazione delle cupole minori. La loro storia progettuale e costruttiva viene riletta anche alla luce della funzione liturgica e celebrativa assolta dalle cappelle sottostanti, fornendo così un nuovo contributo per la conoscenza della chiesa più importante della cristianità. -
Il lago di Como. Ediz. italiana e inglese
Un affascinante libro che presenta le magiche atmosfere, i caratteristici paesi, le ville storiche, i giardini all'italiana e le ricchezze artistiche del lago di Como. -
L' uomo che doveva comperare Cuba
La vita a ritroso di un ""barbone on the beach"""", Bruno, diventato tale dopo aver raggiunto il massimo grado di benessere possibile, attraverso un lavoro prestigioso e molto pericoloso. Poi l'amore si mischia agli affari e per Bruno sarà l'inizio della fine..."" -
Lago di Como. Guida interattiva. Ediz. italiana e inglese
Guida turistica delle località più importanti del lago di Como con possibilità di accedere, tramite i qrcode pubblicati, ai vari siti internet semplicemente avvicinando uno smartphone o un tablet. -
Como allo specchio del tempo
Si può tentare di compiere un passo indietro, di guardare il passato con lo sguardo di oggi. È una realtà che Enzo Pifferi ha cercato di ricostruire, fotografando ciò che è rimasto di una città documentata da fotografie di cinquanta, cento anni fa, conservate in un archivio dove vecchie, preziose cartoline, si trovano accanto a istantanee da amatore e ad inquadrature da fotoreporter. Ristamparle nel bianconero originale e riprenderne l'angolo visuale con nuovi scatti a colori ha rappresentato dapprima una curiosità, un gioco, poi sempre di più un serio motivo di raffronto che non è un semplice invito alla catalogazione ma un itinerario fra reperti storici, un insieme di elementi di giudizio su un nucleo sociale fra un'epoca e l'altra. -
Lago di Como tra '800 e '900. Ediz. illustrata
Un'affascinante visione dei paesi del lago di Como attraverso le fotografie di fine '800. -
Livigno nei primi anni del Novecento. Ediz. illustrata
Una Livigno dell'inizio del secolo scorso ancora agricola e contadina con poche abitazioni quasi disperse nell'immensa conca. Con questa sua straordinaria raccolta di fotografie da inizio a metà del Novecento, Enzo Pifferi ci racconta e ci mostra la Livigno fino al 1950, quella che era esclusivo patrimonio dei livignaschi, quel paese che in inverno restava isolato e che vide le prime auto nel 1952. -
100 anni della Transiberiana. Ediz. illustrata
La prima grande via attraverso la Siberia meridionale, fu tracciata e iniziata con grande fatica attorno al 1730. I lavori proseguirono fino alla metà dell'Ottocento. Una strada carrabile univa due mondi: Occidente e Ooriente. Una grande opera che in effetti, al termine di tanto sacrificio, risultò insufficiente. Si ritornò quindi a parlare della ferrovia Transiberiana con un progetto già preso in considerazione nel 1850. Fu lo Zar Alessandro III che nel 1880 prese coscienza della possibilità di costruire una strada ferrata che unisse Mosca a Vladivostok sul mare del Giappone. A quei tempi un'opera di questa portata si configurava come una sfida estrema sotto tutti i punti di vista. -
Leonardo da vinci e i Navigli di Milano
Immagini d'epoca dei navigli di Milano. -
Anni '50 Como e il territorio
Immagini in bianco e nero, emozioni a colori. C'è una atmosfera impalpabile nella straordinaria carrellata fotografica che il gusto raffinato di Enzo Pifferi ha racchiuso in questo libro che condensa alcune delle perle più preziose del suo sterminato archivio. Documenti da guardare, da ammirare, da riconoscere. Quasi un gioco dei sentimenti che rimbalzano di luogo in luogo, da via a via, da paese a paese e che nel raccontarci ciò che furono ci svelano una gran parte di quel che siamo. -
Valle Intelvi paesaggio storia curiosità
I paesi della Valle Intelvi si specchiano, pur essendo abbracciati da una vegetazione molto rigogliosa, che ha portato la valle stessa a essere da alcuni definita ""valle di smeraldo"""", su due laghi, il Lario e il Ceresio. Il tutto, naturalmente, sotto il cielo di Lombardia."" -
Alessandro Volta, genio ed uomo
Sfogliare questo libro è come entrare in una narrazione immensa dove le foto raccontano in modo perfetto la vita di Alessandro Volta, la traccia del suo genio e quanto poi fatto per ricordarla. Le foto hanno l'ambizione di superare le parole della ricchissima, complessa e difficilmente descrivibile produzione del Volta. La sua storia, riletta nel suo complesso, evidenzia la vita di un genio che in realtà risulta uomo. Fu persona modesta, padre di tre figli maschi, politico attento ed impegnato, alpinista, astronomo, poeta e marito. Per usare un'espressione dell'epoca, Volta fu un «fisico elettrizzante»: nel 1775 realizza «l'elettroforo perpetuo», nel '76 scopre un gas che si può incendiare «il metano», nel '77 «l'eudiometro». Nel 1799 realizza la Pila, l'invenzione che lo rese famoso anche se allora non c'era nulla al mondo che per funzionare richiedesse una... pila. -
Dorothea Wierer. Dall'Olimpo del Biathlon all'Olimpo della vita
Dorothea Wierer, lo spazio di un sorriso nella storia del XXI secolo. Il saggio apre lo scrigno del biathlon. Scopre con stupore una preziosa perla dello sport mondiale. Percorre le orme di umanità che Doro lascia lungo i sentieri della vita agonistica. Vittorie straordinarie, momenti di tenerissimo show, garbata naturalezza fatta vita. L'autore si lascia prendere per mano da questa fuoriclasse stellare di umanità, attraverso imprese sportive, interviste singolari e delicata spontaneità riflessa nel linguaggio del corpo. Il libro sbriciola elementi tecnici per entrare nella disciplina, analizza gare, propone dati per confrontare le campionesse all-time del biathlon. In modo originale, palpita le emozioni delle premiazioni e dell'avanspettacolo del biathlon (punzonatura, azzeramento, training). Dipinge con passione gli eventi epocali dei Mondiali Venti-venti di Antholz-Anterselva. Il connubio tra una donna autentica e lo sport prosopopea metaforica del quotidiano si trasforma nel pannello dell'arte della vita. Tra grandi successi e la capacità di mettere sempre al centro il senso dell'esistenza. -
Nostalgia di un tempo. Come non fare carriera nell'università italiana
Il libro descrive inizialmente gli anni di formazione professionale nei quali primeggia la figura del Maestro, presentato con un altalenante sentimento di rispetto, devozione e sofferta critica.Nella seconda parte il libro vuole documentare, attraverso l’esperienza dell’autrice, la contraddizione esistente all’Università tra il conclamato valore dell’attività di ricerca e la realtà delle progressioni di carriera utilizzate spesso per privilegiare singoli gruppi indipendentemente dai meriti scientifici. Si intrecciano così nel libro ricordi autobiografici della propria attività di Medico e di Ricercatore, con la denuncia delle anomalie derivanti dalla mancato rispetto del merito.