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Gli amalfitani nella Puglia medievale. Insediamenti, fondaci, vie e rotte commerciali, relazioni artistiche e culturali. Atti del Convegno di studi (Amalfi, 15-16 dicembre 2017)
Errico CUOZZO, Gli Amalfitani nel diploma di re Ruggero II ai Baresi del 1132 - Jean-Marie MARTIN,Tracce di presenza amalfi tana nei documenti pugliesi (secc. XI-XIII) - Mario GAGLIONE, Presenze amalfitane in terra di Puglia e sulle Coste dell'Adriatico - Giuliana VITALE, Notazioni sul funzionamento delle secrezie nella prima eta angioina - Alfredo FRANCO, La lontana eco di Amalfi nella tradizione pugliese - Giuseppe GARGANO, Caratteri e spazi del 'commercio privato' degli amalfi tani in Puglia tra il medioevo e l'eta moderna - Francesca AGRO', Rotte e commerci tra Sicilia, Puglia e Campania nei secoli XII-XIV: gli indicatori archeologici - Victor RIVERA MAGOS, I Della Marra a Barletta tra XII e XIII secolo - Rosanna ALAGGIO, Gli investimenti degli Amalfitani nell'entroterra pugliese. Itinerari commerciali, interessi fondiari e modelli di gestione patrimoniale - Francesco VIOLANTE, Masserie olivicole e presenza ravellese in Terra di Bari tra XIII e XIV secolo - Flavio RUSSO,Torri angioine e fosse da grano - Gianvito CAMPOBASSO, Per una topografi a sacra dell'Adriatico fra medioevo ed eta moderna: navigazione, pellegrinaggio, esperienze liminali e costruzione di luoghi santi sulle rotte per la Terrasanta. Dalle fonti all'immaginario - Adriano GHISETTI GIAVARINA, Amalfi , Montecassino e l'architettura romanica in Puglia - Maria RUSSO, La Puglia, Amalfi e il Sacro Militare Ordine di Malta: testimonianze storico-architettoniche - Pietro SANTORIELLO, Santa Maria degli Amalfitani di Monopoli: storia e architettura - Michail TALALAY, Iconografia di Santa Maria degli Amalfitani - Teodoro DE GIORGIO, Insediamenti e imprese artistiche degli Amalfitani a Brindisi tra XII e XIII secolo - Antonio MILONE, Le porte di bronzo da Amalfi al Gargano. Arte e politica nel Mediterraneo del secolo XI - Paolo PEDUTO, Rapporti tra la ceramica pugliese e la produzione campana nei secoli XIII-XIV. -
Individui nella storia. Le case a volte estradossate della costa di Amalfi
Lo studio, rinnovando una precedente ricerca fondata sulla catalogazione sistematica del patrimonio costruito dei casali occidentali di Amalfi, individua efficaci indicatori cronologici per la definizione delle fasi costruttive medievali, moderne e contemporanee delle case a volte estradossate, emancipando queste ultime dalla vieta categoria dell'architettura ""rustica"""" o, ancor peggio, """"spontanea"""", riconoscendo il carattere aulico delle strutture impiantate al tempo del ducato e, ciò che più conta, la loro complessa stratificazione. Facendo tesoro della lezione annalistica, ai dati emersi dall'esame stratigrafico di ciascun episodio residenziale sono stati associati i risultati di una vasta ricerca documentaria, fondata sullo spoglio sistematico dei protocolli notarili amalfitani tardomoderni, che ha consentito di individuare un vasto repertorio di contratti di compravendita, di accensione di mutui, di dotazioni matrimoniali, di censuazione e di erezione di fabbriche, che lumeggiano, soprattutto per il XVIII secolo, la vita quotidiana, le modalità d'uso dei suoli e delle case, i meccanismi di miglioramento agrario e le strutture di organizzazione del territorio. Per tal via, le case a volte estradossate si definiscono (in uno con i correlati elementi del field system) come documenti essenziali del paesaggio culturale costiero, da conservare rigorosamente, nella loro irriducibile individualità storica. Inoltre, si esaminano le modalità di estraneazione del patrimonio costruito fatte registrare nell'ultimo trentennio, si discute la scarsa attenzione ad esso riservata dal programma urbanistico comunale e si espongono le azioni necessarie per avere riguardo delle esistenze di coloro che, lungo un millennio, hanno costruito il """"territorio culturale"""" amalfitano: individui nella storia, al pari delle loro case, delle loro strade e delle loro terre."" -
Le cartiere di Vietri tra Settecento ed Ottocento
Nel tradizionale settore della produzione della carta a mano, nel quale la Costa d'Amalfi poteva considerarsi un ""Distretto"""", Vietri si inserì per ultima con un numero contenuto di opifici. Avvalendosi però già dall'inizio di maestranze e di capacità imprenditoriali amalfitane, anche Vietri acquisì un ruolo di tutto rispetto, tanto da conquistare la stima sia di un economista dell'Illuminismo napoletano, quale Giuseppe Maria Galanti, con il giudizio che riportiamo nelle note introduttive, sia di un funzionario di livello, come l'Intendente della provincia di Principato Citra, che considerava le cartiere del Piano e del Travertino """"superiori a tutte le altre della costa di Amalfi"""". Non da meno fu la commissione a Bonaventura Tajani della fornitura di fogli filigranati per la stampa dei francobolli del Regno delle Due Sicilie. Bonaventura, discendente di una antica e notabile famiglia vietrese, rientrò da Amalfi, lasciandovi parte del ceppo familiare colà emigrato. La pubblicazione si articola in una parte introduttiva; in un capitolo sugli aspetti tecnici, commerciali ed imprenditoriali che hanno caratterizzato il mondo dei cartari; in una sezione dedicata all'analisi del percorso gestionale delle singole cartiere operanti nei due secoli di riferimento. Una ricca appendice ci fornisce interessanti ed esaurienti relazioni sulle consistenze strutturali; alcuni inventari degli attrezzi e delle giacenze dei vari prodotti degli opifici; il testo del contratto di società per la gestione di una cartiera, in controtendenza al clima di smobilitazione dell'epoca (seconda metà del XIX secolo). Alle umili maestranze che, unitamente al ceto imprenditoriale, in condizioni lavorative proibite per l'oggi, si sono spese per garantire il proprio sostentamento familiare, e la rendita ai proprietari, contribuendo altresì all'affermarsi di un peculiare settore industriale, è stato dedicato l'ultimo paragrafo della pubblicazione."" -
Le terre della Costiera amalfitana e sorrentina nel quadro dell'amministrazione del regno di Alfonso d'Aragona
Il lavoro prende in esame, attraverso l'accurata analisi della documentazione superstite, di parte della quale (quella inedita custodita in Spagna, ricca di 33 atti) si fornisce anche un ampio regesto, il problema del groviglio di soluzioni amministrative, non di rado in concorrenza quando non addirittura in contrasto tra loro, che si sperimentarono nell'età di Alfonso V d'Aragona (1442-1458) nelle terre anche della Costiera amalfitana e di quella sorrentina. Feudatari, ufficiali regi, città e località minori della zona si rivolgono allora di continuo al sovrano, per ottenere da lui l'attribuzione di prerogative di comando, di pezzi di competenze amministrative, di introiti fiscali centrali e locali, attraverso una trattativa serrata e instancabile, che mette in evidente rilievo anche i diversi interessi delle varie parti sociali in causa. -
Praiano identità di un territorio. Chiese, ambiente, cultura
La preservazione del patrimonio culturale e dell'ambiente naturale e umano in prospettiva di resiliente salvaguardia identitaria si configura, nella attuale fase di omologazione globale, come obiettivo imprescindibile per la sopravvivenza delle diversità e delle specificità locali. Praiano è contraddistinta, nella sua evoluzione storica, da un peculiare modello di sviluppo: dopo l'apogeo del Ducato medievale, l'esiguo abitato composto dai due borghi di Pelagianum e Vectica Maior, che nel secolo XVI ascese al rango di Universitas hominum, conobbe - alla stregua degli altri Centri della Costa d'Amalfi - secoli di decadenza e di isolamento, che solo il turismo, nella seconda metà del XX secolo, ha potuto validamente arginare. Agli albori del terzo millennio appare evidente che alcuni territori, come quello di Praiano, anche se tardivamente, si sono inseriti 'alla grande' in tale processo, con notevole giovamento per la conservazione intra moenia di quei caratteri originari che la rendono tuttora un unicum nel panorama paesaggistico e antropico d'area amalfitana. Attraverso questo volume, dedicato a tutti i cittadini di Praiano e della Costa d'Amalfi, il Centro di Cultura e Storia Amalfitana ha inteso indagare e riscoprire il genius loci dei due ridenti e straordinari siti, confidando che l'iniziativa possa loro consentire di rivisitarne il passato e di acquisire, al tempo stesso, piena consapevolezza del rilevante retaggio di risorse ancora presenti, stimolandoli ad esserne gelosi e avveduti custodi. -
Wanderer in Traumlandschaft. Pittori stranieri ad Amalfi, Atrani e Ravello nella prima metà del '900
"Wanderer in Traumlandschaft"""" (Viaggiatori in una terra di sogno) rappresenta una ulteriore sperimentazione di quello che, ormai da vari anni, ho denominato """"il metodo Positano"""" e che mi ha consentito di realizzare ben tre corposi volumi sulla pittura di Positano nel Novecento. Partita da un gruppetto di pittori che avevo già """"incontrato"""" negli ultimi anni di ricerca sugli artisti stranieri in territorio salernitano, mi incanalai nel dedalo delle aste sia in Europa che in America (ma anche in altre parti del mondo), ritrovando un numero strabiliante di dipinti che rappresentavano la diffusione del paesaggio di Positano a livello mondiale, utile sia all'incremento della conoscenza dei numerosi artisti di lì transitati che alle scelte e ai gusti del collezionismo su così vasta scala. Di qui l'idea di sperimentare tale metodologia di ricerca su un altro tratto della costiera amalfitana, appunto Amalfi, Atrani, Ravello, e solo attraverso gli artisti stranieri (tranne che per i manifesti) e in un arco cronologico ristretto alla prima metà del Novecento, considerato che l'Ottocento è già stato sviscerato dalle attente ricerche di altri studiosi, uno per tutti Dieter Richter per Amalfi nel 1989 e anche, con espansioni all'inizio del Novecento, Massimo Ricciardi nel 1998. Il tutto pensando all'importante elemento di """"congiunzione"""" con il resto del territorio che, nell'intero arco del XIX secolo, fu rappresentato, per questa parte del salernitano, dalla strada statale fra Salerno e Sorrento, portata fino ad Amalfi a metà del secolo e soltanto alla fine dell'Ottocento a Positano." -
Busti-reliquiario di età medievale in Costiera Amalfitana. Cava de' Tirreni, Ravello, Amalfi, Positano
Il volume esplora la valenza dei reliquiari come contenitori di storie. I busti e le teste d'argento più antichi di Cava de' Tirreni, Ravello, Amalfi e Positano hanno svolto un'azione taumaturgica in tempi difficili per la popolazione, come in occasione del dilagare della peste o di fenomeni climatici distruttivi. Prodotti nel Medioevo, in epoca moderna hanno subito una ri-significazione, che ha comportato un aggiornamento estetico. L'""attivazione' di questi reliquiari avveniva tramite la loro movimentazione per le strade cittadine in occasione di processioni. Queste processioni avevano lo scopo di far incontrare il sacro negli spazi pubblici, incoraggiando la partecipazione dei laici, spettatori di una messinscena suggestiva. Riportato in chiesa, il busto era inserito all'interno di un sistema di reliquiari, di cui occupava una posizione privilegiata, illuminato da candele che fornivano un'immagine molto diversa da quella attuale, quindi meno statica e più drammatica. Attualmente queste opere hanno perso gran parte della propria carica religiosa pur rimanendo simbolo di comunità orgogliose di perpetuare la tradizione."" -
Amata Positano. Racconti dal Sud
"Amata Positano è un florilegio di Racconti dal Sud in un duplice senso: essi sono ambientati nel Sud, innanzitutto in Italia meridionale e sono, almeno parzialmente, scritti nel Sud, durante l'emigrazione di Stefan Andres, in fuga dal terrore nazista a Positano in Costiera Amalfitana. E forse il lettore scoprirà in questi racconti un terzo significato di tale concetto: sono improntati all'esperienza, all'immaginario e alle speranze che hanno diretto lo sguardo dell'autore verso il Sud, il suo Sud personale. In questo contesto i racconti di Stefan Andres, appartenenti a vari generi narrativi, si inseriscono in una lunghissima tradizione dell'incontro tra Nord e Sud, tra la Germania e l'Italia, due paesi fratelli da secoli"""". (Dalla Postfazione di Dieter Richter)" -
Con gusto. Il Grand Tour della cucina italiana
Chi, al tempo di Goethe, partiva per un viaggio in Italia, cercava il piacere per gli occhi, non le delizie del palato. Per secoli i visitatori del Nord considerarono la cucina italiana immangiabile e nociva alla salute. Maccheroni? Un ripugnante groviglio di vermi. Pizza? Una focaccia indigeribile! E addirittura i cosiddetti frutti di mare? Pfui, chi vorrà mai mangiare una cosa simile! Molto tempo è dovuto trascorrere perché la curiosità rendesse familiare il gusto estraneo. E perché la cucina italiana conquistasse il mondo. Limonai e venditori di arance ambulanti furono i primi a esportare al Nord i frutti del Sud. Poi vi portarono l'aura meridionale le gelaterie. Con l'emigrazione italiana, dapprima verso gli USA, ebbe inizio la marcia trionfale della pizza. E il «Ristorante italiano», dove i turisti tedeschi sull'Adriatico entravano con timidezza, si trasformò nel «Lieblingsitaliener», «l'italiano preferito» vicino a casa, che ha ormai conquistato anche le aree di campagna. Nel giro di solo due generazioni la cucina italiana ha modificato radicalmente la cultura culinaria. E con il concetto della dieta mediterranea, dichiarata nel 2010 dall'UNESCO Patrimonio Mondiale dell'Umanità, l'antica utopia umana della buona vita risplende più luminosa che mai dal Sud. Dieter Richter racconta, sulla base di numerose fonti inedite, la storia di questo processo di meridionalizzazione del Nord. E spiega come «Pasta & Pizza» sia potuta diventare la cifra della modernità globale. -
L' articolazione regionale dell'architettura romanica in Costiera Amalfitana tra l'XI e il XII secolo. Il patrimonio storico-artistico di Scala
Tra i centri interni dell'antico ducato, Scala è certamente uno dei più ricchi di storia ed arte, tra i più interessanti e validi per testimoniare la nascita e l'evoluzione dell'architettura romanica della costiera nei primi secoli del secondo millennio. Qui sono ancora presenti emergenze architettoniche e artistiche di notevole importanza che rimandano alla gloria e alla potenza delle famiglie patrizie del ducato che vi si stabilirono, in particolar modo, tra l'XI e il XIII secolo. In esse è evidente il rapporto tra l'architettura romanica locale e gli influssi e le mediazioni arabo-bizantine presenti nell'area mediterranea soprattutto nell'XI e XII secolo. In questo periodo, infatti, anche in Campania si manifestò una marcata attitudine al sincretismo e alla fusione di espressioni artistiche differenti che portò alla realizzazione di capolavori di estremo interesse che mediavano elementi stilistici latini (l'impianto basilicale), normanni (i volumi possenti e slanciati verso l'alto), arabi e islamici (visibili nelle decorazioni a motivi geometrici astratti e nelle tarsie policrome) e bizantini (riconoscibili nelle volte estradossate e a cupola e nelle absidi sempre triplici). Con questo saggio si presenta un'analisi storico-architettonica dell'intero patrimonio artistico locale medievale, riportando le descrizioni e i rilievi ma anche i ritrovamenti e le scoperte effettuate in vari anni di ricerca, al di sotto degli intonaci o tra i ruderi stessi delle strutture che conservano in parte ancora i segni di antiche decorazioni e tecniche locali, come le tarsie policrome in tufo, gli archi ogivali, le cupolette e le volte estradossate, le arcatelle cieche o incrociate. Un progetto di ricerca e di studio che rappresenta al tempo stesso uno strumento di conoscenza, mappatura, catalogazione e documentazione grafica e fotografica del patrimonio storico-artistico romanico locale e delle tracce che di esso ancora si conservano. -
Essad Bey. Un genio in fuga da sé stesso
Essad Bey è sicuramente uno dei più misteriosi scrittori europei del Novecento. Autore di molti libri popolari negli anni '30, si spense nel 1942 a Positano: il turbante 'arabo' che sormonta la stele presso la sua tomba suscita sempre viva curiosità fra i visitatori del locale cimitero. Nacque a Kiev (per caso) nel 1905 con il nome di Lev Abramovic Nusenbaum (poi cambiato in Nussimbaum) ma crebbe fino 15 anni a Baku, nel Caucaso. Figlio di un importante imprenditore petrolifero ebreo, perse giovanissimo la madre che si suicidò in circostanze misteriose: il suo girovagare per il mondo ebbe fine a Positano dove un'altra esule, la scrittrice tedesca (di origine ebraica) Elizabeth Castonier di lui scrisse: Un russo-turco di nome Essad Bey spuntò fuori da qualche parte insieme con una vecchia signora trasandata (Alice Schulte, la sua governante), che parlava solo russo e di cui egli affermava che un tempo era stata la sua balia. Era un uomo misterioso, che come unico documento d'identità possedeva una carta d'imbarco del Norddeutschen Lloyd, che agli occhi dei rispettosi gendarmi figurava come un passaporto diplomatico. Ammalatosi del morbo di Buerger, visse nella cittadina costiera fino alla sua morte, evitando forse il triste destino del suo amico, il commerciante o 'scrittore' (così indicato nell'elenco degli ebrei redatto dal Comune di Positano nel 1942) Albert Adler, che finì i suoi giorni ad Auschwitz. -
Una nuova Salerno romana
"Quando più di venticinque anni fa scrissi di Salerno romana attraverso i reperti conservati nel Museo Archeologico Provinciale di Salerno, non pensavo che si sarebbero potuti rilevare altri interessanti elementi per una revisione del quadro della città romana appena tracciato. A metà degli anni Novanta erano emersi dal riscavo dei depositi di quel museo centinaia di reperti trovati già nell'ultimo trentennio dell'Ottocento e poi negli scavi e nei trovamenti dei primi trent'anni del secolo scorso. Dai rinvenimenti occasionali di fine Ottocento dagli sbancamenti lungo il Corso Vittorio Emanuele per la nascita della 'città moderna' dopo l'unità d'Italia, alle lucerne rinvenute sotto la Scuola Vicinanza nel 1913, ai materiali per l'erigenda Banca d'Italia alla fine degli anni Venti, ai corredi dalle trincee di fondazione per la costruzione del Tribunale, fino ai reperti presso la Stazione Ferroviaria dopo la guerra, per citare gli episodi più salienti di quei decenni a cavallo di secolo. Reperti che consentirono di delineare l'immagine di una città ricca di spunti di lettura, ma restata sempre obliterata dalla fama della città medievale. Restava poi insoluta, ai miei occhi, la questione della iconografia della bella testa di bronzo, ritenuta di Apollo fin dal ritrovamento nel 1930, sulla quale non avevo osato azzardare ipotesi diverse, essendo stata sostenuta senza tentennamenti da tutti gli studiosi, o quasi, che se ne erano occupati. Oggi la revisione di articoli di inizio Novecento e, di converso, la pubblicazione di recentissimi resoconti di scavi vicino alla Ferrovia, come la stessa rilettura delle citate note sulla rivista """"Notizie degli Scavi di Antichità"""" di fine Ottocento, concorrono a definire in modo più esaustivo e sfaccettato l'immagine della città nel periodo di cui ci occupiamo. Si è dato molto spazio ai resoconti d'epoca la cui rilettura appunto ha fornito altri spunti, riproponendo interi brani sconosciuti ad un più vasto numero di lettori""""." -
Il lessico rurale della Costiera Amalfitana. Terrazzamenti, macère, viticoltura, limonicoltura, olivicoltura, lavorazione del carbone. Vol. 3
Con questo terzo e conclusivo volume della sua inchiesta sul lessico rurale, il prof. Giuseppe Vitolo completa e corona la sua poderosa impresa, avviata già nel 2018 con il primo volume sul lessico rurale della Costiera Amalfitana e proseguita poi nel 2021 con il secondo volume che ampliava il campo di indagine anche alla costa di Sorrento e al versante 'napoletano' della Penisola. Qui l'Autore ci conduce sull'isola di Capri, unita da legami antichi e profondi alla Repubblica Marinara di Amalfi , ma anche alle altre località costiere dei due versanti della Penisola sorrentina, e prende in esame le varietà dialettali dei due comuni isolani di Capri e di Anacapri nelle rispettive zone agricole. La minuta osservazione lessicologica, accuratamente presentata come già nei due precedenti volumi, rivela qui alcuni interessanti elementi di convergenza tra l'Isola azzurra e la terraferma amalfitana e sorrentina, oltre naturalmente alle non poche peculiarità locali, tanto attese quanto ben attestate. In particolare, alcune specifiche affinità lessicali individuate dall'Autore del volume raccontano dei rapporti antichi e recenti con diverse località della Penisola sorrentina e della Costiera amalfitana. Tali rapporti appaiono spiegabili, tra l'altro, con contatti politici e amministrativi, con scambi commerciali, con relazioni familiari, nonché, come ben evidenzia Vitolo, con flussi di manodopera agricola provenienti dalla terraferma, e dimostrano la profonda interconnessione tra i fenomeni linguistici da un lato e, dall'altro, quelli storici, economici, commerciali, in una parola umani, confermando ancora una volta come la linguistica possa essere utilizzata anche al servizio di altre discipline affini, e viceversa. -
Amaru. Dalla conoscenza alla saggezza
Questo secondo libro di Antón Ponce de León narra del suo incontro con il Maestro kechua Amaru Cusiyupanqui, successore di Nina Soncco alla guida spirituale della Hermandad Solar, scuola mistica Andina le cui origini risalgono agli albori della storia umana, il mitico continente Mu. Questa tradizione, custodita con amore per millenni, è ora a disposizione dell'uomo perché possa riscoprire le proprie origini cosmiche. Antón Ponce de León, attraverso il racconto della sua esperienza iniziatica, ci trasporta nella dimensione divina dell'essere umano, a scoprire quel punto di luce che brilla dentro ognuno di noi e a ricercare la vera natura delle cose per conoscere e vivere l'armonia universale. ""In una Terra così bella non si può vivere per morire, siamo venuti per essere felici"""" dice il Maestro Amaru """"sta per nascere qualcosa di nuovo e antichissimo che rivoluzionerà totalmente l'uomo"""". """"La porta del vero cammino si aprirà quando gli insegnamenti daranno il loro frutto nell'esperienza, nell'azione di chi li dà; senza il servizio non c'è crescita, questa è una Legge, e non è umana"""". È un altro libro importante per coloro che desiderano comprendere cosa sta alla base della vita umana e qual é il cammino dell'uomo. Samana Wasi, a Urubamba, nella Valle Sacra degli Incas sulle Ande peruviane, è la stupenda concretizzazione di questi insegnamenti."" -
Sentieri del cuore. Musicoterapia iniziatica
Jorge Alfano viaggia per il mondo tenendo seminari e concerti il cui tema principale è la spiritualità andina e il suono sacro, il suo interesse in questo cammino spirituale lo ha portato a incontrare grandi maestri sulle Ande, dove ha passato molto tempo a riscattare gli insegnamenti perduti dei nostri antenati andini. Il libro si rivolge a chi vuole sperimentare su di sé gli effetti terapeutici del suono. -
Myosotis
In questo romanzo l'autore porta il lettore a soffermarsi ""su se stesso"""" per incominciare un percorso di introspezione. Fino ad andare """"aldilà"""" del mondo materiale, per entrare nella sfera """"sottile"""". Nel racconto ambientato non casualmente in Egitto, l'autore fa ricorso alla simbologia alchemica, per condurre per mano il lettore a quello che si può considerare una base di partenza per intraprendere """"il viaggio verso se stessi"""". Nella propria completezza, di spirito e di materia."" -
La via del guerriero
Nel 1979 l'autrice decise di andare a conoscere i primi Medicine Men arrivati in Europa, che si erano, per così dire, accampati in un villaggio montano sulle Alpi svizzere. L'incontro determinò l'inizio di un percorso personale di crescita che l'Autrice poi condivise, portando in Italia uno di questi Sciamani, conosciuto in quel frangente, e per il quale cominciò ad organizzare diversi campi seminario. In queste pagine l'autrice racconta di quegli anni, seguendo il filo conduttore degli insegnamenti della Ruota di Medicina, che accompagna alla narrazione delle diverse esperienze dei rituali, condivise dall'Autrice e dai partecipanti. -
Il cambiamento dimensionale. Nostro e del pianeta terra
Franz Winkler, facilitatore ""MerKaBa"""" dell'Ordine di Melchizedek, ha la prerogativa di essere uno dei reali ricercatori nella fusione della spiritualità con la scienza e dell'unione dell'emisfero destro con quello sinistro, evidenziando la terza via. Nel suo lavoro vengono mostrate le inscindibili relazioni tra corpo fisico, emozionale, mentale e spirituale, tocca e sviluppa argomenti di grande interesse. Per questo scopo così importante, Franz Winkler non solo fornisce informazioni conoscitive, ma anche gli strumenti necessari per operare con la propria multidimensionalità, tra cui, la particolare Meditazione MerKaBa, tramite la quale si puo' attivare il proprio corpo di luce e varcare portali interdimensionali."" -
Il mago di campagna
Può accadere che lui decida di scoprire i misteri che la sua anima di uomo semplice nasconde. Gli eventi, gli incontri e le scoperte lo modificano a tal punto da fargli credere di essere in cima alla vetta più alta del mondo, lo illudono di aver salito l'ultimo grado nella scala della vita, finché un evento banale all'improvviso lo scaraventa ancora nel baratro dal quale era venuto. Eppure l'uomo scopre che anche in fondo a quel precipizio c'è una verità da scoprire, un mondo da esplorare. E così, dopo aver lentamente salito la parete dell'abisso, si ritrova di nuovo in alto, ma in un luogo migliore, illuminato dalla luce di un sole diverso da quello che aveva lasciato. -
Due mondi di dolcezza. 80 dolci macrobiotici per vivere felici e in buona salute
Con questo libro, come nel loro precedente ""Cavoli e muffins"""", le due autrici desiderano ancora una volta ribadire che fare macrobiotica non significa necessariamente doversi assoggettare a una serie di rinunce o dover imparare l'arte di sapersi negare un cibo piuttosto che un altro; al contrario cercano di dimostrarci come sia possibile creare dei dolci assolutamente deliziosi e naturali che sanno rispettare il nostro corpo e nutrire la nostra gioia. Le ricette possono essere apprezzate tanto dai macrobiotici, quanto da coloro che amano i dolci ma, per motivi di linea o di salute, non possono eccedere con gli zuccheri o con le calorie.""