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Gli orrori della Siberia
"Gli orrori della Siberia"""", scritto nel 1900, è un classico romanzo di avventura, nel quale fra i topos tipici di questo genere letterario (il viaggio, la natura contraria, le lotte con le fiere e i traditori...), si individua la percezione dell'impero zarista - potente e crudele, ma ingenuo e corruttibile - che si aveva in Italia all'aprirsi del XX secolo. Prefazione di Claudio Gallo." -
Dante e Francesca da Rimini
Il dramma di adulterio di Paolo e Francesca si consumò nella Corte malatestiana di Rimini, presumibilmente nel 1285, con l'uccisione dei due amanti da parte del marito di Francesca, tra l'indifferenza generale e del tutto ignorato dai documenti e dalla cronaca locale. Lo ricorderà Dante, per la prima volta, dopo circa quindici anni, creando con la sua fervida fantasia l'episodio più popolare e affascinante della Divina Commedia, ma presentando la tragica storia a modo suo. Il testo di Dante occupa la seconda parte del V canto che va dal verso 73 alla fine. Il Poeta, sceso con Virgilio nel secondo cerchio dell'Inferno, dove i lussuriosi sono travolti da una bufera che mai non resta, è attratto da due spiriti che volano avvinti l'uno all'altro. Pregati da Dante si avvicinano e il Poeta chiede a Francesca la causa della loro dannazione. Francesca dopo aver premesso che la sua terra di origine siede presso le foci del Po, prosegue confessando il loro innamoramento. Un giorno insieme si immersero nella lettura di un libro e quando giunsero al punto in cui si descrive il bacio tra Lancillotto e la sua amante, lei fu baciata. Al bacio, fa intendere, seguiranno l'atto peccaminoso di adulterio e la loro uccisione da parte di un parente che è atteso dalla Caina. -
La valigia del lettore. Punti e spunti per letture ad alta voce
Il progetto ""La valigia del lettore"""", sostenuto anche dall'Assessorato alla cultura del Comune di Pescara, nasce dalla costante esigenza di formazione espressa dai volontari, dalla necessità e dal desiderio di disporre di uno strumento operativo, una guida, che, a partire dalle esperienze acquisite, sia fonte di approfondimento,di riflessione, di divulgazione per gli attuali e futuri volontari e per tutti coloro che sono interessati a svolgere un ruolo attivo nella promozione della lettura. L'Associazione, per la realizzazione della bibliografia, si è avvalsa della competenza di Tito Vezio Viola, bibliotecario ed esperto di letteratura per l'infanzia, alla quale si sono aggiunti i preziosi contributi di approfondimento di Ilaria Filograsso, docente nella Facoltà di scienze della formazione dell'Università di Chieti e di Domenico Cappellucci, pediatra di base da sempre impegnato nel progetto Nati per leggere. La bibliografia quindi è utile per conoscere la letteratura per l'infanzia, le caratteristiche dei diversi linguaggi narrativi degli scrittori e degli illustratori, per riconoscere i libri di qualità da proporre nei vari contesti e per rispondere alle diverse esigenze dei bambini e dei ragazzi a cui sono dedicati i momenti di lettura ad alta voce, per scoprire le modalità di lettura più adeguate in rapporto all'età dei bambini e ai testi scelti."" -
La fine dell'incantesimo. Lettere inedite del 1904 Duse-d'Annunzio
Il nuovo libro di Franca Minnucci, racconta attraverso lettere, telegrammi e documenti inediti, l'anno più difficile e controverso nella vita di Eleonora Duse e Gabriele d'Annunzio: il 1904. L'autrice, una delle maggiori biografe della Duse (sta curando per conto del Comitato Scientifico del Vittoriale l'intero carteggio tra i due artisti), nonché interprete teatrale del personaggio femminile tanto legato al Vate, ricostruisce con precisione in questo libro la lacerazione dei rapporti tra il Poeta e la famosa attrice. In esso ripercorre con un'analisi attenta e capillare, momento per momento, gli eventi, i cambiamenti d'umore, le decisioni improvvise e tutto quel pathos e quella concitazione che si creò nell'anno della messa in scena della Figlia di Iorio. La pubblicazione presenta, proprio per la precisione con la quale è condotta, una rilettura dei fatti di quell'anno ""pazzesco"""" che permette alla studiosa di sostenere l'ipotesi assolutamente nuova ed originale ed anche audace che non fu Gabriele d'Annunzio a impedire, a non volere, a sottrarre l'""""opera bella"""" alla grande Tragica ma fu, senza dubbio, Eleonora Duse che per molti motivi, non volle interpretare quel personaggio: ebbe paura, non colse la grandezza di quel dramma e amareggiata e tradita come donna ed amante, provata fisicamente ed economicamente fuggì da quel personaggio e da un impegno che pur aveva preso con il suo autore."" -
Femmine e muse. Epistolari e carteggi d'amore di Gabriele d'Annunzio
"Il catalogo è questo"""": parafrasando la celebre frase del servo Leporello nel Don Giovanni, possiamo paragonare questo nuovo saggio di Franco Celenza ad un elenco dettagliato degli amori di Gabriele d'Annunzio. Un catalogo che, presentato sotto forma epistolare e incarnato in figure femminili sempre diverse, rappresenta un nuovo tassello da aggiungere al già vasto corpus dell'opera dannunziana. Un catalogo paziente ed accurato, che conferma l'immagine di un'esistenza tanto straordinaria quanto sfrenata, costantemente in bilico tra i due poli del Piacere e della Gloria, dove l'uno alimenta l'altra e viceversa, gettando nuova luce sui rapporti del poeta con alcune delle sue numerose amanti, più e meno ufficiali. Attraverso l'esame dei vari carteggi, molti dei quali rimasti finora inediti, l'autore commenta e documenta lo strabiliante percorso del dongiovannismo dannunziano: dal gusto reiterato della conquista, attuata grazie alla forza della parola poetica, fino all'esaltazione del possesso e all'estasi erotica, seguite inequivocabilmente da noia, stanchezza e abbandono." -
La tormentata vita di Gabriellino d'Annunzio. Nel carteggio inedito con il padre
Nella loro esistenza padre e figlio si sono scambiati oltre mille lettere e questo libro, scritto dal dannunzista Franco Di Tizio, dimostra ampiamente, attraverso la ricca documentazione inedita, come il loro rapporto sia stato travisato, e ci manifesta, inoltre, quanto sia stata travagliata la vita di Gabriellino che, ignorando i consigli paterni, volle intraprendere la carriera teatrale e quella cinematografica, dalle quali, però, ricevette soltanto amarezze e delusioni. -
Ipazia, un diavoletto, e molti libri
Il libro racconta le vicende di una bambina dal nome impegnativo e dall'infanzia difficile. Analogamente all'Ipazia storica, anche la piccola protagonista del libro subisce persecuzioni a causa della sua precoce maturità e spiccata intelligenza: nel nostro secolo, però, è il bullismo il nuovo martirio. Adottando lo stile del realismo magico, la Savini tratteggia la figura di una novella Ipazia che, derisa e isolata dai compagni di scuola, trascurata dai genitori, si rifugia nella sua piccola, personale ""biblioteca d'Alessandria"""": l'armadio dei libri scolastici, sede di un mondo fantastico fatto di storie e personaggi immaginari, tra cui spicca il suo """"diavoletto custode"""". Sarà proprio lui a darle la forza di reagire, di credere in se stessa e prendersi le sue rivincite, andando verso un lieto fine che vede anche l'intervento di un principe azzurro in erba."" -
Dante e l'antipurgatorio
Il tema della mostra e del catalogo è Dante e l'Antipurgatorio; si tratta di un argomento davvero interessante perché permette di fare riflessioni sia sulla condotta morale dei personaggi che Dante sapientemente ""dipinge"""" all'interno di una struttura quadripartita, sia sulla particolare interpretazione che lo scrittore fiorentino fornisce all'interno dei primi otto canti del Purgatorio. All'interno dell'Antipurgatorio, infatti, troviamo la schiera degli scomunicati (che devono aspettare trenta volte il tempo in cui attesero a ravvedersi), quella dei pigri (fra cui Belacqua), quella dei peccatori morti violentemente (fra questi Jacopo del Cassero, Buon-conte da Montefeltro, Pia de' Tolomei), e infine quella dei principi negligenti, raccolti in una valletta fiorita. I primi otto canti del Purgatorio sono stati illustrati dagli artisti Tonino Caputo, Franco Cilia, Danilo Fusi, Impero Nigiani, Romano Notari e Gabrie Pittarello."" -
Dal «Rampigna» all'«Adriatico». Storia scritta e illustrata dei leggendari «Teatri Biancazzurri»
Il volume dal ""Rampigna"""" All' """"Adriatico"""" è il frutto di una ricerca storica avviata nel 1998 dai fratelli Delli Gatti, noti collezionisti ed esperti della storia sportiva pescarese. La ricerca si è concentrata soprattutto sulla raccolta di immagini delle varie epoche e documenti ufficiali depositati negli archivi statali e comunali della Provincia di Pescara. L'opera racconta gli eventi che hanno caratterizzato la storia dei due gloriosi stadi pescaresi attraverso testi, immagini (alcune rarissime ed inedite), carteggi, piante, planimetrie, progetti ed articoli della stampa d'epoca. Oltre a raccontare la storia dei due impianti, vengono descritte le varie modifiche strutturali subite nel tempo, analizzando, con l'aiuto dei carteggi dell'epoca, tutte le fasi evolutive in relazioni a metodologie e tecniche di costruzione utilizzate, evidenziando le molteplici differenze nel tempo e relazionandole al modo di concepire le strutture sportive dai primi anni '20 fino ai giorni nostri."" -
Maurizio Cancelli. Arte del territorio. Catalogo della mostra. Ediz. illustrata
L'opera di Maurizio Cancelli vuole far ripensare il/al rapporto tra villaggio e città in una nuova visione umanistica: la difesa del territorio. Con saggi di Getulio Alviani, Giuseppe Betori, Gaetano delli Santi, Pietro Nervi, Ben Vautier. Catalogo installazione ""villaggio terra"""" realizzata in occasione dell'""""open day"""" 70° anniversario delle Nazioni Unite, Palais des Nations Geneva 24 ottobre 2015 su invito di UNCTAD (the United Nations Conference on Trade and Development)."" -
L' età dei sogni
Charles ha 47 anni ed è un architetto che ha lasciato i suoi ideali perdersi per le vie tortuose dei cantieri, degli appalti dei check-in, dei viaggi di affari tra la Russia e l'Australia. Nonostante sia sposato con Laurence, una donna ironica e attraente, vive un vuoto affettivo e sente addosso un'insopportabile spossatezza esistenziale. All'improvviso fa irruzione nella sua vita un avvenimento drammatico che lo sconvolge completamente: una lettera lo informa che Anouk, la madre bellissima, indipendente e audace del suo amico d'infanzia Alexis, la donna che ha perdutamente amato quando era un ragazzo, è morta. Ora Charles deve elaborare un lutto vero: Anouk e Alexis erano la sua vita, quella che ancora albergava nei suoi sogni, nei suoi ideali passati. Abbandonando studio e casa, si spinge sulle strade del passato per ricostruire, per capire, per ritrovare... e ritroverà se stesso. Sarà Kate, una donna semplice e generosa, capace di veri slanci d'amore, a ridare alla sua vita una più autentica dimensione. -
La rilegatrice del fiume
Nella quiete della Dordogna, nella casa del nonno affacciata sul fiume, lontana dalla mondanità di una promettente quanto arida carriera diplomatica nella metropoli parigina, Mathilde ha trovato finalmente la sua vocazione: si è dedicata all'attività di famiglia, la legatoria di libri antichi. Cuoio, pelle, fibra di legno, foglie d'oro e pigmenti, con i loro profumi evocativi e inebrianti, sono ora i compagni di vita della giovane donna che restaura con attenta passione le opere che le vengono affidate. E niente sembra scalfire i suoi ritmi tranquilli. Finché, una mattina, qualcuno bussa alla porta. Quando Mathilde apre, davanti a lei si presenta un affascinante sconosciuto, zuppo di pioggia, concitato e insistente, che le chiede di rilegare un prezioso volume in pessime condizioni. Mathilde accetta, sperando in cuor suo di poter rivedere quell'uomo dalla bellezza sconvolgente, sparito nella cortina di pioggia che non cessa di cadere. Ma il giorno dopo scopre che il giovane è stato travolto da un camion ed è morto all'ospedale. Adesso lei ha tra le mani un oggetto che non le appartiene e desidera solo restituirlo. Perciò, cerca al suo interno una traccia, un indizio, un segno. E trova soltanto una serie di tavole che ossessivamente ritraggono un santuario. -
La figlia sbagliata
Un sabato sera come tanti in una cittadina della provincia italiana. La tv sintonizzata su uno show televisivo, nel lavandino i piatti da lavare. Un infarto fulminante uccide il settantenne Pietro Polizzi, ma Ines Banchero, sua moglie da oltre quarant'anni, non fa ciò che ci si aspetta da lei: non chiede aiuto, non avverte amici e famigliari, non si preoccupa di seppellire l'uomo con cui ha condiviso l'esistenza. Comincia così un viaggio dentro la vita di una coppia normale: un figlio maschio, una figlia femmina, un appartamento decoroso, le vacanze al mare, la televisione e la Settimana Enigmistica. Ma è una normalità imposta e bugiarda, che per quarantacinque anni, per una vita, ha nascosto e silenziato rancori, rimpianti, rimorsi e traumi. E mentre giorno dopo giorno la morte si impadronisce della scena, il confine fra normalità e follia si fa labile. -
Il giudice delle donne
Teresa non è una bambina come le altre: nasconde un segreto e per questo ha scelto di chiudersi in un mutismo che la isola e, al tempo stesso, la protegge. Alessandra, al contrario, è una giovane maestra esuberante. Fa parte di quella folta schiera di donne che, all'inizio del Novecento, si spinse nei paesini più sperduti a insegnare l'alfabeto. Un lavoro da pioniere. Difficile, faticoso, solitario. Anche Alessandra è sola, per la prima volta nella sua vita. Ma le piace insegnare e sfida con coraggio i pregiudizi e le contraddizioni di una società divisa tra idee antiche e prospettive nuove. Nuovo è pure il mestiere di Adelmo, che cerca di farsi strada nel mondo appena nato del giornalismo moderno. Una sfida esaltante per un giovanotto ambizioso e di talento. E le occasioni non mancano in questa Italia ancora giovane, una nazione tutta da inventare. È il 1906, siamo nelle Marche, all'epoca una delle zone più povere della penisola. La maestra e la bambina sono nate qui. Una ad Ancona, l'altra a Montemarciano. Un piccolo paese sconosciuto, che di lì a poco conquisterà, insieme alla vicina Senigallia, le prime pagine dei quotidiani nazionali. Il nuovo secolo infatti porta sogni strani. Come il suffragio universale. Esteso alle donne, addirittura. Ed è per inseguire questo sogno che dieci maestre decidono di chiedere l'iscrizione alle liste elettorali. Sarà un giudice di Ancona, il presidente della Corte di Appello, a dover prendere la decisione. Lodovico Mortara, il giudice delle donne. -
La confessione di Roman Markin
Roman Markin amava l'arte, l'aveva studiata, sognava di diventare un pittore. Ma nella Russia staliniana, più che artisti, servivano ""censori di immagini"""", deputati a modificare dipinti e fotografie per cancellare personaggi caduti in disgrazia e considerati traditori dal regime. Ma Roman non resiste alla tentazione di salvare o di aggiungere volti e particolari perché restino tracce, anche se quasi invisibili, di chi ha amato, di chi è stato, e di quello che è stato. Così, da un lato rifiuta - anche se nemmeno lui sa bene perché, forse solo per amore della bellezza - di cancellare del tutto la figura aggraziata di una ballerina invisa al regime, dall'altro inserisce il volto del perduto fratello Vas'ka ovunque, nelle fotografie ufficiali, nei quadri del realismo socialista, persino su un paesaggio bucolico ceceno dipinto nel XIX secolo dal pittore Zacharov. Ed è seguendo negli anni il destino di quel quadro, e del paesaggio che rappresenta, che si snoda questa storia fatta di tante storie e di tanti destini, intrecciati tra loro, al di là del tempo e dello spazio. Dal quadro spariranno delle figure, e altre ne appariranno, come se il dipinto volesse in qualche modo seguire le vicende tragiche del luogo che rappresenta."" -
Storia di un postino solitario
Finalista Premio Letteraria per la traduzione di Margherita BelardettirnrnDopo Storia di una ladra di libri, un nuovo romanzo sulla magia della letteratura e sulla forza che hanno le parole di farci sognare, innamorare, vivere.rnrnChi non ha mai sognato, almeno una volta, di vivere la vita di qualcun altro? Lirico e avvincente, emozionante e delicato, Storia di un postino solitario è davvero un piccolo gioiello, e un non più piccolo caso editoriale, dal momento che – pubblicato per la prima volta in Canada nel 2004 – il romanzo ha conquistato, un lettore alla volta, un sogno alla volta, il palcoscenico dell'editoria mondiale. Il « postino solitario » è Bilodo, 27 anni, un ragazzo schivo, con pochi amici, appassionato e dedito al suo lavoro, lavoro che gli permette di trovare nelle vite degli altri quello che manca nella sua. Bilodo infatti è un postino indiscreto, per quanto assolutamente innocuo: apre, di notte, le lettere che dovrà distribuire il mattino successivo, e si immedesima nelle esistenze dei corrispondenti. Immagina, fantastica, sogna; si appassiona, si commuove, si arrabbia. Tra tutte, le lettere che più è ansioso di «ricevere», sono quelle di Ségolène, una donna misteriosa che vive in Guadalupa, e che manda degli «haiku» – i caratteristici componimenti poetici giapponesi – a Gaston Grandpré, una delle persone servite da Bilodo, che di Ségolène, in qualche modo, si è innamorato. Quando, a causa di un incidente, Gaston morirà, proprio sotto gli occhi di Bilodo, il giovane postino non riuscirà a rassegnarsi alla perdita di quei componimenti che ormai sente in qualche modo come «suoi», e si sostituirà a Grandpré nella corrispondenza con Ségolène . E non soltanto in quella. -
La sceneggiatura
La sceneggiatura (titolo originale Turnaround, 1981) èrnuno dei tre romanzi che Don Carpenter ha dedicatornal mondo di Hollywood.rnrn«Erano le primedonne che i turisti volevano vedere,rnnon uno stronzo qualsiasirnconvinto di essere il nuovo Shakespeare.»rnrn«A Hollywood puoi venire da qualsiasi posto, non hai bisognorndi un diploma. Nessun diploma mi ha fatto averernun ingaggio come attore o uno come regista. A loro nonrninteressa chi sei e da dove vieni: devi riuscire ad avere ilrnprimo lavoro, è dura ma allora sei sulla buona strada. Ilrnresto sta a te, qualunque cosa hai da offrire.» - rnQuentin TarantinornrnNella terminologia cinematografica, un progettornsi definisce «in turnaround» quando viene abbandonatorndalla casa di produzione che per prima harnacquisito i diritti della sceneggiatura, e propostornad altre compagnie.rnE questo è quello che succede alla sceneggiaturarnintorno alla quale ruotano i tre protagonisti dirnquesto «hard boiled» hollywoodiano, ambientatornnella Los Angeles decadente degli anni Settanta:rnJerry Rexford, scrittore frustrato e aspiranternsceneggiatore in gravi difficoltà economiche;rnRichard Heidelberg, giovane regista sulla crestarndell’onda; e Alexander Hellstrom, potentissimorndirigente di una grande casa di produzione.rnTra cocaina, alcol, sesso, e notti che sembranornnon finire mai, i tre verrano travolti dai rispettivirnegoismi e coinvolti in una estenuante e per certirnversi tragica vicenda cinematografica che vedrà lernloro vite intrecciarsi, e cambiare per sempre.rnQuella che invece sembra non cambiare mai, e chernè la vera protagonista del romanzo, è Hollywood,rnla città che Carpenter ha saputo raccontare comernnessun altro. Hollywood con i suoi viali infiniti e irnsuoi tramonti struggenti, con le sue atmosfere mollirne tentatrici, le star, gli studios, i locali, e i sogni: irnsogni realizzati e, soprattutto, quelli infranti. -
Gli effetti indesiderati
"Gli effetti indesiderati"""", romanzo d'esordio di Roberta Gentile, è la storia di un giovane, brillante architetto a cui, intorno ai trent'anni, viene diagnosticato il Parkinson. La sua vita, quella dei suoi amici, dei suoi familiari e dei suoi colleghi, è stravolta; in breve tempo su tutti, e in particolare sul protagonista e narratore, si abbatte un uragano impazzito che agisce sui movimenti e sui pensieri. I farmaci, con i loro """"effetti indesiderati"""", e il decorso della malattia trasformano velocemente la sua esistenza in un susseguirsi di eventi, reali e immaginari, in cui l'ordine delle cose e la logica lasciano il posto al caos e all'irrazionale. Tutto cambia: la percezione di sé, del proprio corpo che si fa di plastica, del proprio mondo che si anima di visioni, situazioni e personaggi tanto realistici quanto assolutamente irreali. Eppure, mentre pagina dopo pagina si delinea il """"Piano"""" folle e coraggioso del protagonista, il lettore non può non chiedersi chi è che sta davvero delirando: il malato, che a suo modo è l'unico che affronta davvero le cose per quello che sono, o tutti quelli che attorno a lui si ostinano invece a immaginare una soluzione che, semplicemente, non esiste? Guardare da un'altra parte non fa sparire le cose. E non le fa nemmeno dimenticare, perché bisogna sempre ricordarsi di non guardarle." -
Sei sempre stato qui
"Non è mica detto che un figlio arrivi subito."""" In effetti no, per Roberta ed Eugenio, una coppia normale, una coppia come ce ne sono milioni, il figlio, la figlia che desiderano non arriva subito. Anzi, sembra non voler arrivare mai. Più volte nel ventre di Roberta qualcosa inizia ad accadere, ma nessuna gravidanza prosegue. Eugenio e Roberta provano con l'inseminazione artificiale, ma non funziona nemmeno quella. I mesi e gli anni passano e l'attesa si fa intollerabile, come se uno stesso giorno ripiegato su se stesso si ripetesse all'infinito, un giorno di figli desiderati, sfiorati, e poi perduti. L'esplorazione interminabile dell'incertezza li conduce al limite, come singoli individui e come coppia, ma li fa anche evolvere, ed Eugenio e Roberta, in un gesto di resilienza e di libertà, non si arrendono. Decidono di affidarsi al mare imprevedibile dell'adozione, di affrontare le pratiche, i colloqui, la burocrazia. Decidono di esercitare e guarire le loro anime per trovare la forza di prendere un ultimo respiro prima del tuffo. Decidono di affidarsi a un sogno che li porterà altrove nel mondo. Questo romanzo è la storia di una paternità desiderata, cercata, sofferta. Una vicenda individuale che grazie alla forza della letteratura diventa universale, una singola voce, voce di un uomo, voce di un padre, che si fa coro di una moltitudine di donne e di uomini, della loro volontà di essere famiglia, di donarsi, di amare." -
La mafia mi rende nervoso
Finalista Premio John Fante Opera prima 2017Vittorio Mazzola, voce narrante di questo romanzo, racconta la storia di Tommaso Traina, il figlio muto di un mafioso ucciso dai compari, i quali per compensare la famiglia della perdita, lo assumono come portapizzini. Con un fratello spacciatore e campione di PlayStation, che al contrario di Tommaso è considerato da tutti un giovane fenomeno, e una pseudo fidanzata tossicodipendente e psicotica, Tommaso si ritrova a vivere un'esistenza popolata di personaggi improbabili e scandita da messaggi enigmatici e tragitti insensati, che hanno il solo scopo di sprofondare nella confusione sbirri e rivali. Chi non va in confusione è proprio Tommaso, da tutti ritenuto analfabeta e tonto, oltre che muto, e che invece tonto non è, e nemmeno analfabeta.