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C'est moi. Paolo Maldini e il Pallone (d'Oro)
Il libro vuole essere un invito a premiare Paolo Maldini con il Pallone d'Oro. La carriera del milanista viene raccontata attraverso gli incontri con i cinque allenatori fondamentali: il padre Cesare, Fabio Capello, Nils Liedholm, Arrigo Sacchi, Dino Zoff. I cinque occupano trasversalmente il vissuto di Paolo, sono figure che ritornano in maniera ricorrente. Il racconto è pertanto una biografia non strettamente cronologica, pur non tralasciando alcuna fase di una carriera ormai ventennale. L'ultima parte è dedicata a immaginare tanti verbali possibili e impossibili che potrebbero accompagnare l'assegnazione del premio di France Football, da quelli più seri ad altri più ironici, volti a sdrammatizzare l'eventuale mancata assegnazione. -
Ve lo do io il bel calcio! Il calcio toccato duro da una satira scorrettissima
"Ve lo do io il bel calcio!"""" raccoglie le migliori strisce a fumetti realizzate recentemente per il """"Guerin Sportivo"""" da Stefano Disegni, uno dei più prestigiosi disegnatori satirici italiani. """"Ve lo do io il bel calcio!"""" dà al lettore il piacere di sorridere ritrovando i momenti salienti di un calcio, quello italiano, che si presta a molte caricature: da un'Inter spendacciona e sfortunata, al presidente Sensi e le sue esternazioni, al figlio di Gheddafi che non gioca mai e si fa pure beccare dall'antidoping, all'eterno Biscardi col suo italiano improbabile. E poi tutti gli altri protagonisti del teatrino calcistico, da Carraro a Totti a Galliani a Gaucci a Vieri a Beckham e... alle veline." -
Auschwitz perché. La realtà del male
Auschwitz viene qui esaminata, oltre che come evento concreto, ben delimitato nel tempo e nello spazio, anche come simbolo comprensivo di tutto l'universo concentrazionario nazista e, più oltre, come emblema del male. Questo saggio parte dal presupposto che Auschwitz (il male morale) possa e debba venire spiegato. Per farlo si attinge tanto all'antropologia (e, più in generale, alle scienze sociali) che alla storia, prendendo spunto dalla teoria delle situazioni estreme elaborata da Bettelheim e Todorov. Strada facendo si offre anche una panoramica della letteratura sull'argomento, letteratura che è immensa ma ha dei punti di riferimento obbligati. -
Ho scoperto Maradona. Il giovane Diego raccontato dal suo primo allenatore
Con la semplicità e l'autorità che gli concede la sua condizione di testimone privilegiato, Francisco Cornejo racconta la storia di Diego Armando Maradona. Non c'è nessuno più adatto di lui per farlo: lo scoprì come calciatore quando Maradona aveva appena otto anni e nei seguenti sette, quasi fino all'esordio in prima squadra, non solo fu il suo direttore tecnico ma anche colui che condivise la sua intimità e quella della sua famiglia. Sullo sfondo, un'Argentina povera ma integra, di personaggi autentici, e un calcio giovanile ancora non contaminato da avvoltoi e speculazioni. -
Il diavolo dell'Est. Continua il romanzo chiamato Shevchenko
"Il diavolo dell'Est"""", in nuova edizione, non è né una biografia né un'agiografia, ma il racconto di un ormai ex enfant prodige del calcio, un virtuoso delle aree di rigore, un professionista del collettivo che riesce a convivere sia con la propria imprescindibile individualità, sia a esaltarsi con i compagni del Milan. La storia aggiornata di un atleta schivo e riservato, di un campione che già nel 2003 si qualificò terzo nella corsa al Pallone d'Oro, dopo Pavel Nedved e Paolo Maldini, e che nel 2004 potrebbe trovare lo scatto giusto verso le preferenze dei maggiori critici europei." -
Le vite nuove. Storie da un'altra Italia
Le vite nuove. Sognate, subite, sprecate in un ingorgo al centro commerciale nei sabato di shopping. La vita degli italiani di oggi. Di chi ha perso il lavoro e non si rialza, i poveri della porta accanto e quelli della stazione, un cartone per dormire e un piatto di pasta dai volontari. La vita smarrita di un giovane psicologo, che a trent'anni ha avuto due sfortune: fare un tuffo al mare che l'ha paralizzato e vivere in quest'Italia dove la ricerca scientifica non è considerata un'opportunità ma un intralcio. La vita di chi non credeva, chi non s'immaginava che scavare un tunnel sotto la montagna le avrebbe portato via il marito a mille chilometri di distanza, o che una frana gli strappasse via una figlia in un giorno di pioggia. -
Il volo del portiere
Christian Rossini, portiere della polisportiva Virtus Roma, studente modello, con la passione del violino, cresciuto in una famiglia torinese benestante, si ritrova, appena quindicenne, sradicato dalla sua città natale e scaraventato nella cruda realtà della periferia romana. Conflitti sociali e generazionali e contrastanti modelli di vita si intrecciano. Qui, le non-regole del gioco sono ben diverse da quelle a cui è abituato e il rispetto non si eredita per diritto, ma si conquista sul campo. L'approdo alla Virtus non è facile per il timido e riservato Christian. La sua condizione sociale provoca solo dispetto e diffidenza, e il linguaggio stesso dei compagni di squadra si fa settario, difensivo. -
Racconti brevi di fughe straordinarie
Pagine di sport e di vita: una tappa del Giro, anni Sessanta, seguita alla radio; una pista di palline sulla sabbia dove volano Anquetil e Poulidor, sospinti da un concerto per soli fiati; una gita in moto per capire una donna; una giornata passata in macchina a inseguire Gianni Bugno in solitaria fuga verso il Colosseo; la follia di un lavoro da inventarsi ogni giorno; un campionato del mondo in bianco e nero, lungo fino all'imbrunire, seguito in tv; una traversata a nuoto in un'isola greca pensando al russo Popov; un 400 metri alla morte in attesa dell'acido lattico assassino.., la sfida con la malattia vissuta in famiglia, fino al viaggio della speranza. Frammenti di fughe straordinarie, di piccole grandi imprese mai dimenticate. -
Un angelo per il Diavolo. Da San Paolo a San Siro, la straordinaria favola di Kakà
Grazie a gol e giocate spettacolari ma anche al suo comportamento sempre umile ed educato, Kakà è subito diventato un beniamino dei tifosi rossoneri. La sua storia offre parecchi spunti: dalla sua adolescenza così atipica per un brasiliano (padre e madre benestanti e un modo di vivere molto diverso rispetto ai disagi delle favelas) alla carriera in Brasile, dall'investimento economico fatto dalla Adidas per averlo come testimonial alla rinuncia di una cospicua parte del denaro per facilitare il trasferimento al Milan. L'esordio in Italia, la sfida per un posto in squadra con l'amico e mentore Rivaldo, i gol nei derby e gli accostamenti ai grandi giocatori del passato, raccontati anche attraverso giornalisti e tifosi. -
La valigia del centravanti. Nove storie di numeri 9
La gloria del calcio si consuma presto come un temporale d'agosto o una candela in una notte di blackout: e i nove numeri 9 del libro non segnano più gol da un pezzo. Stanno oltre i margini del campo, non siedono su una panchina o su una poltrona dirigenziale di qualche società, non lavorano come osservatori o procuratori. Fanno altro, cose normali, che non ti aspetteresti da chi ha calcato il prato dell'Olimpo e dello stadio Olimpico: vendono gelati e fumetti, giocano schedine, fanno il rappresentante e il ragioniere, gestiscono alberghi e pizzerie. ""Testa di pietra e corpo di corallo rosa"""" così Manuel Vàzquez Montalbàn definisce il centravanti, figura fragile ma preziosa, """"la più lodevole e impegnativa specialità del calcio""""."" -
Minimo Moratti. I disastri di un presidente
Nel 1995, Massimo Moratti diventava presidente dell'Inter. Dopo nove anni, dodici allenatori, centodue giocatori e più di seicento milioni di euro spesi, quel che rimane è una misera Coppa Uefa, oltre a centinaia di barzellette, caricature, ironie feroci dei tifosi del resto d'Italia. Dall'eliminazione nei preliminari di Champions League 2000 al derby in semifinale perso col Milan nel 2003, passando per la ""tragedia"""" del 5 maggio. Biografia ironica, scritta da due tifosi interisti, di un presidente che è anche un caso mediatico: troppo perbene e """"naif"""" per dirigere una società di calcio che voglia ottenere risultati sportivi, Moratti è riuscito nella non facile impresa di godere personalmente di ottima stampa a fronte di errori marchiani e continui."" -
Elogio del furto. Vincere da juventini, rubando senza rimorsi
La Juve vince perché ruba. Quante volte si è sentito dire? Ebbene, c'è una novità: gli juventini, oramai, ne sono consapevoli e se ne vantano pure. Milan, Inter, Roma, Napoli, Fiorentina, Lazio, Parma, persino Verona e Palermo: tutto il calcio che conta ha da recriminare su funi decisivi, che hanno fruttato scudetti e coppe ai bianconeri. Ma le invettive perdono di senso: perché lo juventino non ha più rimorsi. Anzi, si esalta. Un libro autoironico, a tratti comico, ma sorretto da una rigorosa ricerca storica, per gli juventini doc, ma anche per gli anti-juventini. Simone Stenti è giornalista, scrittore, umorista e juventino, ma non necessariamente in quest'ordine. -
La via di Hidetoshi. L'avventura italiana di Nakata
Storia del primo giapponese campione d'Italia, colui che ha trasformato l'immagine dei calciatori del Sol Levante come noi l'avevamo sempre pensata. Racconto di sfide, vittorie, allenatori. Da Perugia a Firenze, passando per Roma, Parma e Bologna. Dai giorni dell'arrivo al Perugia, sono trascorsi già sei campionati, ricchi di soddisfazioni e successi, quali la conquista dello scudetto nella Capitale e la vittoria Della Coppa Italia con il Parma. Il settimo anno si annuncia come il più difficile. Perché Firenze è una piazza importante. Perché Hide deve dimostrare di essere il giocatore che merita pienamente l'immensa attenzione di cui il mondo lo circonda e che lo rende una delle persone più seguite dai media. -
L' Oriente è qui. I calciatori giapponesi in Italia
In principio fu Kazu Miura. Arrivò a Genova per un'operazione più commerciale che tecnica e come tale si rivelò. Poi fu la volta di Nakata e la trasformazione fu evidente, epocale. Dal Giappone arrivavano giocatori di valore, uomini in grado di risultare competitivi al punto da contribuire in modo determinante alla conquista di uno scudetto e decidere di fermarsi qui, catturati dall'ospitalità del Bel Paese. Seguirono infatti Nanami, Nakamura, Yanagisawa. Cinque storie ricche di dettagli, sorprese e curiosità. Cinque vicende per un rapporto tra Italia ed Estremo Oriente che ormai non può più essere considerato episodico, anche se solo dieci anni fa sembrava una pazzia. -
Non si fanno queste cose a cinque minuti dalla fine! La vera storia del giallo Genoa-Inter
Un gol che non doveva essere segnato. Una partita che non doveva essere vinta. Un giocatore famoso (Bagni) che i compagni dell'Inter rifiutano di abbracciare. Una rissa negli spogliatoi con pugni, insulti e accuse infamanti. Sullo sfondo, sospetti di scommesse al Totonero fatte da celebrati campioni e andate male. Due giovani giornalisti che annusano lo scandalo, iniziano una paziente inchiesta e arrivano a toccare con mano realtà scabrose. Il giallo Genoa-Inter in una ricostruzione fedele, documentata, certificata, con retroscena inediti vissuti e testimoniati in prima persona da uno dei giornalisti (Paolo Ziliani) che fecero esplodere il caso. -
Al Polo australe in velocipide
Forse non tra i testi più noti di Emilio Salgari, ma di certo tra quelli più interessanti, questo libro, (edito da Paravia nel 1895), è un incunabolo di quella ""fantascienza futuristica"""" che sull'esempio di Jules Verne troverà appunto in Salgari uno dei massimi cantori. Ma notevole è in questo scritto il rapporto originale instaurato tra la tecnica (rappresentata dalla bicicletta) e la forza umana, tra l'intelligenza e la natura, vale a dire tra quelle che da sempre sono i valori con cui si confronta lo sport moderno. L'introduzione è di Sergio Giuntini."" -
Bianco e nero. L'arte di combattere
Quali segreti si celano dietro l'apparente brutalità di uno scontro fisico? Perché si parla di arte di combattere? Attraverso una conoscenza approfondita e diretta, l'autore intende dimostrare in questo libro il sottile e fondamentale discrimine che separa la violenza dall'armonia. -
Capire la politica. È possibile? Le principali voci della politica visitate da un impolitico ad uso degli impolitici
L'autore - un vecchio topo di biblioteca, come egli stesso ama definirsi e come risulta dalle frequenti citazioni - è un impolitico, e cioè uno che la politica l'ha seguita con costanza e con attenzione, ma ""da lontano"""", senza mai """"farla"""". Ora si rivolge, con passione distaccata, ovvero senza rinunciare all'ironia e all'autoironia, ad altri impolitici, più o meno come lui, anche se di diverso od opposto avviso, per cercare qualche strada che conduca a un dialogo reciprocamente coinvolgente."" -
Il profeta Pantaleo
Il libro è il racconto di una carriera, lunga ormai più di trent'anni, cominciata nel calcio minore dei paesi del Salento, con una escalation che dal Vernole (terza Categoria) è passata allo Scorrano (Promozione), al Casarano (C2 e C1) e infine al Lecce (serie B e serie A), prima di approdare alla Fiorentina dei Della Valle. Un percorso incredibile, quello di Pantaleo Corvino, segnato da un destino propizio, che egli ha compiuto contrassegnando tutte le tappe intermedie con testimonianze da autentico ""profeta"""" di un calcio sano e ruspante, ma anche produttivo e spettacolare."" -
Socrate in campo. Saggio sul gioco della vita
Il calcio si gioca in campo, la filosofia nell'agorà. Sia il giocatore sia il filosofo devono essere disposti a mettere in campo e nell'agorà loro stessi. La filosofia, come gioco della vita, si fonda su regole calcistiche: per filosofare bisogna saper mettere la vita in gioco. Socrate lo fece in modo esemplare e a tutti, giocando a palla con la vita e la morte, donò la filosofia. Il calcio, come filosofia di vita, è non solo una metafora dell'esistenza umana, ma anche un paradigma conoscitivo che con la sua connaturata idea di pluralità dà scacco matto al fenomeno politico più drammatico della Modernità: il totalitarismo.