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Prima antologia degli scrittori sportivi (rist. anast. Milano, 1934)
Esiste in Italia una scrittura sportiva, ""che del sentimento o dei sentimenti sportivi, è riuscita a far materia d'arte, che ha assunti codesti sentimenti nella sfera dell'espressione artistica?"""". Queste erano le domande che si ponevano nel 1934 Giovanni Titta Rosa e Franco Ciampitti. Questo volume è la loro risposta: i testi di 22 autori, presentati in ordine alfabetico e preceduti da una breve scheda introduttiva, da Italo Balbo a Eugenio Barisoni, da Massimo Bontempelli ad Achille Campanile, fino a Bruno Fattori, Marcello Gallian, Alessandro Pavolini, Umberto Saba. Ripresentare a distanza di più di settant'anni questa antologia significa ricostruire un capitolo importante non solo della scrittura sportiva, ma della cultura italiana tout court."" -
Scusate il ritardo. Racconti di calcio africano
Un viaggio, dalla Tunisia al Sudafrica, passando per Camerun, Nigeria, Ghana, Burkina Faso e altri luoghi non solo africani, dietro giocatori, tornei e allenatori, per spiegare cosa frena quello che Arrigo Sacchi nel 1992 definì il «calcio del Duemila», ma anche cosa lo rende unico, affascinante, imprevedibile. Testimonianze appassionate di un giornalista che si è inventato editore per pubblicare un annuario e cominciare a dare una memoria storica al calcio africano, che si è trasformato in agente di viaggio per organizzare il ritiro pre Mondiale del Camerun, che ha ballato con Desmond Tutu quando al Sudafrica è stato assegnato il primo Mondiale africano, quello del 2010. -
L' ineffabile mana del campione. Undici dribbling fra miti, sport e letterature
Lo scatto mozzafiato di Pantani, la sofferenza di Del Piero (e dei supporter) nel lungo periodo di astinenza da gol, il sublime di un'acrobazia di Pelé o di un salto di Cari Lewis; oppure il profondo e ammirato stupore davanti a un tuffo di Greg Louganis dalla piattaforma dei 10 metri o al perfetto esercizio a corpo libero di Svetlana Khorkina. Le forti emozioni che lo sport riesce a trasmettere a un pubblico universale e sempre più vasto originano da profonde esperienze psichiche che la sapienza antica elaborava e cristallizzava in miti. L'ineffabile mana del campione rintraccia nelle imprese degli atleti le vicende mitiche, con il loro valore metaforico, di Orfeo, di Giasone e gli Argonauti, di Efesto e del temibile Borea, nonché di Eros, l'onnipresente. -
Ribot e il menalatte. Viaggio intorno a Giacinto Facchetti, galant homme
Il libro si ispira all'immagine più immediata che Facchetti ha dato di sé in Italia e in tutto il mondo: quella del cavaliere senza macchia e senza paura. Difensore di quasi masochistica correttezza (una sola espulsione in quasi vent'anni di carriera), attaccante aggiunto che combinava la potenza squassante di Riva con l'apollinea falcata di Beckenbauer. La fedeltà a una sola maglia, e quale! L'inter. Quasi d'inerzia il libro si fa quindi viaggio intorno a un atleta e a un uomo fuori moda: il capitano parco, il galant homme. Un viaggio alla ricerca di personaggi e di vite in antitesi e in antidoto a certi eccessi di troppe modernità. -
La tribù del pallone. Quando il calcio è tutto da ridere
Nel suo nuovo libro Paolo Ziliani ripercorre i fatti e i misfatti delle ultime, bizzarre stagioni del pianeta calcio, facendo salire il lettore sull'ottovolante del pallone e accompagnandolo in una corsa senza freni su vizi, bassezze, follie e debolezze dei protagonisti di questo sgangherato carrozzone. Un divertente e istruttivo diario di un mondo che pare ormai completamente impazzito, zoomando sui ""colpi di testa"""" dei suoi folkloristici personaggi, a cominciare dai mitici mezzobusti di """"Novantesimo minuto"""" e dalle magiche voci di """"Tutto il calcio minuto per minuto"""", per finire con i protagonisti sul campo."" -
Discesa breve di Leonardo David
Leonardo David, diciottenne, all'epoca unico erede della Valanga azzurra, pochi giorni dopo aver vinto la sua prima gara di Coppa del Mondo a Oslo, cadde rovinosamente sulle nevi di Lake Placid. Entrò prima in coma, poi in uno stato vegetativo che lo accompagnò fino alla morte, avvenuta sei anni dopo. Il libro racconta le due vite dello sciatore di Gressoney, l'infanzia, l'adolescenza, la giovinezza felici e il calvario dopo l'incidente, vissuto da lui, ma anche dai familiari, da chi gli è stato vicino e ha incessantemente creduto in una ripresa, almeno nei gesti quotidiani. -
Gli Azzurri e i Rossi
Con ""Gli Azzurri e i Rossi"""" De Amicis ci introduce nel mondo di uno sport - il """"pallone col bracciale"""" - che da secoli rappresentava il divertimento preferito del nostro Paese, e che stava rischiando di scomparire sotto la pressione dei nuovi sport di origine anglosassone, tra cui il football e il rugby. Pubblicato per la prima volta nel 1897, segna una sorta di passaggio epocale tra il vecchio e il nuovo. Non solo per il corredo iconografico particolare, che alterna disegni illustrativi (del pittore bolognese Raffaele Faccioli) e fotografie, quasi a sottolinearne la modernità, ma anche per la sottile ironia che pervade l'intero testo, quasi a corrodere dall'interno la serietà del genere."" -
Nati con la camicia. La generazione del ventennio in Piemonte
Chi sono i ""nati con la camicia""""? Di solito le persone alle quali tutto va sempre bene, per il verso giusto, i baciati dalla buona sorte che suscitano, perciò, una certa dose di invidia. L'autore analizza però un altro tipo di persone, quelle nate durante il trascorso Ventennio, venute al mondo con le felicitazioni dell'Opera Balilla e della GIL e la tessera di prima iscrizione al Partito Fascista. """"Dalla culla alla tomba in camicia nera"""" è il monito del PNF, per la verità un po' macabro. """"Nati con la camicia"""" vuol essere un libro destinato soprattutto a chi ha iniziato le scuole elementari secondo le direttive del Regime. Un viaggio a ritroso nella memoria, al tempo dei figli della lupa, delle piccole italiane e dei Balilla, il vero simbolo della gioventù di allora, quella del littorio."" -
Il Risorgimento nelle vie di Torino. Itinerari, personaggi, notizie
Il Risorgimento nelle vie di Torino è una preziosa macchina del tempo che unisce alla precisione del testo storico la praticità della guida turistica. Mentre si passeggia seguendo gli itinerari proposti, si ha la sensazione di poter incrociare il re Vittorio Emanuele II o il pensoso Cavour, seguiti da una lontana eco di zoccoli e carrozze. Sotto i portici, pare ancora di avvertire l'intenso profumo lasciato dal passaggio della Bela Rosin e l'aroma di cioccolata proveniente dai caffè dove i patrioti discutevano animatamente. Sembra di udire le grida degli strilloni che annunciavano le ultime notizie dai campi di battaglia e le voci di chi, in queste piazze, ha urlato la voglia di libertà di un'Italia risorgimentale acerba e coraggiosa. Una Torino tutta da scoprire, leggendo e passeggiando alla ricerca di inconsueti ricordi storici. -
Trecentosessantacinque volte Piemonte a tavola
Non solo un libro di cucina piemontese, ma una miscellanea di ricette e di curiosità legate al mondo culinario. Un viaggio dove alle 'galuperìe' si uniscono gli oggetti ormai dimenticati, una parte storica, esaltata da inediti Menu e dalle origini e l'evoluzione dei piatti della nostra terra. -
Storia di Torino. Dalle origini ai nostri giorni
L'affascinante storia di Torino è qui raccontata in modo chiaro e scorrevole, evidenziando la complessità dei fatti e la realtà delle vicende storiche ed umane che fecero grande la città. Attenta non solo ai fatti e agli avvenimenti fondamentali della cronaca storica, ma anche alle idee, ai movimenti e agli uomini, questa Storia di Torino è il ritratto vivo e palpitante di una città che ha saputo imporsi sia sul piano politico quanto su quelli sociali, culturali, del mondo del lavoro, dell'intraprendenza imprenditoriale e della creatività operativa dei suoi abitanti, nel rispetto sempre dei valori etici che costituiscono il suo patrimonio storico di civiltà morale. -
Alle porte d'Italia
La prima edizione di quest'opera, uscita nel 1884, piacque all'autore poiché rifletteva in sintesi il suo spirito, tracciando a tinte calde e vive un affresco romantico di grande fascino. In questo libro è possibile apprezzare Edmondo De Amicis in una veste inedita di storico e cronista con il gusto di rovistare fra le pieghe della storia, soprattutto di quella piemontese, divenuta, con l'unità nazionale, storia dell'Italia intera: una storia lunga oltre 150 anni. Questo libro è da accogliersi come ""documento"""", perché aiuta a scoprire De Amicis come autore """"nuovo"""", diverso da quello che siamo soliti riconoscere nelle pagine di Cuore e sarebbe un peccato che i lettori affezionati al celebre capolavoro letterario non conoscessero le vicende che caratterizzano """"Alle Porte d'Italia"""" ed i ritratti e le visioni quasi pittoriche che colorano l'intero racconto."" -
Ditelo con... frasi per ogni occasione anche in piemontese
Lo scopo di questo libro è quello di fornire una serie di frasi fatte che ben si adattano, a volte anche con toni scherzosi, a quelle occasioni per le quali la nostra società prevede un augurio particolare. Il bigliettino con la frase di convenienza rimane un qualcosa a cui non si riesce a rinunciare del tutto, e questo libro vi aiuterà a risolvere il quesito che la maggior parte di noi prova davanti ad un foglio bianco: ""Che cosa scrivo?"""". Si è poi voluto aggiungere ad ogni frase la relativa traduzione in lingua piemontese; si è scelta la forma più classica del Piemontese perché risulta più comprensibile ad ogni latitudine della nostra regione."" -
Cuore. Testo torinese e italiano
Diario/romanzo della Torino nell'Italia unita vista con gli occhi di un ragazzo. Il libro che ha coinvolto più generazioni... e continua ad emozionare... Scritto nella lingua che De Amicis parlava: il piemontese. -
Briganti e brigantesse in Piemonte. Fuorilegge, banditi e ribelli
Sulle strade polverose del Piemonte personaggi le cui scelte malavitose furono dettate talvolta dalla povertà o da difficili condizioni sociali, ma che spesso agirono in modo spietato al solo fine di accumulare ricchezze. Il ricavato di ogni rapina doveva essere diviso in tre parti uguali: una da spartire subito tra i briganti che vi avevano partecipato, una seconda da conservare per tutta la banda e l'ultima da utilizzare per soccorrere le popolazioni più affamate e vessate dalle imposte. -
Le catene dei Savoia. Cronache di carcere, politici e soldati borbonici a Fenestrelle, forzati, oziosi e donne di malaffare
Una domenica mattina del 1814 Giulia di Barolo, udendo le imprecazioni provenienti dalle carceri Senatoriali, vi entrò per osservare le pietose condizioni di vita in cui scontavano le loro pene i detenuti. La vista delle donne e degli uomini custoditi nella prigione le cambierà la vita per sempre, consegnandola a ""quell'oscuro mondo"""" per portarvi un po' di luce. Un universo fatto di 'verminia' che ricopre i detenuti, esecuzioni atroci e spettacolari, il contenimento degli oziosi, le """"spedizioni in via economica"""" dei discoli in fortezze ed il controllo sulle classi sociali più deboli. Fenestrelle, la più grande fortezza d'Europa, diventa un carcere in cui rinchiudere forzati, discoli, prigionieri politici e giovani da correggere. Tramite le storie di condannati, giustiziati, donne di malaffare e borbonici, queste pagine vogliono offrire un contributo al quadro sociale e carcerario in anni in cui i """"miserabili"""" si riversavano in Torino dalle campagne, facendo dei portici i loro giacigli."" -
Un topo nel fiasco
Nel silenzio della notte si profila un inatteso thriller dai contorni internazionali. Parole, apparentemente senza senso, s'accendono come impazzite sul computer. Messaggi indecifrabili fanno tuttavia presagire un pericolo incombente. Come nei precedenti romanzi di Renzo Rossotti, Torino è lo sfondo che offre al lettore qualche cosa che sulle prime è difficile da decrittare. ""Un topo nel fiasco"""", all'alzarsi di un sipario che ognuno può immaginarsi, lascia scorgere un venditore di giocattoli, prigioniero di un """"sogno"""" ossessionato dall'idea che qualcuno glielo possa sottrarre. L'azione si sposta d'un tratto sulla Costa Azzurra, a Nizza, inquadrando un personaggio femminile che sprigiona fascino sin dalla sua prima comparsa."" -
Un Natal da mat con la famija Bottero. Testo piemontese
Quando il teatro non è soltanto semplice recitazione o tiepido riempimento della scena, ma un'arte finalizzata alla riscoperta delle radici e delle tradizioni. L'uomo antico e l'uomo moderno che leggiadramente si mettono a nudo all'unisono, e portano così in scena la schietta quotidianità degli uomini qualunque. ""Un Natal da mat con la famija Bottero"""" è dunque il trionfo di questo mondo che sconfigge per un attimo la frenesia del tempo per riscoprire l'autentico valore dei sentimenti e delle """"piccole cose"""". E così il presepio che dischiude la scena, e dopo esserne diventato protagonista, accetta di sorreggere sulle proprie spalle il simbolo della comunione e della fratellanza: segno indelebile del Natale. Per un istante, dunque, ci si abbandona al passato così da apprezzare in una formula nuova il teatro piemontese, fatto di cortesie, di burle e di usanze ancestrali."" -
Vocabolario del patois francoprovenzale di Ceres (Valli di Lanzo)
Il vocabolario e la grammatica del patois di Ceres sono una testimonianza attuale della cultura e della lingua francoprovenzale delle Valli di Lanzo e si propongono di essere un significativo incentivo e un efficace aiuto per coloro che desiderano tramandarle alle generazioni future. -
Gradini nel buio. Mistero nei sotterranei di Torino
Dalle antiche gallerie trae origine una vicenda nella quale la Torino del Settecento si lega a quella della seconda guerra mondiale, attraverso la torbida storia di un professore posseduto da desideri di grandezza e tormentato da un amore tardivo. Nella Torino del 1968, scossa da scioperi e contestazioni, Giulio Ferraro studia architettura e lavora nell'impresa edile del padre, un geometra dall'indole pratica, socio di un architetto intellettuale. La vita di Giulio cambia quando conosce un archeologo con il quale inizia delle esplorazioni nei sotterranei della ex cittadella.