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Sapore di te
"Sapore di te"""" è la movimentata storia sentimentale di due ragazzi che si vogliono divertire, ma devono ancora crescere." -
Stizzi
Il titolo racchiude il senso e il tema delle liriche, gocce d'amore nelle sue svariate sfaccettature, con le quali Lo Iacono riesce a trasmettere le emozioni trascinanti di chi crede ancora nella forza propulsoria dei sentimenti e degli ideali. Emozioni che diventano travolgenti passioni nelle poesie in dialetto. -
Tamo vamo
Sullo sfondo echi di una guerra ""cattiva"""" e comunque """"non giusta"""" accompagnano le vicende dell'autore che, suo malgrado, riesce a dipingere ritratti umani di straordinaria bellezza, colti nella loro essenzialità dallo sguardo sensibile di chi non si lascia sporcare dall'intolleranza e dalla malvagità."" -
Acetilene
«[...] la novità della poetica del Manzella, rispetto ad altra poetica e ad altri poeti, sta nel superamento di un pessimismo cosmico e di una sorta di canto personale solitario ed ermetico. Il canto si fa corale, l'accettazione non è un'ultima spiaggia ma è il coraggio dell'uomo che nella vita, nella morte, [...] trova finalmente l'elemento fondamentale, l'elisir dell'esistenza: l'amore. [...] Le sue poesie irradiano ed emanano sia semplicità e purezza, sia l'ardore della passione, sia la lentezza del pensiero, sia la velocità del gesto, sia i profumi sia gli odori, sia la luce sia il calore che ci circonda e che ci prende con questo acetilene, gas attraverso il quale scorgiamo un mondo nuovo eppure così vicino». (C. Cultrera) -
Sciroccu, malanova e piscistoccu. Sulla cultura del pescestocco a Messina
Note storiche, origini, ampio ricettario e antologia di pagine letterarie sulla tradizionale cultura del pescestocco a Messina. -
Il Santo marrano
Amori, delitti, intrighi: le vicende di una città siciliana sul finire del '400, al momento dell'espulsione degli Ebrei. Una società vivace e piena di personaggi singolari: c'è l'ereditiera che rinuncia per amore ai beni paterni; c'è lo spregiudicato capitalista che si fa battezzare per favorire la sua ascesa sociale; c'è il medico che nel possesso di una statua antica e di un'avvenente saracena cerca l'appagamento del suo eros insoddisfatto; c'è l'inquieta schiava che si illude di conquistare la libertà con una conversione dell'ultimo momento. C'è, infine, una spassosa coppia di ""micheletti"""" (i poliziotti dell'armata spagnola) che si muovono tra una folla di altezzosi aristocratici, di avventurieri, di cortigiane, di Marrani rampanti e di Ebrei rassegnati alla nuova, drammatica diaspora. Su tutti incombe la carismatica figura del """"Santo marrano""""... Non mancano poi in questo racconto, tra fedele ricostruzione storica e libera invenzione, quella ricchezza linguistica e quella garbata vena ironica che la critica ha rilevato nel precedente romanzo """"Gelsomina di Sicilia""""."" -
Gli asparagi du zzu Nanà
È questa una raccolta di ricordi di Maurilio Catalano, figura difficile da definire (professore d'accademia d'arte, artista, direttore di galleria e operatore culturale, figlio dell'illustre Eustachio, intimo amico e ""segretario particolare"""" di Leonardo Sciascia). Certamente primo attore di """"Arte al Borgo"""", crocevia culturale in cui si sono trovati ad operare, in """"tanti e passa"""" anni di attività, nomi di tutto rispetto, non solo della cultura isolana, quanto di quella nazionale, che hanno lasciato, nel vissuto di Maurilio, tracce significative. Qui, aneddoti che incuriosiscono con la loro smagata naïveté, dettati da una memoria istintiva e presentati senza un disegno preordinato o intenzionale, rispondendo ad una popolare urgenza, tutta siciliana, di narrazione, che incanta e diletta."" -
Cucina tradizionale delle isole Egadi
Il volume riporta le ricette tipiche della cucina tradizionale delle isole Egadi. Antipasti, pastasciutte e minestre, uova, pesci e molluschi, verdure e ortaggi, dolci e gelati, conserve. -
Il libertario di Nebrodi
La ricostruzione storica di un gruppo anarchico siciliano composto da Antonino Puglisi, Francesco Martino e Leo Giancola, nati a Librizzi, nei Nebrodi, compagni d'infanzia e di fede politica. Tutti e tre soldati della Grande Guerra, di ritorno dal fronte, abbracciarono l'anarchismo e nel 1920 si mobilitarono contro il fascismo. Leo Giancola nel 1921 emigrò a New York, dove fece parte della redazione de ""l'Adunata dei refrattari"""", e dove conobbe Armando Borghi. Nino Puglisi, perseguitato dal fascismo, fu mandato al confino e morì all'ospedale psichiatrico Mandalari di Messina. Appresa la sua morte, Giancola ricordò il compagno d'infanzia e di fede ne """"l'Adunata dei refrattari"""" del marzo 1945. Insieme alla loro storia viene raccontata quella del fuoriuscitismo anarchico e degli anarchici siciliani."" -
Aroma di caffè
Donne eroine o segnate da una vita che non fu mai loro: vittime o testimoni dei loro giorni, consapevoli o incoscienti del proprio destino, hanno tracciato un disegno misterioso, affascinante o spietato. -
Il collezionista di stelle
Un romanzo autobiografico, illuminato dalla luce e dai misteri della luna, e dall'accecante sole siciliano, che mette a confronto la vita e i sogni degli adolescenti degli anni sessanta con quelli dei loro coetanei di oggi. -
I romanzi del conte L. N. Tolstoj
Guerra e Pace e Anna Karenina sotto la lente del critico letterario. Una lente davvero speciale se consentì al suo autore di produrre un saggio tale da essere definito ""il capolavoro della critica letteraria russa, in grado di sviscerare l'essenza dell'arte letteraria prescindendo dal messaggio dell'autore"""" (D. Mirskij). I romanzi del conte L. N. Tolstoj è stato qualificato nel tempo in termini """"assoluti"""", per importanza e valore, anche da altri grandi interpreti della scrittura; ciò nonostante la sua fama è stata sempre circoscritta a cerchie ristrette di lettori e di specialisti, sia in patria che oltre i confini della Russia. Scritto da Konstantin Leont'ev nel 1890, poco prima di morire, il saggio rappresenta una sorta di """"testamento letterario rivolto alle generazioni successive degli scrittori russi"""", un libro pertanto ancora oggi attuale e provocante."" -
Canti di Capizzi
"Sorprende non poco, in un momento in cui i giovani sembrano dirigersi verso ben altri traguardi, l'attenzione e la passione con cui questa cultrice insegue le memorie della sua comunità per estrarre da quei ricordi, con rigore scientifico, parole ed immagini che rappresentano sentimenti e sottolineano momenti di vita. Un diario di tante brevi storie di normale umanità, un vissuto raccontato attraverso le parole delle """"canzuna"""", una lettura che è anche e sopratutto cronaca delle vicende della gente di queste contrade, nel cuore di Sicilia, di Capizzi. Una città robusta di orgoglio, uno dei rari luoghi che, anche per posizione geografica, è riuscito a conservare integro il proprio patrimonio culturale, nei tempi di un magico rito che, di anno in anno, non spegne, ma ravviva la tradizione di questa comunità conosciuta, nel resto dell'Isola, per la sua particolare fierezza"""". (dall'introduzione di Gaetano Rizzo Nervo)." -
Romanzo messinese
"Questi di Giuseppe Loteta sono racconti brevi. Ma [...] quando siete arrivati in fondo al libro vi chiederete retoricamente come me: perché di ognuna di queste folgorazioni Loteta non ne abbia fatto altrettanti romanzi? [...] Uno spreco, perché i racconti di Loteta sono un concentrato di romanzeria suscettibile di diventare anche altro. [...] In conclusione; il romanzo truccato da 'racconti'apre una finestra sulla formazione di una identità: quella dell'autore, ossia uno di noi. Che autore è Loteta? un ironico, un introspettivo, un retrospettivo, un funambolo che si infila nei panni del personaggio in terza persona per parlare di sé? Non vi sono dubbi, questi diciassette racconti di Giuseppe Loteta sono il suo romanzo di formazione; uscito per tempo sarebbe stato ancora un romanzo di formazione di una generazione di Messinesi"""". (dalla prefazione di Vanni Ronsisvalle)." -
Per amor del mare!
Con l'occhio incantato di una candida memoria, la seconda raccolta di ricordi di Maurilio Catalano, adesso legati al mare. Il mare dei suoi ricordi e della sua fanciullezza perenne. E della nostra, se con una spontaneità che a volte commuove, è in grado di far rivedere il 'fanciullino' che anche noi abbiamo vissuto, anche senza il mare. Abbiamo detto di lui ""figura difficile da definire"""". Meno, adesso, se lasciamo che ci conduca, con semplici segni espressivi, nel suo mare di ricordi. Maurilio Catalano non è navigatore oceanico, né pirata, né mitica figura hemingwayana. Il suo mare si consuma in una domesticità in cui anche noi possiamo riconoscerci. Un mare del Borgo, misterioso e vivo, su cui si specchia a ritrovare disordinatamente i suoi ricordi, ma sulla cui superficie anche noi ci riconosciamo. Unica eccezionalità, che gli spetta e lo connota, il candore di una personalità semplice, incantata e forse malinconica, che rende quasi favolistico un amore da tanti condiviso. Lontano da Scill'e Cariddi e da altre omeriche divinità mediterranee, rischia d'inventare una propria mitologia, ma raggiungibile da tutti coloro che con cuore semplice ci si accostano: Maurilio, inconsapevolmente, ridisegna la mappa dell'Isola che c'è in molti di noi."" -
Palermo bizarre
Era proprio necessario un altro libro su Palermo? È quello che si chiede l'autore in apertura di questo suo curioso volumetto, a metà strada tra un diario di memorie e una guida alla scoperta di luoghi e personaggi inconsueti, o semplicemente celati agli sguardi più distratti. La stravaganza affascinante del capoluogo siciliano può rivelarsi inaspettata a bordo di un autobus, lungo il sentiero della movida, intorno al caos domestico di un giovane artista, davanti a un ristorante improvvisato, nel quartier generale di un rigattiere. Una città eccentrica e anticonvenzionale, dentro la città che tutti crediamo di conoscere. -
Barcellona Pozzo di Gotto
«Povero e sventurato quel popolo che non conosce nessuna gloria patria, nessuna elementare storia degli avi, a cui chiedere ispirazione di scienza e di valore, esso è condannato a cullarsi spensieratamente nella corruzione, nell'ignavia e nell'ignoranza! Se ogni città scrivesse i suoi avvenimenti memorabili [...], se conoscesse gli uomini [...], se studiasse monumenti [...], se avesse insomma la sua storia particolare, allora si comprenderebbe pienamente la storia regionale, nazionale, generale e universale». Questi concetti scolpiti nella prefazione di Salvatore Bordone Pagliaro alla sua ""Mistretta antica e moderna"""" del 1902, mi sono tornati alla mente mentre trascrivevo gli atti manoscritti dell'""""Inchiesta sulle condizioni sociali ed economiche 1875-1876"""" relativi a Barcellona Pozzo di Gotto e, ancora più, leggendo la rara """"Raccolta di memorie"""" della stessa città, stampata a Torino nel 1864. Lo scenario è quello di un grande borgo della provincia siciliana con gli atavici problemi della povertà [...]. Era la situazione di tanti altri paesi di tutte le province italiane in generale e di quelle siciliane in particolare di quel periodo storico [...]». (Dalla nota del curatore: Tindaro Gatani)"" -
Il posto delle cose
"Vasta le sue parole le sa collocare benissimo nello spazio e nel tempo, a volte fino al più impudente, delizioso virtuosismo formale, tale è la sicurezza che egli porta nell'arte di scrivere versi. Un'arte che si sostanzia di una serie di incroci in cui i consapevoli, doverosi omaggi alla grande tradizione poetica siciliana si mescolano con una linea """"meridionalista"""" che inopinatamente ritorna dopo anni di immersione carsica."""" Emilio Isgrò." -
Fiori di carta
Questa è una raccolta di poesie scritte nel corso del tempo e custodite nel cassetto, per timidezza e per innato pudore dei sentimenti. L'amore per la vita in tutte le sue forme, per gli animali, per le persone care, per quelle che hanno lasciato un segno, l'intensità delle emozioni, i sentimenti forti e contrastanti sono in questi versi e ""gridano"""" per essere liberati."" -
Garibaldi e garibaldini a Patti. Luglio 1860
«Il centocinquantenario dello sbarco di Garibaldi alla Marina, celebrato il 19 luglio 2010, e le polemiche - poche e garbate, per la verità - che ne sono sorte, hanno fatto nascere in me la curiosità di conoscere - funditus - cosa fosse veramente accaduto a Patti in quei giorni. Mi ero reso conto di conoscere solo la lapide posta sulla facciata di un palazzo dove ero stato da bambino in visita con i miei genitori, null'altro che uno dei soliti, guardati con indifferenza se non con sufficienza, ""Garibaldi ha dormito qui"""". Così è nata questa ricerca, di cui dichiaro la modestia a causa della sicura incompletezza dovuta alla difficoltà di accedere alle fonti, ma che mi ha però consentito, da un lato, di verificare - e di dimostrare - il radicato spirito antiborbonico dei pattesi ed il loro entusiasmo per quei volontari giunti dal resto dell'Italia per liberarli da un regime male accetto e, dall'altro lato, di apprendere di quale tempra fossero questi patrioti, da cui ci distanziano, in verità, non solo meno di cinque generazioni ma un'era di valori perduti [...]».""