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La zanzara d'inverno
"Anche nel campo dei segreti, ha una teoria personale. È la donna delle teorie. Dice che, in un rapporto amoroso, bisogna conservare qualcosa per sé. Non devi dire tutto al tuo uomo ma fargli capire che hai una storia che non vuoi condividere con lui. A quel punto, non ti molla più e ti ronza attorno come una zanzara: deve assolutamente scoprire di cosa si tratta. Gli uomini scappano quando sentono che una donna non ha più segreti per loro. Anche mia moglie, appena sposati, insisteva per raccontarmi di questo e di quello: l'ho bloccata sul nascere. Io sono un uomo pratico, le confidenze femminili mi annoiano a morte e ogni volta che iniziava a parlare, trovavo una scusa e fuggivo. Comunque ho sempre sospettato che mi nascondesse qualcosa. Sono anni che cerco di farla parlare, ma lei non si schioda, è una porta blindata. Ora però so tutto e l'ho scoperto in un modo assolutamente disonesto. Ecco perché non ne voleva parlare..."""" Romanzo I class. al concorso Faraexcelsior. Postfazione di Stefano Martello." -
Vivere l'abbandono. Per il centenario di Chiara Lubich
A tutti capita di sentirsi abbandonati o di abbandonare situazioni o persone di cui non riusciamo a reggere il peso. Ci può essere anche un abbandono inteso come affidamento a chi ci ama, a persone di cui ci fidiamo: per chi crede, all'abbraccio del Padre, all'intercessione di Maria o di un santo. Ci si può abbandonare anche artisticamente alla poesia, all'ispirazione, alla fantasia, al flusso del proprio inconscio... insomma ci sono vari modi di vivere i momenti di abbandono e la vita è certo un percorso di preparazione anche in questo senso. In occasione del Centenario della nascita di Chiara Lubich che ha posto al centro della fondazione del suo percorso di vita spirituale e del suo Movimento dei Focolarini proprio il vissuto dell'abbandono, provato dal Dio di carne sulla croce, quale compimento della sua umanità nella fine, abbiamo provato il desiderio di confrontarci con poeti, scrittori, giornalisti, studiosi, filosofi testimoni provenienti da tutta Italia che hanno accolto l'invito di partecipare all'incontro trentino ""Vivere l'abbandono""""."" -
Come governare il mondo
Quando persino la kebabbara di fiducia gli nega il kebabbino superpiccante come piace a lui perché non si sforza abbastanza di essere felice, sarebbe ora di risalire la china. Ma a cosa si aggrappa, Baxter Stone, se gli affidano solo documentari impossibili, ha perso tutti i risparmi in un incendio e il suo cameraman è un vegano violento, bandito da tutti i ristoranti del pianeta per rissa o falsificazione di menu? Baxter ha un altro sistema, per governare il mondo. Si tuffa nel disastro e lo naviga; succhia il lato comico e feroce di tutte le cose. Schiva agilmente un'autobomba a Baghdad, se la fila in taxi da un sequestro di jihadisti in Siria; il vero inferno per lui è la festa di un produttore cinematografico a Londra. Baxter è una calamita di calamità, un maestro di fallimenti fragorosi, ma strizza la sua dose di fortuna fino in fondo. È il cinismo che lo aiuta sempre a farla franca, e il suo sogno proibito è una vita tranquilla. -
La città lontana. Poesie 1993-2009
“La mattina, qualche voltarnRicordati di uscire all’alba”rnDopo una lunghissima incubazione, Adelelmo Ruggieri (1954) appare sulla scena poetica nel 2003, con La città lontana, primo tempo della trilogia che in questo volume finalmente si raccoglie e si offre a tutti i lettori di poesia. Pochi titoli di grande valore, scarse o nulle apparizioni pubbliche, totale assenza di esibizione, vita appartata e modesta: sono gli ingredienti che fanno di questo autore una piccola leggenda della poesia contemporanea italiana, conosciuta e ammirata malgrado la difficoltà di reperire concretamente i suoi libri. In apertura la rievocazione di una scena infantile culmina nel verso “E io sedevo sul gradino e restavo a guardare”: e in quell’antica postura, nello sguardo laterale che privilegia sempre l’oggetto visto sul soggetto osservante, già si colgono le caratteristiche particolari, quasi walseriane, di questa poesia. La vista e il mite attraversamento (il tema della passeggiata, nello spazio e nella memoria, è frequentissimo), la brevità e la misura (fraterna al binomio di un altro grande poeta marchigiano, Francesco Scarabicchi: “il garbo e la misura”), la nuda semplicità del dire: questi gli strumenti con cui Ruggieri esplora il mondo, dal vicino al lontano, dal basso all’alto: “A sinistra la congettura di sé / In alto i pianeti, in basso la terra”. Il risultato è una sorprendente felicità espressiva; sotto gli occhi del lettore “l’aria poi si pulisce e il cielo diventa / Più celeste che mai”.rnFabio Pusterla -
Requiem per una casa di riposo lombarda. Ediz. limitata
"Requiem per una casa di riposo lombarda"""" è stato stampato in una tiratura speciale di trecento copie numerate, presso Bine Editore di Milano. Grafica e stampa della copertina sono a cura di Lucio Passerini, con i torchi del Buon Tempo. La rilegatura a filo refe cerato è stata realizzata a mano. """"La lucidità del dolore / La chiara evidenza d'errore / La nostalgia dell'amore // Il coraggio di fronte all'orrore / La memoria di questo dolore"""". Chi di noi non ha un parente - quando non è stato toccato in prima persona - coinvolto nel tragico disastro della pandemia da Covid-19? Cosa ne è stato, che ne è dei più anziani, spesso abbandonati a ecatombi degne di un quadro espressionista? Riecheggiando a tratti il Libro tibetano dei morti, il poema di Fabio Pusterla lancia un grido acuto, accorato: rievoca orrore e degrado di quanto è accaduto, e purtroppo talvolta ancora accade, nelle case di riposo." -
Il grande azzurro
“Fluttua. Attorno a lei c’è una musica dolce che la culla. Diviene acqua, tenuta a galla da una forza che è come casa, come onde, come l’abbraccio di una madre. È dentro di lei e intorno a lei. È protetta dall’amore, dalla casa, ed è piena di coraggio”.«Una storia memorabile ed evocativa su sorellanza e identità» - InternazionaleHassana e Husseina sono sorelle gemelle. Fino ai dieci anni sono rimaste sempre insieme, nella pace del villaggio: Hassana era la gemella più forte, estroversa, Husseina la più timida e schiva. I mercanti di schiavi le separano in un giorno di fragore e fiamme, gettando tra loro un'insondabile distanza. Hassana si aggrappa a Husseina nei sogni, per Husseina lo strappo dalla famiglia e dalla gemella è un pensiero troppo doloroso. Entrambe tuttavia nella lontananza fanno fiorire la loro autentica personalità. Lottano per essere libere: libere da padroni sordidi e meschini, ma anche da chi vuole convertirle ""per il loro bene""""; libere di partecipare ai riti candomblé nella foresta brasiliana, libere di esprimere il proprio talento nel lavoro, libere di abbracciare cause più grandi nel mondo mutevole e febbrile dell'Africa di fine Ottocento. Imparando ad accettare le paure e i desideri più intimi affronteranno l'acqua profonda che le separa; si ricongiungeranno soltanto quando potranno guardarsi negli occhi come due persone intere."" -
Ho paura torero
A Santiago, nei giorni della resistenza, l'incontro fatale tra la Fata dell'angolo, travestito passionale, e Carlos, militante del Fronte patriottico Manuel Rodriguez. Una satira schiacciante della dittatura, una storia d'amore meravigliosamente sovversiva.«Era solo questo, solo cortesia, solo il ringraziamento per aver concesso la sua casa e il suo tempo a quei rivoluzionari senza cuore. In quella posizione, con le ginocchia unite, rannicchiata a metà scala sembrava davvero una bambina, lo sgorbio artritico del disamore.»Lei è la Fata dell'angolo, travestito passionale e canterino, sartina dei quartieri alti.Carlos è un militante del Fronte patriottico Manuel Rodríguez, a caccia di un nascondiglio per le sue riunioni clandestine. Per amore, la Fata offre al ragazzo la propria soffitta. Per amore, accetta le mezze verità di Carlos, gli incarichi rischiosi necessari per la Causa. Assillato da una moglie logorroica, tormentato da incubi d'infanzia, Pinochet va e viene dal proprio ""retiro"""" di Cajón del Maipo, che domina Santiago dall'alto. Finché un giorno, lungo la strada rovente che scende verso la capitale, la Sua pista si incrocia drammaticamente con quella di Carlos. Anche Carlos e la Fata si troveranno ancora di fronte. In tutt'altro scenario, tutt'altro attentato. Scritto con linguaggio gioioso e barocco, questo romanzo celebra il trionfo dei sentimenti e dell'erotismo su pregiudizi, barriere, meschinità. Adorato dai cileni, che l'hanno proclamato """"il libro del nuovo millennio""""."" -
La vedova Van Gogh
Una storia vera, bellissima, mai raccontata. La storia della donna che ha consegnato al mondo l'arte di Van Gogh.«Scrivo circondata dalla vertigine dei colori. Frutteti in fiore, in camera da letto; in sala da pranzo, sopra il focolare, davanti ai miei occhi proprio adesso, i mangiatori di patate; nel piccolo soggiorno, il grandioso paesaggio di Arles e la notte stellata che sovrasta il Rodano. Ognuno di loro sfavilla per casa. E sembrano dipinti da persone diverse.»Cieli, occhi, corvi, girasoli: dovunque giri lo sguardo, Johanna vede dipinti di Van Gogh. Splendono nel buio, la svegliano all'alba; prima del canto degli uccelli, prima dei rumori di Parigi che riparte. La gente non li capisce, non li ama. Li usa come fondi d'armadio, per tappare i buchi del pollaio. Van Gogh si spara al petto e con lui se ne va il fratello Theo, inseparabile anche nella morte. Johanna resta sola con un piccolino nella culla: si chiama Vincent come lo zio. Lui e i dipinti illuminano il nero che l'ha avvolta. Vedova giovane, torna in Olanda e si prepara a lottare. Apre una locanda in campagna, fa arrivare da Parigi i quadri di Van Gogh. Dal soffitto al pavimento, li appende in ogni stanza: è il primo museo segreto. Di giorno Johanna accoglie gli ospiti, cresce suo figlio. Di notte si immerge nelle lettere di Van Gogh. Le affidano una missione, le indicano la strada. Oltre le porte chiuse, il disprezzo, la selva dei no. Il primo sì è il disegno venduto a un cliente argentino. La prima mostra la ospita all'Aia una donna senza pregiudizi. Poi il vento gira, vengono i buoni incontri, gli incroci fortunati; il tempo corre, vola, le mostre si moltiplicano e Vincent van Gogh entra nella Storia. Johanna, finalmente, può respirare leggera, aprire altre porte. Tornare a smarrirsi in un sorriso, nel gioco meraviglioso dei corpi. -
Monster
Finalista Premio Mare di Libri 2022Ha sedici anni, è nero, è dietro le sbarre: Steve è accusato di omicidio. Ma è colpevole? È davvero un mostro? In attesa del verdetto della giuria, decide di raccontare la sua storia sotto forma di sceneggiatura. Una storia fatta di strade sporche, gentaglia feroce, pregiudizi senza fine.«Monster è anche un affresco impressionante del clima di violenza che si respira dietro le sbarre, cosa che all'epoca dell'uscita del libro produsse qualche polemica sull'opportunità che il volume fosse leggibile anche e soprattutto da ragazzi in età scolare» – Alberto Anile, RobinsonPer questo mi filmo. Voglio sapere chi sono.Steve Harmon è in prigione, accusato di aver fatto il palo durante una rapina finita nel sangue: rischia una condanna a vita. Steve è smarrito, pieno di paura; per farsi coraggio ricorre alla sua grande passione, il cinema. Decide di raccontare il suo processo come se fosse un film. E noi veniamo catapultati lì, in prima fila: assistiamo a interrogatori e testimonianze, ricostruiamo da varie angolazioni la vita di Steve, che segue un corso di cinema, vive a Harlem, frequenta i bulli del suo quartiere. È colpevole o innocente? È davvero un mostro, come lo definisce la pubblica accusa? O è soltanto un ragazzo nero, e in quanto tale colpevole designato, sospetto per definizione? Fino all'ultimo non lo sapremo: faremo i conti, invece, con i nostri pregiudizi, le nostre ambivalenze, che oscillano di scena in scena. Come il suo avvocato difensore, come i suoi stessi genitori, non sappiamo se fidarci completamente di Steve. -
Il mistero delle meraviglie scomparse
«Quella notte il fiume Arno uscì da suo letto e zitto zitto, senza che nessuno se ne accorgesse, si spinse tra le strade di Firenze, girellò per i vicoli e per le piazze, e con le sue grandi mani d'acqua tastò, frugò e arraffò. Poi, come se niente fosse, se ne tornò da dove era venuto.»Le meraviglie di Firenze sono sparite. Un mattino, i fiorentini si svegliano e al posto del Duomo, del Giardino di Boboli, di Ponte Vecchio trovano un grande vuoto. Mentre i notiziari strillano allarmi a tutto spiano, le meraviglie riappaiono a Parigi, a Pechino, a Washington! Il capo del governo chiude le scuole e minaccia di dichiarare guerra a tutti. Solo un bambino, Filippo, sospetta che sia stato l'Arno. Quel fiume gli aveva già rubato un cavaliere d'argento. Con l'aiuto della sorella Francesca e di un misteriosissimo vecchino, vuole convincere il fiume a rimettere le cose a posto. -
Alla grande
Per recuperare un sacco di monete d’oro in fondo al lago, basta costruire un sommergibile. Per accendere il sorriso di Milena, ci vuole qualcosa di più. Scanzonato, ironico, sognante: l’esordio strepitoso di un grande narratore.«Avevamo pensato che potevamo costruirci un sommergibile con il bidone del rusco piantato davanti alla chiesa, che era il più grande del paese, ma una volta fatte le misure era saltato fuori che non ci si stava neanche morti.»Casola Valsenio, Romagna. In viale Neri, in cima alla salita del viale delle Rimembranze, ci sono le case popolari. Ci abitano il Mago Mammola, con le gambette arrossate e piene di lividi; e Mone, che non vuole che lo guardi quando scende le scale. E Noemi la matta, che le porta da mangiare la panda dell'assistenza sociale. Ci abita soprattutto Bastiano Casaccia, detto anche Bla. Di babbo si sa poco o nulla, mamma è una tigre che nasconde un agnello, nonna e la gatta giocano a fare i soprammobili. Una peste, Bastiano: un dolce pirata, un po' ingenuo ma pieno di grinta, e leale. Pensieri limpidi, quelli di Bastiano, ma il cuore batte per le malefatte di zio Paolo, fuggito in Germania dopo un clamoroso furto di pellicce. Sfreccia per il paese con la bicicletta — la sua Turboberta — come cavalcasse una pallottola. E stupirà tutti, di questo è sicuro, costruendo un favoloso sommergibile, alla faccia di Mirko Contoli, piagnone e riccastro rivale in amore. Ma nel mondo grandioso e avvincente di Bastiano si nasconde un'insidia. Qualcosa nascosto dentro di lui. Un ostacolo oscuro, un nemico assoluto che occorre affrontare. -
Ciò che il mondo separa
«Questo libro viene da lontano; mette radici nella raccolta d'esordio, di Francesca Matteoni, Artico del 2005, risale lungo gli anni recuperando alcune poesie già apparse nel 2010 nel Decimo quaderno italiano, e giunge a coronare un lungo, coerente cammino con un affresco poderoso e singolare nella poesia italiana del nostro tempo. Nel cerchio dei fragili si muove la parola, che porta con sé la coscienza di un trauma originario, se davvero crescere è sempre tradire, cioè allontanarsi da un'unità originaria che la vita spezza e frantuma (Siamo interi quando moriamo / ma viviamo come frammenti), ma insieme la fiducia nel cammino, nel viaggio. Poesia di metamorfosi e viandanza, di sprofondamento nella simbologia interiore e archetipica ma anche capace di esplorare il grande Nord e il mondo incantato dei miti delle fiabe; poesia che ora si allarga in narrazione, ora si raggruma in pochi versi verticali, vede il dentro dei corpi / alberi della preistoria, e non dimentica il distacco d'ombra che ci allontana l'uno dall'altro, ma sa abbandonarsi all'esperienza di un amore che non consola e non pacifica: Se l'amore è forza, lo è perché mi spezza / se l'amore è fede, lo è perché mi schiaccia. La voce di Francesca Matteoni parla un linguaggio personale e sorprendente, formatosi su letture e modelli forse più inglesi che italiani; è una voce mite eppure ferma, che può dire di sé con ragione: Io remo contro la notte, misuro /a onde la separazione. Al sonno / lascio una bussola e un nord, / un oracolo di schegge.» (Fabio Pusterla) -
L' uomo di Philadelphia
Best seller assoluto negli Stati Uniti, L’uomo di Philadelphia è il grande classico americano che mette a nudo con ironia ed eleganza il conflitto tra identità personale e adattamento sociale.rn“Occorreva qualcosa in più del denaro e del potere per conquistarsi il diritto di cittadinanza a Philadelphia”.Tre donne coraggiose hanno segnato il suo destino.rnMargaret, che sbarca nel 1857 a Philadelphia dalle paludi d’Irlanda.rnMary, che incanta leggendo poesie ad alta voce.rnKate, che difende la propria indipendenza sopra ogni cosa.rnAnthony cresce con il loro sangue, la loro intelligenza e fierezza.rnIncarna la loro ambizione.rnScopre ben presto che la vita è complicata, a Philadelphia, per chi non appartiene alle classi privilegiate.rnNel lavoro e nell’amore impara a destreggiarsi valutando con attenzione ogni mossa.rnDiventa un avvocato abilissimo, sfiora la vetta.rnMa la vittima di un processo assai diverso da tutti gli altri lo costringe a porsi la domanda cruciale: “Sono fedele a me stesso?”rnO è soltanto la pedina di un gioco che non gli appartiene?rnPer scoprirlo, Anthony deve avventurarsi dietro gli ingranaggi che ti innalzano o ti stritolano in una società retta dalla carriera e dal profitto. -
Poesia contemporanea. Quindicesimo quaderno italiano
Le voci di sette poeti esordienti presentate da sette autori affermati. Prosegue da trent'anni, con cadenza biennale, l'iniziativa di scegliere, tra migliaia di dattiloscritti, sette voci che, con sensibilità, spessore ed equilibrio, rappresentino l'Italia in versi e i suoi 'nuovi spazi'. Questi i giovani poeti selezionati nel 2020 dal comitato di lettura formato da Franco Buffoni, Umberto Fiori, Massimo Gezzi, Fabio Pusterla, Claudia Tarolo e Marco Zapparoli: Dario Bertini (Legnano), Simone Burratti (Padova), Linda Del Sarto (Lucca), Emanuele Franceschetti (Macerata), Matteo Meloni (Pinerolo), Francesco Ottonello (Cagliari), Sara Sermini (Varese). Prefazioni di Andrea De Alberti, Guido Mazzoni, Franca Mancinelli, Massimo Gezzi, Fabio Pusterla, Paolo Giovannetti, Antonella Anedda. -
In terra straniera gli alberi parlano arabo
Un libro sulla potenza consolatoria degli alberi, del camminare, del riflettere.Fu una bella sensazione, sentire l’arabo nel bosco. Dunque la natura non era affatto muta, bastava rivolgerle la parola e stare ad ascoltarlaQuando lascia l'Iraq, senza un soldo e senza un lavoro, Usama porta con sé l'orrore per le stragi di Bagdad, le maledizioni di mamma e tanta poesia. Quando giunge in Svizzera, scopre che camminare è una mezza religione. Arrendersi alla natura riapre alla vita. Terra chiama terra, radici chiamano radici. Torna il passato, struggente e terribile: sevizie, ingiustizie; ma anche il bello: occhi di nonna, modi, saperi, piccoli trucchi; infanzia, libertà. I versi semplici e sorprendenti della prof di lettere. Non fa in tempo a capire-ripartire-amare Usama, da casa giunge la notizia che il fratello è svanito nel nulla. Scrittura poetica, intensa, politica che racconta il dramma dell'esilio, la gioia di una possibile nuova vita. -
La commedia umana
Il ritratto formidabile di uno stile di vita scomparso, una parabola sull'adolescenza e sul mondo degli immigrati d'America degli anni Quaranta. Un piccolo classico in trentanove episodi.«La mano di Saroyan è piena di rabbia, una rabbia armena eppure americana: e soprattutto, la sua scrittura è fantastica, lirica fino all’ultimo punto, all’ultima virgola.» – John Fante«Con estrema delicatezza il lettore vive il modo in cui Homer inizia a far parte del mondo degli adulti, scontrandosi con la perdita, l’abbandono, la solitudine e la responsabilità.» – Martina Costantino per MaremossoQuel bambino di nome Ulysses Macauley, un giorno se ne stava a guardare il buco della talpa nel giardino dietro casa, in Santa Clara Avenue, a Ithaca, California.Homer è un ragazzino di quattordici anni pieno di entusiasmo. La famiglia Macauley, da cui proviene, è modesta: il babbo è morto e il fratello maggiore è partito per la Seconda guerra mondiale; eppure tutti si dedicano con energia a quel che va fatto: la mamma alle galline come all'arpa, la sorella agli studi e al pianoforte, e Ulysses è il fratellino più curioso del mondo. Homer, che di giorno frequenta il liceo, la sera si tuffa in bicicletta alla volta dell'ufficio del telegrafo, dove lavora come portalettere. Pochi giorni, e già si rivela come il messaggero più veloce della West-Coast. Entra così nel mondo degli adulti: il suo segreto è prendere sul serio le cose e i sogni per diventare qualcuno, anzi, capire di esserlo già. -
La principessa sposa. Nuova ediz.
Un celebre sceneggiatore cerca disperatamente una copia del romanzo chiave della propria infanzia. Vorrebbe regalarlo al figlio annoiato, sperando che il prodigio si ripeta. Quando l'agguanta, si rende conto che molti capitoli noiosi erano stati tagliati dalla sapiente lettura ad alta voce del padre. Decide di riscriverlo. Togliere lungaggini e divagazioni. Rendere scintillante la ""parte buona"""". La magia si realizza. Il risultato è straordinario. Si parte da una cotta clamorosa, un amore eterno tra un garzone di stalla e la sua splendida padrona, che sembra naufragare a causa di una disgrazia marittima. C'è poi il di lei fidanzamento con un principe freddo e calcolatore. Poi c'è un rapimento, un lungo inseguimento, molte sfide: il ritmo cresce, l'atmosfera si arroventa. Il trucco della riscrittura - arricchito da brillanti """"fuori campo"""" dell'autore - l'incanto di personaggi teneri o diabolici, i dialoghi perfetti, fanno crescere il romanzo a livelli stellari. Disfide, cimenti, odio e veleni, certo. Ma anche vera passione, musica, nostalgia. Si corre a trecento all'ora su un terreno tutto nuovo che abbraccia classico e stramoderno, fiabesco e farsesco, ironico e romantico. Edizione speciale con centocinquanta pagine inedite. Prefazione di Cristiano Cavina."" -
Di nuovo vicini. Ediz. a colori
Quanto eravamo vicini prima? Quanto torneremo a esserlo poi? Nel frattempo: come stiamo, come siamo, cosa ci aspettiamo? Poetica, delicata, stringente: frase dopo frase, tavola dopo tavola Ella Sanders sa come conquistarci. Un piccolo libro sulla nostra capacità di amare, sempre e comunque. Che anticipa gli splendidi abbracci che ci attendono. -
La sorella di Mozart
Nannerl Mozart è una bambina prodigio; prima da sola, e poi con il fratellino altrettanto dotato, si esibisce nelle corti di mezza Europa. Poi però sarà solo Wolfang a proseguire la sua corsa; Nannerl è una donna, e resterà a casa a dare lezioni di piano per mantenere i viaggi costosi del futuro genio della musica. Fin qui la verità storica: da qui in poi, Rita Charbonnier riscatta Nannerl dall’ombra, per raccontarci mirabilmente dolori, rinunce e sogni di una persona eccezionale, piegata dai pregiudizi della storia. -
La casa vuota
«Un orizzonte di macerie e tuttavia di speranze, di polveri dietro le quali balugina la luce: è questo lo scenario principale della poesia di Yari Bernasconi, che con ""La casa vuota"""" corona un percorso già importante e significativo iniziato più di dieci anni or sono. La sua ricerca poetica si muove da sempre sulla duplice polarità dell'esperienza concreta e dell'esplorazione di una geografia e storia europee segnate dalla guerra e dalle rovine; e la Casa vuota che intona questo libro contiene in sé entrambe le armoniche, in un susseguirsi di crolli, apparizioni fantasmatiche, memorie e abbandoni. Lo fa con un linguaggio scabro, accuratamente controllato e attento alle risonanze più interiori delle parole e dei suoni, che appaiono sotterraneamente, senza esibizioni, e che conferiscono a queste poesie una musicalità particolare, sommessa e franta. Si sente, sullo sfondo, la grande lezione di Giorgio Orelli (di cui Bernasconi è notevole studioso) e la frequentazione assidua della maggiore poesia novecentesca. """"Quello che dà vita / alla vita: l'incerto, l'impuro, l'impossibile"""": due versi di Altra corrispondenza che sintetizzano molte cose, unendo la 'porosità' della materia con la necessità di quell'impossibile che si chiama speranza, forse utopia, e che spunta, ogni tanto, """"sul bordo di una vecchia e sempre nuova / vertigine"""".» (Fabio Pusterla)""