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La giustizia non è una pallottola
Giugno. L'intrusione nella villa di un riccone spezza la quiete sulle colline del prosecco. L'ispettore Stucky si lascia volentieri affascinare dalla collezione di libri antichi, dal pianoforte a coda lunga e soprattutto dal signor Giustinian, imprenditore curioso e cercatore di bellezza. Nella piana, invece, alla vigilia della mietitura, uno spaventapasseri sporco di sangue macchia di rosso un campo di grano. È una minaccia da prendere sul serio o la goliardata di un balordo che ha preso troppo sole a Caorle? Nel dubbio, il commissario Montini affida il caso a Stucky, per distoglierlo dal magnete della villa sui colli, dove, accanto al signor Giustinian, una giovane donna nera dalla tempra d'acciaio rilascia informazioni con il contagocce. Tra deliziose cicchetterie di Treviso e vicine di casa sempre più intime, Stucky pian piano annusa un delitto sepolto, fiducia tradita, figli che chiedono conto di un grave silenzio. Un giallo succoso, pieno di sole e calore umano. -
Poco mossi gli altri mari
E se in una grande casa della vasta pianura emiliana non se ne andasse mai via nessuno; se per decenni e decenni non morisse più nessuno? Nonni e nonne, bisnonni e trisavole, bisnipoti? Odi e felicità, maldicenze che si accumulano, bugie e leggende che si mescolano, amori e guizzi geniali che si potenziano a vicenda? E se, in aggiunta e viceversa, un bel giorno morisse Dio? Sicché nelle chiese si scatenasse un “fuori tutto” fatto di altari, confessionali, madonne a prezzi imbattibili? -
Il sangue delle bestie
Con tanta palestra, proteine e forza di volontà, Tom si è costruito un corpo niente male. Ma la sua vita, a cinquant'anni suonati, gli sembra scivolata via. Non aiutano il figlio rancoroso che torna a casa perché ha rotto con la fidanzata, il vecchio padre malandato che pontifica sul suo passato eroico, la moglie che gli regala un test del DNA per il suo compleanno... A scuoterlo, lo spettacolo insopportabile di una donna maltrattata per la strada. Tom scatta in suo aiuto, la strappa dalle grinfie di un uomo violento. La sconosciuta però non lo ringrazia, e rivendica un'identità a dir poco fluida: sostiene di non essere una donna ma una vacca geneticamente modificata. Nome in codice, N7A. Non è semplice accoglierla in famiglia, con il suo aspetto da attrice pomo e il suo desiderio di erba fresca e di tinozze d'acqua. L'uomo violento, poi, non è affatto disposto a rinunciare alla sua donna-vacca, fresca di laboratorio. Per convincere N7A a ribellarsi, Tom deve acchiappare la vita per la coda e giocarsi tutto. -
È ricca, la sposo e l'ammazzo
Qualcuno, forse un suo personaggio, dichiarò una volta: ""Ebbi la sensazione che quel tipo avrebbe potuto scrivere Guerra e pace sul retro di una cartolina"""". Ebbene, Jack Ritchie, sarebbe anche stato capace di proporre nuove versioni per il finale di Rashomon, di mostrare che Pietro Gambadilegno in realtà era una dama di San Vincenzo, di indurre il sospetto che Marilyn Monroe fosse una spia. Lo scopo? Truffare i lettori, a ogni racconto. Leggendo Ritchie, si viene folgorati da un elemento impensabile e imprevedibile, non visto, nascosto nella storia dall'abilità di un prestigiatore. E alla folgorazione, si accompagna molto spesso una solenne risata."" -
Se ti abbraccio non aver paura. Ediz. speciale
Il verdetto di un medico ha ribaltato il mondo. La malattia di Andrea è un uragano, sette tifoni. L'autismo l'ha fatto prigioniero e Franco è diventato un cavaliere che combatte per suo figlio. Un cavaliere che non si arrende e continua a sognare. Per anni hanno viaggiato inseguendo terapie: tradizionali, sperimentali, spirituali. Adesso partono per un viaggio diverso, senza bussola e senza meta. Insieme, padre e figlio, uniti nel tempo sospeso della strada. Tagliano l'America in moto, si perdono nelle foreste del Guatemala. Per tre mesi la normalità è abolita, e non si sa più chi è diverso. Per tre mesi è Andrea a insegnare a suo padre ad abbandonarsi alla vita. Andrea che accarezza coccodrilli, abbraccia cameriere e sciamani. E semina pezzetti di carta lungo il tragitto, tenero Pollicino che prepara il ritorno mentre suo padre vorrebbe rimanere in viaggio per sempre. Edizione speciale dieci anni con venti fotografie originali del viaggio di Franco e Andrea. -
Tremalume
«Tremalume è una parola che ho inventato io» racconta Fabio Pusterla. «È apparsa sulla pagina mentre provavo a scrivere una poesia un po' strana, e mi è balzata agli occhi come il titolo migliore per il mio nuovo libro. Tremalume: un neologismo in cui il tremore, la minaccia e la preoccupazione non eliminano affatto la piccola sopravvivenza di un lume, di una minima luce a cui affidarsi.» Un cammino paziente, ostinato, nelle regioni del disastro, del degrado, tra i mostri della notte sui sentieri, nella luce migrante; il cammino di chi non ha scelto, ma non ha rinunciato, complice un silenzio che nel frastuono dei sobborghi ""vive ai margini e si cela"""". Lo sguardo è a larghissima gittata, abbraccia """"pochi vivi e molti morti"""", l'ultima aborigena della Tasmania, i macachi creati in un laboratorio dell'Oregon. A quattro anni di distanza dall'ultimo libro, Cenere, o terra, in questi nuovi versi, sempre più limpidi, la denuncia, il dolore pubblico e privato lasciano affiorare la forza di un segno che resta, una speranza intima e sommessa capace di proiettarsi nel cosmo, nei millenni, nutrendosi di memoria e vastità."" -
Planetario e altre osservazioni
Lo stile di questa raccolta è molto chiaro, si potrebbe quasi parlare di prosa poetica. Che non a caso, riflette prima di tutto su questa domanda: dove va la poesia? Qual è il suo territorio, quale il nostro rapporto con le immagini, come possiamo entrarvi, quanto la possiamo condividere? Questo il primo tema di Planetario. Ciò che l'uomo costruisce fuori e dentro la natura, assieme e contro la natura, in sintonia quasi musicale con essa, oppure in totale disarmonia. Questo il secondo tema. Quali le grandi paure di noi uomini e donne, quali i ripari, quali i rimedi? Il terzo grande filone attorno a cui ruotano queste poesie. -
La grande battaglia musicale e altre avventure sonore
A Notina la musica è sempre nell'aria. Esce dalle finestre della scuola, dove i bambini battono le mani sui banchi e pestano i piedi per terra al segnale del maestro Gong; si alza dai giardini pubblici, dove gli Urletti si trovano a cantare; riempie la piazza ogni domenica con la banda del maestro Bacchettafrolla. Gli abitanti di Notina hanno la musica in testa. Clarone corre più veloce della pioggia, perché al momento giusto deve essere là, con il suo cannoncino, a far partire l'arcobaleno. A casa, per riposare, suona il clarinetto basso, intrecciando duetti con l'ottavino di suo figlio Pirulì. Il giudice Registro sembra serio e taciturno, ma la sera, in tribunale, quando tutti sono andati via, riempie ciotoline di cibo per i suoi amici gatti, tira fuori la chitarra e si lancia in un rock scatenato. Viola sogna di suonare il contrabbasso, si fa le collane con le note e progetta una casetta da concerto sull'albero insieme a Pirulì. A Notina la musica mette tutti d'accordo. Una notte, però, spuntano strani manifesti sui muri di tutte le case. Il maestro Leon de Trombòn, con un'orchestra grandissima, vuol sfidare la banda del maestro Bacchettafrolla! Tutta Notina ne parla. Il gran giorno della battaglia musicale Leon de Trombòn entra in piazza con più di cento musicisti, come un un generale alla testa del suo esercito. La grande sfida sta per cominciare, ma... dove sono finiti Bacchettafrolla e la sua banda? Età di lettura: da 8 anni. -
Poesie per gente che va di fretta
Asuka Ozumi vive in Italia, si occupa di manga e letteratura giapponese. In Giappone ha una nonna di novantotto anni che compone haiku tutti i giorni sul suo quadernetto a righe verticali, fitto di linee scritte a penna. Da cinquant’anni, insegna agli altri come intrecciare parole, spiegando che sono l’esercizio e la costanza ad allenare la poesia e a far sì che tra migliaia, decine di migliaia di versi, ogni tanto ce ne siano alcuni che “lasciano ammutoliti”. Si stima che sette milioni di giapponesi si dilettino a comporre haiku, incontrandosi, sfidandosi in circoli poetici che si moltiplicano e coinvolgono anche famiglie e bambini. -
Zamir
In un campo profughi tra la Siria e la Turchia, c’è persino una ruota per far giocare i bambini. Anche per questo Zerre, madre di quindici anni, ci fa entrare di nascosto il figlio appena nato, Zamir. Il giorno dopo nel campo profughi esplode una bomba, che letteralmente porta via la faccia a Zamir. Salvato da un chirurgo eccezionale, Zamir dedica la vita a tentare di fermare le guerre. Intorno a sé, da una parte e dall’altra, vede solo follia, avidità e corruzione, eppure negozia instancabile con dittatori e leader, usa ogni mezzo per convincerli a scegliere la pace invece dello scontro. -
Il nazista & il barbiere
Ecco a voi Max Schulz: poveraccio ariano, occhi da rospo e naso a becco, figlio di padre ignoto. Il suo migliore amico: Itzig Finkelstein, biondo, occhi azzurri, ebreo, figlio di un ricco barbiere. Nel terzo Reich, Max Schulz fa carriera: SS, brigate nere, specialista sterminatore in Polonia. In Polonia, nel terzo Reich, Itzig Finkelstein e famiglia vengono sterminati. A guerra finita, Max Schulz dribbla magistralmente russi e partigiani e torna a Berlino. Ricercato dal nuovo governo come criminale di guerra, decide di cambiare identità. Si fa tatuare un codice di Auschwitz sul polso, si fa circoncidere. D'ora in avanti, sarà Itzig Finkelstein, barbiere ebreo. Riceverà gli aiuti destinati alle vittime dell'olocausto, si avvicinerà al movimento sionista... -
Sputerò sulle vostre tombe
Lee Anderson, negro dalla pelle bianca, vuol vendicare l'assassinio del fratello. Ottenuto un posto di libraio, entra a far parte di una cerchia ""bene"""" di bianchi. Assieme a Dex, amico rivale, dopo varie scorrerie dentro e fuori Buckton, progetta di far perdere completamente la testa e sedurre le splendide, gelide e inavvicinabili sorelle Asquith… È l'avvio di una storia crudissima che miscela i tratti salienti dell'epoca dei """"belli e dannati"""" degli anni Cinquanta: automobili a velocità sfrenata, tempo e spazi polverizzati dal brivido dell'avventura, alcool fino alla nausea e all'annientamento, violenza come sfida spudorata e senza limite, sesso facile e musica di chitarre ormai giunta alle soglie del rock..."" -
Quarantanove poesie e altri disturbi
Sensibili e misteriose, fuori da ogni schema, le poesie di Cristina Alziati sono visioni che emergono nitide dal silenzio. Sono vicine a distruzioni, a sconfitte, alle piante sotto la corteccia. Svelano intimità universali tra vigne, roseti e terra; raccontano città, campagna, deserto che non c'era. Hanno il ritmo di un respiro profondissimo che a tratti accelera o si trattiene. -
Se gli dei ti fanno impazzire
Helios è un ragazzino troiano, figlio di una schiava ernforse addirittura di Priamo. Mingherlino, capelli rossi,rnamoreggia con Cassandra, che gli trasmette un po’rndella sua preveggenza.rnQuando sbarcano gli Achei, Helios tallona l’esercitorntroiano fino alla spiaggia, e si illude di poterrnsconfiggere a sassate il grande Achille.rnSe non intervenisse Ulisse, sarebbe spacciato; marnUlisse lo prende in simpatia, lo portarnall’accampamento acheo e lo addestra nell’arte dellarnspada e dell’ingegno.rnHelios fa amicizia con Neo, figlio di Achille; insiemernpassano estati stupende a Skiros, dove regnarnLicomede e impazza Deira, mascolina e selvatica.rnUnica spina, il richiamo di Troia. Helios torna a casa ernmette testa e muscoli al servizio della sua città.rnScorta Priamo in un’impresa tragica, salva Enea da unarnlancia fatale.rnFinché non si levano altissime le fiamme nella Troade,rne Helios segue il destino che gli dei hanno disegnatornper lui. -
Stazioni remote
Il dialogo di Stefano Simoncelli con le sue amate creature invisibili prende avvio mezzo secolo fa, arnCesenatico, attorno alla storica rivista «Sul Porto», all’amicizia con Ferruccio Benzoni e alrnmagistero di alcuni grandi poeti, primi fra tutti Vittorio Sereni e Giorgio Orelli, a cui Simoncellirnrimarrà costantemente fedele, attraverso le sue molte Stazioni remote, finalmente riunite inrnquesto ampio volume antologico. Parola notturna, vagabonda eppure tenacemente abbarbicatarnalla propria verità profonda, parola capace di scendere più dentro di ogni tormento, di esplorare irnmargini, le paludi, i canali, camminando sulla riva dei nottambuli o sostando nell’Hotel deglirnintrovabili, senza tuttavia dimenticare mai com’è viva e imprendibile la luce. Quella di Simoncelli èrnuna poesia all’apparenza affabile, accogliente, che tuttavia nasconde al suo interno un lavoriornsommesso, mai esibito, e una memoria della tradizione novecentesca a cui fa riferimento, senzarnche l’ombra dei maestri soffochi mai la sua voce originale e generosa o offuschi la memoria dirnquell’uomo /che amava smodatamente la vita. - Fabio Pusterla -
Un'ultima stagione da esordienti
L’estate macinavano polvere nel campetto di ghiaia. Appuntamento alle sette del mattino per la prima partita, e avanti fino a sera. Stava per cominciare la terza media, ma è solo un dettaglio. Il calendario delle partite scandiva le tappe di un’avventura. Sprofondavano nella Bassa, sotto un cielo esagerato, circondati da milioni di peschi. Si inerpicavano tra i monti, su campetti gelati, in fondo a tornanti interminabili. Per scardinare squadre di geometri ben pettinati, che li disorientavano con finte, passaggi di prima e triangoli di perfezione assoluta. Un tunnel che porta dritto a Borgo Ghibellino, una filiale dell’inferno. In una finale epica, dove ci si gioca il campionato e molto di più. -
Il ritorno del ronin
Tallonato da uno strano manipolo di samurai, accompagnato da Kiku e dal saccente pastorello ‘Rana’, lungo la via per Osaka Kaze si imbatte nel corpo di un ispettore ‘khrishitano’, molto probabilmente assassinato. Gli inquirenti locali sono certi che gli artefici di questo e altri analoghi delitti siano ""i Cristiani"""" curiosi credenti giunti da qualche tempo in Giappone. Ma Kaze non la pensa così… Ogni capitolo si apre con un haiku, ha la grazia e l’energia di un piccolo affresco pieno di suspense, umorismo e un pizzico di spiritualità. Ogni episodio della tetralogia è un """"mystery"""" a sé stante, rappresenta in modo lieve e avvincente il Paese del Sol levante del 1600."" -
A pala e piccone
Per farsi strada, nella vita, occorre lavorare duro, a volte si procede a pala e piccone. Più che mai, se si desidera diventare un bravo archeologo. Per essere felici, nella vita, occorre qua e là anche qualche rosa. Perché l’amore, quando è potente, quando è baciato dal sole rovente di un campo di scavi in Spagna, ha bisogno anche di loro. Per non affogare in un mare di birra. Per provarci, davvero, e tener fede ai sogni più grandi. -
Mediterraneo. Viaggi disegnati
Un periplo delle coste del Mediterraneo che racconta genti, paesaggi e colori, ma anche letterature e culture che hanno costruito la ricchezza di questo mare e delle terre che bagna. Il viaggio parte da Napoli e muove verso ovest, in un tour che percorre tutta la costa e si chiude in Sicilia, tra luoghi diversi eppure fraterni, voci distanti e tuttavia espressioni dello stesso vitale legame con il mare. -
Le migrazioni dei popoli all'inizio del V secolo. Teologie politiche in Agostino, Orosio e Salviano
È stato detto che «Dio non vuole le migrazioni dei popoli», e mai come in questi anni una dichiarazione teologica risulta gravida di implicazioni sociali e politiche. Ma cosa si diceva dell'argomento in altre epoche, magari ancora inesperte di ""eresie laiche"""" tipiche della modernità, come il razzismo? All'indomani del sacco di Roma del 410 l'Impero Romano d'Occidente venne brutalmente a confrontarsi con massicce e distinte ondate migratorie: essendo l'Impero ormai cristianizzato, ciò alimentò dapprima la domanda sull'utilità della religione cristiana, poi sul destino dell'Impero e della Chiesa. Agostino reagì prontamente, definendo una formula analitica tanto lucida quanto di poco facile applicazione: Orosio fu infatti il giovane che fornì ai secoli a venire la chiave di lettura prevalente della stessa opera agostiniana. Salviano ebbe il guizzo profetico necessario a rovesciare alcune questioni.""