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Tryte
Rovereto, anno 2020. Andrea Mainelli, scrittore romano di successo, creatore di una saga poliziesca ambientata negli anni Quaranta a New York, viene torturato e orrendamente trucidato da una squadra di sicari inviata dal Sindaco della Capitale, Spirati, personaggio potente e profondamente corrotto. La scomparsa dell'autore non ferma però la macchina che egli stesso ha messo in moto. La sua editor e segretamente amante Elena Regis, ha celato a tutti, casa editrice e marito compresi, i documenti che inchioderebbero Spirati e tutta la sua organizzazione, ponendo fine a un'epoca contrassegnata da agghiaccianti delitti. Lentamente, un vaso di Pandora dalla violenza impensabile si scoperchia; perduti gli affetti fondamentali e perseguitata da minacciose presenze, Elena troverà chiarimento e conforto nell'incontro con il Programmatore, uomo dal passato turbolento e oscuro, l'unico, forse, in grado di dare risposta alle tante, inquietanti domande rimaste aperte. -
Il rappresentante di felicità
"Il 13 ottobre nacque Vincenzo, Vincenzo Marino: non ci fu alcun dubbio che a lui spettasse il nome di papà. L'erede c'era: era il 1993. L'istante in cui me lo portarono a far vedere, ancora nell'incubatrice, rimarrà uno dei momenti più importanti di tutta la mia vita. Era felicità, felicità assoluta, ben immortalata dalla foto che mi scattò proprio in quell'istante il mio amico Cono. Caterina ebbe poi una seconda gravidanza, che purtroppo terminò con un aborto spontaneo. Fu un brutto colpo, ma non volevo vedere mia moglie così avvilita. Allora presi Vincenzo, che allora aveva un anno e mezzo, e lo buttai sul letto dell'ospedale vicino a lei. «Tieni, prendi Vincenzo! Su, alzati dal letto e andiamocene tutti insieme a casa». Ho sempre pensato che la sofferenza si combatte esclusivamente con la felicità, la morte con la vita. È un po' la mia religione personale""""." -
Racconti di calcio
Il calcio. Un gioco? Una passione? Un'ossessione? Una malattia? Forse un po' di tutto questo, ma diciamo pure che, in fondo, si tratta di un gigantesco sogno. Un sogno che coinvolge milioni di persone in tutto il mondo. Un rettangolo verde, un pallone e due reti. Il resto è magia. E chi sono gli stregoni che fanno queste magie? Undici giocatori per squadra, alcuni dei quali sono destinati a lasciare un segno indelebile nella leggenda. Perché quando uno sport raggiunge certe dimensioni, non si parla più soltanto di uno sport, ma di un fenomeno di costume, di una filosofia e di un concetto più vicino alla storia che alle semplici classifiche. Il calcio condiziona la vita di tante persone, a volte in modo profondo. Federico Lo Cicero ci presenta i numerosi giocatori che sono stati determinanti per la storia dello sport più amato del mondo. Uno dopo l'altro, conosceremo le prodezze e i retroscena degli indimenticabili campioni che hanno saputo suscitare in noi emozioni travolgenti. -
Il cuore sul tavolo
"Anche rispetto agli uomini della mia vita, ho sempre lavorato per non cadere mai in una situazione di bisogno, né emotivo né economico: se ne hai bisogno non sei libera, e se non sei libera non puoi nemmeno chiamarlo amore. Non è amore vero se non è un amore femminista.""""" -
La forza dell'amore. Nella memoria di mia madre e della sua lotta per la vita
Ogni esistenza lascia un'impronta del suo passaggio: un sorriso, un pensiero, uno sguardo d'intesa. Tuttavia, ci sono persone che riescono con il loro amore e la loro empatia a fare breccia in modo particolare nel cuore di chi ha avuto la fortuna di incontrarle. Piera, donna semplice e umile, ha avuto il dono di entrare in contatto profondo con tutte le anime che hanno attraversato la sua esistenza per molti versi dolorosa. Dalle difficoltà dell'infanzia fino alla malattia che l'ha consumata pian piano. E tutte queste persone hanno voluto lasciare un ricordo, un pensiero per lei. Una piccola grande testimonianza. Prima, sua figlia Cinzia che, con un atto d'amore, ha voluto assecondare il desiderio di sua madre: lasciare una traccia scritta e indelebile della sua vita, piena di sofferenze e sorrisi. Ma non solo. Ripercorrere la vita di sua madre ha permesso alla stessa Cinzia di elaborare meglio il dolore per la perdita e rinsaldare il legame con le sue radici: ""... il mio modo di testimoniare l'amore per la vita e nel contempo di conoscere meglio me stessa entrando in contatto con la mia parte più profonda""""."" -
Il custode del monumento ai caduti-The keeper of the monument to the fallen
Il mare, un molo, un tramonto e un uomo. Come quattro amici che si ritrovano a godere in silenzio della reciproca compagnia. Il bibliotecario di Sumatra analizza il presente raccontando del suo passato, in un volteggio leggero come un frullio d'ali, delicato come il suono di un carillon. Nei libri custoditi nella struttura di cui è guardiano, è raccontata la storia dell'umanità, a cui invece spetta il compito di scrivere il futuro. Un testo tanto spirituale quanto pratico, che tratta della religione e del Cristo sotto una luce nuova, mettendo a nudo al contempo la necessità umana di avere una vedetta che ci indichi la strada. -
Standout woman award. Storie di donne straordinarie
"Il premio Standout Woman Award va oltre le esperienze professionali e di vita delle persone che hanno ottenuto questo riconoscimento, perché intende trasferire alle giovani generazioni dei modelli ai quali potersi riferire e la fiducia nei valori che rendono la vita degna di essere vissuta in ogni sua forma"""". (Anna Maria Gandolfi)" -
Io che da 1 a 12 anni
"Io che sono nata nel tempo e nel luogo, secondo me, più belli del mondo per nascere e insieme al latte di mia madre, con tutti i suoi problemi, ho succhiato la gioia di vivere per la felicità della ricostruzione della città, del paese, delle coscienze forse, nella speranza del miglioramento delle condizioni di vita per tutti"""". Fabrizia Fabbroni ama parlare di sé, narrando di quel periodo pieno di esperienze e di emozioni che va dall'anno di vita fino ai dodici anni. Non è però, come potrebbe sembrare di primo acchito, un testo meramente autoreferenziale. C'è di certo una notevole componente autobiografica, testimoniata anche dalle foto che ritraggono l'autrice in vari momenti, dalle passeggiate ai giardini alle vacanze al mare, dalle feste di compleanno alle gite fuori porta. Eppure, tramite un racconto centrato sull'""""Io che"""" emerge anche uno spaccato dell'Italia del Dopoguerra, un'Italia che per la prima volta ha garantito ai suoi figli un tempo di pace, e soprattutto la possibilità di costruirsi da sé un avvenire migliore." -
Elena
Nonostante i suoi sforzi e sacrifici, Elena non è riuscita ad inserirsi nei canoni imposti dai suoi familiari e dal suo ambiente. Decide di affrontare in silenzio la sua condanna di morte. Il Romanzo ricorda un passato ancora presente. -
I miei giorni felici
Ognuno di noi ha un cassetto pieno di ricordi che a volte non apre per mancanza di tempo, per mancanza di voglia, per paura, perché è ""il presente che conta"""". Ma quando decidi di aprire quel cassetto, allora capita che non si finisce più. Allora capita che i ricordi escano fuori come un fiume in piena, una nuvola di farfalle colorate a riempire il cielo di voli, che si resta incantati a guardare. Anche le emozioni legate a quei ricordi prendono il volo, raggiungono chiunque, chi di quei ricordi fa parte di già e anche chi non c'era. Questo il perché di scrivere un libro di ricordi. Per lasciarli andare, belli e meno belli."" -
Ricordi di un ragazzo del '32
Come un album di fotografie ingiallite, condiviso in un pomeriggio autunnale e accompagnato da una tazza di caffè, questo libro ci porta a riscoprire la vita quotidiana di un tempo tanto diverso quanto a noi vicino. Giovanni Pertile ci prende per mano e ci accompagna tra le sue memorie, descrivendo la vita di tutti i giorni, la scuola e il lavoro ai tempi della seconda guerra mondiale. Difficile trovare le parole per descrivere il tepore e la nostalgia che le sue parole evocano, anche in coloro che quei tempi non li hanno vissuti direttamente. Tramite le sue parole, l'autore riesce a regalarci il suo passato per farcelo vivere come se fossero ricordi nostri che riscopriamo con entusiasmo e calore. Un mondo a noi tanto estraneo quanto vicino, malgrado gli echi della guerra... forti e chiari. -
Oltre il fiume
La figura di Giosuè, giovane ""filosofo"""" visionario dal suggestivo nome biblico, è il perno attorno al quale si dipana questa vicenda, in cui tutto è metafora e simbolo. I personaggi, gli scenari, la natura portentosa sono gli escamotage narrativi che accompagnano il lettore alla scoperta di ciò che rimane sconosciuto ai più. Varcare il confine: sembra essere questo il leitmotiv che sottende l'intera opera. Attraverso l'arte che, in ogni sua forma, è la sola a poter proiettare gli esseri umani oltre la realtà tangibile. Qui, la scrittura si fa anche ricerca interiore. Una strada, fra le tante possibili, che l'autrice ha voluto percorrere per cercare dentro se stessa e nei suoi personaggi la bellezza della verità che è riposta nelle pieghe più inaspettate del vivere, oltre l'orizzonte. Nelle terre della fantasia più vivida e sensibile."" -
Lo Zibaldone di un vecchio contastorie
"All'autore, terminato il suo trentesimo libro è venuto spontaneo dire a se stesso: Hai fatto trenta? Ora fai trentuno! E non è stato nemmeno difficile, rovistando nel cassetto della propria memoria, estrarre i ricordi più o meno polverosi della ormai lunga vita di vecchio contastorie che tuttavia vede quei ricordi con occhi diversi da come oggi si raccontano. E così quel vecchio contastorie prova a raccontare nel suo scomodo """"Zibaldone"""" quei fatti avendo a mente quanto Hannah Arendt, filosofa, storica e scrittrice ebrea tedesca naturalizzata statunitense, ci ha raccomandato affermando: """"Senza un'informazione basata sui fatti e non manipolata, la libertà d'opinione diventa una beffa crudele"""". Allora lasciate raccontare di quella parte di Storia che si vorrebbe manipolare o cancellare nell'opera ancora visibile scolpita nella pietra o fusa in un metallo """"aere perennius"""". E, compiuto quel percorso, arrivare ai nostri tempi in cui domina il pensiero unico che impone due insensati e opposti obiettivi: le guerre destabilizzanti che nella Babilonia del terzo millennio.""""" -
Val di Foro
L'opera di Maria Luisa Parca è un'ode accorata all'Abruzzo e agli abruzzesi. Si tratta di un popolo e di luoghi avvezzi ai capricci della terra e del cielo. Tra terremoti e intemperie, infatti, questa terra ha conosciuto da sempre asprezze e difficoltà. Malgrado tutto, è ancora la casa di gente fiera, che ha influenzato le arti più di quanto si possa pensare e che ha avuto una rilevanza storica spesso dimenticata. Tramite queste pagine, riscopriamo la storia dell'Abruzzo, dai suoi albori ai giorni nostri, anche grazie ad una piccola antologia di opere, sia di artisti abruzzesi che dedicate all'Abruzzo. -
La politica spirituale e la rivoluzione interiore
La realtà che ci circonda appare molto spesso immutabile e spaventosamente incontrollabile. Recenti scoperte scientifiche, così come anche grandi tradizioni spirituali del passato, ci dimostrano invece quanto questo presente sia in fondo molto più vasto di quanto immaginiamo. Domenico Campanelli tratteggia argute e logiche linee di connessione tra fisica quantistica, storia, psicologia, filosofia politica, spiritualità e religione, con nettezza e precisione. Il suo saggio esplora le interconnessioni sottili, ma tangibili, che uniscono la realtà fisica al nostro processo interiore, erigendo un ponte tra la mente cosciente e incosciente, tra la razionalità e lo spirito, fornendo informazioni e approfondimenti determinanti per attraversare armonicamente il grande cambiamento sociale, culturale e ambientale a cui stiamo assistendo. Le sue parole, frutto di un lungo lavoro di introspezione, di ricerca e di studio, ci forniscono gli strumenti per comprendere il mondo e il suo funzionamento: solo attraverso tale comprensione potremo riprendere saldamente in mano il timone della nostra vita, imparando così ad influenzare la realtà in modo più profondo tramite il nostro operato. La chiave per una nuova conoscenza è in noi stessi: saper decifrare con precisione il presente che viviamo e le molteplici cause che lo determinano può aiutarci grandemente a percepire nuove vie, a migliorare come persone, può renderci strumenti attivi di una trasformazione positiva oggi sempre più necessaria per salvaguardare il futuro della civiltà. -
Per Stefano
"Venti e più giorni con Stefano in Marocco. Ed è questo il mio unico ricordo. Questa è una poesia intima ma non intimistica, è una poesia che sa essere engagé pur mantenendo una connotazione personale, è una scrittura che ci ricorda, se mai ce ne fosse bisogno, che l'arte, la vita, la storia, la realtà, sono sincreticamente unite in un unico flusso, che noi attraversiamo e ci attraversa, ci contamina mentre lo contaminiamo, ci forgia nello stesso momento in cui lo facciamo accadere. Con Per Stefano Carlo Bay si dona ancora, se possibile ancor più profondamente, se possibile, aprendo un grimorio segreto di fatti e passioni""""." -
L' attesa. Autobiografia di un amore
Luana è una bella ragazza di diciannove anni che vive a Rieti per gran parte dell'anno e che l'estate torna nel paesino dove è nata, per trascorrere le vacanze dai suoi zii. Lì è tutta una festa. A differenza che in città, nel paese l'atmosfera è più rilassata e meno rigida, le ragazze possono uscire, vanno al cinema con le amiche, ascoltano i successi del momento al jukebox. E poi c'è il Dancing ""La Conchiglia"""", luogo deputato al ballo e alle nuove conoscenze. È lì che Luana, inizialmente a disagio e poco propensa a favorire gli approcci dei giovani, incontra per la prima volta Pier Luigi. Lui ha ventiquattro anni, è un artigliere in servizio militare a Milano, ed ora è giunto in paese per una breve licenza. Qualcosa tra loro accade subito. È il 1959 e l'Italia è in pieno boom economico. L'ottimismo pervade gli animi di molti e Luana e Pier Luigi non vogliono rinunciare, seppur lontani, a mantenere vivo quel sentimento che sentono crescere ogni giorno di più. «L'attesa. Autobiografia di un amore» è il racconto di una storia iniziata per gioco e poi trasformatasi in un destino comune."" -
L' innocenza del male
Mi chiamo Jim, ho 25 anni, sono subordinato alle costrizioni della vita, che una scelta prematura ha reso insopportabile. Non sapevo, ma era l'alba dei tramonti, la dedica mai giunta, l'eclissi di ogni eclissi, e come ogni sera riponevo il fardello delle mie speranze, augurandomi che un giorno nuovo sarebbe cominciato. Non ha importanza il nome della città in cui vivevo, nemmeno quello che facevo, avevo imparato a pensare, ma il giorno del mio arresto e della mia rieducazione sociale erano tutti lì, contenti che per una soffiata ero finito in galera, per droga, per fumo o per erba, non ricordo. Erano giorni felici, il limbo dei pensieri mi faceva da contorno in una didascalia in cui valori e disvalori avevano il loro giusto ritaglio.L'innocenza del male nasce dall'idea di raffigurare le diverse sfaccettature che compongono la nozione di male. Un tema difficile e complesso, che è stato declinato in tanti modi nella storia della letteratura. L'autore lo riprende in una commistione di forma romanzata e dialogo aperto con il lettore, mettendo al centro personaggi inventati e/o trasfigurati, e nella prima parte tramite la rielaborazione della vita di un'icona del rock come Jim Morrison, la cui vita tormentata ed esplosiva è fonte di ispirazione. Scevro da qualsiasi tipo di sperimentalismo - la forma è ricercata e precisa benché richieda al lettore un certo sforzo nell'interpretazione - il libro, oltrepassando il surreale, descrive un tema che non può lasciare indifferenti costruendo un viaggio interiore stimolante e potenzialmente senza fine. -
Due vite. La mia autobiografia
Perché è accaduto ciò? Perché la vita coniugale è a un passo dalla fine? Maria Antonietta Desiati sente la necessità di ripercorrere alcuni momenti salienti della sua vita, dall'infanzia felice vissuta a contatto con un fratello e una sorella fino al sofferto allontanamento dalla casa dei genitori dopo il matrimonio. Ottocento chilometri di distanza che hanno segnato l'inizio di una nuova quotidianità, tra il lavoro da insegnante e la gestione di una casa che presto si è riempita con due figli maschi. Nel tempo però qualcosa - uno sbilanciamento nei rapporti? Un'assenza di comunicazione? Una routine troppo piatta? - ha minato il rapporto con il marito, mettendo in crisi un amore che era iniziato sotto i migliori auspici. Riflettendo e scrivendo si comprende forse qualcosa di più, qualcosa che può spingere verso una ritrovata serenità e sicurezza di sé... -
Con le valigie sempre in mano
Rita è nata a Battipaglia agli inizi degli anni '50 in una famiglia borghese, molto conosciuta in città. Rita è intelligente, le piace studiare, ma è vivace, troppo vivace, forse... ribelle. E poi a casa la colpa è sempre sua. Le barriere tirate su dal padre, il momento storico di passaggio segnato dal '68 e il suo bisogno di affermarsi come persona e come donna, la conducono, inconsapevolmente, a fare delle scelte molto difficili e che vanno sempre - o quasi - contro i suoi desideri e le sue aspettative di futuro. Si ritrova così, con la valigia sempre in mano, pronta a spostarsi in giro per l'Italia prima e per l'Europa poi alla ricerca di se stessa e di un lavoro, seguendo sempre la necessità di indipendenza e autonomia. Il futuro? Riprendersi la sua vita!