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Settimo Severo in Britannia. Una bambina tra i soldati
Nella primavera del 209 d.C. una bambina giunge da sola al vallo di Adriano, vigilato da legionari della II Parthica. La bambina è fuggita da un villaggio di Caledoni, parla latino, fornisce preziose informazioni e subito diventa la beniamina dei soldati. Il centurione Valentino Longo l'affida a una famiglia di Britanni, ma la bimba fugge per ritrovare gli amici legionari, che però devono condurre una campagna nella Britannia del nord... -
Sibylla. Il mito della Sibilla Cumana nelle Metamorfosi ovidiane e in un affresco di Ercolano
Lo studio si sofferma sull'analisi di un affresco ritrovato ad Ercolano durante gli scavi del 1749 e al suo legame iconografico con la descrizione che Ovidio fa della Sibilla Cumana nei Metamorphoseon libri XV (libro XIV, vv. 101-154). -
Quartiere Trieste. Immagini e testimonianze della sua storia
Una narrazione, illustrata attraverso più di trecento immagini, che ricostruisce la formazione e la trasformazione del quartiere Trieste in un percorso che parte dalle origini e arriva fino ai nostri giorni. Fatti, curiosità e approfondimenti, arricchiti dalle piccole e grandi testimonianze degli abitanti, che suggeriscono nuovi punti di osservazione anche al passante distratto. -
Oltre la villa. Ricerche nei siti archeologici del territorio di Cottanello, Configni, Vacone e Montasola
Il volume raccoglie i contributi presentati in occasione di un incontro di studio tenutosi a Cottanello il 20 ottobre 2018. L'iniziativa si inserisce tra le attività organizzate dal Comune di Cottanello in collaborazione con l'Istituto di Studi sul Mediterraneo Antico del CNR per celebrare il 50° anniversario della scoperta della villa romana, avvenuta nel settembre 1968. Dopo la presentazione delle ricerche archeologiche effettuate alla villa negli ultimi anni e in particolare nel 2017 (C. Sfameni con un'appendice di F. Campoli sui materiali ceramici), si propone l'analisi dello stato di conservazione dei mosaici e delle strutture della villa (R. Nardi e G. M. Porcheddu) e un lavoro sull'individuazione dell'acquedotto romano (C. Ranieri). Si prosegue poi con le ricerche effettuate nel territorio di Configni e di altri Comuni della Sabina tiberina (A. Betori e G. Filippi), con gli scavi condotti presso la villa di Vacone (T.V. Franconi, C.M. Rice, D. Bloy, G.D. Farney) e con lo studio della chiesa di S. Stefano sempre a Vacone (A. Ricci). Chiude il volume l'analisi delle evidenze archeologiche individuate nel territorio di Montasola (F. Giletti, A. Angelini). Obiettivo del volume è quello di andare ""oltre"""" la villa, mettendo in relazione le esperienze di ricerca, conservazione e valorizzazione condotte a Cottanello con le altre attività svolte di recente o in corso di realizzazione nel territorio dei limitrofi Comuni di Configni, Vacone e Montasola, nell'ottica di una più ampia e condivisa diffusione di conoscenze e metodologie."" -
Cultura del cibo tra Etruria e Mediterraneo
Il tema del cibo e dell'alimentazione costituisce una chiave di lettura culturale tra le più significative per la comprensione dei popoli, perché è correlato con le attività dell'uomo e con le sue interazioni con l'ambiente; esso rivela stili di vita e strutturazione di una società, come anche aspetti del mondo produttivo ed economico, dei contatti culturali e della permeabilità alle suggestioni esterne, dell'interazione col paesaggio naturale ed antropizzato, della vita simbolica, spirituale ed artistica . Il cibo è dunque da un lato ""alimento per il corpo"""", ma esiste tuttavia uno spazio culturale e sociale del cibo, dove esso è uno dei campi della rappresentazione sociale ed ideologica. Lo sviluppo dell''Etruria nell'arco del primo millennio a.C. è anche la storia di una trasformazione dell'ambiente e delle sue risorse alimentari, dei metodi di consumo del cibo, delle ideologie di convivialità, e di rapporti con le altre culture contemporanee, che avvennero non solo per terra e per mare, ma anche in cucina."" -
Favole (XV secolo)
Poco note nel vasto panorama della letteratura rinascimentale, le favole di Leonardo da Vinci sono una raccolta di frammenti, scritti tra il 1490 e il 1494, certamente non concepiti per un pubblico infantile. Si tratta infatti di appunti sparsi tra i fogli che compongono i codici delle produzione manoscritta leonardiana, insieme agli studi anatomici e a quelli sull'arte e l'architettura. È la curiosità a muovere le ricerche e a dettare la forma di questa favola che deve intendersi come riflessione filosofica di un instancabile indagatore della natura e dell'uomo. Non solo genio e inventore, conosciuto per meravigliosi capolavori artistici e per macchine avveniristiche, Leonardo è anche narratore sottile di apologhi ricchi di arguzia e spesso di lapidaria coincisione. -
Galeno. Le proprietà degli alimenti
Galeno osserva e descrive lo scibile alimentare della sua epoca con un taglio squisitamente medico. Il testo analizza con molta elasticità le denominazioni degli alimenti senza trascurarne la diffusione, il valore nutrizionale e il diverso impatto sull'apparato digerente in funzione dei diversi metodi di cottura. Ne emerge in tutta la sua freschezza un'istantanea dello stile alimentare diffuso nell'ambiente mediterraneo nel corso del II secolo dopo Cristo e che costituisce già un primo nucleo consolidato della futura dieta mediterranea. -
AVersi. Ediz. illustrata
Età di lettura: da 5 anni. -
L' eterno ricominciare. Feste contadine in Terra di Lavoro
Le feste contadine nel mondo rurale si legano strettamente al ciclo della natura che nasce, muore e rinasce e a quello della lavorazione nei campi. Le vere feste infatti coincidono sempre con l'avvento dell'autunno, il ritorno della primavera, il periodo delle semine e quello del raccolto. Questa solidarietà del rito con i cicli temporali spiega le numerose cerimonie per espellere il male della stagione vecchia e per la rigenerazione di quella nuova. -
San Leucio. La dimora più amata da Ferdinando di Borbone
"Sono passati molti anni da quando venne dato alla luce Lo Bello Vedere la prima opera che ha raccontato San Leucio ed il Belvedere, regno e scrigno serico dei Borbone, sotto ogni punto di vista. Da allora pochissimi hanno scritto di San Leucio, nessuno ha rimesso mano alle carte d'archivio riguardanti il Belvedere, fino ad ora. Pertanto, do il mio benvenuto a questo saggio, che finalmente torna ad accendere i riflettori sul Sito Reale attraverso una lettura storica e documentale, per presentarsi quale guida per il viaggiatore colto e come analisi dettagliata per lo studioso."""" (Ezia Pamela Cioffi)" -
D'amore, d'armi e di regine. Al tempo dei Borbone
Mazzarella fa giocose incursioni nella storia tracciando figure fascinose, inseguendo aneddoti mai scritti, raccontando a suo modo vicende reali e regali. È, questo, un romanzo storico in tre tempi, un'originale rilettura della genealogia borbonica. Non è la storia all'incontrario, ma ne è il rovescio della medaglia, il lato nascosto. Nella narrazione emergono figure eroiche, figlie anche esse di una genealogia al servizio di sua maestà, mentre leggende metropolitane e mitologie monarchiche si incrociano in Terra di Lavoro. Maria Carolina, Maria Cristina, Maria Sofia. Tre regine, tre storie di amori e di armi, di cavalli e di cavalieri. E di una dinastia di palafrenieri, i Tagliaferri, nonno, figlio e nipote: Giovanni, Fernandino e Giovanni, detto Barcellona, che ne è, anche, la voce narrante. Tutto questo, a Caserta, nello straordinario scenario che da San Leucio scende alla Reggia. -
Vanvitelli musicofilo
In un momento come quello che stiamo vivendo, in cui siamo costretti a rinunciare ad assistere dal vivo a qualsiasi forma di spettacolo, ed anche i teatri ci sono preclusi, ho avuto la voglia di tirare fuori dal cassetto una vecchia ricerca, mai portata a termine, sui gusti musicali e teatrali di Luigi Vanvitelli, progettista e direttore dei lavori della mitica Reggia di Caserta, sulla base delle lettere da lui inviate al fratello Urbano nel periodo compreso tra il 1751 e il 1768. Dalla corrispondenza del Vanvitelli - che spazia tra i più disparati argomenti personali e professionali, riguardanti la vita di corte o aspetti della politica e della cultura vissuta nella capitale del regno borbonico - si coglie tutta la magia del teatro settecentesco nonché il suo forte interesse per la musica e per il teatro . -
Luigi Vanvitelli. L'uomo, l'artista
Chissà quanti cittadini, tagliando la Villa Comunale, sguardo al monumento dal volto pacioso, non si sono chiesti: ""Luigi Vanvitelli! Chi era costui?"""". Io, don Abbondio casertano, col dito infilato nel giornale come il prete manzoniano lo teneva nel libro di meditazioni quando incappò in Carneade, l'interrogativo me lo sono tante volte """"ruminato"""" nella mente. Il grosso dell'attività di Luigi Vanvitelli, genio dell'Architettura, è alla portata di tutti; ma """"il Cavalier"""" Luigi Vanvitelli, nato a Napoli, vissuto a Roma e infine per tanti anni, fino alla morte, a Caserta, chi era? L'uomo nel suo vivere quotidiano, i suoi problemi di figlio e poi marito, padre di numerosa figliolanza, professionista-artista del suo inarrivato calibro, con chi si intratteneva, quali rapporti oltre a quelli paludati e formali con i Reali, quali anche le angosce, quelle che i pochi ritratti - in particolare, quello di Giacinto Diano (1765) alla Reggia - coprono così bene? Con Luigi Vanvitelli, come se fosse disceso dal piedistallo monumentale della Villa Comunale, ci fa parlare Giuseppe de Nitto in questa rinnovata e arricchita biografia dell'Architetto, fuori dalle pagine delle antologie."" -
Quattro anni di amministrazione al Comune di Caserta (1993-1997). Nascita di Alleanza per Caserta nuova. Il governo della Città e la fine del Movimento
La grave crisi dei partiti politici in Italia per effetto della cosiddetta inchiesta ""Tangentopoli"""" suscitò anche a Caserta nella società civile una forte spinta al cambiamento e un convinto interesse a partecipare alle decisioni riguardanti la città, che trovarono nel Movimento """"Alleanza per Caserta Nuova"""", guardato con occhio favorevole anche dalla Chiesa locale, il punto privilegiato di riferimento e si concretizzarono in affollatissime assemblee per definire il programma e per individuare, attraverso votazione, i candidati da presentare alle elezioni comunali, poi vinte al ballottaggio, del dicembre 1993. Il volume si compone di due parti: nella prima, la Cronistoria, si esamina dettagliatamente, settore per settore, l'intera attività svolta nei quattro anni di governo della città da parte dell'Amministrazione progressista; nella seconda, l'Analisi, si approfondiscono i motivi della pesante sconfitta elettorale subita, dopo la prima ed unica consiliatura, da Alleanza per Caserta Nuova alle elezioni comunali del novembre 1997, che provocò in breve il tacito scioglimento del Movimento."" -
Hanno rapito Orietta Berti. Indagine su un sequestro ai tempi del covid
Siamo agli inizi del terzo millennio e precisamente nell'anno 2100. Michele Adinolfi, napoletano della Pignasecca, già agente telefonista del Commissariato Prati in via Avezzano a Roma, compie cento anni e sta per ricevere dalle mani del sindaco la medaglia del centenario. Gli hanno chiesto di fare un piccolo discorso e raccontare quanto accaduto giusto un secolo prima, nel settembre del 2021, in piena epoca covid. Fu proprio lui, allora ventenne, a ricevere dal bar Vanni di Via Monte Zebio la drammatica telefonata con l'annuncio che Orietta Berti era stata rapita. Si proprio Orietta Berti, la Capinera dell'Emilia, l'Usignolo di Cavriago, la star conosciuta in tutto il mondo con i suoi 16 milioni di dischi venduti e con alle spalle una carriera sessantennale, che nell'estate di quell'anno con la canzone ""Mille"""", eseguita con Fedez e Achille Lauro, era di nuovo, prepotentemente, sulla cresta dell'onda. Da questo singolare e surreale evento si dipana un'indagine che scopre risvolti altrettanto surreali ma che hanno in qualche modo a che fare con la realtà reale e mediatica che ogni giorno viviamo."" -
Le mie pagine sparse. Tra serio e faceto
Pagine sparse lasciamo tutti un po' dovunque nella nostra vita, nella nostra attività; pagine che poi tornano alla mente imperiose a ricordare le tante occasioni in cui sono nate, i tanti motivi che le hanno ispirate, le persone, anche le emozioni del momento e persino i doveri di un ufficio impegnativo. Tornano alla mente e chiedono di essere raccolte perché solo insieme possono dare la visione organica dei tanti interessi coltivati nel tempo, dei vari campi in cui ti sei inoltrato per conoscere, studiare o semplicemente curiosare. Sparse sono le pagine perché nate in modi e tempi diversi, ma sparse sono anche per le diverse materie che trattano, da quelle più propriamente umanistiche (storia, arte, bibliografia) a quelle tecniche (biblioteconomia, automazione). In tutto un filo conduttore: ricordare per conoscere; conoscere per ricordare agli altri. In una parola: fare biblioteca. -
Io che amo solo me
"Io che amo solo me"""" è il mantra delle donne che ce l'hanno fatta a sfuggire dalle distorsioni che l'amore malato riserva. Ma è anche l'invocazione silente di quelle donne che da questa trappola emotiva ancora si devono liberare, quelle donne che subiscono, quelle donne che si mortificano, quelle donne che non si sentono abbastanza, che restano anche quando l'unica scelta accettabile sarebbe andar via. Elemento di congiunzione di tutte le storie che animano questa antologia """"terapeutica"""" che intervalla parole e immagini, utile guida comportamentale per le donne ma anche per qualche maschio intemperante, è la molteplicità scandita dall'intercultura, e il senso del viaggio che non sempre rappresenta un ritorno, anzi talvolta diventa salvifico proprio perché è in se stesso un congedo. Le donne che si amano spesso tacciono eppure sanno parlare; sanno parlare d'amore, di vita condivisa, di tempo intimo, di forza e fragilità insieme, di colori e raffigurazioni, di luci e di ombre. Le donne che si amano sono quelle che all'improvviso, un giorno come tanti che però fa la differenza, interrompono il silenzio della solitudine e si ripetono a gran voce che la rinascita è finalmente reale." -
Il Basilisco o della speranza
In questa raccolta di racconti e novelle, che racchiudono un arco temporale che va dal Medioevo francese ai primi anni del Novecento italiano, affiora una concezione del mondo e dell'uomo che, pagina dopo pagina, si scopre essere metastorica più che meramente storiografica. Se l'Italia rurale del post brigantaggio narrata ne ""La Sila"""" diventa occasione di realismo magico, e se il tempo cronologico del racconto finisce per sfumare nel tempo mitico, non sorprende allora che gli altopiani montuosi che fanno da scenario alla vicenda siano quelli della cosiddetta Sila Greca, rappresentata non a caso come un portale mistico di unione e incontro con dèi e demoni. A fare da contraltare alla religiosità di pastori e carbonai calabri è invece il breve """"Il cetorino"""", in cui, in una pregnante e pragmatica dimostrazione di stoicismo, vengono immaginati gli ultimi giorni di vita di Goacchino Murat, impotente dinanzi all'unica possibilità che gli resta: l'accettazione del destino. Riflessioni sull'aut-aut tra nobiltà di spirito e nobiltà di sangue sono inoltre offerte dai suggestivi """"L'incidente di Teplitz"""" e """"Le nevi dell'altro anno""""."" -
Del male & dell'amore. Un cantico segreto
Giulia ha sedici anni e viaggia da sola, portando con sé uno zaino, un sacco a pelo e un carillon che le è molto caro. Quando raggiunge l'istituto Delia Aneres, in un paesino nel cuore delle montagne umbre, trova un posto sicuro ma soprattutto degli amici. Uno di questi è Alessio, ragazzo dotato di un insolito talento. Ma chi è veramente Giulia? Le informazioni sul suo passato sono poche e confuse. Che rapporto ha con i due uomini pericolosi i cui atti criminali sembrano convergere nella sua direzione? A chi appartiene la voce che solo in pochi riescono a sentire? Del male e dell'amore è la storia di un mistero, un viaggio che guida il lettore all'interno di una dimensione onirica, in cui prodigi e mostri danno vita a un unico, complesso cantico segreto sull'amore e sul male che, inevitabilmente, ne consegue. -
Dietro anime d'inchiostro
Marco, aspirante scrittore frustrato e dalla fervida immaginazione, non riesce a portare a termine i suoi romanzi. Accanto a lui c'è Mike, protagonista di una storia lasciata in sospeso e che vorrebbe poter continuare a vivere tra le pagine. Poi c'è Michelle, ex fidanzata, la cui presenza si fa sentire quando Marco inizia a frequentare Alice, la ragazza che legge sempre lo stesso libro a parte l'ultima pagina. Ma Michelle sarà lei davvero, o sarà soltanto un sogno? Attraverso riflessioni sul mondo del lavoro, sull'editoria e sulla devastazione che il terremoto ha creato nella città dell'Aquila, soffermandosi anche sulla situazione di due piccoli rom e del loro campo, Marco scoprirà che il blocco dello scrittore non è il suo unico problema. C'è qualcosa, nel suo passato, destinato a riemergere e a spingerlo a rimediare, per mettere a tacere il suo cervello inquieto e finalmente trovare pace.